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25 Agosto 2024

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Sicurezza sul lavoro: formazione per i facilitatori LEGO® Serious Play®

Comunicato Stampa

Sicurezza sul lavoro: formazione per i facilitatori LEGO® Serious Play®

 

L’associazione AiFOS nel mese di novembre 2024 propone a Milano un corso di 24 ore in presenza per conoscere l’innovativa metodologia LEGO® Serious Play® e applicarla ad una ampia varietà di situazioni negli ambiti salute e sicurezza sul lavoro.

 

Per migliorare la prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è necessario offrire una formazione di alta qualità, in grado di stimolare nuovi processi cognitivi e supportare efficacemente le decisioni in materia di salute e sicurezza aziendale.

 

Per raggiungere questi obiettivi sono, tuttavia, indispensabili strumenti didattici innovativi.

 

In questo contesto, la metodologia LEGO® Serious Play®, sviluppata all’inizio degli anni 2000 attraverso la collaborazione tra LEGO® Group e Business School IMD di Losanna, rappresenta il giusto processo esperienziale per potenziare l’innovazione e le prestazioni aziendali.

 

LEGO® Serious Play® è una metodologia di facilitazione che utilizza i mattoncini colorati LEGO® come strumento metaforico per esprimere idee, confrontarsi e accelerare i processi decisionali, favorendo un apprendimento chiaro e concreto.

 

Per migliorare le strategie di prevenzione e diffondere questa metodologia innovativa, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Milano, nel mese di novembre 2024, un corso di 24 ore in presenza dal titolo “Formazione facilitatori LEGO® Serious play® nella sicurezza sul lavoro”.

 

Il corso a Milano per conoscere e applicare il nuovo metodo

Il corso – rivolto a formatori, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e consulenti con esperienza nella formazione o facilitazione – permette di acquisire gli strumenti della metodologia LEGO® Serious Play® e diventare facilitatori specializzati in sicurezza sul lavoro, partendo dalle basi teoriche e sperimentando attraverso l’esperienza diretta.

I partecipanti al corso discuteranno casi di studio reali, imparando dalle esperienze degli altri e confrontandosi con workshop già sperimentati con successo in diverse aziende.

Il corso si ispira alla formazione dei facilitatori nella metodologia originale (versione 1.0), come sviluppata da LEGO® e resa open source dal 1° maggio 2010.

 

Il docente, Lucio Fattori – facilitatore e progettista del corso – è esperto nell’applicazione della metodologia alla formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro, e ha progettato questo percorso su misura per i formatori del settore.

 

Al termine del corso, i partecipanti avranno le conoscenze necessarie per applicare la nuova metodologia a una vasta gamma di situazioni in ambito salute e sicurezza sul lavoro, coinvolgendo diverse figure aziendali e migliorando le performance in modi difficilmente raggiungibili con le tradizionali modalità di formazione.

 

I facilitatori e la sicurezza come terreno fertile di idee nuove

Uno dei partecipanti a precedenti edizioni del corso ha sottolineato che il nuovo approccio libera il tema della sicurezza sul lavoro dalla sua immagine di rigide regole e problemi imminenti, per farlo diventare un terreno fertile per idee e soluzioni concrete.

In particolare, continua il corsista, “raccontare le proprie percezioni sulla sicurezza, parlare di quali problemi ostacolano un RSPP, o di come migliorare il dialogo tra datore di lavoro e preposti, è molto più semplice se fatto con i LEGO®“.

 

E diventare un facilitatore LEGO® Serious Play®, attraverso il corso, significa padroneggiare il metodo, diffondendolo e applicandolo all’interno di organizzazioni e aziende. Con l’obiettivo di portare ad una maggiore coesione interna e ad una più efficace risoluzione dei problemi che ci si trova ad affrontare in materia di salute e sicurezza.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso di 24 ore in presenza “Formazione facilitatori LEGO® Serious play® nella sicurezza sul lavoro” si terrà il 6, 7 e 8 novembre 2024 a Milano, presso l’Hotel Astoria in Viale Murillo 9.

 

Questo il programma del corso:

  • 6 novembre 2024 (9:00/18:00):
    • Introduzione alla metodologia LEGO® Serious Play®
    • Storia e fondamenti scientifiche di LEGO® Serious Play®
    • Facilitazione o formazione nella sicurezza sul lavoro?
    • Regole e linee guida per l’applicazione del metodo
    • Cosa è e cosa non è LEGO® Serious Play®
    • Materiali e risorse per la realizzazione di un workshop
  • 7 novembre 2024 (9:00/18:00):
    • Sperimentazione di un workshop LEGO® Serious Play®
    • Lavoro di strategia in tempo reale per l’azienda: workshop per sviluppo di strategia di collaborazione tra figure della sicurezza aziendale
  • 8 novembre 2024 (9:00/18:00):
    • Lavoro di gruppo per la progettazione di workshop personalizzati in ambito salute e sicurezza sul lavoro utilizzando il core process LEGO® Serious Play®
    • Presentazione e feedback sui workshop progettati
    • Illustrazione di esempi di workshop svolti e tematiche proposte in ambito salute e sicurezza sul lavoro
    • Test di apprendimento

 

La partecipazione al corso vale come 20 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, formatori qualificati terza area tematica e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa-gestionale) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/formazione-facilitatori-lego-serious-play-nella-sicurezza-sul-lavoro

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 – [email protected][email protected]

 

04 luglio 2024

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Il Parco Faunistico Le Cornelle festeggia la nascita di quattro nuovi cuccioli di suricato

La stagione estiva è spesso sinonimo di nuove nascite al Parco Faunistico Le Cornelle di Valbrembo (BG). Negli ultimi giorni, infatti, la famiglia del Parco si è allargata con l’arrivo di quattro nuovi simpatici cuccioli di suricato, tra gli animali simbolo della struttura che il 3 luglio festeggiano la loro Giornata mondiale, istituita per sensibilizzare le persone riguardo alla specie e alle sue caratteristiche.

Grazie a queste nuove nascite, gli ospiti dell’exhibit desertico sono saliti a 21: sei maschi, sette femmine, quattro piccoli nati nel mese di marzo e gli ultimi arrivati, 3 cuccioli maschi e una cucciola femmina. Questo lieto evento dimostra come il gruppo di suricati sia ben adattato all’area rinnovata nel 2019 per creare un habitat più idoneo alle loro esigenze etologiche. Uno spazio tanto accogliente che i suricati hanno iniziato a personalizzarlo, scavando una serie di gallerie e una camera “nido” per dare alla luce i cuccioli.

In natura, i suricati vivono nelle savane aride e nelle zone semidesertiche e rocciose fino a 1000 metri di altitudine. Sono parenti stretti delle manguste e hanno un peso che varia tra i 600 e i 1200 grammi, con una lunghezza di 25-35 cm. I suricati hanno una testa grande con un naso nero e appuntito, denti molto affilati e occhi circondati da pelo nero. Le loro zampe hanno quattro dita, e quelle anteriori sono dotate di artigli affilati perfetti per scavare. Il pelo, morbido e lungo, è di colore grigio-giallo con striature scure sul dorso, mentre la coda è lunga e termina con una punta nera.

In estate proseguono anche gli appuntamenti con l’“Educazoo”, il progetto nato per sensibilizzare sulle specie in via d’estinzione e avvicinare visitatori e animali sotto la guida esperta di un naturalista. Il prossimo appuntamento sarà sabato 27 luglio, con un programma che prevede l’incontro tra naturalista e visitatori davanti a tigri, elefanti, siamanghi, e rinoceronti.
Per maggiori informazioni https://www.lecornelle.it/educazoo-2024/.

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IL CONTEST
Il contest social per assegnare un nome ai quattro cuccioli avrà la durata di tre giorni e si terrà sulla pagina Facebook del Parco. Chiunque vorrà, potrà partecipare alla scelta dei nomi commentando il post dedicato con le proprie proposte. Verranno considerati solamente i nomi inseriti come commento ai post. Per ogni post è possibile indicare quattro nomi, tre maschili e uno femminile. Nel caso in cui più fan proponessero il nome che sarà poi scelto dallo staff del Parco per i cuccioli, vincerà il contest colui che lo ha postato per primo, farà fede la data e l’ora riportate nel post presente sulla pagina del Parco.
IL PARCO
Il Parco Faunistico Le Cornelle nasce nel 1981 a Valbrembo grazie a un’idea di Angelo Ferruccio Benedetti, spinto dal desiderio di creare uno spazio dove gli animali potessero incontrare l’uomo, sentendosi liberi e protetti allo stesso tempo. Il Parco si colloca sulla sponda orientale del fiume Brembo, dispone di una superficie verde di 126.000 mq, è visitabile unicamente a piedi e ospita circa 120 specie di animali tra mammiferi, volatili e rettili provenienti da tutto il mondo. I valori del Parco sono: conservazione, ricerca, educazione. In particolare, la conservazione della biodiversità trova attuazione nella tutela di specie animali protette minacciate d’estinzione. Il Parco è membro EAZA – European Association of Zoos and Aquaria. Questa associazione si occupa di rendere uniforme la gestione di tutti gli zoo e acquari che ne sono membri, incoraggiando un approccio proattivo sia come impegno all’interno delle singole realtà, sia nel campo della ricerca scientifica e promuovendo le migliori pratiche sul benessere animale. Dal punto di vista della formazione dei visitatori, EDUCAZOO è l’iniziativa attraverso cui il Parco si propone di educare le persone sulle caratteristiche di determinate specie animali, grazie al supporto di esperti. Gli eventi EDUCAZOO si svolgono in concomitanza con giornate speciali per la tutela del mondo animale, come il World Elephant Day o il Lion Day. Inoltre, già da 20 anni il Parco educa alla salvaguardia della biodiversità anche offrendo un ampio programma rivolto alle scuole. Per scoprire di più è possibile visitare il sito Internet www.lecornelle.it, contattare il numero 035 527422 o scrivere un’e-mail a [email protected].

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Alessandra Ricci: investimenti record per SACE, 55 miliardi di euro per le PMI nel 2023

Nel 2023, SACE ha dimostrato ancora una volta il suo impegno verso il tessuto imprenditoriale italiano, mobilitando quasi 55 miliardi di euro per sostenere circa 50.000 imprese, in gran parte piccole e medie imprese (PMI). Il commento dell’AD Alessandra Ricci.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: sostenibilità, imprese e persone al centro della strategia

Attraverso una combinazione di garanzie, liquidità, servizi assicurativi, formazione e iniziative di business matching, SACE si è posta l’ambizioso obiettivo di supportare le imprese e di promuovere la sostenibilità e l’innovazione. In occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio, del bilancio consolidato e della dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2023, Alessandra Ricci ha rimarcato l’importanza di un approccio olistico capace di mettere al centro le imprese e le persone. “Con INSIEME2025 abbiamo posto al cuore della strategia di SACE la sostenibilità, la centralità delle imprese e delle persone abbracciando un nuovo stile di leadership diffusa e un nuovo modello organizzativo agile e skill-driven che coglie le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica per liberare il potenziale delle persone, potenziare la capacità di ascolto e la velocità di risposta, con il fine ultimo di creare benessere e prosperità per la comunità”, ha sottolineato l’AD del Gruppo.

