Daily Archives

9 Gennaio 2025

Comunicati

Le 5 Migliori Discoteche di Bologna: Dove Ballare fino all’Alba

Bologna, città universitaria per eccellenza e cuore pulsante della cultura emiliana, non delude neanche sul fronte della vita notturna. Oltre ai suoi portici storici e alla rinomata gastronomia, la città ospita una vivace scena di club e discoteche, dove studenti e giovani professionisti si ritrovano per ballare fino a tarda notte.

Che siate amanti della musica elettronica, del pop o delle feste tematiche, Bologna ha una discoteca per ogni gusto.

Se vi state chiedenco cosa fare oggi a Bologna ecco una panoramica dettagliata delle cinque migliori discoteche della città, ognuna con una sua impronta unica.

1. Numa Club: Il Tempio della Musica Urbana

Indirizzo: Via Alfieri Maserati 9

Il Numa Club è senza dubbio uno dei locali più acclamati di Bologna, grazie alla sua programmazione dinamica e alla qualità delle sue serate. Situato nella zona sud della città, questo club si sviluppa su due piani spaziosi e moderni, con un impianto audio di ultima generazione che garantisce un’esperienza musicale di alta qualità. Qui potrete ballare al ritmo di diversi generi, ma il Numa è particolarmente noto per le serate dedicate alla musica urbana come Hip Hop, Trap e Reggaeton.

Serate da non perdere:

  • Mamacita: Ogni sabato, il Numa ospita la celebre serata “Mamacita”, dedicata ai fan della musica urban, con DJ di fama nazionale come Max Brigante. In questa serata, il club si trasforma in un vero e proprio party latino, attirando un pubblico giovane e appassionato.
  • Serate tematiche: Il Numa offre anche serate a tema, con guest internazionali e dj set che spaziano tra i generi più in voga del momento.

Perché andare:

Se amate la musica urban e cercate un ambiente energico e coinvolgente, il Numa è la meta perfetta. Frequentato da una clientela giovane e cosmopolita, è il luogo ideale per chi vuole vivere la notte bolognese a ritmo di reggaeton e trap.

2. Estragon Club: Musica Live e Feste Uniche

Indirizzo: Via Stalingrado 83

L’Estragon Club è una vera istituzione della musica dal vivo a Bologna. Con una capacità di accogliere fino a 2.000 persone, questo locale è famoso non solo per le sue serate di clubbing, ma anche per i numerosi concerti che ospita ogni anno. Pur essendo leggermente decentrato, l’Estragon riesce a richiamare un pubblico vasto e variegato, grazie a un programma che spazia dalla musica rock alla dance anni ’90.

Serate da non perdere:

  • Zarro Night: Una festa imperdibile per gli amanti della musica dance anni ’90, con atmosfere nostalgiche e ritmi irresistibili.
  • Random Party: Se cercate una serata imprevedibile e divertente, il Random Party è l’evento che fa per voi. Qui il DJ set è composto da brani scelti casualmente, creando un mix esplosivo di generi e atmosfere.

Eventi speciali:

L’Estragon ospita anche concerti di artisti nazionali e internazionali, trasformandosi in uno dei principali palcoscenici per la musica live in città. Da band emergenti a grandi nomi della scena musicale, qui potrete vivere l’emozione della musica dal vivo in una location suggestiva.

Perché andare:

Se siete alla ricerca di un mix tra musica live e serate a tema uniche, l’Estragon è il posto perfetto. La sua ampia offerta musicale e l’atmosfera inclusiva ne fanno una tappa obbligata per chi vuole vivere la notte bolognese in modo diverso.

3. Qubò: La Discoteca Universitaria nel Cuore della Città

Indirizzo: Via Sampieri 3

Nel cuore del centro storico, il Qubò è una delle discoteche preferite dagli studenti universitari. Questo club, situato all’interno delle antiche “Prigioni di Palazzo Pepoli”, offre un’atmosfera storica e suggestiva, con tre piani di pura energia. Le serate del Qubò sono sempre vivaci e ricche di promozioni, attirando un pubblico giovane e variegato.

Atmosfera e struttura:

Il Qubò si distingue per la sua location unica. Situato all’interno di un edificio storico, il club conserva il fascino delle vecchie prigioni, con nicchie e archi che creano un’atmosfera davvero particolare. Le tre sale del locale offrono generi musicali diversi, così che ogni visitatore possa trovare il suo spazio ideale per ballare. La sala principale tende a proporre musica commerciale e pop, mentre le altre sale offrono una selezione di trap, hip hop e musica latina.

Perché andare:

Se siete studenti o semplicemente amate le atmosfere vivaci e il divertimento sfrenato, il Qubò è la destinazione perfetta. La sua posizione centrale lo rende una scelta comoda per chi vuole godersi una serata di festa senza allontanarsi troppo dalle principali attrazioni di Bologna.


4. Link: L’Underground della Musica Elettronica

Indirizzo: Via Francesco Fantoni 21

Il Link è il paradiso per gli amanti della musica elettronica e techno. Situato nella periferia della città, questo locale ha una lunga storia legata alla scena underground bolognese, diventando, nel corso degli anni, uno dei club più iconici per chi cerca un’esperienza musicale alternativa e sofisticata. Con un sound system di altissima qualità e una programmazione che punta su DJ internazionali e sperimentazioni sonore, il Link è una tappa imprescindibile per chi ama i ritmi elettronici.

Serate da non perdere:

  • Techno Night: Il Link è noto per le sue serate techno, con set di DJ di fama internazionale che attraggono appassionati da tutta Italia. Il locale si riempie di vibrazioni profonde e ritmiche, creando un’atmosfera coinvolgente e ipnotica.
  • Festival di Drum ‘n’ Bass: Ogni novembre, il Link ospita un festival di drum ‘n’ bass che attira fan del genere da tutta Europa. È un evento speciale che rende omaggio alla cultura rave e alla musica elettronica.

Atmosfera e clientela:

Il Link è caratterizzato da un ambiente industriale e minimalista, perfettamente in linea con la sua anima underground. Il pubblico è composto prevalentemente da veri appassionati di musica elettronica, che apprezzano la qualità del suono e la selezione musicale curata. Non è raro vedere performance visive e artistiche che accompagnano i DJ set, creando un’esperienza sensoriale completa.

Perché andare:

Se siete fan della musica elettronica, techno o drum ‘n’ bass, il Link è il luogo ideale per immergervi in un’atmosfera autenticamente underground. Qui la qualità del suono e la scelta musicale sono al centro dell’esperienza, rendendolo uno dei locali più amati dagli intenditori del genere.


5. Cassero LGBTI+ Center: Inclusività e Divertimento per Tutti

Indirizzo: Via Don Giovanni Minzoni 18

Il Cassero LGBTI+ Center è più di una semplice discoteca: è un centro culturale e sociale che rappresenta un punto di riferimento per la comunità LGBTI+ di Bologna e non solo. Situato in un ex edificio storico, il Cassero offre una varietà di eventi che spaziano dalle serate di clubbing a iniziative culturali e artistiche, promuovendo inclusività, diversità e accoglienza per tutti.

Serate da non perdere:

  • Poppen: Questa è una delle serate più popolari del Cassero, dedicata alla musica pop e ai classici LGBTQ+. Con DJ set che spaziano dalle hit del momento alle canzoni più iconiche della storia della musica pop, è una serata divertente e liberatoria, perfetta per ballare in un ambiente accogliente e inclusivo.
  • We Play the Music We Love: Un’altra serata iconica del Cassero, dedicata alla musica elettronica e house, con DJ set di qualità che attirano una clientela appassionata di questi generi.

Più di una discoteca:

Oltre alle serate di ballo, il Cassero organizza frequentemente eventi culturali, mostre, dibattiti e proiezioni di film che esplorano tematiche legate ai diritti umani, all’arte e alla cultura LGBTI+. Questo aspetto rende il Cassero un luogo unico nel suo genere: non solo discoteca, ma anche uno spazio di riflessione e attivismo. Il centro è particolarmente impegnato nella promozione dei diritti civili e nell’inclusione sociale, offrendo un ambiente sicuro e accogliente per tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

Atmosfera e clientela:

L’atmosfera al Cassero è sempre calorosa e inclusiva. Si respira un clima di libertà e rispetto che lo rende un luogo di ritrovo ideale non solo per la comunità LGBTI+, ma per chiunque cerchi un ambiente aperto e senza pregiudizi. Il pubblico è vario e internazionale, composto da persone di tutte le età, con un forte spirito di condivisione e voglia di divertirsi.

Perché andare:

Se cercate una serata all’insegna del divertimento e dell’inclusività, il Cassero è il posto giusto. Le sue serate, sempre diverse e originali, vi faranno sentire accolti e liberi di esprimervi. È il locale perfetto per chi vuole unire il divertimento alla consapevolezza sociale, in un’atmosfera positiva e vibrante.


La vita notturna a Bologna: consigli utili

Bologna è una città che sa come far divertire i suoi abitanti e visitatori, ma per godersi al meglio la vita notturna locale ci sono alcuni consigli da tenere a mente:

1. Orari e trasporti:

Le serate nelle discoteche di Bologna iniziano solitamente intorno alle 23:00 e proseguono fino alle prime ore del mattino. Se non siete automuniti, è importante pianificare in anticipo: i trasporti pubblici notturni non sono molto frequenti, ma potete contare su servizi di taxi o, in alternativa, utilizzare le app di ride-sharing.

2. Dress code:

La maggior parte delle discoteche a Bologna non ha un dress code particolarmente rigido, ma è sempre una buona idea vestirsi in modo curato, soprattutto per i locali più esclusivi come il Numa Club. In altri ambienti, come il Link o il Cassero, lo stile è più libero e informale, riflettendo la natura inclusiva e underground di questi luoghi.

3. Biglietti e prevendite:

Molti locali offrono la possibilità di acquistare biglietti in prevendita online, soprattutto per serate speciali o con DJ internazionali. Prenotare in anticipo può essere una buona idea per evitare lunghe code all’ingresso e garantirsi l’accesso alle serate più richieste.

4. Sicurezza e rispetto:

Come in ogni città, è importante divertirsi responsabilmente. Bologna è generalmente una città sicura, ma è sempre consigliabile muoversi in gruppo, prestare attenzione ai propri effetti personali e rispettare le regole dei locali. Inoltre, il Cassero e altri club promuovono un ambiente di rispetto e inclusività: è importante aderire a questi valori per garantire una serata piacevole per tutti.


Conclusione

Bologna offre una vivace e diversificata scena notturna, con club e discoteche che rispondono ai gusti musicali e alle esigenze di un pubblico differenziato. Dalle atmosfere glamour e urbane del Numa Club, alle serate di musica live dell’Estragon, passando per l’ambiente inclusivo del Cassero, fino alle sperimentazioni elettroniche del Link, non mancano le opzioni per chi vuole vivere la notte bolognese al massimo. Queste cinque discoteche rappresentano il meglio della città e offrono esperienze uniche, ideali per chiunque voglia ballare e divertirsi fino all’alba.

Che siate amanti del reggaeton, della techno o semplicemente alla ricerca di una serata all’insegna della libertà e dell’inclusività, Bologna ha il locale che fa per voi. Non resta che mettere le scarpe da ballo e tuffarsi nella vibrante vita notturna bolognese!

