Daily Archives

6 Settembre 2024

Comunicati

Annalaura Lettieri: il ruolo cruciale della diversity nella crescita aziendale

Annalaura Lettieri, General Counsel e Membro del CdA di Meridie e Atitech, mette in luce l’importanza crescente della leadership femminile e della diversity nel contesto lavorativo moderno. Il suo contributo non solo evidenzia i benefici di una leadership inclusiva e diversificata, ma sottolinea anche come tali approcci possano essere fondamentali per il futuro delle aziende italiane.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: il valore della leadership femminile

Annalaura Lettieri, con la sua consolidata esperienza in operazioni di fusione e acquisizione, diritto societario e mercati finanziari, testimonia direttamente i vantaggi di una leadership diversificata. Da figlia di un imprenditore impegnato nel sociale, ha appreso fin da giovane l’importanza di valorizzare le differenze e promuovere l’uguaglianza di opportunità all’interno dei team di lavoro. Le donne portano una prospettiva unica alla leadership aziendale, grazie alla loro capacità di ascolto, problem solving e gestione delle relazioni. Qualità che favoriscono la creazione di un clima di lavoro inclusivo e collaborativo, essenziale per la crescita e lo sviluppo delle persone all’interno dell’organizzazione. “Le donne, inoltre – aggiunge Annalaura Lettierisono più propense a portare una visione a lungo termine e sostenibile alla gestione aziendale, focalizzata sul benessere delle persone e sull’equilibrio tra vita lavorativa e privata”.

Annalaura Lettieri: diversity, il pilastro per l’innovazione e la crescita competitiva

La diversity all’interno di un’azienda non riguarda solo il genere, ma anche l’età, il background culturale e le esperienze lavorative. Questi elementi contribuiscono a creare una ricchezza di prospettive e competenze che possono migliorare notevolmente le dinamiche aziendali e favorire l’innovazione e la creatività. Un team diversificato, fa sapere Annalaura Lettieri, è infatti in grado di generare soluzioni innovative e rispondere efficacemente alle esigenze di una clientela sempre più globale e diversificata. La capacità di comprendere le diverse prospettive ed esigenze dei clienti costituisce un vantaggio competitivo cruciale in un mercato sempre più concorrenziale e dinamico. La diversity, infatti, permette di mettersi nei panni degli altri, facilitando una comprensione più profonda e accurata delle necessità della clientela. “La leadership femminile ma ancor di più la diversità all’interno delle organizzazioni – conclude Annalaura Lettierisi rivelano quindi fattori chiave che favoriscono l’innovazione, la creatività e la crescita aziendale, e sono una strada preferenziale verso una società ed un futuro migliore”.

No Comments
Comunicati

Sicurezza alimentare e sistema HACCP: come formare il personale?

Comunicato Stampa

Sicurezza alimentare e sistema HACCP: come formare il personale?

Un corso in videoconferenza il 25 e 26 novembre e il 2 e 3 dicembre 2024 per fornire adeguate conoscenze sulla normativa in materia di sicurezza alimentare, sulla stesura di un manuale di autocontrollo e sull’organizzazione e docenza di un corso HACCP.

 

Garantire la sicurezza lungo l’intera filiera alimentare è di cruciale importanza poiché ogni fase, dalla produzione alla distribuzione, può rappresentare un potenziale punto critico in cui possono insorgere rischi per la salute. Ed è necessario proteggere con idonee misure sia i lavoratori coinvolti nella filiera, sia i consumatori finali, prevenendo possibili contaminazioni che potrebbero avere gravi conseguenze.

Al centro di queste misure si trova il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points – Analisi dei Pericoli e Controllo dei Punti Critici), un insieme strutturato di procedure per monitorare i punti cruciali del processo produttivo dove possono emergere rischi di contaminazione.

 

Se l’efficacia nella prevenzione di questi rischi risiede nella rigorosa applicazione di un adeguato sistema, il vero fondamento di una prevenzione efficace risiede, tuttavia, nella formazione del personale che opera nella filiera alimentare. E non a caso la normativa comunitaria offre precisi riferimenti normativi europei in materia di igiene alimentare per la formazione obbligatoria per tutti gli addetti alla manipolazione degli alimenti, in relazione all’attività svolta.

 

Il corso in videoconferenza su formazione e sistema HACCP

Proprio per promuovere adeguate attività di formazione e favorire la idonea applicazione del sistema HACCP, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 25 e 26 novembre e il 2 e 3 dicembre 2024 un corso di 16 ore in videoconferenza dal titolo “Il formatore HACCP”.

