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Advertiser e media company unite: la tecnologia è un fattore che fa la differenza, mentre video e tv accelerano verso la convergenza

Secondo una ricerca indipendente commissionata da Videology, il 64% degli advertiser crede che l’efficacia della pubblicità migliorerà con l’evoluzione del video advertising nei prossimi tre anni. Il 74% delle media company pensa di incrementare il fatturato globale vendendo video ads

Milano, 30 gennaio 2014 – Videology, piattaforma di video advertising leader sul mercato rivolta a editori, agenzie e advertiser, ha reso noto uno studio condotto da Forrester Consulting intitolato “Optimism Despite Unresolved Issues About Video Advertising”(Ottimismo Malgrado Questioni Irrisolte sul Video Advertising). I risultati della ricerca mostrano come i decision maker nel settore del video advertising siano ottimisti su quello che la maggioranza considera essere il continuo cambiamento delle visualizzazioni dei video su dispositivi, nonostante le sfide che permangono relative alle metriche di misurazione, al prevalere tra team digital e tradizionali e al migliore utilizzo della tecnologia per ottenere i vantaggi dell’advertising.
L’indagine ha coinvolto 150 tra advertiser, media company e agenzie ed è stata studiata per valutare quello che l’evoluzione della combinazione di dati, tecnologia e visualizzazione cross-device può portare a una pianificazione olistica ed indipendente dalla piattaforma della pubblicità su televisione e video digitali. L’indagine ha mostrato come quasi il 70% degli advertiser e delle agenzie ritenga che sia “probabile” o “molto probabile” che queste ultime andranno a pianificare campagne video e televisive in modo olistico su tutti i possibili canali video nei prossimi 3 anni. Chi guiderà questa evoluzione è meno chiaro. Lo studio ha mostrato che, mentre coloro in possesso di esperienza nel digitale sembrano avere un leggero vantaggio, c’è ancora un ampio segmento di intervistati – dotati di competenza lineare e digitale – che ritiene che il futuro sarà più orientato verso la televisione lineare e che le agenzie tradizionali saranno le più indicate a portare avanti questa tendenza.
“Questi sono tempi difficili, caratterizzati da evidenti vuoti di conoscenza su come operare in un futuro che tutte le parti concordando nel ritenere molto prossimo”, secondo la ricerca di Forrester Consulting. “Chiaramente non tutte le pratiche dell’era televisiva avranno un seguito in quella nuova dei video, ma non è raccomandabile attendere fino a quando le nuove pratiche saranno definitivamente consolidate”.
Altri risultati significativi:
• Gli advertiser e le loro agenzie vedono nel video vantaggi differenti.
È interessante come il 51% degli advertiser vedano come un vantaggio fondamentale la targetizzazione di segmenti di pubblico specifici (contro il 37% delle agenzie), mentre il 43% delle agenzie ritiene il miglioramento dell’attenzione del pubblico come un beneficio primario (contro il 27% degli advertiser).
• Le media company sono in gran parte fiduciose rispetto a un migliore ROI.
Il 43% delle media company ritiene che l’incremento del ROI sia un vantaggio importante che la video advertising sarà in grado di offrire ( contro il 27% di advertiser e agenzie).
• Le agenzie sono le più convinte sul potenziale offerto dalle esperienze di visualizzazione su un secondo schermo.
L’82% delle agenzie intervistate ritiene che l’engagement con il pubblico con contenuti su un secondo schermo aumenterà in modo moderato o significativo.
• Gli intervistati continuano a cimentarsi con le misurazioni cross-screen.
Secondo la ricerca, “tutti gli intervistati si sforzano di comprendere come si comporti il proprio pubblico in un mondo multi-screen… mentre il GRP (gross rating point) mantiene un supporto significativo, emergono forti riserve, specialmente tra le media company che vendono solo video digitali”.
• La tecnologia deve adattarsi alle esigenze operative dei marketer e delle media company. La flessibilità sarà fondamentale.
Mentre oltre il 70% delle agenzie e delle media company vedono l’importanza del programmatic buying per il futuro della video advertising, quasi la stessa percentuale considera fondamentale la capacità di acquistare ads su specifici programmi. Questa apparente divergenza suggerisce che l’industria continuerà a utilizzare differenti tecnologie per raggiungere altrettanto differenti obiettivi di marketing vista la mancanza di una soluzione capace di soddisfare tutte le esigenze.
“In quanto partner tecnologico operante nell’industria pubblicitaria, è fondamentale comprendere come tutte le parti in causa vedano i cambiamenti nella fruizione di video e televisione, e soprattutto come pensano che questi cambiamenti influenzeranno le loro attività commerciali”, afferma Scott Ferber, Chairman e CEO di Videology. “Un risultato significativo è dato dal fatto che sia la domanda che l’offerta ritengono che l’estensione del video a più schermi porterà benefici per il proprio business. Questo è importantissimo, dato che ogni forma di esitazione rallenterebbe in modo sostanziale l’adozione per l’intera industria”.
“Un altro risultato da evidenziare: mentre tutte le parti concordano sul fatto che la tecnologia sarà un differenziatore, ci sono ancora molteplici opinioni su ciò che essa dovrebbe abilitare e le funzionalità che dovrebbe offrire”, ha aggiunto Ferber. “E’ chiaro che per la video advertising una soluzione che vada bene per tutte le esigenze non è la risposta, e nemmeno lo è una soluzione che contrapponga domanda e offerta. Idealmente la tecnologia è un elemento unificatore. Avendo preso atto di questo, abbiamo progettato la nostra piattaforma affinché offrisse una tecnologia aperta e flessibile, personalizzabile a seconda delle esigenze della nostra base clienti sempre più eterogenea.
L’intero sondaggio è disponibile per il download all’indirizzo www.videologygroup.com/forrester.

Videology
Videology (videologygroup.com) è azienda leader nella fornitura di tecnologia per aziende operanti nei media e nella pubblicità. È una piattaforma video che consente a brand, agenzie e media company di pianificare, servire, gestire e monitorare video e campagne utilizzando funzionalità e specifiche tipiche per la TV, sfruttando la targetizzazione, l’ottimizzazione e l’efficienza avanzate dei media digitali. La tecnologia di Videology trasforma l’esperienza video e digitale in modo tale che lo specifico messaggio raggiunga il cliente più indicato.

Videology è un’azienda privata, controllata da un fondo i cui investitori includono Catalyst Investors, Comcast Ventures, NEA, Pinnacle Ventures, e Valhalla Partners. Videology ha sede a Baltimore, MD, con uffici a New York, Austin, Toronto, Londra, Parigi, Madrid, Olanda, Singapore, Tokyo e Sydney.

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Sandro Buti (AxiCom Italia per Videology), [email protected], +39 02 7526111

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