All Posts By

aipem

Comunicati

Catas specializzato in analisi prove pannelli legno e analisi nel settore agro-alimentare, industriale e ambientale lancia il progetto “Acque sicure”

San Giovanni al Natisone (Udine), marzo 2010 – La sezione Ambiente del Catas, istituto di riferimento per analisi prove pannelli legno e polo d’eccellenza per la ricerca e l’analisi nel settore agro-alimentare, industriale e ambientale ha lanciato il progetto acque sicure: una campagna di analisi sulla potabilità delle acque dei pozzi del Friuli Venezia Giulia. Con questo progetto l’Istituto di San Giovanni al Natisone vuole supportare i cittadini che intendono verificare l’effettiva potabilità dell’acqua di falda prelevata da pozzi per uso potabile e zootecnico offrendo loro un servizio a tariffe agevolate. Questo è il primo di una serie di interventi volti a diffondere una maggiore consapevolezza del cittadino sul tema della sicurezza dell’acqua. I prossimi interventi si focalizzeranno anche sulla verifica della presenza di legionella nelle acque delle strutture turistico-ricettive o di edifici privati e sul controllo dei requisiti chimici e microbiologici delle acque di piscina.

In Regione esiste già una regolamentazione sui pozzi d’acqua ma molti cittadini sentono comunque l’esigenza di tenere sotto controllo la funzionalità e la sicurezza del proprio pozzo verificando periodicamente la potabilità dell’acqua. Per misurarne i parametri e confrontarli con i limiti per la potabilità previsti dal D.Lgs. 31/2001 basta una semplice analisi chimica e microbiologica dell’acqua che sgorga dal rubinetto.

L’Istituto friulano, potendo contare all’interno del suo organico di tecnici qualificati che si occupano a tempo pieno di analisi prove pannelli legno per le aziende e di analisi chimiche e microbiologiche nel settore ambientale e alimentare, può dunque offrire supporto anche a chi desidera periodicamente verificare la potabilità dell’acqua che con il loro pozzo attingono dalla falda acquifera sotterranea. Oltre al servizio di analisi dell’acqua (con l’esito dei risultati disponibili in pochi giorni), i tecnici Catas possono recarsi in loco e, qualora necessario, effettuare il prelievo dei campioni, fornendo successivamente una valutazione critica dei risultati delle analisi, mantenendo il completo anonimato del servizio.

Per maggiori informazioni sul progetto e sulle tariffe agevolate applicate al servizio, contattare il Catas – sede di Pradamano – al numero 0432.671061.

No Comments
Comunicati

Lavoro nel settore finanza: Saverio Scelzo pensa ai giovani consulenti finanziari

Copernico, la società di intermediazione mobiliare presieduta da Saverio Scelzo, lancia un progetto rivolto a chi cerca lavoro nel settore finanza ed in particolare ai giovani interessati alla consulenza indipendente o consulenza finanziaria a parcella.
Il team di formazione guidato da Marcello Agnello a Milano e coordinato da Saverio Scelzo a Udine – dove Copernico sim ha la sua sede principale – addestrerà cinque laureati che hanno superato l’esame di promotore finanziario per indirizzarli alla consulenza finanziaria a parcella attraverso percorsi formativi e retributivi individuali. I giovani consulenti finanziari, potrannoa vere a disposizione al formazione e la lunga esperienza di Saverio Scelzo, che in questi anni ha puntato moltissimo sul rinnovamento e sul recruitment. “Il progetto che da qualche mese stiamo portando avanti – spiega Agnello – è rivolto all’inserimento di laureati di alto profilo e sta dando interessanti risultati. Sono molti i candidati che hanno superato l’esame di promotore finanziario e hanno iniziato la formazione specifica finalizzata al servizio di consulenza indipendente”.

No Comments
Comunicati

Catas, al via i nuovi corsi di formazione presso il Laboratorio del Legno del Polo Tecnologico

  • By
  • 19 Febbraio 2010

San Giovanni al Natisone (Udine), 18 febbraio 2010 – Sono aperte le iscrizioni per il primo corso teorico-pratico sulla verniciatura del legno organizzato dal Catas in collaborazione con il Laboratorio del Legno del Polo Tecnologico di Pordenone.
All’interno del programma di formazione, sostenuto dal Catas Academy, l’Istituto di ricerca di San Giovanni al Natisone, supportato da un avanzato laboratorio controlli qualità, ha programmato il primo corso dedicato ai sistemi di applicazione e trattazione sia dei supporti impiegati nel settore dei mobili, sia delle varie tipologie di prodotti vernicianti utilizzati per la loro finitura.

Le sessioni del corso avranno inizio martedì 2 marzo presso il Laboratorio di Pordenone e saranno strutturate secondo differenti moduli didattici. Le lezioni saranno in totale undici e comprenderanno una prima fase teorica, dove saranno illustrati i vari sistemi per l’applicazione e l’essiccazione dei prodotti, e una fase più essenzialmente pratica che metterà i partecipanti a contatto diretto con gli impianti industriali presenti all’interno del Laboratorio del Legno del Polo Tecnologico di Pordenone.

Tutti i sistemi di applicazione messi a disposizione saranno esaminati in dettaglio mentre la loro messa a punto sarà effettuata durante il corso potendo così osservare e sperimentare direttamente l’influenza delle varie soluzioni adottate sui risultati applicativi ottenuti. La parte finale del corso riguarderà la verifica dei risultati dei cicli di verniciatura sperimentati mediante prove pratiche sui pannelli verniciati.