 

Il nuovo percorso formativo in materia HACCP ha l’obiettivo di:

  • fornire le conoscenze di base per la redazione di un manuale di autocontrollo e la formazione in materia di HACCP;
  • trasmettere le conoscenze relative alla normativa comunitaria e regionale italiana sulla sicurezza alimentare e sulla formazione in ambito HACCP;
  • potenziare le capacità di gestire un controllo da parte degli Organismi di Vigilanza.

 

A questo proposito è importante ricordare che, per quanto riguarda il sistema HACCP, in ogni regione italiana esiste una diversa normativa che stabilisce, oltre alle caratteristiche dei corsi, i requisiti che deve avere un professionista del settore per poter operare come formatore.

 

I docenti del corso:

  • Matteo Fadenti: tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, formatore e consulente esperto in materia di igiene alimentare;
  • Tiziana Mogavero: tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, Ufficiale di Polizia Giudiziaria nell’ambito della vigilanza degli alimenti.

 

Il sistema HACCP e i punti critici di controllo

Nella normativa comunitaria al sistema HACCP si fa esplicito riferimento nell’articolo 5 del Regolamento 852/2004 dove si indica che gli operatori del settore alimentare devono predisporre, attuare e mantenere una o più procedure permanenti, basate sui principi del sistema HACCP.

 

Ricordiamo che nel sistema HACCP i punti critici di controllo (Critical Control Points – CCP), sono fasi particolarmente importanti, all’interno del processo produttivo alimentare, dove è essenziale intervenire per eliminare o ridurre a un livello accettabile i rischi per la salute associati alla sicurezza degli alimenti. Rappresentano, dunque, dei veri e propri snodi strategici del sistema per prevenire la contaminazione e garantire che i prodotti alimentari siano sicuri.

 

In particolare, per ogni CCP è importante stabilire i limiti critici che possano essere costantemente monitorati, le azioni preventive e correttive da intraprendere nel caso in cui i valori limite vengano superati e le attività di monitoraggio per garantire che il sistema funzioni correttamente e che i limiti critici siano rispettati.

 

I contenuti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso di 16 ore “Il formatore HACCP”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà in videoconferenza nelle seguenti giornate:

  • 25 novembre 2024 (modulo 1 – ore 9:00 – 13:00)
  • 26 novembre 2024 (modulo 2 – ore 9:00 – 13:00)
  • 2 dicembre 2024 (modulo 3 – ore 9:00 – 13:00)
  • 3 dicembre 2024 (modulo 4 – ore 9:00 – 13:00)

 

Queste i principali contenuti e attività dei quattro moduli:

 

Modulo 1Normativa e vigilanza:

  • Introduzione
  • Storia della normativa HACCP
  • Riferimenti normativi attuali (con esempi pratici)
  • Focus sulle norme regionali: esempi, differenze, domande frequenti
  • Definizioni
  • Strumenti e differenze
  • Vigilanza e controllo

 

Modulo 2Rischi e misure preventive:

  • Le contaminazioni
  • Rischio fisico
  • Rischio chimico
  • Rischio biologico
  • Rischio allergeni

 

Modulo 3 – Il Manuale HACCP:

  • I 7 principi HACCP
  • Dai 7 principi alle 12/15 fasi operative
  • Le novità del metodo HACCP (nuove indicazioni Codex Alimentarius)
  • La stesura del manuale HACCP e la visione dell’ente di controllo
  • Prove pratiche (realizzazione analisi cp e ccp di alcune fasi)

 

Modulo 4Formazione HACCP:

  • Il test di apprendimento scritto
  • La presentazione dei project work dei discenti sulla progettazione di un corso HACCP
  • La formazione HACCP, le differenze regionali ed europee

 

La partecipazione al corso vale come 16 ore di aggiornamento per RSPP, ASPP, Formatori qualificati (8 ore prima area tematica e 8 ore seconda area tematica), Consulenti AiFOS (ambito HACCP).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/il_formatore_haccp

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 – [email protected] –  [email protected]

 

05 settembre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

No Comments
Comunicati

Le novità nel mondo del lavoro: cosa cambia per i dipendenti

  • By
  • 6 Settembre 2024

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, plasmato da fattori come la digitalizzazione, la globalizzazione e i cambiamenti demografici. Queste trasformazioni hanno un impatto significativo sulle condizioni di lavoro e sui diritti dei dipendenti.

Smart working: una nuova modalità di lavoro

Lo smart working, o lavoro agile, si è diffuso rapidamente negli ultimi anni, offrendo ai dipendenti la possibilità di svolgere le proprie mansioni da remoto. Questa nuova modalità di lavoro presenta numerosi vantaggi, come una maggiore flessibilità e un miglioramento del benessere psicofisico dei lavoratori.

