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3 Aprile 2024 - Comunicati stampa e News
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3 Aprile 2024

Comunicati

“Lettera all’Europa”: le proposte di Luca de Meo per decarbonizzare l’industria automobilistica

La transizione energetica dell’industria automobilistica è una sfida cruciale per l’Europa, ma anche un’opportunità per rinnovare il tessuto industriale del Continente, creando collaborazioni sinergiche tra settori pubblici e privati. Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha inviato una “Lettera all’Europa” in cui si rivolge ai principali decision maker e stakeholder, proponendo una roadmap per la trasformazione del settore automobilistico europeo.

Luca de Meo

Luca de Meo si rivolge all’Europa: bisogna fare gioco di squadra per la transizione

Documento di 20 pagine e disponibile in diverse lingue, la “Lettera all’Europa” di Luca de Meo presenta una diagnosi dell’attuale situazione che si trova ad affrontare il settore automobilistico nel Vecchio Continente e che riassume così: “Gli Stati Uniti incentivano, i cinesi pianificano, gli europei regolamentano”. Con lo sguardo al futuro e alla necessità di un cambiamento radicale, il CEO di Renault Group formula dunque sette raccomandazioni e otto misure per sviluppare una politica industriale europea competitiva e decarbonizzata. L’obiettivo? Innanzitutto fronteggiare al meglio la transizione energetica, ma anche rinnovare l’industria europea, creando collaborazioni intersettoriali e promuovendo progetti di ampio respiro tra settori pubblici e privati. “Abbiamo già visto con Airbus ciò che l’Europa è in grado di fare. Intensificando le iniziative di cooperazione, metteremo la nostra industria sulla strada del rinnovamento”, scrive il CEO nella sua lettera. La visione di Luca de Meo è chiara: “La transizione ecologica è uno sport di squadra” e “l’industria automobilistica europea può diventare la soluzione alle sfide del Continente”.

La roadmap di Luca de Meo per l’industria automobilistica europea

La “Lettera all’Europa” di Luca de Meo è volta quindi ad incentivare un’azione collettiva per affrontare una delle sfide più grandi che l’industria automobilistica europea sia mai stata chiamata a fronteggiare. Tra le proposte del CEO quelle di coinvolgere “le maggiori 200 città europee nell’elaborazione della strategia di decarbonizzazione” e “istituire unaChampions League industriale” per premiare gli attori impegnati nella transizione e creare “aree economiche verdi” in cui concentrare gli investimenti e gli incentivi per la transizione. Luca de Meo propone, inoltre, il lancio di dieci grandi progetti europei in ambiti strategici, che vanno oltre l’industria automobilistica, come il potenziamento delle infrastrutture di ricarica, lo sviluppo della tecnologia V2G e l’aumento della competitività nel settore dei semiconduttori. Con questo piano, il manager è convinto che l’Europa arriverebbe ad essere all’avanguardia della rivoluzione elettrica, trasformando la transizione ecologica in un obiettivo comune per tutta l’industria europea.

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Claudio Descalzi porta Eni alla CERAWeek: focus sull’intervento dell’AD

Claudio Descalzi: “La nostra collaborazione in OGCI, l’alleanza con le altre compagnie sugli obiettivi legati alla decarbonizzazione, ha permesso alle società aderenti di uscire da una comfort zone fatta di una realtà fortemente competitiva e di cooperare per il raggiungimento di un futuro Net Zero”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: l’intervento dell’AD di Eni alla CERAWeek

L’AD Claudio Descalzi ha preso parte anche quest’anno alla CERAWeek, una delle conferenze sull’energia più rilevanti a livello internazionale, di cui Eni è Industry Partner: l’evento riunisce a Houston i più importanti player del settore su scala mondiale per discutere di rischi e opportunità legate alla transizione energetica e delle strategie più funzionali nel ridisegnare il panorama competitivo per le aziende e i Paesi. “Il gas è una fonte fondamentale per accompagnare la transizione energetica e dobbiamo proseguire con forza nella riduzione delle emissioni di metano a esso collegate”, ha spiegato in merito Claudio Descalzi che, soffermandosi sulle necessità in evidenza lungo tutta la catena del valore energetico, ha ricordato l’impegno di Eni nell’ambito della Oil & Gas Climate Initiative, iniziativa volontaria che unisce 12 compagnie energetiche con l’obiettivo di accelerare le azioni prioritarie per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Claudio Descalzi: Eni condivide mission e valori della Oil & Gas Climate Initiative

Secondo Claudio Descalzi, mai come oggi è fondamentale comprendere che la transizione energetica riflette realtà e tempistiche diverse a seconda della regione, della tecnologia, delle strategie industriali, della varietà di approcci sociali e politici e delle divergenti priorità nazionali: riconoscerne il carattere multidimensionale significa rispondere alla necessità di ridurre le emissioni. “Nel 2018, abbiamo introdotto, e anche raggiunto, un target collettivo per mantenere l’intensità emissiva di metano ben al di sotto dello 0,2%. Per abbattere tali emissioni il monitoraggio satellitare sta diventando cruciale e come OGCI lo stiamo impiegando con importanti risultati in differenti Paesi e geografie”, ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi. “La nostra collaborazione in OGCI, l’alleanza con le altre compagnie sugli obiettivi legati alla decarbonizzazione, ha permesso alle società aderenti di uscire da una comfort zone fatta di una realtà fortemente competitiva e di cooperare per il raggiungimento di un futuro Net Zero”: il manager ha quindi ricordato come Eni dal 2018 ad oggi abbia “più che dimezzato le emissioni di metano e puntiamo a quasi azzerarle entro il 2030”.

