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Giugno 2024

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Paolo Arrigoni: il GSE e Assocarta alleati per una filiera cartaria più sostenibile

Nell’ottica di promuovere la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica nel settore cartario italiano, Assocarta e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), guidato dal Presidente Paolo Arrigoni, hanno stretto un importante accordo di collaborazione presso la Cartiera dell’Adda a Calolziocorte.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni: l’accordo per la sostenibilità nella filiera cartaria

Questa sinergia si propone di facilitare il processo di decarbonizzazione della filiera cartaria nazionale, offrendo strumenti mirati ad aumentare l’utilizzo di fonti rinnovabili, la condivisione dell’energia e l’efficienza energetica nei processi produttivi. L’accordo, firmato dal Presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, e da Paolo Arrigoni e Vinicio Mosè Vigilante, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del GSE, apre le porte per un dialogo costruttivo tra le aziende del settore e i tecnici del GSE. L’attenzione sarà rivolta alle opportunità offerte dagli incentivi per l’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili, nonché all’implementazione di interventi mirati all’efficientamento energetico. Il Presidente di Assocarta ha sottolineato l’importanza dell’accordo nel perseguire una decarbonizzazione competitiva del settore cartario italiano, evidenziando i significativi progressi compiuti dal comparto nel ridurre le emissioni specifiche, ribadendo la necessità di continuare su questa traiettoria positiva. Il Presidente ha inoltre enfatizzato l’importanza della cogenerazione, da integrare con le fonti rinnovabili e in particolare con il biometano, come tecnologia chiave per valorizzare al meglio le risorse energetiche disponibili. “Il settore della carta – ha aggiunto – non chiede altro che produrre alle stesse condizioni competitive dei concorrenti esteri europei per affrontare al meglio la concorrenza extraeuropea”.

L’analisi del Presidente del GSE Paolo Arrigoni

La filiera italiana della carta, seconda in Europa solo alla Germania, è un attore importante del tessuto imprenditoriale italiano”, ha fatto sapere il Presidente Paolo Arrigoni. “Per preservarne la competitività e traghettare le industrie della carta verso la neutralità carbonica – ha aggiunto – è necessario quindi adottare una strategia diversificata che includa l’efficientamento energetico dei processi industriali, economia circolare, uso di combustibili low carbon, cattura della CO2 ed elettrificazione dei consumi”. Il protocollo si inserisce in una serie di accordi promossi dal GSE con i settori industriali italiani a elevato consumo energetico. L’obiettivo è quello di affiancare attivamente le imprese, recandosi direttamente sul campo, per collaborare con loro e con il MASE nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni efficaci. Tali soluzioni, supportate dai meccanismi gestiti dal GSE, mirano ad accelerare il processo di innovazione, definendo un mix ottimale di utilizzo delle risorse energetiche, con particolare attenzione ai vettori green, al fine di mantenere alta la competitività internazionale delle aziende italiane di punta. GSE e Assocarta si concentreranno su progetti sperimentali per migliorare i processi nella produzione di carta, sviluppando soluzioni avanzate sostenute da incentivi pubblici. Queste includono l’utilizzo di idrogeno verde e bioidrogeno, oltre al supporto dell’elettrificazione. L’accordo, che avrà una durata di tre anni, promuoverà anche l’autoconsumo di energia rinnovabile e l’adozione di tecnologie sostenibili per ridurre le emissioni e aumentare la competitività del settore.

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Intelligenza Artificiale: potenzialità e rischi secondo Gianni Prandi

“L’IA non è capacità cognitiva, non riproduce i processi e le attività mentali che generano le nostre conoscenze. È una formidabile archivista: un secchione, non un genio”. Si apre così l’editoriale di Gianni Prandi pubblicato di recente da “L’Espresso” e dedicato ai rischi e alle opportunità dell’Intelligenza Artificiale.