Certo questa novità pone anche nuove sfide, legate alla conciliazione tra vita privata e lavoro e alla necessità di definire regole chiare per garantire l’efficienza e la produttività.

Digitalizzazione e nuove competenze

La digitalizzazione dei processi produttivi sta trasformando profondamente il mondo del lavoro, richiedendo ai lavoratori di acquisire nuove competenze digitali.

L’intelligenza artificiale, l’automazione e l’analisi dei dati stanno automatizzando molte attività, rendendo obsolete alcune professioni e creando nuove opportunità. I lavoratori dovranno essere in grado di adattarsi a questi cambiamenti, investendo nella propria formazione e acquisendo competenze trasversali come la creatività, la problem solving e la capacità di lavorare in team.

Gig economy: il lavoro su chiamata

La gig economy, ovvero l’economia dei lavoretti, è un modello di lavoro caratterizzato da contratti a breve termine e flessibili. Questa forma di lavoro offre maggiore autonomia ai lavoratori, ma comporta anche una minore stabilità e una minore tutela dei diritti.

In Italia, come nel resto d’Europa, si sta assistendo a una crescita significativa della gig economy, sollevando importanti questioni in termini di diritti dei lavoratori e di regolamentazione del mercato del lavoro.

Benessere organizzativo e qualità della vita lavorativa

Sempre più aziende stanno investendo nel benessere organizzativo, riconoscendo l’importanza di un ambiente di lavoro sano e stimolante per aumentare la produttività e ridurre l’assenteismo.

Il benessere organizzativo comprende una serie di iniziative volte a migliorare la qualità della vita lavorativa, come la flessibilità oraria, il telelavoro, la possibilità di conciliare vita privata e lavoro, e la promozione di attività di team building.

Tutela dei diritti dei lavoratori: il ruolo dei sindacati e degli avvocati

Nonostante i cambiamenti in atto, la tutela dei diritti dei lavoratori rimane fondamentale.

I sindacati continuano a svolgere un ruolo cruciale nella difesa degli interessi dei lavoratori, negoziando contratti collettivi e rappresentando i dipendenti nelle controversie con i datori di lavoro.

In caso di controversie individuali, i lavoratori lombardi possono rivolgersi ad avvocati del lavoro Milano o altre città, per ottenere assistenza legale e tutelare i propri diritti.

Il futuro del lavoro: quali prospettive?

Il futuro del lavoro è incerto e dipenderà da numerosi fattori, tra cui l’evoluzione tecnologica, i cambiamenti climatici e le politiche economiche.

Ci sono comunque alcune tendenze sembrano destinate a consolidarsi, come l’aumento del lavoro autonomo, la necessità di competenze sempre più specializzate e la crescente importanza della flessibilità.

No Comments
Comunicati

Rinoplastica allargamento narici: Correggere narici larghe o strette per un equilibrio ottimale

  • By
  • 6 Settembre 2024

La rinoplastica, intervento chirurgico volto a modificare la forma del naso, non si limita solo alla punta o alla radice nasale.

Sempre più spesso, i pazienti richiedono interventi specifici sulle narici, che possono essere troppo larghe o troppo strette rispetto al resto del viso.

L’allargamento delle narici è una procedura che mira a riequilibrare le proporzioni del naso, conferendogli un aspetto più armonico e naturale.

Perché allargare le narici?

Le ragioni che spingono un paziente a sottoporsi a un allargamento delle narici possono essere molteplici e di natura estetica o funzionale. Tra le motivazioni più comuni possiamo citare:

  • Narici troppo strette: narici eccessivamente piccole possono conferire al viso un aspetto “pinzato” e alterare la respirazione.
  • Narici asimmetriche: una differenza significativa nelle dimensioni o nella forma delle due narici può creare un’asimmetria del viso.
  • Desiderio di migliorare l’armonia del viso: un naso con narici proporzionate contribuisce a creare un equilibrio tra le diverse parti del viso.

Le tecniche chirurgiche

L’allargamento delle narici può essere eseguito con diverse tecniche chirurgiche, a seconda delle caratteristiche individuali di ciascun paziente e degli obiettivi da raggiungere.  Solitamente le tecniche più adoperate sono:

  • Incisioni interne: le incisioni vengono praticate all’interno delle narici, lasciando cicatrici invisibili. Questa tecnica è meno invasiva e permette di allargare leggermente le narici.
  • Incisioni esterne: in casi più complessi, possono essere necessarie piccole incisioni esterne, solitamente nascoste nelle pieghe naturali del naso.
  • Utilizzo di innesti: per aumentare il volume delle narici, possono essere utilizzati innesti di cartilagine prelevata da altre zone del naso o del corpo.