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IllyCaffè tra crescita record e strategie future: l’intervista a Cristina Scocchia

Negli ultimi anni, IllyCaffè ha conquistato risultati straordinari, consolidando la sua posizione di rilievo nel mercato del caffè. In una recente intervista, l’Amministratore Delegato Cristina Scocchia ha rivelato le chiavi del successo e le sfide affrontate dal Gruppo per continuare a crescere in un panorama commerciale internazionale sempre più complesso.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: crescita finanziaria e strategia per i mercati chiave

IllyCaffè ha recentemente riportato risultati finanziari eccezionali, con un aumento significativo dell’Ebitda del 18% e un balzo del 67% nell’utile netto. Questo successo è attribuibile a due fattori principali: il miglioramento dei principali mercati in cui il Gruppo è presente e un aumento dell’efficienza operativa. “Siamo riusciti infatti a far sviluppare Illy, come da piano strategico, in primis nel mercato americano, un segmento fondamentale perché ama i prodotti italiani di qualità: era un nostro preciso obiettivo riuscire ad incrementare la penetrazione”, ha specificato Cristina Scocchia evidenziando il desiderio dell’azienda di raggiungere una parità di peso tra il mercato statunitense e quello italiano. Le priorità del Gruppo per il futuro si concentrano su tre mercati chiave: gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina. Mentre il mercato americano rimane un obiettivo cruciale per l’azienda, c’è una crescente attenzione verso l’Europa, dove IllyCaffè mira a espandere la propria presenza attraverso una distribuzione più ampia dei suoi prodotti. Per quanto riguarda invece la Cina, rappresenta un’enorme opportunità di crescita, nonostante le sfide attuali. IllyCaffè, ha precisato Cristina Scocchia, si avvale di collaborazioni strategiche con partner locali, come Chancemate, per penetrare efficacemente il mercato cinese, adattando i propri prodotti ai gusti e alle preferenze dei consumatori locali.

Cristina Scocchia: innovazione, sostenibilità e ottimismo per il futuro

Per mantenere la sua posizione di leadership, IllyCaffè si impegna nell’innovazione e nell’adattamento ai gusti globali. Mentre l’espresso rimane un simbolo dell’italianità nel mondo, il Gruppo cerca di diversificare la propria offerta per soddisfare le esigenze dei consumatori internazionali. Questo include lo sviluppo di prodotti come l’instant coffee per il mercato cinese e il “cold brew” per i mercati anglosassoni. “Rimaniamo alfieri dell’espresso – ha ribadito Cristina Scocchiama la nostra presenza in 140 Paesi del mondo ci stimola a trovare nuove soluzioni”. Sul fronte dello sviluppo sostenibile, IllyCaffè è da lungo tempo un pioniere nella promozione della sostenibilità e dell’economia circolare nel settore del caffè: “Abbiamo iniziato a occuparci di sostenibilità quando il termine non era ancora stato coniato o quasi”, ha sottolineato l’AD. L’azienda, oltre a collaborare con produttori e consumatori per promuovere pratiche agricole sostenibili, ha lanciato il primo caffè prodotto interamente attraverso l’agricoltura rigenerativa. Nonostante le incertezze legate al contesto geopolitico globale, il Gruppo rimane ottimista sulle prospettive future. “Lo scorso anno abbiamo avviato un programma d’investimento da 120 milioni di euro a Trieste che ci permetterà di accrescere la nostra capacità produttiva e logistica, con ricadute positive anche sull’occupazione”, ha quindi concluso Cristina Scocchia, sottolineando che “questo sforzo è confermato, con un orizzonte quinquennale”.</p

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Economia Argentina, i primi 100 giorni di Milei presentano luci e ombre

Sono passati alcuni mesi da quando Javier Milei è diventato presidente dell'Argentina. Personaggio deciso e controverso, Milei aveva promesso di risollevare l'economia argentina con ricette severe. Qual è il bilancio dei suoi primi 100 giorni di lavoro?

I primi segnali del nuovo corso sull'economia

argentina economiaNon si può negare che il "Trump argentino" abbia adottato una terapia d'urto. Il suo decretazo, nonostante il ridimensionamento voluto da una parte dello schieramento politico, ha prodotto un taglio feroce alla spesa pubblica. Tanto che a gennaio, per la prima volta dal 2012, l'Argentina un avanzo finanziario di quasi mezzo miliardo di euro.

