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Luca de Meo: Cina, USA, Europa, il futuro dell’auto si decide ora

Concorrenza di Cina e Stati Uniti, pressione normativa e ambientale, volatilità dei prezzi delle materie prime. Non sono poche le sfide che l’industria dell’auto europea si trova ad affrontare. Come può l’Europa salvaguardare un settore che rappresenta l’8% del PIL? Il Ceo di Renault Group Luca de Meo ne ha parlato all’ultima assemblea dell’ACEA.

Luca de Meo (Renault)

Luca de Meo: l’industria automobilistica europea di fronte alla sfida globale

Il 2023 è stato l’anno in cui l’Europa ha preso consapevolezza del fatto che la Cina è il nuovo colosso dell’industria automobilistica. A ciò si aggiunge l’inarrestabile sviluppo di Tesla, con gli Stati Uniti che conquistano sempre più mercato. I costruttori europei hanno capito che è giunta l’ora delle sfide. La posta in gioco? Il settore rappresenta l’8% del PIL dell’Unione, il 30% della sua spesa in R&S e qualcosa come 13 milioni di posti di lavoro. Eliminare l’industria automobilistica significherebbe condannare l’Europa a un deficit strutturale. Queste sono le parole di Luca de Meo, Presidente dell’ACEA e CEO di Renault Group, durante l’ultimo incontro dell’associazione che riunisce i principali costruttori del Vecchio Continente. Da mesi il manager ribadisce l’importanza di una nuova politica industriale e soprattutto di un quadro normativo chiaro e condiviso che permetta all’Europa di riconquistare la leadership e di non vanificare gli ingenti investimenti sull’elettrico (circa 250 miliardi di euro) messi sul piatto dai costruttori. Istanze raccolte nel Manifesto dell’Auto continentale lanciato dall’ACEA lo scorso dicembre chiedendo una nuova strategia industriale a lungo termine, un quadro normativo equo, neutralità tecnologica e promozione della mobilità sostenibile.

Luca de Meo: “In atto il cambiamento più profondo degli ultimi 150 anni”

Per affrontare quello che Luca de Meo definisce come “il cambiamento più profondo degli ultimi 150 anni”, l’Europa necessita quindi di una visione olistica e di un modello in grado di coordinare i settori coinvolti nelle sfide della transizione energetica e digitale. È fondamentale ridurre urgentemente l’impatto ambientale, eliminare il motore a combustione entro il 2035, adottare maggiori requisiti di sicurezza e cyber-security, abbandonare veicoli sempre più pesanti e costosi. Tutte queste pressioni sono sulle spalle dei costruttori, che si trovano oggi di fronte ad uno scenario che coinvolge sempre più discipline: veicoli elettrici, software, servizi di mobilità, economia circolare per citarne alcuni. Ognuno di questi ambiti, ha spiegato il CEO di Renault Group, implica una nuova catena del valore tutta da scoprire, materiali, protagonisti, un nuovo mondo da capire. Senza contare la volatilità senza precedenti di tecnologie, prezzi delle materie prime e normative, o ancora il massiccio controllo che la Cina ha sulla produzione di batterie. Nell’industria automotive, innovazione e agilità strategica hanno preso il posto di economia di scala ed efficienza: “Di fronte alla Cina e agli Stati Uniti – conclude Luca de Meol’Europa deve inventare un suo modello. Un modello ibrido, tra iniziativa privata e dirigismo pubblico, che ci permetta innanzitutto di tutelarci e rafforzarci per poi ripartire alla conquista del mondo”.

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Rivoluzione elettrico: la strategia di Luca de Meo per Renault Group

L’elettrificazione dell’industria automobilistica è ormai un imperativo. Lo sa bene Luca de Meo, fautore della trasformazione di Renault Group e dell’ambizioso progetto Ampere. L’obiettivo: creare un polo europeo dell’elettrico, ridurre i costi delle auto e plasmare un futuro più sostenibile grazie anche alle chance offerte dal Green Deal.

Luca De Meo

Luca de Meo al “Corriere Motori”: dal 2030 Renault Group produrrà solo auto a batteria

A poche settimane dalla presentazione ufficiale dell’attesissima Renault 5E-tech Electric, che avverrà al prossimo Salone dell’Auto di Ginevra, il CEO Luca de Meo ha condiviso in un’intervista rilasciata al “Corriere Motori” obiettivi e sfide del Gruppo francese in vista del 2035. L’elettrico è il focus della trasformazione di Renault Group, con al centro il progetto Ampere, la Società produttrice di soli veicoli elettrici e software. Lanciata ufficialmente lo scorso novembre, la nuova realtà del Gruppo può contare su una forza lavoro di circa 11mila persone. Oltre a realizzare tutti i veicoli a batterie di Renault, Ampere produrrà veicoli full-electric anche per Nissan e Mitsubishi, partner strategici del progetto. Due gli obiettivi principali del nuovo polo europeo: portare l’attuale produzione di 45mila veicoli elettrici all’anno a 300mila già dal 2025 e arrivare ad una riduzione dei prezzi di circa il 40%. Oggi il costo a carico del consumatore è, secondo Luca de Meo, uno dei principali limiti alla diffusione dell’elettrico.

La Rivoluzione Elettrica di Renault Group nella vision di Luca de Meo

C’è poi da fronteggiare la concorrenza di realtà come Tesla e Byd. Negli ultimi anni sull’elettrico gli americani e soprattutto i cinesi hanno guadagnato terreno rispetto al Vecchio Continente, spinti da cospicui finanziamenti e dalla possibilità di reperire facilmente le materie prime per le batterie. Ampere è la risposta europea alle sfide globali e allo stop dei motori a combustione voluta dall’Europa entro il 2035. Luca de Meo ha infatti annunciato che dal 2030 in poi, la Marca Renault venderà esclusivamente auto a batteria, mentre il brand Dacia continuerà a fare la sua parte con i motori termici. Ma il futuro dell’automotive è nella sostenibilità e il Green Deal è la strada tracciata dall’Europa. Un percorso difficile, ma le opportunità offerte dal programma dell’UE possono trasformare l’Unione e il settore in un’eccellenza nella sostenibilità ambientale a livello mondiale, ha concluso il manager.