Per la tipologia di connotazione molto pratica, questo corso è rivolto nello specifico al personale tecnico delle aziende e a chi necessita di una formazione generale di base sulla verniciatura del legno. In tal senso il corso si ritiene appropriato specialmente per nuove figure che l’azienda desidera formare per un inserimento nei reparti di verniciatura.

Per maggiori informazioni relativamente al programma e alle modalità di iscrizione contattare lo 0432.747241 oppure scrivere a [email protected].
Catas offre un programma formativo completo che, grazie anche al laboratorio controlli qualità, risponde con competenza ai fabbisogni del comparto legno-arredo formulando inoltre delle proposte “su misura” realizzate in base alle effettive esigenze di ognuno.

No Comments
Comunicati

Edilizia sostenibile: Stratex firma la scuola “eco” di Vedelago

  • By
  • 19 Febbraio 2010

Udine, febbraio 2010 – L’ecosostenibilità fa scuola. Stratex, l’azienda di Sutrio (Ud) specializzata in edilizia sostenibile e nella progettazione e realizzazione di grandi strutture in legno lamellare ha firmato la scuola elementare di Fossalunga di Vedelago (Tv), un edificio nato per rispettare i canoni del risparmio energetico e del minimo impatto ambientale.
Stratex ha applicato il proprio know how in tema di prefabbricazione in legno, realizzando le coperture, le strutture e le pareti secondo i migliori standard di produzione.
In questo modo l’edificio ha acquisito quelle particolarità che lo rendono sostenibile non solo da un punto di vista strettamente tecnico, ma anche dal punto di vista dell’impatto in termini di qualità d’uso per chi lo vive. La scuola, infatti, pone i bambini – fruitori principali dell’edificio – al centro dell’architettura offrendo loro comfort, sicurezza, varietà di spazi ed un’estetica piacevole.
L’edificio, fatta eccezione per un elemento centrale in calcestruzzo armato coibentato, è interamente costruito in legno marchiato CE e con certificazione per la Catena di Custodia PEFC e FSC, che garantisce la provenienza del legno da foreste controllate e “gestite” a tutela del patrimonio forestale mondiale.
Le strutture sono costituite da pilastri e travi in legno lamellare, le superfici delle pareti esterne sono realizzate con struttura intelaiata Stratex.
Le coperture con tetto piano e inclinato, realizzate con pannelli pre assemblati, hanno valori medi di trasmittanza che garantiscono elevate performance di isolamento termico (copertura piana U= 0,13 W/mqK; copertura inclinata U= 0,12 W/mqK ).
Le pareti presentano tre tipologie di finitura, con mattone facciavista, con cappotto rasato (entrambe con trasmittanza U= 0,14 W/mqK) e con pannelli in legno a doghe verticali (trasmittanza U= 0,15 W/mqK).
Il complesso scolastico rispetta la filosofia del risparmio energetico e del ricorso alle fonti rinnovabili anche nella scelta di tutta l’impiantistica. Per la produzione di energia elettrica è stato installato un impianto fotovoltaico abbinato ad un impianto solare termico e ad un impianto di riscaldamento a pannelli radianti.
Per le finiture interne sono stati scelti contropareti e controsoffitti in silicato di calcio.

Sviluppo edificio: – superficie coperta di circa 1300 mq
– elementi pre assemblati di copertura 1273 mq
– pareti perimetrali, interne portanti ed interne divisorie 750 mq
– legno lamellare per pilastri, travi, pannelli pre-assemblati mc 120

Stratex sta portando la propria esperienza in tema di edilizia sostenibile in ambito scolastico anche in Trentino Alto Adige dove sta realizzando una scuola a Merate.

No Comments
Comunicati

BlackMirror studios – visitare sul web gli studi di registrazione

  • By
  • 19 Febbraio 2010

BlackMirror studios nasce nel 2009 alle porte di Udine . Fin dal principio si propone come punto di riferimento europeo per musicisti, discografici ed etichette indipendenti. Lo studio si rivolge a loro mettendo a disposizione una struttura all’avanguardia, con le più avanzate strumentazioni nel campo della tecnologia del suono e uno staff di professionisti competenti e appassionati. L’intento è quello di soddisfare le più ambiziose esigenze di registrazione nell’ambito musicale a 360°, dalla musica pop- rock al metal, dal jazz alla musica classica e da camera. Lo studio è in grado di offrire servizi di mastering, registrazione e mixaggio, jingle pubblicitari, musiche di sottofondo, arrangiamenti, speakeraggi, produzioni musicali.

La struttura
Gli studi di registrazione BlackMirror studios sorgono alle porte di Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia. La location li pone al centro dell’area Alpe Adria, facilmente raggiungibile dall’Austria, dalla Slovenia e dal Nord Italia. Lo studio occupa 800 mq di superficie di cui 200 al piano superiore, riservato all’area tecnica sussidiaria. La reception e le sale di registrazione sono tutte al piano terra e costituiscono una struttura polivalente sia per caratteristiche tecniche che per target di riferimento.
La progettazione tecnologica degli impianti, la selezione e l’installazione delle apparecchiature è stata affidata alla Digiland di Padova. Lo studio integra tecnologie analogiche, digitali e strumentazioni di tipo “vintage”. Per le consoles di mixaggio si è scelto di affidarsi al marchio Euphonix, la casa americana nota da più di vent’anni a livello mondiale per le consoles “large-format” rivolte al settore della produzione musicale, Post produzione e Broadcast. Per i sistemi di registrazione si è optato principalmente per l’affidabilità e la versatilità di Digidesign Pro Tools HD. Il sistema di storage, dell’americana Studio Network Solution (9 TB!) è centralizzato, ed è l’unico in grado di operare in Fibre Channel/iSCSI SAN, NAS.