Gianni Prandi

Il monito di Gianni Prandi sull’IA

Gianni Prandi richiama alla memoria l’entusiasmo con cui negli anni ‘80 furono accolti i primi personal computer, spesso visti come strumenti quasi magici capaci di fare qualsiasi cosa. Questo paragone serve a mettere in guardia contro la stessa sopravvalutazione che oggi circonda l’IA. “Quella confusione tra realtà e fantascienza – scrive – è stata deleteria, diffondendo una nebbia in cui è rimasta imprigionata una generazione”. Oggi l’IA viene etichettata come un miscuglio di idee disparate, portando alla diffusa convinzione, ormai diventata un luogo comune, che non ci sia motivo di preoccuparsi del futuro poiché sarà l’IA a occuparsi di tutto. “Bisogna invece cominciare subito a chiarire che l’intelligenza non è intelligente: non è capacità cognitiva, non riproduce i processi e le attività mentali che generano le nostre conoscenze”, ribadisce Gianni Prandi. “Il suo mestiere è un altro, come se fosse uno straordinario archivista: sa incamerare quantità formidabili di dati e catalogarli con una rapidità eccezionale in modo da poterli confrontare. Usando il termine che si usava per distinguere le doti degli studenti: è un secchione, non un genio”.

Gianni Prandi: fondamentale stabilire regole e principi

È cruciale chiarire che l’Intelligenza Artificiale non è davvero “intelligente”. Non possiede capacità cognitive autonome né riproduce i processi mentali umani. Il suo ruolo è principalmente quello di gestire enormi quantità di dati, catalogandoli e confrontandoli con una rapidità che surclassa il cervello umano. L’esperienza di Vidierre con il sistema avanzato di Media Intelligence WOSM© è illuminante in questo senso: “In 30 anni di monitoraggio della rete Internet l’abbiamo vista accumulare miliardi e miliardi di byte”, scrive Gianni Prandi. “Il problema è che si affronta un cambiamento così profondo in maniera superficiale. Si mescolano fantascienza e paure creando una nuvola di caos tale da lasciarci privi persino di una definizione di intelligenza artificiale”. L’unione tra potenza di calcolo, grandi quantità di dati e correlazione statistica ha aperto una nuova frontiera. Pur operando in un’azienda che si occupa di elaborare dati, il fondatore di Vidierre mantiene un approccio umanistico: “Non posso non farmi domande su dove ci porterà l’Intelligenza Artificiale, che non ha la sua forza nella capacità di comprendere, ma in quella di agire: è azione senza intelligenza, questo caratterizza la sua rivoluzione”, riflette. La domanda cruciale è come intendiamo utilizzare l’IA. Siamo davvero pronti per una civiltà del fare, in cui l’IA risolve problemi, completa mansioni e migliora le sue prestazioni? Tutte le innovazioni, se non governate, rischiano di schiacciare l’uomo, avverte Gianni Prandi. “Credo che sia importante stabilire regole e principi – conclude – Il rischio è che comprima l’autonomia, l’indipendenza e la capacità di decidere: un percorso che trasforma l’essere umano in un mezzo, mentre dovrebbe restare il fine”.

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Pietro Labriola confermato come AD di TIM: crescita sostenibile e nuove strategie

Nell’assemblea tenutasi a fine aprile, TIM ha confermato Pietro Labriola come Amministratore Delegato, affiancato da Alberta Figari nel ruolo di Presidente. L’AD ha espresso fiducia nel percorso di crescita e sviluppo intrapreso, sottolineando l’impegno per garantire uno sviluppo sostenibile del Gruppo nei prossimi tre anni.

Pietro Labriola

Pietro Labriola confermato alla guida di TIM

La lista del Consiglio di Amministrazione riflette una continuità nell’attuazione del piano strategico. “L’Assemblea degli Azionisti di oggi segna un importante continuità nel piano che stiamo portando avanti per proseguire sul percorso di crescita e sviluppo intrapreso con 22 mesi di performance in miglioramento e di rispetto dei target finanziari – ha sottolineato Pietro LabriolaSi tratta di una nuova tappa di un cammino che continuerà con l’obiettivo di cogliere tutte le occasioni che nasceranno dall’evoluzione del mercato”. L’Amministratore Delegato ha quindi sottolineato l’importanza di una struttura finanziaria solida e di opzioni strategiche focalizzate, mirando a un ritorno alla generazione di valore sul mercato italiano. L’efficienza nei costi e il rafforzamento delle aree di business sono priorità chiave per il prossimo triennio, con l’obiettivo di remunerare gli azionisti nel medio termine.

