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9 Gennaio 2025

Comunicati

Giuseppina Di Foggia (Terna): “Investimenti strategici per il futuro energetico di Roma”

Terna ha annunciato un imponente piano di investimenti, con oltre 500 milioni di euro destinati allo sviluppo delle infrastrutture energetiche della Capitale nei prossimi quattro anni. Questo fa parte di un più ampio piano industriale da 16,5 miliardi per il periodo 2024-2028, volto a rafforzare la rete elettrica nazionale e migliorare l’efficienza del sistema energetico italiano.

Terna

Terna presenta un piano da 500 milioni per innovazione e sostenibilità

A margine dell’evento organizzato da “Il Messaggero”, l’AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia ha sottolineato l’importanza strategica dell’area metropolitana di Roma per la rete elettrica nazionale, definendo le quattro stazioni elettriche come “un crocevia delle grandi dorsali che, da una parte, collegano Sud e Nord e, dall’altra, uniscono l’area Tirrenica e quella Adriatica”. Tra gli interventi principali previsti nel piano per Roma rientra la demolizione di 120 chilometri di linee aeree, soprattutto in zone ad alta densità abitativa. Verranno inoltre costruiti 45 chilometri di nuove connessioni, di cui oltre la metà interrate, per ridurre l’impatto ambientale. L’obiettivo è migliorare l’efficienza della rete e ridurre al minimo gli effetti negativi sulle comunità, ha spiegato la manager, evidenziando l’uso di tecnologie avanzate per incrementare l’efficienza del sistema.

Terna: Elmed, la nuova interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia

Un altro progetto strategico promosso da Terna, e parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia, denominata Elmed. L’opera, che collegherà i due Paesi attraverso un cavo sottomarino lungo 220 chilometri, rappresenterà un ulteriore passo avanti verso una maggiore integrazione energetica tra l’Europa e il Nord Africa. Con un costo complessivo di 850 milioni di euro, di cui 307 finanziati dalla Commissione Europea, il progetto sarà operativo entro il 2028. “Oggi molte connessioni energetiche in Italia non sono ottimizzate – ha spiegato Giuseppina Di Foggia – e su questo fronte Elmed produrrà importanti benefici”. La manager ha inoltre annunciato la creazione di una “innovation zone” per formare i lavoratori tunisini, contribuendo così allo sviluppo delle competenze locali in ambito energetico.

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Stefano Venier: Snam tra sicurezza energetica e decarbonizzazione, parla l’AD

Sicurezza energetica, la vision dell’AD di Snam Stefano Venier: “L’Italia, nel continuare a lavorare nella giusta direzione, può essere fiera del percorso compiuto”.

Stefano Venier (Snam)

Pronti ad affrontare l’inverno: il punto dell’AD di Snam Stefano Venier nell’intervista a “QN”

Nell’intervista pubblicata lo scorso 21 ottobre sul “Quotidiano Nazionale”, l’AD Stefano Venier sottolinea il ruolo strategico che Snam riveste per la sicurezza energetica del Paese. Nel mercato globale dell’energia, contraddistinto da una persistente fragilità, permangono ancora elementi di incertezza: nonostante ciò “siamo pronti ad affrontare l’inverno grazie alla diversificazione degli approvvigionamenti e alla dotazione infrastrutturale che stiamo implementando”. Non solo: i progressi raggiunti a fronte delle strategie lungimiranti implementate in questi anni collocano oggi il Paese al di sopra della media europea sul fronte del riempimento degli stoccaggi. Secondo Stefano Venier infatti “l’Italia, nel continuare a lavorare nella giusta direzione, può essere fiera del percorso compiuto, non soltanto per la rapidità con cui già allo scoppio del conflitto russo-ucraino abbiamo valorizzato le nostre tre differenti rotte di approvvigionamento da Sud (oggi superiori al 50%), ma anche per i progetti infrastrutturali celermente avviati per incrementare la capacità di trasporto via tubo verso nord e dotarci di nuovi rigassificatori”. In questo a giocare un ruolo importante è stata proprio Snam: l’AD sottolinea infatti che “con la nave di Piombino attiva da luglio 2023 e con la prossima entrata in esercizio del terminale di Ravenna, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi”. E “con i nostri investimenti diamo anche un contributo al Pilil valore aggiunto che nel 2023 è stato generato dagli investimenti realizzati da Snam sul territorio nazionale equivale a 2,7 miliardi di euro”.

 Stefano Venier: ripristinando le aree interessate dagli scavi ne preserviamo la biodiversità vegetazionale e faunistica

Nell’intervista, l’AD Stefano Venier parla anche del primo Transition Plan di Snam: una roadmap “articolata, flessibile e soggetta a futuri aggiornamenti che indica strategie, obiettivi, azioni e risorse con cui guardiamo alle prossime decadi” per arrivare al Net Zero entro il 2050. Sono 26 i miliardi investiti da qui al 2032 “o direttamente collegati alla decarbonizzazione o comunque relativi al consolidamento di un sistema multi-molecola che abiliti la transizione”: già oggi “il 50% del nostro funding è collegato a obiettivi di riduzione delle emissioni”. Gli obiettivi principali includono il Net Positive Impact sulla natura entro il 2027, il 52% degli investimenti allineati alla tassonomia UE entro il 2032 e la neutralità carbonica entro il 2040. Focus sulle emissioni quindi ma anche sulla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità vegetazionale e faunistica nei territori in cui opera: l’obiettivo è “avere cantieri a impatto positivo già entro il 2027”. D’altronde rivestono “un ruolo imprescindibile” anche all’interno del Piano strategico, come Stefano Venier ricorda anche nell’intervista: “Siamo presenti in tutto il Paese con 33mila chilometri di tubi, 4 rigassificatori (più quello di Ravenna in arrivo), 9 impianti di stoccaggio, a cui si aggiungeranno presto i 3 di Edison Stoccaggio, e oltre 700 cantieri attivi su 18 regioni, operando in trasparenza e raccordo con le amministrazioni locali ed esercitando un presidio anche idrogeologico del territorio, che teniamo sotto controllo con asset sempre più intelligenti e piattaforme digitali per la gestione integrata di impianti e processi”.

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L’impegno di Serenissima Ristorazione per ambiente e società

Serenissima Ristorazione, realtà leader nella ristorazione collettiva, fissa nuovi standard in materia di sostenibilità. Le recenti iniziative sono volte alla riduzione dell’impatto ambientale, agli investimenti in tecnologia e alla promozione di collaborazioni per il bene sociale. Impegnata nell’innovazione e nel valore condiviso, l’azienda adotta un approccio olistico alla crescita.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: investimenti per un futuro sostenibile

Con un impegno costante verso l’ambiente, Serenissima Ristorazione ha reso pubblico il suo secondo Bilancio di Sostenibilità, nel quale vengono analizzate le iniziative e gli investimenti mirati a promuovere una crescita inclusiva e sostenibile. Il documento, riferito al biennio 2022-2023, mette in luce l’impatto ambientale e sociale dell’azienda, evidenziando le strategie messe in atto per migliorare. Negli ultimi due anni l’azienda ha sviluppato numerosi progetti per aumentare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale. Tra questi, l’installazione di un impianto fotovoltaico presso il Centro di Cottura di Mogliano Veneto ha permesso una significativa diminuzione delle emissioni di CO2, trasformando l’energia solare in elettricità senza ricorrere a combustibili fossili. Nel 2023 l’azienda ha destinato oltre 30 milioni di euro a progetti di sviluppo tecnologico, mitigazione dell’impatto ecologico e ha pianificato ulteriori investimenti di 60 milioni per il 2024. La promozione della filiera corta è un altro pilastro dell’impegno dell’azienda, che si avvale per il 99% di fornitori italiani. Questa scelta non solo riduce l’impatto dei trasporti, ma incentiva anche l’utilizzo di mezzi elettrici e carburanti ecologici. Per il suo contributo nella lotta al cambiamento climatico e per le eccellenti performance gestionali e finanziarie, l’azienda ha ricevuto nel 2024 la prestigiosa pergamena “Green” del Premio Industria Felix.

Collaborazioni e impegno sociale di Serenissima Ristorazione

Il 2023 ha segnato l’inizio di importanti collaborazioni per l’azienda nel campo del benessere sociale. Infatti, Serenissima Ristorazione ha avviato una partnership con Animenta, associazione no profit che promuove la consapevolezza sui disturbi dell’alimentazione, donando terapie e organizzando incontri educativi in diversi licei italiani per sensibilizzare giovani e famiglie. Parallelamente, ha stretto accordi con realtà come Caritas, Legambiente e il “Progetto 739”, volto all’inclusione lavorativa di persone con disabilità. Non meno rilevante è l’investimento sul capitale umano interno. Nel 2023 è stata lanciata la Serenissima Corporate Academy, con l’obiettivo di formare i collaboratori e le collaboratrici dell’azienda, provenienti da numerose nazioni diverse, e promuovere l’innovazione aziendale. Inoltre, Serenissima Ristorazione ha rafforzato il suo impegno contro lo spreco alimentare, recuperando cibo integro da donare attraverso il “pasto solidale”, in collaborazione con enti come il Banco Alimentare.

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Pier Silvio Berlusconi: MFE in Europa per investire e creare nuova occupazione

Pier Silvio Berlusconi, MFE: “In Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE leader anche in Spagna e abbiamo un’importante presenza in Germania

Pier Silvio Berlusconi, intervistato lo scorso luglio in merito alla notizia della promozione da parte degli analisti di JPMorgan con il rialzo della raccomandazione a “Overweight” da “Neutral”, aveva ricordato che “l’augurio, la speranza, il progetto a cui lavoriamo è quello di creare il primo vero broadcaster europeo che abbia un’impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti, con le multinazionali del web e di internet”. Portare avanti il progetto in uno scenario particolarmente complesso per il settore dei media come quello attuale (basti pensare che durante le varie crisi il mercato della pubblicità è passato da 10 miliardi di euro a 6 miliardi, una perdita del 40%) e la concorrenza anche da parte del web rende la sfida ancora più ardua. Nonostante ciò “siamo riusciti a diventare leader anche in Spagna e abbiamo un’importante presenza in Germania”: la conferma di quanto evidenziato dal CEO di MFE è nei numeri del primo semestre 2024 che sono stati presentati lo scorso 20 settembre. “Abbiamo tutti i fondamentali in crescita. Ricavi in crescita, risultato operativo in crescita, utile in crescita, posizione finanziaria netta migliorata dalla fine dell’anno scorso di 240 milioni. Ultimissimo, il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”: merito anche della dimensione internazionale del Gruppo, una “diversificazione geografica che attutisce gli squilibri nei diversi mercati”, che unitamente a un sistema crossmediale sempre più evoluto ed esportabile in tutta Europa fanno di MFE un “modello unico” a livello europeo. Nei mesi scorsi anche autorevoli testate di rilievo internazionale come “Les Echos”, “Augsburger Allgemeine”, “Financial Times” hanno dedicato diversi articoli al progetto MFE rimarcandone il valore anche in relazione alle prospettive di evoluzione del mercato.