Ma il modo migliore per scoprire e visitare in tempo reale gli studi di registrazione BlackMirror studios è quello di navigare sul nuovo sito web degli studi di registrazione, dove una mappa 3D interattiva vi guiderà alla scoperta delle sale e della strumentazione passo dopo passo per verificare in presa diretta la qualità dei BlackMirror studios.

No Comments
Comunicati

Prodotti senza glutine: la torta al limone Piaceri Mediterranei

  • By
  • 19 Febbraio 2010

Piaceri Mediterranei offre ai celiaci un’ampia e variegata gamma di prodotti senza glutine che tipicamente rientrano nel modello alimentare mediterraneo, capace di coniugare un corretto mix di principi nutritivi al piacere della buona tavola.

La torta al limone Piaceri Mediterranei è unica nel suo genere nei prodotti senza glutine ad oggi a disposizione e nella sua pratica confezione da 300 gr è ideale tanto per la colazione quanto per il tè, come dolce da fine pasto e come momento di festa.

Gli ingredienti:

uova, olio di girasole, farina di riso, zucchero, amido di patate, destrosio, glicerolo (stabilizzante), sciroppo di glucosio, amido di riso, inulina (fibra dietetica), gomma di guar (addensante), lecitina di colza (emulsionante), bicarbonato di sodio e fosfato di calcio (agenti lievitanti), sale, olio essenziale di limone (0,11%), antiossidante (acido ascorbico).

L’opinione della dietista (tutti i prodotti senza glutine Piaceri Mediterrani sono frutto di un lavoro di ricerca e sviluppo in stretto contatto con gli esperti del settore, tra cui anche un nutrizionista che ne valuta le caratteristiche e le proprietà nutritive):

la fonte proteica è l’uovo intero che garantisce qualità e contenuto proteico nel prodotto finito mediamente più elevato di molti altri prodotti senza glutine del commercio. Va sottolineato come può essere difficile, nei prodotti gluten free, ottenere apporti proteici in linea con quelli presenti in analoghi prodotti con glutine.
La fonte dei grassi è l’olio di semi di girasole che contiene una percentuale molto elevata di grassi polinsaturi, in particolare l’acido linoleico (fino al 75%), e una notevole quantità di vitamina E.
La scelta dell’olio essenziale di limone, prodotto dalle proprietà disinfettanti molto usato in erboristeria e aromaterapia, ha consentito di ottenere un prodotto fresco e fragrante.

No Comments
Comunicati

Porte a scomparsa

  • By
  • 19 Febbraio 2010

Le porte a scomparsa permettono di ridurre al minimo gli ingombri che tradizionalmente contraddistinguono le classiche aperture a battente delle porte per interni: la porta a scomparsa infatti, scorrendo all’interno della parete, elimina quel raggio di apertura della porta spesso ingombrante sia da un punto di vista estetico che per lo spazio che sottrae al locale.

Le porte a scomparsa non hanno limiti di applicazione e si possono installare in qualsiasi contesto abitativo, sia che si tratti di ambito domestico che di edilizia, per uffici o qualsivoglia costruzione, sia che si inseriscano all’interno di una parete in cartongesso che in muratura (in questo caso è necessario ovviamente verificare l’eventuale presenza di pilastri portanti, altre aperture o sistemi che comunque impediscono l’inserimento dell’anta).

Porte a scomparsa

Le porte scorrevoli a scomparsa possono essere fornite nei materiali tradizionali, come il legno, oppure in vetro che, a parità di funzionalità, offrono caratteristiche estetiche da tenere sicuramente in considerazione nella scelta. Il vetro infatti oltre a far passare la luce – caratteristica fondamentale specialmente nei locali piccoli e nei corridoi, può essere personalizzato in vari modi: decori e accessori esclusivi, tipologie di vetri colorati o neutri, satinati, trasparenti o laccati coprenti.

L’anta scorrevole a scomparsa viene accolta dal controtelaio, l’elemento fondamentale del sistema di scorrimento, ovvero un cassonetto metallico ancorato alla parete interna che fa scorrere e scomparire la porta e che al suo interno include il binario di scorrimento. I moderni controtelai inoltre offrono l’opportunità anche di appendere pensili e mobili sulla parete esterna nonché di attrezzare quest’ultima con facilità per l’inserimento di punti luce e cablaggi di qualsiasi genere.

No Comments
Comunicati

Igiene e disinfezione mani

  • By
  • 19 Febbraio 2010

L’igiene e la disinfezione delle mani rappresenta una delle più diffuse ed efficaci tecniche su cui si basa la moderna prevenzione delle infezioni, una pratica consigliata e fortemente sostenuta in tutto il mondo dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per prevenire epidemie, contagi e in generale la diffusione di virus, batteri e funghi.