Sicuramente i mercati hanno apprezzato questo primo segnale di ripresa dell'economia argentina, anche se la strada da percorrere è ancora molto lunga. Inoltre il costo sociale di questa misura è stato pesantissimo (tagli ai sussidi statali e più in generale per le sforbiciate alla spesa pubblica). Se prima il tasto di povertà era superiore al 40%, adesso questa quota è salita al 57%.

Il problema inflazione

Uno dei drammi dell'economia Argentina è l'enorme peso dell'inflazione, che nel 2023 ha chiuso al 211%. La maxi-svalutazione del Peso argentino (in un anno il cambio ufficiale USDARS è cresciuto di oltre il 300%, ma ormai gli istituti di cambio fanno scattare gli stop buy order sulla valuta statunitense) ha finito per spingerla addirittura al 276%, e questo ha acuito le difficoltà della popolazione.
Tuttavia si possono trovare degli spiragli di luce, visto che a febbraio c'è stato un rallentamento della corsa dei prezzi.

Popolazione e mercati

E fuori di dubbio che la terapia di Milei per risollevare l'economia Argentina qualche frutto lo sta dando. Anche per questo la luna di miele della borsa Argentina prosegue. L'indice Merval di Buenos Aires da metà dicembre ha guadagnato il 40% e le figure di continuazione tecniche confermano che i mercati sembrano nutrire fiducia nel nuovo presidente.
Discorso diverso però riguarda la popolazione, sulle spalle della quale ricadono quasi tutti i sacrifici, o quantomeno quelli maggiori.

Prospettive

I prossimi mesi ci diranno qualcosa di più riguardo all'efficacia della terapia di Miley sull'economia Argentina. Il nuovo presidente, oltre alla fiducia dei mercati, verrà agevolato anche da un pizzico di fortuna legato alla forte ripresa della raccolto agricolo, che consentirà di ridare slancio all'export del Paese e quindi di recuperare le riserve monetarie. Inoltre alcune multinazionali hanno fatto marcia indietro sull'ipotesi di cedere le loro attività nel paese. Anche questo è un segnale molto positivo.

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Terna in prima linea per la parità di genere: ottenuta la certificazione UNI/PdR 125:2022

Dopo un’attenta analisi che ha coinvolto le strutture organizzative delle quattro società del Gruppo Terna – Terna S.p.A., Terna Rete Italia S.p.A., Terna Energy Solutions S.r.l. e Terna Plus S.r.l. – l’Organismo di Certificazione IMQ ha rilasciato al gestore della rete elettrica nazionale la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere.

Terna

Terna ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere

Terna, il gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale, ha recentemente ottenuto la certificazione per la parità di genere, un’ulteriore conferma del suo impegno a favore dell’equità e delle pari opportunità all’interno dell’azienda. Rilasciata dall’Organismo di Certificazione IMQ e attestante la conformità del suo Sistema di Gestione per la Parità di genere alla norma UNI/PdR 125:2022, la certificazione è arrivata a seguito di un’intensa attività di analisi che ha coinvolto le sette strutture organizzative delle quattro società del Gruppo e che ha richiesto circa 90 ore di verifiche. Quest’ultima certificazione, che fa salire a 14 i sistemi di gestione implementati e gestiti in ottica integrata da Terna, riflette l’attenzione del Gruppo alla governance dei processi e la posiziona al di sopra della media nazionale e internazionale nel settore. Il Gruppo si è posto come obiettivo quello di creare un ambiente lavorativo inclusivo nel quale le peculiarità di ogni individuo siano valorizzate. Attraverso numerose iniziative per sensibilizzare sui pregiudizi di genere, promuovere un linguaggio inclusivo e prevenire le molestie sul posto di lavoro, l’azienda promuove e protegge la diversità, contrastando ogni forma di discriminazione e incentivando il rispetto, la collaborazione e il talento.

Le politiche di welfare e le iniziative per favorire la parità di genere messe in atto da Terna

La presenza femminile all’interno di Terna è in costante aumento, con le donne che rappresentano il 23% del totale al 30 settembre 2023, ad esclusione degli operai. Un dato in crescita rispetto al poco più del 19% registrato nel 2020. Nel 2023, il 36,8% delle nuove assunzioni, sempre escludendo gli operai, è stato di donne. Il Gruppo monitora costantemente i principali indicatori di parità di genere così da garantire un equo trattamento tra i dipendenti di sesso femminile e quelli di sesso maschile, ed è stata confermata per il quinto anno consecutivo nel Gender Equality Index (GEI) di Bloomberg, un indice internazionale che valuta le performance aziendali sulla parità di genere e sull’inclusione. Inserita inoltre tra le 100 società al mondo del Gender Equality & Inclusion Index di Standard & Poor’s, il quale riconosce le aziende quotate più impegnate nella promozione della parità di genere, Terna incentiva politiche e azioni di welfare volte a favorire la conciliazione vita-lavoro, la tutela della genitorialità e la condivisione delle responsabilità familiari e assistenziali. Tra le iniziative messe in atto, quella di implementare lo smart working e il co-working come alternativa alla tradizionale presenza in ufficio.