Pier Silvio Berlusconi: la crescita internazionale di MFE nella vision del CEO

Il sistema crossmediale di MFE, nato su iniziativa di Pier Silvio Berlusconi, convince anche gli investitori: anche nel primo semestre il Gruppo ha conseguito infatti un deciso aumento della raccolta pubblicitaria, consolidando in Italia il trend estremamente positivo che aveva caratterizzato l’ultima parte del 2023 e registrando segnali di un deciso miglioramento anche in Spagna, dove prosegue il processo di forte rinnovamento dell’offerta editoriale televisiva e digital avviato nel corso dello scorso esercizio. Numeri che riflettono la vision di Pier Silvio Berlusconi dietro la strategia di MFE: “Noi non abbiamo voglia di conquistare per conquistare, ma vogliamo aiutare a crescere”. È quanto il Gruppo sta facendo

anche in Germania dove è primo azionista del Gruppo tv Prosiebensat. “Si tratta di fare il meglio per una importante media company europea e per tutti gli azionisti. Assumendo una strategia chiara e concreta”, aveva spiegato il CEO lo scorso marzo al “Corriere della Sera”. Lo riporta anche il documento dello scorso 8 aprile con cui MFE propone di “analizzare e preparare uno spin-off delle attività non core di ProSiebenSat.1 Media come opzione aggiuntiva (e esplicitamente non come alternativa esclusiva) alle ripetute intenzioni del management di cedere tali attività non core” per portare Prosiebensat a rifocalizzarsi sull’intrattenimento, il core business. Ora MFE attende i risultati del terzo trimestre e, secondo indiscrezioni diffuse lo scorso 4 ottobre da “Bloomberg News”, starebbe valutando “la possibilità di fare una mossa già il mese prossimo se non mostreranno sufficienti progressi nel raggiungimento degli obiettivi”. Il progetto di MFE per creare un grande broadcaster europeo “non significa fare una tv italiana in Germania con prodotti congelati tipo quelli delle piattaforme, senz’anima”, aveva ribadito Pier Silvio Berlusconi lo scorso marzo. “Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico. Calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato e in questo caso assolutamente tedesca. Noi persino in Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”: di base, come sta avvenendo anche in Spagna, c’è la consapevolezza che “grazie ai potenziali risultati economici creeremmo nuovo sviluppo” con nuove dimensioni che “porterebbero aumenti di ricavi e sinergie” a partre dalla tecnologia e dallo sviluppo di “una piattaforma comune di distribuzione di contenuti e di raccolta pubblicitaria capace di resistere e fronteggiare i colossi d’oltreoceano”.

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Innovazione e decarbonizzazione, Alessandro Bernini: il piano strategico di MAIRE per il futuro

Alessandro Bernini, CEO del Gruppo MAIRE, ha delineato ambiziosi obiettivi per il 2024, puntando a un consolidamento della crescita rispetto ai risultati del 2023.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: solidità della pipeline commerciale e visione di crescita

Durante l’evento “Out of the unBox”, Alessandro Bernini ha parlato della salute della pipeline commerciale del Gruppo, mettendo in luce la sua capacità di generare redditività e attrarre talenti. La sua visione strategica è quella di mantenere un portafoglio di progetti in grado di garantire risultati superiori rispetto al passato. “Vogliamo continuare ad essere un polo attrattivo per il personale qualificato della nostra industria – ha fatto sapere il CEO – Ritenerci ‘Employers of Choice’ non è uno slogan, ma è un dato di fatto, in quanto stiamo trovando sempre piena disponibilità in chi vuole far parte della nostra azienda, nelle varie geografie che ci interessano, dal sud-est asiatico, l’India in particolare, arrivando anche in Europa. Una disponibilità dettata dalla consapevolezza che in noi c’è capacità di sviluppo e crescita”. MAIRE ha anche presentato il piano strategico 2024-2033, confermando la necessità di aggiornare il proprio piano industriale.

Alessandro Bernini: il “Super Cycle” di investimenti e la transizione verso materie prime alternative

Un elemento chiave della strategia di crescita è rappresentato dal “Super Cycle” di investimenti, in particolare nel settore Downstream dell’Energy Value Chain, che si concentra sulla trasformazione delle risorse piuttosto che sul loro sfruttamento. Oggi risulta fondamentale adottare soluzioni innovative per la decarbonizzazione, riducendo l’impronta di carbonio e aumentando al contempo l’efficienza energetica. Alessandro Bernini ha ribadito l’importanza di una transizione verso l’uso di materie prime alternative come “rifiuti, energia elettrica che diventa, grazie al processo dell’elettrolisi, idrogeno e l’idrogeno e la CO2 sono i due Build Block fondamentali per produrre qualsiasi componente tradizionalmente prodotto con risorse naturali”. Con la controllata NextChem, MAIRE si propone come leader nell’integrazione tra investimenti e soluzioni tecnologiche innovative. “Deteniamo già le soluzioni tecnologiche, quindi la combinazione dei due: la capacità di eseguire il grande stream di investimenti delle Major e delle National, accompagnate dalla possibilità di dare una soluzione tecnologica innovativa, è quello che risulta essere vincente anche nell’ultima acquisizione di portafoglio”, ha quindi concluso il CEO.

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Innovazione e sostenibilità: il nuovo brand regionale del Gruppo FS

Il Gruppo FS ha lanciato il nuovo brand

“Regionale” per il trasporto locale, puntando su innovazione e sostenibilità. Con oltre 400 milioni di passeggeri all’anno e più di 6.000 corse giornaliere, il rebranding si concentra sul miglioramento del comfort, della sicurezza e dell’accessibilità per i viaggiatori in tutta Italia.

Gruppo FS, il nuovo brand "Regionale"

Gruppo FS: il nuovo brand Regionale tra innovazione e sostenibilità

Il Gruppo FS ha svelato una rinnovata identità per il trasporto regionale, volto a migliorare la mobilità ferroviaria locale con un forte accento su sostenibilità, innovazione e accessibilità. “Le innovazioni tecnologiche sono tutte fatte pensando ai nostri passeggeri. Quindi più comodità, più comfort all’interno del treno”, ha dichiarato Luigi Corradi, Amministratore Delegato di Trenitalia, durante la presentazione del 500esimo treno della flotta regionale presso la stazione di Roma Ostiense. Questo rilancio si inserisce in un piano strategico più ampio che prevede l’introduzione di 700 treni entro il 2027, tra cui modelli elettrici a doppio piano, monopiano e ibridi. Il Gruppo FS ha investito oltre 7 miliardi di euro per il rinnovo della flotta tra il 2018 e il 2027, ai quali si aggiungono ulteriori 3 miliardi per l’implementazione di tecnologie avanzate e manutenzione. L’attenzione ai dettagli è evidente in ogni aspetto: treni più silenziosi, sedili più spaziosi, telecamere a bordo per garantire maggiore sicurezza e un sistema di bagagliere adatto alle esigenze dei turisti. Questo impegno dimostra la volontà del Gruppo FS di offrire un servizio di alta qualità e di guardare al futuro del trasporto regionale in Italia.

Gruppo FS: investimenti per una mobilità regionale sicura e accessibile

Il rebranding del trasporto regionale fa parte di un processo di trasformazione avviato dal Gruppo FS, che ha messo al centro del proprio operato la sostenibilità. La flotta rinnovata include treni con tecnologie all’avanguardia, progettati per ridurre l’impatto ambientale e offrire soluzioni di trasporto più accessibili e sicure. “Sono treni nuovi disegnati per avere meno rumore all’interno, meno vibrazioni”, ha spiegato Corradi, sottolineando anche l’importanza di un’esperienza di viaggio più confortevole. Oltre alla puntualità, che ha raggiunto il 92% nel 2024, e alla digitalizzazione dei processi di acquisto e informazione, il Gruppo FS ha lanciato nuove funzionalità come il biglietto digitale e il sistema Tap&Tap, che facilita i pagamenti a bordo. L’integrazione sperimentale delle bodycam per il personale di Trenitalia in Emilia Romagna rappresenta un ulteriore passo avanti verso la sicurezza dei passeggeri. Grazie a questi investimenti, il Gruppo FS si conferma pioniere nell’adozione di soluzioni innovative per il trasporto pubblico in Italia.

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Ambiente Lavoro 2024: tutti gli eventi di AiFOS a Bologna

Comunicato Stampa

Ambiente Lavoro 2024: tutti gli eventi di AiFOS a Bologna

Tutti i workshop, convegni ed eventi dell’associazione AiFOS ad Ambiente Lavoro di Bologna dal 19 al 21 novembre 2024. Formazione, attrezzature, RSPP e manager HSE, cantieri, pesca, fulmini, macchinari e aggressività nelle organizzazioni.

 

Per approfondire diversi temi legati alla salute e sicurezza e promuovere l’aggiornamento continuo e il confronto tra i professionisti l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) partecipa attivamente ad “Ambiente Lavoro”, la manifestazione annuale di riferimento in Italia per chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro.

 

Per la 34° edizione di “Ambiente Lavoro”, che si terrà a Bologna dal 19 al 21 novembre 2024, l’Associazione AiFOS organizza numerose iniziative: tre convegni, un seminario, sei workshop e due eventi speciali.

 

Il link per avere informazioni e iscriversi agli eventi di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2024: https://aifos.org/home/eventi/fiere/ambiente_lavoro_2024

 

I convegni di AiFOS: formazione, Rapporto AiFOS, RSPP e manager HSE

Martedì 19 novembre 2024 si terrà dalle 10:30 alle 12:30 il convegno gratuito (Sala Concerto – Blocco D) “Il nuovo Accordo Stato-Regioni e la formazione per la sicurezza”.

Da due anni siamo in attesa dell’uscita dell’Accordo Stato-Regioni che riorganizza la formazione in materia di sicurezza. Quali sono le principali novità che ci attendono? Parliamone insieme e scopriamo come cambia la formazione attraverso il punto di vista delle Associazioni professionali del settore sicurezza che compongono la Carta di Bologna.

 

La partecipazione al workshop conferirà N. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: FORMATORE (AREA 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il 19 novembre 2024 si terrà anche, dalle 16:15 alle 17:30 il convegno gratuito (Saletta AiFOS – A24 – Padiglione 22) “Da RSPP a Manager HSE: competenze, responsabilità e tutela professionale”.

Nella gestione della safety aziendale, soprattutto delle medie e grandi imprese, una figura ormai sempre più centrale e strategica è quella del manager HSE; frutto della lenta metamorfosi di cui è stata oggetto quella del RSPP ancora oggi, tuttavia, non trova una precisa collocazione all’interno del complesso panorama normativo anche se, almeno sul piano tecnico-prevenzionale, alcuni interessanti passi in avanti sono stati compiuti con la norma UNI 11720-2018.

Tutto ciò determina non poche criticità e incertezze per RSPP e professionisti; il Seminario – che prosegue il II Forum Nazionale RSPP 2024 di Napoli – intende, quindi, approfondire con l’intervento di esperti nazionali alcune delle diverse dimensioni fondamentali di questo importante processo di cambiamento – nuove competenze, rapporto con il datore di lavoro, responsabilità e tutela professionale – anche alla luce delle prospettive che si aprono con l’atteso nuovo Accordo Stato – Regioni sulla formazione.

In occasione dell’evento, realizzato in collaborazione con Inail Direzione Regionale Campania e FORMEDIL Napoli, sarà presentata la III edizione del Forum Nazionale RSPP 2025.

