La 19.a tappa del “Giro” 2013 si conclude con l’inedita salita di Val Martello
Silandro farà festa e ospiterà la partenza della penultima tappa
Nelle valli delle mele e delle fragole per eccellenza il ciclismo scriverà storie importanti
Eva Lechner, biker e “stradista”, ha provato gli ultimi 25 ripidi chilometri
Il Giro d’Italia, anche nel 2013, con tutta probabilità si deciderà sulle tappe dolomitiche ed è facile pensare che il 24 maggio, con la 19.a tappa, e il 25 maggio saranno due date determinanti.
Venerdì 24 il Giro d’Italia scatta da Ponte di Legno (BS) e si conclude con una inedita salita in Alto Adige, o meglio in Val Venosta (Vinschgau in lingua tedesca) e più precisamente nella splendida Val Martello che si dirama poco dopo Silandro; sarà, la terzultima tappa, decisamente da annali del ciclismo.
Dopo la partenza da Ponte di Legno, i “girini” affronteranno Passo Gavia, scenderanno alla volta di Santa Caterina e Bormio, affronteranno poi il Passo Stelvio (Cima Coppi) entrando successivamente in territorio altoatesino ed in Val Venosta, famosa per le proprie mele di montagna contraddistinte dal classico logo con la coccinella. Poi la tappa si allungherà fino a Silandro, scendendo a Coldrano e da lì infilerà la Val Martello, arrivando …dove finisce la strada a quota 2051 m.
Difficile immaginare come i corridori potranno affrontare oltre 1400 metri di dislivello in appena 25 chilometri, lasciandosi alle spalle la Val Venosta e Silandro ed avendo nelle gambe le due mitiche ascese del Gavia e dello Stelvio.
La Val Martello, conosciuta d’inverno per la pratica del biathlon e dello scialpinismo e d’estate per la sua proverbiale ed eccezionale produzione di piccoli frutti, fragole in primo luogo, è anche mèta dei ciclisti che amano le emozioni forti e riempirsi gli occhi di viste appaganti, ed in questo la Val Martello immersa nel Parco Naturale dello Stelvio non è seconda a nessuno.
Poi sabato 25 la penultima tappa prende il via da Silandro, capoluogo della Val Venosta, mèta turistica ambita da chi ama il wellness e l’outdoor, ma la bicicletta soprattutto, una località ancora tutta da scoprire per camminatori, pedalatori e per chi ricerca le cose genuine, come sgranocchiare le buone mele tipiche locali.
Quest’inverno abbondante di neve ha ridotto o comunque ritardato le prime uscite stagionali sui pedali, anche di chi il ciclismo lo interpreta da protagonista e da professionista, forse qualche lingua di neve il 24 la si troverà ancora a lato strada.
La tappa del Giro d’Italia che si conclude in Val Martello suscita non poche curiosità. Mentre si attendono i sopralluoghi delle squadre, c’è chi ha voluto farsi una bella sgambata proprio sulle orme degli ultimi 25 km di tappa. Eva Lechner, campionessa di mtb, maggiore e migliore interprete azzurra, non disdegna però il ciclismo su strada (è stata pure campionessa italiana nel 2007). È altoatesina e sulla salita della Val Martello ci va spesso per preparare i grandi appuntamenti, salendo, per riscaldarsi, prima lungo la Val Venosta (lei è di Appiano) e poi rizzandosi sui pedali nella valle delle fragole.
L’abbiamo incontrata ai primi di aprile in una giornata bigia, addirittura nevosa in quota: “Quest’anno ho iniziato la stagione su strada in Olanda – afferma la Lechner – , all’Energiewacht Tour; dovevo partecipare con la mia compagna di squadra Nathalie Schneitter alla Cape Epic, ma stava male e quindi ho optato per questa gara a tappe, per prepararmi alla stagione. Correre in Olanda è molto diverso che correre in Italia, le strade sono molto strette e c’è sempre molto vento, non è facile, bisogna abituarsi, ma sicuramente è stato un buon allenamento e mi sono sentita molto bene fino alla fine.”
Lasciando la Val Venosta a Coldrano (a proposito, ci si può arrivare tranquillamente col trenino anche con la bici appresso) ci si immerge nel verde. Coltivazioni di mele, ma soprattutto una costante di questi ultimi 25 km di tappa, salita! All’inizio è dolce, poi lasciato Coldrano sulla destra c’è una zona con una mandria di mucche Highlander capaci di sfidare anche i rigori invernali, tipiche con il loro lungo pelo bruno e le grandi corna, e qui la salita inizia ad impennare con quattro tornanti a balcone sulla valle che si immergono nelle coltivazioni di piccoli frutti. Dopo circa 5 chilometri la salita sembra finita, ma è una “trappola”, c’è una veloce discesa, qualche centinaio di metri e poi la strada comincia a risalire, siamo a Transacqua. Salita e ancora salita.
