L’evoluzione della telefonia mobile passa, prima di tutto, per le dimensioni. Sono ormai venti anni che il cellulare è stato introdotto nella nostra vita quotidiana, rimpiazzando oggetti e pratiche arcaiche, come la cabina telefonica e la chiamata a gettone.
In maniera analoga (ma non identica) ai primi computer – che occupavano intere stanze – i cellulari anni novanta erano delle enormi cornette, che gli utenti – volenti o nolenti – ostentavano in maniera ridicola, compiendo sporadiche chiamate. Con il tempo, quello dei cellulari è stato lo stesso destino dei microchip: di dimensioni sempre minori, con una maggiore concentrazione di funzioni. Fino all’ultima, grande evoluzione della telefonia mobile: gli smartphone.
Ormai, le chiamate vocali restano in secondo piano: le molteplici funzioni di messaggistica e la connessione diretta alla rete, con l’utilizzo del microblogging e dei social media, hanno trasformato completamente le abitudini delle persone. Grazie agli smartphone, ognuno di noi si porta dietro un carico di documenti e di relazioni personali, capaci di agevolargli la vita, tanto nel lavoro, quanto nella dimensione privata. La comunicazione è rapida, efficiente, dettagliata e a basso costo, coprendo un numero di necessità – reali o indotte – a mano a mano sempre più complesso.
Per il futuro, l’evoluzione della telefonia mobile vivrà un ancora maggiore salto tecnologico. I Google Glass rappresentano infatti la compiuta integrazione dell’informatica e della multimedialità all’interno della nostra esistenza quotidiana. Un display sarà costantemente di fronte ai nostri occhi e gli altri vedranno ciò che noi vedremo, mentre registreremo ogni nostro movimento. Diventeremo tutti quanti dei piccoli Robocotelefop?
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