Gli interventi di chirurgia estetica nel nostro Paese si diffondono ogni anno di più grazie all’abbassamento dei costi medi delle operazioni, ma anche grazie all’intervento dello Stato italiano, sempre più sensibile verso alcune categorie d pazienti, che prevede il rimborso da parte del sistema sanitario nazionale (SNN) per alcuni interventi di chirurgia estetica.
Ma di quali interventi parliamo esattamente? E quali condizioni devono verificarsi perché si possa richiedere e ottenere il via libera al rimborso?
Per poter inoltrare la richiesta di intervento da parte del sistema sanitario nazionale l’intervento in questione deve porre rimedio ad una situazione estetica drammatica (che crea disagio sociale e psicologico, difficoltà a relazionarsi con gli altri, ecc) ad esempio dopo un brutto incidente o dopo un intervento mirato a rimuovere una zona del corpo aggredita dal cancro (ad esempio a seguito della rimozione di una mammella dopo un tumore al seno). In alternativa, si può richiedere l’intervento economico dello stato nei casi in cui il disagio estetico è legato strettamente anche ad un problema funzionale, che genera quindi dei veri e propri problemi di salute.
Uno di questi casi è l’addominoplastica, ovvero l’operazione che consente di ridurre in modo evidente e sostanziale il grasso addominale in eccesso, soprattutto quando questo rischia di trasformarsi in un serio problema di salute per il paziente.
In queste situazioni particolari, il paziente evidenzia sì un disagio estetico e psicologico, ma soprattutto un problema di salute e in questi casi si può ricorrere all’aiuto da parte dello stato, che prevede un sostegno economico affinché il paziente possa migliorare la propria condizione di vita.
“Perché un intervento chirurgico estetico di addominoplastica possa essere sostenuto dal sistema sanitario nazionale – ha commentato Marco Castelli, chirurgo estetico che lavora da anni sia in Italia che in Svizzera – il paziente deve essere affetto da una patologia specifica che interessi la zona dell’addome”.