Sono le mani infatti, in molti casi, il maggiore veicolo di diffusione di patogeni per l’uomo e su di esse è possibile rinvenire due tipi di flora batterica:

– la flora residente, formata da microrganismi che vivono nello strato cutaneo denominato strato corneo; questi raramente causano infezione, proteggono la cute dalla colonizzazione di germi patogeni e per la loro rimozione (seppur parziale) è necessario ricorrere all’uso di specifici prodotti antisettici;

– la flora transitoria, formata da microrganismi che generalmente sono rinvenuti sullo strato cutaneo più superficiale; si depositano sulle mani dopo contatti con oggetti o materiale contaminato ed in particolari condizioni provocano infezioni più o meno gravi. Questi germi sono rimossi tramite un’accurata frizione delle mani con acqua e sapone e/o soluzioni antisettiche.

È nella flora cutanea transitoria quindi che si ritrovano la maggior parte degli agenti patogeni ed è per questo che una corretta prevenzione dalle infezioni deve prevedere l’igiene e la disinfezione delle mani attraverso:

– il lavaggio accurato delle mani dopo ogni contatto in ambiente affollato così come prima e dopo i pasti e l’utilizzo dei servizi igienici (soprattutto pubblici);
– l’impiego di un opportuno gel antisettico (quando non si ha disponibile acqua e sapone) che sia registrato presso il Ministero della Salute come Presidio Medico-Chirurgico (P.M.C.) e non come semplice cosmetico (questi ultimi infatti non offrono garanzie per quanto riguarda l’effetto di igiene e disinfezione sulle mani);
– il mantenimento della cute delle mani integra (proteggendo eventuali ferite o escoriazioni).

Concludendo, una corretta igiene della mani, anche con un idoneo prodotto registrato presso il Ministero della Salute (come P.M.C.), aiuta nella prevenzione delle infezioni e quindi, in generale, è un eccellente alleata nel combattere la diffusione di virus, batteri e funghi patogeni per l’uomo.

No Comments
Comunicati

Integratore di vitamina: perché è così necessario?

  • By
  • 19 Febbraio 2010

Perché oggi si parla tanto di integratori di vitamina? Sono veramente necessari? E quando bisogna farne uso? Innanzitutto va detto che nelle società moderne si sono sviluppati dei comportamenti nutrizionali e delle abitudini alimentari diverse dal passato e che possono condurre a delle carenze di vitamine. E le cause principali possono essere così riassunte:
– diete sbilanciate (diete ipocaloriche, diete vegetariane) che comportano carenze vitaminiche
– l‘uso di preparati industriali e di sistemi di cottura sofisticati che porta alla diminuzione dell‘assunzione vitaminica con la dieta
– un’alimentazione ipercalorica che può portare all‘accumulo di vitamine liposolubili e a carenza di vitamine idrosolubili

Ed è per queste ragioni dunque che l’apporto di vitamine va monitorato diagnosticandone opportunamente i sintomi con in primis il proprio medico per verificare se la carenza di vitamina sia determinata da una specifica patologia (ed individuarne quanto prima una cura) oppure da una dieta non equilibrata sulla base delle esigenze del proprio organismo.

I casi che possono quindi richiedere l’utilizzo di un integratore di vitamina sono tanti, ma, per capire l’importanza del quando e del perché utilizzare un integratore, prendiamo come esempio il caso molto diffuso dell’integrazione di vitamine nel neonato e nel lattante, cruciale perché accompagna le prime decisive fasi di crescita del bambino

Nel caso specifico la carenza di vitamine riguarda la vitamina D (una mamma su tre e un neonato su due soffrono di deficienza di vitamina D al momento della nascita, fonte Boston Medical Center). La vitamina D fa parte di quel gruppo di sostanze nutritive che sostengono la crescita e la salute delle ossa. La sua funzione è soprattutto quella di promuovere la mineralizzazione delle ossa. Essa aiuta a sintetizzare quegli enzimi presenti nelle mucose preposti al trasporto attivo del calcio disponibile. Il contenuto di vitamina D nel latte materno è approssimativamente di 20 UI/L, al di sotto quindi del fabbisogno giornaliero raccomandato di 400 UI considerato necessario per mantenere nella normalità l’omeostasi calcica e lo sviluppo osseo del lattante (Greer F.R.: Do breastfed infants need supplemental vitamins? Pediatr. Clin. North Am. 48(2), 415-423, 2001).

Ecco dunque entrare necessariamente in soccorso l’utilizzo di un integratore di vitamina che, assunto in accordo con le indicazioni fornite dal pediatra, riequilibra l’apporto di vitamina D (esistono in questo senso sul mercato anche prodotti in gocce che permettono la solubilizzazione della vitamina in acqua o latte senza alterarne il sapore e l’odore, avendo i lattanti un gusto e un olfatto particolarmente sviluppato).

No Comments
Comunicati

La manipolazione di chemioterapici antiblastici

  • By
  • 19 Febbraio 2010

Studi clinici dimostrano che i citostatici hanno un’alta incidenza d’effetti collaterali. Possono esercitare
azione carcinogena, mutagena, irritante, vescicante e sono possibili, inoltre, reazioni di tipo allergico.

Da ciò va opportunamente valutato il potenziale rischio per il personale addetto alla manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici. Sono farmaci pericolosi anche in piccole quantità e, attualmente, non è possibile determinare la soglia minima di rischio nel luogo di lavoro. L’incremento del numero e dell’uso di citostatici nel corso di questi ultimi anni ha aumentato considerevolmente il rischio di chi si occupa della manipolazione di questi farmaci ad azione antiblastica.