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Luca Dal Fabbro: “Concentrarsi sul recupero di materiali rari per garantire il futuro dell’industria italiana”

“Oggi l’Italia manca quasi totalmente della capacità impiantistica per poter estrarre materie prime strategiche”: lo ha affermato il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro di fronte alla Commissione Industria del Senato, sottolineando l’importanza critica del recupero dei materiali rari.

 Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Recuperare materie critiche per salvaguardare il futuro dell’industria italiana”

Il recupero delle materie prime cosiddette “rare” o “critiche” non rappresenta solo una questione ambientale, ma innanzitutto una fondamentale necessità strategica: lo ha affermato Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, di fronte alla Commissione Industria del Senato della Repubblica. Il manager ha presentato i risultati di un importante studio sulle materie prime realizzato in collaborazione con Ambrosetti: “Le materie critiche sono 34, quelle strategiche 16. Per quanto riguarda l’industria italiana, dagli studi che abbiamo fatto, emerge che ce ne sono 4-5 che sono pivotali. E questo è importante perché dal punto di vista industriale dobbiamo pensare che alla fine dobbiamo concentrarci sulle nostre priorità e sulla filiera industriale del Paese”. Luca Dal Fabbro ha inoltre rivendicato il ruolo pioneristico di Iren nell’avviare questo processo: il Gruppo sta investendo in diversi impianti di recupero, in località quali Arezzo e il Piemonte, in cui vengono utilizzate le più moderne tecniche, tra cui quelle che fanno affidamento sull’idrometallurgia e l’Intelligenza Artificiale.

Luca Dal Fabbro: “Autorizzazioni per impianti di recupero troppo lente”

Il settore del recupero di materiali rari, osserva tuttavia Luca Dal Fabbro, non è esente da criticità di varia natura. Innanzitutto, burocratiche: l’iter per fare autorizzare un impianto di recupero può durare oltre 4 anni e mezzo. L’Italia sta facendo un buon lavoro sul disassemblaggio dei rifiuti elettronici, ma è quasi completamente priva di strutture per estrarli e reimpiegarli: fare aprire nuovi impianti rapidamente è dunque una necessità urgente. Luca Dal Fabbro ha inoltre messo in evidenza il problema dell’end of waste: “Spesso mancano specifiche norme che lo caratterizzano, cioè cosa fare del prodotto lavorato. Per garantire i flussi di ingresso bisogna poi che il legislatore preveda e incentivi dei sistemi di raccolta. Per realizzare una filiera è necessario sostenere poi la ricerca e l’Italia potrebbe capitanare alcune di queste ricerche”.

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Carlo Messina: Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2023, l’intervista sui risultati

Intesa Sanpaolo ha “capitale in eccesso e siamo pronti a proporre a fine anno un buyback azionario”: l’intervista al CEO Carlo Messina.

Carlo Messina

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo è un acceleratore della crescita dell’economia reale in Italia

Il CEO Carlo Messina, intervistato per CNBC Europe, ha commentato i risultati finanziari di Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2023 sottolineando come “abbiamo capitale in eccesso e siamo pronti a proporre a fine anno un buyback azionario”. Inoltre “non avremo impatti regolamentari sul nostro capitale nel 2024 e quindi potremo aggiungere un buyback al nostro payout del 75% non solo per il 2023, ma anche per il 2024 e il 2025 se il CdA lo approverà”. I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie a un modello di business ben diversificato e resiliente. L’utile netto, pari a 6,1 miliardi di euro, si attesta in crescita dell’85,3% rispetto allo stesso periodo del 2022: la stima per l’intero anno supera i 7,5 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo ha maturato dividendi per 4,3 miliardi di euro, diventando la prima banca in Europa per dividend yield: il 40% dei dividendi, destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni azioniste, consente la realizzazione di importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza. Soltanto una recessione profonda in Italia “ci potrà far muovere in una posizione diversa, di difesa dei nostri stakeholder a lungo termine, altrimenti restiamo in posizione che ci vede con un profilo di rischio molto limitato e quindi con il bisogno di mantenere un capitale in eccesso a sua volta piuttosto limitato”, ha precisato il CEO Carlo Messina.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, la forza di un modello di business ben diversificato e resiliente

Nell’intervista il CEO Carlo Messina, oltre a evidenziare la capacità di Intesa Sanpaolo di continuare a generare una profittabilità elevata e sostenibile, ne ha sottolineato il valore anche in quanto promotrice del più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, a beneficio di tutti gli stakeholders. “Abbiamo collegato un programma per contrastare la disuguaglianza sociale”, ha spiegato il CEO: 1,5 miliardi di euro per il Sociale da destinare entro il 2027, in aggiunta al miliardo del periodo 2018-2021, qualifica Intesa Sanpaolo quale “istituzione al servizio del Paese, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto” nonché “principale istituzione in Italia e ai vertici mondiali per impatto sociale” con 1.000 professionisti coinvolti. Il CEO Carlo Messina, in occasione della presentazione dei risultati, ha ricordato inoltre i tratti distintivi del modello unico di Intesa Sanpaolo: “Una consolidata forza commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, uno sviluppo di rilievo delle attività del wealth management, un’offerta digitale tecnologicamente avanzata e una gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza. Caratteristiche che consentono alla Banca di trarre benefici non solo dal contesto attuale ma di garantirle resilienza e redditività negli scenari futuri”.

