Lo slogan dell’OMS, è “moda e cinema liberi dal fumo”: una scelta di grande impatto per denunciare la strategia della pubblicità indiretta messa in atto dalle multinazionali del tabacco che, a fronte delle leggi restrittive sul fumo adottate in molti Paesi, realizzano linee di abbigliamento, concorsi per designer e inseriscono pacchetti di sigarette all’interno di pellicole di successo.
Spesso anche tra gli sportivi (o dovremmo chiamarli pseudo-sportivi) capita di incontrare qualcuno che fuma nonostante gli effetti negativi del fumo sulla prestazione fisica. Gli effetti negativi sulla prestazione fisica sono tanto maggiori quanto si è più avanti con l’età. Tenuto conto che dopo i 35 anni, se non si adottano delle terapie antietà, si peggiora comunque mediamente di 1″/km all’anno, i danni da fumo possono peggiorare notevolmente la situazione: fumando mediamente 20 sigarette al giorno, si avrà un peggioramento della prestazione fisica in termini di perdita di velocità come riepilogato nella seguente tabella:
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- a 20 anni – 0″/km
- a 30 anni – 2″/km
- a 40 anni – 8″/km
- a 50 anni – 18″/km
- a 60 anni – 32″/km
- a 70 anni – 51″/km.
Come si vede la progressione è particolarmente invalidante con l’età. A questo dato occorre aggiungere il contraccolpo psicologico di molti runner fumatori che non riescono a capire come dopo i 45 anni le loro prestazioni crollino di anno in anno. Anziché dare la colpa alle sigarette la danno all’età, al naturale (secondo loro) invecchiamento e abbandonano lo sport, aggravando ulteriormente la situazione. Se si smette, già dopo 3 giorni dall’ultima sigaretta la respirazione diventa più facile e dopo soli 3 mesi la respirazione migliora del 5-10%.
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