Prima di entrare nel cuore della Val Martello si possono notare un paio di lama abituati a “salutare” gli ospiti dal loro recinto che costeggia l’unica strada che solca la vallata. Siamo proprio nella frazione di Transacqua, ma il bello deve ancora venire. Si sale in continuazione, si oltrepassa la frazione di Ganda e si scollina, prima in leggera discesa e poi con un tratto pianeggiante e dove, sulla sinistra, si erge incastonato nel verde il centro del biathlon, che nel 2007 ha ospitato i Campionati Mondiali Junior e che ogni anno è teatro di eventi internazionali. Presso il centro del biathlon saranno ubicati la sala stampa e la produzione televisiva della 19.a tappa. Pochi metri per prender fiato e, “salutato” il centro del biathlon che ospita anche le piste da fondo e di ski roll d’estate, il tracciato impone otto tornanti ravvicinati che salgono di quasi 200 metri di dislivello, fino ad intravvedere l’imponente diga del bacino idroelettrico sul lago di Gioveretto. Quando transiterà il “Giro” non sarà visibile in tutta la sua bellezza. Il bacino infatti si riempie d’estate ed è davvero una bella opportunità per scampagnate e camminate.
Intanto pedalando lungo gli ultimi scorci di tappa si notano gli scenari maestosi del Parco nazionale dello Stelvio. Per prime si scorgono Cima Rossa, Punta Gioveretto, poi le immacolate Cima Venezia e Cima Marmotta. Il 24 maggio le vette del Gruppo Ortles Cevedale saranno tutte imbiancate, sono la patria delle aquile e soprattutto del gipeto, un avvoltoio che vive lassù, con un’apertura alare che arriva fino a 285 cm!
Tappa finita? Nemmeno per sogno. Si sale ancora, non è una semplice ripetizione. Seguono 10 tornanti, ancora ripidissimi, uno in fila all’altro, dentro il bosco. Per il pubblico ci sarà da divertirsi, lì si consumeranno momenti difficili per chi ha già speso molto. L’altimetro comincia ad avvisare che la quota è intorno ai 2.000 metri. Alla fatica della salita si somma la difficoltà della rarefazione dell’aria. Manca poco, la strada spiana, poi ancora un centinaio di metri in salita, il percorso si fa stretto e poi finisce.
Siamo nei prati della “HinterMartell”, l’alta Val Martello. Qui la tappa dopo 138 km si conclude, comincia un altro “mondo”, da visitare con calma in estate per fare nordic-walking o salutari passeggiate raggiungendo gli ospitali rifugi, oppure d’inverno con gli sci d’alpinismo o le racchette da neve. Non ci sono impianti di risalita, ci vuole fiato, forza di volontà, proprio come a concludere la tappa.
Eva Lechner non ha dubbi: “La conformazione del percorso in Val Martello è molto sfiancante per il fisico, perché, se si affronta una salita continua, il corpo ha il tempo di abituarsi, invece su un percorso che cambia ritmo tutto diventa più difficile. La salita della Val Martello a me piace, soprattutto gli otto tornanti che sono belli corti, e per il fatto che quando esci da una curva devi affrontare subito la successiva, mi divertono i tornanti così, che di solito piacciono ai grimpeurs.”
La biker di Appiano aggiunge una nota tecnica: ““Per affrontare queste salite io ho usato il 34 come rapporto anteriore. I maschi useranno sicuramente un 39 davanti, ma sui tornanti non saprei dire con sicurezza con quale rapporto saliranno, credo un 25. Sarà sicuramente dura per loro che saranno reduci da due salite impegnative.”
Il pomeriggio della tappa a Silandro sarà allestito l’Open Village, con la telecronaca live sul maxi schermo nel parcheggio della Casa Culturale, e dalle 17 fino alle 24 è annunciato il Giro Party in centro storico, tutto da vivere: ci sarà da divertirsi davvero.
Silandro sabato 25 maggio ospiterà lo start della 20.a tappa. Primo tratto tutto in Alto Adige con passaggi da Merano, Bolzano, Nova Levante e Passo Carezza, poi si passa in Trentino sul Passo San Pellegrino, si entra in Veneto sui Passi Giau e Tre Croci, quindi Cortina d’Ampezzo e Tre Cime di Lavaredo (BL).
Al mattino, verso le 9, a Silandro presso la Casa Culturale ci sarà la registrazione dei corridori e poi si svolgerà la premiazione del traguardo volante “Mela Val Venosta” del giorno prima nella stessa località, infine alle ore 11.00 la partenza della carovana dalla piazza della Cassa di Risparmio percorrendo poi l’isola pedonale del centro altoatesino.
Info: www.giroditalia-valvenosta.net
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