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Le detrazioni fiscali per le caldaie a biomassa sono al 65%!

La normativa fiscale sulla detraibilità dall’IRPEF o dall’IRES delle spese per la riqualificazione energetica ha aumentato le detrazioni fiscali portandole dal 55% al 65% fino a dicembre 2013. Il D.L. 63/2013, entrato in vigore il 6 giugno 2013, stabilisce che gli interventi di riqualificazione energetica beneficiano di una detrazione del 65%.

In origine la detrazione era del 55% e, grazie al D.L. suddetto, è diventata del 65% (fino al 31 dicembre 2013). Trascorsa tale data la detrazione sarà quella prevista per i lavori di ristrutturazione edilizia in generale, ossia il 36%.

Per le riqualificazioni energetiche relative alle parti comuni degli edifici condominiali, o per quelle che riguardano tutte le unità immobiliari di cui è composto il singolo condominio, il 65% è valido fino alla data del 30 giugno 2014.

In conclusione, come specificato sopra, gli interventi di riqualificazione energetica permettono di detrarre, in dieci anni, il 65% della spesa dall’imposta sul reddito (IRPEF o IRES che sia).

Le caldaie a biomassa rientrano a pieno titolo nei cosiddetti “interventi di riqualificazione energetica per edifici esistenti”.

A chi può interessare una tale detrazione? Ovviamente sia a privati cittadini che ad aziende.

La spesa energetica è, infatti, una delle voci di spesa più importanti in un’azienda, condominio, comunità o in una famiglia. Una delle componenti più pesanti del costo energetico è, spesso, la spesa per il riscaldamento. Oltre al riscaldamento domestico o di grandi locali (chiese, cinema, palestre, piscine, …) molte attività industriali richiedono infatti temperature sufficientemente “calde” per lo svolgimento dei processi produttivi.

Oggi, grazie all’utilizzo delle caldaie a biomassa, la spesa di riscaldamento può essere dimezzata (o più) in moltissimi casi.

Se la vostra necessità è riscaldare acqua fino ad un massimo di 90°C (ad esempio per riscaldare un capannone, una casa, una palestra, una piscina o per migliorare le prestazioni di detergenti industriali) la soluzione migliore è utilizzare un generatore di calore a biomassa, ossia una caldaia che bruciando legna (in vari formati, dal ciocco, al pellet, al cippato, alla sansa di oliva, ai gusci tritati, …) produce caldo.

Se, invece, è di freddo che avete bisogno potete utilizzare sempre la combustione di biomassa per riscaldare un assorbitore, una macchina termica capace di produrre acqua fresca a 5-7 °C a partire da acqua calda a 90 °C.

In sintesi, mediante la combustione controllata di biomassa (ad esempio pellet, gusci tritati, ciocchi di legna) potete ottenere sia acqua calda che fredda e quindi, senza praticamente usare elettricità o combustibili fossili, potete riscaldare o raffrescare i vostri ambienti domestici, di lavoro, ricreativi o i vostri processi produttivi.

Il tutto senza inquinare, risparmiando cifre considerevoli e con poca fatica (le nostre caldaie a biomassa sono completamente automatizzate).

Sia che abbiate bisogno di un impianto a biomassa domestico, sia che vogliate valutare la fattibilità di un impianto industriale a biomassa, non esitate a contattare la nostra Azienda per chiedere informazioni o preventivi gratuiti. Siamo in grado di operare in tutta Italia, anche all’estero, e abbiamo la capacità progettuale per affrontare qualsiasi tipologia d’impianto a biomassa.

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Lezzerini – Tecnologia per l’Industria e l’Energia

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