La scelta della tecnica dipenderà dalle caratteristiche anatomiche del naso del paziente e dalla complessità dell’intervento.

I risultati della rinoplastica di allargamento delle narici

I risultati della rinoplastica di allargamento delle narici sono generalmente molto soddisfacenti.

Un naso con narici proporzionate può conferire al viso un aspetto più armonico e naturale, migliorando l’autostima del paziente.

È importante sottolineare che i risultati finali sono individuali e dipenderanno dalle caratteristiche del naso del paziente e dalle aspettative del chirurgo.

I benefici di questa procedura solitamente sono:

  • Miglioramento della respirazione
  • Aspetto del viso più equilibrato
  • Aumento dell’autostima
  • Maggiore fiducia in se stessi

La scelta del chirurgo

La scelta del chirurgo è fondamentale per il successo dell’intervento.

È importante rivolgersi a un chirurgo plastico esperto e specializzato in rinoplastica, che possa valutare attentamente le  esigenze individuali e proporre la soluzione più adatta.

Durante la prima visita, il chirurgo spiegherà nel dettaglio l’intervento, i rischi e le possibili complicanze.

Se vivi a Napoli o dintorni puoi contattare il Dott. Domenico Palomba, chirurgo specializzato in rinoplastica a Napoli.

Conclusioni

L’allargamento delle narici è una procedura chirurgica che può migliorare significativamente l’aspetto del naso e del viso nel suo complesso.

Se stai considerando questa opzione, è fondamentale informarsi bene e scegliere un chirurgo esperto e affidabile.

No Comments
Comunicati

Gruppo Riva: innovazione e leadership nell’industria siderurgica europea

Gruppo Riva, fondato nei primi anni ‘50 da Emilio Riva insieme al fratello Adriano, è un esempio emblematico di visione imprenditoriale e capacità di adattamento. Nata come un’attività di commercio di rottami ferrosi, l’azienda è poi diventata uno dei principali operatori siderurgici in Europa, grazie alla sua strategia di innovazione, espansione internazionale e acquisizioni mirate.

Gruppo Riva

Dal dopoguerra alla leadership europea: la crescita di Gruppo Riva

La storia di Gruppo Riva inizia nel contesto dell’Italia del Dopoguerra, un Paese in piena ricostruzione e avviato verso il “miracolo economico”. In questo periodo, Emilio Riva intuisce le potenzialità del settore siderurgico e avvia un’attività di commercio di rottami ferrosi che ben presto evolve in una vera e propria industria. Negli anni ‘60, con l’adozione della colata continua curva a tre linee, l’azienda introduce in Italia una tecnologia all’avanguardia che rivoluziona il processo produttivo, rendendolo più efficiente e competitivo. Negli anni ‘70 e ‘80, mentre l’Europa affronta crisi economiche e la concorrenza di Paesi emergenti, il Gruppo si distingue per la sua espansione internazionale e l’investimento in nuove tecnologie. Acquisizioni strategiche in Spagna, Canada, Francia e altri Paesi europei permettono all’azienda di diversificare la propria produzione e rafforzare la presenza sui mercati esteri.

Innovazione e sostenibilità: la strategia di Gruppo Riva

Nel nuovo millennio, attraverso la costituzione di Riva Forni Elettrici, si consolida ulteriormente nella fabbricazione di acciaio di qualità destinato ai prodotti lunghi. Nel 2023, il Gruppo compie un ulteriore passo verso la sostenibilità con l’acquisizione di nuovi siti di raccolta e frantumazione di rottami metallici, raggruppati sotto la società TRENTETROIS. Questa mossa rafforza l’impegno aziendale verso l’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio, riaffermando la sostenibilità come un valore fondamentale. Gruppo Riva continua a rappresentare oggi un pilastro dell’industria siderurgica italiana ed europea, con una storia di successo che coniuga tradizione e innovazione. La capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di affrontare le sfide globali gli ha permesso di mantenere una posizione di leadership nel settore, garantendo al contempo un impegno costante verso la sostenibilità e l’innovazione.

No Comments
Comunicati

Serenissima Ristorazione, un 2023 da record: crescono il fatturato e l’EBITDA

Serenissima Ristorazione ha chiuso il 2023 con un fatturato di 535 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto al 2022, mentre l’EBITDA è aumentato del 25%, raggiungendo 31 milioni. Il Gruppo continua a sostenere la propria crescita con voluminosi investimenti volti ad ingrandire gli innovativi centri di produzione e diversificare l’offerta.