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Trasporto merci e Direttiva UE, Sabrina De Filippis avverte sui possibili effetti disastrosi

La recente proposta della Direttiva UE “Pesi e Dimensioni”, attualmente in valutazione da parte del Parlamento Europeo, ha sollevato una serie di preoccupazioni tra i principali attori del settore dei trasporti. Durante la conferenza stampa internazionale delle principali imprese ferroviarie europee, l’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis ha lanciato l’allarme, affermando che l’attuazione di questa direttiva potrebbe portare a un aumento significativo del numero di camion sulle strade europee, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’ambiente e la mobilità collettiva.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: Direttiva UE minaccia Green Deal

La Direttiva UE porterà sulle strade europee oltre 10 milioni di camion in più, per oltre 6,6 milioni di tonnellate ulteriori di CO2 rispetto ai livelli attuali”, ha chiarito Sabrina De Filippis. Questo scenario solleva gravi preoccupazioni riguardo alla sicurezza stradale, all’effetto sulle infrastrutture e al pesante carico finanziario che graverà sui contribuenti europei. Una delle maggiori preoccupazioni è l’impatto sulla sostenibilità europea del Green Deal per il 2030. L’introduzione di autocarri più pesanti e di grandi dimensioni per le lunghe distanze potrebbe infatti compromettere gli sforzi volti a promuovere il trasporto combinato gomma-ferro, causando uno spostamento modale inverso e una diminuzione prevista del 16% nel trasporto combinato strada-ferrovia e del 21% nel trasporto merci su rotaia.

Sabrina De Filippis: la preoccupazione delle imprese ferroviarie

Le preoccupazioni dei CEO delle principali imprese ferroviarie europee, tra cui Sabrina De Filippis, sono state condivise da diverse figure di spicco del settore. La proposta della direttiva, apparentemente volta a favorire l’installazione di batterie nei camion elettrici, potrebbe invece eliminare gli incentivi per il trasporto combinato su strada e ferrovia per i veicoli da 44 tonnellate, aprendo la strada all’uso diffuso di camion giganti (gigaliner) in tutta l’UE. Le associazioni del settore ferroviario concordano quindi sull’importanza di rivalutare la proposta di modifica alla luce degli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea. Qualsiasi iniziativa che favorisca ulteriormente il trasporto su strada, senza promuovere un reale progresso verso gli obiettivi di sostenibilità, potrebbe compromettere gravemente tutti i tentativi volti a realizzare un trasporto merci più ecologico in Europa.

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Diana Bracco: dalla leadership in Gruppo Bracco alle iniziative per il sociale

Imprenditrice e dirigente d’azienda, Diana Bracco vanta oltre 50 anni di esperienza nel settore della diagnostica per immagini. Presidente e AD del Gruppo Bracco e del Centro Diagnostico Italiano, ha ricoperto diversi ruoli significativi nell’ambito dell’associazionismo industriale ed è sempre stata attenta ai temi sociali, impronta che l’ha spinta a fondare la Fondazione Bracco nel 2010.

Diana Bracco

La leadership di Diana Bracco all’interno del Gruppo Bracco

Diana Bracco è conosciuta come una delle figure di spicco nel settore della salute, un ambito nel quale vanta oltre 50 anni di esperienza. Dopo essersi laureata in Chimica all’Università di Pavia, entra nell’azienda di famiglia Gruppo Bracco, storica multinazionale italiana fondata nel 1927 e attiva nel campo della diagnostica per immagini e servizi per la salute. Già Direttore Generale dal 1977, assume le redini dell’azienda in qualità di AD e Presidente nel 1999, succedendo al padre Fulvio. Da allora, Diana Bracco si è occupata della crescita del Gruppo, perseguendo l’obiettivo di essere leader nella definizione del futuro della diagnostica per immagini e contribuendo alla sua espansione. Oggi Gruppo Bracco vanta un fatturato di 1,8 miliardi di euro, dà lavoro a circa 3.700 persone e conta un patrimonio di oltre 2.000 brevetti.

Diana Bracco: dall’associazionismo industriale alle iniziative per il sociale

Oltre alla sua attività imprenditoriale, Diana Bracco ha avuto un ruolo di rilievo nell’associazionismo industriale, ricoprendo incarichi importanti in Confindustria, Federchimica e Assolombarda. Ha presieduto l’Expo di Milano nel 2015, contribuendo al successo dell’evento e promuovendo il ruolo delle donne attraverso il progetto Women for Expo. Impegnata anche sul fronte sociale e culturale, ha fondato la Fondazione Bracco nel 2010, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e promuovere la responsabilità sociale, con particolare attenzione verso le donne e i giovani. Numerosi sono stati inoltre i riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera, tra cui le lauree honoris causa in Farmacia dall’Università di Pavia (2001) e in Medicina dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro (2002) e la Medaglia d’oro del Comune di Milano (2002).