Pietro Labriola: continuità e impegno per un futuro promettente

Per la nomina del Consiglio di Amministrazione, la lista di maggioranza è quella proposta dal consiglio uscente. Oltre all’AD Pietro Labriola e alla Presidente, gli altri componenti eletti sono: Giovanni Gorno Tempini, Paola Camagni, Federico Ferro Luzzi e Domitilla Benigni. “Come già negli ultimi due anni, dopo la giornata di oggi lavoreremo con ancora maggior determinazione, a vantaggio di tutti i soci che con grande senso di responsabilità direttamente o indirettamente hanno permesso di garantire la continuità”, ha aggiunto Pietro Labriola. Secondo l’Amministratore Delegato, è fondamentale una collaborazione concreta tra istituzioni, soci, dipendenti, sindacati e management che, “nel rispetto dei ruoli e delle prerogative reciproche”, possano “assicurare il miglior futuro possibile ad una società strategica come la nostra”.

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L’AD di Italgas Paolo Gallo sulla digitalizzazione delle infrastrutture: “È fondamentale”

Il 27 aprile, presso la sede di Italgas, si è svolto il workshop “Transitioning to Net Zero: Energy technology roadmaps” con l’intervento dell’AD Paolo Gallo, il quale ha evidenziato il ruolo chiave dell’infrastruttura del Gruppo nella transizione energetica.

Paolo Gallo

L’intervento dell’AD di Italgas Paolo Gallo al seminario

Italgas ha ospitato lo scorso 27 aprile, presso la sede di Largo Regio Parco, l’evento “Transitioning to Net Zero: Energy technology roadmaps”, il workshop organizzato da WEC Italia in collaborazione con OMEC, Atlantic Council, Globe Italia e Politecnico di Torino nel contesto della Planet Week del G7. L’incontro è stato, inoltre, un’opportunità per presentare agli ospiti le tecnologie all’avanguardia che il Gruppo ha sviluppato per affrontare al meglio la transizione energetica. Tra i temi affrontati la digitalizzazione, la sicurezza energetica, l’innovazione tecnologica, il nucleare e la neutralità carbonica. A prendere parola anche l’AD di Italgas Paolo Gallo, che ha messo in luce il ruolo dell’infrastruttura di Italgas nella transizione. Vista come “un’infrastruttura che trasporta gas di origine fossile”, il manager ha precisato che “sta già trasportando gas di origine biologica” e che “trasporterà anche altri tipi di gas come l’idrogeno piuttosto che il gas metano sintetico”.

Paolo Gallo: la digitalizzazione, una conditio sine qua non di tutte le infrastrutture

Per la sua dimensione, l’infrastruttura è un enorme serbatoio di stoccaggio di energia – ha proseguito l’AD – Il surplus di energia che arriverà da un numero di rinnovabili installate molto elevato potrà essere stoccato nelle infrastrutture del gas o negli stoccaggi attraverso la sua conversione in idrogeno o gas naturale sintetico”. Una flessibilità resa possibile da un importante processo di digitalizzazione avviato dal Gruppo sette anni fa, ci ha tenuto a sottolineare Paolo Gallo, e che consentirà all’infrastruttura di gestire gas diversi e “rispondere in modo proattivo alle situazioni che possono verificarsi”. Una condizione che diventa fondamentale non solo per il gas, ma anche per l’elettrico. “Tutte le infrastrutture devono diventare digitali se vogliono essere flessibili e accompagnare la transizione energetica – ha concluso il manager – Un’infrastruttura digitale è in grado di rispondere a tutte le esigenze, quella del gas è la più difficile da trasformare e lo abbiamo fatto e anche le altre che sono più semplici si faranno”.

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Luca Dal Fabbro sul futuro di Egea: l’intervista rilasciata alla “Gazzetta d’Alba”

Luca Dal Fabbro ha preso parte al Forum di Alba organizzato da Jobslab, per discutere della trasformazione del mercato del lavoro insieme a un centinaio di esperti. A margine dell’evento, il Presidente di Iren ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato dell’acquisizione di Egea.

Luca Dal Fabbro (Iren)

Luca Dal Fabbro: il closing dell’acquisizione è atteso tra luglio e agosto

Proprio ad Alba ha la sua sede centrale Egea, l’azienda multiservizi con cui Iren ha sottoscritto un accordo di investimento vincolante per l’acquisizione di una quota pari al 50% del capitale sociale della NewCo in cui convergeranno i rami operativi. “Siamo nella fase interinale – ha spiegato Luca Dal Fabbro nell’intervista – In questo momento, la procedura è approdata presso il Tribunale di Torino. Attendiamo l’omologa, nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa. Speriamo di poter arrivare al closing, cioè la chiusura dell’operazione, tra luglio e agosto”. In attesa che venga conclusa l’operazione, il Presidente di Iren ha rivelato che l’azienda ha formato un gruppo che ha il compito di osservare, seppur senza potere decisionale, quanto avviene in Egea. A giochi fatti, “entreranno in azienda, senza interruzioni”.