Tommaso Putin (Serenissima Ristorazione)

Crescita senza precedenti nel Bilancio di Serenissima Ristorazione per il 2023

Nel 2023, Serenissima Ristorazione ha registrato una solida crescita finanziaria, con un fatturato consolidato che ha raggiunto i 535 milioni di euro, in incremento del 17% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA ha mostrato un progresso significativo, aumentando del 25,5% e attestandosi a 31 milioni di euro, mentre l’utile netto è cresciuto del 28,26%, toccando i 13 milioni di euro. Anche il patrimonio netto del Gruppo ha beneficiato di questa notevole performance con un aumento del 10%, che lo colloca a 125 milioni di euro. Questi risultati, secondo il Vicepresidente Tommaso Putin, confermano l’efficacia della strategia di Serenissima Ristorazione, che ha puntato sulla diversificazione del business per adattarsi alle dinamiche di un mercato globale in continua evoluzione. Le piattaforme logistiche controllate dal gruppo, tra cui Rossi Giants, Imes e F.F.F., hanno contribuito con oltre 130 milioni di euro al fatturato complessivo, dimostrando la validità del modello di business adottato dalla società.

Serenissima Ristorazione: un impegno duraturo verso l’innovazione e la sostenibilità

Oltre agli eccellenti risultati finanziari, Serenissima Ristorazione ha continuato a investire in maniera significativa nell’innovazione e nella sostenibilità: nel 2023, il gruppo ha destinato più di 30 milioni di euro all’efficientamento dei processi produttivi, con l’obiettivo di non solo migliorare l’efficienza operativa, ma anche ridurre l’impatto ambientale. Nel 2024, il Gruppo si propone di rafforzare questo impegno per lo sviluppo e la sostenibilità portando gli investimenti a 60 milioni di euro. “Prevediamo per i prossimi anni di raggiungere i 600 milioni di fatturato nel 2024 e superare i 650 milioni nel 2025, rimanendo focalizzati sulla crescita sostenibile e sull’innovazione. Sono convinto che questi sforzi ci permetteranno di affrontare le sfide future mantenendo al contempo una crescita responsabile” ha concluso il Vicepresidente Putin, sottolineando come una strategia di investimenti proattiva consentirà al Gruppo di raggiungere non solo i propri ambiziosi obiettivi di fatturato, ma anche di contribuire allo sviluppo di un’industria alimentare amica dell’ambiente.

No Comments
Comunicati

Health Italia: eccellenza nella sanità integrativa e welfare aziendale

Quotata all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, Health Italia è un leader nel settore dell’assistenza e della sanità integrativa in Italia. Fondata nel 2001, la società si è affermata come una delle principali realtà indipendenti del mercato, distinguendosi per l’innovazione e l’attenzione verso la responsabilità sociale e ambientale.

Health Italia\

Le soluzioni offerte da Health Italia

L’impegno di Health Italia verso la sostenibilità è testimoniato dal rating ESG (Environmental, Social, Governance) assegnato da Cerved Rating Agency, che le ha conferito una valutazione “A” high e un punteggio di 72.4. Questo riconoscimento sottolinea la dedizione del Gruppo verso la responsabilità sociale e ambientale, un aspetto fondamentale per la missione aziendale. Health Italia offre una vasta gamma di soluzioni pensate per promuovere il benessere e la salute attraverso la prevenzione e l’assistenza sanitaria. Tramite il servizio Hi Welfare, fornisce soluzioni complete per la gestione dei piani di welfare aziendale, offrendo servizi personalizzati per il benessere dei dipendenti. Si occupa, inoltre, di piani sanitari e servizi assistenziali su misura per famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche, puntando a migliorare il sistema di welfare tradizionale. Propone infine programmi di flexible benefit progettati per adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun cliente, promuovendo uno stile di vita sano e un’assistenza sanitaria di qualità.

Health Italia: innovazione tecnologica e impegno sociale

Un aspetto distintivo di Health Italia è il suo impegno verso l’innovazione tecnologica. Health Point, infatti, è all’avanguardia nel settore della telemedicina, offrendo servizi tramite una piattaforma online proprietaria e prestazioni sanitarie presso strutture proprie e convenzionate. Questo risponde alle esigenze di un mondo del lavoro sempre più digitalizzato e connesso, garantendo soluzioni adattabili e integrabili nei piani di welfare aziendale. Il Gruppo gestisce una rete nazionale di oltre 8.500 convenzioni sanitarie e 15.000 professionisti attraverso Health Assistance: l’ampio network consente di offrire servizi di alta qualità e un supporto completo per le esigenze dei clienti. Oltre alle attività principali, Health Italia è impegnata anche in iniziative sociali e culturali significative. Nel 2015, l’azienda ha fondato la Fondazione Banca delle Visite Onlus, in collaborazione con Mutua MBA e Health Assistance. Tra i progetti principali rientrano la Banca delle Visite, che raccoglie donazioni per visite ed esami medici per persone in difficoltà, e il Museo del Mutuo Soccorso, dedicato alla valorizzazione della storia delle società di mutuo soccorso e alla promozione della ricerca sulla mutualità.

