Con Girolibero.it si riscopre la formula bici&barca come nuova forma di eco-turismo.
Avete mai pensato ad una vacanza in BICICLETTA? Questa formula consente di attraversare un’intera regione o addirittura un Paese, con un nuovo punto di vista e limitando l’impatto sul territorio. Molte sono le nazioni che hanno investito sui percorsi ciclabili, soprattutto al nord Europa e che hanno fatto della mobilità sostenibile un vero e proprio cavallo di battaglia turistico.
Interessante anche la formula BICI E BARCA che unisce la vacanza in bicicletta alla crociera fluviale, entrambi ottimi esempi per conoscere i territori: la bicicletta per consentire la mobilità del turista-viaggiatore, quello che desidera immergersi nel territorio percorrendolo in lungo e in largo; la barca è la struttura che gli offre alloggio per la notte e per i pasti, un vero e proprio hotel galleggiante che lo segue nei suoi spostamenti.
Impatto zero sicuramente no, ma attenzione al territorio sicuramente sì, questo è il motto che contraddistingue la formula importata da quei paesi dove l’ambiente e il rispetto per lo stesso sono le prerogative principali del cittadino.
Le virtù di entrambe queste proposte appartengono a una forma di turismo “dolce” ancora poco nota in Italia, ma che trova largo consenso in altri paesi d’Europa. Su tutti in Olanda, percorsa da una fitta rete di canali e di piste ciclabili, ma anche in altri Paesi come il Belgio o ancora in Germania e Austria, forti queste ultime dell’invidiabile dotazione di ciclabili lungo fiume che si estendono anche per 500 km (come la famosa ciclabile del Danubio, che dalle sorgenti del fiume in Germania arriva a Vienna e segue verso Bratislava e Budapest).
E in ITALIA? Il nostro paese non ha nulla da invidiare agli altri pesi europei quanto a bellezza del paesaggio e ricchezza del proprio patrimonio artistico (non si dimentichi il legame indissolubile che ha sempre stretto ogni civiltà ai suoi corsi d’acqua); ne’ ci mancano i fiumi: ecco allora che, nonostante il nostro difetto di reti ciclabili organiche, è nato anche in Italia il TURISMO BICI & BARCA lungo il suo maggiore corso d’acqua, il Po e lungo i suoi canali.
Da un paio d’anni, proprio su imitazione del modello olandese, viene proposto ai turisti un itinerario di durata settimanale da Mantova a Venezia (e viceversa).
Il percorso si snoda lungo il MINCIO e il PO, addentrandosi nelle zone ancora incontaminate del paesaggio rurale italiano, per concludersi nell’abbraccio della LAGUNA di Venezia. Questi territori, strappati da secoli alle paludi, sono incorniciati dal verde delle pinete, che offrono asilo a numerose specie di animali. La mano dell’uomo si sovrappone a quella della natura, in un continuo gioco delle parti: terreni bonificati si alternano a canali naturali, casoni dei pescatori si mimetizzano nei canneti, ponti di barche colmano le distanze tra lingue di sabbia.
La barca accoglie i passeggeri a bordo delle sue cabine per i pernottamenti; il personale di bordo si occupa di servire la colazione, fornire un pranzo al sacco, e di “viziare” i suoi ospiti a cena con le specialità tipiche della cucina locale, preparate dal cuoco di bordo con ingredienti freschi di stagione e servite nella sala-ristorante del battello.
Ogni mattina gli ospiti lasciano la barca, montano in sella alla bicicletta e pedalano alla scoperta della pianura Padana.
Le tappe giornaliere variano da 28 a 55 km e sono completamente pianeggianti. Gran parte delle pedalate costeggiano fiumi e canali lungo PISTE CICLABILI asfaltate o strade a bassissimo traffico d’auto. Sono previsti tratti di navigazione il mattino, durante la colazione o la sera durante la cena, per rendere più agevole l’uscita dalle città o per accorciare le tappe.