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Luca Dal Fabbro (Iren): “Le comunità energetiche porteranno enormi benefici sui territori”

La diffusione delle comunità energetiche potrebbe non solo aiutare il bilancio famigliare, ma anche rendere il Paese più resiliente di fronte alle crisi geopolitiche, come la scarsità di gas seguita alla guerra in Ucraina. Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, evidenzia i pregi di un modello che potrebbe, nei prossimi anni, diventare predominante.

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren

Luca Dal Fabbro: tre ragioni per cui tutti dovrebbero investire nelle comunità energetiche

In un’analisi dettagliata e approfondita, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha esposto i vantaggi del modello delle cosiddette comunità energetiche, associazioni tra privati residenti nella stessa area (che può essere un condominio, un isolato o un quartiere) che si accordano per acquistare e mantenere un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili (come può essere una serie di pannelli solari). Secondo il Presidente di Iren, le comunità energetiche offrono tre grandi vantaggi: il primo è di natura ambientale, ossia la possibilità di produrre localmente energia pulitao. Il secondo è di carattere economico: non solo l’energia prodotta e consumata verrà scalata dalle bollette, a vantaggio del budget familiare, ma in caso di eccedenza potrà essere ceduta al resto della rete elettrica, con un ulteriore vantaggio economico. Il terzo vantaggio riguarda, invece, l’efficienza: trattandosi di energia prodotta a chilometro zero, sarà caratterizzata da minori sprechi (a causa dell’effetto Ohm, infatti, l’energia che viaggia per lunghi percorsi subisce delle perdite) e subirà interruzioni di servizio e blackout in misura decisamente inferiore. In un periodo in cui i rivolgimenti geopolitici hanno messo a dura prova i conti degli italiani, le comunità energetiche potrebbero rappresentare, secondo Luca Dal Fabbro, una soluzione versatile che aumenterà la resilienza dell’intero Paese.

Luca Dal Fabbro: “Vi spiego perché le comunità energetiche saranno una toccasana per la nostra economia”

L’effetto positivo delle comunità energetiche non si limiterà tuttavia a creare beneficio agli investitori diretti, ma comporterà, spiega Luca Dal Fabbro, potrà avere ricadute positive più ampie. Il Presidente di Iren infatti rileva: “La costruzione di comunità energetiche significa far lavorare il territorio, far lavorare gli elettricisti, gli installatori, i fornitori locali, i manutentori. Quindi, ha un beneficio enorme sul territorio, perché significa scaricare sull’economia dei luoghi questo nuovo modo di produrre energia”. Tutte le fasi della produzione di elettricità tramite le comunità energetiche daranno un “grosso impulso” all’economia: dall’installazione, alla manutenzione, fino allo smaltimento, una grande quantità di denaro sarà investita non per acquistare materie dall’estero, bensì per alimentare l’economia locale. Luca Dal Fabbro sostiene inoltre che il costo di installazione di una comunità energetica è, nonostante le apparenze, molto contenuto. Un condominio di Torino che sta applicando questa tecnica rimborserà l’investimento iniziale, secondo le stime, in sei soli anni: a partire da allora, costituirà un risparmio netto per i condomini. La burocrazia necessaria a procedere all’installazione di un pannello solare è, inoltre, piuttosto snella. Per questo, il Presidente di Iren ritiene che questo modello avrà una diffusione sempre più larga in futuro.

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L’elettrico secondo Luca de Meo: opportunità, limiti e sfide

Efficienza e ridotti costi di esercizio sono i vantaggi dell’auto elettrica, che tuttavia al momento resta un lusso. Gli E-fuel un’alternativa valida per una transizione graduale. L’analisi di Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, sulla rivoluzione in corso nel settore.

Luca De Meo

Luca de Meo: le previsioni sul mercato europeo e i dubbi sul phase out al 2035

Investimenti, componenti, nuove tecnologie: questo ed altro dietro la realizzazione di una vettura elettrica. Non sorprende quindi che rispetto ai modelli termici il costo di produzione sia nettamente maggiore. Un fattore che al momento pone seri limiti alla rivoluzione dell’elettrico, che rischia di rimanere appannaggio dei più ricchi. Sta di fatto che, secondo Luca de Meo, CEO di Renault Group, la mobilità privata è destinata a cambiare profondamente. Parole che il manager, da gennaio anche Presidente dell’ACEA, ha condiviso in un incontro con la stampa avvenuto a margine del Viva! Festival di Locorotondo, in Puglia. “Il mercato europeo da 17 milioni di pezzi l’anno ce lo dobbiamo dimenticare – ha sottolineato – I ricchi si compreranno l’elettrico e tutti gli altri si terranno le macchine usate fino a quando la politica glielo permetterà”. Difficile, se non impossibile, il phase out dei motori termici al 2035 imposto dall’Unione Europea. In mancanza di una domanda sostenuta e naturale delle auto elettriche, l’addio ai veicoli a benzina o a diesel non è così scontato: “Sarebbe stato meglio spostare tutto al 2040. Non ci hanno ascoltato, e infatti ora per sostenere la transizione bisogna puntare su incentivi oppure su iniziative su cui ho dei dubbi, come il leasing sociale proposto dal Governo francese”.

Luca de Meo: “Con i carburanti sintetici possiamo iniziare a ridurre l’impatto ambientale”

Tra i temi affrontati da Luca de Meo durante la conferenza stampa non poteva mancare quello della competizione industriale con i cinesi, che stanno spingendo a suon di miliardi di investimenti la competitività delle loro aziende automotive. Il manager ha evidenziato come si tratti di una partita falsata, in cui i competitor asiatici possono contare su vantaggi enormi, dal costo dell’energia elettrica a quello della forza lavoro. Ha però ricordato che già in passato i costruttori europei hanno resistito con successo all’arrivo di americani, giapponesi e coreani: “Anche in Renault abbiamo avuto dei problemi, certo, però è altrettanto vero che siamo qui da 125 anni. Anche questa volta andremo a combattere sul mercato”. Luca de Meo ha poi parlato del ruolo dei media nell’informare i consumatori sulle alternative all’elettrico. Il CEO di Renault Group ha evidenziato il cambio di rotta che da qualche anno a questa parte ha caratterizzato le principali testate, inizialmente “schierate nel definire l’elettrico l’unica carta sul tavolo” e che oggi invece lasciano spazio a dubbi e critiche sulla transizione. Anche i costruttori hanno una parte di responsabilità: “Non si ha avuto il coraggio nel comunicare bene le alternative all’elettrico e nello spiegare come i carburanti di origine sintetica, ad esempio, potrebbero essere da subito un’alternativa valida per ridurre l’impatto ambientale del circolante”. Fondamentale il ruolo delle testate specializzate, ha concluso, le uniche fonti credibili in grado di spiegare sì le opportunità ma anche i limiti di un approccio poco incline alla neutralità tecnologica.