No Comments
Comunicati

Economia globale verso un atterraggio morbido, nonostante i timori dei mercati

  • By
  • 6 Settembre 2024

Da alcune settimane sono tornate ad affacciarsi le preoccupazioni riguardo il futuro dell’economia globale. Si teme un’importante flessione, dopo il biennio caratterizzato dagli altri tassi di interesse per combattere l’inflazione (cosa che penalizza la crescita economica). Ma quanto è concreto questo pericolo?

Cosa succede all’economia globale

economia globaleIn realtà, anche se la paura di tanto in tanto serpeggia (soprattutto sui mercati finanziari), i timori per un’imminente flessione dell’economia globale sembrano esagerati.

Per spiegarlo dobbiamo fare un passo indietro. A inizio agosto c’è stata una burrasca improvvisa sui mercati, dopo la pubblicazione di un report molto deludente sul mercato del lavoro USA. Lo shock è cominciato dal Giappone (il Nikkei perse il 12% in una sola seduta) per poi propagarsi a tutti gli altri listini globali. L’indice S&P 500 nei primi giorni di agosto perse il 6,10% (fonte Pocket Option Italia).

I fatti raccontano altro…

Tuttavia l’aumento della disoccupazione è più che altro un effetto fisiologico della corsa dei mesi precedenti. Insomma il mercato del lavoro si è raffreddato, piuttosto che crollato. Gli indicatori che anticipano il trend non preannunciano alcuna inversione di rotta, semmai si sta piano piano tornando a valori più usuali. E con il processo di disinflazione che andrà ancora avanti, il miglioramento della disponibilità del credito (per via dei tagli dei tassi), dovrebbe fornire un sostegno per i consumi delle famiglie e, di conseguenza, per l’attività economica in generale.
Anche nelle altre economie sviluppate lo scenario non deve preoccupare, nonostante ci siano dei fattori di debolezza evidenti.

Lo scenario

E’ più plausibile quindi parlare di un rallentamento nel percorso che conduce alla normalità. Ad esempio il calo dell’inflazione, che finora è stato graduale e rapido, dovrebbe diventare più blando. I traguardi più semplici sono stati raggiunti, per gli ultimi passi però servirà più tempo.
Questo spiega anche perché le banche centrali potrebbero essere molto più caute di quanto si pensa nell’abbassare i tassi di interesse. Dopo tanto lavoro, i policy maker sono pronti ad agire con cautela, per non rischiare una seconda ondata d’inflazione.

No Comments
Comunicati

Paolo Arrigoni: il Presidente del GSE premiato agli Energy Earth Awards per l’impegno sostenibile

Sotto la guida del Presidente Paolo Arrigoni, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) si è distinto per il suo ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia, contribuendo significativamente al processo di transizione energetica del Paese.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni e il GSE premiati agli Energy Earth Awards

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha ricevuto un prestigioso riconoscimento agli Energy Earth Awards 2024, evento svoltosi nella suggestiva cornice di Maratea, in Basilicata: il Presidente Paolo Arrigoni, in particolare, è stato premiato in virtù del suo ruolo centrale nella transizione di un sistema energetico fondato sull’energia pulita. Il GSE, sotto la guida del manager, si è affermato come un attore cruciale nel settore energetico italiano, fungendo da motore economico e regolatore nella promozione di energie rinnovabili e nell’incentivazione del cambiamento. Attraverso una costante opera di sensibilizzazione e regolamentazione, il GSE ha diffuso la conoscenza delle regole della transizione energetica su tutto il territorio nazionale, impegnandosi in particolare nella promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, ossia associazioni di cittadini e imprese che si uniscono per produrre autonomamente energia pulita.

L’intervento di Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni ha sottolineato, nel corso della cerimonia, l’importanza delle CER nella creazione di un modello energetico più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, evidenziando anche come comportino significativi sgravi economici per le famiglie e gli enti che decidono di formarle: “Le CER sono un driver importante per la transizione, portano benefici economici, sociali e soprattutto ambientali, perché più comunità e impianti si realizzeranno minore sarà l’utilizzo di combustibili fossili e la conseguente emissione di CO2 nell’atmosfera”, ha dichiarato: C’è l’obiettivo di installare al 2027 almeno 5 GW di nuova potenza, diffondendo la cultura della sensibilità e stimolando Comuni, cittadini e PMI ad essere protagonisti della transizione energetica”.