No Comments
Comunicati

Luca Dal Fabbro: i risultati 2023 confermano la validità del modello di business di Iren

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren, ha commentato con soddisfazione i risultati del 2023, evidenziando la solidità del modello di business dell’azienda.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: Iren cresce con Ebitda +14% e utile netto +13%

A seguito dell’approvazione dei risultati da parte del Consiglio di Amministrazione, Luca Dal Fabbro ha sottolineato come l’Ebitda sia cresciuto del 14% e l’utile netto abbia registrato un incremento del 13%. Numeri che, secondo il Presidente, confermano la capacità di Iren di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del contesto economico, climatico ed energetico, continuando a fornire servizi di alta qualità ai propri clienti. Ha inoltre ribadito il ruolo cruciale dell’azienda come partner affidabile nella transizione energetica e nella creazione di valore per il territorio, le comunità e gli azionisti. “I risultati approvati – ha evidenziato Luca Dal Fabbro – ci consentono di proporre un dividendo in forte crescita dell’8% e pari a 11,88 centesimi per azione con un pay-out del 60%”.

Luca Dal Fabbro: capacità rinnovabile a 800 MW e indebitamento sotto controllo

Gli investimenti di Iren sono proseguiti consentendo di raggiungere un importante traguardo: una capacità rinnovabile di 800 MW e l’avvio di nuovi impianti dedicati all’economia circolare. Nonostante tali investimenti, e grazie a una gestione efficace dei flussi di cassa e del capitale circolante netto, il Gruppo ha contenuto l’aumento dell’indebitamento, mantenendo il rapporto Ifn/Ebitda stabile a 3,3x. Luca Dal Fabbro ha quindi concluso sottolineando che, nel 2023, Iren ha visto l’ingresso di oltre 1100 persone all’interno del Gruppo, dimostrando non solo la crescita costante dell’azienda, ma anche la sua solidità e impegno nel creare occupazione.

No Comments
Comunicati

Pier Silvio Berlusconi: l’impronta del CEO nella crescita costante di MFE

Pier Silvio Berlusconi: “La strategia del nostro sistema crossmediale, appena c’è mercato, è efficace e porta risultati eccellenti. È proprio questo il modello di sviluppo che vorremmo estendere al progetto di broadcaster europeo”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, crescita costante in termini di raccolta pubblicitaria, di redditività e di utili

Parola chiave: miglioramento. Pier Silvio Berlusconi la ripete più volte nell’intervista al TG5 in cui anticipa i risultati economico-finanziari registrati nei primi nove mesi 2024 da MFE. “Abbiamo migliorato sotto tutti i punti di vista: rispetto alle nostre previsioni, al budget, abbiamo migliorato rispetto all’anno scorso e soprattutto anche rispetto agli ultimi tre mesi. Siamo soddisfatti. Mentre tutte le aziende Media in Europa hanno rallentato, noi siamo riusciti – caso direi abbastanza unico – ad accelerare ulteriormente” ha sottolineato il CEO Pier Silvio Berlusconi portando l’attenzione su due dati in particolare. L’utile, in crescita del +38,7% (escluso il contributo dell’emittente tedesca ProSiebenSat1) rispetto al periodo omologo dell’anno precedente e quindi “una crescita importante”. Inoltre “abbiamo migliorato la posizione finanziaria netta di circa 200 milioni rispetto alla fine dell’anno scorso e abbiamo remunerato tutti i nostri azionisti con un dividendo di circa 140 milioni di euro”. Meglio di così “onestamente è difficile”.

Pier Silvio Berlusconi: MFE, nei risultati dei nove mesi la validità di un modello di sviluppo da portare in Europa

Nel corso dell’intervista Pier Silvio Berlusconi ha parlato anche dell’offerta televisiva del nostro Paese evidenziandone la ricchezza e il valore: “La televisione italiana nel suo complesso, quindi ci metto anche l’importantissimo ruolo che ha la Rai come servizio pubblico, dà un’offerta ai telespettatori davvero ricca per informazione, intrattenimento, fiction. Non c’è una televisione così ricca in Europa, ma oserei dire anche nel resto del mondo. Mediaset in più ha l’orgoglio di farlo in maniera completamente gratuita”. Nelle parole del CEO Pier Silvio Berlusconi emerge netta l’immagine di “un’Italia trainante”, così l’ha definita, che MFE è in grado di valorizzare come dicono anche i numeri registrati nei primi nove mesi: “La strategia del nostro sistema crossmediale, appena c’è mercato, è efficace e porta risultati eccellenti. È proprio questo il modello di sviluppo che vorremmo estendere al progetto di broadcaster europeo”, ha ribadito in merito, “l’artefice dell’espansione europea di Mediaset” come lo ha descritto anche “Il Giornale” in un articolo dello scorso 20 novembre in cui ne evidenzia lo spessore manageriale e in particolare la capacità di unire “tradizione e innovazione, lezioni del passato e visioni per il futuro”. E la conferma è anche nei numeri che realizza MFE: un percorso di costante crescita che prosegue da anni nonostante le difficoltà che il settore dei media sta attraversando a livello globale.

No Comments
Comunicati

Stefano Venier: Snam, investimenti in crescita del 46% per la transizione energetica

Stefano Venier, AD di Snam: “I risultati dei primi nove mesi sono molto positivi e confermano l’andamento registrato nel corso dei trimestri precedenti, con gli investimenti e i principali indicatori in decisa crescita, pienamente coerenti con la nostra guidance”.

Stefano Venier

Stefano Venier, Snam: sintesi dei risultati dei primi nove mesi del 2024

I risultati dei primi nove mesi del 2024, come sottolineato anche dall’AD Stefano Venier, attestano la centralità di Snam nel rispondere alle sfide globali legate alla sicurezza e alla transizione energetica. Numeri “molto positivi” che riconfermano l’andamento registrato nel corso dei trimestri precedenti “con gli investimenti e i principali indicatori in decisa crescita, pienamente coerenti con la nostra guidance”: in particolare nei dati si legge la forte accelerazione nell’evoluzione di un sistema energetico più resiliente e sostenibile, in linea con l’impegno che Snam sta portando avanti con la guida di Stefano Venier. Basterebbe guardare agli 1,8 miliardi di euro di investimenti registrati al 30 settembre, in crescita di +46,1% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente: a trainarli gli interventi per la costruzione del terminale di rigassificazione di Ravenna e l’avvio della Linea Adriatica. Progetti il cui valore strategico è riconosciuto su scala internazionale, in quanto fondamentali anche nell’ottica di garantire la sicurezza energetica in Europa.

Snam, Stefano Venier: l’obiettivo di una transizione energetica sostenibile nel lungo periodo

La “decisa crescita” degli investimenti, ha evdenziato Stefano Venier, si accompagna a quella dei principali indicatori economico-finanziari con l’EBITDA a +12,2% rispetto ai primi nove mesi del 2023 e l’utile netto adjusted che registra un incremento del 5,7%. Numeri letti dall’AD nel quadro dei rilevanti progressi raggiunti nell’ambito della strategia di internazionalizzazione e diversificazione che porta Snam, impegnata in diversi progetti di rilievo strategico legati anche a soluzioni tecnologiche innovative come idrogeno e biometano, a rafforzare la propria presenza in Europa. “Proseguiamo nel nostro percorso di rafforzamento della sicurezza del sistema con l’obiettivo di una transizione energetica sostenibile nel lungo periodo, come delineato nel Transition Plan presentato ad ottobre ai nostri stakeholder”, ha sottolineato infine Stefano Venier ricordando che il 50% degli investimenti di Snam è allineato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e che il 30% rispetta i criteri della Tassonomia Europea.

No Comments
Comunicati

DM 3 settembre 2021: la valutazione del rischio incendio

Comunicato Stampa

DM 3 settembre 2021: la valutazione del rischio incendio

 

Il 5 dicembre 2024 un corso in videoconferenza fornirà indicazioni su come eseguire una valutazione del rischio incendio in conformità al decreto ministeriale del 3 settembre 2021.

 

L’articolo 46 del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) ha previsto al comma 3 l’adozione di uno o più decreti per definire i criteri diretti atti ad individuare le misure per evitare l’insorgere di un incendio o limitarne le conseguenze, le misure precauzionali di esercizio, i metodi di controllo e manutenzione di impianti e attrezzature antincendio, i criteri per la gestione delle emergenze e le caratteristiche del servizio di prevenzione e protezione antincendio.

 

In attuazione di tale comma sono stati emanati, nel mese di settembre 2021, tre decreti che completano il quadro normativo, in materia di prevenzione incendi all’interno dei luoghi di lavoro.

In particolare, con il Decreto del Ministero dell’Interno 3 settembre 2021 sono stati definiti, anche per la valutazione del rischio incendio, importanti criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio.

 

Il corso in videoconferenza sul decreto ministeriale e la valutazione del rischio

Proprio per approfondire questi temi e migliorare la prevenzione incendi nei luoghi di lavoro, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 5 dicembre 2024 un corso in videoconferenza di 2 ore dal titolo “La valutazione del rischio incendio secondo il DM 3 settembre 2021”.

 

Il corso ha lo scopo di fornire indicazioni su come eseguire una valutazione del rischio incendio in conformità al decreto ministeriale 3 settembre 2021 “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per luoghi di lavoro, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punti 1 e 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.

 

Attraverso l’analisi del decreto si vuole promuovere una visione della valutazione del rischio incendio come strumento per ottimizzare la gestione della sicurezza antincendio in azienda, andando oltre la semplice verifica della conformità normativa.

 

La docente del corso è Manuela Marzadori, ingegnera esperta in valutazione del rischio incendio.

 

La normativa, la valutazione dei rischi e i luoghi a basso rischio

Il DM 3 settembre 2021 prescrive che la valutazione dei rischi di incendio e la conseguente definizione delle misure di prevenzione, protezione e gestionali siano effettuate in conformità a vari criteri (art. 3):

  • Le regole tecniche di prevenzione incendi stabiliscono i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per i luoghi di lavoro per i quali risultano applicabili.
  • Per i luoghi di lavoro a basso rischio di incendio, così come definiti al punto 1, comma 2, dell’allegato I, che costituisce parte integrante del presente decreto, i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio sono riportati nel medesimo allegato.
  • Per i luoghi di lavoro non ricadenti nei commi 1 e 2, i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio sono quelli riportati nel decreto del Ministro dell’interno 3 agosto 2015.
  • Per i luoghi di lavoro di cui al comma 2, i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio possono essere quelli riportati nel decreto del Ministro dell’interno 3 agosto 2015.

 

Ricordiamo che, ai fini dell’applicazione del DM 3 settembre 2021, sono considerabili luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio quelli ubicati in attività non soggette (non ricomprese quindi nell’allegato I al DPR 1 agosto 2011 n. 151) e non dotate di specifica regola tecnica verticale, aventi tutti i seguenti requisiti aggiuntivi:

  1. con affollamento complessivo ≤ 100 occupanti (persone presenti a qualsiasi titolo all’interno dell’attività);
  2. con superficie lorda complessiva ≤ 1000 m2;
  3. con piani situati a quota compresa tra -5 m e 24 m;
  4. ove non si detengono o trattano materiali combustibili in quantità significative (aventi un valore nominale del carico d’incendio specifico qf > 900 MJ/m2);
  5. ove non si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose in quantità significative;
  6. ove non si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso di 2 ore “La valutazione del rischio incendio secondo il DM 3 settembre 2021” si svolgerà il 5 dicembre 2024, dalle 10.00 alle 12.00, in videoconferenza.

