Sarà un caso, ma nelle edizioni disputate il 30 gennaio non hanno mai vinto norvegesi o svedesi
Quella del 2011 è l’edizione record con 7200 iscritti
Quest’anno ci sono tanti atleti èlite, gente da Coppa del Mondo
Intanto il count-down si sta avvicinando rapidamente al 30 gennaio
La Marcialonga di Fiemme e Fassa si prepara alla sua 38.a edizione il prossimo 30 gennaio, e se esistesse una smorfia della Marcialonga, il “70” sarebbe senza dubbio un numero su cui scommettere una prossima auspicabile vincita.
Il 1970 va considerato l’anno in cui la granfondo trentina si presenta ufficialmente al mondo. Il nome “Marcialonga” veniva reso pubblico a fine agosto di quell’anno, in una riunione convocata a Pozza di Fassa, mentre pochi giorni più tardi la città di Trento si gemellava con Mora, sede della leggendaria Vasaloppet. Nel palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese si celebrava l’importante momento con una grande festa, per suggellare un’amicizia italo-svedese destinata a durare nei decenni. Era tutto pronto, regolamento incluso, e l’interesse e la curiosità crescevano per l’inizio dell’avventura Marcialonga, che avvenne in pista nel febbraio dell’anno successivo.
Si diceva, numero “70” da tenere d’occhio. Settanta, infatti, sono anche gli anni di differenza tra il concorrente più “esperto” della Marcialonga 2011, il friulano Ferruccio Buzzi classe 1923 e 35 “Marcialonghe” portate a termine, e i due gemelli Martin ed Henrik Olsson, i più giovani della prova di 70 km, che compiranno 18 anni pochi giorni prima del via. Ed ecco un terzo “70”, i chilometri del tracciato della granfondo più amata d’Italia, e unica al mondo nell’ambientazione ai piedi delle maestose cime dolomitiche trentine.
Dal 1971 ad oggi, eccezion fatta per la prima e la terza edizione quando si disputò in febbraio, la Marcialonga di Fiemme e Fassa ha sempre preso il via l’ultima domenica di gennaio. E in data 30 gennaio si è già gareggiato sei volte in passato, precisamente negli anni 1972, ’77, ’83, ’94, 2000 e 2005. Tutte queste edizioni hanno visto salire sul gradino più alto del podio della gara maschile atleti di nazionalità differenti, ovvero nell’ordine, il finlandese Pauli Siitonen, il francese Jean Paul Pierrat, l’austriaco Walter Mayer, il tedesco Johann Muhlegg, l’azzurro Fulvio Valbusa (ultimo italiano a vincere la granfondo) e il ceco Stanislav Rezac. Come si può notare, mancano all’appello svedesi e norvegesi, che… per entrare nella ipotetica classifica dei “vincitori del 30 gennaio” hanno deciso quest’anno di iscriversi in circa 4.200 tra la gara “lunga” e quella “light” di 45 km.
Per quanto riguarda le donne, invece, le “vincitrici del 30 gennaio” sono state Maria Canins Bonaldi (’83), le russe Elena Kalughina (’94) e Svetlana Nageikina (2000) e la fiemmese Cristina Paluselli nel 2005, che poi concesse il bis l’anno successivo e fu l’ultima azzurra d’oro alla Marcialonga.
Quanti numeri insomma questa Marcialonga, se si volesse scommettere veramente ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta.
Per quanto riguarda alcuni tra i sicuri protagonisti sulle nevi fiemmesi e fassane a fine gennaio, si leggono i nomi di Björn Lind, Jörgen Brink, Thomas Alsgaard, Mathias Fredriksson, Anders Aukland, Jens Arne Svartedal, Rikard Andreasson, Fabio Santus, Bruno Carrara, Seraina Mischol, Sabina Valbusa, Veronica De Martin Pinter, a cui si aggiungono gli specialisti della FIS Marathon Cup, Oskar Svärd, Jerry Ahrlin, Daniel Tynell, Jörgen Aukland, Stanislav Rezac, Marco Cattaneo, Jenny Hansson e Susanne Nyström. Dell’ultima ora sono anche le conferme di Nicola Morandini e Bruno Debertolis – 6° e 7° nella gara 2010 – e dello svizzero Toni Livers, vincitore della staffetta di CdM a La Clusaz in Francia lo scorso 19 dicembre.
Un “parterre de roi”, insomma, per questa Marcialonga 2011, che ormai conta quasi sulle dita delle mani i giorni che mancano al via.
Info: www.marcialonga.it
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