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Stefano Venier al “Corriere della Sera”: l’Italia può diventare l’hub della Ccs per il Sud Europa

Ecco il progetto con Eni: in un articolo de “L’Economia”, l’inserto del “Corriere della Sera”, l’AD di Snam Stefano Venier illustra le potenzialità del primo progetto italiano di Ccs su scala industriale legato all’hub di Ravenna.

 Stefano Venier

Stefano Venier: Snam-Eni, il pionierismo del progetto Ccs in sviluppo a Ravenna sul “Corriere della Sera”

L’AD Stefano Venier lo ha ribadito anche in una recente intervista su “L’Economia”, la voce economica del “Corriere della Sera”: l’Italia può diventare l’hub della Ccs (Carbon capture and storage) per il Sud Europa. Le potenzialità ci sono: “Abbiamo il vantaggio di disporre di giacimenti esauriti di gas al largo dell’Adriatico di fronte alla Pianura Padana, dove si concentra la maggior parte delle industrie ad alta intensità di energia e di emissioni. Un vantaggio che potrà andare a beneficio dell’intero bacino del Mediterraneo, per esempio delle industrie francesi, per cui sarà più conveniente stoccare la CO2 a Ravenna e non trasportarla fino in Norvegia”. Parole che esprimono efficacemente il valore del progetto che Snam sta portando avanti a Ravenna insieme a Eni: il primo italiano di Ccs su scala industriale sarà “un’occasione anche per le industrie straniere”, come ha spiegato a “L’Economia” l’AD Stefano Venier.

Stefano Venier: miriamo a utilizzare parte delle condotte già esistenti in una logica di operatore multi-molecola

L’AD Stefano Venier ha parlato del progetto anche recentemente in occasione della presentazione a Cernobbio dello studio strategico sulla Carbon Capture & Storage condotto da The European House – Ambrosetti con il contributo di Snam ed Eni: a Ravenna “svilupperemo un’infrastruttura essenziale per la competitività del tessuto industriale esistente e potenzialmente capace di giocare un ruolo chiave nell’intero Mediterraneo”. La posizione strategica, il porto, la cultura di impresa e la presenza di realtà manifatturiere industriali che hanno la necessità di decarbonizzare le loro attività sono alcuni dei fattori che hanno portato a guardare a Ravenna come a una location particolarmente idonea dove poter sfruttare al massimo le potenzialità del progetto: sono queste infatti condizioni funzionali allo sviluppo di progetti di cattura e stoccaggio della CO2 da realizzare con costi competitivi e in tempi brevi. Sul trasporto invece, come si legge nell’articolo de “L’Economia”, Snam punta su una strategia di soft infrastructure. “Miriamo a utilizzare parte delle condotte già esistenti in una logica di operatore multi-molecola: nei nostri tubi può scorrere gas naturale, ma anche biometano, idrogeno e, appunto, anidride carbonica”, ha spiegato l’AD Stefano Venier.

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Iren punta sulla diversificazione energetica: l’intervista a Luca Dal Fabbro

L’intervista a Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren: EBITDA in crescita del 7,8%, net profit +4,2%, guidance al 10%, ottimizzazione operativa e integrazione delle acquisizioni strategiche.

Luca Dal Fabbro, Presidente Iren

Luca Dal Fabbro approfondisce le performance aziendali di Iren

L’intervista a Luca Dal Fabbro, Presidente Esecutivo di Iren, offre un approfondimento significativo sulle performance dell’azienda nel semestre in esame. Pur segnalando una diminuzione dei ricavi, è cruciale comprendere che questo calo è attribuibile a una strategia ben ponderata, dovuta alle contingenze internazionali, volta a ridurre il costo dell’energia. Tale risultato è stato ottenuto tramite la sostituzione del gas russo con il gas liquefatto proveniente dall’Algeria. Questa mossa ha comportato una sensibile riduzione dei costi energetici, a beneficio non solo dei consumatori, ma anche dell’industria nel suo complesso. In contrasto con questa diminuzione dei ricavi, l’EBITDA ha invece registrato una crescita sostanziale del 7,8% rispetto al trimestre precedente, dimostrando la capacità di Iren di generare profitti anche in un contesto di sfide e cambiamenti. Tali risultati finanziari sono il risultato di una gestione aziendale migliorata, caratterizzata dall’ottimizzazione delle operazioni e dall’efficienza operativa degli impianti, spiega Luca Dal Fabbro. Particolarmente rilevanti sono i progressi nell’ambito delle energie rinnovabili e l’integrazione di acquisizioni strategiche, come quelle avvenute in Toscana. Questi fattori hanno contribuito a un incremento del 4,2% nel net profit aziendale, oltre a permettere a Iren di alzare la propria guidance del 10% per l’anno in corso, superando così le aspettative iniziali del mercato, che erano posizionate sul 6%.

