Amazon Pharmacy, il marchio sbarca anche in UK, Canada e Australia
Roma, 28 gennaio – Era ampiamente previsto ed è puntualmente accaduto: dopo gli USA, Amazon ha depositato il marchio “Amazon Pharmacy” in Canada, Regno Unito e Australia, segnale inequivocabile dell’intenzione di entrare nel mercato della vendita on line di farmaci da prescrizione anche al di fuori degli Stati Uniti.
A riferirne è una articolo della Cnbc, emittente tradizionalmente molto attenta alle mosse del colosso globale della vendita on line. Il marchio è stato depositato lo scorso 9 gennaio al Canadian Intellectual Property Office, dove risulta elencato come pre-formalizzato. Pratiche di registrazione del marchio, negli stessi giorni, compaiono anche sui siti web degli uffici di tutela della proprietà intellettuale di Australia e Regno Unito.
Il deposito del marchio, riferisce la Cnbc, è stato peraltro confermato da un portavoce di PillPack, la pharma company di proprietà di Amazon, che ha anche rivelato che analoghe procedure per la sua tutela sono state avviate in Brasile, Cina, Egitto, Ue, India, Israele, Giappone, Messico, Singapore, Taiwan, Turchia e Emirati Arabi Uniti.
“Consideriamo sempre i modi per soddisfare i clienti in ogni mercato in cui operiamo” ha affermato il portavoce. “Al momento, il nostro obiettivo è quello di far crescere PillPack e offrire una migliore esperienza in farmacia ai clienti negli Stati Uniti”.
La strategia dell’assalto finale al mercato dei farmaci da parte di Amazon, dunque, si precisa ogni giorno di più: è del tutto evidente che la società di Jeff Bezos si stia attrezzando per essere pronta a partire con la “sua” farmacia on line in tutti i Paesi dove le leggi rendono possibile la vendita dei farmaci su prescrizione anche sul web. Una strategia costruita nel tempo, avviata fin dal 2017, quando il management di Amazon ha iniziato la sua mossa nello spazio della droga nel 2017, quando ha iniziato a esplorare se costruire una squadra . L’anno seguente, la società acquisì PillPack, una start-up specializzata nella consegna di farmaci a casa. Ciò ha segnalato un focus iniziale sul mercato statunitense dei farmaci da prescrizione, dove PillPack ha sede, ma la società si era dilettata a introdurre farmaci da prescrizione sul suo mercato in Giappone con il supporto di partner locali.
Quindi la svolta, la creazione del marchio “Amazon Pharmacy” nell’autunno dello scorso anno, con il quale affiancare la ragione sociale PillPack, decisione dal significato eloquente, ovvero la dignificazione dell’azienda creata solo qualche anno prima da TJ Parker ed Elliott Cohen, confermata dalla decisione di inserire nel servizio Prime una landing page appositamente lanciata per presentare il servizio di farmacia di Pilla Pack griffandolo “by Amazon Pharmacy”. Cosa che – giusto per dare un termine di paragone – non era avvenuta in passato per altri settori: il marchio di calzature Zappos, ad esempio, acquistato nel 2009, non menziona mai Amazon, nemmeno nella sua pagina “About us” o in quella relativa ai termini di servizio.
La stessa Pill Pack, alla fine del 2019, ha informato i suoi clienti che avrebbe incluso riferimenti al marchio Amazon Pharmacy nei suoi materiali stampati e sulle sue etichette. Tutti elementi che hanno fatto concludere agli analisti di mercato che la possibile direzione di Amazon è quella di “allargare” il business di PillPack, che oggi si rivolge in prevalenza ai malati cronici, con un innovativo e sofisticato sistema di gestione dei medicinali: il cliente, dopo aver attivato un account, indica sia i farmaci che usa normalmente sia la sua farmacia di riferimento (che detiene le prescrizioni mediche), quindi fornisce i propri dati assicurativi e quelli di pagamento. Dopodiché PillPack consegna al cliente un dispositivo che contiene tutti i medicinali correttamente divisi per giorno in bustine etichettate. In questo modo, il paziente non deve fare altro che sfilare dalla bocca del dispenser la sua bustina quotidiana. Grazie a una app per smartphone, è poi possibile gestire i nuovi ordini per la ricarica e ricevere la consegna in pacco anonimo direttamente a casa. Nel caso di cambiamento di prescrizioni o scadenze, il proprio medico può direttamente contattare l’azienda.
Un servizio molto apprezzato e dalle ricadute virtuose in termini di miglioramento dell’aderenza terapeutica, che Amazon Pharmacy sicuramente si terrà stretto e potenzierà, ma guardando necessariamente anche all’altro mercato, quello dei clienti che hanno bisogni occasionali di farmaci o che debbono affrontare un’acuzie. Non si annunciano tempi facili, per le farmacie aperte al pubblico, soprattutto laddove (come ad esempio nel Regno Unito) le norme consentono l’acquisto di farmaci con ricetta anche via internet. E – per quante argomentazioni, tutte fondatissime, si possano opporre a tutela della salute dei pazienti – la battaglia contro il colosso globale della distribuzione a distanza sembra essere una di quelle da rubircare nella casella “Perse in partenza”.
FONTE: rifday.it
IMMAGINE: pharmacy-staffing.com
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