No Comments
Comunicati

Stefano Venier: Earth Overshoot Day, il monito dell’AD di Snam su LinkedIn

Earth Overshoot Day, l’AD di Snam Stefano Venier: “Ogni anno questa data si anticipa. E ovviamente non va bene. Non va bene, soprattutto, perché rivela come debba ancora attecchire, a tutti i livelli (e soprattutto in tutto il mondo) un’idea di sviluppo sostenibile che si faccia carico dell’ambiente a tutto tondo, senza concentrarsi solo sul pur fondamentale tema delle emissioni climalteranti”.

Stefano Venier

Il post LinkedIn dell’AD Stefano Venier: “Oggi, 1° agosto 2024, il Pianeta è finito”

L’AD di Snam Stefano Venier, in un post su LinkedIn scritto lo scorso 1° agosto in occasione dell’Earth Overshoot Day, invita a una seria riflessione sullo stato di salute del Pianeta e sull’importanza di invertire la rotta. L’Earth Overshoot Day indica la data convenzionale in cui vengono esaurite le risorse naturali che, consumate dall’uomo, il Pianeta stesso non è in grado di rigenerare: “Questo vuol dire che – da oggi alla fine dell’anno – si andrà “a debito”, erodendo il capitale naturale dell’anno prossimo. E l’anno prossimo, anche per questo motivo, l’Earth Overshoot Day cadrà un po’ prima, presumibilmente già a luglio”. Di anno in anno questa data si anticipa, osserva l’AD Stefano Venier: “Non va bene, soprattutto, perché rivela come debba ancora attecchire, a tutti i livelli (e soprattutto in tutto il mondo) un’idea di sviluppo sostenibile che si faccia carico dell’ambiente a tutto tondo, senza concentrarsi solo sul pur fondamentale tema delle emissioni climalteranti. A cosa servirebbe, infatti, un’economia mondiale a zero emissioni se nel frattempo compromettessimo l’equilibrio dei mari, desertificassimo le aree verdi e distruggessimo la biodiversità? La risposta è facile: a niente!”. L’AD di Snam richiama quindi un recente studio prodotto dall’economista Partha Dasgupta che “ce lo segnala molto chiaramente, invitandoci a misurare non solo il PIL, ma anche il capitale naturale eroso per conseguirlo, perché lo squilibrio tra l’impatto delle attività umane sulla biosfera e la capacità della natura di rigenerarsi si sta allargando”.

Stefano Venier: sostenibilità, la vision e l’impegno di Snam

La sostenibilità, si legge nel post LinkedIn dell’AD Stefano Venier, non riguarda solo l’ambiente ma anche le dimensioni sociali ed economiche: “Un approccio integrale alle questioni ambientali, come quello sui ‘planetary boundaries’, aiuta a capire meglio le implicazioni sociali ed economiche, poiché le risorse naturali sono fondamentali per economie e società, comprese le generazioni future”. L’AD ricorda quindi come anche in Snam, nella consapevolezza di tutto questo, “abbiamo fatto evolvere la nostra strategia sostenibile, integrandola sempre di più a quella del business ed estendendone il raggio d’azione a una pluralità di capitoli che contemplano le azioni volte a ridurre le emissioni climalteranti, nostre e della nostra catena del valore, e che guardano anche all’innovazione, alle comunità locali, alle persone e alla tutela della biodiversità”. Un percorso che Snam ha intrapreso anche “mettendo in valore la nostra presenza capillare sul territorio italiano (500 i cantieri del solo 2024), con i quali ci impegniamo a un impatto zero già da quest’anno e a un impatto positivo, volto cioè a migliorare gli ecosistemi attraversati, dal 2027”, evidenzia infine l’AD Stefano Venier.

No Comments
Comunicati

Amplifon, Enrico Vita: “Crescita organica e acquisizioni trainano i risultati”

“Nel primo semestre del 2024 abbiamo proseguito il nostro percorso di crescita, registrando un forte incremento dei ricavi e un aumento della profittabilità rispetto allo stesso periodo del 2023”. Così Enrico Vita ha commentato i risultati del primo semestre registrati da Amplifon.

