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I b&b saranno classificati come gli Hotel

Il Ministro Brambilla si fregia della compilazione di un nuovo Codice del Turismo, che, se effettivamente approvato, andrà a modificare molte delle questioni e delle norme vigenti in ambito di industria turistica. Questa infatti rappresenta un vero patrimonio per la nostra Nazione, da seguire e tutelare proprio allo scopo di rendere l’industria forte e florida, in grado di offire lavoro e sviluppo. Molte le novità previste dal Codice, come la responsabilizzazione di agenzia al dettaglio, agenzia on line e tour operator, in vista di una maggior tutela del turista che, se non soddisfatto, potrà richiedere risarcimenti per danni morali. Si allarga il concetto di attività turistica ad esercizi di ristoro e vari altri esercizi privati. Valorizzazione dei diversi tipi di vacanze, da quelle sul lago a quelle in montagna o campagna, introduzione della valutazione dei servizi offerti alle strutture ricettive extralberghiere, mediante l’introduzione del sistema di “stelle” già in uso per alberghi ed hotel. I b & b di Roma per esempio, che già hanno introdotto recenti novità come la tassa di soggiorno, dovranno adeguarsi ora anche a precisi livelli qualitativi, da conquistarsi “sul campo”. Le polemiche però non tardano ad esplodere, soprattutto nel guidizio sulla leggittimità di alcuen novità introdotto dal Codice: ne è un esempio perfetto le modifiche alle normative sugli stabilimenti balneari. In netto contrasto con la normativa Europea infatti, la concessione prevista dal Codice del Turismo si allunga ad un periodo di 90 anni. In precedenza la concessione non poteva superare I sei anni, dopodiché l’arenile tornava oggetto di bando pubblico. I 90 anni previsti sembrano agevolare in modo sproporzionato gli imprenditori che riescono ad ottenere la concessione.

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