La manipolazione di chemioterapici antiblastici deve essere quindi effettuata in locali adibiti alla sola preparazione di tali farmaci, lontani, comunque, da transito di altro personale, anche allo scopo di ridurre la contaminazione microbica.

Tali locali devono essere conformi con quanto prescritto dalla normativa sull’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ed in particolare dal D.P.R. 547/55, dal D.P.R. 30/56. dal Decreto Legislativo 626/90 e successive modifiche.

Il locale deve essere provvisto di una cappa a flusso laminare verticale. Sarebbe opportuno condiderare anche una stanza filtro, in modo da poter mantenere un maggiore isolamento tra il locale adibito alla manipolazione e gli ambienti esterni.
In questo locale devono essere conservati in armadi chiusi i mezzi protettivi individuali DPI (camici, guanti, maschere, ecc.) ed i mezzi di sicurezza da utilizzarsi in caso di emergenza (sostanze adatte alla neutralizzazione chimica, dispositivi o preparati per l’assorbimento dei farmaci in casa di cadute o stravasi accidentali).

Sarebbe opportuno, nella stanza filtro o in un box ricavato nei locali di preparazione, predisporre un punto di decontaminazione fornito di un lavandino a pedale, di un lavaocchi di sicurezza e di un Kit di emergenza. I locali adibiti alla preparazione devono avere una superficie abbastanza ampia per permettere il regolare svolgimento del lavoro da parte del personale addetto alla preparazione; è necessario altresì che siano dotati di pavimento e pareti in materiale facilmente lavabile (es. pvc) con sgusci agli angoli.

Allo scopo di contenere la carica microbica all’interno dei locali adibiti alla manipolazione di chemioterapici antiblastici, il materiale deve essere limitato alle normali scorte giornaliere (tutto ciò che può rilasciare particolati come carta, carboni, richieste ordini, pc devono essere tenuti fuori), inoltre è vietato conservare cibi e bevande, mangiare, bere, fumare, masticare chewing-gum, truccarsi.

Le operazioni di pulizia devono essere eseguite secondo procedure scritte da fornire al personale addetto. Da un punto di vista logistico sarebbe opportuno dotare il locale di un pulsante per le emergenze, di un interfono a viva voce (evitare quindi l’installazione di un telefono, perchè facilmente contaminabile ) e di un sistema a cassetto per il passaggio dei farmaci pronti per minimizzare le entrate e le uscite del personale.

Il locale dovrebbe essere fornito di un sistema di condizionamento forzato che garantisca almeno da sei a dieci ricambi d’aria all’ora, con una velocità dell’aria immessa dall’impianto non superiore a 0,15 m/sec. Per mantenere la depressione all’interno del locale è necessario che le porte d’ accesso siano del tipo a battente con apertura verso l’ esterno. La ripresa dell’aria deve essere effettuata attraverso un filtro HEPA. Le condizioni ambientali ideali del locale sono: T=20° (inverno) e 20-25° (estate ) con umidità relativa al 50%.

No Comments
Comunicati

Meningite, nuovi casi allarmano l’Italia

  • By
  • 19 Febbraio 2010

Prima un ventenne della provincia di Cremona, quindi a breve distanza di tempo anche la madre. Sono queste le due ultime vittime accertate di meningite in Lombardia, cui va ad aggiungersi un altro, fatale caso verificatosi ad Ancona, una giovane infermiera presso il nosocomio del capoluogo marchigiano. Intanto è scoppiato il panico fra amici e conoscenti delle vittime, che sono stati invitati ad effettuare tutti gli accertamenti del caso presso gli ospedali di riferimento, mentre il 118 è preso d’assalto per le numerose richieste di informazioni sulla malattia e la sua diagnosi. A destare timori è soprattutto la difficoltà di fare una precoce diagnosi di meningite e riconoscere velocemente i sintomi di questa patologia, laddove invece il fattore tempo gioca un ruolo determinante per la pronta e rapida guarigione del paziente. Buone notizie però arrivano sul fronte della diagnosi della meningite. La società Eurospital di Trieste, attiva con le sue tre divisioni nel settore dignostico, ospedaliero e farmaceutico, sta distribuendo negli ospedali italiani un nuovo rivoluzionario test rapido in grado di individuare la meningite in sole due ore contro le 24 ore – ma anche i 7 giorni – richiesti dai metodi colturali utilizzati finora. Il nuovo test rapido della meningite, permette di procedere in modo più tempestivo e mirato sia nella cura dei pazienti colpiti che nella profilassi dei possibili contagiati.
Oltre al meningococco, responsabile della meningite, il test rapido individua la presenza di altri batteri particolarmente pericolosi per l’uomo come lo pneumococco – causa di varie patologie come la polmonite – e l’Haemophilus influenzae (HI), che porta all’uomo gravi infezioni delle vie aeree superiori e inferiori.

No Comments
Comunicati

E’ un centro ristoro o una casa in legno? Ecco il nuovo circolo sportivo Rai di Roma

  • By
  • 18 Febbraio 2010

Linee essenziali, concept minimalista per il centro di ritrovo dei giornalisti sul fronte Tevere. L’architettura richiama lo stile delle case in legno della linea Living di Stratex che propone case in legno di design. La tecnologia è improntata all’ecosostenibilità, con soluzioni ingegneristiche brevettate dall’azienda friulana.

