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Gianni Lettieri (Atitech): “Pnrr e infrastrutture per colmare gap del Mezzogiorno”

Oggi la competitività non si limita solo alle aziende, ma coinvolge anche i territori. Lo sa bene Gianni Lettieri, che su “La Discussione” espone il suo punto di vista in merito a Pnrr, Mezzogiorno e conflitto russo-ucraino.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: “Inflazione problema serio, Europa agisca tempestivamente per la pace”

Da controllata Alitalia a MRO indipendente più grande d’Europa. Un’evoluzione veloce, quella di Atitech. A guidare la crescita dell’azienda di Capodichino Gianni Lettieri. Imprenditore napoletano classe 1956, sposato con tre figli, una lunga esperienza nel settore tessile e dell’abbigliamento, acquisisce Atitech nel 2009 tramite Meridie S.p.A. e ne diventa Presidente. In poco più di dieci anni la società arriva ad essere considerata una delle più importanti realtà del mercato EMEA. Oggi Atitech guarda al futuro e, con la recente offerta di acquisto dell’ex ramo maintenance Alitalia, l’obiettivo è dotare il Paese di un Polo unico per le manutenzioni aeronautiche. Sono però molte le preoccupazioni in questo periodo: dagli effetti della guerra russo-ucraina all’utilizzo delle risorse del Pnrr. Gianni Lettieri ne ha parlato in una recente intervista rilasciata al quotidiano “La Discussione”. “Il mio timore – ha dichiarato in merito al conflitto – è che duri troppo. Si tratta di una tragedia inaspettata, arrivata proprio quando stavamo venendo fuori dal disastro pandemia”. L’Europa, aggiunge, non può permettersi di affrontarne gli effetti sul sistema economico, tra i quali spicca l’inflazione, un fenomeno da non sottovalutare, soprattutto considerando il rialzo dei tassi di interesse: “È giusto il sostegno che stiamo dando all’Ucraina, ma le diplomazie Europee devono agire tempestivamente per arrivare alla pace”.

Mezzogiorno, Pnrr e agenda del Governo: il commento di Gianni Lettieri

Uno strumento per rilanciare il Paese e contrastare gli effetti di pandemia e conflitto russo-ucraino esiste, secondo Gianni Lettieri, e si chiama Pnrr. Le risorse europee rappresentano infatti “un’occasione unica e imperdibile” se utilizzate per colmare il divario che ancora oggi esiste tra Nord e Sud dell’Italia: “Se non crescerà il meridione non crescerà il Paese. Per decenni il Pil del Nord è cresciuto al 3/4% l’anno, ma sommato a quello del Mezzogiorno, il nazionale crollava al di sotto dell’uno per cento. Vi è, dunque, l’assoluta necessità di unire il Paese, anche sulla produttività”. Per il Presidente di Atitech il Governo dovrebbe inserire tra le priorità dell’agenda un programma di formazione per le PA destinato alle regioni del Mezzogiorno: “Storicamente non è mai esistita una grande capacità progettuale e di spesa al Sud. È sufficiente osservare quanti miliardi di euro di fondi strutturali della Comunità Europea non siano stati spesi”. Lo Stato dovrebbe poi abbandonare la politica degli incentivi e operare per rendere competitivi i territori con investimenti focalizzati sulle infrastrutture e i servizi: “Se l’azienda opera in un territorio poco competitivo è destinata a finire, perché oggi la competizione non avviene più tra azienda e azienda, ma tra territori che funzionano e territori che non funzionano”.

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