 

Durante la videoconferenza verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • panoramica sulle novità introdotte dal DM 3 settembre 2021
  • analisi dei criteri sulla base dei quali poter definire un’attività a basso rischio di incendio
  • com’è cambiata la valutazione del rischio incendio alla luce dell’entrata in vigore del DM 03.09.2021 – Decreto “Minicodice”
  • esempi di valutazione del rischio eseguite in conformità al DM 03.09.2021

 

La partecipazione al corso vale come 2 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, per Coordinatori alla sicurezza, per formatori qualificati seconda area tematica. Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/la-valutazione-del-rischio-incendio-secondo-il-dm-3-settembre-2021

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 – [email protected] –  [email protected]

 

28 novembre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

No Comments
Comunicati

Gruppo Riva: dal commercio di rottami a leader europeo nel settore siderurgico

Gruppo Riva emerse negli anni ’50, nel contesto del miracolo economico italiano, rispondendo alla domanda di acciaio per la ricostruzione del Paese. Sotto la guida di Emilio Riva, l’azienda si espanse in Europa, diventando leader del settore. Oggi punta alla sostenibilità, investendo nel riciclo e nella gestione autonoma dei rottami.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: dalla rinascita dell’Italia alla svolta green della siderurgia

Gruppo Riva nacque a inizio anni ’50, nel pieno boom economico del secondo dopoguerra. Emilio Riva e il fratello Adriano captarono le grandi prospettive di sviluppo che il settore dell’acciaio avrebbe avuto in un’Italia bisognosa di essere ricostruita. In questa fase, il Paese si trovò ad entrare di colpo nella modernità industriale con una tale rapidità e intensità che prese il nome di “miracolo economico”. In questo contesto, l’intuizione di Emilio Riva si rivelò vincente. L’azienda che fondò accompagnò la ripresa italiana e, in poco tempo, riuscì ad espandersi anche all’estero attraverso acquisizioni mirate di importanti realtà produttive europee. Con sedi in Germania, Francia, Belgio e Spagna, Gruppo Riva si trasformò nel giro di qualche anno da una semplice attività di commercio di rottami ferrosi a uno dei primi gruppi siderurgici del Vecchio Continente. Un primato che detiene tutt’oggi, mentre è impegnato nella continua valorizzazione di uno dei suoi valori fondamentali: la sostenibilità. A testimoniarlo sono le acquisizioni, risalenti a gennaio 2023, di alcuni siti di raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici con cui il Gruppo punta all’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio.

Gruppo Riva: l’introduzione della prima colata continua curva a tre linee

Negli anni ’60, l’industria siderurgica italiana si trovava ad affrontare un periodo difficile dovuto alla sempre più forte concorrenza internazionale, favorita dallo sviluppo di miniacciaierie rese competitive dalla tecnologia del forno elettrico ad arco. Diverse imprese furono costrette a chiudere i battenti. Emilio Riva, che appena dieci anni prima ebbe la lungimiranza di dare vita a Gruppo Riva in un momento particolarmente favorevole, intuì che fosse necessario investire in innovazione e ricerca per stare al passo con i grandi produttori. Decise così di rivolgersi a Luigi Danieli e a Renzo Colombo per realizzare una nuova tecnologia: la colata continua curva a tre linee. Prima ad essere installata in Italia, il 2 giugno 1964 questa entrò in funzione per la prima volta presso lo stabilimento di Caronno Pertusella. Si trattò di un risultato significativo, sia per l’industria dell’acciaio italiana che per Gruppo Riva, che poté abbandonare i lingotti di dimensioni ridotte e realizzare le billette direttamente dall’acciaio liquido, con una migliore resa del ciclo produttivo e una notevole riduzione dei costi.

No Comments
Comunicati

Cristina Scocchia: “Essere leader richiede un forte codice etico”

La CEO di Illycaffè Cristina Scocchia ospite di W Executive Meets: leadership, responsabilità ed etica i temi centrali dell’intervista condotta da Filippo Cesarino, Equity & Founding Partner di W Executive.

Cristina Scocchia

La visione internazionale di Cristina Scocchia

Due volte tra le 100 donne più influenti secondo “Forbes”, ha guidato grandi realtà come L’Oréal e KIKO Milano dopo aver avviato la carriera in una grande multinazionale come Procter & Gamble e oggi è a AD di Illycaffè. Cristina Scocchia è cresciuta, professionalmente parlando, in realtà dall’assetto internazionale ed è poi approdata in ruoli di leadership in aziende italiane, portando con sé il suo bagaglio di competenze. “Devo dire che sono stata molto fortunata perché ho avuto due esperienze, una in KIKO con Percassi e l’altra in illycaffè con Andrea Illy, dove ho avuto massima libertà – racconta la manager – Sono due aziende che hanno deciso di aprirsi al management e, in entrambi i casi, a me è stata data la più ampia autonomia nella selezione dei talenti. Ho quindi potuto formare squadre coese, compatte e motivate, mettendo insieme il meglio di ciò che ho trovato in azienda, cioè persone molto affezionate al contesto, esperte del settore e dei prodotti, con persone che arrivavano da background molto diversi. Non è un caso che In entrambe le aziende, per esempio, abbia avuto un Chief Marketing Officer non italiano che non parlava italiano”. Spingendo l’intero team a condurre riunioni in inglese, secondo Cristina Scocchia, questo ha contribuito “a fare un salto quantico nello sviluppo di una cultura più aperta e internazionale”.

Cristina Scocchia: il codice etico di un leader

In tutte le realtà che ha guidato, Cristina Scocchia ha operato mantenendo fede ai suoi valori. Primo su tutti, quello che lei chiama un “codice etico superiore”. Lo stesso che l’ha portata a prendere a volte decisioni difficili, come quando durante il Covid – allora in qualità di AD di KIKO Milano – decise di chiudere 1.000 negozi nel mondo, prima ancora che fosse obbligatorio per legge, e poi anche l’e-commerce, per salvaguardare la salute di fornitori e corrieri. “Molti mi hanno dato della pazza, perché era un momento in cui l’e-commerce esplodeva. Mi sono chiesta però: i fornitori che preparano i pacchi, i corrieri che li consegnano, stanno lavorando in sicurezza? Avevano i dispositivi di protezione individuale, che all’epoca mancavano perfino negli ospedali? Quei giorni erano i giorni delle bare che uscivano da Bergamo sui camion dell’esercito. Non potevo far lavorare le persone in quelle condizioni”, racconta. Per Cristina Scocchia, un leader deve avere soprattutto un “quoziente morale forte”. Essere leader significa quindi essere responsabili non solo delle persone che lavorano nella propria azienda, ma anche della comunità in cui l’azienda opera. “Se puoi fare la differenza sul benessere delle persone che lavorano con te e sul benessere delle comunità in cui sei inserita, allora hai il dovere di fare la differenza in positivo”, afferma la CEO. Da qui l’importanza di integrare il valore economico-finanziario con quelli etici, morali, sociali e ambientali.

No Comments
Comunicati

La carriera di Valentina Pellegrini, Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini

Imprenditrice italiana, Valentina Pellegrini ha consolidato la sua leadership come Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini, dalla laurea all’esordio professionale

Entrata in azienda nel 2010 dopo il conseguimento della laurea in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valentina Pellegrini ha inizialmente curato le aree di Amministrazione e Gestione del Personale, fino a ricoprire, nel 2014, un ruolo chiave alla guida del Gruppo. Con le sue competenze strategiche, ha contribuito a rendere il Gruppo Pellegrini leader a livello nazionale e internazionale nei servizi di ristorazione collettiva, welfare aziendale, distribuzione automatica, pulizia e servizi integrati, vendita di derrate alimentari e lavorazione delle carni fresche. Dal 2013, è anche attivamente impegnata in iniziative di solidarietà attraverso la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, istituita insieme alla famiglia. La fondazione ha dato vita al Ristorante Solidale Ruben, un progetto rivolto a persone in temporanea difficoltà economica, che rappresenta oggi un modello di sostegno e inclusione sociale.

Gli incarichi ricoperti da Valentina Pellegrini

Negli anni, l’innovazione è diventata un pilastro della strategia aziendale, culminata nel 2016 con l’istituzione dell’Accademia Pellegrini, un centro d’eccellenza per la Ricerca, lo Sviluppo e la Formazione. L’Accademia risponde all’obiettivo di migliorare costantemente i servizi offerti e investire nella crescita professionale dei dipendenti, puntando anche alla sostenibilità come componente centrale del modello di business del Gruppo. Oltre all’attività all’interno dell’azienda, Valentina Pellegrini è attiva nella promozione della categoria imprenditoriale. Dal 2017 è membro del Comitato Strategico di ORICON (Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione) e, dal 2021, fa parte del Consiglio Direttivo di Assolombarda. Oltre a ciò, il suo contributo si estende anche alla Fondazione BPM, dove è membro del Consiglio di Amministrazione dal 2020.

No Comments
Comunicati

Crescita e sostenibilità: le novità di Health Italia

Health Italia è un’azienda leader nel settore della sanità integrativa in Italia, impegnata a migliorare il benessere delle persone attraverso servizi innovativi e personalizzati. Grazie alla continua crescita, all’attenzione alla sostenibilità e all’uso di tecnologie come la telemedicina, l’azienda rappresenta un punto di riferimento nel panorama sanitario nazionale.

Health Italia

Health Italia: soluzioni innovative per il benessere e la prevenzione

Da oltre 20 anni, Health Italia si dedica a migliorare la qualità della vita delle persone offrendo un’ampia gamma di servizi di sanità integrativa. L’azienda propone soluzioni su misura per famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni, includendo piani sanitari personalizzati e programmi di welfare aziendale. Grazie a una vasta rete di strutture convenzionate e all’uso di tecnologie all’avanguardia come la telemedicina, l’azienda rende l’accesso alle cure più semplice e immediato. Inoltre, attraverso iniziative come Hi Welfare e Health Point, l’azienda supporta il benessere dei dipendenti e promuove la prevenzione come elemento chiave per una vita sana.

Crescita e sostenibilità: il futuro di Health Italia

Nel corso del 2023, Health Italia ha registrato una crescita significativa, migliorando la propria redditività e rafforzando la solidità finanziaria. Questo successo è il risultato di una strategia focalizzata sull’efficienza operativa e sull’innovazione continua che caratterizza l’impresa romana. «Il Gruppo ha affrontato una importante riorganizzazione strategica con una focalizzazione sul core business, tramite un processo continuo di semplificazione gestionale e strutturale, che proseguirà anche nel 2024, unitamente a una politica di efficientamento», ha evidenziato l’AD Livia Foglia. L’azienda si impegna anche sul fronte della sostenibilità, come dimostra il rating ESG “A” ottenuto da Cerved Rating Agency. «Guardando al futuro, intendiamo capitalizzare il promettente tasso di crescita nel settore della Sanità Integrativa, mantenendo l’attenzione su efficacia commerciale, efficienza gestionale e sostenibilità», ha concluso la manager.