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Insetti a tavola, Gianni Prandi: un nuovo orizzonte per l’alimentazione italiana?

La dieta mediterranea, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per i suoi benefici salutari e la sua varietà, sta per accogliere un nuovo, insolito ingrediente: gli insetti. L’idea di consumare questi piccoli esseri non è una novità a livello globale, ma sta guadagnando popolarità in Italia, sfidando pregiudizi e suscitando curiosità tra i consumatori alla ricerca di alternative sostenibili e nutrienti. L’analisi di Vidierre e il commento di Gianni Prandi.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: i nuovi orizzonti culinari

Un recente studio condotto da Vidierre, società di Assist Group specializzata nel monitoraggio e nell’analisi dei media fondata da Gianni Prandi, rivela un crescente entusiasmo verso l’adozione di una dieta a base di insetti tra gli italiani. Sorprendentemente, il 72% degli intervistati si è espresso a favore, indicando una significativa apertura mentale verso questa pratica alimentare già diffusa in molte parti del mondo. Globalmente, oltre due miliardi di persone includono regolarmente gli insetti nelle loro diete, sfruttando la loro presenza in abbondanza e i benefici nutrizionali. In Italia, la tendenza è ancora agli albori, ma il crescente interesse suggerisce un potenziale cambiamento dei paradigmi alimentari tradizionali. Nonostante ciò, circa il 75% degli italiani intervistati ha però evidenziato la necessità di studi approfonditi per garantire l’assenza di rischi per la salute prima di introdurre prodotti a base di insetti sul mercato. Allo stesso tempo, il 69% ha sottolineato l’importanza di fornire informazioni trasparenti riguardo le pratiche di allevamento e le proprietà nutrizionali degli insetti, enfatizzando la necessità di un approccio consapevole.

Gianni Prandi: “Parere positivo per l’alimentazione a base di insetti, ma con cautela”

I dati mostrano come la maggioranza delle persone sia ben disposta a integrare la propria alimentazione con gli insetti, cibo sostenibile per il Pianeta e la cui introduzione potrebbe aiutare a combattere la fame nel mondo”, ha commentato Gianni Prandi, ricordando però anche che “la maggioranza dei cittadini ritiene necessario ricevere informazioni su questo tipo di alimentazione e condurre studi specifici che ne escludano potenziali effetti nocivi. Parere positivo quindi per l’alimentazione a base di insetti, ma con cautela”. Sebbene la prospettiva di mangiare insetti possa ancora suscitare perplessità in molti, i dati indicano che l’Italia potrebbe essere pronta ad abbracciare questo cambiamento. Con gli studi appropriati e un’adeguata informazione, gli insetti potrebbero presto diventare un nuovo ingrediente della cucina italiana, segnando l’inizio di una nuova era nell’ambito della sostenibilità alimentare.

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Oro Senza Punzonatura Come Riconoscerlo

Riconoscere oro senza punzonatura può essere un po’ più complicato, ma ci sono alcuni metodi che puoi utilizzare per identificarlo come fanno gli operatori professionali come questo compro oro Firenze.
Aspetto visivo: L’oro puro ha un colore distintivo, un giallo brillante che non si sbiadisce. Osserva l’oggetto attentamente alla luce naturale per vedere se ha quel caratteristico bagliore dorato.
Peso specifico: L’oro ha un peso specifico maggiore rispetto a molti altri metalli. Puoi testarlo pesando l’oggetto in aria e poi immergendolo in acqua e pesandolo nuovamente. L’oro avrà un peso maggiore in aria rispetto all’acqua.
Magnete: L’oro non è magnetico, quindi se un oggetto viene attirato da un magnete, è probabile che non sia oro puro.
Acido nitrico: Questo è un metodo più invasivo. Puoi applicare una piccola quantità di acido nitrico su una parte non visibile dell’oggetto e osservare la reazione. L’oro puro non reagirà con l’acido nitrico, mentre altri metalli potrebbero provocare una reazione.
Test dell’acqua regia: Questo è un altro test chimico che coinvolge l’uso di una miscela di acido cloridrico e acido nitrico, chiamata acqua regia. L’oro puro non reagirà con questa soluzione, mentre altri metalli lo faranno.
Test del fulminato d’argento: Questo test coinvolge la reazione tra l’oro e il fulminato d’argento. L’oro puro non reagirà, mentre altri metalli potrebbero produrre una reazione.
Ricorda che alcuni di questi test possono danneggiare l’oggetto, quindi è consigliabile utilizzare precauzioni e fare attenzione quando li si esegue. Se hai dubbi sull’autenticità di un oggetto d’oro, potresti voler rivolgerti a un esperto o a un gioielliere qualificato per una valutazione professionale.
Oggi è possibile affidarsi alla categoria di operatori professionali in oro autorizzati dalla stessa Banca Italia per la per la commercializzazione dell’oro vecchio o da investimento attraverso lingotti o monete che hanno una percentuale di oro puro di almeno il 90%.

