Nell’esclusivo e selezionato entourage di artisti presenti alle rinomate mostre di “Spoleto Arte” curate da Vittorio Sgarbi, si annovera anche Vanessa Grant con la sua raffinata arte di astrattismo paesaggistico, di matrice figurativa. “Spoleto Arte” sarà allestito nel prestigioso Palazzo Leti Sansi, nel cuore di Spoleto, in Piazza del Mercato, dal 27 Giugno al 24 Luglio, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes.
Dal 2000 la Grant coltiva in modo accorato l’interesse e la passione per la cultura, sotto l’influenza della nonna materna, una donna giapponese emigrata alla Hawaii. Di lei ricorda “Mia nonna studiava qualsiasi cosa riguardasse l’arte, dal Canaletto al Cubismo e produsse opere di natura astratta, eseguendo anche ritratti di amici e familiari. Seguendo le sue orme ho sviluppato un mio stile personale. Non ho mai conosciuto mia nonna di persona, ma ancora oggi risento la sua influenza nelle mie creazioni”.
La Grant spiega “L’intento propulsore, che mi guida è scoprire il mio mondo e poi con tutta l’anima dargli me stessa. Ho bisogno di cercare dentro la sfera dell’interiorità per tentare di riversare sulla tela l’essenza della natura e delinearne la sorgente d’origine, sapendo sempre, che entrambe sono parte di un -unico- omnicomprensivo. Il risultato che ottengo può variare ogni volta ed essere di tipo spirituale, gratificante e rigenerante”. E aggiunge “I paesaggi astratti hanno da definizione caratteristiche sia dei paesaggi sia degli astratti. Questo metodo di pittura può coinvolgere una consistente fantasia creativa, che si manifesta mediante l’alterazione di uno scenario riconfigurato già esistente oppure individuando un ambiente immaginario, abbracciando i principi espressionisti”.
I suoi quadri possono offrire una ricca e variegata tavolozza di colori e tonalità e suscitano nelle spettatore un diversa visione dell’ambiente e delle strutture architettoniche circostanti, esprimendo l’energia della vita e della natura. Lo stile comunica una multiforme percezione di emozioni e sentimenti. Secondo la pittrice “La parola -astratto- significa allontanarsi dalla realtà, ma questo allontanamento può talvolta essere molto lieve e aprire un mondo di possibilità all’estro fantasioso e allo spirito d’inventiva”.
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