Sutrio (Udine), – Stratex, azienda friulana di Sutrio (Ud) specializzata in architetture in legno lamellare e nella costruzione di case in legno di design, ha realizzato il centro di ristoro del Circolo sportivo Rai di Viale Tor di Quinto a Roma.
L’edificio, interamente in legno, unisce le caratteristiche di ecosostenibilità all’impronta di design minimalista tipica dell’edilizia proposta dall’azienda friulana.
La struttura è stata progettata dallo Studio Massimo Forti di Roma. Stratex ha ingegnerizzato, prodotto e realizzato l’intero progetto.
Il Circolo ospita, su una superficie di circa 80 metri quadrati, un’ampia zona bar rivestita internamente in legno Okumè ed alluminio e una zona servizi, oltre ad uno spazio esterno coperto.
Le linee esterne dell’edificio spiccano per eleganza e raffinatezza, caratteristiche dettate dall’uso sapiente del legno, sia per le strutture portanti che per i rivestimenti esterni. La finitura esterna dell’edificio è a doghe color wengè, una tinta posta a contrasto con la lucidità dell’alluminio naturale che rifinisce i soffitti e i profili esterni della struttura, così come i serramenti in alluminio scorrevoli ed automatizzati.

Dal punto di vista strutturale il centro ristoro del Circolo sportivo Rai è una struttura intelaiata in legno con montanti 8×16, con interposta lana di roccia e pannelli OSB 3 di 1,5 centimetri di spessore.
L’isolamento con lana di roccia dello spessore di 16 centimetri, garantisce ottime prestazioni termiche anche sulla superficie di copertura, composta da pannelli pre-assemblati con travi bilama. L’impermeabilizzazione è garantita da una membrana doppio strato.
Tutta l’impiantistica è inglobata nei pannelli e i sistemi di isolamento garantiscono ottime prestazioni, in sintonia con la filosofia ecosostenibile che sottende tutti i progetti Stratex.
Una scelta di qualità per il Circolo sportivo Rai: l’azienda friulana vanta infatti la certificazione ISO 14001 per il sistema di gestione ambientale e quelle PEFC e FSC, che certificano la provenienza del legno utilizzato per le case in legno, da foreste controllate.

No Comments
Comunicati

La sicurezza del personale sanitario nella manipolazione di chemioterapici antiblastici: Securmix

  • By
  • 2 Febbraio 2010

Studi clinici dimostrano che i citostatici hanno un’alta incidenza d’effetti collaterali. L’interazione con queste sostanze può causare azione carcinogena, mutagena, irritante, vescicante e sono possibili, inoltre, reazioni di tipo allergico.

Da ciò va opportunamente valutato il potenziale rischio per il personale addetto alla manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici.
Sono farmaci pericolosi anche in piccole quantità e, attualmente, non è possibile determinare la soglia
minima di rischio nel luogo di lavoro.

L’incremento del numero e dell’uso di citostatici nel corso di questi ultimi anni ha aumentato considerevolmente il rischio di chi si occupa della manipolazione di questi farmaci ad azione antiblastica.

Studi randomizzati sul personale che manipola i farmaci chemioterapici antiblastici hanno rivelato la presenza nelle urine di queste sostanze mutagene e la presenza di valori superiori ai normali in termini di alterazioni e mutazioni genetiche.
Analisi svolte da organismi internazionali hanno valutato necessario ed urgente migliorare gli attuali standard di sicurezza. La manipolazione dei citostatici deve avvenire perciò in accordo con una normativa specifica che stabilisce come obiettivo fondamentale la protezione per la riduzione del rischio di contaminazione.
I dispositivi utilizzati per la preparazione e la somministrazione devono garantire la massima sicurezza a tutto il personale sanitario così come al paziente: diventa importante valutare il rischio iniziando dalla fase di manipolazione e finendo a quella di somministrazione per cercare di minimizzarlo il più possibile.

Alcune aziende consapevoli della necessità di aumentare la sicurezza del personale sanitario, hanno
progettato alcuni sistemi di sicurezza a circuito chiuso.

Il gruppo Eurospital S.p.A. forte di una esperienza nel campo della prevenzione del rischio chimico e infettivo in ambito ospedaliero ha sviluppato e introdotto in questo settore il Dispositivo Medico SecurmixTM, un sistema pensato appositamente per le operazioni di manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici al fine di renderle semplici (per una corretta memorizzazione della procedura da parte degli operatori e per ridurre il rischio di movimenti ed operazioni affrettate) e sicure (per evitare la contaminazione con un farmaco cancerogeno pericoloso).

Securmix, è disponibile in due versioni, entrambe dotate di filtro idrofobico da 0,22 micron:

– Securmix flaconi: per il collegamento per il collegamento a flaconi in vetro, con attacco luer lock con la siringa e aggancio di sicurezza al flacone;

– Securmix sacche: Per il collegamento a sacche in plastica, con attacco luer lock per la siringa e aggancio di sicurezza sul punto di iniezione.

No Comments
Comunicati

Integratore di vitamine: i principi attivi di Haliborange FosfoEnergy

  • By
  • 2 Febbraio 2010

Haliborange FosfoEnergy è un integratore di vitamine D3, A, C e oltre a contenere tutto il gruppo B, è addizionato di Carnitina Fosfoserina e Glutammina. E’ indicato per i bambini in età scolare (6-14 anni) per ovviare alla stanchezza fisica, mentale, alla mancanza di concentrazione e per migliorare la capacità di apprendimento.