No Comments
Comunicati

Annalaura Lettieri: la forza della leadership femminile nel mondo imprenditoriale

Nel panorama imprenditoriale contemporaneo, la leadership femminile rappresenta un elemento cruciale per promuovere l’innovazione e favorire la crescita delle aziende. Annalaura Lettieri, General Counsel e Membro del Consiglio di Amministrazione di Meridie e Atitech, si distingue per il suo impegno nel valorizzare la diversity e nel dimostrare come le differenze di genere, età, background culturale ed esperienze lavorative possano potenziare il capitale umano aziendale.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: le soft skills femminili come motore di crescita e benessere organizzativo

Annalaura Lettieri condivide l’importanza delle cosiddette “soft skills” femminili, come la capacità di ascolto, il problem solving e la gestione delle relazioni, che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro positivo e armonioso. Secondo la manager, si tratta di competenze capaci non solo di migliorare il benessere organizzativo, ma di stimolare altresì la crescita e lo sviluppo professionale dei collaboratori, favorendo un clima di inclusione e cooperazione. Un altro aspetto distintivo della leadership femminile è la capacità di adottare una visione strategica a lungo termine, focalizzata sul benessere delle persone e sull’equilibrio tra vita lavorativa e privata. Un approccio sostenibile alla gestione aziendale, spiega Annalaura Lettieri, non solo aumenta la soddisfazione dei dipendenti, ma si traduce anche in una maggiore produttività e competitività sul mercato.

Annalaura Lettieri: la diversità e la leadership femminile come vantaggi competitivi nel mercato globale

In un mondo sempre più globalizzato, Annalaura Lettieri evidenzia come la diversità all’interno dei team aziendali sia fondamentale per sviluppare soluzioni innovative e per comprendere meglio le esigenze di una clientela variegata. La capacità di riconoscere e valorizzare le diverse prospettive diventa quindi un vantaggio competitivo indispensabile in un contesto economico sempre più dinamico e concorrenziale. Promuovere la leadership femminile e la diversity all’interno delle imprese risulta essere un fattore strategico per il successo aziendale, ribadisce Annalaura Lettieri nel suo editoriale. In un mercato che richiede innovazione continua e sostenibilità, l’inclusione diventa un potente motore di crescita, capace di migliorare le performance aziendali e assicurare risultati duraturi nel tempo.

No Comments
Comunicati

Pietro Labriola (TIM): l’appello per la competitività europea

Pietro Labriola ha lanciato un appello per un piano industriale europeo a supporto delle telecomunicazioni. Sottolineando l’importanza di infrastrutture digitali e una remunerazione adeguata agli operatori, il manager ha invitato l’Unione Europea a intraprendere azioni concrete per favorire investimenti e competitività nel settore TLC. Il suo intervento riflette un richiamo strategico alla crescita e sostenibilità delle telecomunicazioni in Europa.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: l’appello per infrastrutture e competitività nel settore

Al Forum delle Telecomunicazioni di Assotelecomunicazioni – Asstel, Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM, ha lanciato un appello chiaro e deciso al Governo e all’Unione Europea. Sottolineando l’importanza di un piano industriale europeo per sostenere la competitività nel settore delle telecomunicazioni, il manager ha evidenziato come le infrastrutture digitali siano cruciali per la crescita economica del continente. “Abbiamo bisogno di infrastrutture digitali perché non si inventano”, ha dichiarato Pietro Labriola, rimarcando la necessità di adeguate risorse per supportare l’espansione. Ha anche sottolineato come il settore sia stato “spremuto come un limone” negli ultimi anni, richiamando l’attenzione sulla necessità di investimenti per ripristinare la competitività.

Pietro Labriola: l’importanza di una politica industriale europea secondo l’AD di TIM

Pietro Labriola ha spiegato che il rilancio del settore TLC richiede un intervento decisivo delle istituzioni europee per un ritorno economico congruo sul capitale, fondamentale per incentivare nuovi investimenti. “Non stiamo chiedendo nulla di differente da quello che è la pratica economica”, ha precisato il manager, ponendo l’accento su una revisione delle politiche industriali del passato, che hanno ridotto le capacità del settore. Per Pietro Labriola, solo con il supporto dell’Unione Europea sarà possibile tornare a investire ai livelli necessari per garantire la competitività e l’innovazione nelle telecomunicazioni europee.

No Comments
Comunicati

L’alta qualità di Amica Chips arriva in 22 Paesi

Quella di Amica Chips è una storia che nasce nel 1990 in provincia di Mantova, ma che oggi è conosciuta in 22 Paesi del mondo e ha trasformato l’azienda in leader del mercato delle patatine. L’obiettivo è sempre stato puntare sull’alta qualità e la vastità dei prodotti, ma l’azienda fondata da Alfredo Moratti si impegna anche nella salvaguarda dell’ambiente, attraverso un packaging riciclato e la depurazione delle acque utilizzate.

Amica Chips

Amica Chips: patatine croccanti per una storia di successo

Leader nel mercato delle patatine, fondata da Alfredo Moratti nel 1990 a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, Amica Chips è un punto di riferimento nel settore alimentare. Il suo fatturato supera i 140 milioni di euro, con più di 350 dipendenti e una struttura di 70.000 mq, i suoi prodotti vengono esportati in oltre 22 Paesi nel mondo grazie alla loro ampia varietà. Nel 1991, l’azienda rientra nella fornitura per la grande distribuzione. Dopo cinque anni acquisisce DORITA, una piccola azienda mantovana di snack e patatine. Successivamente, Amica Chips avvia una serie di acquisizioni strategiche che le permettono di consolidarsi nel mercato delle patatine e snack: nel 1998 rileva Pandal, azienda milanese di chips, crostini e corn flakes, spostando la produzione proprio a Castiglione delle Stiviere; mentre nel 2004 acquisisce MIA, nota azienda del Triveneto.

Amica Chips: l’attenzione all’ambiente

Amica Chips si è impegnata profondamente nel volgere l’attenzione alla sostenibilità ambientale. Da sempre attenta alla qualità, l’azienda guidata da Alfredo Moratti ha introdotto nel 2021 la confezione “AMICA”, composta dal 30% di plastica riciclata e, inoltre, ha garantito la depurazione e il filtraggio delle acque e dei fiumi utilizzati, rispettando la natura. Nel 2023, Amica Chips ha collaborato con la start-up Treebu per creare una foresta di 500 alberi di pawlonia in Italia. Inoltre, i ricavi della linea “Eldorada” 2023 sono stati destinati alla piantumazione di nuovi alberi per ridurre la produzione di CO2.

No Comments
Comunicati

Pier Silvio Berlusconi: innovazione per il mercato europeo dei media, focus su MFE

MFE – MEDIAFOREUROPE verso l’obiettivo del primo grande broadcaster europeo in grado di competere con i colossi globali del settore: focus sulle attività e sui progetti guidati dal CEO Pier Silvio Berlusconi.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi sulla strategia di MFE: crescere insieme ai mercati locali

Nato nel 2021 su iniziativa di Pier Silvio Berlusconi, MFE – MEDIAFOREUROPE è il Gruppo paneuropeo che riunisce le attività televisive Mediaset in Italia, Spagna (attraverso Mediaset España) e la partecipazione nella tv tedesca ProSiebenSat.1. Un progetto che ha raccolto e valorizzato l’ampia esperienza consolidata da Mediaset in decenni di attività nel settore dei media, dell’intrattenimento e della tecnologia. Oggi, grazie alla vision messa in campo dal CEO, il Gruppo rappresenta una realtà internazionale e indipendente attiva sui principali mercati mediatici, in grado di supportare il ruolo competitivo dell’Europa sul panorama globale. È proprio questo, infatti, uno dei grandi obiettivi su cui Pier Silvio Berlusconi ha espresso più volte una chiara vision: costruire un polo mediatico solido su scala continentale che riesca a confrontarsi con le grandi aziende nel mondo. Come farlo? Crossmedialità, tecnologia e diversificazione geografica, tra l’altro, per un modello che tenga in alto l’asticella della qualità dei contenuti e dell’offerta al pubblico, consentendo anche di attenuare eventuali squilibri tra i vari mercati. “Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico”, aveva specificato il CEO, aggiungendo come questa debba essere “calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato”.

Pier Silvio Berlusconi: prodotti su misura e piattaforme condivise per il mercato europeo

Nella vision di Pier Silvio Berlusconi per MFE anche un forte focus sul capitale umano, come evidenzia ad esempio il programma di assunzioni avviato nel 2023 con 250 nuovi ingressi, nella prospettiva di proseguire con un totale di 1.000 assunzioni per altri tre anni. Nella strategia complessiva emerge anche una grande attenzione al prodotto, con attività che puntano alla ricerca di un’offerta editoriale per una tv “moderata, familiare e moderna”, come avvenuto sul mercato spagnolo, e vicina alle esigenze del pubblico. Modello applicabile anche in Germania attraverso prodotti locali, differenziandosi nettamente rispetto alla tendenza verso la standardizzazione da parte delle grandi realtà mediatiche nel mondo. Parte del piano ideato da Pier Silvio Berlusconi è anche lo sviluppo di una piattaforma condivisa per la distribuzione dei contenuti e della raccolta pubblicitaria, a beneficio di una maggiore collaborazione tra i diversi mercati. Tale approccio mira a valorizzare le specificità nazionali di ogni Paese, oltre a generare crescita e benefici economici che, a loro volta, possono tradursi in nuove opportunità di sviluppo e occupazione, creando valore per la competitività italiana ed europea.

No Comments
Comunicati

Privacy online: come proteggere i nostri dati nell’era digitale

  • By
  • 9 Gennaio 2025

In un era in cui la vita è sempre più interconnessa, lasciamo tracce digitali che possono essere raccolte, analizzate e utilizzate da aziende, governi e altri attori.

La privacy online, un tempo considerata una questione marginale, è oggi diventata una preoccupazione per milioni di utenti del web.

Cosa si intende per privacy online?

Con il termine “privacy online” ci si riferisce al diritto di un individuo a controllare le proprie informazioni personali nel mondo digitale.

Ciò riguarda dati come nome, indirizzo, numero di telefono, ma anche informazioni più sensibili come le nostre preferenze, le nostre abitudini di consumo e le nostre conversazioni private.

Perché la privacy online è importante?

La protezione della privacy online è fondamentale per diversi motivi:

  • Sicurezza: la violazione dei dati può portare al furto di identità, truffe finanziarie e altri reati informatici.
  • Autonomia: il controllo dei nostri dati ci permette di mantenere la nostra autonomia e di evitare manipolazioni.
  • Diritti fondamentali: la privacy è un diritto fondamentale riconosciuto a livello internazionale.

Quali sono le principali minacce alla nostra privacy online?

Le minacce alla nostra privacy online sono numerose e in continua evoluzione. Eccone alcune tra le più comuni:

  • Raccolta dati massiva: le aziende raccolgono una quantità enorme di dati sui nostri comportamenti online per personalizzare la pubblicità ed offrire servizi più mirati.
  • Sorveglianza di massa: governi e agenzie di intelligence possono monitorare le nostre comunicazioni e le nostre attività online.
  • Phishing e altre truffe online: i criminali informatici utilizzano tecniche di ingegneria sociale per indurre gli utenti a rivelare informazioni sensibili.
  • Malware: i malware sono programmi dannosi che possono infettare i nostri dispositivi e rubare i nostri dati.

Come proteggere la propria privacy online?

