Roma – Si è conclusa l’International ECCC Creep & Fracture Conference 2014. Alla terza edizione, organizzata dal Centro Sviluppo Materiali Spa, centro di eccellenza nella ricerca e innovazione sui materiali, hanno partecipato 182 esperti mondiali ed esponenti dell’industria del settore energetico, provenienti da 21 paesi. Un confronto mondiale che si è svolto dal 5 al 7 maggio sulle più avanzate ricerche condotte sui materiali e i componenti in grado di operare ad elevate temperature e in ambienti aggressivi. Temi che rivestono un’enorme importanza per la produzione di energia sostenibile, l’ottimizzazione e la sicurezza degli impianti, il risparmio energetico e, non ultimo, per lo sviluppo economico di tutti i paesi, a prescindere dal livello di industrializzazione.
«Non possiamo ignorare i cambiamenti climatici», ha affermato Pertti Auerkari, presidente dell’ECCC Creep & Fracture Conference 2014 e ricercatore della finlandese VTT, «dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di produrre e usare l’energia. L’uso dei combustibili fossili è ancora inevitabile, ma possiamo ridurne il consumo e l’impatto ambientale. L’orientamento dei governi per la produzione di energia sostenibile è determinante».
L’obiettivo dell’ECCC Creep & Fracture Conference 2014 è consolidare ed estendere il bagaglio di conoscenze dei partecipanti e identificare i traguardi da raggiungere in termini di ricerca, design e standardizzazione sui materiali impiegati nel settore della produzione di energia. «E’ un’ulteriore conferma, ha dichiarato Mauro Pontremoli, amministratore delegato del Centro Sviluppo Materiali, del nostro impegno nel fare proprie le esigenze dell’industria nel settore e nel tradurle in azioni di sviluppo e di concreta applicazione».
Nato nel 1991, l’ECCC (European Creep Collaborative Committee) è la massima espressione degli esperti europei sul tema del creep e della fatica ad alta temperatura di materiali quali acciai ferritici/martensitici, austenitici e superleghe a base Nichel e dei giunti saldati simili e dissimili. L’ECCC riassume le criticità e le prospettive dei produttori di acciaio e leghe speciali, dei progettisti e produttori di componentistica per le centrali termoelettriche e delle utilities.
Ai lavori dell’ECCC Creep & Fracture Conference 2014 hanno partecipato attivamente aziende, enti, istituti universitari e di ricerca di ogni parte del mondo. Fra questi, Siemens Energy, Chemnitz University of Technlology (Germania), TenarisDalmine, AnsaldoEnergia, RTM Breda, Centro Sviluppo Materiali (Italia), E.ON, Doosan Babcock, Alstom (UK), Tohoku University, Nippon Steel & Sumitomo Metal Corporation, Mitsubishi Hitachi Power Systems, IHI Corporation, National Institute of Material Science (NIMS), Japan Atomic Energy Agency (Giappone), Shanghai Power Equipment Research Institute, Shanghai Boiler Works (Cina), Mercedes Benz R & D India (India), Eskom (South Africa), EPRI- Electric Power Research Industry (USA), EDF Energy (UK/France), AREVA (Francia). E molti altri, dalla Russia alla Corea del Sud, dalla Svezia alla Repubblica Ceca, dalla Finlandia alla Slovenia, dalla Danimarca alla Spagna, dal Belgio all’Olanda.
«L’ECCC è un esempio significativo di come la componente tecnico-scientifica dei paesi della Comunità Europea sia in grado di fare sinergia, integrando i database delle singole nazioni per definire i valori di riferimento per la normativa europea del settore» ha dichiarato Augusto Di Gianfrancesco del Centro Sviluppo Materiali, Vice Chairman della conferenza e co-fondatore dell’ECCC. «Le procedure e guideline sviluppate dall’ECCC hanno suscitato l’interesse della comunità internazionale, allargando oltre i confini europei la discussione sugli standard. Le presenze a questo convegno ne sono una conferma» ha concluso.
L’ECCC è fortemente impegnato nel coordinamento europeo dello sviluppo dati sul creep e nelle attività di valutazione e confronto degli stessi. L’obiettivo è raccogliere le risorse disponibili in ogni paese per costruire una base ottimale di valutazione sui valori di creep e configurare elevati standard di produzione e design. Dal 2011 si è dato una forma organizzativa più articolata, affidando al Centro Sviluppo Materiali la responsabilità della segreteria tecnica.
«La riconferma alla segreteria tecnica dell’ECCC nel prossimo triennio fino al 2017, è importante per il Centro Sviluppo Materiali e per il suo ruolo di leader nella ricerca per il settore dell’energia», ha affermato Pontremoli. «E rappresenta un punto privilegiato di osservazione e riflessione sulle linee di tendenza della ricerca nel campo dei materiali per impieghi ad alta temperatura. E’ anche un efficace strumento di monitoraggio tecnologico e di orientamento in un settore in cui il Centro Sviluppo Materiali mantiene la sua leadership da decenni».
Il panorama e le prospettive del settore energetico mondiale sono state delineate nel Rapporto “World Energy Scenarios to 2050” del WEC (World Energy Council). Partendo dai risultati di questo rapporto, l’International ECCC Creep & Fracture Conference 2014 intende fornire ai decision maker strumenti utili a valutare l’impatto potenziale delle loro scelte sul futuro partendo proprio dai risultati di questo rapporto. «Abbiamo individuato due scenari», ha spiegato Gilberto Callera, presidente del WEC Italia, «che prevedono un coordinamento mondiale delle politiche energetiche nazionali per combattere i cambiamenti climatici. Coordinamento che influirebbe positivamente, nei singoli stati, sulle scelte delle tecnologie per la produzione e l’utilizzo dell’energia».
Il Centro Sviluppo Materiali Spa, con sei sedi in Italia e oltre 300 fra dipendenti e collaboratori, è un centro di ricerca applicata che elabora soluzioni tecnologiche all’avanguardia nel campo dei materiali, in particolare acciaio e leghe speciali.
Recentemente entrato a far parte del RINA, azienda internazionale di certificazione e servizi, il Centro Sviluppo Materiali copre l’intero arco del processo di innovazione, dalla metallurgia alla chimica fisica di processo, fino all’applicazione nelle filiere produttive. Tra quelle di maggior rilievo, la Siderurgia, l’Aerospazio, l’Energia e l’Ambiente, con particolare riferimento alla valorizzazione dei rifiuti industriali pericolosi per la produzione di energia elettrica e termica (Waste-to-Energy).
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