Alessandra Ricci: il successo finanziario di SACE

I risultati finanziari del 2023 riflettono il successo della strategia adottata dal Gruppo guidato da Alessandra Ricci. SACE ha infatti registrato un risultato lordo positivo di 529,3 milioni di euro, in notevole aumento rispetto all’esercizio precedente (128,7 milioni di euro). L’utile netto ha invece raggiunto i 398,2 milioni di euro, segnando un significativo miglioramento rispetto all’anno precedente. Oltre al portafoglio di impegni assicurati e transazioni garantite, che ha continuato a crescere raggiungendo i 260 miliardi di euro, con un aumento del 7%, le garanzie a sostegno dell’export e dell’internazionalizzazione hanno superato i 20 miliardi di euro. Quelle a supporto degli investimenti domestici per progetti strategici hanno invece raggiunto i 2,8 miliardi di euro.

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Pier Silvio Berlusconi: nel “sistema crossmediale Mediaset” il futuro del settore

“Siamo arrivati a 20,9mila ore di prodotti tra settembre e maggio: non c’è nessun altro paragone con un broadcaster in Europa”, ha evidenziato Pier Silvio Berlusconi nel corso della Serata Mediaset per la presentazione dei palinsesti 2024/25.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: “Raggiungiamo ogni settimana il 96% della popolazione italiana”

TV lineare, on demand, radio e web. Pier Silvio Berlusconi lo ha ricordato anche lo scorso 16 luglio durante la Serata Mediaset per la presentazione dei palinsesti 2024/25: pilastro del Gruppo è “questo grande sistema di comunicazione che chiamiamo cross-mediale, che parte dalla forza della televisione, si espande sul digitale, sul web, arriva alla radio, alla cartellonistica digitale e oggi dà ai nostri clienti pubblicitari un’efficacia davvero unica in Italia e in Europa”. Lo dicono i numeri: “Pensate che raggiungiamo ogni settimana il 96% della popolazione italiana”. E non solo. Nei video visti online su tutti i device con 9,5 miliardi di visualizzazioni, Mediaset doppia il secondo in classifica. Merito anche di “un palinsesto ricchissimo”, ha spiegato Pier Silvio Berlusconi: “Siamo arrivati a 20,9mila ore di prodotti tra settembre e maggio: non c’è nessun altro paragone con un broadcaster in Europa. Noi, RAI e altri editori facciamo veramente una produzione ricca. Quello che in Italia va in onda in una settimana, in Germania va in onda in un mese”.

Pier Silvio Berlusconi: “Quando il mercato gira il nostro approccio crossmediale fa la differenza”

Pier Silvio Berlusconi, nel commentare la notizia della promozione da parte di JP Morgan che, anche in considerazione dei risultati raggiunti, ha rivisto al rialzo il rating su MFE senza escludere ulteriori incrementi, aveva sottolineato anche come alla base del giudizio degli analisti ci siano le favorevoli prospettive di crescita nel mercato della raccolta pubblicitaria. “La nostra televisione è diventata anche digitale, i prodotti che facciamo oggi girano benissimo su tutti i device. Contattiamo ogni settimana 95 milioni di persone. Ovviamente sono contatti lordi, perché è un numero più grande della popolazione italiana, ma siamo gli unici, anche in questo caso, più dei mostri delle multinazionali del web”, aveva spiegato il CEO. Tematiche su cui si è espresso anche nel corso della Serata Mediaset rimarcando come lo sviluppo di un “sistema crossmediale” oggi stia portando risultati rilevanti in un contesto di sfide sempre più ambiziose per i player del settore. “Quando il mercato gira il nostro approccio crossmediale fa la differenza, ma il risultato della raccolta pubblicitaria è anche la cartina di tornasole dell’andamento dell’economia e del livello di fiducia delle aziende”, ha ricordato Pier Silvio Berlusconi: grazie a questi ricavi, “in Italia pensiamo di chiudere il semestre con +30% circa sul risultato netto”.

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Mediaset, l’impegno del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi per l’ambiente e il mare

Con le campagne “Mediaset ha a cuore il Futuro” e Mediafriends, Mediaset promuove la salvaguardia dell’ambiente e del mare: così la realtà guidata da Pier Silvio Berlusconi sensibilizza il pubblico sull’importanza di comportamenti responsabili, per garantire un futuro alle nuove generazioni e preservare il patrimonio naturale italiano. 

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset e l’amore per il territorio

Mediaset ha sempre dimostrato un forte impegno verso la salvaguardia dell’ambiente, e quest’estate ha deciso di raddoppiare i suoi sforzi attraverso due nuove campagne di sensibilizzazione. Con il progetto “Mediaset ha a cuore il Futuro” e l’iniziativa Mediafriends, il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi si propone di promuovere tra gli italiani un turismo responsabile, incoraggiando la cura del patrimonio naturale e culturale del Paese. La campagna, con il messaggio “Innamoriamoci dell’Italia. Visitiamola col cuore”, invita i turisti a visitare le bellezze dell’Italia con un occhio attento alla sostenibilità. Rispettare il territorio, raccogliere i rifiuti ed evitare comportamenti dannosi come accendere fuochi nei boschi sono solo alcune delle pratiche suggerite. L’obiettivo è creare un legame affettivo con il territorio, affinché le generazioni future possano godere delle stesse meraviglie che oggi ci circondano.

Mediaset, la salute del mare: l’impegno del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi

Oltre alla salvaguardia del territorio, Mediaset si concentra anche sulla protezione del nostro mare, un bene prezioso, purtroppo minacciato dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Con la campagna di Mediafriends, dal claim “Il nostro futuro dipende dalla salute del mare: proteggiamolo”, l’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi prova a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un comportamento responsabile nei confronti di questo ecosistema vitale. Attraverso due spot sociali, la campagna mira a far comprendere quanto il mare sia fondamentale per la nostra vita e quali azioni siano necessarie per proteggerlo. Le attività promosse dal partner Marevivo, fondazione ambientalista attiva da 40 anni, includono la pulizia delle spiagge, la tutela della biodiversità e la protezione delle foreste marine. Queste iniziative, visibili su tutte le piattaforme del Gruppo fino al 31 agosto, pongono l’accento sulla sostenibilità e invitano tutti a contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente, anche durante le vacanze.

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Ricerca universitaria rivela: gli agrumi siciliani sono salutari per cani e gatti

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  • 25 Agosto 2024

Gli amanti di cani e gatti hanno un motivo in più per apprezzare i famosi agrumi siciliani.

Una recente ricerca condotta dall’Università di Messina ha rivelato che questi frutti del Mediterraneo non solo deliziano il palato umano, ma offrono anche sorprendenti benefici per la salute di cani e gatti.

Lo studio innovativo dell’Università di Messina

Il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina ha condotto uno studio approfondito sugli effetti degli agrumi siciliani sulla salute degli animali domestici.

Questa ricerca pionieristica ha esaminato l’impatto di limoni, arance e mandarini sulla dieta di cani e gatti, rivelando risultati entusiasmanti per i proprietari di animali.

I benefici nutrizionali degli agrumi per gli animali domestici

Gli agrumi siciliani si sono rivelati una fonte ricca di nutrienti essenziali per cani e gatti.

Questi frutti contengono elevate quantità di vitamina C, flavonoidi e altri antiossidanti che possono rafforzare il sistema immunitario degli animali e promuovere la loro salute generale.

L’impatto positivo sulla digestione

Lo studio ha evidenziato che l’introduzione controllata di agrumi nella dieta di cani e gatti può migliorare significativamente la loro funzione digestiva.

Le fibre presenti in questi frutti favoriscono una sana digestione e possono alleviare problemi comuni come la stitichezza.

Effetti antiinfiammatori e anti-age

I ricercatori hanno scoperto che i composti presenti negli agrumi siciliani hanno potenti proprietà antiinfiammatorie.

Questo può essere particolarmente benefico per animali anziani o che soffrono di condizioni infiammatorie croniche come l’artrite.

Il ruolo dei flavonoidi nella salute degli animali

I flavonoidi, abbondanti negli agrumi siciliani, svolgono un ruolo cruciale nel rallentare il processo di invecchiamento cellulare negli animali, contribuendo a mantenere la loro vitalità e benessere anche in età avanzata.

Agrumi negli alimenti per cani e gatti

Mentre gli agrumi offrono numerosi benefici, è fondamentale introdurli nella dieta degli animali con cautela.

Il dosaggio corretto varia in base alla taglia, all’età e alle condizioni di salute dell’animale.

Esistono specifici alimenti per cani e gatti con agrumi siciliani, fico d’india, melagrana e carrube.

Prospettive future e ulteriori ricerche

Questo studio apre nuove strade nella nutrizione animale e nella medicina veterinaria preventiva. I ricercatori dell’Università di Messina stanno già pianificando studi di follow-up per esplorare ulteriormente il potenziale terapeutico degli agrumi siciliani in varie condizioni di salute degli animali.

Conclusione

Questa ricerca innovativa sottolinea il valore inaspettato degli agrumi siciliani non solo come delizia culinaria, ma anche come potenziale alleato nella salute dei nostri amati animali domestici.

Mentre si attendono ulteriori sviluppi in questo interessante campo, i proprietari di animali possono considerare, sotto guida professionale, di incorporare questi frutti mediterranei nella dieta dei loro compagni a quattro zampe per un possibile boost al loro benessere generale.

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Serenissima Ristorazione premiata per le iniziative ambientali al convegno di Parma

Nel vasto panorama della ristorazione collettiva italiana, Serenissima Ristorazione si distingue non solo per la qualità dei suoi servizi, ma anche per il suo impegno verso un futuro più sostenibile. Impegno che è stato recentemente premiato in occasione di un evento che ha sottolineato il ruolo fondamentale nella promozione di pratiche ambientali responsabili.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione premiata per l’impegno sostenibile

L’occasione è stata il convegno “Il ruolo, la valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici”, tenutosi presso la sede della Provincia di Parma e organizzato dal Parco Nazionale e dalla Riserva di Biosfera “Appennino Tosco-Emiliano”. Durante l’evento, Serenissima Ristorazione ha ricevuto un riconoscimento speciale per l’acquisto di Crediti di Sostenibilità. Il premio non solo evidenzia l’impegno concreto nella riduzione dell’impatto ambientale delle sue operazioni, ma anche la sua leadership nella promozione di pratiche sostenibili nel settore della ristorazione collettiva. L’azienda si è distinta come una delle sole 27 italiane, e l’unica del Veneto, a investire nell’acquisto di 100 Crediti di Sostenibilità. Ogni Credito rappresenta una tonnellata di CO2 assorbita dalla riserva dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il recente investimento sottolinea il profondo impegno di Serenissima Ristorazione nella lotta contro il cambiamento climatico e nella tutela dell’ambiente, contribuendo attivamente alla neutralizzazione delle proprie emissioni attraverso iniziative ambientali di alto valore.

