Ogni anno il 22 Marzo, l’ONU celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua con lo slogan “Valorizziamo l’oro blu“. Le ragioni sono facilmente intuibili, dato che l’acqua è al primo posto nell’elenco degli obiettivi di sviluppo sostenibile a larga scala e deve quindi essere accessibile a tutti, in ogni parte del mondo.
In occasione di questa giornata, gli esperti ricordano l’importanza di questo elemento così prezioso per la vita e di conseguenza per il corpo umano, dato che costituisce una percentuale che oscilla tra il 60-70% del nostro organismo.
L’importanza dell’acqua all’interno del nostro organismo
Tra queste importanti funzioni spiccano il trasporto di nutrienti alle cellule, il mantenimento del volume sanguigno e dell’equilibrio elettrolitico, nonché la regolazione della temperatura corporea.
L’acqua non può essere sintetizzata dal nostro corpo o immagazzinata in modo efficiente, quindi è necessario un apporto giornaliero sufficiente per compensare le perdite subite attraverso la sudorazione, la respirazione o l’urina, al fine di mantenere un adeguato equilibrio idrico.
Secondo i medici, in generale si raccomanda un consumo totale di acqua che va tra i 2 ed i 2,5 litri al giorno, sia attraverso l’assunzione di bevande (80%), principalmente di acqua, e cibo (20%) come frutta e verdura.
Sebbene si dice che il fabbisogno di acqua giornaliero è variabile per ogni persona anche in base all’età, all’attività fisica e alle condizioni ambientali, il mancato rispetto di questi requisiti provocherebbe uno stato di disidratazione.
Non sempre la sete è un indicatore della necessità di bere
Allo stesso modo, non possiamo dimenticare che la sete non è sempre un indicatore affidabile della necessità di bere liquidi, poiché si manifesta in situazioni di leggera disidratazione, e in determinate circostanze o età questo meccanismo non scatta.
Inoltre, gli specialisti aggiungono che sebbene non vi sia un limite massimo di assunzione di acqua nella popolazione generale, in alcune patologie il suo consumo deve essere controllato, come nel caso dello scompenso renale o cardiaco.
Molto importante è infine conoscere qual è la qualità dell’acqua che si beve ed il suo residuo fisso, soprattutto per gli utenti che tendono a sviluppare i cosiddetti calcoli renali. Per loro è consigliabile l’utilizzo del miglior depuratore acqua così da avere la certezza che non vi siano residui ed impurità che possono favorire la formazione dei calcoli.
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