I tre principi attivi presenti in Haliborange FosfoEnergy e di seguito illustrati ne fanno un integratore di vitamine completo in grado di aiutare i bambini nella vita di ogni giorno e di superare l’affaticamento fisico e i momenti di mancanza di concentrazione:

– la Carnitina è un coadiuvante nella produzione di energia cellulare e riduce la stanchezza fisica e mentale;

– la Fosfoserina è un fosfolipide naturale che svolge un importante ruolo funzionale di trasporto a livello cerebrale migliorando la concentrazione mentale e favorendo la capacità di apprendimento;

– la Glutammina è il principale trasportatore di azoto tra i tessuti, viene utilizzato dai muscoli per la loro costante attività e riduce quindi la stanchezza.

A questi principi attivi Haliborange FosfoEnergy presenta come integratore di vitamine le vitamine D3,C ,A, B1, B2, B5, B6, B9, B12 per soddisfare i fabbisogni dell’organismo e completare così la dieta quotidiana. In più, perché il gusto sia piacevole e non si debba affrontare il sapore non sempre gradito delle vitamine, Haliborange FosfoEnergy è al gusto ACE.

No Comments
Comunicati

Igen: il gel igienizzante per le mani che rispetta la pelle

  • By
  • 2 Febbraio 2010

I gel per l’igiene e la disinfezione delle mani non sono tutti uguali e si distinguono infatti in due categorie:

– gel cosmetici: non sono Presidi Medico-Chirurgici approvati dal Ministero della Salute e quindi non forniscono alcuna garanzia di disinfezione delle mani; molto spesso è difficile riconoscere subito in etichetta il tipo di agente igienizzante contenuto in queste formulazioni;

– gel alcolici: sono Presidi Medico-Chirurgici approvati dal Ministero della Salute, contengono una quantità di alcool (almeno il 60%) tale da renderli efficaci per la disinfezione della cute e per questo sono usati anche in ospedale. Grazie alle loro proprietà biocide, sono denominati in etichetta come disinfettanti o antisettici per le mani e raramente (o quasi mai) come gel igienizzanti.

Se da un lato poi i gel cosmetici possono causare irritazioni e reazione allergiche della cute a causa delle essenze utilizzate ad esempio per la profumazione, dall’altro i gel alcolici, che garantiscono un’efficace disinfezione delle mani, possono indebolire la pelle a causa di un’azione troppo aggressiva del principio attivo in essi contenuto (alcool etilico).

Per questo Eurospital S.p.A. propone in tutte le farmacie Igen, un gel per l’igiene e la disinfezione delle mani, registrato come Presidio Medico-Chirurgico e già utilizzato negli ospedali, utile a chi, più volte al giorno, è tenuto a disinfettarsi le mani non disponendo di lavandini e acqua corrente.

Igen, oltre a garantire l’efficienza della disinfezione grazie alla certificazione del Ministero della Salute, rispetta la pelle senza alterarne lo stato fisiologico e quindi la sua naturale azione protettiva. L’azione di solventi organici (tra cui anche l’alcool), può infatti dissolvere parte dei lipidi dello strato corneo della pelle e quindi diminuire la sua capacità di trattenere l’acqua e mantenere un livello accettabile di idratazione superficiale.

Per verificare l’impatto di Igen sulla salute della pelle è stato realizzato un apposito studio clinico dermatologico in cui si sono misurati alcuni parametri cutanei capaci di rilevare il livello di aggressività di alcuni prodotti.

In particolare sono stati monitorati, nell’arco di 9 giorni (in cui è stato applicato il prodotto 5 volte al giorno) parametri cutanei quali corneometria (una misura della quantità d’acqua che staziona nello strato corneo), TEWL (una misura della quantità d’acqua che evapora dalla pelle), pH epicutaneo e sebometria; questi parametri sono stati quindi confrontati con quelli rilevati prima di usare il prodotto.

I risultati ottenuti hanno confermato che l’utilizzo di Igen per la disinfezione delle mani, oltre a non alterare lo stato di salute iniziale della pelle, contribuisce in modo attivo ad aumentarne la sua idratazione.

Concludendo, grazie alla sua specifica formulazione (che prevede l’assenza di fragranze che potrebbero causare dermatiti allergiche da contatto), Igen disinfetta e rispetta la cute anche dopo ripetute applicazione nell’arco dell’intera giornata.

No Comments
Comunicati

Scambiare la meningite con l’influenza di stagione? Succede ancora e la diagnosi è fondamentale

  • By
  • 2 Febbraio 2010

La meningite è molto difficile da diagnosticare soprattutto nei bambini e nei malati cronici già sottoposti a continue debilitazioni. La meningite infatti ha sintomi iniziali poco specifici come mal di testa, mialgie, fotofobia, febbre alta, alterazioni di coscienza, rigidità nucale, sepsi: sintomi quindi che possono essere facilmente confusi anche con una banale influenza stagionale e comportare così un significativo ritardo nella diagnosi.

La sua pericolosità la dimostra l’ultimo caso in Italia, quello di uno studente spezzino di 16 anni ricoverato in coma all’ospedale Sant’Andrea della Spezia martedì 26 dopo essere stato colpito da meningite di ceppo C. Il ragazzo, che risiede nel comune di Follo, in bassa Val di Vara, si era sentito male nel pomeriggio di domenica, ma i sintomi facevano pensare a una semplice influenza, mentre col passare delle ore le sue condizioni si sono aggravate e ne è stato disposto il ricovero. Dopo la diagnosi di meningite il giovane è stato sottoposto a una forte terapia antibiotica, nel tentativo di sconfiggere il terribile virus.

