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La Medicina del Lavoro di Sapra affronta la tematica “Rumore sul lavoro”

Recenti indagini, esposte alla conferenza internazionale Ihoa, hanno stabilito che l’esposizione a rumori molto forti non solo sia dannosa per l’apparato uditivo ma anche per il cuore. Sapra Sanità, con il suo staff specializzato in Medicina del Lavoro e in collaborazione con i titolari d’azienda, opera in modo da ridurre i costi umani, socioeconomici e aziendali derivanti da malattie e infortuni causati da questo fattore di rischio.

La problematica del rumore è tra le più scottanti in materia di Salute e Igiene nei luoghi di lavoro in quanto la sordità è una delle malattie professionali statisticamente più significative. La progressiva industrializzazione ed automazione degli impianti ha portato ad una moltiplicazione delle fonti di rumore con un conseguente aumento della percentuale di lavoratori esposti a questo fattore di rischio.

Per rumore si intende un suono che per intensità, tonalità e durata risulta essere fastidioso e dannoso per l’orecchio umano, esso viene misurato in decibel per mezzo di fonometri. Sapra Sanità evidenzia come i danni arrecati dall’esposizione prolungata a rumori possa comportare una molteplicità di danni uditivi, fischi e ronzii alle orecchie per arrivare nei casi più gravi alla sordità, extrauditivi a carico dell’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, endocrino, visivo e nervoso, ed infine da reazione psicologica, con difficoltà di concentrazione, affaticamento mentale, insonnia e molto altro ancora.

I datori di lavoro sono tenuti, per legge, a controllare i rischi eliminandoli o riducendoli al minimo, tenendo conto sia del progresso tecnico sia della possibilità di disporre di misure preventive: è auspicabile l’utilizzo delle strumentazioni meno rumorose possibili e l’insonorizzazione della sorgente sonora rivestendo le pareti dei locali con materiali fonoassorbenti. Sapra ricorda che il datore di lavoro dovrà sottoporre a Sorveglianza Sanitaria i lavoratori la cui esposizione supera gli 85 Decibel, mentre per le esposizioni superiori agli 80 decibel la decisione è a discrezione del Medico Competente il quale dovrà anche assicurarsi che in ambienti con elevati fattori di rischio si utilizzino i più adeguati strumenti preventivi come disposto dalla normativa vigente: cuffie, caschi, inserti auricolari con capacità di abbattimento del rumore

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