Luca Dal Fabbro: nessun licenziamento, i dipendenti vanno ringraziati

Sul futuro di Egea, il Presidente di Iren è ottimista. “Parliamo di un’azienda che ha punti di forza e interessanti potenzialità di creazione di valore. Sono gli aspetti su cui intendiamo fare leva – ha sottolineato Luca Dal FabbroTra le varie questioni, Egea ha senza dubbio avuto problemi di cassa. Con l’inserimento di nuovi manager e il rafforzamento di alcuni settori aziendali, sono convinto che si possa riprendere in mano l’azienda e rilanciarla garantendo un futuro lavorativo stabile e solido ai lavoratori. È come un fiore che deve sbocciare”. A proposito di dipendenti, il manager ha rassicurato sul fatto che non ci sia alcun piano di licenziamento: “Iren è un’azienda molto sensibile su questo tema e non produrremo certo utili nel futuro a scapito delle lavoratrici o lavoratori. Intendiamo prima di tutto lavorare con le risorse Egea. Parliamo di persone che hanno sopportato questa fase molto complessa e che hanno permesso l’erogazione di tutti i servizi con il loro impegno costante. Credo che a loro vada il nostro primo ringraziamento”.

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Umberto Lebruto: nuovo accordo tra RFI, FS Sistemi Urbani e il Comune per il rilancio di Catania

Attraverso un passo significativo verso il miglioramento delle infrastrutture e la rigenerazione urbana, il Comune di Catania ha firmato un Protocollo d’Intesa con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e FS Sistemi Urbani, di cui Umberto Lebruto è Amministratore Delegato. L’accordo mira a potenziare le infrastrutture e a rigenerare le aree dismesse o in fase di dismissione di proprietà del Gruppo FS nella città siciliana.

Umberto Lebruto sottoscrive Protocollo d’Intesa a Catania

Protocollo d’Intesa firmato con la partecipazione di Umberto Lebruto

La firma del protocollo è avvenuta alla presenza di figure chiave, tra cui Enrico Trantino, Sindaco di Catania, Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani, Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, e Paolo La Greca, Vicesindaco con deleghe all’Urbanistica, Mobilità e Rapporti con l’Università. La firma del Protocollo d’Intesa con il Comune di Catania, ha fatto sapere l’Amministratore Delegato del Gruppo FS, rappresenta un esempio significativo di come Ferrovie dello Stato Italiane sia impegnata a progettare e realizzare opere infrastrutturali integrate, condivise con i territori e capaci di generare valore e benefici per la comunità. La recente intesa segna l’inizio di un percorso mirato a fornire ai cittadini servizi di mobilità connessi e intermodali, oltre a riqualificare spazi urbani attualmente non utilizzati, rendendoli attrattivi e trasformandoli in centri di servizi e funzioni utili. Il Sindaco di Catania ha spiegato che la realizzazione delle opere ferroviarie permetterà alla città di usufruire di corridoi di mobilità su ferro a livello regionale, nazionale e internazionale, facilitando così la connessione della Sicilia con il continente europeo. Tali interventi restituiranno a Catania il rapporto con il mare, che era stato negato per oltre 160 anni da una cintura ferroviaria, ostacolando il benessere collettivo dei cittadini dell’area metropolitana etnea.

Umberto Lebruto: interventi integrati per la rigenerazione delle aree urbane

Il protocollo si pone come un catalizzatore per una serie di interventi che mirano non solo al miglioramento delle infrastrutture di trasporto, ma anche alla rigenerazione urbana delle aree dismesse. L’obiettivo è creare un sistema di mobilità integrato e intermodale che faciliti gli spostamenti e migliori la qualità della vita dei cittadini. La trasformazione delle aree dismesse in centri di servizi e funzioni utili rappresenta inoltre un’opportunità per rivitalizzare il tessuto urbano, creando nuovi spazi pubblici e privati che favoriranno l’attrattività e lo sviluppo economico della città. L’accordo prevede l’istituzione di una Cabina di Regia e di un Tavolo Tecnico, con l’obiettivo di delineare e sviluppare una strategia coerente per gli interventi previsti. Il Comune di Catania, Gruppo FS, RFI e FS Sistemi Urbani, la società guidata da Umberto Lebruto collaboreranno per promuovere interventi di efficientamento del sistema dei trasporti ferroviari e stradali, migliorando l’integrazione modale e ricucendo gli spazi urbani della città. Tra le aree di intervento rientrano gli ex scali merci e le ex officine ferroviarie, con l’intento di inserirvi nuovi servizi pubblici e privati che possano potenziare l’attrattività complessiva delle zone coinvolte.