Per proteggere la propria privacy online, è possibile adottare diverse misure:

  • Password forti e uniche: utilizza password complesse e diverse per ogni account online.
  • Autenticazione a due fattori: attiva l’autenticazione a due fattori per aggiungere un livello di sicurezza in più ai tuoi account.
  • VPN: una VPN (Virtual Private Network) crittografa il tuo traffico internet e nasconde il tuo indirizzo IP.
  • Privacy settings: configura attentamente le impostazioni sulla privacy dei tuoi social network e delle altre applicazioni che utilizzi.
  • Software di sicurezza: installa un buon antivirus e un firewall per proteggere il tuo dispositivo.
  • Aggiornamenti software: tieni aggiornati il sistema operativo e tutti i software installati.
  • Educazione alla sicurezza informatica: informati sui rischi e sulle buone pratiche per navigare in sicurezza sul web. Ci sono in merito tante risorse valide come cybernetnow.com

La normativa sulla privacy: un quadro in evoluzione

La normativa sulla privacy si evolve continuamente. In Europa, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è una delle leggi più importanti in materia. I

l GDPR definisce i diritti degli individui in relazione ai loro dati personali e impone alle aziende obblighi specifici in termini di raccolta, conservazione e trattamento dei dati.

Il ruolo delle aziende nella protezione della privacy

Le aziende hanno un ruolo fondamentale nella protezione della privacy online. Devono adottare misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati dei loro utenti e rispettare le normative vigenti.

Il futuro della privacy online

Il futuro della privacy online è incerto. La crescente digitalizzazione della società, lo sviluppo di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose pongono nuove sfide alla protezione dei dati personali.

È importante per questo che individui, aziende e governi collaborino per costruire un futuro digitale in cui la privacy sia rispettata e garantita.

No Comments
Comunicati

Giuseppina Di Foggia inaugura il primo Innovation Zone Forum di Terna a San Francisco

Il 28 e 29 ottobre, San Francisco ha ospitato il primo Innovation Zone Forum di Terna, un evento di grande rilevanza dedicato all’innovazione nel settore energetico. Al convegno è intervenuta anche l’AD e DG Giuseppina Di Foggia.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia al primo Innovation Zone Forum di Terna a San Francisco

Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, ha sottolineato l’importanza di creare un dialogo tra startup e investitori per affrontare le sfide della transizione energetica e digitale, elementi chiave per il futuro del sistema elettrico. La prima giornata dell’evento, dedicata all’Italian Energy Showcase, ha permesso a cinque startup italiane di mettersi in luce presso la sede di Innovit, un hub per l’innovazione e la cultura italiana a San Francisco. Durante la seconda giornata, tenutasi presso Mind the Bridge, partner di Terna, si è svolto un dibattito che ha coinvolto aziende energetiche europee e americane, nonché fondi di investimento focalizzati sulla clean tech.

L’intervento di Giuseppina Di Foggia  

Il Forum ha visto la partecipazione di diverse startup italiane, che hanno presentato le loro soluzioni innovative in vari ambiti, dalla manutenzione delle infrastrutture elettriche alla resilienza della rete. “L’innovazione è fondamentale per realizzare la twin transition”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia. “Un’innovazione – ha aggiunto la manager – che permetta l’interazione con tutti gli attori dell’ecosistema, mi riferisco alle università, ai centri di ricerca, ma anche alle altre aziende ed è per questo che ci troviamo a San Francisco ad inaugurare il primo Innovation zone di Terna, un luogo dove intendiamo supportare le start-up ma non soltanto promuovendole, validando soprattutto le loro soluzioni, le loro idee, le loro invenzioni”. Con il supporto del Consolato Generale d’Italia a San Francisco e del Centro Italiano di Innovazione, il Forum si è rivelato un’importante iniziativa per promuovere l’ecosistema dell’innovazione nella Silicon Valley.

No Comments
Comunicati

Dove sciare in Friuli Venezia Giulia

  • By
  • 9 Gennaio 2025

Il Friuli Venezia Giulia offre un panorama sciistico straordinario, con destinazioni che accontentano sciatori di ogni livello.

Dalle Dolomiti alle Alpi Carniche, la regione propone comprensori sciistici di eccellenza, caratterizzati da impianti moderni, neve garantita e paesaggi mozzafiato.

Piancavallo: l’elegante stazione sciistica

Piancavallo rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati degli sport invernali.

Situato nelle Prealpi Pordenonesi, questo comprensorio offre 33 chilometri di piste ben preparate, impianti all’avanguardia e una varietà di percorsi adatti a principianti e sciatori esperti. La sua vicinanza a Pordenone e Udine lo rende facilmente raggiungibile.

Ci sono infatti vari hotel vicino Piancavallo, ideali per raggiungere le piste da sci.

Tarvisio: il paradiso degli sport invernali

La zona di Tarvisio si distingue per la qualità delle sue piste e la neve abbondante.

Il comprensorio offre oltre 53 chilometri di tracciati, con difficoltà variegate che soddisfano sciatori di ogni livello. La vicinanza al confine con Austria e Slovenia aggiunge fascino internazionale a questa destinazione.

Sella Nevea: lo sci alpino nelle Alpi Giulie

Situato nel cuore del Parco Naturale dei Monti Tricorno, Sella Nevea è un comprensorio unico.

Le sue piste si sviluppano in un contesto paesaggistico mozzafiato, con dislivelli che raggiungono i 1000 metri. Particolarmente apprezzato dagli sciatori più tecnici, offre discese impegnative e fuoripista spettacolari.

Monte Zoncolan: la discesa più emozionante

Lo Zoncolan, celebre per le tappe ciclistiche, si trasforma in un’eccezionale meta sciistica.

Il comprensorio offre piste tecniche e impegnative, ideali per sciatori esperti. La neve abbondante e gli impianti moderni garantiscono un’esperienza di altissimo livello.

Forni di Sopra: tradizione e modernità

Questo comprensorio rappresenta un connubio perfetto tra tradizione alpina e impianti moderni.

Le piste si sviluppano in un contesto naturale di rara bellezza, con tracciati che accontentano sciatori di ogni livello. La vicinanza alle Dolomiti e l’atmosfera autentica lo rendono una meta imperdibile per gli appassionati degli sport invernali.

No Comments
Comunicati

L’Università di Parma lancia la quarta edizione delMaster ARTE: Susanna Esposito lo presiede

Fornirà le competenze tecniche ma affronterà anche le problematiche legate alla privacy e alle altre implicazioni dell’IA e della Telemedicina: il Master ARTE presieduto dalla Professoressa Susanna Esposito sarà tenuto online. Iscrizioni aperte fino al 15 novembre.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: il Master ARTE fornirà le conoscenze per l’applicazione dell’IA in campo medico

Dall’Intelligenza Artificiale alla Telemedicina: l’integrazione delle nuove tecnologie sta portando il settore della sanità a una trasformazione senza precedenti. Da qui la necessità di ampliare le conoscenze dei professionisti in tale campo. Il Master ARTE – Intelligenza Artificiale e Telemedicina offerto dall’Università di Parma e presieduto dalla Professoressa Susanna Esposito nasce proprio con questo scopo. Rivolgendosi a neolaureati e professionisti del settore che vogliono specializzarsi nell’uso delle ultime tecnologie in ambito sanitario, il programma formativo si pone l’obiettivo di fornire competenze interdisciplinari che coprano le applicazioni e le opportunità, ma anche le sfide e le implicazioni, dell’IA e della Telemedicina. Durante il corso, i partecipanti avranno la possibilità di comprendere meglio come tali tecnologie possano migliorare l’efficienza e l’efficacia delle cure, contribuendo a una maggiore soddisfazione dei pazienti e a una riduzione dei costi. Oltre ai benefici, il programma affronterà pure i fattori che ostacolano l’adozione di queste innovazioni e il loro impatto.

Susanna Esposito: un percorso formativo completo e accessibile

Con l’intento di renderlo accessibile a un pubblico ampio e diversificato, il Master ARTE sarà erogato interamente online. Il percorso annuale si suddividerà in due fasi. La prima sarà incentrata sulla Telemedicina, partendo dalla sua definizione e dai servizi che possono essere offerti, fino ad arrivare alle procedure di una televisita. I partecipanti analizzeranno i benefici, i rischi e i limiti della telemedicina, esplorando anche il mondo dei dispositivi medici, delle app e delle piattaforme legate all’e-health. La seconda parte del Master sarà invece dedicata all’Intelligenza Artificiale, affrontando aspetti tecnici, etici e giuridici. Si passerà dai concetti fondamentali dell’IA alla creazione di modelli e algoritmi predittivi, esaminando le tutele e i limiti etici e giuridici, compreso il recente Regolamento UE. Inoltre, si discuteranno le problematiche legate alla privacy nella gestione dei dati e le modalità di utilizzo di queste tecnologie nella diagnostica medica. Oltre alla Professoressa Susanna Esposito, a tenere le lezioni saranno docenti di eccellenza, provenienti da tutta Italia, tra cui professori universitari, medici e professionisti del settore.

No Comments
Comunicati

Star Italia: l’eccellenza passa dal coinvolgimento dei molti under 30 e delle donne

La grande dedizione di Star Italia nella ricerca della qualità dei materiali, della cura nell’assistenza e nella garanzia le hanno permesso di diventare una delle aziende più importanti nel settore delle ristrutturazioni di bagni. Si aggiunge anche un approccio che unisce la tecnologia al design, un team composto da donne e giovani under 30 e una grande attenzione agli aspetti ESG.

 Star Italia

La solida mission di Star Italia

Da più di tre generazioni, Star Italia si occupa della ristrutturazione di bagni e della completa conversione di vasche in doccia. L’azienda ferrarese offre servizi nel settore edile in tutta Italia, tra cui installazione di vetrate, pergole, infissi e climatizzatori. I punti forti per cui l’azienda eccelle sono rappresentati dalla qualità dei materiali, dalla personalizzazione, dall’assistenza e garanzia. Ciò che le ha permesso di diventare una delle realtà più importanti nel settore edilizio nazionale è la cura con cui segue il cliente nelle fasi di ristrutturazione: documentazione, scelta dei materiali, esecuzione dei lavori, smaltimento dei rifiuti e assistenza post-vendita. Star Italia è composta da 70 dipendenti e 150 agenti a supporto dei clienti nella fase di realizzazione; i giovani under 30 rappresentano la maggioranza degli impiegati, così come le donne compongono l’85% dell’organico. L’obiettivo di Star Italia è unire la tecnologia al design, ampliando le loro competenze progettuali nei servizi di ristrutturazione di bagni ed edifici. Costruire ambienti sicuri e accessibili, all’interno dei quali muoversi senza rischi.

Star Italia: la costruzione di un ambiente migliore

Un punto focale per l’azienda ferrarese rimane la dimensione ESG (Environmental, Social, and Governance). Grande responsabilità nei confronti della salvaguardia dell’ambiente attraverso l’uso di auto elettriche per gli spostamenti interni, l’autonomia energetica con l’uso di impianti fotovoltaici, raccolta differenziata in ufficio, eliminazione di comunicazioni cartacee e corsi di formazione specifici sul tema. Inoltre, Star Italia ha riqualificato un’area di 20.000 mq per la nuova sede di Comacchio, costruendo due edifici alimentati ad energia green e con la presenza di colonnine di ricarica. Sul piano welfare, In collaborazione con l’Associazione FAI – Fondo per l’ambiente italiano, l’azienda ha avviato il progetto “Star con te” in aiuto delle persone in difficoltà, a cui si aggiungono le sponsorizzazioni alle squadre di calcio ADS Portuense, Latina Roma e la squadra di pallavolo femminile Project Star volley. Per la sua dedizione agli aspetti ESG e per la qualità dei prodotti e servizi offerti, Star Italia ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i più importanti il Premio “Le Fonti Awards” 2023 come “Eccellenza dell’Anno Innovazione & Leadership Ristrutturazione Bagno” e il Premio “100 Top Products and Service” assegnato nel 2024 da Class Editori.

