Si prevede un appuntamento di rilievo internazionale quello di “Spoleto incontra Venezia” la grande mostra curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, che si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, tra le secolari mura di Palazzo Falier, dimora nobiliare situata sulle sponde del Canal Grande a Venezia. Tanti i nomi altisonanti in esposizione: da da Dario Fo a Eugenio Carmi, da Pier Paolo Pasolini a José Dalì. Nell’esclusivo elenco dei partecipanti rientra Antonio Franchi, con la sua arte pittorica ispirata dall’Espressionismo astratto, che lascia spazio a una visionarietà dominata dalla sfera dell’immaginario e dalla spontaneità interpretativa.
Franchi si avvicina al disegno e alla pittura in età adolescenziale. Dapprima approccia il genere di matrice figurativa, poi a seguito dell’incontro con il maestro Antonio Tropeano, esperto di arte moderna e contemporanea, pittore e scultore affermato, inizia a dedicarsi allo studio e alla ricerca approfondita sul colore. Nel 2006 nasce la “Sintesi Aerea” una particolare forma di Espressionismo astratto, che si manifesta attraverso accese e brillanti luminosità cromatiche e con strutture compositive sorrette da un’idea di definizione e inquadramento geometrico.
Sulla scia di questa influsso, le tonalità vibranti e vivaci della sua tavolozza incontrano un’espansione dinamica e profusa di materia informale, che simboleggia virtualmente la superficie sconfinata dei territori di tutto il mondo, da conquistare in una dimensione di linguaggio comunicativo in proiezione aperta e cosmopolita.
Per Franchi l’utilizzo delle molteplici varietà di sfumature tonali rappresenta il fervido e viscerale legame d’attaccamento con la propria terra e con i luoghi e i contesti ambientali a lui più cari. Tramite le variopinte cromie vuole incentivare e spronare lo spettatore ad immergersi in quel magico e misterioso mondo fantastico, che appartiene a tutti, dove ognuno può trovare una parte di sé, lasciando volare la fantasia e solleticando la voglia ancestrale di recuperare quel “fanciullino pascoliano” insito in noi, per lasciare viaggiare la mente e il cuore sulle ali dell’assoluta libertà di espressione e di pensiero.