Serenissima Ristorazione: il commento del Vicepresidente Tommaso Putin

Riteniamo che le azioni concrete intraprese abbiano un impatto positivo misurabile sull’ambiente e, di conseguenza, sulla qualità della vita di tutti noi – ha dichiarato Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima RistorazioneSiamo orgogliosi di rappresentare la nostra Regione, essendo presenti come unica azienda del territorio, diventando partner del Parco al fine di agire attivamente e in maniera pragmatica per testimoniare il nostro impegno nel salvaguardare l’ambiente. Al contempo, la nostra adesione al programma racconta in prima persona i valori che da decenni caratterizzano la nostra realtà imprenditoriale”. Serenissima Ristorazione continua a consolidare la sua posizione di leader nel settore, sempre con un occhio attento alla sostenibilità e alla responsabilità ambientale.

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Gruppo Danieli: le prospettive di crescita a breve e lungo periodo, il focus

Internazionalizzazione, sostenibilità e innovazione: il futuro di Gruppo Danieli e le strategie di crescita nell’intervista de “Il Corriere della Sera” ai vertici.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: ci siamo internazionalizzati senza mai delocalizzare

L’internazionalizzazione per Gruppo Danieli è “ormai un fatto acquisito”. Lo ha spiegato a “Il Corriere della Sera” il CEO Giacomo Mareschi Danieli: “È stata una delle metamorfosi che Danieli ha vissuto nel tempo, è una presenza molto ben bilanciata”. E ora continua a guardare in più direzioni, come emerge dalle parole del CEO: “Il nostro primo mercato sono gli Usa, il secondo la Cina, il terzo, in prospettiva, l’India. Non ancora per i volumi, ma cresce la richiesta e noi siamo ben posizionati per accompagnare quella crescita”. Si può sempre migliorare, ha precisato, ma “più che sulla vastità dei nostri insediamenti direi che dovremo concentrarci sulla crescita tecnologica e la tipologia dei clienti”. Guardare al passato per proiettarsi nel futuro: “Noi, che siamo nati con le mini-acciaierie, possiamo diventare più forti nel rapporto con i grandi gruppi integrati, dai cinesi agli indiani. Poi, certo, qualche dossier lo valutiamo sempre, ne abbiamo sull’eventuale presenza futura in Messico, Bangladesh e Brasile. Ma l’esame di geografia l’abbiamo passato largamente, ci siamo internazionalizzati senza mai delocalizzare, ora possiamo applicarci alla segmentazione del mercato e al tipo di clientela” ha sottolineato il CEO di Gruppo Danieli, intervistato su “Il Corriere della Sera” insieme a Camilla Benedetti, Vicepresidente della capogruppo e Presidente di Abs.

Green Steel: i progetti internazionali di Gruppo Danieli

Nell’articolo ampio spazio viene dato anche all’impegno green di Gruppo Danieli, riconosciuto a livello internazionale come confermano i progetti in sviluppo in numerosi Paesi tra cui Austria, Germania, Olanda. E anche in Giappone dove il Gruppo, insieme a Nippon Steel, è al lavoro su una Experimental Direct Reduction Plant da realizzare presso l’R&D Center di Hasaki: un nuovo impianto pilota dove saranno condotte sperimentazioni relative all’utilizzo di idrogeno come agente riducente per la produzione di acciaio decarbonizzato. “Abbiamo risorse per investire in tecnologia, innovazione, prototipi, sostenibilità e digitalizzazione. Riteniamo di avere le migliori tecnologie a disposizione – lo dimostra la nostra penetrazione con i forni elettrici digitali in un mercato difficile come il Giappone – e vogliamo esser sicuri di averle anche tra dieci anni. Poi, certo, la concorrenza non dorme, stanno provando a raggiungerci. Quasi tutti gli attori del settore pensano a come competere con il nostro forno digitale, ma ci sono patent e anni di esperienza. Siamo 15 anni avanti al mercato” spiegano a “Il Corriere della Sera” i vertici di Gruppo Danieli.

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Il CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) sceglie Gianpiero Strisciuglio come nuovo Presidente

Gianpiero Strisciuglio, AD e DG di RFI, è stato recentemente eletto Presidente del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI): nel corso del suo mandato quadriennale (dal 2024 al 2027), il leader avrà un ruolo attivo nel promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore dei trasporti.

Gianpiero Strisciuglio

Cambio di vertici nel CIFI: Gianpiero Strisciuglio eletto nuovo Presidente

Gianpiero Strisciuglio, attuale Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), è stato recentemente nominato Presidente del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI) per il quadriennio 2024-2027, in virtù della visione strategica, leadership e profonda comprensione delle dinamiche di settore di cui ha dato prova ai vertici del Gruppo FS.

Oltre alla nomina di Gianpiero Strisciuglio, il CIFI ha rinnovato la composizione del Comitato di Presidenza per il quadriennio 2024-2027. Riccardo Genova è stato nominato Vicepresidente per l’Area Nord, Giovanni Caruso per l’Area Centro, e Filippo Palazzo per l’Area Sud. Francesca Messina è stata nominata Amministratore. Inoltre, Michelangelo Gressani, Massimo Montebello e Pasquale Mugnetti hanno ricevuto la nomina di Revisori dei Conti, mentre Valerio Giovine è stato riconfermato Segretario Generale. Un team di esperti di altissimo livello, che contribuirà dunque a sostenere lo sviluppo del CIFI e a promuovere l’evoluzione del settore ferroviario nel suo complesso.

Compiti e responsabilità di Gianpiero Strisciuglio come leader nel CIFI

In qualità di Presidente del CIFI, Gianpiero Strisciuglio avrà il compito di curare la pubblicazione dei periodici e delle riviste specializzate del Collegio, tra cui si annoverano Ingegneria Ferroviaria, mensile scientifico di alto livello incentrato sugli aspetti tecnici ed economici del mondo dei trasporti, e La Tecnica Professionale, raccolta di studi che divulga, a cadenza mensile, informazioni preziose sul tema dell’istruzione nel mondo ferroviario, con approfondimenti dedicati alle varie figure professionali caratteristiche del settore.

Il CIFI è inoltre estremamente attivo nell’organizzazione di convegni e conferenze, volti a promuovere la ricerca e la contaminazione dei saperi in ambito ferroviario.

Fondato nel 1899, il CIFI ha una lunga storia di promozione della cultura del trasporto e dell’ingegneria ferroviaria. Attualmente conta circa 2.200 soci individuali e raccoglie oltre 130 società operanti nel settore, oltre ad alcuni Istituti Universitari di prestigio.

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Luca de Meo (Renault): “La nostra proposta per l’Italia”

In un’intervista rilasciata a “Il Corriere della Sera”, il CEO di Renault e Presidente di Acea Luca de Meo ha espresso la volontà del Gruppo di investire in Italia, ma avverte: “Se la porta è chiusa, peccato. Investiremo in Spagna o altrove”. Sul tema auto elettrica, il manager ribadisce la necessità di una maggiore flessibilità sulle scadenze.

Luca de Meo

Luca de Meo: Renault pronta a investire in Italia…o altrove

La nostra proposta è buona per l’Italia, potenzierebbe le infrastrutture di ricarica e aiuterebbe gli italiani a viaggiare con l’auto elettrica”. Il numero uno di Renault Luca de Meo non ha dubbi sugli effetti positivi che arriverebbero con la concretizzazione della proposta avanzata dal Gruppo francese nel Paese. Non  esclude però che dall’altra parte non ci sia un’apertura in questo senso: “Se la porta è chiusa, peccato: investiremo in Spagna o altrove”. D’altronde, data la grande competizione a livello globale nel settore automobilistico, non c’è tempo da perdere. “I cinesi hanno visto molto presto l’occasione di un salto tecnologico con le auto elettriche, mentre da noi si discuteva ancora di diesel. Hanno preso una generazione di vantaggio”, fa notare il manager nel corso dell’intervista. Poi aggiunge: “Non dobbiamo politicizzare il tema dei dazi. Per me è una questione tecnica e legale. Abbiamo le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio e dobbiamo rispettare il principio di reciprocità”.

Luca de Meo: “L’ecosistema deve andare avanti insieme”

Intanto sono sempre più imminenti le scadenze che i produttori di automobili sono chiamati a rispettare. Nonostante la gran parte dei Paesi non abbia superato una quota di mercato del 5% con le auto elettriche, si chiede loro di superare il 20% entro l’anno prossimo. “L’ecosistema deve andare avanti insieme”, sottolinea il CEO, secondo il quale il problema risiede nel fatto che “le norme europee sull’auto sono state fatte senza un’analisi esaustiva degli impatti”, anche se riconosce che “oggi l’idea di una strategia industriale è più presente”. Seppur ribadendo la necessità di “un po’ più di flessibilità nel calendario delle scadenze”, Luca de Meo avverte che sarebbe sbagliato abbandonare l’obiettivo. “Sarebbe un grave errore strategico – dice – L’industria europea dell’auto ha investito decine di miliardi di euro in questa transizione. Li buttiamo dalla finestra? No. Il potere politico non può cambiare idea in un momento in cui tutti i nostri sforzi si stanno concretizzando con l’arrivo di nuovi modelli. Non dobbiamo rifiutare il progresso”.

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La trasformazione di Botter dopo il percorso di Lean Digital Manufacturing

Botter, l’azienda vinicola parte del Gruppo Argea, tra i principali esportatori di vino italiano, ha affrontato un percorso di Lean Digital Manufacturing insieme alla Bonfiglioli Consulting per entrare ufficialmente ed efficacemente nel mondo dell’Industria 4.0: sostenibilità e sicurezza al centro della trasformazione.

Botter S.p.A.

