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Gestione documentale: GSE si affida agli Rfid

Per velocizzare la gestione documentale, finalmente, anche GSE (Gestore dei Servizi Energetici) è passato alla tecnologia Rfid. L’introduzione ha il chiaro obiettivo di snellire i processi di movimentazione e tracciabilità delle pratiche, in modo che tutti i documenti prodotti vengano archiviati in modo che siano sempre facilmente tracciabili. Dovendo conservare per legge i faldoni per almeno 20 anni, infatti, è ben comprensibile come la mole di carte possa diventare ingestibile se non ben organizzata. Archiviarle è un problema, ritrovarle un miraggio, quando si ha a che fare con un parco di oltre 130.000 installazioni, ciascuna delle quali richiede un cartelletta contenente documenti cartacei e digitali e a sua volta inserita in contenitori di plastica o cartone.
La gestione documentale era diventata ingestibile, ma con la nuova metodologia sicuramente ci sarà un miglioramento dei processi che permetterà di conoscere in ogni momento l’esatta posizione di una determinata pratica per mezzo di un palmare a Rfid. Ma non solo, perché il dispositivo sarà in grado anche di registrare tutte le operazioni compiute: dalla data e ora della richiesta, all’utente che l’ha effettuata. In questo modo tutto sarà sotto controllo. La gestione sarà affidata da una piattaforma software a più moduli, con uno strumento web per l’amministrazione generale, un’applicazione per la stampa delle etichette, uno per lo scaricamento delle informazioni dai gate Rfid, ed infine un’app per il palmare.
Il sistema è stato testato su 33mila pratiche e non ci sono stati problemi: da oggi, insomma, per il GSE la gestione documentale non sarà più un incubo.

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