No Comments
Comunicati

Diana Bracco: l’Europa ha bisogno di una visione unitaria

In occasione dell’Assemblea 2024 di Assolombarda, Diana Bracco, AD e Presidente del Gruppo Bracco, ha condiviso con il “Giornale d’Italia” le sue riflessioni sulla competitività dell’Italia in Europa e l’importanza di una visione unitaria per il futuro del continente.

Diana Bracco

Diana Bracco sulla relazione del Presidente di Assolombarda

Diana Bracco ha commentato la relazione del Presidente Alessandro Spada definendola ben strutturata e incisiva. “Condivido pienamente la sua visione – ha sottolineato – Sono convinta che l’Europa debba crescere non attraverso gli sforzi isolati dei singoli Paesi, ma tramite uno sviluppo su temi trasversali, affrontati con una visione unitaria. Solo così possiamo pensare a una crescita davvero sostenibile e coordinata per il futuro del nostro continente”. Sulla competitività italiana, Diana Bracco ha confermato la solidità dell’Italia. “Molti Paesi potrebbero prendere esempio da noi su diversi fronti, soprattutto per quanto riguarda la capacità produttiva e l’innovazione. Certo, ci sono sempre margini di miglioramento, ma non dobbiamo sottovalutare i nostri punti di forza e le nostre capacità. L’Italia ha tutte le carte in regola per continuare a essere competitiva sul panorama europeo”, ha dichiarato.

Diana Bracco: le conseguenze dei conflitti attuali

Affrontando infine la questione dei conflitti attuali in Europa e in Medio Oriente, Diana Bracco ha espresso preoccupazione per l’impatto economico non solo a livello nazionale, ma anche globale. Le guerre hanno infatti ripercussioni economiche rilevanti “soprattutto in termini di instabilità e incertezza”. “Personalmente – ha quindi concluso – sono fermamente contraria a qualsiasi tipo di conflitto, e in questo mi trovo in pieno accordo con le posizioni del Pontefice. La pace è l’unica via per garantire un futuro di stabilità, non solo economica, ma anche sociale e politica”.

No Comments
Comunicati

Claudio Descalzi: l’AD di Eni interviene al “Green & Net Zero Talk”, i dettagli

“Transition to Net Zero – Innovare l’energia”: l’intervento di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, alla sesta edizione di “Green & Net Zero Talk”.

Claudio Descalzi

L’analisi dell’AD di Eni Claudio Descalzi: l’Europa rischia di non essere competitiva

L’AD Claudio Descalzi è intervenuto lo scorso 17 ottobre nel corso del primo dei tre eventi Green & Net Zero Talk “Transition to Net Zero – Innovare l’energia”, organizzato da RCS Academy in collaborazione con “Corriere della Sera” e Pianeta 2030. “L’Europa rischia di non essere competitiva a causa della mancanza di una cultura unica e anche perché, a differenza della Cina e degli Stati Uniti, non stiamo puntando sugli investimenti e sulla crescita”, ha sottolineato l’AD intervistato in merito alle politiche energetiche attuali anche in relazione al raggiungimento degli obiettivi legati alla transizione energetica e alla competitività del sistema Paese. “Negli ultimi dieci anni, e in particolare negli ultimi cinque, l’Europa ha lavorato intensamente per cambiare l’offerta energetica. Tuttavia, nonostante questi sforzi, la domanda a livello globale è rimasta pressoché invariata. Da oltre 20 anni, circa l’80-81% dell’energia mondiale proviene ancora da fonti fossili, e il carbone domina la produzione di elettricità a livello globale. Questo spesso lo dimentichiamo anche noi”, ha spiegato Claudio Descalzi aggiungendo che “per quanto in Europa siamo leggermente più avanti con le rinnovabili, restiamo comunque in un mix energetico ancora fortemente legato ai combustibili fossili”. E anche in Italia, così come in gran parte del Mediterraneo europeo, “facciamo ancora affidamento su gas e rinnovabili, e questa situazione non sembra destinata a cambiare presto”.

Claudio Descalzi: la sostenibilità è fondamentale ma servono azioni concrete a supporto

Nel quadro delineato da Claudio Descalzi emerge anche come la crescente domanda energetica, alimentata dalla trasformazione digitale, sia sottovalutata. “Purtroppo non riusciamo a comprendere appieno le dimensioni della crescita demografica e tecnologica e l’enorme fabbisogno di energia che ne deriva”: per dare un’idea delle dimensioni di questo aumento “solo nel 2023 Amazon e Microsoft hanno consumato più energia elettrica della Nigeria, un Paese con 180 milioni di abitanti e questo solo per alimentare i data center e le tecnologie legate all’intelligenza artificiale”. Parlando poi delle potenziali soluzioni tecnologiche funzionali a favorire la transizione energetica, Claudio Descalzi ha evidenziato che “si parla molto di idrogeno, ma non sappiamo quando arriverà realmente”. Il nucleare invece secondo l’AD di Eni “potrebbe essere una soluzione”. Quello che è importante rimarcare è che nel contesto attuale è indispensabile un approccio maggiormente pragmatico: meno slogan e più azioni concrete per incentivare concretamente la transizione green. “La sostenibilità è fondamentale, ma ormai è diventata una parola usata come slogan, senza che vi siano azioni concrete a supporto. Si ripetono continuamente concetti generici, senza andare mai al cuore dei problemi reali. Siamo in una situazione in cui le parole sono molto più avanti delle azioni, e purtroppo, non riflettono la complessità della realtà”: parole con cui l’AD di Eni ha invitato a riflettere sull’importanza di non ridurre “a semplici titoli e stereotipi” un impegno davvero cruciale per il nostro futuro e per quello dell’intero Pianeta.

No Comments
Comunicati

Alessandro Benetton: Fondazione dedicata ad under 30, la vision dietro il progetto

Alessandro Benetton sul valore che i giovani portano nella nostra vita e più in generale nella nostra società” l’idea di una nuova Fondazione nel cui comitato scientifico siederanno giovani under 30 per individurare progetti da finanziare su inclusione sociale, sostenibilità e terzo settore coinvolgendo anche le aziende di Edizione.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: i giovani sono portatori di competenze una volta meno affinate

Proietta sempre più il suo sguardo sui giovani e sulle nuove generazioni Alessandro Benetton, come dicono le numerose iniziative che ha promosso anche recentemente lasciandosi ispirare dalla consapevolezza che “in un mondo che cambia così in fretta è fondamentale offrire loro il supporto e le opportunità per crescere e svilupparsi al meglio”. Lo ha fatto anche scrivendo la sua autobiografia, “La Traiettoria”, nata proprio dal bisogno di “avvicinarmi ulteriormente ai giovani, quegli stessi giovani che i social mi avevano dato modo di incontrare e conoscere meglio”.  È a loro che si rivolge in quelle pagine raccontando esperienze professionali e di vita e condividendo aneddoti e riflessioni: “A quei giovani che spesso si sentono incompresi, che talvolta si smarriscono nel loro percorso e lottano per ritrovarsi”. Ma come scrive anche su LinkedIn, “i giovani sono portatori di competenze una volta meno affinate”: basti pensare ad esempio “all’alfabetizzazione digitale o all’intelligenza emotiva, qualità cruciali nel mondo del lavoro, di cui oggi sentiamo parlare tanto specie dopo la scossa che abbiamo provato con la pandemia in termini di salute mentale”. Ed è proprio riflettendo su questi aspetti che Alessandro Benetton ha ideato una nuova iniziativa di rilievo, annunciata in un’intervista su “Grazia”: la nascita di una fondazione per sviluppare il talento di chi ha meno di 30 anni.

Alessandro Benetton: i giovani meritano tutto il nostro ascolto, il nostro impegno e il nostro supporto

Dietro l’idea di una nuova Fondazione dedicata agli under 30, spiega Alessandro Benetton su LinkedIn, una “visione strutturata che promuove inclusione sociale, sostenibilità e la collaborazione tra università italiane e straniere”: l’obiettivo è “creare un impatto concreto, aiutando ragazzi talentuosi ma senza risorse a proseguire gli studi e realizzarsi”. Tra i primi progetti, iniziative che spaziano dallo sport alla formazione, con scuole digitali e ristrutturate, e concorsi culturali per giovani artisti le cui opere saranno esposte nei nostri aeroporti: d’altronde sono coinvolte nel progetto anche le aziende di Edizione, da Mundys ad Aeroporti di Roma. Nel comitato scientifico della nuova Fondazione siederanno quindi solo under 30 “portando un punto di vista fresco e innovativo”: l’inizio delle attività è previsto nel 2025. “Offrire ai giovani la possibilità di esprimersi, di prendersi delle responsabilità e di fallire, se necessario, è il più grande regalo che possiamo fare loro. Perché non sono solo il futuro: sono già il presente. E meritano tutto il nostro ascolto, il nostro impegno e il nostro supporto”, spiega Alessandro Benetton sottolineando con queste parole il valore dell’iniziativa.

No Comments
Comunicati

Sky Italia: la carriera dell’Executive Vice President Marzio Perrelli

Nel 2018 Marzio Perrelli intraprende una nuova sfida in ambito professionale entrando in Sky Italia e assumendo il ruolo di Executive Vice President. Ricopre inoltre l’incarico di Responsabile di Sky Sport.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: le attività ai vertici di Sky Italia

Marzio Perrelli ha alle spalle un percorso professionale solido e strutturato, con una carriera che spazia dalla finanza internazionale al settore dei media e dello sport. Dopo anni trascorsi in Goldman Sachs, nel 2018 viene nominato Executive Vice President di Sky Italia e Responsabile di Sky Sport: la sua gestione si fonda su fattori quali l’innovazione e la visione strategica, due elementi attraverso cui Marzio Perrelli dirige i team editoriali e di produzione, gestendo anche il potenziamento dell’intero portafoglio dei diritti sportivi. La vasta esperienza acquisita in precedenti incarichi gli ha permesso, tra le altre cose, di consolidare la leadership di Sky Sport e di conseguire successi di rilievo nella trasmissione di importanti eventi sportivi.

Marzio Perrelli: la formazione e la carriera nel settore finanziario

Dopo aver completato il Liceo Francese Chateaubriand di Roma, Marzio Perrelli si laurea in Economia e Commercio presso l’Università LUISS di Roma. La sua carriera in ambito finanziario inizia nel 1993 a New York con Goldman Sachs, dove si distingue come unico italiano selezionato per il programma di formazione per analisti della divisione Fixed Income, Commodities, and Currencies. Trasferitosi a Londra, entra in Goldman Sachs International occupandosi di prodotti finanziari e clienti istituzionali europei. Le competenze sviluppate negli anni lo conducono, inoltre, al ruolo di Responsabile del Desk italiano. Nel 2001 Marzio Perrelli rientra in Italia come CEO e Head of Global Markets di Goldman Sachs Milan. Il suo ultimo incarico prima di approdare in Sky Italia è quello di CEO di HSBC Bank Plc Italy: qui consolida la posizione dell’Istituto nell’export finance e nei mercati internazionali, in particolare Europa, Asia e Sud America.

