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Alle volte rifarsi il naso è necessario più che uno sfizio

Chi non ha mai pensato di rifarsi il naso alzi la mano? Forse solo chi ha la fortuna di essere nato/a con un perfetto e delizioso nasino alla francese. Il resto della popolazione si è almeno una volta guardato allo specchio e, non piacendosi, ha pensato di aver un naso davvero inquadrabile, troppo pronunciato o semplicemente non adatto al proprio viso. Tutti lo abbiamo pensato, qualche mattina, nella nostra vita. Però, un conto è avere un difetto ben visibile, un altro che il nostro naso sia particolare e renda il nostro viso tale. Una bellezza non è perfetta. La bellezza nasce anche da un’imperfezione che può divenire particolarità. Tutto un altro caso è se il naso è storto o ha la gobba. Quelli sono difetti che possono pregiudicare la bellezza del viso e che, se risolti da un chirurgo plastico romano o di qualunque altra città, possono migliorare nettamente il nostro aspetto. In quel caso, tale operazione, ossia la rinoplastica è consigliatissima ed anche il decorso post-operatorio, molto doloroso è già più sopportabile, vista la miglioria dell’aspetto che darà, in futuro, grosse soddisfazioni!

La rinoplastica è necessario anche in casi gravi di rottura del setto nasale sia a causa d’incidenti sia a causa d’inconvenienti sportivi, in discipline come lo boxe o il kung fu, ad esempio. In quel caso diventa un’operazione di ricostruzione. Si può anche intervenire quando il setto nasale è deviato e la respirazione risulta difficoltosa. Anche in questo caso la rinoplastica è una necessità e non un vezzo.

Tuttavia, la società odierna mette al primo posto l’aspetto esteriore e questo può condurre anche coloro che non hanno difetti evidenti a ricorrere, in modo errato, alla rinoplastica. Magari si vuole assomigliare al proprio idolo, magari si cerca un’idea di perfezione che in realtà è inarrivabile, magari si è insicuri e si pensa che un’operazione ci possa regalare la sicurezza sempre agognata. Tuttavia, la sicurezza deve nascere dalla consapevolezza di noi stessi che è una consapevolezza soprattutto mentale. Certo, ognuno deve essere consapevole delle proprie doti fisiche e dei propri difetti, ma deve, altresì, acquisire una sicurezza interiore che comporti l’accettazione di sé. Che ne pensate?

Fonte. ChirurgoPlasticoRoma.it

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