Il mondo delle due ruote si sta lentamente adattando all’ottica di consumi eco-compatibili che riguarda già da qualche anno il mondo delle quattro ruote.
Nonostante infatti i veri appassionati delle moto sembrino non apprezzare i prototipi elettrici a ridotte emissioni, per via della sostanziale carenza di questi ultimi in termini di prestazioni e di “voce” rispetto alle sorella maggiori con alimentazione a benzina, gli scooter alimentati a elettricità sono una realtà sulla quale l’industria meccanica sta spendendo grandi energie e saranno certamente presto presenti in massa nelle nostre strade (si parla infatti di soli 0.20€ per un pieno).
Ma quali sono davvero i vantaggi di uno scooter ecologico e quali gli svantaggi? Ci sono un bel po’ di miti da sfatare in questo senso, dato che –ad esempio- molte persone sono convinte che uno scooter elettrico non abbia la capacità di arrivare a velocità medie, quando invece riescono tranquillamente a raggiungere i 60/70km/h con punte anche di 100 km/h. Un po’ di chiarezza va fatta sulla batteria poiché si calcola in Ah (unità di misura della carica elettrica rapportata al tempo di esaurimento dell’energia); essenziale da questo punto di vista è scegliere la giusta batteria dato che a parità di capacità, a seconda del tipo di batteria, varia il tempo di esaurimento (le batterie al litio garantiscono delle prestazioni più lunghe, ma costano circa il doppio). Per quanto riguarda i ricambi motocicli la disponibilità è identica a quella che c’è per i normali motocicli.
La potenza dello scooter non si indica quindi in cv, ma in watt, e la potenza media dei motorini elettrici si aggira intorno ai 1000 watt, anche se è consigliabile l’acquisto di uno scooter a 2000 o 3000w se si sa di dover percorrere abitualmente tratti di strada in salita.
Tasto ancora dolente è quello del prezzo che rimane più alto rispetto ai tradizionali scooter a benzina, anche se il trend è in discesa; ovviamente a fronte di un maggiore investimento iniziale, c’è il beneficio dei costi di gestione considerevolmente più bassi, dato che per un pieno si calcolano 0.20€, ed inoltre per i primi 5 anni è possibile usufruire dell’agevolazione governativa che prevede che il bollo si inizi a pagare dal sesto anno, in misura pari ad un quarto di quello che pagano i normali mezzi a benzina; atro risparmio anche sul fronte tagliandi, che costano all’incirca metà rispetto a quelli effettuati sui normali motorini. Unico costo di gestione che rimane invariato è quello che si riferisce all’assicurazione che – con qualche rara eccezione- rimane invariata.
Il dubbio che tiene in scacco ancora molti italiani però non riguarda i componenti elettrici o i costi di gestione di mezzi, ma l’ancora latente- se non assente- disponibilità di punti di rifornimento per veicoli elettrici in Italia; unica eccezione è costituita dal comune di Firenze che conta attualmente già 109 colonnine di ricarica sparse per la provincia. Quindi allo stato attuale delle cose tutti gli italiani che possiedono o scelgono di acquistare uno scooter elettrico, devono valutare bene la lunghezza del percorso in relazione alla durata della carica, in modo da riuscire a circolare e poi a rientrare a casa per ricaricare lo scooter.
Serena R.
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