La conferenza del top manager di BlackRock, dal dopo-crisi in Usa all’economia europea, alle rivolte nordafricane
“La faticosa risalita è terminata. È cominciato un nuovo ciclo”. La constatazione è di Bob Doll, responsabile delle azioni globali e direttore dei consulenti di BlackRock, la più grande società al mondo di gestione del risparmio, che ha tenuto di recente una conferenza del ciclo “MCU incontra l’eccellenza”, nella sede della stessa Mediolanum Corporate University.
Tale evento rientra nel novero delle iniziative di educazione finanziaria organizzate da Mediolanum Corporate University mirate alla condivisione dell’eccellenza. Il format consiste in un ciclo di appuntamenti – mediamente uno al mese – con ospiti prestigiosi, personalità che, in Italia e nel mondo, incarnano modelli di eccellenza in settori professionali affini a quelli in cui opera Banca Mediolanum e comunque di interesse per i membri della sua Community.
Tema dell’incontro: lo scenario internazionale presente e prossimo futuro dei mercati finanziari dal punto di vista dell’investitore. Bob Doll, il top manager americano, ha esaminato in particolare la situazione degli Usa, che da sempre fanno da traino per l’economia e la finanza del resto del mondo. In sintesi: la svolta definitiva ci sarà quando la disoccupazione calerà ancora, ma l’economia è in ripresa, crescono i consumi, le aziende riorganizzate e snellite durante la crisi lavorano a pieno ritmo e sono piene di soldi da impiegare come mai in precedenza, i reinvestimenti negli ultimi sei mesi sono aumentati del 60% rispetto a un anno fa. Quest’anno la crescita economica sarà del 3,5%, a due cifre il rendimento dei titoli azionari. Sono in fase di espansione i settori energia, tecnologia, servizi sanitari.
La notizia che la convalescenza del mercato azionario americano è terminata è positiva non soltanto per Mr. Smith ma anche per tutti i signori Rossi e Martin e Müller d’Europa, per noi cioè che abbiamo visto sempre accadere nel Vecchio Continente ciò che un anno, un anno e mezzo prima è accaduto oltreoceano. Per Mediolanum è una doppia soddisfazione, in quanto conferma le previsioni fatte dalla Banca un anno fa, con i consumi in picchiata e le aziende che arrancavano: le “medicine” date al mercato “malato” stanno facendo effetto, come pure le “diete” imposte all’economia (che sono costate un calo dell’occupazione ma anche del costo del petrolio). La conseguenza naturale è che le azioni saranno molto più remunerative delle obbligazioni. Dunque “se vuoi investire col massimo profitto non aspettare che la ripresa avvenga, ti basti sapere che avverrà”.
Quanto alle rivolte popolari che infiammano il Nordafrica, Bob Doll ha dichiarato che “non dobbiamo temere un eccessivo rialzo del prezzo del petrolio. Se la Libia non dovesse fornirci più il suo milione e mezzo di barili al giorno, l’Arabia Saudita può aumentare la sua produzione fino a 4,5. I rincari di queste settimane sono dettati non da una emergenza reale ma dalla paura”. Un invito a non abbandonarsi al panico condiviso da Ennio Doris, che così ha commentato: “Queste che io chiamo “rivoluzioni della consapevolezza” sono proteste profondamente democratiche, cominciate nell’89, proprie dell’uomo che scopre di avere dei diritti. Se in questi Paesi si affermano governi democratici, le ricadute benefiche si avranno per tutti anche in campo economico e finanziario”.