Da un paio di giorni ha preso il via la New York fashion week, evento che ogni anno raccoglie giornalisti da tutto il mondo, curiosi e ansiosi di immortalare le nuove creazioni dei maggiori stilisti, le quali detteranno legge per la prossima stagione della moda. La settimana della moda a New York è un evento storico, che raccoglie in media 100.000 visitatori all’anno.
In concomitanza con le recensioni positive che la critica ha espresso per i primi grandi nomi della moda che hanno presentato le loro creazioni per l’autunno/inverno 2012-2013 (Derek Lam, DKNY, Custo Barcelona, Diane von Fustenberg), a Milano si è tenuta la famosa “Anteprima”, rassegna che apre la stagione fieristica della capitale lombarda.
A pochi giorni infatti dalla settimana della moda di Milano (dal 22 al 28 Febbraio) –nonostante le condizioni meteo avverse che hanno innevato Milano – si sono riuniti designer, stilisti, operatori del settore fashion ed i più illustri nomi della moda internazionale per condividere le opinioni e le aspettative per la stagione Primavera Estate 2013.
Buona l’affluenza all’evento, che ha radunato anche più di qualche azienda che si occupa di vendita prodotti chimici specializzata nel trattamento della pelle, o grosse aziende tessili, che hanno così avuto modo di confrontarsi con i grandi nomi della moda; dal confronto è emersa una mutata tendenza delle case di moda nei confronti dell’acquisto delle materie prime, che sembra decisamente in sintonia con quelli che sono i cambiamenti del mercato: la propensione delle grandi griffe è infatti quella di acquistare il quantitativo minimo di prodotti conciari e tessili, in modo da ridurre notevolmente le scorte a magazzino, procedendo quindi agli ordinativi solamente una volta che sia iniziato l’acquisto dei capi da parte del pubblico.
Ciò determina un notevole “cambio di rotta” da parte delle concerie, che si devono ora quindi organizzare in funzione di un metodo lavorativo del tutto diverso; non ci saranno più infatti ordini consistenti da parte delle case di moda -gestibili attraverso una produzione intensiva e continuativa, per un certo periodo, dello stesso tipo di prodotto – ma piccoli volumi di ordini, che dovranno essere realizzati però in tempi più brevi.
Dall’Anteprima di Milano arrivano comunque riscontri positivi per le aziende conciarie italiane, in particolare per quelle della Toscana, che si dimostrano all’altezza delle richieste espresse dall’esigente clientela delle case di moda di lusso; arte nell’uso del pigmento, dei colori per cuoio, dei fissativi, dei leganti proteici per pelle e del trattamento propriamente chimico delle pelli, fanno delle aziende italiane del settore, il partner più ricercato dal settore fashion di alta moda.
Durante l’evento però non ci si è limitati ad affrontare solo le questioni legate alla commercializzazione delle materia prime da un punto di vista tecnico; le case di moda e la aziende si sono confrontate anche su tematiche ambientali ed etiche, condividendo il desiderio di riuscire ad istituire una certificazione che ricopra tutta la filiera dell’industria della moda, in modo da certificare la qualità delle materie prime, i prodotti utilizzati per il trattamento del prodotto e per consentire la tracciabilità di tutte quelle sostanze che vengono utilizzate dall’industria tessile e conciaria per realizzare il prodotto finito.
Serena Rigato
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