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Luigi Ferraris interviene alla conferenza Newest: “Verso l’unificazione della rete AV europea”

L’Europa deve investire sull’alta velocità non solo creando nuove linee, ma anche uniformando e semplificando norme, procedure e regole, e realizzando terminal intermodali che rendano possibile il trasporto di merci “fino all’ultimo miglio”: lo ha dichiarato Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, nel corso della conferenza organizzata da Newest a Milano.

Luigi Ferraris

Verso una rete intermodale ad alta velocità: l’appello di Luigi Ferraris

Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, è intervenuto nel corso della conferenza “Influence, Relevance&Growth Conference”, tenutasi presso l’Università Bocconi di Milano su iniziativa di Newest: nel corso dell’evento, il top manager ha dichiarato che l’esigenza di una rete unificata europea ad alta velocità (AV) non è più rimandabile. Il treno, secondo l’AD, “è una delle soluzioni green più avanzate, anche per combattere la congestione delle strade”. L’AV sarà fondamentale, inoltre, in campo logistico, in quanto permetterà di offrire un’alternativa di fronte alla sempre più grave diminuzione del numero di autisti: “Nei prossimi 4/5 anni ci saranno 4,5 milioni di autisti di camion in meno e ne arriveranno solo 1,7 milioni di nuovi”. Molto importante, in quest’ottica, investire anche sul rinnovo della flotta e la creazione di terminal intermodali, per cui la società ha già previsto l’impiego di 3 miliardi di euro.

Luigi Ferraris: i progetti del Gruppo FS in digitalizzazione e AI

Le connessioni ad alta velocità create dal Gruppo FS, ha affermato Luigi Ferraris, non sono solo quelle legate ai binari, ma anche quelle digitali, ossia connesse al potenziamento della rete internet sui territori in cui la società opera. Centrale, in questo senso, è il progetto Gigabit Rail&Road, che punta a “contribuire a superare il digital divide su tutto il territorio, attraverso la fibra ottica lungo le linee ferroviarie e ampliando il segnale 5G a favore di tutto il sistema Paese” su tutti i 17mila chilometri di ferrovie e i 32mila chilometri di strade gestiti dal Gruppo. Parallelamente, la società intende utilizzare anche le oltre 2.200 stazioni in tutto il Paese (tra cui anche quelle inutilizzate) come centri di irradiazione per la connettività, contribuendo a rafforzare l’accesso a internet anche in zone rurali o più isolate. Il Gruppo FS ha inoltre piani ambiziosi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, specialmente nell’ambito della cosiddetta manutenzione predittiva, ossia nel “monitoraggio delle infrastrutture e nella loro manutenzione sempre più precisa ed efficace” per prevenire incidenti e ritardi, ha dichiarato Luigi Ferraris.

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Annalaura Lettieri, una carriera professionale di successo

Con una consolidata esperienza in operazioni di fusione e acquisizione, finanza e diritto societario, Annalaura Lettieri ricopre dal 2008 i ruoli di General Counsel e membro del Consiglio di Amministrazione di Meridie, oltre a essere membro del CdA di Atitech.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri, dalla laurea ai primi incarichi professionali

Nata a Napoli nel 1978, Annalaura Lettieri, oggi Membro del Consiglio di Amministrazione di Atitech e General Counsel di Meridie S.p.A., si iscrive presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II dove nel 2011 consegue con lode la laurea in Giurisprudenza. È in quello stesso anno che esordisce professionalmente come Assistant in PricewaterhouseCoopers. Successivamente, dal 2002 al 2005, ricopre il ruolo di Junior Associate nel Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, dedicandosi principalmente alla redazione e alla negoziazione dei contratti. Contemporaneamente, Annalaura Lettieri ottiene l’abilitazione all’esercizio dell’attività forense e si iscrive all’albo degli avvocati di Napoli.