Il percorso di Botter nel lean manufacturing

È stato grazie al supporto della Bonfiglioli Consulting, società italiana di consulenza con oltre 50 anni di esperienza e guidata dalla filosofia “lean thinking”, che il produttore vinicolo Botter S.p.A. si è rafforzato nel mondo dell’Industria 4.0. Merito di un percorso o, come preferisce chiamarlo la società di consulenza, “living experience”, volto a implementare un sistema di misura delle performance per ridurre gli sprechi e aumentare la flessibilità del modello logistico-produttivo, ma anche a comprendere il ruolo strategico della sostenibilità e della sicurezza in un’azienda moderna. Con un approccio organizzativo orientato al miglioramento continuo strutturato attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione inter-funzionale delle risorse, la formazione continua e l’applicazione degli strumenti lean, l’azienda produttrice di vini è così riuscita ad aumentare il valore del proprio business. I risultati? +15% di produttività e -30% nei tempi di set-up. Un miglioramento significativo sotto il profilo del servizio offerto al cliente.

Le aree di interesse del progetto per Botter

Sono state quattro le direttrici di miglioramento su cui è stato incentrato il progetto per Botter: produzione, supply chain, organizzazione, strumenti. Da un lato, si è dunque lavorato sui processi relativi alla produzione e alla supply chain, applicando i principi e gli strumenti del metodo messo a punto dalla Bonfiglioli Consulting per migliorare le performance. Dall’altro, si è invece operato sulle risorse, coinvolgendole in programmi di formazione dedicati, con alcune di loro impegnate nella certificazione Lean Six Sigma, un metodo che mette insieme l’attenzione per la riduzione degli sprechi e l’approccio esplorativo basato sull’interpretazione statistica dei dati. Con il 40% del personale aziendale coinvolto, è stato possibile aumentare la motivazione e il senso di appartenenza, e ridurre i tempi di set-up produttivo del 30%. L’introduzione di un MES (Manufacturing Execution System) ha invece consentito l’incremento della produttività nell’ufficio commerciale, con una conseguente crescita del 15% della produttività complessiva.

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Amica Chips: il valore della sostenibilità per l’azienda guidata da Alfredo Moratti

La qualità nella produzione e l’attenzione alla sostenibilità permeano il modus operandi di Amica Chips: guidata da Alfredo Moratti, oggi l’azienda esporta i suoi prodotti in oltre 22 Paesi nel mondo.

Amica Chips

Amica Chips: la vision sulla sostenibilità

Da sempre attenta alla sostenibilità, anche quando ancora non se ne parlava quanto oggi, nel 2017 Amica Chips scelse di incrociare i suoi obiettivi sostenibili con quelli dell’Agenda ONU 2030, programma di azione globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, nella consapevolezza che

solo uno sforzo collettivo coordinato potrà davvero cambiare le nostre società in direzione di maggiore equità, giustizia e sicurezza per il futuro”. È l’inizio di un percorso che ha visto l’azienda guidata da Alfredo Moratti rivedere la propria vision sulla sostenibilità sulla base dei 17 Obiettivi Sostenibili approvati dall’ONU (i Sustainable Development Goals – SDGs). Amica Chips ne ha quindi individuati sette, i “più pertinenti alla nostra catena di valore”, per poi tradurli in azioni concrete e obiettivi operativi identificando anche gli indicatori per misurarli.

L’impegno green di Amica Chips: focus su attività e progetti

Sono numerose le iniziative avviate in questi anni che raccontano l’attenzione di Amica Chips per la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. Tra queste lo sviluppo di una nuova linea della “confezione AMICA”, prodotta utilizzando plastica con il 30% di risorse riciclate in sostituzione delle fonti fossili primarie: una confezione che contribuisce quindi all’economia circolare. L’azienda si occupa inoltre di filtrare e depurare fumi e acque utilizzate durante il processo produttivo, garantendo il ritorno di risorse pulite alla natura. Nel 2023, in collaborazione con la start-up Treebu, Amica Chips ha creato una foresta di 500 alberi di pawlonia in Italia, mentre i ricavi della linea “Eldorada” sono stati destinati alla piantumazione di nuovi alberi per ridurre le emissioni di CO2: un impegno che supporta in prima persona anche il Presidente Alfredo Moratti.

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Welfare aziendale su misura: il modello Health Italia

Fondata nel 2001, Health Italia è una delle realtà indipendenti più importanti nel settore dell’assistenza e della sanità integrativa in Italia. Oltre a essere quotata all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, l’azienda aderisce a varie associazioni nazionali come ANSI (Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare), ASSONEXT (Associazione Italiana delle PMI Quotate) e ASSOLOMBARDA (Confindustria Milano, Lodi, Monza e Brianza, Pavia), rafforzando ulteriormente la sua posizione nel settore.

Health Italia

Health Italia: soluzioni su misura per il welfare aziendale

Health Italia offre una vasta gamma di soluzioni personalizzate per il welfare aziendale, piani sanitari, servizi assistenziali e programmi di flexible benefit. L’obiettivo principale è promuovere il benessere attraverso la prevenzione e l’assistenza sanitaria, creando valore per famiglie e imprese. Da anni , promuovendo uno stile di vita sano e rispondendo alle necessità crescenti del settore, ha innovato e migliorato il sistema di welfare tradizionale. Le soluzioni proposte dall’azienda sono destinate a famiglie, imprese e Amministrazioni Pubbliche: grazie a una rete nazionale di strutture convenzionate, l’offerta include servizi di telemedicina progettati per rispondere efficacemente alle esigenze attuali del settore sanitario. Health Italia gestisce una centrale operativa e una rete di oltre 8.500 convenzioni sanitarie e 15.000 professionisti. In ambito di welfare aziendale, il servizio Hi Welfare offre una gamma completa di servizi per la gestione di piani di welfare per il personale di imprese ed enti, personalizzando i servizi per il benessere dei dipendenti.

Health Italia: innovazione in telemedicina e impegno sociale

Health Italia fornisce servizi di telemedicina tramite una piattaforma online proprietaria e prestazioni sanitarie presso strutture proprie e convenzionate. Questi sistemi innovativi, adattabili e integrabili nei piani di welfare aziendale, rispondono alle esigenze di un mondo del lavoro sempre più digitalizzato e connesso. Oltre alle attività in ambito sanitario e welfare, l’azienda è fortemente impegnata in iniziative sociali e culturali. Nel 2015, in collaborazione con Mutua MBA e Health Assistance, ha dato vita alla Fondazione Banca delle Visite Onlus. Tra i progetti principali vi è la Banca delle Visite, che raccoglie donazioni per fornire visite ed esami medici a persone in difficoltà, e il Museo del Mutuo Soccorso, che valorizza la storia delle società di mutuo soccorso e promuove la ricerca sulla mutualità. Health Italia gestisce anche il magazine “Health Online”, una risorsa fondamentale per la diffusione della cultura del benessere, della prevenzione, dell’alimentazione e di altri temi di interesse pubblico. Questo strumento editoriale mira a promuovere la salute e il benessere della società, informando e sensibilizzando il pubblico su temi cruciali per la qualità della vita.

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Economia USA, quanto è concreto il rischio recessione?

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  • 25 Agosto 2024

Negli ultimi giorni sul mercato ha tenuto banco l’ipotesi che gli Stati Uniti possono finire in recessione nel prossimo anno. In realtà questo scenario riguardante l’economia a stelle e strisce non è affatto concreto, sebbene la maggior parte degli analisti veda il rischio leggermente in aumento.

L’ipotesi di Goldman Sachs sull’economia USA

economia usaGli analisti di Goldman Sachs ritengono che ci sia il 25% di probabilità che l’economia americana possa vedere la crescita fermarsi il prossimo anno. Sebbene tale percentuale sia decisamente in aumento rispetto alla precedente previsione (15%, dati Quotex Italia), parliamo comunque di una ipotesi considerata marginale. Secondo gli esperti infatti, l’economia a stelle e strisce continua a sembrare buona nel complesso e non ci sono grandi squilibri finanziari.

Il ruolo della Federal Reserve

Gran parte dei timori del mercato finanziario negli ultimi giorni è legato alle mosse che la Federal Reserve dovrà fare per evitare il rischio di ingolfare l’economia USA. Dato per scontato un taglio dei tassi a settembre, il dubbio sorge sia sulla ammontare di questa sforbiciata, sia sul numero di altri tagli che verrà fatto nei prossimi mesi.

Secondo Goldman Sachs ce ne saranno tre da 25 punti base entro fine anno. Jp Morgan e citi Group invece prevedono una riduzione di mezzo punto percentuale a settembre. C’è anche chi ritiene che in caso di lunga instabilità dei mercati, la Fed possa decidere di anticipare il meeting in programma a metà settembre per effettuare un taglio dei tassi.

Il rapporto sul mercato del lavoro

Se l’ultimo report sul mercato del lavoro (Non Farm Payrolls) più debole del previsto aveva innescato una vera e propria fuga dal mercato dei capitali, con le borse in declino e il dollaro in discesa, è chiaro che il prossimo report a fine agosto avrà un impatto analogo, se non dovesse essere soddisfacente.
Gli economisti sono comunque scettici riguardo al rischio deterioramento del mercato del lavoro. Non solo non c’è nessun indicatore inversione trend che fa immaginare un deterioramento forte, ma inoltre le offerte indicano che la domanda rimane solida e non ci sono shock evidenti. Il pericolo di una hard landing resta quindi limitato.

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Euroristorazione: tradizione e innovazione nel settore

Euroristorazione  ha percorso un cammino di successo che l’ha portata a essere un punto di riferimento nel settore della ristorazione collettiva.

Euroristorazione

Euroristorazione: crescita ed espansione della società

Vicenza, 1996. In città nasce un’impresa destinata a cambiare il settore della ristorazione collettiva italiana: Euroristorazione. Quello che inizia come un sogno imprenditoriale si trasforma rapidamente in una realtà di successo, un modello di eccellenza che si diffonde capillarmente nel tessuto italiano. Con una strategia aziendale che punta su innovazione e qualità, la società espande la sua presenza aprendo nuovi centri cottura e conquistando nuovi mercati. Più di 3.500 i collaboratori e 17 i centri di cottura, con una produzione annuale di 20 milioni di pasti e un fatturato di oltre 110 milioni di euro. La Direzione, con una visione lungimirante, ha saputo abbracciare la tecnologia e la ricerca, senza mai perdere di vista l’importanza del fattore umano, l’elemento distintivo che ha reso l’azienda unica nel suo genere. Euroristorazione si presenta oggi con un portfolio di servizi che spazia dalla ristorazione scolastica e universitaria alla gestione di mense aziendali e centri socio-sanitari.

Euroristorazione: filosofia aziendale e riconoscimenti

Al centro della filosofia di Euroristorazione c’è la convinzione che le persone siano il vero patrimonio dell’azienda. Ogni dipendente, ogni collaboratore, ogni partner è considerato una risorsa fondamentale, un ingrediente essenziale nella ricetta del successo che l’azienda scrive ogni giorno continuando a innovare, a cercare nuove soluzioni per migliorare e a offrire un servizio che vada oltre la semplice alimentazione. Un impegno che si traduce in un’offerta efficiente, sostenibile e di qualità, che fa di Euroristorazione un punto di riferimento nel settore della ristorazione collettiva in Italia. Impianti fotovoltaici, strumenti a basso impatto ambientale, l’eliminazione della plastica sono solo alcune delle politiche portate avanti a beneficio di territori e comunità.