Ognuno potrà scegliere se seguire di giorno in giorno l’accompagnatore o pedalare in autonomia, con l’ausilio del road book che viene fornito, un efficace strumento d’orientamento con una dettagliata descrizione del percorso.
Gli “HOTEL GALLEGGIANTI” che propongono questo percorso sono due: VITA PUGNA è un battello olandese, portato in Italia nel 2008. Conta 11 cabine doppie, una sala ristorante e un ponte esterno dove parcheggiare le bici. AVE MARIA è invece una barca 100% italiana, totalmente ricostruita partendo dallo scafo di una draga degli anni ’70. Il progetto è stato realizzato da un team di architetti italiani che ha trasformato Ave Maria in un accogliente battello fluviale con 13 cabine doppie e 4 cabine singole. A bordo si trovano anche la sala ristorante, il bar e 2 spaziosi ponti esterni.
L’ITINERARIO
1° giorno MANTOVA.
2° giorno Mantova-ZELO/Castelguglielmo (38 km). La barca porta a Governolo, roccaforte dei Pirati del Mincio: qui si prendono le bici per la prima pedalata verso San Benedetto Po, sede di un antico monastero. Si segue ancora il Po fino a Revere, residenza estiva dei Gonzaga. L’ultimo tratto di strada conduce al porto di Ostiglia, sul canale Fissero/Bianco, dove si ritorna in barca. Breve navigazione fino a Zelo o Castelguglielmo, per l’ormeggio notturno.
3° giorno Zelo/Castelguglielmo-Ferrara-ADRIA (55 km). Si parte alla volta di Ferrara, il cui centro storico è ancora circondato dall’antica cinta muraria. Le numerose piste ciclabili e la grande diffusione delle due ruote le hanno conferito il nome di “città delle biciclette”. A fine giornata, di nuovo in barca, si raggiunge Adria: la perla del Polesine, antico porto greco, noto per il commercio di ambra dal Baltico, che diede il nome al mare su cui si affacciava (pernottamento a Ferrara se il livello del Po lo consente).
4° giorno Adria-PORTO LEVANTE (48 km). Si pedala inoltrandosi nel dedalo del Delta, paradiso incontaminato tra valli e lagune del Po, a stretto contatto con la natura. Meta della giornata è Porto Levante, piccolo borgo marinaro di antiche tradizioni.
5° giorno Porto Levante-CHIOGGIA (34 km). La barca lascia i ciclisti sull’altra sponda del Po di Levante. Siamo alle porte di Albarella, sospesi tra acqua e terra pedalando tra il Delta e la foce dell’Adige. Da Cavanella d’Adige, estremo confine tra le province di Rovigo e Venezia, si segue poi l’Idrovia Po-Brondolo, che collega il fiume alla laguna veneziana. Pernottamento nella “piccola Venezia”: imperdibile il mercato del pesce all’alba.
6° giorno Chioggia-VENEZIA (28 km). Navigazione fino all’Oasi di Ca’ Roman, un isolotto sabbioso circondato dalla pineta. Pedalando lungo la laguna si raggiunge Pellestrina: da qui si segue la nuova pista ciclabile fino all’imbarco del traghetto. Con una breve navigazione si risale il Lido lungo i Murazzi; tappa a Malamocco, sede dell’antico porto e pernottamento in laguna.
7° giorno Venezia-Riviera del Brenta-VENEZIA (45 km). Dopo la sveglia con vista sulla laguna si viaggia diretti verso Padova, pedalando lungo la Riviera del Brenta, famosa per le stupende ville venete, per poi tornare a Venezia, per l’ultimo pernottamento.
8° giorno VENEZIA. Dopo colazione ed i saluti di rito, visita in libertà di Venezia o ritorno a casa.
CON CHI?
L’itinerario in bici e barca da Mantova a Venezia è proposto da aprile a ottobre dai tour operator Girolibero (www.girolibero.it)
Nel periodo invernale Girolibero.it propone anche soggiorni in barca per la durata di un week-end, alla scoperta dellla Laguna di Venezia e del mare d’inverno oppure il Capodanno in barca a Mantova.
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