 

La partecipazione al workshop conferirà N. 1 credito di aggiornamento valevole per le seguenti figure professionali: FORMATORE (AREA 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Mercoledì 20 novembre 2024 si terrà dalle 14:30 alle 17:00 il convegno gratuito (Sala Puccini – Padiglione 22) “La verifica dell’efficacia della formazione – Rapporto AiFOS 2024”.

Il nuovo Accordo Stato-Regioni individua “le modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa”, secondo quanto imposto dall’art. 37 del D. Lgs. 81/2008 successivamente alle modifiche apportate dalla L. 215/2021.

Emerge la consapevolezza del legislatore di considerare la valutazione dell’efficacia della formazione come strumento di prevenzione.

Questo perché valutare l’efficacia della formazione significa verificare che ciò che si è appreso a livello formativo si sia tradotto nella percezione e nei comportamenti del singolo partecipante ai corsi di formazione.

Abbiamo ritenuto, quindi, quanto mai utile ed opportuno dedicare la ricerca AiFOS del 2024 al tema della valutazione dell’efficacia della formazione, al fine di indagare se e come gli operatori della sicurezza svolgano, abbiano svolto e intendano svolgere in futuro questa attività, che con l’emanazione del nuovo Accordo Stato-Regioni diventa obbligatoria.

 

La partecipazione al workshop conferirà N. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: FORMATORE (AREA 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

I workshop di AiFOS: figure della sicurezza, attrezzature e cantieri

Martedì 19 novembre 2024 si terrà dalle 09:15 alle 11:15 il workshop “Macchine e attrezzature di lavoro Incluse ed Escluse – Le nuove prospettive.

Dal 2012 ad oggi molto è stato fatto in termine di formazione attrezzature di lavoro per le quali è necessaria una specifica abilitazione (Art 73 comma 5). E con la futura uscita del Nuovo Accordo Stato-Regioni, alle 8 Attrezzature citate dall’accordo Stato Regioni del 22/02/2022 se ne aggiungeranno altre 3: Macchine Raccogli Frutta, Caricatori per la Movimentazione dei Materiali e Carroponte. Verrà inoltre ampliata con un nuovo modulo la formazione del carrello elevatore.

Come prepararsi al meglio per organizzare la nuova formazione? Quali corsi verranno riconosciuti? Quali sono le novità previste per la valutazione finale?

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Sempre il 19 novembre 2024 si terrà dalle 11.30 alle 13:30 il workshop “Le responsabilità delle figure della sicurezza: facciamo chiarezza.

Molto spesso i ruoli delle figure aziendali in ambito sicurezza sul lavoro non sono definiti con chiarezza; ad esempio l’RSPP è veramente la figura che deve intervenire direttamente sul campo, come molti pensano? E i preposti sono solo quelli inseriti nell’organigramma aziendale? E il datore di lavoro rimane ugualmente responsabile anche in caso di delega di funzioni? E quale differenza esiste tra le contravvenzioni inserite nel Decreto 81/2008 e la responsabilità penale?

È il momento di fare chiarezza. Il workshop ha l’obiettivo di far comprendere quali siano le reali responsabilità delle figure della sicurezza, in virtù della posizione ricoperta all’interno dell’azienda.

 

La partecipazione al workshop conferirà N. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: FORMATORE (area 1), RSPP/ASPP, RLS

 

Mercoledì 20 novembre 2024 si terrà dalle 09:15 alle 11:15 si terrà il workshop “Sicurezza cantieri: è possibile dedicare più tempo alla sicurezza dei lavoratori e meno agli aspetti burocratici?.

A partire dal 2023 molti sono i provvedimenti normativi emanati ed in corso di emanazione che stanno modificando gli adempimenti nell’ambito dei cantieri: tra Codice dei Contratti, Patente a Punti, Accordi Stato Regioni sulla formazione dei datori di lavori, Contratti di settore con cadenze formative differenti rispetto alle norme, non sempre è facile capire cosa deve essere effettivamente fatto. Nel corso del workshop si farà una seria riflessione su questi aspetti in modo da riuscire a dedicare meno tempo agli aspetti burocratici e più tempo alla sicurezza dei lavoratori.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il 20 novembre 2024 si terrà dalle 14.00 alle 16.00 anche il workshop “Assemblaggi di macchinari in serie e in insieme: gestione tecnica, procedurale e documentale”.

I processi produttivi rendono spesso indispensabile l’assemblaggio di macchinari, procedura talora oggetto di incentivi per gli utilizzatori. L’approfondimento della normativa tecnica e documentale e il conseguente approfondimento in tema di responsabilità rappresentano pertanto un valido strumento conoscitivo per le aziende.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Tutti i workshop organizzati da AiFOS ad Ambiente Lavoro si terranno nella saletta AiFOS – A24 – Padiglione 22.

 

Gli altri eventi e workshop di AiFOS: fulmini, aggressività e sicurezza nella pesca

Mercoledì 20 novembre 2024 si terrà, presso la saletta AiFOS, dalle 11:30 alle 13:00 il seminario gratuito “La formazione alla sicurezza nella pesca”.

Il seminario è realizzato in collaborazione con Confsal Pesca, Sindacato lavoratori settore ittico ed agroalimentare.

 

La partecipazione al workshop conferirà N. 1 credito di aggiornamento valevole per le seguenti figure professionali: FORMATORE (AREA 1), RSPP/ASPP

 

Il 20 novembre 2024 si terrà, in occasione di Ambiente Lavoro, anche un evento associativo con la cena dei soci.

 

Giovedì 21 novembre 2024 dalle 09:15 alle 11:15, presso la saletta AiFOS, si terrà il workshop “La protezione dai fulmini delle persone all’interno e all’esterno degli edifici”.

Il fulmine può avere conseguenze particolarmente gravi sia sulle persone, soprattutto in ambiente esterno, che sugli edifici. Il Titolo III del D.lgs 81/08 (artt. 80 e 84) obbliga il datore di lavoro ad eseguire una valutazione del rischio da fulminazione ed individuare di conseguenza le misure di protezione da adottare contro tale eventualità, sia per le persone che lavorano all’interno degli edifici, sia per quelle che lavorano in ambienti all’aperto.

Il workshop si pone l’obiettivo di descrivere il quadro normativo di riferimento applicabile e di fornire quelle conoscenze di base utili per poter valutare in quali casi il fulmine può essere un problema per la vita delle persone e l’efficacia di una eventuale protezione. Per effettuare una corretta e precisa valutazione del rischio possiamo fare affidamento sulle norme CEI EN 62305 e CEI EN 62793.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Sempre il 21 novembre 2024, ma dalle 14.00 alle 16.00 si terrà il workshop “Fenomenologia dell’aggressività nelle organizzazioni. Ambiti di responsabilità, valutazione del rischio e misure di prevenzione”.

L’aggressività è un tema multifattoriale e un fenomeno emergente a livello sociale che si riverbera nell’impresa e negli enti, spesso di sommandosi alle dinamiche di gestione del personale, sempre più complesse. Oggi le organizzazioni dispongono di strumenti e competenze per gestire il problema?

L’obiettivo del workshop, orientato da un approccio tecnico/normativo/funzionale, è quello di accendere un faro sul fenomeno per fornire elementi di consapevolezza e i rudimenti funzionali a comprendere l’impatto sulle responsabilità delle organizzazioni e relative figure apicali, fornendo inoltre spunti circa gli adempimenti correlati.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Infine, il 21 novembre 2024, dalle 10.00 alle 12.00 si terrà (Sala Notturno – Blocco D) un evento gratuito dal titolo “Ho sempre fatto così! Atto unico con personaggi multipli in tema di salute e sicurezza sul lavoro”.

“Ho sempre fatto così” è un viaggio nelle emozioni che non sfoglia vademecum legislativi ma che vuole semplicemente ricordare che il lavoro è, nei modi e nella forma, un do ut des non tra fornitori e prestatori d’opera bensì tra persone, con talenti e ambizioni diverse ma, comunque e sempre, con la stessa dignità.

 

La partecipazione al workshop conferirà N. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: FORMATORE (AREA 3), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Ricordiamo che al 34° salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro AiFOS sarà presente anche con uno stand espositivo (stand A20, Padiglione 22) dedicato ai soci, alle aziende, ai CFA (Centri di Formazione AiFOS) e a tutti coloro che vogliano conoscere le attività di questa attiva realtà associativa.

 

Il link per avere informazioni e iscriversi agli eventi di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2024: https://aifos.org/home/eventi/fiere/ambiente_lavoro_2024

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 – [email protected]  – [email protected]

 

07 novembre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Storia di un’eccellenza italiana: il successo di Gruppo Riva

L’imprenditorialità e l’intuito di Emilio Riva hanno guidato Gruppo Riva verso uno straordinario processo di evoluzione, trasformandolo da una piccola società attiva nella raccolta dei rottami in una delle principali realtà siderurgiche europee.

Gruppo Riva

La visione di Emilio Riva e la nascita di Gruppo Riva

Fondata nel 1954 dai fratelli Emilio e Adriano Riva, Riva & C. s.a.s. inizia la sua attività specializzandosi nella raccolta e rivendita di rottami metallici, un settore in espansione nell’Italia del Dopoguerra, ancora impegnata nella Ricostruzione. Emilio Riva aveva però una visione più ampia: secondo l’imprenditore, la produzione diretta di acciaio avrebbe potuto generare guadagni più significativi rispetto alla semplice raccolta e vendita. Venne così realizzato il primo impianto siderurgico di Gruppo Riva a Caronno Pertusella, dotato di forni elettrici all’avanguardia, ponendo le basi per una successiva espansione.

Resilienza e innovazione: come Gruppo Riva ha affrontato la crisi degli anni ‘60

Negli anni ‘60, mentre il settore siderurgico italiano affrontava una crisi profonda a causa della crescente concorrenza internazionale, Gruppo Riva dimostrò una notevole capacità di adattamento e resilienza. Grazie a importanti investimenti in innovazione tecnologica, venne introdotta la colata continua curva a tre linee, un metodo già applicato con successo in Austria ma praticamente sconosciuto in Italia. Per realizzare questo ambizioso progetto, l’azienda si avvalse della collaborazione di esperti come Luigi Danieli e Renzo Colombo. L’implementazione della colata continua consentì al Gruppo di produrre billette direttamente dall’acciaio liquido, aumentando significativamente la capacità produttiva e gettando le basi per la futura leadership internazionale nel settore siderurgico. Gruppo Riva continua oggi a mantenere un forte focus sulla ricerca e sviluppo. Stabilimenti come quello di Lesegno fungono da veri e propri laboratori, nei quali tecnologie avanzate, come il Gleeble 3800, permettono di testare le proprietà dell’acciaio durante l’intero ciclo di lavorazione.

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Luca de Meo e Pedro Sanchez parlano del rilancio dell’auto in Spagna

Al Palazzo della Moncloa, il CEO di Renault Group Luca de Meo, ha parlato insieme al Premier spagnolo Pedro Sanchez del percorso di trasformazione sostenibile dell’industria dell’auto. Tra le priorità, la mobilità elettrica e le strategie per rafforzare la competitività europea.