Le collaborazioni di Annalaura Lettieri e il ruolo chiave in Atitech

Il 2005 segna l’ingresso di Annalaura Lettieri nel Gruppo MCM Holding S.p.A. In qualità di General Counsel, ottiene un incarico di grande responsabilità: supervisionare lo sviluppo di un ambizioso progetto immobiliare dal valore di 150.000.000 euro, progettato per integrare funzioni commerciali e residenziali nel cuore della città di Salerno. A partire dal 2008, stringe collaborazioni significative con diverse realtà aziendali di spicco, tra cui Fondo Greco S.r.l., La Fabbrica S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Atitech S.p.A., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l., e Meridie S.p.A. fornendo supporto in diverse operazioni, tra cui M&A, private equity, project finance e corporate governance. Il ruolo di Annalaura Lettieri è, inoltre, stato fondamentale nel supportare Atitech nell’ottenimento di un finanziamento di 15 milioni di euro. Una parte significativa di questa somma è stata investita in progetti mirati all’espansione sul territorio, al potenziamento dell’efficienza energetica e alla promozione di iniziative per lo sviluppo sostenibile.

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Pier Silvio Berlusconi: Mediaset, l’offerta crossmediale alla prova della Total Audience

“Siamo il 1° editore italiano, leader nella Total Audience, grazie a un sistema multimediale integrato sempre più digitale”: i numeri che confermano le parole del CEO Pier Silvio Berlusconi.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: Total Audience, la leadership di Mediaset e il valore della piattaforma Mediaset Infinity

Il 2024 è l’anno della Total Audience: come anche il CEO Pier Silvio Berlusconi ha sottolineato in diverse occasioni, si tratta di una tappa importante nella storia dell’intero settore. E non solo perché tutti i broadcaster saranno costretti a misurarsi quotidianamente ma anche perché sarà determinante agli occhi degli investitori per la lettura della campagna pubblicitaria con tutti gli indicatori di frequenza, copertura e ascolto trasversale a tutti i programmi. Insomma, è da anni che si guarda in questa direzione. E che Mediaset sia già proiettata molto bene lo dicono anche i numeri. “Siamo il 1° editore italiano, leader nella Total Audience, grazie a un sistema multimediale integrato sempre più digitale”, aveva sottolineato il CEO Pier Silvio Berlusconi a gennaio nel corso dell’evento “Gli sviluppi digitali e l’innovazione Mediaset”. Basti pensare che se per gli altri canali la Total Audience è scesa del 15%, Mediaset ha registrato un +1,4%. Merito anche di diversi programmi la cui componente digital contribuisce significativamente. Mediaset raggiunge ogni settimana il 95% della popolazione adulta italiana. Inoltre è il primo operatore con più di 8,7 miliardi di stream.

Pier Silvio Berlusconi: puntiamo a creare un progetto di broadcaster multitouchpoint paneuropeo

In ottica di sviluppo digital risultano significativi anche i risultati registrati dalla piattaforma streaming del Gruppo che guida Pier Silvio Berlusconi: come riporta anche “Italia Oggi” nell’articolo pubblicato lo scorso 4 maggio, “dando una occhiata alle classifiche pubblicate settimanalmente da Auditel e relative agli ascolti digitali dei contenuti diffusi dai principali broadcaster televisivi italiani a dominare, da gennaio ad aprile 2024, c’è Mediaset, che viaggia su medie attorno ai 190 milioni di stream visti settimanalmente”. Numeri su cui incidono i brillanti dati di marzo che ha visto Mediaset Infinity riprendersi il primato dei siti tv più visti con 796.571 (+10.1%). La piattaforma si conferma infatti motore di crescita: nel 2023 c’è stato un aumento di tempo speso del 47% sul 2022 e sono oltre 2,5 milioni gli utenti medi al giorno. Titoli storici ma anche serie originali e iniziative pensate appositamente per arricchire l’offerta crossmediale che, in linea con la vision del CEO Pier Silvio Berlusconi, si conferma valore aggiunto di MFE. “Dal momento che puntiamo a creare un progetto di broadcaster multitouchpoint paneuropeo, vogliamo esportare il modello crossmediale in Spagna”: un sistema “che per efficienza ed efficacia possa essere comparabile a quello dei big tech e dei giganti del Web”. È questo un passaggio fondamentale “del nostro progetto internazionale”.

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