Arrivano delle buone notizie per il trattamento e la cura sclerosi multipla o meglio delle conseguenze dovute a questa patologia. Le nuove scoperte provengono dal 64° meeting annuale dell’American of Neurology di New Orleans in Lousiana, dove sono stati diffusi i primi risultati dello studio avviato al fine di capire in che modo poter alleviare la spasticità riscontrabile nei pazienti colpiti da sclerosi multipla.
Sui primi 52 partecipanti allo studio, i ricercatori hanno potuto notare che dopo un periodo di sei mesi si è verificata una sostanziale riduzione della rigidità muscolare, del dolore e del disagio, al pari della spasticità sulla capacità di camminare e sui normali movimenti del corpo.
Lo studio si sta sviluppando su 110 pazienti selezionati in base a criteri specifici quali ad esempio l’interruzione del trattamento con interferone-beta da più di 30 giorni e che si erano sottoposti o stavano per sottoporsi al trattamento con il glatiramer acetato nei 21 giorni precedenti la sperimentazione.
In queste persone era presenta la spasticità ed erano quindi in grado di camminare solo con aiuti e supporti. L’interferone utilizzato per la cura della sclerosi multipla, sembra infatti causare un aumento dei livelli di spasticità, mentre passando al glatiramer acetato questo effetto risultava alquanto ridotto.
“La spasticità, uno dei sintomi più comuni della sclerosi multipla recidivante remittente spesso può impattare negativamente sulla vita quotidiana dei pazienti” ha commentato Cira Fraser, docente della facoltà Marjorie K. Unterberg School of Nursing and Health Studies, Scuola di Studi e Salute, Università Monmouth, West Long Branch, New Jersey, e prima autrice dello studio.
“Questi dati sembrerebbero evidenziare una riduzione dei principali dati di spasticità nei soggetti con SM recidivante-remittente che abbiano interrotto il trattamento con interferone-beta e siano passati al glatiramer acetato”.
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