Luca Dal Fabbro: Iren e la diversificazione delle attività

La strategia di Iren, continua Luca Dal Fabbro, si manifesta attraverso la diversificazione del suo business. Il Gruppo estende infatti le sue attività su vari settori rilevanti all’interno delle utility italiane, dal fotovoltaico all’economia circolare, passando per l’energia idroelettrica. Tale diversificazione è accompagnata da un impegno costante nell’innovazione, evidenziato dagli impianti avanzati per il riciclo del legno e la produzione di biogas. Queste soluzioni sostenibili contribuiscono non solo alla creazione di valore, ma anche alla promozione di pratiche rispettose dell’ambiente. Una considerazione importante durante l’intervista al Presidente riguarda la gestione delle reti idriche, un aspetto centrale data la crescente consapevolezza dell’importanza dell’acqua come risorsa limitata e vitale. L’attenzione all’efficienza delle reti, come dimostrato dall’esempio di riduzione delle perdite a La Spezia, mostra l’impegno di Iren nella conservazione di questa risorsa preziosa. All’interno di un contesto di mercato energetico più stabile, reso possibile da una strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, Iren si distingue per la sua dedizione nel garantire prezzi accessibili e sostenibili per l’industria e le famiglie. Luca Dal Fabbro sottolinea il ruolo centrale che Iren riveste nell’affrontare le sfide energetiche e ambientali, grazie alla sua esperienza multidisciplinare e alla sua capacità di adattarsi con agilità alle dinamiche mutevoli del mercato.

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Francesco Milleri: EssilorLuxottica, annunciato un programma di acquisto di azioni proprie

Francesco Milleri, Presidente e AD di EssilorLuxottica: "La nostra performance, in un contesto macroeconomico difficile, riflette la forza del modello di azienda a rete aperta, la volontà di esplorare nuovi orizzonti in ambito di innovazione, nonché le capacità e l’energia delle nostre persone".

Francesco Milleri

Francesco Milleri: EssilorLuxottica annuncia il lancio di un programma di acquisto di azioni proprie

Francesco Milleri, Presidente e AD lo aveva sottolineato anche lo scorso 14 settembre in occasione del Capital Market Day di EssilorLuxottica: "La nostra performance, in un contesto macroeconomico difficile, riflette la forza del modello di azienda a rete aperta, la volontà di esplorare nuovi orizzonti in ambito di innovazione, nonché le capacità e l’energia delle nostre persone. Questo va a beneficio di tutti gli stakeholder, a cominciare dai nostri clienti". Parole supportate da fatti concreti: nei giorni scorsi EssilorLuxottica ha avviato il buyback di 1 milione e mezzo di azioni proprie da effettuare a seconda delle condizioni di mercato nel periodo che va dal 23 settembre 2022 al 31 marzo 2023: il programma di riacquisto, come si legge nella nota diffusa dal Gruppo guidato da Francesco Milleri, riflette "la fiducia della società nella sua capacità di creare valore e nelle sue prospettive di lungo periodo".

Francesco Milleri: EssilorLuxottica, un milione e mezzo di titoli da assegnare ai dipendenti

EssilorLuxottica è oggi "nella migliore posizione per cambiare la propria strategia, diventando una società sempre più integrata": lo ha sottolineato il Presidente e AD Francesco Milleri parlando alla platea di analisti e investitori intervenuti durante il Capital Market Day. D’altronde lo confermano anche i risultati del primo semestre 2022 che, come hanno spiegato il Presidente e AD Francesco Milleri e Paul du Saillant, Vice Amministratore Delegato, sono stati registrati in un contesto macroeconomico difficile: "Chiudiamo la prima metà del 2022 in modo particolarmente positivo, con una solida crescita in tutte le aree geografiche e un sostanziale aumento del margine operativo". EssilorLuxottica ha confermato gli obiettivi finanziari per il medio termine, con un traguardo di ricavi annui tra i 27 miliardi e i 28 miliardi di euro nel 2026 e un utile operativo adjusted compreso tra il 19% e il 20% dei ricavi. E ora l’annuncio del programma di acquisto delle azioni proprie, lanciato nell’ambito di quanto approvato dall’Assemblea Generale degli azionisti dello scorso 25 maggio.
Le azioni acquisite sono destinate a essere assegnate o trasferite ai dipendenti e ai dirigenti di EssilorLuxottica e di società controllate, in particolare nel contesto di piani di compartecipazione agli utili, bonus e premi di performance basati su azioni, piani di stock option e di azionariato diffuso dei dipendenti.

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Francesco Milleri: “Eyes on Carbon”, l’importanza della decarbonizzazione per EssilorLuxottica

Francesco Milleri: “Eyes on Carbon”, il raggiungimento della Carbon Neutrality (emissioni Scope 1 & 2) nelle attività di EssilorLuxottica previsto entro il 2025.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: per vedere in modo chiaro dobbiamo lavorare in modo pulito, la vision di EssilorLuxottica

“Fare del bene sia per i nostri clienti, i consumatori e le comunità di riferimento sia per il pianeta ci dà ancora maggiore fiducia nel domani”, aveva sottolineato l’AD Francesco Milleri lo scorso anno presentando la roadmap per la Sostenibilità di EssilorLuxottica “Eyes on the Planet”. In quell’occasione l’AD aveva parlato inoltre del percorso che il Gruppo ha intrapreso per la progressiva decarbonizzazione delle proprie attività aziendali: non a caso EssilorLuxottica si impegna da tempo nell’individuare soluzioni e processi funzionali all’eliminazione delle emissioni Scope 1 & 2 dalle proprie attività aziendali coinvolgendo diverse aree strategiche e aggiornando regolarmente attrezzature e tecnologie. Il Gruppo punta al raggiungimento della Carbon Neutrality (emissioni Scope 1 & 2) entro il 2025 e, come annunciato dall’AD Francesco Milleri, in Europa entro il 2023.