No Comments
Comunicati

ViBES, Gruppo Danieli: innovazione e sicurezza nella movimentazione dei semilavorati siderurgici

Gruppo Danieli, realtà leader nella produzione di macchine e impianti per l’industria siderurgica, ha recentemente annunciato il lancio di ViBES, un progetto innovativo che sfrutta la Computer Vision e l’intelligenza artificiale per automatizzare il processo di movimentazione dei semilavorati all’interno delle acciaierie.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli lancia ViBES

ViBES, acronimo di Vision-Based Effective Sensing, è frutto della collaborazione tra Gruppo Danieli, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’azienda Digital Strategy Innovation. Il suo obiettivo è rivoluzionare le operazioni di movimentazione e identificazione dei semilavorati tramite carroponte, un’attività attualmente svolta da operatori che hanno il compito di identificare il materiale in enormi aree di stoccaggio, spesso in condizioni difficili e variabili di illuminazione. Si tratta di una procedura manuale suscettibile a errori umani e rappresenta dunque un rischio per la sicurezza. Con ViBES, Gruppo Danieli mira a superare tali sfide, sviluppando un sistema in grado di funzionare anche in condizioni di occlusione e luce variabile, riducendo così la dipendenza dall’intervento umano e aumentando l’efficienza produttiva. Questo ambizioso progetto ha ricevuto un co-finanziamento di 200.000 euro nell’ambito del Bando IRISS promosso da SMACT Competence Center.

Gruppo Danieli: automazione sicura nella movimentazione dei semilavorati siderurgici

Il progetto ViBES mira a rivoluzionare il processo di movimentazione e identificazione dei semilavorati siderurgici tramite carroponte, automatizzando completamente il processo grazie a tecnologie avanzate di Computer Vision e Artificial Intelligence”, ha fatto sapere Lorenzo Bacchetti, Vice President – Cranes and Automatic Yards di Gruppo Danieli. L’obiettivo principale è quello di migliorare l’efficienza operativa e garantire contemporaneamente un ambiente di lavoro più sicuro. Attraverso l’uso della Computer Vision, ViBES sarà in grado di effettuare rilievi geometrici, individuando con precisione la posizione e l’orientamento dei semilavorati rispetto al carrello di movimentazione. L’intelligenza artificiale contribuirà a risolvere ambiguità visive causate dalla variabilità nella posizione del materiale, permettendo al sistema di operare in modo efficace anche in ambienti complessi. Oltre all’automatizzazione, il progetto si propone di raggiungere diversi obiettivi: ridurre i tempi di movimentazione, minimizzare gli errori di posizionamento e i danni ai materiali, e conseguentemente abbattere i costi operativi. Eliminando l’interazione umana nelle operazioni di sollevamento, si prevede di dimezzare i rischi legati agli incidenti sul lavoro, contribuendo così a creare un ambiente più sicuro per gli operatori.

No Comments
Comunicati

Come gestire gli agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici

Comunicato Stampa

Come gestire gli agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici

 

Il 4 dicembre 2024 un corso in videoconferenza si soffermerà sugli agenti CMR, sui cambiamenti legati al decreto 81/2008 e sulle strategie di intervento per una corretta gestione di tale tipologia di sostanze.

 

Il Regolamento (CE) n. 1907/2006 (Regolamento REACH) – regolamento che riguarda la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche – ha introdotto, per alcuni agenti chimici, l’acronimo CMR (cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione) con l’intento di aumentare l’attenzione su queste 3 classi di pericolo.

 

Ricordando che il decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81 prevede misure di gestione del rischio differenziate per agenti chimici (Titolo IX capo I) e agenti cancerogeni e mutageni (Titolo IX capo II), con il recente recepimento della Direttiva (UE) 2022/431 si è arrivati ad un allineamento con il Regolamento REACH nell’equiparare le proprietà di pericolo per la tossicità riproduttiva agli effetti mutageni e cancerogeni.

 

In relazione alla necessaria tutela dei lavoratori nell’esposizione agli agenti CMR esistono corsi in grado di fornire indicazioni sulle strategie di gestione aggiornate alle nuove normative?

 

Il corso in videoconferenza sulla sicurezza con gli agenti CMR

Per fornire informazioni adeguate e aggiornate sulla sicurezza con gli agenti CMR, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza pe il 4 dicembre 2024 un corso in videoconferenza di 2 ore dal titolo “Il rischio agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici”.

 

Il corso si pone l’obiettivo di far raggiungere consapevolezza circa le differenti caratteristiche tossicologiche legate gli agenti CMR, avendo chiari i cambiamenti legati al decreto 81/2008 e le tempistiche, elaborando correttamente una strategia di intervento e le priorità per una corretta gestione di tali tipologie di sostanze.

 

Il docente del corso è Alessandro Fregni, consulente e formatore esperto di rischio chimico.

 

Le novità normative e il recepimento della direttiva 2022/431

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il D.Lgs. 4 settembre 2024, n. 135 con il quale il nostro Paese si allinea alle normative europee ed armonizza il proprio ordinamento alla direttiva UE 2022/431 sulla protezione dei lavoratori attuando una revisione della Direttiva Cancerogeni del 2004 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione durante il lavoro.

 

La direttiva introduce le sostanze tossiche per la riproduzione (o reprotossiche) nel campo di applicazione della Direttiva Cancerogeni, modifica alcuni valori limite di diverse sostanze pericolose (piombo, nichel) in correzione dell’Allegato I della Direttiva Cancerogeni, inserisce il valore limite biologico del piombo (e suoi composti organici) e qualifica come pericolosi i farmaci che contengono sia sostanze che rispondono ai criteri di classificazione nella classe di pericolo cancerogenicità (categoria 1A o 1B), mutagenicità (categoria 1A o 1B) o tossicità per la riproduzione (categoria 1A o 1B) in base al Regolamento CLP.

 

Il nuovo Decreto 135/2024 consta di 22 articoli e contiene modifiche al D.Lgs. 81/2008 e ad alcuni suoi allegati.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso di 2 ore “Il rischio agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici” si svolgerà il 4 dicembre 2024, dalle 10.00 alle 12.00, in videoconferenza.

 

Durante la videoconferenza verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • le variazioni intervenute al Titolo IX del decreto 81/08 a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 4 settembre 2024, n. 135;
  • criticità connesse a tali modifiche;
  • tempistiche di attuazione;
  • modalità di valutazione, con focus particolare sulle peculiarità delle sostanze reprotossiche (sostanze con e senza livello soglia);
  • il concetto di TLV e DMEL nell’ambito delle sostanze CMR;
  • strategia di misurazione e confronto coi risultati.

 

La partecipazione al corso vale come 2 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, per Coordinatori alla sicurezza, per formatori qualificati seconda area tematica.

Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/il-rischio-agenti-cancerogeni-mutageni-e-reprotossici

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 – [email protected] –  [email protected]

 

14 novembre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

No Comments
Comunicati

I simboli Wild e Scatter nelle slot machine

  • By
  • 9 Gennaio 2025

Le slot machine sono amate da milioni di persone in tutto il mondo per la loro immediatezza. La loro semplicità e la possibilità di vincere grandi somme di denaro le rendono infatti estremamente affascinanti.

Ma cosa rende una slot machine così speciale? Oltre alla grafica accattivante e ai temi più particolari, sono i simboli a giocare un ruolo fondamentale. Tra questi, i simboli Wild e Scatter sono i più importanti e conosciuti.

Il simbolo Wild: il jolly delle slot

Il simbolo Wild è spesso rappresentato da una scritta “Wild” o da un logo del gioco, ma può assumere le forme più disparate a seconda del tema della slot. La sua funzione è quella di un jolly: può sostituire qualsiasi altro simbolo, ad eccezione del simbolo Scatter, per creare combinazioni vincenti. In pratica, il Wild aumenta significativamente le possibilità di ottenere una vincita, rendendo il gioco più emozionante.

Il simbolo Scatter: l’attivatore di bonus

Il simbolo Scatter, invece, ha un ruolo più specifico. A differenza del Wild, non deve necessariamente apparire su una linea di pagamento attiva per attivare una vincita. Basta che compaia un certo numero di volte sui rulli, indipendentemente dalla loro posizione, per sbloccare una serie di funzioni bonus. Queste possono riguardare ad esempio:

  • Giri gratuiti: un numero predeterminato di giri che vengono giocati gratuitamente, con le eventuali vincite che vengono aggiunte al saldo del giocatore.
  • Minigiochi: piccoli giochi bonus che offrono l’opportunità di vincere ulteriori premi in denaro o di accedere a round successivi.
  • Jackpot progressivi: un premio che aumenta di valore man mano che viene giocato e che viene assegnato in modo casuale.

Le slot più famose con simboli Wild e Scatter

Esistono migliaia di slot machine diverse, ognuna con caratteristiche uniche.  In particolare, alcune si distinguono per la popolarità che hanno acquisito nel tempo e per la giocabilità particolarmente coinvolgente. Tra le slot più famose ricordiamo:

  • Starburst: una delle slot più giocate online, caratterizzata da una grafica scintillante e da un meccanismo di vincite molto particolare.
  • Book of Dead: ispirata all’antico Egitto, questa slot conduce il giocatore alle scoperta di testori custoditi dalle piramidi.
  • Mega Moolah: una slot con jackpot progressivo  in grado di regalare vincite davvero interessanti.
  • Gonzo’s Quest: un’avventura alla ricerca del tesoro perduto di El Dorado, con la modalità a valanga che aumenta le possibilità di vincere.
  • La slot gallina: una slot dall’ambientazione campestre che è rapidamente diventata un must con la sua grafica moderna e numerose funzionalità (info su https://www.slotgallina.it/).

Dunque i simboli Wild e Scatter sono essenziali nelle slot machine moderne, ed aumentano il coinvolgimento. Grazie alla loro versatilità e alle loro funzioni speciali, rendono infatti il gioco più emozionante e imprevedibile.

No Comments
Comunicati

MFE, sistema crossmediale unico in Europa: l’analisi di Pier Silvio Berlusconi

Come evidenziato da Pier Silvio Berlusconi, MFE – MEDIAFOREUROPE rappresenta oggi il primo polo mediatico europeo in grado di competere con i colossi del settore nel mondo.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE cresce con il modello crossmediale

Pier Silvio Berlusconi traccia per MFE – MEDIAFOREUROPE un percorso di evoluzione che conferma il Gruppo tra le maggiori realtà nel settore dei media e della comunicazione in Europa. Un tragitto avviato da anni che fa della qualità, dei contenuti e della tecnologia gli elementi cardine di un sistema crossmediale unico nel suo genere. Tutto ciò anche alla luce della crescita del Gruppo, avvenuta ad esempio a livello di produzione in Italia e in Spagna, con un’offerta televisiva moderata, contemporanea e adatta a ogni pubblico e con ambizioni di ulteriore crescita anche in Germania. Per far questo, MFE – MEDIAFOREUROPE punta sempre più su una piattaforma condivisa per la distribuzione e la raccolta pubblicitaria, pensata per competere a livello globale con le grandi realtà mediatiche. Obiettivo ambizioso ma su cui Pier Silvio Berlusconi mostra fiducia anche in virtù dei risultati del primo semestre 2024, che indicano una crescita nei ricavi, nel risultato operativo e nell’utile, oltre che un miglioramento della posizione finanziaria netta di 240 milioni rispetto al 2023. Inoltre, con un titolo che cresce più della media europea, MFE si proietta verso una strategia che guarda al futuro del settore dei media in Europa.