Luca de Meo

Luca de Meo alla Moncloa: sfide e opportunità per l’industria automobilistica europea

Il Premier spagnolo Pedro Sanchez ha incontrato a Madrid Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), per affrontare temi cruciali per il futuro dell’industria automobilistica. La conversazione ha toccato aspetti centrali come la competitività, la decarbonizzazione e la digitalizzazione del settore, temi che costituiscono vere sfide per l’Europa e, in particolare, per la Spagna. Sanchez, affiancato dal Ministro dell’Industria Jordi Hereu e da altri rappresentanti governativi, ha evidenziato il lavoro svolto dal suo governo dal 2018, in particolare nella promozione della mobilità sostenibile e dell’adozione di veicoli elettrici. In risposta, Luca de Meo ha illustrato alcune delle azioni strategiche avviate per favorire una transizione ecologica nel settore, tra cui iniziative mirate alla produzione di veicoli compatti, soluzioni per una mobilità urbana efficiente e innovazioni nelle auto a idrogeno. A supporto di questi obiettivi, Sanchez ha richiamato l’importanza del piano Perte, che destina 5 miliardi di euro alla mobilità verde, accelerando così l’adozione di auto elettriche e la creazione di infrastrutture adeguate.

Gli obiettivi di Renault Group nelle parole di Luca de Meo a Parigi

La settimana precedente, al Salone dell’Auto di Parigi, Luca de Meo aveva espresso chiaramente l’intenzione di Renault Group di mantenere gli obiettivi di profitto per il 2024, senza allinearsi alla tendenza di revisioni al ribasso osservata in altri gruppi automobilistici. Secondo il CEO, le performance di Renault risultano solide e in linea con le previsioni, grazie anche ai buoni risultati ottenuti dalle vendite di modelli elettrici. Per l’anno in corso, il marchio francese stima un margine operativo superiore al 7,5% e un flusso di cassa libero che supera i 2,5 miliardi di euro, e ad oggi non emergono segnali che rendano necessario un cambio di rotta. Durante il Salone, Renault Group ha catturato l’attenzione con il nuovo modello Renault 4 E-Tech Electric e Twingo E-Tech Electric Prototype, che preannuncia la nuova Twingo elettrica che arriverà nel 2026, rivisitazioni moderne di classici del passato, oltre al prototipo Emblème, compatta a idrogeno che dimostra l’impegno della Casa verso una mobilità più sostenibile. Luca de Meo ha inoltre sottolineato che la qualità e il design accattivante dei veicoli sono elementi centrali per il successo, minimizzando il ruolo degli incentivi statali che, pur utili, non dovrebbero costituire la ragione principale delle vendite.

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Il percorso professionale di Luciano Castiglione fino all’approdo in Unoenergy S.p.A.

Luciano Castiglione, esperto di lungo corso nel settore energetico, guida oggi la Direzione Commerciale Area Adriatico Sud di Unoenergy S.p.A. Con una solida esperienza in efficienza energetica, unisce strategia e innovazione, promuovendo un approccio sostenibile e orientato alla crescita commerciale.

Luciano Castiglione

Luciano Castiglione: la carriera nei settori farmaceutico ed energetico

Luciano Castiglione inizia il suo percorso professionale negli anni ‘90 nel settore farmaceutico, dove ha costruito una carriera di successo, culminata in importanti ruoli come quello di Amministratore Delegato di DEA S.p.A. Direttore Generale di Astea Energia S.p.A., ha guidato processi di privatizzazione e sviluppato linee di business in efficienza energetica. Il suo percorso formativo prende il via con una laurea in Farmacia, seguita da anni di specializzazione e crescita professionale nel Gruppo Angelini, per poi approdare nel settore energetico con Edison S.p.A., dove ha affinato le proprie competenze in contrattazione e analisi di mercato. Oggi, alla guida di Unoenergy S.p.A., Luciano Castiglione si impegna per un approccio integrato che favorisca non solo lo sviluppo aziendale, ma anche un impatto positivo sulla comunità.

Impatti e strategie sostenibili: l’approccio di Luciano Castiglione

In Unoenergy S.p.A., Luciano Castiglione porta avanti una visione orientata alla sostenibilità e all’efficienza, introducendo pratiche innovative che supportano il territorio e le esigenze delle imprese locali. Nel suo ruolo, promuove una rete commerciale che si estende su tutta l’area Adriatico Sud, con l’obiettivo di ottimizzare i consumi energetici e offrire soluzioni competitive e sostenibili. Durante la sua carriera, ha saputo adattare le strategie aziendali alle sfide del mercato, garantendo al contempo il miglioramento dei servizi offerti e la soddisfazione dei clienti. Con una flessibilità operativa consolidata, Luciano Castiglione rappresenta oggi un pilastro per l’espansione di Unoenergy S.p.A., e il suo operato continua a riflettere la sua convinzione che efficienza e responsabilità siano le chiavi del successo.

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FME Education, un partner a supporto degli insegnanti e degli studenti

FME Education è un Editore specializzato nella creazione di contenuti didattici per la formazione. Progetta risorse innovative, destinate sia all’uso in classe che a casa, con l’obiettivo di supportare la crescita e l’apprendimento dei giovani studenti. La proposta si rivolge a insegnanti, studenti e famiglie, cercando di soddisfare le diverse esigenze di ciascun gruppo.

FME Education

Imparare divertendosi: la mission di FME Education

Il motto di FME Education, “Imparare divertendosi!”, rappresenta la missione dell’Editore. La convinzione che l’integrazione tra tecnologia e creatività possa trasformare l’insegnamento in un’esperienza coinvolgente e stimolante è alla base dell’approccio metodologico. Tale sinergia rende l’apprendimento più accessibile per gli studenti e facilita il lavoro degli insegnanti. Curiosità e coinvolgimento sono le condizioni necessarie per innescare l’apprendimento e l’offerta di FME Education si basa proprio sulla presentazione di nozioni e informazioni che mettono in campo l’esplorazione, la sfida, il gioco e la scoperta.

FME Education: un’offerta che si rivolge a scuola e famiglia

La proposta di FME Education parte dal principio che la condivisione sia alla base della conoscenza e della crescita. Sono due i luoghi elettivi della formazione a cui l’Editore si rivolge: la scuola e la famiglia. Essere un partner di insegnanti e genitori è il principale obiettivo, raggiungibile attraverso la sinergia di tre anime forti di FME Education. Ci sono infatti un team editoriale comprendente autori, redattori, docenti, creativi e consulenti; un gruppo tecnico formato da sviluppatori, grafici e programmatori; una squadra di esperti di formazione (docenti, pedagoghi e formatori) a cui l’Editore si rivolge sia per avere una consulenza per lo sviluppo di nuovi prodotti, che per affidare loro le attività di formazione sulle risorse e i servizi svolti quotidianamente nelle scuole.

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Tecnicaer Engineering, leader italiano nella progettazione eco-sostenibile

Fondata nel 2004 ad Aosta da Fabio Inzani e Stefano Bonfante, Tecnicaer Engineering si è rapidamente affermata come uno dei principali protagonisti nel panorama della progettazione integrata in Italia. Specializzata nella realizzazione di opere pubbliche di grande rilevanza, l’azienda ha saputo espandere le proprie competenze a livello internazionale, concentrandosi in particolare su progetti di carattere civile.

Tecnicaer Engineering

Tecnicaer Engineering: eccellenza e innovazione nella progettazione

Con sedi strategiche a Torino, Milano e Firenze, Tecnicaer Engineering opera in diversi ambiti, tra cui quello ospedaliero, sanitario, universitario, scolastico, sportivo, militare e carcerario. L’azienda cura ogni fase del processo, dall’analisi di fattibilità alla gestione operativa, ponendo particolare attenzione agli aspetti architettonici, ingegneristici, strutturali, impiantistici e urbanistici. In qualità di membro fondatore del consorzio Mythos, Tecnicaer Engineering riveste un ruolo di spicco nel settore, integrando creatività e soluzioni tecniche avanzate. La sua missione è ridefinire gli standard qualitativi e funzionali, garantendo servizi che rispettano i più elevati criteri di qualità, tutela ambientale e sicurezza sul lavoro. L’azienda è certificata ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001 – UNI ISO 45001.

Tecnicaer Engineering, leader nella progettazione eco-sostenibile

Tecnicaer Engineering si distingue per la progettazione di infrastrutture eco-sostenibili, pensate per migliorare la qualità della vita delle comunità. Membro del Green Building Council, l’azienda si contraddistingue anche per l’eccellenza nel Rating di Legalità e promuove attivamente le migliori pratiche di sostenibilità ambientale, seguendo protocolli come LEED, ITACA, WEEL e BREAM. Impegnata in settori quali il Project Financing, Global Services e Facilities Management, rappresenta un partner ideale per la realizzazione di progetti complessi, unendo precisione, innovazione e una forte attenzione alla sostenibilità in tutte le sue attività.

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Gianni Lettieri a “Sorrento d’Autore”: puntare sulle infrastrutture per il rilancio del Sud

Gianni Lettieri ha scelto il palco di “Sorrento d’Autore” per lanciare un messaggio chiaro: senza infrastrutture adeguate, il Sud Italia non potrà mai colmare il gap con il resto del Paese. Nel suo intervento, il Presidente di Atitech ha descritto una strategia che mira a rafforzare il settore dei trasporti e migliorare le connessioni nel Mezzogiorno.

Gianni Lettieri

Le dichiarazioni di Gianni Lettieri all’edizione 2024 di “Sorrento d’Autore”

All’ultima edizione di “Sorrento d’Autore”, Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, ha lanciato un accorato appello per una maggiore attenzione agli investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno. Nel panel dedicato al futuro del Sud Italia, il manager ha ribadito l’importanza di superare il divario che separa il Meridione dal resto del Paese, con particolare attenzione al potenziamento delle infrastrutture. “Ci sono studi che indicano come per colmare il gap con il Nord servirebbero miliardi di euro di investimenti annuali per un decennio“, ha affermato, evidenziando i problemi legati alle reti di trasporto, come la linea ferroviaria Napoli-Bari, e la necessità di migliorare i collegamenti tra i porti del Sud. Gianni Lettieri ha poi voluto sottolineare l’enorme potenziale del capitale umano del Meridione e la capacità del territorio di rispondere alle crisi meglio di altre aree del Paese, ma ha ammonito: senza investimenti adeguati, questa forza rimarrà inespressa. Fondamentale anche un sistema bancario più attento alle piccole imprese locali e alle startup, che rappresentano il futuro economico del Paese. “Piuttosto che chiedere incentivi, il Sud deve puntare a infrastrutture che rendano il territorio competitivo“, ha aggiunto, auspicando un cambio di approccio da parte della politica, non solo nell’individuare i problemi ma nel proporre soluzioni concrete.

La carriera di Gianni Lettieri: dal tessile alla leadership di Atitech

Gianni Lettieri ha costruito la sua carriera su una visione imprenditoriale di largo respiro, partendo dal settore tessile negli anni ’70 e affermandosi come uno dei protagonisti dell’industria italiana. A soli 19 anni ha avviato la sua prima attività imprenditoriale, aprendo un impianto di produzione per la lavorazione di tessuti, dimostrando subito un’inclinazione naturale per il business. Questa prima impresa si è rivelata un successo, permettendogli di espandere le sue operazioni anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Oltre all’attività imprenditoriale, ha svolto ruoli di rappresentanza istituzionale di rilievo, guidando l’Unione degli Industriali di Napoli per sei anni consecutivi, fino al 2010, distinguendosi per la sua capacità di affrontare i problemi strutturali del Meridione. Nel 2008 ha preso il timone di Atitech, azienda specializzata nella manutenzione aeronautica, trasformandola nel più grande polo indipendente d’Europa nel settore. Sotto la sua guida, la MRO ha espanso notevolmente le sue attività, acquisendo nuovi hangar e linee produttive, e rafforzando la sua presenza internazionale. Gianni Lettieri è anche noto per le sue iniziative di solidarietà, come il Natale Solidale e la conversione di un hangar Atitech in un hub vaccinale durante la pandemia di Covid-19.