Francesco Milleri: verso la Carbon Neutrality entro il 2025, cominciando dall’Europa nel 2023

L’impegno per la decarbonizzazione, supportato fortemente dall’AD Francesco Milleri, si inserisce in un quadro più ampio che vede EssilorLuxottica promuovere sempre più iniziative e progetti per contribuire al conseguimento degli SDGs, i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Produrre e utilizzare energia elettrica rinnovabile, ovunque sia possibile, e arrivare a un mix globale di energia elettrica che provenga al 100% da fonti rinnovabili significa ad esempio incentivare il raggiungimento dell’Obiettivo 7 (assicurare a tutti l’accesso a sistemi energetici puliti, economici, sostenibili, affidabili e moderni). E guarda in questa direzione anche la decisione di introdurre nei principali siti di produzione del Gruppo una tecnica di galvanica ecosostenibile (un sistema integrato di trattamento e riciclo dell’acqua). E ancora l’Obiettivo 13 che implica di agire per il clima: nella vision di EssilorLuxottica non significa solamente intervenire per ridurre le emissioni di carbonio ma anche investire in progetti per la protezione e il recupero degli ecosistemi naturali nonché alla promozione del benessere delle comunità locali. L’impegno del Gruppo guidato da Francesco Milleri non riguarda solo chi vi lavora ma anche fornitori e clienti, a riprova che il benessere del pianeta implica uno sforzo trasversale e condiviso. Basti pensare alle spedizioni: EssilorLuxottica dà ai clienti la possibilità di scegliere le modalità di consegna più ecologiche, adattando l’esperienza di acquisto ai loro valori. E lavora in collaborazione con i fornitori logistici alla riduzione delle proprie emissioni indirette (Scope 3) verso l’obiettivo finale di zero emissioni.

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Francesco Milleri: EssilorLuxottica, storia di uno “straordinario percorso”

Lo "straordinario percorso" di un’azienda "unica, capace di rispondere alle crescenti esigenze del nostro settore": l’intervento dell’AD Francesco Milleri all’Assemblea Annuale degli Azionisti di EssilorLuxottica.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: la crescita di EssilorLuxottica nell’intervento all’Assemblea degli Azionisti 2022

Lo ha definito uno "straordinario percorso" l’AD Francesco Milleri parlando lo scorso 25 maggio agli azionisti di quanto fatto da EssilorLuxottica negli ultimi anni: nel corso dell’Assemblea annuale l’AD unitamente al Vice AD Paul du Saillant ha ringraziato gli azionisti "per tutto il loro supporto". Insieme hanno condiviso "l’obiettivo di dare vita a un’azienda unica, capace di rispondere alle crescenti esigenze del nostro settore": oggi lo dicono anche i numeri registrati e i traguardi raggiunti su più fronti, dalla sostenibilità all’innovazione. L’AD Francesco Milleri ha parlato anche dei progressi nella roadmap per la sostenibilità, in linea con la mission di EssilorLuxottica: aiutare il mondo a vedere meglio, vivere meglio. Oggi EssilorLuxottica "è un Gruppo combinato da oltre 21 miliardi, una delle principali società quotate al Cac 40 e all’Euro Stoxx 50 e continua a crescere" scrivendo "una storia unica e stimolante per tutti".

Francesco Milleri: il valore della mission di EssilorLuxottica

Nel solco della mission di EssilorLuxottica, l’AD Francesco Milleri ha annunciato nel corso dell’Assemblea annuale degli Azionisti il lancio della OneSight EssilorLuxottica Foundation attraverso cui "coordineremo i nostri sforzi, le competenze acquisite e le partnership a livello internazionale per contribuire al cambiamento nell’ambito delle politiche per la cura della vista". La Fondazione lavorerà al fianco di partner di riferimento per tradurre in azioni la risoluzione delle Nazioni Unite "Vision for All" e contribuire alla lotta contro i difetti visivi impegnandosi anche per aumentare la consapevolezza dell’importanza della vista e sostenere la creazione di cure visive sostenibili. La consapevolezza che gli occhi siano gli organi sensoriali più preziosi e la loro bellezza vada corretta, protetta ed esaltata impronta le attività di EssilorLuxottica: dalla promozione di iniziative e campagne di sensibilizzazione alla progettazione di prodotti all’avanguardia. Il Gruppo guidato da Francesco Milleri unisce competenze uniche nella realizzazione di lenti e nella produzione di occhiali a marchi amati dai consumatori e a una capacità distributiva globale: una filosofia "che ci permette di aiutare miliardi di persone in tutto il mondo a studiare, lavorare, scoprire ed esprimere al meglio il loro pieno potenziale".

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Francesco Milleri: Assemblea degli Azionisti 2022 di EssilorLuxottica, parla l’AD

"Siamo riusciti a costruire un campione globale come nessun altro": l’intervento dell’AD Francesco Milleri all’Assemblea Annuale degli Azionisti durante la quale è stata presentata la OneSight EssilorLuxottica Foundation.

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Francesco Milleri: la crescita di EssilorLuxottica nell’intervento all’Assemblea degli Azionisti 2022

"Negli ultimi anni abbiamo condiviso lo straordinario percorso di EssilorLuxottica e l’obiettivo di dare vita a un’azienda unica, capace di rispondere alle crescenti esigenze del nostro settore": l’AD Francesco Milleri, rivolgendosi lo scorso 25 maggio agli azionisti nel corso dell’Assemblea Annuale, ha sottolineato come "siamo riusciti a costruire un campione globale come nessun altro". Il 2021 è stato un anno "importante e cruciale" alla luce dei numerosi traguardi raggiunti: i risultati economico-finanziari registrati, i progressi nella roadmap per la sostenibilità, il lancio di ulteriori iniziative di carattere sociale ma anche il completamento dell’operazione GrandVision che ne ha rafforzato ulteriormente la leadership e contribuito a dare continuità a "una storia unica e stimolante per tutti". E a parlare per il Gruppo, a cinque anni dall’avvio del "nostro viaggio comune per integrare Essilor e Luxottica", sono in particolare i numeri raggiunti lo scorso anno: il fatturato in crescita del 20% rispetto al 2019 e del 40% rispetto al 2020, i circa 3 miliardi di free cash flow e un utile netto vicino ai 2,5 miliardi. Oggi, come ricordato dall’AD Francesco Milleri, EssilorLuxottica "è un Gruppo combinato da oltre 21 miliardi, una delle principali società quotate al Cac 40 e all’Euro Stoxx 50 e continua a crescere".