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Bernardo Caprotti e il successo di Esselunga: innovazione e crescita

Bernardo Caprotti, figura iconica dell’imprenditoria italiana, è stato il fondatore e il motore di Esselunga, una delle principali catene di supermercati del Paese. Nato ad Albiate il 7 ottobre 1925 da una famiglia con profonde radici industriali nel settore tessile, ha seguito le orme paterne laureandosi in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano. Il destino, però, lo ha successivamente guidato verso un’audace avventura nel mondo della grande distribuzione: la storia raccontata sul portale WikiCeo.

WikiCeo

WikiCeo: l’innovazione di Bernardo Caprotti nella grande distribuzione italiana

Dopo un periodo di studi negli Stati Uniti, dove ha approfondito le tecniche moderne dell’industria tessile e le dinamiche della borsa dei cotoni, Bernardo Caprotti fa ritorno in Italia nel 1952. La sua vita prende una svolta inaspettata quando, nel 1957, ha l’opportunità di partecipare alla fondazione di Supermarkets Italiani, la prima società di supermercati nel Paese, grazie all’iniziativa dell’americano Nelson Rockefeller. L’imprenditore italiano non solo partecipa all’avventura, ma investe i profitti dell’azienda tessile, acquistando le quote di controllo della società che, nel 1961, prende il nome di Esselunga. Sotto una guida determinata, Esselunga cresce rapidamente, aprendo i primi punti vendita a Milano e Firenze. Bernardo Caprotti non si limita a replicare il modello dei supermercati americani, ma introduce una serie di innovazioni che hanno ridefinito il concetto di shopping alimentare in Italia. Dai reparti specializzati ai prodotti biologici, dall’e-commerce ai programmi fedeltà, anticipa le esigenze dei consumatori e trasforma il Gruppo in un punto di riferimento nel panorama della distribuzione italiana.

Bernardo Caprotti: l’uomo, l’arte e l’eredità di Esselunga

Oltre alla sua passione per il business, Bernardo Caprotti era noto per il suo amore per le arti. A Milano, dove visse gran parte della sua vita, accumulò infatti una preziosa collezione di opere d’arte dimostrando un interesse profondo per l’architettura, la pittura e la grafica. Nonostante la sua riservatezza e l’immagine apparentemente distante, era un uomo di poche parole ma con una determinazione inossidabile quando si trattava dei suoi progetti e della sua amata Esselunga. Ha lasciato un segno indelebile nel panorama imprenditoriale italiano, non solo per il successo commerciale di Esselunga, ma anche per il suo carattere intraprendente e la sua visione lungimirante. Alla sua morte, avvenuta il 30 settembre 2016 all’età di 90 anni, è stato ricordato non solo come un uomo d’affari di successo, ma anche come un visionario che ha saputo unire tradizione e innovazione, cultura e impegno imprenditoriale. Come evidenziato sul portale WikiCeo, Bernardo Caprotti viene definito “cosmopolita” e “poliglotta” dalla “figura umana all’apparenza incerta ed esile, ma che in realtà ha la struttura della pietra e il culto del fare e far bene”.

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Paolo Gallo, la transizione sostenibile nel gas: il ruolo della trasformazione digitale

Il settore del gas in Italia sta assistendo a un cambiamento: si tratta dell’acquisizione di 2i Rete Gas, società attiva in 2.226 Comuni per un totale di 72mila chilometri di rete e 4,9 milioni di clienti, da parte di Italgas, guidata dall’AD Paolo Gallo. L’operazione consentirà a Italgas di affermarsi come “campione europeo” e di portare avanti progetti legati alla transizione ecologica e allo sviluppo di nuove tecnologie.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: consolidamento di Italgas grazie all’acquisizione di 2i Rete Gas

Con l’ingresso di 2i Rete Gas nel Gruppo Italgas nascerà un “nuovo campione europeo” nel settore del gas: lo ha affermato Paolo Gallo, esprimendo ottimismo per il successo delle trattative anche in virtù del sostegno della Cassa Depositi e Prestiti. Un’operazione strategica che si inserisce nel generale processo di razionalizzazione e consolidamento di cui il settore ha forte necessità: solo operatori di grandi dimensioni, infatti, potranno “mettere mano agli importanti investimenti necessari alla transizione ecologica”, ha affermato l’AD, sottolineando che “con un numero troppo alto di operatori medio-piccoli, invece, il tempo richiesto per conseguire gli obiettivi climatici sarebbe molto più lungo”.

Paolo Gallo: le acquisizioni come vettore di innovazione

Già 12 anni fa, come sottolineato da Paolo Gallo, erano state elaborate riforme per favorire una riorganizzazione del settore e l’emergere di player più solidi e competitivi: “Ma le gare effettivamente svolte sono state pochissime, e un vero impulso non si è visto”. Attraverso l’ingresso di 2i Rete Gas, Italgas avrà invece l’opportunità di estendere le innovazioni digitali sviluppate nel corso di anni di attività anche alle reti acquisite e disporrà di risorse più consistenti con le quali portare avanti programmi di sviluppo ancora più innovativi. “La trasformazione digitale è un abilitatore di futuro perché favorisce la progressiva sostituzione del gas di origine fossile con i gas rinnovabili, generando ricadute positive in termini di decarbonizzazione dei consumi, sicurezza degli approvvigionamenti e competitività dei costi dell’energia per famiglie e imprese”, ha aggiunto il manager. L’ultima frontiera dell’innovazione nel settore del gas è, secondo Paolo Gallo, l’implementazione dell’intelligenza artificiale, che contribuirà a tagliare ulteriormente costi ed emissioni.</p

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Carlo Messina: Intesa Sanpaolo contro la povertà infantile, focus sul progetto QuBì

Carlo Messina: “Intesa Sanpaolo farà la propria parte non solo per quanto riguarda il sostegno economico, ma anche per portare questo modello ai vari tavoli istituzionali, al Governo così come sui territori, alle amministrazioni comunali”.

Carlo Messina

Carlo Messina: il valore dei risultati di QuBì, progetto contro la povertà infantile sostenuto da Intesa Sanpaolo

QuBì diventi un modello di welfare nazionale: a lanciare l’invito è Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo. Intervenuto lo scorso 6 giugno nell’ambito dell’iniziativa organizzata a Milano, negli spazi del Meet, per presentare i risultati del progetto avviato nel 2017 da Fondazione Cariplo, ne ha sottolineato il valore: “La povertà giovanile, a cui dedichiamo particolare attenzione, è un fenomeno doppiamente drammatico perché compromette il futuro di bambini e bambine”. Per questo quando a Intesa Sanpaolo fu proposto “di metterci – come Gruppo e come impegno personale – a disposizione di QuBì”, come ha ricordato Carlo Messina, la risposta sin da subito fu entusiasta. E oggi per QuBì parlano i numeri: in sei anni di attività sono quasi 30mila i beneficiari raggiunti, oltre 500 no-profit coinvolte, investimenti per quasi 27 milioni con l’obiettivo di sperimentare un welfare di prossimità. “Intesa Sanpaolo ha messo in campo competenze ed entusiasmo nel sostenere il progetto QuBì, nell’ambito di un più ampio programma di contrasto alle disuguaglianze”, ha evidenziato il CEO. Determinante anche il supporto degli altri partner che da subito hanno sposato l’iniziativa: Fondazione Peppino Vismara, Fondazione Fiera Milano, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e Fondazione Snam con la collaborazione attiva del Comune di Milano.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo si impegna a trasferire il modello QuBì in tutti i luoghi dove c’è povertà infantile

Nel suo intervento, il CEO Carlo Messina ha evidenziato come per Intesa Sanpaolo “avere aiutato quasi 30mila minori e le loro famiglie significa aver dato loro sollievo e fiducia nel futuro: questo impegno portato avanti a fianco di Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara porterà (sono certo) buoni frutti”. Intesa Sanpaolo, ha poi aggiunto il CEO Carlo Messina, garantisce il suo supporto per fare in modo che questo progetto venga trasferito in tutti i luoghi dove c’è povertà infantile: “Colgo l’invito, maturato questa mattina, per fare in modo di estendere a livello nazionale il progetto di Fondazione Cariplo. Intesa Sanpaolo farà la propria parte non solo per quanto riguarda il sostegno economico, ma anche per portare questo modello ai vari tavoli istituzionali, al Governo così come sui territori, alle amministrazioni comunali”.

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Luca Dal Fabbro: verso una standardizzazione delle metriche ESG

La sostenibilità sta emergendo sempre di più non solo come un valore etico, ma anche come un fortissimo driver di crescita economica: così si è espresso Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, nella quale sottolinea come gli aspetti ESG e quelli finanziari siano strettamente intrecciati.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro, la logica ESG negli investimenti di Iren

Nell’attuale contesto economico, le multiutility rappresentano una delle maggiori forze che trainano la crescita dell’economia nazionale: lo ha affermato Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, sottolineando come gestiscano alcuni dei settori più strategici del Paese (acqua, energia, rifiuti) acquisendo, nel corso degli anni, una notevole capacità di investimento. Il manager ha evidenziato come gli aspetti ESG (environmental, social e governance) siano importanti al pari di quelli finanziari, e anzi strettamente collegati ad essi: “Ne consegue che le logiche ESG, che per alcuni aspetti già interessavano questo settore industriale, si siano ulteriormente affinate e sono diventate reale strumento strategico per la crescita economica delle multiutility, interessando in una logica sia imprenditoriale che etica tutte le linee di business”. Secondo il Presidente di Iren, infatti, gli investimenti sostenibili tendono a essere fortemente redditizi a lungo termine, contribuendo all’innovazione e all’efficientamento delle società. Luca Dal Fabbro ha poi sottolineato come gli investimenti indirizzati agli obiettivi ESG costituiscano una parte cospicua delle attività del Gruppo.

L’importanza della misurazione ESG: l’analisi di Luca Dal Fabbro

In un contesto in cui gli aspetti ESG sono così strategici, si pone, come sottolineato da Luca Dal Fabbro, il problema di come misurarli in una maniera affidabile e sulla base di quali indicatori. In qualità di Presidente dell’ESG European Institute, il manager sta infatti lavorando alla creazione di un nuovo modello di riferimento standardizzato che permetta di valutare i risultati non-finanziari compiuti dalle aziende secondo un approccio scientifico. Tali procedure potrebbero essere ulteriormente semplificate con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, uno strumento che costituirà, a livello generale, un notevole acceleratore della transizione ecologica. Il Presidente di Iren ha tuttavia sottolineato come, nonostante gli indubbi benefici, sia necessario adottare un “approccio volto ad allineare l’utilizzo dei sistemi di AI con i valori e gli obiettivi dell’azienda e dell’ecosistema in cui opera”.

