In quest’opera l’autrice, la Dr. phil. Milena Rampoldi, presenta l’opera di Saïdou Kane, uno storico e sociologo mauritano che affrontò la tematica della schiavitù mauritana su un piano prevalentemente storico, impegnandosi tutta una vita per l’abolizione concreta della schiavitù nel nome dei diritti umani e della lotta al razzismo e alla mentalità di casta. ProMosaik sostiene l’abolizionismo islamico e vorrebbe dare voce agli abolizionisti mauritani anche in Europa. Quest’obiettivo l’associazione lo persegue tra l’altro con questa traduzione dell’opera del Prof. Kane in lingua italiana. Noi di ProMosaik siamo lieti di ottenere altro sostegno da parte degli sponsor al fine di poter pubblicare l’opera del Prof. Kane anche in altre lingue. Fino ad oggi in Mauritania siamo in presenza di una società essenzialmente schiavista, in cui vi sono persone che possiedono altre persone, dette schiave e schiavi.
La loro forza lavoro, e nel caso delle donne anche la loro sessualità, vengono sfruttati al fine di arrecare vantaggio alla classe aristocratica maura del Paese. Si tratta di una pratica indegna, disumana, spregevole e contraria all’egalitarismo islamico.
Questa società di casta profondamente ancorata nella mentalità della gente caratterizza il Paese sin dall’epoca preislamica. Nel nome dell’Islam e della manipolazione dei versetti coranici sul trattamento degli schiavi dell’epoca preislamica, ancora presenti nella prima epoca islamica, quest’istituzione brutale che priva l’essere umano della sua dignità si perpetua nel tempo, invece di essere abolita sulla base delle diverse prescrizioni legali emesse nel Paese.
In collegamento con l’opera dell’antropologo e scrittore senegalese Tidiane N’Diaye sullo schiavismo musulmano in Africa, intitolata Le Génocide voilé, la Dr. Rampoldi è fermamente convinta del fatto che il mondo arabo debba smetterla di rimuovere la propria colpa e complicità nella tratta degli schiavi africani e debba inoltre immediatamente omettere ogni tipo di manipolazione delle fonti islamiche per mantenere la schiavitù come un’istituzione “voluta da Allah”.
Nella sua opera l’autrice presenta innanzitutto la biografia del Prof. Kane, sulla base di un film documentario girato su di lui in Francia, al fine di esprimere le idee principali di Kane e della sua fondazione, istituita dopo la sua morte nel 2006 in seguito a un tragico incidente stradale. Kane desidera vedere la Mauritania quale nazione riconciliata, priva di schiavitù e che garantisca pari opportunità alle ex-schiave e agli ex-schiavi, ossia un Paese in cui tutti i gruppi etnici possano convivere senza discriminazione razziale, sociale ed economica, una posizione molto simile a quella di Nelson Mandela. Per questi ideali lottano associazioni quali EL HOR e IRA Mauritanie. La Dr. Rampoldi riporta poi anche la seconda legge emessa dallo Stato mauritano nel 2007 per abolire definitivamente la schiavitù: una legge che come quella del 1981 non ha mai visto un’applicazione pratica seria e radicale.
Secondo il punto di vista dell’autrice, ci sono due problemi di base che si tratta di risolvere: da una parte la cultura della schiavitù, culturalmente ancorata, con i loro meccanismi fatali di perpetuazione dell’ingiustizia e della diseguaglianza che si esprime nel sistema delle caste di tutti i gruppi etnici, e dall’altra l’anti-abolizionismo islamico che per mantenere questa istituzione della schiavitù a favore del ceto sociale al potere manipola le fonti islamiche, anziché considerare l’Islam quale religione profondamente egalitaria e applicare i principi fondamentali del Corano sull’eguaglianza incondizionata di tutti gli esseri umani nei confronti di Allah Creatore e di combattere per una società giusta.
Segue poi il testo del Prof. Kane, riportato in lingua francese e poi in traduzione italiana. L’autore spiega il contesto storico dell’ancoraggio dello schiavismo nella società e ne espone anche i motivi: un percorso affascinante di storia africana. Nell’ultima parte del suo saggio l’autore presenta poi le rivolte antischiaviste, tra cui figura quella molto nota di Fuuta Toro nel 1785 e i movimenti emancipatori di EL HOR e le ONR che si impegnano a favore della liberazione delle schiave e degli schiavi nel Paese. In questo contesto, noi di ProMosaik vorremmo ricordare in particolare Biram Dah Abeid di Ira Mauritanie che fino ad oggi si impegna per la liberazione degli schiavi mauritani.
Fonte: http://fr.alakhbar.info/files/birame_ira-mauritanie.jpg
Senza voler anticipare i contenuti del libro, in conclusione vorremmo riportare due citazioni, una di Kane e la seconda di un detto del Profeta Muhammed (sas), ripreso da Ibn Kathir nel suo commento del Corano:
“Non credo che l’Islam del quale pretendevano di essere i rappresentanti possa autorizzare ad eternam l’asservimento duraturo di un correligionario, così come accade oggi“.
“A colui che libera uno schiavo credente, Allah (swt) salverà dal fuoco infernale ogni sua parte del corpo in corrispondenza ad ogni parte del corpo dello schiavo“.
Il mondo è variopinto.
Il mondo è un grande mosaico pieno di colori, composto di moltissimi sassi diversi collegati tra loro per mezzo di ponti interculturali e interreligiosi.
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