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Botter: tradizione e innovazione nel settore vitivinicolo

Botter, fondata da Carlo Botter nel 1928, è un simbolo dell’eccellenza vinicola italiana. L’azienda ha consolidato la sua presenza internazionale attraverso la produzione e commercializzazione di vini di qualità, abbracciando la sostenibilità e valorizzando le tradizioni enologiche italiane. Fa parte del Gruppo Argea insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini.

Botter Spa

Botter: un secolo di eccellenza nel vino italiano

Botter S.p.A., storico marchio vinicolo di Fossalta di Piave, celebra una lunga tradizione di successo nel settore enologico. Parte integrante insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini del Gruppo Argea, il più grande operatore privato nel panorama vitivinicolo italiano, l’azienda si è affermata come uno dei principali esportatori di vino italiano nel mondo. Specializzata nella produzione e commercializzazione di vini fermi e frizzanti, Botter offre una vasta gamma di denominazioni ed etichette, tra cui Prosecco, Primitivo e Pinot Grigio, apprezzate nei mercati chiave dell’export.

Botter e la sostenibilità: l’impegno per il futuro del vino

Oltre alla qualità dei suoi prodotti, l’azienda si distingue per l’impegno verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale nel settore vitivinicolo. L’azienda promuove pratiche sostenibili nella produzione di vini DOC e DOCG e supporta la transizione ecologica della filiera. Grazie al suo orientamento internazionale e al posizionamento competitivo, Botter S.p.A. è al centro di un progetto di aggregazione che mira a coinvolgere le eccellenze enologiche italiane, valorizzandone le identità e preservandole come espressione della tradizione, con l’obiettivo di aumentare la presenza del vino italiano nel mondo.

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Alessandro Benetton si racconta a Sky TG24: l’intervista all’imprenditore

Temi personali ma anche di business al centro dell’intervista su Sky TG24 ad Alessandro Benetton: l’imprenditore è il protagonista del nuovo ciclo di “Vite – L’arte del possibile”, che racconta storie di grandi italiani e di successo internazionale.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton si racconta a “Vite – L’arte del possibile”

È Alessandro Benetton il protagonista del nuovo ciclo di “Vite – L’arte del possibile”, programma curato e realizzato dal Direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis dedicato alle personalità che si sono distinte nel proprio ambito professionale (l’industria, il cinema, la scienza, la letteratura, lo sport) arrivando a imporsi a livello internazionale. Le interviste ruotano in particolare sul percorso, professionale ma anche personale, che li ha portati al successo. Nella puntata in onda su Sky TG24 lo scorso 17 ottobre Alessandro Benetton ha accolto il pubblico nella sua casa di Ponzano Veneto: “Siamo a casa mia e dei miei figli. È un luogo dei valori, io lo definirei così; un luogo in cui sono riuscito a mettere assieme la semplicità che voleva trasferirmi la mia famiglia, la responsabilità ma anche le ambizioni e avere un posto dove poi tornare e riflettere con se stessi e con le persone più vicine”.

Alessandro Benetton: “I miei no, i miei rifiuti mi hanno portato dove sono”

I miei no, i miei rifiuti mi hanno portato dove sono”, spiega Alessandro Benetton nell’intervista. Fin da bambino “ero molto curioso, sicuramente alla ricerca precoce di un’indipendenza, e alla ricerca di me stesso”. Poi gli studi all’estero e le prime esperienze lavorative: una che ancora oggi ricorda con grande affetto è quella in Formula 1. “Per me è stata un’esperienza molto formativa. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare qualcuno come Michael Schumacher: l’abilità di prenderlo è stato un passaggio fondamentale per la storia del Gruppo, non solo per i successi nello sport ma anche perché ha permesso credibilità al marchio e alla famiglia”, ha raccontato ai microfoni di Sky TG24. Lo sottolinea anche nella sua autobiografia intitolata “La Traiettoria”. Pubblicata nel maggio 2022, di recente è uscita anche all’estero in versione inglese: “La traiettoria, il risultato finale che è sconosciuto quando inizi un percorso. Per chi nasce privilegiato questo è un impegno, no? Cioè quello di scoprire che forse è stato tutto questo il centro della mia infanzia e poi anche della mia motivazione, essere alla ricerca di capire se tu veramente sei bravo, se riesci a stare in piedi da solo e tutto questo insieme di esercizi porta in qualche maniera a definire quella che diventa la tua traiettoria”, ha spiegato Alessandro Benetton rispondendo al giornalista in merito alla scelta del titolo.

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Gian Maria Mossa: come evolve la relazione banker-cliente, l’intervista all’AD

“Fai forza su una relazione di lungo periodo, su un modello che non si basa sul mordi e fuggi, per creare valore oltre al patrimonio finanziario, quindi anche all’impresa”: Gian Maria Mossa spiega al “Corriere della Sera” come Banca Generali stia entrando in una “nuova fase del concetto di protezione patrimoniale”.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: Banca Generali proiettata a un livello superiore di consulenza allargata, globale

Quella che emerge dall’intervista del “Corriere della Sera” a Gian Maria Mossa in merito all’opa lanciata su Intermonte è anche la centralità riconosciuta al cliente e l’importanza di creare una relazione di valore. “Noi siamo diventati quello che siamo perché abbiamo costruito relazioni molto forti, di lungo periodo, tra il nostro banker e il cliente di riferimento”, osserva infatti Gian Maria Mossa. “Ci rendiamo conto che sempre più spesso l’imprenditore ha bisogno di essere accompagnato, in una logica di protezione, a ragionare in modo più ampio sull’azienda e riuscire a internalizzare le competenze in quest’ambito ci porta a un livello superiore di consulenza allargata, globale”: per Banca Generali quindi è indispensabile che il banker sia anche in grado di costruire un rapporto di lunga data, oltre che di fiducia, arrivando a superare quella dimensione del “mordi e fuggi” che, secondo l’AD, è il limite di alcuni operatori nel capital market.

Gian Maria Mossa: la nostra relazione nasce da esigenze di protezione e di valorizzazione del patrimonio ed evolve

L’idea di dare una continuità alla relazione è “il concetto su cui facciamo leva, persone di fiducia, a fianco del cliente, nel lungo periodo”, ricorda Gian Maria Mossa. “Siamo convinti che in un contesto come questo ci sia bisogno di capitali per le imprese e c’è bisogno di affiancare l’imprenditore nel momento di affrontare scelte di governance, di passaggio generazionale e di innovazione”: internalizzare alcune capabilities, sottolinea l’AD in riferimento all’operazione su Intermonte, rende “più solido tutto il progetto”. Di base c’è anche la consapevolezza della necessità di guardare e proiettarsi sempre più nel futuro in un contesto che evolve di continuo: “Tipicamente, le banche commerciali hanno prestato soldi agli imprenditori o li hanno accompagnati in operazioni di finanza straordinaria e questi imprenditori hanno successivamente lasciato i loro averi al private banking della banca. La nostra relazione invece nasce da esigenze di protezione e di valorizzazione del patrimonio e sfocia estendendo queste competenze a una gestione integrata dell’impresa che è una parte significativamente rilevante del patrimonio. Qui si stanno proprio cambiando i ruoli”. Fare forza su una relazione di lungo periodo, su un modello che non si basa sul mordi e fuggi, per creare valore oltre al patrimonio finanziario, quindi anche all’impresa è la direzione che persegue Banca Generali con l’opa su Intermonte. “Ed è anche una risposta a tutti quei bankers che cercano l’indipendenza per poter servire al meglio tutti i loro clienti-imprenditori”, ribadisce Gian Maria Mossa al “Corriere della Sera”.

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Amica Chips e WillBe trasformano l’e-commerce delle patatine

Amica Chips, storico brand italiano nel settore degli snack salati, ha intrapreso una nuova avventura digitale collaborando con l’agenzia di marketing WillBe per lanciare un e-commerce all’avanguardia. Questa iniziativa ha rivoluzionato l’esperienza d’acquisto dei consumatori, puntando su accessibilità, inclusività e coinvolgimento delle nuove generazioni, senza perdere di vista l’identità del marchio.

Amica Chips

Amica Chips e WillBe: la scommessa dell’e-commerce di patatine

Amica Chips ha deciso di innovare il proprio approccio al mercato collaborando con l’agenzia di marketing WillBe per il lancio di un e-commerce dedicato. Tra il 2022 e il 2023, le due aziende hanno unito le forze per creare una piattaforma online che ha ottenuto immediato successo. Secondo i fondatori di WillBe Mithya Trabacchin e Thomas Marazzato, “abbiamo dimostrato che un e-commerce di patatine può attirare l’attenzione, avvicinando un brand come Amica Chips alla propria community e ai propri clienti finali aprendo un nuovo canale di vendita diretta”. Questa iniziativa ha permesso di coinvolgere la Generazione Z, puntando sull’interazione attraverso campagne di marketing innovative. La sfida era ambiziosa: portare online un prodotto già ampiamente distribuito nella grande distribuzione organizzata. Grazie alla sinergia con WillBe, la realtà fondata da Alfredo Moratti ha sviluppato una strategia di comunicazione mirata a rendere il brand moderno e attraente per i nuovi clienti, soprattutto quelli abituati agli acquisti online. L’e-commerce, attivo dal 2023, offre la possibilità di acquistare prodotti da qualsiasi luogo e dispositivo, con un’interfaccia utente intuitiva e accattivante che riflette la natura frizzante del prodotto.

Inclusività e innovazione: il futuro digitale di Amica Chips con WillBe

La collaborazione ha portato alla creazione di un sito web accessibile e inclusivo, pensato per utenti con diverse esigenze, compresi coloro che soffrono di daltonismo, dislessia e altri disturbi visivo-cognitivi. Come affermano i titolari di WillBe, “l’inclusività del sito era un aspetto fondamentale per avvicinare il brand alla propria community, senza dimenticare nessuno”. Il restyling ha coinvolto anche i social media, canali essenziali per comunicare con un pubblico giovane e digitale, traducendo la croccantezza delle patatine in campagne di marketing che attraggono e coinvolgono gli utenti. Guardando al futuro, Amica Chips punta a mantenere la crescita raggiunta, esplorando nuove frontiere della comunicazione e fondendo realtà fisica e digitale. “Abbiamo già diverse novità pronte e altre che sono in via di sviluppo. Sarà sicuramente un 2025 interessante da molti punti di vista”. Questi successi dimostrano come l’innovazione e l’attenzione alle esigenze dei consumatori possano aprire nuovi orizzonti per un brand storico come Amica Chips.

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Su WikiCeo la carriera di Diego Nepi Molineris, AD di Sport e Salute

Diego Nepi Molineris è un dirigente italiano con ampia esperienza in ambito sportivo. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi di primo piano in diverse aziende, sia italiane che internazionali, svolgendo ruoli importanti anche nell’organizzazione di manifestazioni sportive per il CONI e per Sport e Salute.