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Fabio Inzani: la leadership dietro l’eccellenza di Tecnicaer Engineering

Nel panorama dell’architettura e dell’ingegneria integrata emerge la figura di Fabio Inzani, fondatore, Presidente, legale rappresentante e Direttore Tecnico di Tecnicaer Engineering S.r.l. Insieme al co-fondatore Stefano Bonfante, incarna una visione innovativa e un’impronta distintiva nel campo della progettazione al servizio delle persone.

Tecnicaer di Fabio Inzani

Fabio Inzani: Tecnicaer Engineering, un modello d’eccellenza nell’architettura integrata

Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, Fabio Inzani ha trasformato Tecnicaer Engineering in una società all’avanguardia, con sede principale ad Aosta e sedi distaccate a Torino, Milano e Firenze. Questa espansione riflette l’impegno del fondatore e Presidente nell’essere sempre più vicino ai clienti e alle aree operative, garantendo servizi specializzati in ogni sede. La sua visione ha consentito di introdurre un sistema di qualità come fondamento aziendale, costruendo un team di professionisti altamente qualificati e specializzati nella progettazione sanitaria, scolastica, carceraria e delle grandi opere pubbliche. Attraverso la sua leadership, Fabio Inzani ha guidato Tecnicaer nell’affrontare sfide complesse, dalla pianificazione degli spazi urbani al transport planning e alla mobilità, dall’hospital planning alla progettazione architettonica, tecnologica, impiantistica e strutturale, fino alla gestione energetica.

Fabio Inzani: oltre 25 anni di esperienza nel settore dell’ingegneria integrata

Fabio Inzani vanta oltre 25 anni di esperienza nazionale e internazionale nel settore dell’edilizia ospedaliera, scolastica e carceraria. Grazie al suo approccio ambizioso e lungimirante, il Gruppo da lui fondato è diventato uno dei principali attori nazionali nell’ambito dell’ingegneria, con una crescente presenza anche a livello internazionale. L’efficacia comprovata dei progetti di Tecnicaer Engineering è testimone del successo aziendale nel combinare innovazione, qualità e attenzione alle esigenze dei clienti. La continua crescita del Gruppo è alimentata da un mindset ambizioso e dalla capacità di anticipare e rispondere alle sfide emergenti nel panorama dell’architettura e dell’ingegneria integrata. Fabio Inzani e il suo team continuano a guidare l’azienda verso nuovi orizzonti, dimostrando un impegno costante per l’eccellenza e la soddisfazione del cliente, confermando così il loro ruolo di protagonisti nel settore.

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Determinazione e dedizione: il percorso professionale di Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini, dirigente d’azienda e imprenditrice, ha maturato un percorso che rispecchia l’evoluzione e la crescita del Gruppo Pellegrini, dimostrando la sua importanza non solo nel contesto aziendale, ma anche nell’ambito sociale.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini: dalla laurea all’esordio presso il Gruppo Pellegrini

La sua carriera ha un background solido: laureata in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valentina Pellegrini ha avviato il suo percorso professionale presso l’azienda di famiglia nel 2010, focalizzandosi inizialmente sull’amministrazione e la gestione delle risorse umane. Nel 2013, la sua attenzione e sensibilità al sociale l’ha portata a contribuire, insieme alla sua famiglia, alla creazione della Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, con l’apertura del Ristorante Solidale Ruben a Milano, un progetto che offre un sostegno concreto alle persone in situazioni di temporanea difficoltà economica e sociale. Nel 2014 è stata nominata Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini, ruolo che ricopre con grande dedizione e successo. In questi anni, l’azienda ha consolidato la sua posizione di leadership sia a livello nazionale sia internazionale.

Il contributo di Valentina Pellegrini alla Pellegrini Catering Overseas SA e all’Accademia Pellegrini

Un aspetto significativo del contributo di Valentina Pellegrini al Gruppo è il suo ruolo all’interno della Pellegrini Catering Overseas SA, con sede in Svizzera, dove opera in qualità di membro attivo del Comitato Strategico. Inoltre, la sua attenzione ai temi della sostenibilità l’ha portata a costituire nel 2016 l’Accademia Pellegrini, un centro di eccellenza dedicato alla ricerca, allo sviluppo e alla formazione, in cui l’innovazione sostenibile e l’educazione rappresentano i pilastri fondamentali per lo sviluppo e il progresso. Oltre ai suoi ruoli all’interno del Gruppo Pellegrini, è membro del Comitato Strategico di ORICON dal 2017 e membro del Consiglio Direttivo di Assolombarda dal 2021. Da luglio 2020, Valentina Pellegrini è inoltre Consigliere di Amministrazione della Fondazione BPM, ulteriore testimonianza del suo impegno nel campo sociale e della sua volontà di contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita delle persone.

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Filtri dell’Auto: I Guardiani Invisibili del Tuo Motore

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  • 25 Agosto 2024

I filtri dell’auto, sebbene spesso trascurati, svolgono un ruolo cruciale nel garantire la longevità e le prestazioni ottimali del tuo motore.

Vediamo allora di seguito quali sono i diversi tipi di filtri presenti nella tua auto, il loro funzionamento e perché è fondamentale mantenerli in buone condizioni.

Quali sono i principali filtri dell’auto?

La tua auto è dotata di diversi tipi di filtri, ognuno con una funzione specifica:

  • Filtro dell’aria: protegge il motore da polvere, polline e altre impurità presenti nell’aria, garantendo una combustione efficiente.
  • Filtro dell’olio: rimuove detriti e particelle metalliche dall’olio motore, prevenendo l’usura prematura delle componenti interne.
  • Filtro del carburante: (presente nei motori a benzina) trattiene le impurità presenti nel carburante, come ruggine o sporco, evitando danni al sistema di alimentazione.
  • Filtro antiparticolato: (presente nei motori diesel) riduce le emissioni di particolato, contribuendo a un ambiente più pulito.
  • Filtro abitacolo: (o filtro antipolline) purifica l’aria che respiri all’interno dell’auto, trattenendo pollini, polvere e altri allergeni.

Perché è importante sostituire i filtri?

La sostituzione regolare dei filtri è essenziale per diversi motivi:

  • Prestazioni del motore: filtri intasati possono ridurre il flusso d’aria e carburante, compromettendo le prestazioni del motore, aumentando i consumi e causando difficoltà di avviamento.
  • Longevità del motore: i filtri proteggono il motore da usura e danni causati da impurità, prolungandone la vita utile.
  • Salute: il filtro abitacolo protegge la tua salute filtrando l’aria che respiri, soprattutto se soffri di allergie o asma.
  • Ambiente: il filtro antiparticolato contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti.

Quando sostituire i filtri?

La frequenza di sostituzione dei filtri varia a seconda del tipo di filtro e delle condizioni di utilizzo dell’auto.

In generale, è consigliabile attenersi alle indicazioni del produttore riportate nel libretto di manutenzione.

Ci sono comunque alcuni segnali che possono indicare la necessità di una sostituzione anticipata:

  • Filtro dell’aria: perdita di potenza del motore, aumento dei consumi, difficoltà di avviamento.
  • Filtro dell’olio: rumorosità del motore, spie di avvertimento accese sul cruscotto.
  • Filtro del carburante: difficoltà di avviamento, singhiozzo del motore, perdita di potenza.
  • Filtro antiparticolato: aumento delle emissioni, spie di avvertimento accese sul cruscotto.
  • Filtro abitacolo: cattivi odori all’interno dell’auto, appannamento dei vetri, riduzione del flusso d’aria.

Dove sostituire i filtri?

La sostituzione dei filtri può essere effettuata presso un’officina specializzata o, se hai un po’ di dimestichezza con la meccanica, anche autonomamente.

In questo caso, assicurati di acquistare i filtri corretti per il tuo modello di auto e di seguire le istruzioni del produttore.

Se invece vuoi affidare questo compito ad un professionista, possiedi una vettura Mercedes e vivi in Sicilia Occidentale, puoi rivolgerti all’officina Mercedes Benz a Castelvetrano di Lupo Giuseppe s.r.l.

Conclusione

I filtri dell’auto sono componenti essenziali per la salute del tuo motore e per la tua sicurezza.

Non trascurarli e assicurati di sostituirli regolarmente per garantire prestazioni ottimali, risparmiare carburante e prolungare la vita della tua auto.

Ricorda, un piccolo investimento nella manutenzione dei filtri può evitarti costose riparazioni in futuro.

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Cosa è un Trattamento Antimuffa?

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  • 25 Agosto 2024

La muffa è un problema comune in molte abitazioni, specialmente in ambienti umidi come bagni e cucine.

Oltre a essere antiestetica, la muffa può anche causare problemi di salute, come allergie e problemi respiratori.

Un trattamento antimuffa è un processo che mira a eliminare la muffa esistente e prevenire la sua ricomparsa.

Vediamo allora quali sono i diversi tipi di trattamento antimuffa, i prodotti utilizzati e i passaggi da seguire per liberare la tua casa dalla muffa in modo efficace e duraturo.

Perché la muffa si forma?

La muffa è un tipo di fungo che prospera in ambienti umidi e poco ventilati.

Le spore della muffa sono presenti ovunque nell’aria, ma si sviluppano solo quando trovano le condizioni ideali: umidità elevata, temperature miti e presenza di sostanze organiche (come polvere, sporco o residui di cibo).

Tipi di trattamento antimuffa

Esistono diversi tipi di trattamento antimuffa, a seconda della gravità del problema e del tipo di superficie interessata:

  • Trattamento superficiale: rimuove la muffa visibile sulla superficie delle pareti o di altri materiali. Può essere effettuato con prodotti specifici come spray antimuffa, candeggina diluita o soluzioni a base di aceto.
  • Trattamento in profondità: agisce sulla muffa penetrata in profondità nei materiali, come intonaco o legno. Richiede l’utilizzo di prodotti più potenti e spesso l’intervento di un professionista.
  • Trattamento preventivo: previene la formazione di nuova muffa, creando un ambiente sfavorevole alla sua crescita. Può includere l’utilizzo di pitture antimuffa, l’installazione di deumidificatori o il miglioramento della ventilazione.