EssilorLuxottica, Francesco Milleri: in un’unica Fondazione la lunga tradizione di iniziative sostenibili del Gruppo

Lo scorso 25 maggio, in occasione dell’Assemblea annuale degli Azionisti, il Gruppo ha lanciato la OneSight EssilorLuxottica Foundation che, come ha spiegato l’AD Francesco Milleri, ne riunisce le principali azioni di advocacy e filantropiche a livello globale rafforzando la mission di aiutare le persone, ovunque nel mondo, a "vedere meglio e vivere meglio". La Fondazione lavorerà al fianco di partner di riferimento per tradurre in azioni la risoluzione delle Nazioni Unite "Vision for All" e contribuire alla lotta contro i difetti visivi impegnandosi anche per aumentare la consapevolezza dell’importanza della vista e sostenere la creazione di cure visive sostenibili. "Essere azienda di riferimento del settore significa anche rendere accessibili a tutti nel mondo i vantaggi del vedere bene", ha evidenziato l’AD Francesco Milleri unitamente al Vice AD Paul du Saillant parlando del valore dell’iniziativa: "Attraverso la OneSight EssilorLuxottica Foundation coordineremo i nostri sforzi, le competenze acquisite e le partnership a livello internazionale per contribuire al cambiamento nell’ambito delle politiche per la cura della vista. Con il sostegno di governi, ONG e altri partner, potremo contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite in questo ambito".

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Francesco Milleri: EssilorLuxottica, gli occhiali del futuro nell’intervista all’AD

Francesco Milleri: "Se Luxottica, quattro anni fa, realizzava circa 9 miliardi di ricavi, oggi parliamo di una realtà da oltre 21 miliardi. Di una società che ha superato gli 80 miliardi di capitalizzazione e vuole arrivare ai 100. E che ha più di 180mila dipendenti nel mondo. Tutto con un solo prodotto: gli occhiali".

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Francesco Milleri: gli occhiali saranno i nuovi cellulari, investiamo in tecnologie di realtà aumentata

L’Amministratore Delegato Francesco Milleri lo ha ricordato anche in una recente intervista rilasciata al "Corriere della Sera": la mission di EssilorLuxottica è "aiutare il mondo a vedere meglio, il mercato a crescere, le nostre piattaforme digitali, produttive e logistiche sono aperte a tutti". Ed è l’aumento dell’uso degli occhiali a rappresentare la prima base di crescita perché, come ha spiegato l’AD, "il bisogno di correzione, e di correzioni sempre più personalizzate" si configura sempre più in crescita. Nel futuro di EssilorLuxottica anche nuove acquisizioni mirate: "Siamo sempre alla ricerca di nuove idee da sviluppare, magari anche in mercati e settori limitrofi". Francesco Milleri ha parlato inoltre di "grossi investimenti" in tecnologie di realtà aumentata: "Pensiamo che l’occhiale farà quello che ha fatto finora il telefono cellulare nella telefonia. L’occhiale è il posto dove, attraverso le tecnologie di proiezione sulle lenti, si ascolterà, parlerà e vedrà e si interagirà con il mondo".

Francesco Milleri: sono le azioni, non le relazioni, a trasformare il mondo

EssilorLuxottica guarda avanti con determinazione, come emerge dalle parole dell’AD Francesco Milleri, anche grazie ai risultati registrati e ai traguardi conseguiti negli ultimi anni: "Questa non è una Luxottica semplicemente trasformata, ma un progetto imprenditoriale totalmente nuovo di cui Luxottica è stato il perno". Lo dicono i numeri, riportati nell’intervista al "Corriere della Sera" dall’AD: "Se Luxottica, quattro anni fa, realizzava circa 9 miliardi di ricavi, oggi parliamo di una realtà da oltre 21 miliardi. Di una società che ha superato gli 80 miliardi di capitalizzazione e vuole arrivare ai 100. E che ha più di 180mila dipendenti nel mondo". Il tutto "con un solo prodotto: gli occhiali", come ha sottolineato più volte Francesco Milleri: "Abbiamo 18mila negozi, quasi mezzo milione di punti vendita serviti: siamo il più grande sistema distributivo del mondo dell’ottica, e forse non solo. Allora è chiaro che questa è un’organizzazione totalmente diversa, è un’azienda nuova che si basa su tre forze fondamentali che sono le tre prime aziende del mercato: Luxottica, Essilor, GrandVision. L’insegnamento che portiamo, troppe volte sottovalutato nel nostro Paese, è che sono le azioni, e non le relazioni, a trasformare e migliorare il mondo".

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Francesco Milleri: garantire a tutti un futuro più sano, la vision di EssilorLuxottica

Francesco Milleri, AD di EssilorLuxottica: "Come azienda di riferimento del settore, sentiamo la responsabilità di contribuire a un futuro migliore per le generazioni a venire".

