Quanti e quali sono le tecniche più accreditate e affidabili per la rimozione tatuaggi? Se siete confusi dal “mare magnum” di informazioni relative all’argomento, abbiamo pensato di farvi il punto della situazione. Sino ad oggi le diverse tecniche di eliminazione dei tatoo davano sempre risultati deludenti e anti estetici lasciando segni indelebili come vistose cicatrici.
L’uso della dermoabrasione, della salabrasione, dei laser ad anidride carbonica e ad argon hanno da sempre provocato danni irreversibili alla pelle. L’avvento dei tatto laser ha permesso di operare una rivoluzione “copernicana” nel settore.
Il laser Q-switched rappresenta sicuramente un passo in avanti in tal senso. Questa nuova tecnica di rimozione è la migliore soluzione per chi desidera ottenere un risultato soddisfacente. Questo laser agisce emettendo una luce ad impulsi molto potenti (dell’ordine di MegaWatt) di brevissima durata, inferiore ai 10 ns, con lo scopo di cancellare il pigmento bersaglio. L’emissione del fascio laser in tempi così brevi permette di confinare l’effetto termico al solo bersaglio da colpire, salvaguardando i tessuti circostanti. L’effetto foto-acustico prodotto frantuma le cellule che contengono il pigmento del tattoo, permettendo così il riassorbimento e quindi la rimozione tramite il sistema linfodrenante.
Perché il trattamento sia efficace, il fascio laser deve essere assorbito dal colore del tatuaggio. La ricerca medica ci ha insegnato quali lunghezze d’onda utilizzare per rimuovere i diversi pigmenti colorati dei tatuaggi. Per rimuovere completamente un tatuaggio professionale possono essere necessarie fino a 5-6 sedute laser, con un intervallo di 30 giorni tra ogni seduta. Per rimuovere un tatuaggio amatoriale possono essere necessarie 3-4 sedute laser con un intervallo di 30 giorni tra ogni trattamento. Il numero delle sedute dipende da molti fattori come la quantità e la qualità del tipo dell’inchiostro usato, il colore e la profondità del pigmento del tatuaggio nella cute.
Prima del trattamento è necessario depilare l’area da trattare ed evitare l’esposizione solare nei 3 mesi che precedono l’intervento. Il trattamento provoca solitamente un lieve fastidio. E’ importante precisare che la soglia del dolore varia da soggetto a soggetto. In casi di persone particolarmente sensibili viene applicato un anestetico locale in crema per ridurre il fastidio locale. L’unico suggerimento è quello di affidarsi a strutture serie e qualificate per evitare che la rimozione sia parziale e non risulti completa, inoltre evitare accuratamente trattamenti che contemplano l’uso di lampade e acido lattico perché causano gravi danni alla pelle.
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