Milano, 31 ottobre 2013 COMUNICATO STAMPA
L’87% degli Italiani boccia senz’appello l’aumento di un punto dell’Iva, scattato il 1° ottobre scorso. Uno su due però non inquadra correttamente le categorie merceologiche interessate dall’incremento dell’imposta, convinto che questo vada a colpire praticamente tutti i beni: a testimonianza che la crescita continua della pressione fiscale sta generando un pessimismo diffuso. Non è un caso che il grado di fiducia degli Italiani sia tornato, ad ottobre, ai minimi storici: 2,95 punti, il secondo rilevamento più basso da 18 mesi a questa parte. E cala anche la propensione al risparmio.
L’87% degli Italiani boccia seccamente il rincaro di un punto dell’Iva, entrato in vigore all’inizio del mese. Ma appena uno su due inquadra correttamente i beni che sono stati colpiti dall’aumento dell’imposta, ritenendo – erroneamente – che questo sia andato a colpire anche i trasporti pubblici, i ristoranti e le pizzeria, il cinema, il teatro e i concerti. Tuttavia, anche quest’ultimo dato – rilevato dall’Osservatorio mensile Findomestic – è una misura di quanto sia forte la percezione che la pressione fiscale possa solo aumentare e di come questa percezione generi un pessimismo diffuso.
Secondo gli Italiani attivi l’aumento dell’Iva, più nel dettaglio, provocherà un calo delle vendite di alcuni beni, in particolare veicoli (41%), abbigliamento e accessori (32%), elettrodomestici e tecnologia (23%).
Per rilanciare l’economia, bocciata la correzione all’insù dell’aliquota, un italiano su due mette in evidenza che è necessario ridurre le tasse su imprese e lavoro (51%), il 28% vede la necessità di una serie di interventi finalizzati a ridistribuire la ricchezza prodotta ed il 24% ritiene prioritario ridurre la disoccupazione giovanile e investire sui giovani.
Proprio lo scoramento legato all’aumento dell’Iva ha determinato un nuovo calo del grado di fiducia, ripiombato sotto la soglia psicologica dei 3 punti (2,95): il mese scorso era a 3,09 (su una scala che va da 1 a 10 e ha in 7 la soglia positiva). Si tratta del dato peggiore da 18 mesi a questa parte, superato solo dalla rilevazione di aprile scorso, nel pieno dei due mesi di vacatio che hanno preceduto l’insediamento del governo Letta.
Anche la propensione al risparmio ha fatto segnare un passo indietro: ad ottobre il 13,7% degli Italiani, infatti, si è ripromesso di aumentare i propri risparmi nell’arco dei 12 mesi successivi. A settembre, ad esprimere la stessa intenzione era stato il 16,9%.
Previsioni di acquisto a tre mesi
Elettrodomestici: prosegue il trend positivo per i grandi e i bruni. In calo, i piccoli.
Prosegue il trend positivo per gli elettrodomestici grandi e bruni. A ottobre rispettivamente il 15 e il 17,9% dei consumatori si è detto interessato all’acquisto. Il mese precedente, gli intenzionati, per le due categorie, erano il 14,5 e il 17,3%. Battuta d’arresto per i piccoli, invece: 21,9% gli interessati all’acquisto, contro il 23,5 del mese precedente. Trend invertiti in materia di ammontare medio di spesa preventivato. Infatti, per i grandi cresce il budget a disposizione: da 693 a 740 €; per i piccoli e i bruni, invece, diminuisce: rispettivamente da 166 a 158 e da 747 a 715 €.
Informatica, telefonia e fotografia: cala la propensione all’acquisto per tutte le categorie.
Scivolano i dati di tutte le categorie. Gli interessati all’acquisto di prodotti della telefonia passano dal 18,7 al 17,9%; quelli dei pc e degli accessori dal 16,1 al 15,3; quelli dei tablet dall’11,9 all’11,3; quelli interessati alle foto e videocamere dall’11,4 al 10,9%. Sul fronte degli importi medi di spesa previsti, perdono terreno i pc (il budget passa dai 494 € di settembre ai 484 di ottobre), mentre la telefonia guadagna leggermente (da 283 a 288 €). Resta invariato a quota 282 € il budget medio per i tablet. Per foto e videocamere, invece, i 314 € di settembre sono diventati, a ottobre, 308.
Auto e moto: prosegue il trend positivo per tutte le categorie.
Salgono all’8% coloro che si dicono interessati ad acquistare un’auto nuova (a settembre erano il 7,8%). Per quanto riguarda le auto usate, gli interessati passano dal 6,8 al 7%. Per quanto riguarda gli scooter, salgono al 4,1% quanti si dicono intenzionati ad effettuare un acquisto, contro il 3,6% di settembre. Gli importi preventivati sono però tutti rivisti al ribasso: per le auto nuove si passa – da settembre a ottobre – da 17.783 a 17.514 €, per le usate da 6.509 a 6.386 e per scooter e motocicli da 2.827 a 2624 €.
Casa e arredamento: si conferma trend positivo per le previsioni di acquisto di mobili; restano stabili le previsioni per le ristrutturazioni. In calo, l’acquisto di case.
Sale al 15,5% la quota di quanti si dicono pronti, di qui a tre mesi, ad acquistare dei mobili (a settembre erano il 15,1%), fissando un budget medio in calo a 1.980 €, contro i 2.036 di 30 giorni prima; stabili gli interessati ad una ristrutturazione (il 9,4% di settembre viene confermato ad ottobre). Per quanto concerne l’acquisto di case nuove, la propensione all’acquisto torna sotto la quota del 4%: a ottobre, gli interessati a comprare una nuova abitazione erano il 3,7%, contro il 4,4 del mese precedente.
Tempo libero: ancora in calo la propensione all’acquisto di viaggi e vacanze; giù anche le previsioni per attrezzature e abbigliamento sportivi. Segno più per il fai da te.
Ad ottobre scendono al 28,7% gli Italiani intenzionati ad acquistare, nell’arco dei prossimi tre mesi, un viaggio o una vacanza. Il mese scorso, erano il 31,6%. Più lieve il calo, invece, per attrezzature e abbigliamento sportivi (da 21,7 a 21,3%). Segno più per il fai da te, con le previsioni di acquisto che passano dal 20,9 al 21%.
Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
adhoccommunication.it info.findomestic.it
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