Prodotti antimuffa

Esistono numerosi prodotti antimuffa sul mercato, ognuno con caratteristiche specifiche:

  • Spray antimuffa: facili da usare e ideali per trattamenti superficiali. Spruzzare il prodotto sulla zona interessata, lasciare agire per il tempo indicato e risciacquare.
  • Candeggina: efficace per eliminare la muffa, ma deve essere diluita con acqua per evitare di danneggiare le superfici.
  • Aceto: una soluzione naturale ed economica per rimuovere la muffa. Mescolare aceto bianco con acqua e applicare sulla zona interessata.
  • Pitture antimuffa: contengono sostanze che inibiscono la crescita della muffa. Ideali per prevenire la ricomparsa della muffa dopo il trattamento.
  • Deumidificatori: riducono l’umidità dell’aria, creando un ambiente sfavorevole alla crescita della muffa.

Come effettuare un trattamento antimuffa

  1. Individuare le zone colpite: identificare tutte le aree in cui è presente la muffa.
  2. Proteggersi: indossare guanti e mascherina per evitare il contatto con le spore della muffa.
  3. Preparare la soluzione: preparare la soluzione antimuffa seguendo le istruzioni del prodotto.
  4. Applicare la soluzione: applicare la soluzione sulla zona interessata, lasciando agire per il tempo indicato.
  5. Rimuovere la muffa: rimuovere la muffa con una spugna o un panno umido.
  6. Risciacquare e asciugare: risciacquare accuratamente la superficie trattata e lasciarla asciugare completamente.
  7. Prevenire la ricomparsa: applicare una pittura antimuffa o utilizzare un deumidificatore per prevenire la formazione di nuova muffa.

Quando rivolgersi a un professionista

In caso di infestazioni estese o persistenti, è consigliabile rivolgersi a un professionista specializzato in trattamenti antimuffa (vedi www.imbianchinoaroma.com).

Un esperto sarà in grado di valutare la situazione, individuare la causa della muffa e proporre la soluzione più efficace.

Consigli per prevenire la muffa

  • Arieggiare regolarmente: aprire le finestre per favorire il ricambio d’aria e ridurre l’umidità.
  • Utilizzare un deumidificatore: in ambienti particolarmente umidi, utilizzare un deumidificatore per mantenere l’umidità sotto controllo.
  • Riparare eventuali perdite: riparare prontamente eventuali perdite d’acqua per evitare la formazione di muffa.
  • Pulire regolarmente: pulire regolarmente le superfici con prodotti specifici per prevenire la formazione di muffa.
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Come isolare acusticamente una stanza: istruzioni per un ambiente silenzioso

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  • 25 Agosto 2024

L’isolamento acustico di una stanza è un sistema che mira a ridurre la trasmissione del suono sia dall’interno verso l’esterno, sia viceversa.

Può essere motivato da diverse esigenze: creare un ambiente di lavoro o studio più tranquillo, migliorare il comfort abitativo, o semplicemente godere di maggiore privacy.

Nulla di particolarmente complicato comunque, e di seguito approfondiremo i principi fondamentali dell’isolamento acustico e le diverse soluzioni applicabili.

Comprendere l’isolamento acustico

Prima di addentrarci nelle soluzioni pratiche, è importante comprendere i principi base dell’isolamento acustico.

Il suono si propaga attraverso vibrazioni che possono attraversare solidi, liquidi e gas. L’isolamento acustico mira a interrompere o ridurre queste vibrazioni, utilizzando materiali e tecniche specifiche.

Isolamento delle pareti

Le pareti sono una delle principali vie di trasmissione del suono. Per isolarle acusticamente, si possono utilizzare diverse soluzioni:

  • Pannelli fonoassorbenti: questi pannelli sono progettati per assorbire le onde sonore, riducendo il riverbero all’interno della stanza. Possono essere applicati direttamente alle pareti esistenti o utilizzati per creare contropareti.
  • Materiali isolanti: materiali come la lana di roccia, la fibra di vetro o il sughero possono essere inseriti all’interno delle pareti per aumentare la massa e ridurre la trasmissione del suono.
  • Doppio muro: la creazione di un doppio muro con un’intercapedine riempita di materiale isolante è una soluzione molto efficace, ma anche più complessa e costosa.

Isolamento del soffitto

Il soffitto è un’altra via di fuga del suono, soprattutto nei condomini. Per isolarlo acusticamente, si possono utilizzare controsoffitti isolanti, realizzati con strutture leggere e materiali come il cartongesso, abbinati a materiali fonoassorbenti.

Isolamento del pavimento

L’isolamento del pavimento è importante per ridurre la trasmissione del suono verso il piano inferiore. Si possono utilizzare materassini fonoisolanti sotto il pavimento, oppure optare per pavimenti galleggianti, che non sono direttamente collegati alla struttura dell’edificio.

 Isolamento di porte e finestre

Porte e finestre sono punti deboli nell’isolamento acustico di una stanza. Per migliorarlo, si possono utilizzare:

  • Porte fonoisolanti: Queste porte sono realizzate con materiali e strutture specifiche per ridurre la trasmissione del suono.
  • Guarnizioni acustiche: Applicare guarnizioni acustiche lungo i bordi di porte e finestre può aiutare a sigillare eventuali fessure e ridurre l’ingresso di rumore.
  • Vetri stratificati: Sostituire i vetri singoli con vetri stratificati, composti da più lastre di vetro separate da uno strato di materiale plastico, può migliorare notevolmente l’isolamento acustico delle finestre.

Soluzioni fai da te e professionali

Esistono diverse soluzioni fai da te per migliorare l’isolamento acustico di una stanza, come l’applicazione di pannelli fonoassorbenti o l’utilizzo di tende pesanti.

Chiaramente, per ottenere risultati ottimali, soprattutto in caso di esigenze specifiche o ambienti particolarmente rumorosi, è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati in acustica (vedi www.cartongessoaroma.it se vivi a Roma e dintorni).

Considerazioni finali

Isolare acusticamente una stanza può migliorare notevolmente il comfort e la qualità della vita.

La scelta della soluzione più adatta dipende dalle esigenze specifiche, dal budget disponibile e dalla complessità dell’intervento.

Ricorda che l’isolamento acustico è un processo che richiede una valutazione attenta e una pianificazione accurata se si vogliono ottenere risultati efficaci e duraturi.

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Progettare un open space moderno: guida completa per creare ambienti luminosi e funzionali

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  • 25 Agosto 2024

L’open space è oggi un elemento sempre più diffuso nelle case abitazioni grazie agli spazi aperti che offre, nonchè luminosi e versatili che promuovono la convivialità e la flessibilità.

Certamente, progettare un open space funzionale ed esteticamente piacevole richiede un’attenta progettazione e considerazione di vari fattori.

Ci accingiamo per questo ad enunciare i principi chiave della progettazione di un open space moderno, dalle soluzioni di layout alla scelta dei materiali e dell’illuminazione, per aiutarti a creare un ambiente che rifletta il tuo stile e le tue esigenze.

Considera che per qualsiasi altro approfondimento o dettaglio circa i costi della progettazione di un open space, se vivi a Roma e dintorni puoi usufurire del servizio di ristrutturazionifaciliroma.com

Definire le zone funzionali

Un open space di successo inizia con una chiara definizione delle zone funzionali. Identifica le diverse aree che desideri creare, come zona giorno, cucina, zona pranzo e area relax.

Utilizza elementi come mobili, tappeti, librerie o pareti divisorie leggere per delimitare visivamente queste zone senza compromettere l’apertura dello spazio.

 Sfruttare la luce naturale

La luce naturale è un elemento essenziale per creare un open space luminoso e accogliente.

Massimizza l’ingresso di luce naturale attraverso ampie finestre, porte finestre o lucernari.

Sfrutta tende o persiane leggere per controllare l’intensità della luce e garantire la privacy quando necessario.

Scegliere i colori e i materiali giusti

I colori e i materiali svolgono un ruolo fondamentale nella creazione dell’atmosfera di un open space.

Opta per colori neutri e luminosi per le pareti e i soffitti per ampliare visivamente lo spazio.

Impiega materiali naturali come legno, pietra o metallo per aggiungere calore e texture all’ambiente.

Arredare con stile e funzionalità

L’arredamento di un open space deve essere sia elegante che funzionale.

Scegli mobili modulari e versatili che possono essere facilmente spostati per creare diverse configurazioni.

Ricorri a divani, poltrone e tavolini per creare zone conversazione accoglienti. Opta per una cucina a isola o con penisola per creare un punto focale e favorire l’interazione.

Illuminare con creatività

L’illuminazione è un elemento chiave per creare l’atmosfera desiderata in un open space.

Utilizza una combinazione di illuminazione ambientale, d’accento e direzionale per creare un ambiente versatile e adattabile a diverse attività.

Sperimenta con lampade a sospensione, faretti, applique e lampade da terra per aggiungere un tocco di stile e personalità.

Accessori e decorazioni

Completa il tuo open space moderno con accessori e decorazioni che riflettano il tuo gusto personale.

Utilizza tappeti, cuscini, quadri, piante e oggetti decorativi per aggiungere colore, texture e personalità all’ambiente.

Ricorda di mantenere un equilibrio tra gli elementi decorativi per evitare di sovraccaricare lo spazio.

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Ares Ambiente: eccellenza italiana nella gestione sostenibile dei rifiuti

In una fase in cui la sostenibilità ambientale è al centro delle politiche globali, Ares Ambiente si distingue come leader nella gestione e nell’esportazione sostenibile dei rifiuti, pericolosi e non pericolosi. Con sede a Treviolo (BG) e fondata nel 2008 da Marco Domizio, l’azienda opera in tutto il territorio italiano, dimostrando un impegno costante verso pratiche ambientali responsabili e innovative.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: gestione sostenibile dei rifiuti nel rispetto delle normative

Ares Ambiente opera secondo criteri di efficienza, economicità e trasparenza adempiendo al Regolamento Europeo (CE) n. 1013/2006 e alla Convenzione di Basilea, due pilastri fondamentali nella regolamentazione del trasporto transfrontaliero dei rifiuti. La scrupolosa osservanza di tali normative garantisce che ogni fase del processo di esportazione rispetti gli standard internazionali più rigorosi, promuovendo la sicurezza e l’efficienza nel recupero e smaltimento dei rifiuti. Uno degli elementi chiave del successo aziendale è la gestione accurata dell’intero ciclo di esportazione dei rifiuti. Ares Ambiente assicura infatti la tracciabilità completa, dall’origine dei rifiuti alla destinazione finale, offrendo soluzioni trasparenti e responsabili. Questa tracciabilità non solo favorisce la conformità alle normative vigenti, ma promuove anche l’adozione di pratiche sostenibili in grado di tutelare l’ambiente.