WikiCeo

WikiCeo esplora la vita professionale di Diego Nepi Molineris

Nato a Siena nel 1971, Diego Nepi Molineris è laureato in Scienze Politiche presso l’Università della sua città. Nel corso della sua carriera ha svolto esperienze di docenza in master e corsi di specializzazione presso diverse istituzioni, tra cui Scuola dello Sport CONI, Luiss Creative Business Center e Campus University MBA. WikiCeo, portale specializzato sul mondo manageriale italiano, evidenzia come il percorso professionale del manager sia iniziato nel 1995 presso la società inglese Matthews & Goodman, dove Diego Nepi Molineris si occupa di trattative immobiliari con istituzioni bancarie e investitori. L’anno seguente si trasferisce in Australia per lavorare nella multinazionale Larry Smith presso l’aeroporto di Sydney: qui gestisce attività legate alla finanza e al retail, acquisendo ruoli di crescente responsabilità. Nel 2000 torna in Italia come Retail Development Manager per la filiale italiana di Larry Smith. Nello stesso anno avvia una nuova tappa della carriera entrando in Aeroporti di Roma come Business Development Manager. Nel 2001 è nominato Responsabile dello Sviluppo e della Gestione presso Grandi Stazioni.

Diego Nepi Molineris: le esperienze nel settore sportivo

Nel 2005 la carriera di Diego Nepi Molineris prosegue nel CONI assumendo il ruolo di Direttore degli Impianti Sportivi e del Parco del Foro Italico: tra le altre cose si dedica all’ottimizzazione degli asset sportivi e di altra tipologia. Nel 2014 è nominato Direttore Marketing & Business Development, contribuendo all’organizzazione dei principali eventi sportivi globali in collaborazione con le Federazioni Sportive Nazionali. Nel 2017 è protagonista della creazione della strategia per l’Italia Team, unendo milioni di fan attorno ai valori dello sport. Dal 2008 al 2020, invece, in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino, Londra, Rio de Janeiro e Tokyo, Diego Nepi Molineris partecipa alla missione italiana come Responsabile dell’Organizzazione e del Funzionamento di Casa Italia. Nel 2021 è nominato Direttore Generale di Sport e Salute e nel 2023 ne diventa Amministratore Delegato. Come riportato sul profilo WikiCeo, nel 2018 ha ricevuto il “Premio Celli” istituito in onore del giornalista senese Giovanni Celli.

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Deficit di offerta, per il rame si prospetta un 2025 complicato

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  • 9 Gennaio 2025

Nonostante alcuni intoppi lungo il percorso per la transizione energetica, il processo va avanti e questo ha importanti implicazioni sulla domanda di alcuni metalli. Primo fra tutti il rame, che potrebbe vivere una situazione di deficit di offerta nel corso del 2025.

Cosa innesca il deficit di offerta

rameLa domanda di metallo rosso è destinata a crescere in futuro (da questo essenzialmente deriva la prospettiva di un deficit di offerta). Infatti il rame serve per la realizzazione di veicoli elettrici, per la creazione di sistemi a energia solare ed eolico. La richiesta è forte anche da settori in forte crescita, come i data center per l’intelligenza artificiale (AI) e le esigenze della difesa.

Tutto questo senza considerare la domanda che arriva da settori industriali più tradizionali come l’edilizia, il manifatturiero e i beni di consumo durevoli. Questi ultimi riceveranno impulso dall’avvio del ciclo di tagli ai tassi di interesse da parte delle banche centrali.

Il ruolo della Cina

Insomma è probabile che i lagging indicator dei consumi di rame in Europa e negli Stati Uniti migliorino. Questa domanda crescente compensa il declino causato dalla crisi immobiliare cinese, seconda economia più grande del mondo (che ha vissuto una contrazione dell’attività industriale per il quinto mese consecutivo). Va precisato però che dal gigante asiatico sono arrivate recentemente notizie positive per la domanda di rame, visto il tentativo di rilanciare l’economia attraverso un massiccio pacchetto di stimoli governativi.

L’offerta aumenta, ma non basta

Dal lato dell’offerta la situazione è invece diversa, perché non riesce a tenere il passo della domanda, nonostante l’aumento della fornitura dalle miniere (comunque ridotta). Probabilmente a breve ci sarà anche una riduzione entro la fine del 2024 o l’inizio del 2025, poiché la maggior parte delle fonderie di rame stanno subendo perdite, a causa delle tariffe di trattamento (TC) storicamente basse. Ecco allora che le forniture sempre più limitate di rame, nei prossimi sei-dodici mesi, potrebbero portare a un deficit di oltre 200.000 tonnellate nel 2025.

Rischio boom per il prezzo

La conseguenza sul prezzo sarebbe inevitabile, con previsioni che per il rame sul London Metal Exchange (LME) raggiungono anche una media di 10.500 e 11.000 dollari per tonnellata, rispettivamente nel 2025 e nel 2026.
Ricordiamo che il 2024 fin qui è stato particolarmente volatile, ossia con ampie escursioni di prezzo. Nella prima parte dell’anno il prezzo del rame ha corso fino a 11.000 dollari tonnellata, con l’indicatore RSI in ipercomprato, poi è precipitato a 8.700, quindi è risalito a oltre 10.000 dollari nel mese di settembre.

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Umberto Lebruto: siglata l’intesa per il rinnovamento urbano di Catania

Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani, ha siglato un importante protocollo d’intesa con il Comune di Catania e Rete Ferroviaria Italiana. L’accordo mira a potenziare le infrastrutture e a rigenerare le aree urbane dismesse, promuovendo lo sviluppo sostenibile e migliorando l’efficienza dei trasporti nella città.

Umberto Lebruto alla stipula dell'accordo

Umberto Lebruto: firmato l’accordo per la rigenerazione di Catania

Il protocollo firmato anche da Umberto Lebruto ha come obiettivo il potenziamento infrastrutturale e la rigenerazione urbana delle aree dismesse o in via di dismissione nel territorio etneo. L’accordo prevede l’istituzione di una cabina di regia e di un tavolo tecnico per definire strategie e interventi mirati. Le parti coinvolte lavoreranno insieme per promuovere l’efficientamento dei trasporti ferroviari e stradali, migliorare l’integrazione modale e ricucire gli spazi urbani. Le parti coinvolte puntano a rendere nuovamente attrattive le aree ex industriali, come gli ex scali merci e le ex officine ferroviarie, attraverso l’inserimento di nuovi servizi sia pubblici che privati.

L’impegno di Umberto Lebruto per lo sviluppo infrastrutturale

Durante la cerimonia di firma, il Gruppo FS ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le amministrazioni locali per realizzare opere infrastrutturali integrate. “La firma del protocollo d’intesa con il Comune di Catania è un chiaro esempio di come il Gruppo intende progettare e realizzare opere infrastrutturali integrate che siano prima di tutto condivise con i territori e che producano valore e benefici alle comunità interessate”. “Quest’intesa è l’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di fornire ai cittadini servizi di mobilità connessi e intermodali e riqualificare spazi urbani a oggi non utilizzati rendendoli attrattivi e centri di servizi e utili funzioni”. L’accordo rappresenta un passo significativo verso la trasformazione di Catania, con particolare attenzione al miglioramento del sistema dei trasporti e alla riqualificazione di aree strategiche. Grazie all’impegno di Umberto Lebruto e delle società del Gruppo FS, la città potrà beneficiare di corridoi di mobilità su ferro, sia a livello regionale che internazionale, connettendo la Sicilia al continente europeo. Questo intervento assume ulteriore importanza in vista del futuro Ponte sullo Stretto, che renderà ancora più cruciale l’efficienza delle infrastrutture siciliane.

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Incontro tra Pietro Labriola e Lula: TIM Brasil punta su crescita e sostenibilità

Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, ha recentemente incontrato il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il Ministro delle Comunicazioni Juscelino Filho a Brasilia. L’AD ha ribadito l’impegno strategico di TIM per il Brasile e il ruolo cruciale delle telecomunicazioni come motore di sviluppo economico e sociale.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM rafforza la presenza in Brasile

Sul profilo LinkedIn, Pietro Labriola ha condiviso la sua visione sul settore, confermando i rischi derivanti dall’operato dei giganti digitali senza adeguate regolamentazioni. “Con la nuova configurazione del Gruppo TIM, il Brasile assume un’importanza ancora maggiore”, ha fatto sapere, sottolineando la disponibilità a “supportare agende che rafforzino le relazioni tra Brasile, Italia e l’Europa”. Nel corso degli anni, il Brasile ha implementato “politiche pubbliche e regolatorie che hanno collegato l’alta tecnologia a una vasta democratizzazione”. È proprio in questo contesto che TIM “continuerà a essere protagonista, con investimenti e soluzioni che promuovano lo sviluppo economico e sociale”. L’AD ha poi evidenziato i successi del Gruppo nel Paese sudamericano, come la diffusione del 4G in tutte le municipalità e l’acquisizione di Oi mobile, che ha permesso di migliorare la sostenibilità economica del settore. Grazie a investimenti strategici e politiche di lungo termine, ha affermato Pietro Labriola, TIM ha consolidato la propria presenza come leader nelle telecomunicazioni brasiliane, contribuendo allo sviluppo di infrastrutture avanzate e all’espansione di servizi digitali accessibili.

Pietro Labriola: TIM tra Italia e Brasile, un modello di crescita digitale e sostenibile

Durante il Business Forum di São Paulo, occasione che ha segnato l’inizio di un importante dialogo istituzionale tra Italia e Brasile, Pietro Labriola ha ribadito quanto TIM sia “brasiliana tanto quanto italiana, partecipando proattivamente al disegno industriale e di sviluppo economico e sociale del Paese e investendo in una prospettiva di lungo periodo”. Nel contesto brasiliano, TIM si distingue per il supporto a progetti regolatori innovativi come la diffusione del 5G e il concetto di “Fair Share” in cui il Brasile si afferma come leader mondiale nella costruzione di un nuovo ecosistema digitale. Secondo Pietro Labriola, l’approccio sistemico del Brasile ha permesso di creare una sinergia tra crescita del business e beneficio pubblico, un modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile delle telecomunicazioni.

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Stefano Venier presenta il Transition Plan: la road map di Snam verso il Net Zero al 2050

Stefano Venier: “Questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura”.

Stefano Venier

Stefano Venier: il primo Transition Plan di Snam, una roadmap chiara e credibile verso il Net Zero al 2050

Fornisce un set completo di iniziative, metriche e Kpi per supportare una transizione credibile verso il Net Zero al 2050”, ha evidenziato l’AD Stefano Venier lo scorso 17 ottobre presentando il primo Transition Plan di Snam che prevede investimenti per 26 miliardi di euro entro il 2032 per decarbonizzare le proprie infrastrutture e diminuire l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni: un documento che sarà costantemente aggiornato per riflettere efficacemente l’evoluzione del sistema energetico anche in relazione ai risultati conseguiti e ai progressi raggiunti sul fronte dell’innovazione tecnologica. “Abbiamo fissato obiettivi chiari e ambiziosi per la riduzione delle emissioni, in particolare quelle di scope 1 e 2, che riguardano direttamente Snam. Prevediamo di ridurre queste emissioni del 40% entro il 2030, raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 e il Net Zero entro il 2050”, ha spiegato l’AD Stefano Venier illustrando il documento. Gli investimenti sono suddivisi in due fasi: la prima (2023-2027) focalizzata sul mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale del sistema energetico e la seconda (2028-2032) sull’evoluzione verso un sistema multi-molecola. Le azioni e gli obiettivi indicati nel Transition Plan sono sostenuti da una governance chiara, con iniziative attuabili sul contenimento delle emissioni e la biodiversità e il ruolo crescente della finanza sostenibile che “ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione”. Basti pensare che dal 40% del totale dei finanziamenti impegnati nel 2020 si è passati a circa l’80% nel 2023 e la quota aumenterà ulteriormente all’85% entro il 2027: attualmente più del 50% del finanziamento sostenibile è legato agli indicatori di riduzione delle emissioni, a ulteriore conferma del più ampio impegno di Snam in materia di sostenibilità.