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Gruppo FS e AI, Luigi Ferraris: una visione per un trasporto sostenibile e innovativo

L’intelligenza artificiale emerge come un pilastro fondamentale per la trasformazione e l’innovazione nel settore delle infrastrutture italiane. Durante l’evento “L’intelligenza artificiale per l’Italia”, tenutosi a Roma, l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris ha sottolineato l’importanza di integrare la tradizione industriale del “ferro” con le avanzate metodologie digitali, affrontando così una delle principali sfide contemporanee.

Luigi Ferraris

Intelligenza artificiale, Luigi Ferraris: un fattore chiave per il Gruppo FS

Per un’azienda come la nostra – ha spiegato Luigi Ferrarisl’utilizzo dell’intelligenza artificiale può essere un fattore vitale ma questa tecnologia occorre guidarla e non subirla”. Tale visione è in linea con la “Strategia Nazionale sull’AI” promossa dal Governo italiano, mirata a orientare l’evoluzione digitale del Paese verso una crescita inclusiva e sostenibile. Il processo di digitalizzazione in corso, mosso anche dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale, tocca profondamente anche i settori del trasporto e della mobilità, che stanno vivendo una rapida trasformazione. Per affrontare con successo questa evoluzione, il Gruppo FS sta adottando diversi approcci. Uno degli aspetti chiave è il potenziamento delle competenze del personale per poter valorizzare la grande mole di dati che, secondo Luigi Ferraris, rappresenta “un grande patrimonio di cui il Gruppo FS dispone”.

Luigi Ferraris: il futuro tra digital twin e la gestione innovativa dei dati

Secondo quanto indicato da Luigi Ferraris, questo panorama tecnologico ha impatti significativi in diversi ambiti, che spaziano dalle operazioni commerciali e amministrative fino alle infrastrutture. Attraverso l’utilizzo di sensori avanzati e algoritmi di analisi dei dati, ha spiegato l’AD, il Gruppo FS sta lavorando alla creazione di un digital twin per le grandi opere, consentendo il monitoraggio e la manutenzione predittiva. Il progetto, avviato su 83 ponti stradali entro la fine del 2023, mira a estendersi a 1.000 infrastrutture entro il 2026. Per raggiungere questo obiettivo, ha sottolineato Luigi Ferraris, “è necessario avere a disposizione dati di qualità, certificati e ben organizzati”. Questa considerevole mole di dati e informazioni in possesso del Gruppo FS costituisce “una grande ricchezza per cogliere quelle sfide che devono portarci a contaminare la nostra struttura e ad aprirci. La tecnologia non va subita ma recepita e guidata”.

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L’impianto di compostaggio di Ares Ambiente: l’impegno di Marco Domizio per la sostenibilità

L’impianto di compostaggio di Piedimonte San Germano è diventato, per l’azienda fondata da Marco Domizio, simbolo dell’impegno di Ares Ambiente per la sostenibilità ambientale e per la proiezione verso un Pianeta più sano.

Marco Domizio

L’impianto di compostaggio voluto da Marco Nicola Domizio è un altro passo verso l’economia circolare

L’obiettivo dell’economia circolare è quello di ridurre l’uso delle risorse, limitare gli sprechi e promuovere il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, e l’impianto di compostaggio di Ares Ambiente a Piedimonte San Germano (FR) è un esempio tangibile di come questo possa essere messo in pratica. Grazie al nuovo sito, l’azienda fondata da Marco Domizio potrà contribuire al recupero di una parte significativa dei rifiuti prodotti, trasformandoli in risorse da restituire all’ambiente. Con una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate l’anno, l’impianto di compostaggio sarà in grado di gestire una vasta quantità di rifiuti organici provenienti dagli impianti di recupero e di ridurre gli scarti destinati allo smaltimento, trasformandoli in compost di alta qualità e ricco di nutrienti, perfetto per migliorare la salute dei suoli agricoli.

Marco Domizio: Ares Ambiente e la creazione di uno schema virtuoso

Il progetto, che ha richiesto l’investimento di ingenti risorse per il suo sviluppo, è la concretizzazione della visione di economia circolare della realtà fondata da Marco Nicola Domizio. Con il nuovo impianto di compostaggio, l’azienda si pone come punto di riferimento in una gestione dei rifiuti che sia sostenibile e al passo con le sfide ambientali del nostro tempo. Coinvolgendo attivamente anche la comunità, attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti, Ares Ambiente mette in piedi uno schema virtuoso di economia circolare che coniuga due esigenze: la gestione corretta degli scarti organici e la reintegrazione del contenuto di sostanza organica nei suoli destinati all’agricoltura.

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GSA: dopo l’acquisizione di Previnsa lanciata una nuova linea di business

L’acquisizione di Previnsa da parte di GSA ha permesso alla società leader nel settore della prevenzione antincendio di espandere i propri servizi anche in ambito industriale e nucleare, oltre che in quello della formazione specialistica e della commercializzazione di segnaletica di sicurezza.