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Francesco Milleri: EssilorLuxottica punta ad eliminare i difetti visivi non corretti entro il 2050

La mission di EssilorLuxottica è aiutare il mondo a vedere meglio, vivere meglio e godere appieno della vita. Le parole dell’AD Francesco Milleri espresse in diverse occasioni ricordano l’impegno del Gruppo nel garantire una buona vista, diritto umano fondamentale. La vision su cui EssilorLuxottica impronta attività, progetti e iniziative è quella di un Pianeta in cui i problemi di vista non siano di ostacolo a nessuno, dove tutti possano avere accesso alle cure oculistiche e vedere bene. L’eliminazione entro il 2050 dei difetti visivi non corretti in tutto il mondo è l’obiettivo a cui punta il Gruppo guidato da Francesco Milleri nella consapevolezza che per conseguirlo occorre un impegno condiviso. Lo attesta anche il piano d’azione definito da EssilorLuxottica per catalizzare maggiori risorse e partecipazione e ispirare un cambiamento diffuso dei sistemi, attraverso la definizione del percorso da intraprendere per eliminare gli errori di rifrazione entro il 2050. Oltre 20 luminari nelle cure oculistiche e 100 esperti della salute degli occhi hanno sottoscritto il report "Eliminating Poor Vision in a Generation", realizzato dal Gruppo per guardare insieme a un futuro più sano in cui tutti abbiano la possibilità di vedere correttamente.

Francesco Milleri: EssilorLuxottica in prima linea per un futuro senza problemi della vista

La realizzazione della propria mission, come ricordato in diverse occasioni dall’AD Francesco Milleri, impone a EssilorLuxottica un impegno trasversale. Per garantire a tutti una buona vista, il Gruppo si muove in diverse direzioni. In primo luogo investendo in innovazione: dal prodotto, al design, alla creazione di nuovi modelli di business, un buon paio di occhiali può cambiare il futuro. Ne è un ottimo esempio Essilor Stellest, nuova generazione di lenti per la correzione della miopia nei bambini. In secondo luogo promuovendo interventi sostenibili per le comunità svantaggiate al fine di garantire l’accesso alle cure: grazie a un innovativo approccio al business, alla filantropia e alla collaborazione pubblico-privato, EssilorLuxottica si impegna da anni per consentire l’accesso sostenibile alle cure oculistiche laddove non esisteva. Dal 2013 a oggi, 450 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo hanno potuto ricevere cure adeguate: inoltre con il sostegno di diversi partner no-profit, tra cui Essilor Vision Foundation, Vision for Life e OneSight, il Gruppo che Francesco Milleri guida in qualità di AD ha potuto fornire occhiali a oltre due milioni di persone, offrire esami oculistici e finanziare programmi locali per la cura degli occhi, al fine di sensibilizzare e garantire un impatto sostenibile nel lungo termine. L’impegno di EssilorLuxottica è anche nei progetti di ricerca e sviluppo avviati in collaborazione con diversi enti come il Vision Impact Institute (VII) per promuovere la consapevolezza sull’impatto dei difetti visivi non corretti: assicurare un futuro all’insegna della cura della vista significa infatti capire l’importanza della salute degli occhi per il miglioramento della qualità della vita e dargli l’attenzione che merita.

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Francesco Milleri disegna il futuro di EssilorLuxottica: le considerazioni dell’AD

Forte dei risultati conseguiti lo scorso anno, EssilorLuxottica continuerà nel 2022 ad “andare avanti a pieno ritmo, grazie alla fiducia dei nostri clienti e dei partner e l’impegno delle nostre persone, compresi i 39.000 dipendenti GrandVision che oggi sono parte della famiglia”: il focus dell’AD Francesco Milleri.

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EssilorLuxottica, l’AD Francesco Milleri: il futuro che stiamo costruendo è un futuro per tutti

È stato l’AD Francesco Milleri a ricordarlo lo scorso marzo: “Nel 2022 continueremo ad andare avanti a pieno ritmo, grazie alla fiducia dei nostri clienti e dei partner e l’impegno delle nostre persone, compresi i 39.000 dipendenti GrandVision che oggi sono parte della famiglia EssilorLuxottica”. Nel messaggio firmato insieme al Vice AD Paul du Saillant in occasione della presentazione dei risultati registrati lo scorso anno emerge la direzione in cui il Gruppo si propone di andare oggi. “Il futuro che stiamo costruendo è un futuro per tutti”, spiega l’AD Francesco Milleri sottolineando come talento, innovazione tecnologica e tenacia siano tuttora “i tratti distintivi dell’azienda che ci porteranno lontano”. Parole che trovano conferma nei numeri del 2021, un anno “straordinario” se rapportato alla complessità dello scenario in cui sono stati conseguiti: il fatturato, pari a 21,4 miliardi, supera del 20% quello registrato nel 2019, in una situazione ancora pre-pandemia, e del 40% quello del 2020 anche per effetto dell’acquisizione di GrandVision. Il Gruppo guidato da Francesco Milleri ha ritenuto opportuno presentare i risultati anche escludendo il contributo di GrandVision: i ricavi in questo secondo caso arrivano a 17,8 miliardi mentre l’utile netto si attesta a 2 miliardi, in crescita rispetto ai 1.938 milioni del 2019, usato come anno di riferimento, con un aumento del 16% a cambi correnti e del 6,3% a cambi costanti.

La necessità di crescere come azienda responsabile: la vision dell’AD Francesco Milleri

EssilorLuxottica, come evidenziano l’AD Francesco Milleri e il Vice AD Paul du Saillant, è oggi “un punto di riferimento per il nostro settore, per questo sentiamo la necessitò di crescere come azienda responsabile”. La sostenibilità resta al centro delle strategie del Gruppo: non a caso lo scorso anno sono state lanciate sempre più iniziative in questa direzione. Progetti legati all’economia circolare e alla decarbonizzazione segnano la road map di EssilorLuxottica: “Abbiamo raggiunto la carbon neutrality nei nostri paesi di origine, l’Italia e la Francia, e lavoriamo per raggiungere nuovi importanti traguardi”. Impossibile però guardare a questo 2022 senza pensare a quanto sta accadendo nel mondo: “Il nostro primo pensiero va a tutte le persone colpite dall’attuale tragedia in Ucraina. In questo momento di difficoltà, la sicurezza dei nostri dipendenti rimane la priorità e stiamo fornendo tutto il supporto possibile al personale impattato nella regione”, sottolinea l’AD Francesco Milleri.

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