Un omaggio alla straordinaria opera di Angelo Beolco detto il Ruzante. Il grande commediografo padovano del ‘500 al centro dello spettacolo “E mi l’amore me andò via” in programma venerdì 20 maggio 2011, ore 21.00 al Teatro all’Avogaria di Venezia(Dorsoduro 1617).
Il regista Paolo Bertinato e gli allievi della scuola teatrale Giovanni Poli metteranno in scena alcuni delle sequenze più significative de L’Alfabeto dei Villani. Uno storico spettacolo di Giovanni Poli che nel 1971 segnò una autentica Ruzante – renaissance suscitando l’entusiasmo della critica e del pubblico che riscoprirono la profondità della drammaturgia “pavana” del XVI sec.. Scrittori nel dialetto rustico della campagna padovana, altamente espressivo, che segna una delle pagine più significative della storia del teatro italiano.
Protagonista la figura umana e morale del contadino veneto in un’epoca di eccezionali calamità naturali, politiche e militari, i suoi problemi religiosi e sociali e la sua concezione dell’amore. Tra le sequenze che non mancheranno di affascinare il pubblico, il Parlamento de Ruzante che jera vegnù de campo, noto anche col titolo moderno de Il reduce. Capolavoro focalizzato sulle fisionomie di soli tre personaggi: un contadino che torna lacero e affamato da una guerra che non gli appartiene; il compare che gli fa da spalla e gli permette di raccontare la sua storia; la moglie Gnùa, passata dalle campagne a Venezia – anzi le Veniesie, come dice il contadino nominando il luogo al principio – per vincere la fame prostituendosi.
All’Avogaria dunque l’occasione per avvicinarsi al repertorio di Ruzante che Dario Fo, durante il discorso pubblico tenuto in occasione del ricevimento del Premio Nobel per la Letteratura definiva “… il più grande autore di teatro che L’Europa abbia avuto nel Rinascimento prima ancora dell’avvento di Shakespeare. Sto Parlando di Ruzzante Beolco, il mio più grande maestro insieme a Moliere: entrambi attori – autori, entrambi sbeffeggiati dai sommi letterati del loro tempo. Disprezzati soprattutto perché portavano in scena il quotidiano, la gioia e la disperazione della gente comune, l’ipocrisia e la spocchia dei potenti, la costante ingiustizia”.
L’Associazione Teatro a l’Avogaria, nasce nel 1969 dalla passione e dalla tenacia di Giovanni Poli, già fondatore del Teatro Universitario di Venezia, Cà Foscari, e dagli esordi si pone come laboratorio di ricerca che coniuga un metodo d’improvvisazione teatrale tra la Commedia dell’Arte e le Teorie dell’Avanguardia. In quarant’anni di attività ha prodotto oltre sessanta spettacoli tra cui la “Commedia degli Zanni” rappresentata con successo sui più importanti palcoscenici internazionali. Riconosciuta come uno dei centri di formazione professionale di riferimento nel Triveneto, ogni anno organizza corsi, dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali recitazione, Commedia dell’Arte, dizione, storia del teatro, canto, tecnica dell’interpretazione.
Lo spettacolo si terrà venerdì 20 maggio e sabato 21 maggio alle ore 21.00, mentre domenica 22 maggio alle ore 17.00
Prenotazione telefonica ai numeri 0410991967-0415206130-335372889
Info: http://www.teatro-avogaria.it/
Ufficio Stampa: Sabino Cirulli Tel. 349 2165175
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