GSA Gruppo Servizi Associati

GSA Gruppo Servizi Associati: ampliati i suoi servizi con l’acquisizione di Previnsa

GSA Gruppo Servizi Associati, società controllata da Eurizon Capital attiva nella prevenzione incendi in strutture complesse, ha acquisito il 75% del gruppo spagnolo Previnsa Servicios Integrales, specializzato nei servizi antincendio, formazione tecnica e segnaletica di sicurezza. Con sede nelle Asturie, Previnsa ha registrato un fatturato di 17,7 milioni nel 2022 e offre servizi completi in ambito antincendio. L’acquisizione ha permesso a GSA di ampliare il portfolio dei servizi offerti, espandendoli anche a interventi in ambito industriale e nucleare, formazione di personale e sicurezza del lavoro in situazioni di alta quota, emergenze chimiche, sicurezza marittima, impianti eolici e centrali termonucleari. L’accordo ha previsto inoltre l’acquisizione di competenze per lo sviluppo di una nuova linea di business legata alla produzione di segnaletica e accessori per la sicurezza e la possibilità di offrire formazione direttamente sul posto utilizzando mezzi specializzati per simulare incendi in ambienti complessi come gallerie e tunnel, riducendo così i costi di trasferta.

GSA: leader a livello europeo nella prevenzione antincendio

Guidata dall’AD Antonio Musacchio, GSA Gruppo Servizi Associati rappresenta attualmente una delle realtà più all’avanguardia in Europa nel settore della prevenzione antincendio nelle strutture ad alto rischio. Con sede legale a Roma, direzione generale a Udine e una branch a Lione in Francia, la società fa parte della community Elite di Borsa Italiana. Ha dal suo un ventaglio di tecnologie, competenze e brevetti che le permettono di primeggiare nel campo della prevenzione e della sicurezza dagli incendi in tutti quei contesti complessi come nel caso del tunnel del Monte Bianco e del Gran Sasso. Nel 2021 ITEЯ Capital Partners ha promosso e gestito l’ingresso dei fondi Eurizon ITER, che fanno capo a Eurizon Capital SGR – Società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa Sanpaolo. ITEЯ Capital Partners ha acquisito il 67,5% di GSA con un Enterprise Value di 250 milioni di euro. Nel 2022, GSA ha chiuso il bilancio con ricavi consolidati di 173 milioni e un EBITDA di 38 milioni.

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L’analisi di Andrea Mascetti sulle carenze della Provincia di Varese nell’attrarre i fondi europei

Con il nuovo ciclo di finanziamenti provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, la Provincia di Varese ha l’opportunità di ottenere il doppio delle risorse ricevute in precedenza: ma, secondo Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, è necessario superare diverse criticità nella procedura della raccolta fondi, anche attraverso una maggiore sinergia tra gli stakeholders locali.

Andrea Mascetti

Le difficoltà di Varese nella raccolta fondi nell’analisi di Andrea Mascetti

L’avvocato Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, è intervenuto nel corso del congresso a Varese del tour PR FESR, organizzato da Unioncamere Lombardia in sinergia con la Regione per informare gli stakeholders della Provincia di Varese sulle possibilità offerte dal Fondo di Sviluppo Regionale, nonché sul funzionamento dei bandi e sulle policies ad esso associate. L’evento assume un’importanza ancora più grande in virtù del fatto che Varese si trova di fronte all’opportunità di ottenere circa il doppio dei finanziamenti rispetto a quelli ricevuti dal precedente Fondo (circa 80 milioni di euro): una notevole mole di risorse che potrebbe contribuire moltissimo allo sviluppo e al rilancio della Provincia. Il Presidente di Finlombarda ha osservato come, rispetto a Province quali Brescia e Bergamo, Varese sembra essere penalizzata da una certa difficoltà nell’assicurarsi i fondi europei. Contributi che sarebbero essenziali, secondo Andrea Mascetti, in particolare per contrastare la “desertificazione” del Nord della Provincia, combattendo il progressivo abbandono delle splendide aree di montagna del Comune di Luino.

L’appello di Andrea Mascetti: “La Provincia impari a fare sistema”

Secondo Andrea Mascetti, queste carenze nella raccolta fondi derivano dal fatto che le realtà economiche ed istituzionali della Provincia di Varese faticano a collaborare, condividere idee e sviluppare progetti comuni che possano attrarre i finanziamenti europei. Bisogna “riuscire magari a superare alcune individualità e fare sistema come altre Province lombarde sono riuscite a fare negli anni. È necessario perché i tempi sono complicati”. In qualità di Presidente di Finlombarda, Andrea Mascetti ha affermato che la società è disponibile a guidare questo processo, ma è necessario che si formi un clima propositivo e collaborativo: “Mi auguro che tutti gli operatori, pubblici, privati, enti e associazioni avviino una riflessione per sviluppare idee importanti. Finlombarda è determinata a sostenere lo sviluppo, aiutando con strumenti anche propri. Ma ci vuole volontà”.