Ares Ambiente: competenze avanzate e partnership strategiche

Il successo di Ares Ambiente è frutto di competenze tecniche avanzate e di solide partnership con impianti di smaltimento esteri. La gestione delle procedure di notifica e organizzazione dei movimenti dei rifiuti richiede infatti una profonda conoscenza delle normative internazionali e una capacità tecnica di alto livello. La collaborazione con centri di smaltimento esteri, inoltre, permette al Gruppo di rispondere efficacemente alle esigenze di smaltimento delle realtà produttive italiane, offrendo soluzioni efficienti e sostenibili. L’azienda va oltre il semplice rispetto delle normative vigenti, confermandosi come un punto di riferimento nel settore della gestione dei rifiuti grazie all’adozione di tecnologie avanzate e processi ottimizzati. Ares Ambiente investe costantemente in innovazione per diminuire l’impatto ambientale dei rifiuti esportati, contribuendo in maniera significativa alla protezione del nostro Pianeta.

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Il successo professionale di Carlo Malinconico

Carlo Malinconico, figura di spicco nel panorama giuridico italiano, ha tracciato un percorso professionale di grande rilievo, dall’esercizio della professione forense fino ai vertici delle istituzioni.

Carlo Malinconico

Carlo Malinconico: dalla laurea all’esordio professionale

La formazione accademica di Carlo Malinconico presso l’Università degli Studi di Milano, coronata dalla laurea in Giurisprudenza nel 1972, è stata solo l’inizio di un percorso di successi e riconoscimenti. Nel corso degli anni, oltre ad aver ottenuto l’abilitazione per esercitare la professione, ha superato concorsi pubblici di grande prestigio. Dall’essere Procuratore dello Stato a Uditore Giudiziario e Avvocato dello Stato, ha affrontato diverse sfide legali, spaziando dall’ambito civile a quello penale e amministrativo. Il suo impegno e la sua abilità gli hanno permesso di distinguersi anche in cause di notevole rilevanza pubblica. Il percorso istituzionale di Carlo Malinconico lo ha visto emergere come figura di spicco. Dopo essersi classificato primo in graduatoria al concorso per il ruolo di Consigliere di Stato nel 1984, ha occupato questa posizione fino al 2002, quando ha poi deciso di dedicarsi all’insegnamento universitario. Tra il 1986 e il 1990, ha svolto ruoli di Consigliere Giuridico presso gli uffici legislativi di vari Ministeri, contribuendo alla redazione di leggi e normative fondamentali per il Paese. Ha successivamente ricoperto incarichi di rilievo, tra cui quello di Consigliere Giuridico dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Capo del Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Carlo Malinconico tra esperienza accademica, successi e riconoscimenti

Parallelamente alla sua carriera istituzionale, Carlo Malinconico ha consolidato la sua esperienza accademica. Ha insegnato Diritto dell’Unione Europea presso istituzioni di grande prestigio come la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze e le facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Udine e di Tor Vergata. Nel 2003, ha inoltre fondato il rinomato Studio Legale Malinconico, specializzato in diritto amministrativo e dell’Unione Europea, ricevendo numerosi riconoscimenti nel corso degli anni, tra cui il prestigioso premio “Le Fonti” come “avvocato dell’anno in diritto amministrativo”. Il suo impegno e la sua eccellenza professionale gli sono valsi l’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2005, conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2021, Carlo Malinconico ha deciso di unire le sue competenze a quelle dell’avvocato Domenico Gentile, dando vita allo Studio Legale Malinconico&Gentile.

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Le caratteristiche di un buon sito web

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  • 25 Agosto 2024

Un sito web ben progettato è uno strumento essenziale per qualsiasi azienda o individuo che desideri stabilire una presenza online efficace.

Ma cosa rende un sito web veramente “buono”?

Di seguito evidenzieremo le caratteristiche chiave che distinguono un sito web di successo.

1. Design Accattivante e Intuitivo

Un buon sito web deve essere visivamente attraente e facile da navigare.

Un design pulito e moderno, con una combinazione di colori armoniosa e immagini di alta qualità, può fare una grande differenza nel coinvolgere i visitatori. La navigazione intuitiva consente agli utenti di trovare rapidamente le informazioni che cercano, migliorando l’esperienza complessiva.

2. Contenuti di Qualità e Rilevanti

Il contenuto è il cuore di qualsiasi sito web. I testi devono essere ben scritti, informativi e rilevanti per il pubblico di destinazione.

I contenuti multimediali, come immagini e video, possono arricchire l’esperienza dell’utente e rendere il sito più coinvolgente. È importante aggiornare regolarmente i contenuti per mantenere il sito fresco e interessante.

3. Ottimizzazione per i Motori di Ricerca (SEO)

Un buon sito web non serve a molto se nessuno lo trova. L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è fondamentale per garantire che il tuo sito si posizioni bene nei risultati di ricerca.

Ciò include l’utilizzo di parole chiave pertinenti, la creazione di contenuti di alta qualità e l’ottimizzazione degli aspetti tecnici del sito, come la velocità di caricamento e la struttura dei link.

4. Compatibilità con Dispositivi Mobili (Responsive Design)

Con l’aumento dell’utilizzo di smartphone e tablet, è essenziale che un sito web sia responsive, ovvero che si adatti automaticamente a diverse dimensioni dello schermo.

Un sito web non responsive può risultare difficile da usare su dispositivi mobili, portando a una perdita di visitatori e potenziali clienti.

5. Sicurezza e Affidabilità

La sicurezza è una preoccupazione crescente per gli utenti online. Un buon sito web deve adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati degli utenti e prevenire attacchi informatici.

Inoltre, il sito deve essere affidabile, ovvero sempre disponibile e funzionante correttamente. Ciò include l’utilizzo di un hosting web affidabile e il monitoraggio regolare del sito per identificare e risolvere eventuali problemi.

Se non hai tempo o le competenze necessarie, puoi affidare la realizzazione o restyling del tuo sito ad una agenzia specializzata nel realizzare siti professionali Milano.

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Riva Acciaio: innovazione ed eccellenza nella siderurgia italiana

Riva Acciaio è una delle realtà più significative del panorama siderurgico italiano e raggruppa le attività di Gruppo Riva, uno dei principali operatori europei nel settore dell’acciaio.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: 70 anni di eccellenza e innovazione

Fondato nel 1954 da Emilio Riva, pioniere della siderurgia europea del dopoguerra, il Gruppo ha costruito la sua fortuna sulla realizzazione di prodotti “lunghi” di alta qualità, utilizzando acciaierie ad arco elettrico. Riva Acciaio ha consolidato la sua leadership grazie a elevati standard produttivi e a una costante strategia di crescita e investimenti. Presieduta da Claudio Riva da giugno 2014, l’azienda opera con un capitale interamente privato e impiega oltre 5.500 dipendenti. La sua presenza è ben radicata in Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada. Riva Acciaio mantiene una quota di mercato significativa nei prodotti “lunghi”, confermando la sua posizione di leadership in questo importante segmento. La produzione include trafilati, pelati e rettificati, derivati dall’ulteriore lavorazione a freddo dei laminati, rispondendo alle esigenze di comparti merceologici come la meccanica, l’automotive e il movimento terra, che richiedono standard qualitativi particolarmente elevati.

Riva Acciaio: tecnologia e ricerca

Uno dei punti di forza di Riva Acciaio è il suo impegno continuo nell’innovazione tecnologica. L’azienda è stata la prima in Italia a introdurre la colata continua curva a tre linee, un’importante innovazione siderurgica che ha segnato un passo avanti significativo nel settore. L’azienda, inoltre, investe annualmente in programmi di miglioramento qualitativo dei prodotti e dei processi, sicurezza negli stabilimenti e compatibilità ambientale della produzione. L’avanzato laboratorio di ricerca e sviluppo, situato nello stabilimento di Lesegno (CN), è dotato di sofisticate apparecchiature come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800” e rappresenta il cuore tecnologico del Gruppo. Questo laboratorio ha stretto numerosi accordi di collaborazione con importanti centri universitari e di ricerca, tra cui il Politecnico di Torino e l’Università di Pisa, dimostrando l’impegno di Riva Acciaio nel promuovere l’innovazione e la ricerca nel settore siderurgico. La strategia aziendale si basa su una visione a lungo termine che mira a rafforzare la sua posizione di leader nel mercato internazionale dell’acciaio. Gli investimenti continui nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, unitamente alla formazione e alla valorizzazione del personale, sono gli elementi chiave che consentono al Gruppo di mantenere alti standard qualitativi e di soddisfare le crescenti esigenze del mercato.

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Carlo Acutis sarà santo: l’articolo di Federico Motta Editore sul tema

La storia di Carlo Acutis, il ragazzino beatificato da Papa Francesco e presto santo, ha riacceso la curiosità su come avviene la canonizzazione nella fede cattolica. Federico Motta Editore ha pubblicato un articolo sull’argomento.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: la storia di Carlo Acutis

Morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, Carlo Acutis aveva dimostrato fin da piccolissimo una profonda fede cattolica e nel nome della stessa verrà presto fatto santo. Nell’articolo pubblicato da Federico Motta Editore si racconta di un ragazzo particolarmente devoto che viveva con profondo sentimento spirituale il sacramento dell’eucaristia. Mosso dal suo credo religioso, diede vita, insieme all’Istituto San Clemente (inserire di dove), a una mostra itinerante sui miracoli eucaristici nel mondo. Lo spiccato interesse per internet lo portò poi ad unire le sue due grandi passioni, realizzando diversi siti a sfondo religioso. Dopo la morte nel 2006, è stato sepolto nel cimitero di Assisi, come da sua volontà, e adesso riposa presso il santuario della Spoliazione della città. La sua storia ha attirato devoti da tutto il mondo e nel 2020 Papa Francesco lo ha beatificato. Di recente, la Santa Sede ha annunciato che presto diverrà santo.

Federico Motta Editore: il processo che porta alla canonizzazione

Inizialmente sancita dai vescovi, a partire dal XII secolo la canonizzazione vede il Papa in un ruolo sempre più centrale. Nell’opera “I santi e i beati” di Federico Motta Editore si racconta che, oltre ad autorizzare la canonizzazione vescovile e a proclamare i nuovi santi durante il concilio, i Papi iniziarono a canonizzare, di propria iniziativa, i santi di una delle diocesi della Cristianità. Oggi il processo prevede che, affinché una persona diventi santa, devono trascorre almeno cinque anni dalla sua morte. In quella che viene chiamata fase diocesana, poiché avviene all’interno della diocesi, vengono raccolte le testimonianze sulla vita della persona per assicurarsi che le virtù attribuitegli siano vere. Una volta avuto esito positivo, si richiede l’apertura della causa di beatificazione che dà inizio alla fase romana. Qui i documenti vengono passati al Dicastero per le cause dei santi che si occupa di verificare i requisiti per la santità. Nella fase intermedia della beatificazione viene riconosciuto beato chi è martire della fede o ha compiuto un miracolo certificato. Infine, se fa seguito un secondo miracolo si può procedere con la canonizzazione.

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