Enrico Vita

Enrico Vita: ricavi per 1,2 miliardi e utile netto di 90,3 milioni di euro

Il Gruppo guidato dall’Amministratore Delegato Enrico Vita ha chiuso il primo semestre del 2024 con risultati finanziari positivi, registrando ricavi pari a 1,2 miliardi di euro. Questo segna un incremento dell’8% a cambi costanti e del 5,7% a cambi correnti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto registrato da Amplifon ha raggiunto i 90,3 milioni di euro, con un leggero aumento rispetto agli 89,3 milioni del primo semestre del 2023. Anche il margine operativo lordo (EBITDA) ha segnato una crescita del 7,7%, attestandosi a 297,2 milioni di euro rispetto ai 276 milioni dell’anno scorso. L’incidenza dell’EBITDA sui ricavi è inoltre salita al 25,2%, con un incremento di 40 punti base. Nel secondo trimestre del 2024, i ricavi hanno raggiunto i 604,1 milioni di euro (+7,1%). Questo risultato riflette il continuo impegno del Gruppo nella crescita organica e nella strategia di acquisizioni.

Enrico Vita: la crescita di Amplifon

Amplifon ha completato la terza acquisizione da inizio anno di un franchisee americano di Miracle-Ear, un’operazione che ha ampliato la propria rete con circa 15 nuovi negozi, concentrati principalmente nel Nord Est degli Stati Uniti, inclusi diversi punti vendita in Maryland. “Tali risultati – ha quindi precisato Enrico Vitasono stati ottenuti grazie a una crescita organica superiore al mercato e a una significativa accelerazione delle acquisizioni, con circa 290 nuovi negozi rilevati da inizio anno tra Nord America, Europa e Cina, nonostante un andamento del mercato europeo ancora debole, soprattutto nella parte finale del secondo trimestre. Continuiamo a consolidare la nostra posizione di leadership globale e guardiamo con fiducia all’evoluzione del nostro business”. Grazie a tali performance, Amplifon dimostra una solida crescita e una gestione efficace, consolidando ulteriormente la sua leadership nel settore delle soluzioni acustiche a livello globale.

No Comments
Comunicati

Emergenza idrica, la ricetta di Luca Dal Fabbro per il rilancio della rete italiana

Luca Dal Fabbro ha lanciato all’Assemblea Generale di Utilitalia una proposta innovativa e ambiziosa: un “Piano Marshall per l’acqua”. La visione del Presidente di Iren si concentra sulla necessità di rinnovare le infrastrutture idriche italiane attraverso investimenti mirati e una stretta collaborazione tra multiutility, imprese del settore e stakeholder pubblici.

Luca Dal Fabbro

L’intervento di Luca Dal Fabbro all’Assemblea di Utilitalia

Il futuro dell’Italia è legato indissolubilmente alla gestione dell’acqua, risorsa vitale per l’intero sistema produttivo nazionale“. È un messaggio chiaro quello che Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren, ha lanciato in occasione dell’ultima Assemblea Generale di Utilitalia, di cui il manager è Vicepresidente Vicario. Ciò che serve in questo momento al Paese è un ambizioso progetto nazionale dedicato alla riqualificazione delle infrastrutture idriche italiane. Luca Dal Fabbro ha parlato di questa iniziativa come un vero e proprio “Piano Marshall per l’acqua“, sottolineando l’urgenza di agire per garantire un futuro sostenibile al Paese. Centrale il ruolo delle multiutility, che in collaborazione con le Istituzioni possono fungere da apripista per la promozione di nuove partnership con le PMI del settore idrico. “È necessario un intervento deciso per migliorare la nostra rete idrica, che attualmente disperde oltre il 40% dell’acqua trattata a causa di infrastrutture obsolete. Nuovi investimenti sono indispensabili, in particolare per la creazione di impianti avanzati per il recupero delle acque reflue. Iren, in questo contesto, rappresenta un modello di eccellenza a livello nazionale“, ha affermato.

Utilitalia, l’Assemblea conferma i vertici: Luca Dal Fabbro Vicepresidente Vicario

Nel corso dell’Assemblea è stata rinnovata la fiducia a Filippo Brandolini come Presidente di Utilitalia. Oggi la federazione è un attore chiave nel settore dei servizi pubblici italiani: sono infatti 400 le aziende associate attive nei servizi di acqua, ambiente ed energia, per un valore produttivo totale di 38,5 miliardi di euro e 100.000 persone occupate. Confermato nel ruolo di Vicepresidente Vicario anche Luca Dal Fabbro che, grazie al suo ruolo in Iren, è da sempre promotore di nuove sinergie tra le grandi multiutility e le imprese idriche regionali. Nella parte finale del suo intervento il manager ha ribadito l’importanza di rafforzare la collaborazione tra le grandi multiutility e le imprese idriche locali: un passaggio fondamentale per accelerarne lo sviluppo tecnologico e ottimizzarne i processi.

No Comments