Stefano Venier: la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam

Parlando del complesso percorso verso il Net Zero, l’AD Stefano Venier ha ribadito che “questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura”: sul fronte della biodiversità, Snam si impegna a raggiungere la Zero Net Conversion quest’anno e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti. Nei dati inclusi nel Transition Plan emerge anche la resilienza degli asset di Snam durante il percorso verso il Net Zero e oltre: come indicato in più occasioni anche dall’AD Stefano Venier, giocano infatti un ruolo fondamentale nella transizione verso la neutralità carbonica, soprattutto per le industrie energetiche e per quelle dei settori hard to abate. Sulla base di una valutazione approfondita dei rischi in tutti gli scenari, il documento conferma la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam, basato principalmente sull’uso e l’esposizione al rischio fisico degli asset lungo l’intero percorso fino al 2050 e oltre: solo l’1% dei gasdotti presenta un rischio di sottoutilizzo fino al 2040 e meno del 10% nel 2050.

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Fondazione Amplifon, Susan Carol Holland: investiti 3,5 milioni per l’inclusione nel 2023

Nel 2023 Fondazione Amplifon ha investito 3,5 milioni di euro, sostenendo 23.000 persone e attuando oltre 300 progetti di volontariato. Sotto la guida di Susan Carol Holland, la Onlus continua a promuovere l’inclusione sociale, ispirandosi ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: oltre 300 azioni di volontariato di Fondazione Amplifon nel 2023

Nel 2023 Fondazione Amplifon ha investito 3,5 milioni di euro, supportando 23mila persone e realizzando oltre 300 azioni di volontariato. Questi numeri confermano l’impegno della Onlus guidata da Susan Carol Holland nel colmare i divari sociali e promuovere l’inclusione. Per la sua attività assistenziale, la Fondazione si ispira ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, di cui il primo è proprio la riduzione delle disuguaglianze. Rimettendo al centro dei sistemi educativi, culturali ed economici le persone, attraverso la valorizzazione delle loro capacità produttive, artistiche e le loro volontà educative e di apprendimento, vengono contrastati i fenomeni di marginalizzazione. Il secondo obiettivo è legato invece alla sostenibilità delle città e dei Comuni. È altrettanto importante, infatti, garantire l’accesso ad abitazioni sicure e a prezzi accessibili in contesti urbani adeguati, che assicurino i servizi pubblici, di mobilità e connessione essenziali. Il lavoro di Fondazione Amplifon è quello di sviluppare progetti e attività che promuovano la partecipazione attiva, nonché il superamento delle barriere e l’eliminazione degli ostacoli che impediscono agli individui di prendere parte alla vita sociale e professionale.

Susan Carol Holland: i volontari, una risorsa strategica per la Fondazione

Uno degli aspetti più importanti dell’operato della Fondazione Amplifon è il coinvolgimento dei dipendenti del Gruppo, i quali partecipano attivamente come volontari alle varie iniziative. Nel 2023 oltre 210 dipendenti hanno dato vita a più di 300 azioni di volontariato. “Accanto a quella degli anziani – ha spiegato la Presidente di Fondazione Amplifon Susan Carol Hollandabbiamo a cuore anche una seconda comunità, che abbiamo coinvolto sin dall’inizio: i volontari, in massima parte persone del Gruppo Amplifon. Essi rappresentano una risorsa strategica essenziale per la Fondazione, in termini di contributo umano, intelligenza ed energia. Ed è anche grazie a loro che, oggi, nutriamo il desiderio di diventare sempre più grandi e fare grandi cose”. Per garantire un’interazione efficace con le persone anziane, sono stati organizzati corsi di formazione che hanno fornito le competenze necessarie per affrontare le diverse situazioni. Tra le iniziative di maggior successo spiccano “Let’s dream! È sempre tempo di sognare”, che ha visto la partecipazione di 50 volontari. Altrettanto rilevante è stata “Ti Passo a Prendere – Edizione Corvetto”, che ha coinvolto circa 40 anziani e 20 volontari in attività culturali che hanno avuto luogo nell’estate del 2023 a Milano. 

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MFE, crossmedialità e assunzioni: la vision di Pier Silvio Berlusconi per il futuro

Il CEO di MFE – MEDIAFOREUROPE Pier Silvio Berlusconi ha illustrato in diversi interventi l’intenzione del Gruppo di proseguire lungo le ottime performance raggiunte nel 2023 e nel corso del 2024, pianificando anche nuove assunzioni per rafforzare il sistema crossmediale.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi conferma che MFE continuerà a investire sul capitale umano

MFE – MEDIAFOREUROPE guarda avanti con fiducia, supportata da solidi risultati economici e da un sistema crossmediale che ha ottenuto ottime prestazioni nel 2023 e nel 2024. In tale contesto di crescita, il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi adotta anche una strategia di investimenti sul capitale umano, con l’obiettivo di raggiungere 1.000 nuovi ingressi nel giro di tre anni. Lo ha sottolineato il CEO in varie interviste specificando come MFE abbia già inserito 250 persone lo scorso anno e sia determinato a raggiungere quota 1.000. Il focus è rivolto in particolare ai profili sotto i 30 anni e alle donne, accogliendo in azienda non solo figure professionali già qualificate ma anche talenti da formare e seguire lungo il percorso professionale. “Tra loro ci sono i nostri manager del futuro”, aveva dichiarato Pier Silvio Berlusconi riferendosi a una prospettiva orientata alla crescita e all’espansione nel panorama mediatico internazionale. Parallelamente, MFE – MEDIAFOREUROPE si conferma alla guida di un sistema crossmediale unico che consente di superare le performance del mercato sia in ambito italiano che spagnolo.

Pier Silvio Berlusconi: investimenti tecnologici in MFE per la crescita

Fin dalla nascita avvenuta nel 2021, MFE – MEDIAFOREUROPE si è rivelata un’iniziativa di successo anche grazie a un approccio crossmediale che valorizza le diverse piattaforme, dalla televisione tradizionale al web. Un progetto voluto da Pier Silvio Berlusconi che, negli anni, ha dato seguito alla lunga esperienza consolidata da Mediaset nel settore dei media e della comunicazione. La strategia prevede un grande focus sui contenuti e sulla tecnologia combinando mezzi tradizionali e digitali: tra questi, televisione, media online, radio e cartellonistica, assicurando una presenza efficace a livello nazionale e internazionale. MFE si distingue così come azienda italiana attiva nei maggiori mercati mediatici, non oggetto di acquisizione da parte delle multinazionali e leader di un hub internazionale altamente specializzato. Tale sistema, sviluppato sotto la guida del CEO Pier Silvio Berlusconi, punta anche a migliorare la competitività dell’Europa nel mercato globale. In quest’ottica si inserisce il continuo investimento sul capitale umano, segnando una netta controtendenza rispetto alle riduzioni di personale effettuate dai colossi mediatici nel mondo.

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Andrea Mascetti ospite al convegno sullo scrittore Piero Scanziani

Lugano ha ospitato lo scorso 12 ottobre il convegno “Piero Scanziani il cantastorie”, un evento dedicato al celebre scrittore ticinese, una delle voci più importanti nel panorama culturale del Novecento italiano e svizzero. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui Andrea Mascetti.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti celebra l’eredità culturale di Piero Scanziani

Andrea Mascetti, da sempre promotore di iniziative che valorizzano il patrimonio culturale, ha partecipato attivamente alla discussione, sottolineando l’importanza di Piero Scanziani come figura centrale della letteratura ticinese. Lo scrittore, intellettuale e viaggiatore, ha saputo cogliere le grandi questioni del ventesimo secolo, affrontando temi quali il rapporto tra umano e spirito in un mondo sempre più materialista. I suoi scritti, che spaziano dai romanzi di carattere esistenziale ai saggi e reportage giornalistici, lo hanno reso un punto di riferimento, tanto da essere candidato due volte al Premio Nobel per la letteratura e vincitore del Premio Schiller nel 1997.

Andrea Mascetti: riflessioni su Libro bianco

Nel corso del convegno sono stati esplorati vari aspetti della sua opera, con particolare attenzione a Libro bianco, romanzo che tenta di rispondere alla domanda “Cosa c’è dopo la morte?”. Andrea Mascetti, insieme a Michela Musante e Maria Giuseppina Scanziani, ha preso parte a una tavola rotonda dedicata proprio a questa opera, offrendo una riflessione sull’eredità culturale di Scanziani e sul suo profondo legame con il territorio ticinese. Durante il dibattito, è stato rimarcato come Scanziani rappresenti una delle voci più autentiche e profonde del Canton Ticino, capace di mettere in luce la complessità dell’esistenza umana e il valore del patrimonio culturale locale. Un omaggio a uno scrittore che ha saputo interpretare la vita con un approccio spirituale e filosofico, lasciando un segno indelebile nella letteratura del Novecento.

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PHTOBYA: occhiali artigianali che uniscono eleganza e durabilità

PHTOBYA è un marchio di occhiali artigianali, realizzati con acetato giapponese di alta qualità e creati per durare nel tempo. Ogni occhiale rappresenta un connubio tra stabilità tecnica, estetica, personalità e cura dei dettagli, esaltando l’individualità di chi li indossa. Il brand si distingue per un design senza tempo, unico e una produzione sostenibile.

PHTOBYA

PHTOBYA: occhiali di design che raccontano la tua essenza

In un mondo sempre più dominato dal fast-fashion, PHTOBYA si distingue come un marchio che punta alla qualità e alla durabilità. I suoi occhiali sono molto più che semplici accessori: sono espressioni di personalità e simboli di eleganza. Infatti, l’obiettivo del brand è creare qualcosa che non solo valorizzi il volto, ma anche l’essenza di chi li indossa. Ogni occhiale è realizzato con materiali di eccellenza e modellato con una cura che riflette la passione e la dedizione di chi li ha creati. PHTOBYA ha scelto di utilizzare lastre di acetato da 16 mm per garantire stabilità e resistenza nel tempo, rendendo ogni modello unico, proprio come una scultura. Ogni dettaglio, dalle cerniere alla minuteria, è stato progettato per esaltare il valore dell’oggetto perché ogni accessorio dovrebbe essere un compagno di vita, capace di arricchire i momenti quotidiani con stile e comfort.

