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In piazza per difendere Porto Empedocle

Oltre 350 persone in rappresentanza di lavoratori, imprese e società civile sono scese in piazza ad Agrigento per difendere il rigassificatore di Porto Empedocle. Venerdì 10, davanti al comune della città, sindacati e Confindustria Sicilia hanno dato vita ad una manifestazione per dire “sì “allo sviluppo del territorio e all’occupazione e per chiedere il sostegno del sindaco di Agrigento Marco Zambuto.

A scendere in piazza i segretari provinciali di categoria degli elettrici di Cgil, Cisl e Uil, supportati dai segretari generali delle tre confederazioni provinciali Mariella Lo Bello, Salvatore Montalbano e Aldo Broccio, insieme al presidente di Confindustria di Agrigento Giuseppe Catanzaro, ad imprenditori, lavoratori, rappresentanti del comitato pro-rigassificatore, esponenti della società civile e cittadini.

Sull’avvio del progetto portato avanti da Enel attraverso la società Nuove Energie pende la decisione del Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi il 14 giugno prossimo sul ricorso al Tar del Lazio che ha bloccato il decreto autorizzativo.

Il Tribunale amministrativo ha infatti accolto la questione sollevata dal Comune di Agrigento che si ritiene escluso dalla partecipazione e alla Conferenza dei servizi legata alla realizzazione dell’impianto.

Confindustria Agrigento sottolinea che in realtà l’oggetto del ricorso riguarda la variante del percorso del gasdotto di collegamento che passerebbe nel territorio di Agrigento e non il progetto dell’impianto approvato e autorizzato che non prevede che il gasdotto attraversi il Comune. La rappresentanza agrigentina di Confindustria afferma che il rigassificatore “può essere realizzato anche senza questa variante” e che  “con un artifizio il confinante comune di Agrigento blocca lo sviluppo di un’ area e di una iniziativa che è utile per il nostro territorio e per il nostro Paese”

Sindacati e imprese chiedono quindi al sindaco di Agrigento e al presidente del Consiglio comunale di tornare sui loro passi per non correrere “il rischio di mandare a monte un progetto così importante come quello del rigassificatore di Porto Empedocle”.

I rappresentanti sindacali ritingono che “la strategia del no a tutti i processi di sviluppo abbia portato all’impoverimento della nostra provincia”. E affermano che “il rigassificatore nell’area portuale può costituire la scintilla per la rinascita dell’ economia industriale dell’ Agrigentino che dovrà essere coniugata con l’ agroalimentare, il turismo e il commercio”.

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