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Renato Mazzoncini: A2A è in ottima salute, importante continuare a investire nelle infrastrutture

Ospite all’evento “La Ripartenza: liberi di pensare”, l’AD di A2A Renato Mazzoncini ha parlato della salute delle aziende italiane, sottolineando l’importante ruolo che hanno gli investimenti pubblici.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: le aziende sono sane in un Paese sano

Ci vuole un Paese sano per avere aziende altrettanto sane. Nel caso di A2A, la società “è in ottima salute. L’importante è che continui a rimanere in ottima salute anche il Paese”. Ne è convinto Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato della Life Company, che, a margine dell’evento tenutosi lo scorso 2 febbraio a Milano “La Ripartenza: liberi di pensare”, ha sottolineato: “Nel 2023 abbiamo visto un po’ di arretramento dei consumi elettrici. Nel mese di dicembre c’è stata una buona ripresa, gennaio non male. Adesso stiamo monitorando come vanno le cose“.

Renato Mazzoncini: importante continuare a investire nelle infrastrutture

Secondo l’AD Renato Mazzoncini c’è una stella polare da seguire che è “quella di continuare a investire sulle infrastrutture che rendono competitivo il nostro Paese”, incluse quelle energetiche e dei rifiuti. Il manager riconosce che l’Italia “è ripartita dopo il Covid molto più velocemente degli altri Paesi europei. Certamente la crisi energetica conseguente alla guerra del 2022 ha dato una botta d’arresto, anche alla crescita del nostro PIL e all’inflazione. Comunque l’Italia sta tenendo un ritmo accettabile”. Adesso però bisogna lavorare anche con le amministrazioni locali per potenziare ulteriormente le infrastrutture: “Ci sono anche le risorse economiche per farlo, molte anche da imprese private”.

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Fare formazione con il metodo del role playing

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Fare formazione con il metodo del role playing

 

Il 22 aprile 2024 a Brescia un corso di 6 ore in presenza permetterà di approfondire che cos’è la metodologia del “role playing” e come può essere applicata alla formazione in ambito salute e sicurezza.

 

Per essere efficace una formazione in materia di salute e sicurezza su lavoro deve essere erogata con metodologie innovative e coinvolgenti, in grado di aumentare la partecipazione attiva e l’interazione dei corsisti.

 

Il “role playing” è una tecnica formativa simulativa che ha proprio questi obiettivi.

 

Questa tecnica si basa sulla simulazione di qualcosa che ha o che potrebbe avere attinenza con una situazione reale e che è strutturata in modo tale da essere coinvolgente anche dal punto di vista emozionale.

 

Ci sono percorsi formativi per conoscere questa metodologia e poterla poi applicare nelle attività di formazione?

 

Il corso per conoscere e applicare il metodo del role playing

Per poter sperimentare e conoscere questa nuova metodologia l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 22 aprile 2024 a Brescia un corso di 6 ore in presenza dal titolo “Fare formazione con il metodo del role playing”.

Il percorso formativo – rivolto in particolare a RSPP, ASPP, Formatori della sicurezza, Coordinatori, HSE Manager e Consulente – ha l’obiettivo di approfondire il metodo del “role playing” e le sue potenzialità e possibilità applicative.

Il corso, a numero chiuso, permetterà ai corsisti di poter utilizzare successivamente la metodologia “role playing” nell’ambito della formazione erogata in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La docente del corso è Adele De Prisco, formatrice qualificata AiFOS, esperta nei processi formativi, e counselor organizzativa.

 

La formazione e la tecnica formativa “role playing”

Il role playing è una tecnica e metodologia formativa simulativa preziosa.

 

Attraverso questa tecnica i partecipanti al corso si trovano ad interpretare ruoli specifici, per un periodo limitato di tempo, agendo come attori in una situazione simulata, mentre gli altri corsisti osservano e analizzano i contenuti e i processi in atto.

 

Questa metodologia, che permette di esaminare, tra le altre cose, esperienze, dinamiche interpersonali e processi comunicativi coinvolti nelle situazioni di ruolo, può avere vari obiettivi:

  • comprendere le complessità dei ruoli interpretati;
  • sviluppare competenze comunicative e relazionali;
  • comprendere e mediare le ragioni degli altri;
  • migliorare le capacità di ascolto e di osservazione dei comportamenti;
  • affrontare situazioni organizzative prefissate sperimentando l’efficacia dei comportamenti messi in atto.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso ““Fare formazione con il metodo del role playing”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà il 22 aprile 2024 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 16.00 – a Brescia presso Aifos Service in via Branze n. 45.

 

Durante la giornata verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • storia del Role playing didattico
  • il Role playing formativo come strumento didattico
  • progettare e mettere in scena il Role Playing
  • costruire e gestire il debriefing

 

La partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza, Formatori qualificati terza area tematica.

Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa-gestionale) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/fare-formazione-con-il-metodo-del-role-playing

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – info@aifos.it – formarsi@aifos.it

 

28 marzo 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

ufficiostampa@aifos.it

http://www.aifos.it/

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