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Come avviare un’impresa nel settore dell’artigianato

Per avviare un’impresa nel settore dell’artigianato l’iter da seguire non è semplice. Prima di tutto bisognerà scegliere il tipo di società e quindi la forma giuridica; a tal proposito è consigliabile richiedere una consulenza societaria per individuare la soluzione più adatta tra: ditta individuale, S.r.l., società cooperativa, società in nome collettivo e società in accomandita semplice.

Nel caso di alcune attività artigianali inoltre sarà indispensabile possedere un specifica qualifica: è il caso ad esempio del meccanico oppure dell’elettricista. Inoltre chi decide di avviare un’impresa almeno all’inizio non potrà permettersi risorse esterne e dovrà quindi essere in grado di gestire autonomamente l’impresa. Per queste ragione è indispensabile una formazione di base ad esempio per costruire il piano di fattibilità.

Per quanto riguarda l’iter burocratico bisognerà attenersi alle norme emanate dalla Regione di appartenenza. In generale comunque sono escluse dalla categoria di imprese artigiane, le attività di servizi commerciali, agricole, di somministrazione di bevande. L’attività artigianale potrà essere svolta in modo ambulante oppure presso un laboratorio sempre nel rispetto delle norme vigenti.

Per l’esercizio di alcune attività (da considerare come rilevanti per l’ordine pubblico) è necessaria un’apposita autorizzazione rilasciata dalla Questura. E’ il caso ad esempio delle agenzie di affari e dei commercianti di oggetti preziosi.

Per quanto riguarda l’iter burocratico bisognerà richiedere entro un mese dall’inizio dell’attività la partita IVA presso l’agenzia delle Entrate ed effettuare l’iscrizione presso l’Albo delle Imprese Artigiane. In seguito la commissione per l’Artigianato che ha sede presso la camera di commercio notificherà la propria delibera. L’artigiano può entro due mesi dalla notifica presentare ricorso. Lo step seguente riguarda l’iscrizione all’Inail per copertura assicurativa e l’iscrizione all’INPS per il versamento dei contributi pensionistici. Per l’apertura della partita iva ma anche per la tenuta dei registri non si potrà fare a meno di avvalersi di una consulenza fiscale, indispensabile se si vuole essere certi del corretto svolgimento delle attività di fatturazione e incasso.

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