Esce in questi giorni nelle librerie il romanzo “Il cimitero dei cuori battenti” di Gianni Vullo (Cantelli editore, Bologna, pp. 192, € 16,00), un avvincente noir che affronta un tema drammaticamente attuale.
Ambientato a Ricàsola, un paesino immaginario della piccola provincia siciliana, il romanzo prende le mosse dal ritrovamento, nel giorno di Santo Stefano, del cadavere di una novantenne baronessa, morta nel proprio letto. Un decesso naturale, a prima vista, che i carabinieri archiviano in tutta fretta. Gli unici a non credere alla morte nel sonno della nobildonna sono il pettegolo barbiere Cantatutto e l’amico Totò Calandro, uno sfaccendato fotografo. Così i due decidono di iniziare un’indagine per conto proprio, che li porterà a scontrarsi in prima persona con morti violente e scomparse improvvise. Quella che sembrava una storia semplice, diventa un complicato mistero dalla trama sempre più fitta. La soluzione dell’enigma ruota intorno all’ospedale del Santo Spirito, una clinica all’avanguardia arroccata in cima alla collina di Monserrato che domina il paesino siciliano, dove si cela l’inconfessabile verità.
L’intreccio coinvolgente, la vivace descrizione della vita quotidiana nel paesino siciliano con effetti ironici e a tratti divertenti, e l’originale parlata dei protagonisti (un intreccio di dialetto siciliano e lingua italiana) conferiscono al libro spessore letterario e levità narrativa, come nella migliore tradizione del genere. Un romanzo d’esordio che appassiona, diverte e fa riflettere.
Gianni Vullo (Cleveland, 1965) vive e lavora a Modica (RG). Vincitore del concorso giornalistico nazionale indetto dall’Ente Nazionale per la Cinofilia d’Italia e patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole (1997) e finalista del concorso letterario Città di Castellana-Grotte, ha pubblicato anche una monografia sul Cane da Pastore Maremmano-Abruzzese (Alveria Editrice, 2001).
Info e approfondimenti
Commento dello Standard del Cane da Pastore Maremmano-Abruzzese
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