Eleganza e qualità: gli occhiali PHTOBYA per chi cerca il meglio

Il team di PHTOBYA ha una missione chiara: creare occhiali che riflettano l’essenza di chi li indossa, puntando su un design raffinato e una qualità senza compromessi. Ogni modello della collezione nasce da un processo meticoloso che inizia con la selezione di materiali pregiati e termina con la cura dei più piccoli dettagli. Secondo l’azienda, il processo di creazione degli occhiali è paragonabile all’arte della scultura, poiché si tratta di prendere un materiale grezzo per cui è necessario, prima, immaginare e poi dargli concretamente una nuova forma. Per l’azienda, ogni occhiale è un’opera d’arte che racchiude non solo l’anima di chi lo ha sognato, ma soprattutto, di chi lo indossa. Dalla scelta dei colori delle lenti alla realizzazione di cofanetti in legno personalizzati, tutto è pensato per offrire un’esperienza unica e duratura, che accompagni il cliente nel tempo. La filosofia di PHTOBYA va oltre il prodotto: si tratta di una visione del mondo che punta a dare valore al tempo, alla bellezza e alla personalità.

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Health Italia: la semestrale evidenzia un incremento dei ricavi dell’8,4%

Health Italia, società attiva nel settore della sanità integrativa e delle soluzioni per il benessere di famiglie e dipendenti di aziende, ha chiuso il primo semestre del 2024 con un utile a 1,5 milioni e ricavi a +8,4%.

Health Italia

Health Italia: ricavi a +8,4%, migliorata anche la posizione finanziaria netta

Health Italia, quotata su Euronext Growth Milan, ha registrato nel primo semestre 2024 un incremento dei ricavi netti dell’8,4%, raggiungendo i 19,3 milioni di euro rispetto ai 17,8 milioni di euro dell’anno precedente. In crescita anche il segmento Servizi Healthcare e Servizi Sanitari che guadagna 8 punti percentuali e il segmento Support Health Care che ne guadagna 13. L’Ebitda si attesta a 4,1 milioni di euro, un 26,1% in più rispetto ai 3,3 milioni di euro del 30 giugno 2023. L’Ebitda Margin è pari al 21,4% dei ricavi netti, 3 punti percentuali in più rispetto all’esercizio precedente che si attestava invece a 18,4%. Un risultato influenzato dall’incremento della marginalità dell’attività e dell’efficace strategia di saving messa in atto dall’azienda. L’utile di 1,5 milioni di euro è in linea a quello registrato nel 2023, mentre la posizione finanziaria netta ha visto un miglioramento significativo, stabilendosi a 3,9 milioni di euro, rispetto ai 6,4 milioni del 31 dicembre 2023.

L’AD di Health Italia Livia Foglia: “Soddisfatti dei risultati conseguiti”

Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti nel primo semestre del 2024, che hanno visto una crescita significativa dei principali indicatori economici e finanziari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Così l’AD di Health Italia Livia Foglia, commentando i dati della semestrale. “Questo successo – ha poi aggiunto la manager – è il risultato di una strategia ben pianificata, focalizzata sull’ottimizzazione delle risorse e sul rafforzamento delle nostre attività principali. Tale razionalizzazione non solo ha migliorato le nostre performance, ma ci ha permesso, anche, di sfruttare le opportunità offerte da un mercato della sanità integrativa e del welfare in forte espansione”.

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Uno sguardo diverso sulla comunicazione aziendale

Comunicato Stampa

Uno sguardo diverso sulla comunicazione aziendale

Un corso di 8 ore in presenza a Brescia il 4 dicembre 2024 sulla comunicazione, per farsi comprendere e farsi ascoltare in maniera efficace nelle aziende e a tutti livelli.

 

In ogni azienda la qualità della comunicazione è molto importante. Incide direttamente sull’efficienza e la produttività, riducendo gli errori e le incomprensioni, promuove la trasparenza accrescendo il benessere aziendale e incoraggiando la condivisione delle idee.

Senza dimenticare che una buona comunicazione, interna ed esterna, rafforza la fiducia, l’immagine aziendale e il raggiungimento degli obiettivi strategici.

 

L’importanza di una buona comunicazione risulta ancora più evidente per chi si occupa di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, perché permette di diffondere in modo chiaro e tempestivo le informazioni sui rischi, sulle procedure, sulle misure preventive. Questo riduce il rischio di infortuni, garantisce che tutti sappiano come comportarsi in caso di emergenza e favorisce una cultura aziendale orientata alla prevenzione.

 

Tuttavia, la comunicazione può essere soggetta a criticità, distorsioni e interferenze, che ne riducono la chiarezza e alimentano i conflitti.

 

Per arrivare ad una comunicazione efficace può essere necessario adottare nuovi e inaspettati punti di vista, capovolgendo il nostro atteggiamento e sperimentando un’inversione dei paradigmi comunicativi tradizionali.

 

Esistono percorsi formativi che, ribaltando i nostri approcci e proponendo nuove tecniche comunicative, permettono di migliorare la comunicazione nel mondo del lavoro?

 

Il nuovo corso a Brescia per migliorare la comunicazione aziendale

Per migliorare la qualità della comunicazione aziendale, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia il 4 dicembre 2024 un nuovo corso di formazione in presenza di 8 ore.

 

Il corso di formazione “Upside Down della comunicazione” nasce dall’esigenza emersa in tante aule di farsi comprendere e farsi ascoltare in maniera efficace nelle aziende, a tutti livelli: come professionisti tra pari e con chi prende decisioni, datori di lavoro, ecc.

 

Infatti la comunicazione per essere proficua deve essere strategica e presupporre cambiamenti su più piani: relazionali e strutturali.

 

Il corso permetterà di analizzare, in maniera esperienziale, quali reattività, pregiudizi e preconcetti ci limitano. Si insegneranno tecniche dalla comunicazione per ridurre le criticità e indebolire gli ostacoli. E si parlerà degli strumenti necessari per modificare il flusso delle comunicazioni inefficaci nelle strutture organizzative, ridisegnando percorsi virtuosi di comunicazione circolare.

 

La docente del corso è Sara Calì, formatrice e facilitatrice di comportamenti efficaci nelle organizzazioni, coach strategico.

 

Il programma del corso e le informazioni per iscriversi

Il 4 dicembre 2024 si terrà, dunque, a Brescia – presso Aifos Service, Via Branze n. 45 c/o CSMT, Università degli studi di Brescia – il corso di 8 ore in presenza “Upside Down della comunicazione”.

 

Gli obiettivi e le finalità del corso:

  • esplorare i paradigmi invertiti della comunicazione aziendale up down
  • offrire uno sguardo provocatorio sulla comunicazione
  • esplorarne i paradigmi invertiti e circolari, affinché la comunicazione strategica faccia da ponte nella comprensione tra le persone che appartengono a differenti reparti o vari livelli di responsabilità aziendali
  • analizzare i modelli di comunicazione dominanti per scoprire nuove prospettive che sfidano lo status quo

 

Il programma della giornata di formazione (8.30/13.00 e 14.00/17.30):

  • analisi delle tradizionali tecniche di comunicazione all’interno delle organizzazioni: identificazione dei problemi
  • cosa è la comunicazione circolare: attività esperienziali
  • tecniche e strumenti pratici di applicazione della “Comunicazione breve e strategica”
  • come riorganizzare le comunicazioni nelle aziende
  • test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso permette di ottenere diversi crediti formativi: 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, 8 ore di aggiornamento per Coordinatori alla Sicurezza e 8 ore di aggiornamento per Formatori qualificati terza area tematica.

Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (organizzazione e gestione delle risorse umane).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/upside-down-della-comunicazione

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 – [email protected]

 

 

31 ottobre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Pulizie degli uffici a Verona e provincia

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  • 9 Gennaio 2025

La Provincia di Verona è caratterizzata dalla presenza di un notevole numero di zone dedicate alle attività commerciali. In molte di queste zone, sia che si tratti di centri direzionali che del centro storico della città, la presenza di uffici è massiccia. In un contesto del genere è di particolare importanza non solo la posizione in cui aprire il proprio ufficio, la dimensione e il costo, ma anche l’ efficiente pulizie di quest’ultimo. Un ufficio pulito rappresenta un biglietto da visita di non poco conto per i clienti che si susseguono all’interno dell’ambiente.

L’impresa di pulizie Victoria opera da anni in tutta la zona di Verona e Provincia, ed è specializzata nella pulizia di uffici di piccole, medie e grandi dimensioni. Si avvale della collaborazione di un team di esperti professionisti del settore che con la loro esperienza nel campo della pulizia sono in grado di far fronte a qualsiasi tipo di sporco o problematica si possa presentare e risolverla in poco tempo senza alcun aggravio o disturbo sull’attività che si sta svolgendo.

L’impresa di pulizie dispone inoltre di un’ampia gamma di mezzi e attrezzature da lavoro, ideali per portare a termine con successo ed efficacia qualsiasi tipo di intervento e in qualsiasi zona della città venga richiesto.

Vengono inoltre proposti vantaggiosi contratti annuali o a lunga scadenza di pulizie ordinaria oltre che alcuni tipi di contratti di pulizie straordinarie, come quelle di post-ristrutturazione o per particolari superfici, che possono essere richieste in periodi particolari dell’anno, una tantum, o per situazioni impreviste o non preventivate.  

Scegliere l’affidabilità di una ditta di pulizie da anni presenti nel territorio è garanzia di un risultato finale secondo le aspettative e senza sorprese sotto ogni aspetto, oltre a dare la sicurezza di presentare davanti ai propri clienti il miglior biglietto da visita possibile.

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BV TECH: innovazione e sicurezza per il futuro digitale italiano

BV TECH, leader nell’ICT e nella sicurezza informatica, cresce grazie ad acquisizioni strategiche e investimenti in ricerca e sviluppo. Presente in vari settori, fondata nel 2005 e guidata dall’Ingegnere Raffaele Boccardo, è un partner chiave per la trasformazione digitale dell’Italia.

BV TECH logo

BV TECH: innovazione e sicurezza per il futuro digitale dell’Italia

BV TECH è diventata uno dei principali protagonisti nel mercato dell’ICT e della sicurezza informatica a livello nazionale e internazionale. L’azienda offre competenze avanzate nella gestione di grandi progetti strategici, operando sia in ambito civile che militare, e fornisce servizi attraverso piattaforme con tecnologie proprietarie. La mission è quella di costruire e mettere al sicuro il futuro dell’Italia attraverso la ricerca e l’innovazione. Presente in settori strategici come Difesa, Spazio, Pubblica Amministrazione, Sanità, Finanza e molti altri, detiene un know-how unico nei campi della cybersecurity, cloud & infrastructure, software e data science, e digital trust. Nel 2023, dopo aver registrato ricavi per 164 milioni di euro e un Ebitda Margin superiore al 22%, BV TECH ha acquisito il Gruppo Arturai, specializzato in servizi globali di sicurezza cloud ed enterprise security.

Competenze globali e impegno nell’innovazione tecnologica di BV TECH

Con oltre 1.200 dipendenti e una presenza internazionale con 20 sedi in Italia e all’estero, BV TECH unisce rapidità di sviluppo e stabilità operativa in ambienti sicuri. L’azienda investe annualmente circa il 10% dei ricavi in ricerca e sviluppo, dimostrando un forte impegno nel presidiare la frontiera della sicurezza e della conoscenza. Il fattore distintivo dell’azienda è l’approccio olistico alle sfide tecnologiche, offrendo soluzioni su misura che vanno dall’analisi delle esigenze alla progettazione di soluzioni mirate. Attiva in numerosi mercati, l’azienda fornisce servizi che spaziano dalla cybersecurity alla gestione dei big data, dal cloud computing alle comunicazioni sicure, posizionandosi come partner strategico per la trasformazione digitale dell’Italia.

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