Pier Silvio Berlusconi: prodotti televisivi integrati anche sul digitale

Analizzando le performance di MFE – MEDIAFOREUROPE, Pier Silvio Berlusconi ha evidenziato in diverse occasioni come la strategia di diversificazione geografica, unita al sistema crossmediale, rendano MFE un esempio unico in Europa. Tale modello integra i canali più tradizionali, come la tv e la radio, con il web, dove i contenuti esclusivi vengono riproposti ma anche arricchiti con novità. Come dichiarato dal CEO, “la televisione generalista non è morta, anzi il prodotto televisivo funziona bene anche sui device digitali”. Non a caso Mediaset Infinity ne è la prova tangibile, con oltre 12,2 milioni di utenti raggiunti a giugno 2024 (dato Audicom) e una previsione di quasi 16 milioni di televisioni raggiunte mensilmente, totalizzando un bacino mensile pubblicitario che si attesta sugli 860 milioni. Facendo leva anche sulla visione on demand e sul VOSDAL – ovvero la possibilità di guardare contenuti tv subito dopo la messa in onda – Mediaset Infinity è diventata uno dei pilastri della crossmedialità di MFE, contribuendo a risultati oltre ogni previsione nel primo semestre 2024. Merito anche della grande capacità del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi di creare e diffondere contenuti locali, autentici e in linea con le specificità dei mercati nazionali.

No Comments
Comunicati

Valore strategico dell’intermodalità, Sabrina De Filippis: chiave per il successo degli obiettivi europei

Durante la tavola rotonda dell’evento celebrativo degli 80 anni di ANITA, Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le diverse modalità di trasporto per rilanciare il settore della logistica. In un contesto europeo sempre più competitivo, l’AD ha evidenziato come la valorizzazione dell’intermodalità possa garantire efficienza, economie di scala, sicurezza e sostenibilità.

Sabrina De Filippis: investimenti strategici per un’integrazione efficiente e sostenibile

Il Polo Logistica del Gruppo FS si sta affermando come attore chiave nella logistica integrata a livello europeo, puntando su investimenti significativi per il potenziamento delle infrastrutture. Investimenti che mirano a incrementare lo shift modale, rendendo il trasporto ferroviario il principale vettore per le lunghe distanze, mentre il trasporto stradale si concentrerà sul primo e ultimo miglio. “Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei, è fondamentale partire tutti dalla stessa premessa: valore strategico dell’intermodalità a vantaggio di efficienza, economie di scala, sicurezza, sostenibilità”, ha affermato Sabrina De Filippis. L’AD ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza di una cooperazione tra il trasporto merci ferroviario e quello stradale, evidenziando come questo approccio possa facilitare una logistica più sostenibile e integrata. “Come Polo Logistica – ha aggiunto – stiamo lavorando con tutti gli attori in campo per costruire un percorso comune in grado di stimolare energie e sinergie che proiettino le imprese ad agire, non più solo come singoli player in competizione, ma in ottica di sistema, generando valore per l’intero settore”.

Sabrina De Filippis: necessario il supporto istituzionale

Oggi più che mai – ha quindi concluso Sabrina De Filippisdiventa necessario il supporto delle istituzioni per sviluppare un’unica lingua europea della logistica e mettere il trasporto intermodale al centro della transizione ambientale, infrastrutturale e digitale introducendo nel settore nuovi strumenti di incentivazione affinché le aziende scelgano le migliori soluzioni logistiche in un’ottica di bene comune”. Il giorno precedente, durante il convegno Adria Shipping Summit, Livio Ravera, AD di Mercitalia Shunting & Terminal, ha parlato dell’importanza dello sviluppo infrastrutturale dei porti per favorire l’integrazione modale, sottolineando il ruolo strategico dell’Italia nel mercato della logistica internazionale. Il Polo Logistica sta attuando progetti innovativi, come l’acquisto di locomotive Dual Shunter 2000, che rappresentano un passo avanti significativo verso un trasporto più sostenibile. In aggiunta, iniziative come DAC e Smart Train mirano a promuovere la digitalizzazione e a preparare le nuove generazioni a contribuire attivamente al settore. L’impegno del Polo Logistica del Gruppo FS si traduce in un piano di rinnovo della flotta e nell’adozione di tecnologie all’avanguardia volto a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni logistiche, garantendo un futuro più efficiente e sostenibile per il settore.

No Comments
Comunicati

Italgas: presentato il Piano 2024-2030. L’AD Paolo Gallo: focus sulla trasformazione digitale

Presentato lo scorso 23 ottobre il Piano Strategico 2024-2030 di Italgas. L’AD Paolo Gallo ha evidenziato come il Gruppo sia deciso a rafforzare il proprio ruolo di player nel settore idrico e nell’efficienza energetica.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: 750 milioni di euro per rafforzare l’attività nei settori idrico ed energetico

Il potenziamento dell’attività di Italgas nel settore idrico e nel comparto dell’efficienza energetica continuerà a basarsi sulla trasformazione digitale, che rimarrà quindi “la principale leva strategica” del nuovo Piano. “Con 750 milioni di euro – ha spiegato l’AD Paolo Gallocontinueremo a lavorare per rafforzare il nostro ruolo di player di riferimento nell’acqua – che sconta la carenza di adeguati investimenti intelligenti sulle reti – e per crescere nell’efficienza energetica quale strumento indispensabile per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica”. Il Piano Strategico 2024-2030 è stato presentato alla comunità finanziaria lo scorso 23 ottobre.

Paolo Gallo: il Piano Strategico 2024-2030 di Italgas nel dettaglio

Secondo quanto previsto dal Piano, il Gruppo suddividerà le risorse destinando 450 milioni di euro in sette anni al settore idrico e 300 milioni a quello dell’efficienza energetica. I primi serviranno sia a portare avanti determinate operazioni di M&A che ad implementare anche nelle reti dell’acqua le best practices e le tecnologie sviluppate nella distribuzione del gas. L’attività centrale sarà la digitalizzazione della rete idrica, con l’applicazione di Dana4Water e, quindi, l’integrazione di funzionalità all’avanguardia mediante l’uso dell’IA, l’installazione di water smart meter e la sostituzione di condotte e collegamenti per dimezzare le perdite idriche. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, il Gruppo guidato da Paolo Gallo si concentrerà soprattutto sull’espansione organica del business.

No Comments
Comunicati

Alfredo Moratti (Amica Chips): un modello di leadership per le nuove generazioni

Il contributo di Alfredo Moratti, Presidente e fondatore di Amica Chips, nell’industria alimentare italiana può essere considerato un esempio di leadership per le generazioni a venire, la dimostrazione che con passione e dedizione si possono raggiungere risultati straordinari.

Alfredo Moratti

La storia di Alfredo Moratti e la nascita di Amica Chips

Nato il 2 agosto 1953 a Castiglione delle Stiviere, Alfredo Moratti è un noto imprenditore dell’industria alimentare italiana, conosciuto soprattutto per aver fondato lo storico brand di patatine fritte confezionate Amica Chips. La sua carriera affonda le radici nella tradizione familiare ma sono la sua determinazione e la propensione all’innovazione a definirne la storia professionale. Avvia il suo percorso come operario nell’azienda di famiglia, specializzata in escavatori, nella quale sviluppa una solida etica del lavoro. Nel 1990 intraprende la sua avventura imprenditoriale, fondando Amica Chips e dedicandosi alla produzione di patatine fritte di alta qualità. L’attenzione maniacale per la sicurezza e la qualità delle materie prime si traduce rapidamente in un successo commerciale, con i prodotti dell’azienda che entrano nei supermercati Esselunga, segnando l’inizio della distribuzione su larga scala. Negli anni successivi Alfredo Moratti amplia la propria visione acquisendo marchi di prestigio come DORITA, PANDAL e MIA, consolidando la presenza di Amica Chips nel mercato. L’azienda diventa infatti un punto di riferimento nel settore.

Un futuro promettente: la vision di Alfredo Moratti tra continuità familiare e innovazione

Con l’ingresso dei figli Laura e Oscar, e successivamente della moglie Luisa e del genero Nicola, Amica Chips si conferma come una realtà a conduzione familiare. Negli anni 2000 Alfredo Moratti guarda al futuro con ambizione, decidendo di investire nell’ampliamento del sito produttivo e costruendo un magazzino centralizzato all’avanguardia. Oltre a rafforzare l’infrastruttura aziendale, tali investimenti contribuiscono a preparare l’azienda ad affrontare le sfide future. Nel 2015 Amica Chips celebra il suo 25° anniversario con un evento speciale che coinvolge i dipendenti e le loro famiglie, in un momento significativo volto a ricordare il passato e proiettare l’azienda verso il futuro. Oggi Alfredo Moratti continua a essere una figura di riferimento nel panorama imprenditoriale italiano, distinguendosi per il suo approccio che unisce tradizione familiare, innovazione e impegno profondo per l’eccellenza.

No Comments
Comunicati

Gruppo FS verso la privatizzazione? Le dichiarazioni dell’AD Stefano Donnarumma

L’Amministratore Delegato Stefano Donnarumma ha smentito l’ipotesi di un progetto di privatizzazione in atto per una parte del Gruppo FS e ha chiarito: “Se dovessi essere io a farlo lo farei solamente a determinate condizioni, che blindassero la società da qui ai prossimi 10-20 anni”.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma sull’ipotesi di aprire il capitale del Gruppo FS ai privati

Attualmente, non esiste alcun progetto di quotazione che coinvolga il Gruppo FS. Lo ha affermato l’AD Stefano Donnarumma, che di recente ha affrontato il tema della possibile apertura del capitale della società a investimenti privati in un’intervista rilasciata a margine dell’Innotrans di Berlino, la fiera internazionale per la tecnologia dei trasporti. “Non vedo la possibilità di quotare un Gruppo di questo tipo, che è molto eterogeneo – ha dichiarato l’AD – Ci sono attività che riguardano asset troppo articolati per essere quotabili come qualunque altra infrastruttura”. La società, stando a quanto affermato dal manager, starebbe semplicemente studiando il modo di poter aprire il capitale ai privati. “Questo riguarda un perimetro che è ancora da identificare, ci sono delle ipotesi fatte anche prima che arrivassi, ma che non sono validate dal punto di vista della procedura. L’idea di fondo è su un aspetto del mercato o su un aspetto dell’infrastruttura, bisogna capire se c’è una quota che possa essere condivisa con l’immissione anche di fondi privati”, ha spiegato Stefano Donnarumma.

Stefano Donnarumma: la privatizzazione? Sotto la mia guida solo a determinate condizioni

Dopo aver ribadito di non avere per le mani un progetto per la privatizzazione di una parte del Gruppo FS, l’AD Stefano Donnarumma ha chiarito che qualora tale ipotesi dovesse divenire più concreta sotto la sua guida, sarebbe disposto a perseguire questa strada solo se si rispetteranno certi requisiti. “Se dovessi essere io a farlo – ha affermato l’AD – lo farei solamente a determinate condizioni, che blindassero la società da qui ai prossimi 10-20 anni”. Ha inoltre precisato: “Questo sarebbe sempre e comunque un progetto per una minoranza, mai per una maggioranza perché è chiaro che le infrastrutture devono essere a controllo pubblico, perché hanno una missione, che è garantire il trasporto dei cittadini e la sicurezza delle infrastrutture, che è una missione strategica dello Stato”.

No Comments