Ecco perché in questi, come in tutti i casi in generale, la diagnosi rapida diventa un fattore fondamentale che può salvare una vita. Oggi gli ospedali hanno fortunatamente a disposizione un test rapido per la meningite grazie a cui sono sufficienti solo due ore dai primi sintomi di meningite per arrivare alla diagnosi della malattia. Il nuovo test rapido, industrializzato e distribuito dalla Eurospital di Trieste e messo a punto dal Laboratorio di Immunologia della Clinica Pediatrica II dell’Università di Firenze, permette una terapia antibiotica mirata sui pazienti e rende più tempestiva la profilassi sui possibili contagiati.

Il test tradizionale che individuava la meningite utilizzava tecniche di coltura microbiologica che davano un esito dopo un tempo minimo di 24 ore ma anche di 7 giorni, a volte falsamente negativo a causa delle terapia antibiotica ad ampio spettro iniziata prima degli esami diagnostici per contrastare l’infezione

No Comments
Comunicati

Diagnosi celiachia: i nuovi dati dalla relazione sullo Stato Sanitario del Paese

  • By
  • 2 Febbraio 2010

E’ stata recentemente pubblicata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (ora Ministero della Salute), la relazione sullo Stato Sanitario del Paese relativamente agli anni 2007 e 2008.

Un capitolo è dedicato alla nutrizione e alimentazione particolare e fra gli argomenti affrontati c’è quello della celiachia. Il capitolo contiene i dati relativi al censimento delle persone affette da celiachia al 31 dicembre 2007, dati che confermano ad esempio come ogni celiaco neo diagnosticato ve ne siano circa 7 non diagnosticati o diagnosticati erroneamente (confermando così l’importanza di una corretta diagnosi della celiachia) e come il numero di donne celiache sia nettamente superiore al numero di uomini.

Secondo le stime effettuate dall’Associazione Italiana Celiaci e della letteratura scientifica più recente ci sarebbero circa 500 mila potenziali celiaci presenti in Italia, vale a dire l’1 % della popolazione, mentre sono solo 85 mila i casi diagnosticati di celiachia. Ovvero c’è ancora un ampio numero di persone vive con i sintomi della malattia celiaca senza sapere di essere affetto da celiachia e dunque senza adottare una dieta priva di glutine, complesso di proteine presente nel frumento, nell’orzo, nella segale, in molti altri cereali e in tutti i cibi che li contengono.

L’importanza di una dieta corretta ed equilibrata senza glutine è infatti uno dei punti su cui si è focalizzata la strategia di intervento messa in pratica nel biennio di riferimento dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali che ha realizzato iniziative di sostegno alla dieta soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento delle mense, del settore della ristorazione e di quello alberghiero. Inoltre sono stati sostenuti la formazione e l’aggiornamento professionale sul tema dalle Regioni. Nel 2008 sono state effettuate circa 200 iniziative con il coinvolgimento di circa 6.500 operatori del settore della ristorazione. Anche in questo caso i finanziamenti sono stati erogati alle Regioni in base ai dati comunicati.

Inoltre la relazione sullo stato sanitario del paese ha fatto riferimento all’utilizzo dei test sierologici per la diagnosi della celiachia quali strumenti idonei per l’individuazione dei soggetti a rischio prima della gastroduodenoesofagoscopia. In questo senso Eurospital, azienda farmaceutica che per prima ha lanciato sul mercato un test domiciliare pratico ed affidabile per la diagnosi della celiachia, ha da poco rilasciato una nuova versione dello Xeliac Test, Xeliac Test Pro, di maggiore affidabilità grazie al rilevamento degli anticorpi sia IgA che IgG, maggiore comodità d’uso grazie al nuovo kit di autodiagnosi e un minor costo al pubblico. Il test è indicato per tutte le persone che abbiano forti sospetti di celiachia e vogliano avere una risposta di diagnosi celiachia in tempi rapidi e con costi accessibili senza bisogno di impegnativa da parte del medico curante. Xeliac Test Pro è un aiuto quindi nell’individuare i numerosi casi di celiachia ancora nascosti.

No Comments
Comunicati

Nuovi laboratori di ricerca Catas, al via i lavori

  • By
  • 2 Febbraio 2010

Al via i lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento Catas che nascerà accanto agli attuali laboratori e uffici dell’istituto di ricerca di San Giovanni al Natisone. Il progetto della nuova struttura era già stato anticipato lo scorso giugno in occasione dell’annuncio dell’ingresso di ASA – Azienda Speciale Ambiente, già operante all’interno della Camera di Commercio di Udine – nella compagine aziendale del Catas.
L’opera, che prevede un investimento complessivo di circa 3 milioni di Euro, coprirà un’area di oltre 2800 metri quadrati distribuiti su due piani e sarà destinata ad ospitare, oltre al reparto chimico del Catas, i tecnici e le attrezzature che attualmente si trovano nel distaccamento di Pradamano già operante nella ricerca nel settore dell’agroalimentare e nella consulenza in campo ambientale.
I lavori della nuova sede, progettata dallo studio tecnico associato Rizzani di Udine, si concluderanno entro la fine dell’anno. La struttura sarà semplice e moderna e avrà dei significativi accorgimenti di qualità architettonica, con all’interno numerosi spazi dedicati ai laboratori di studio e ricerca e alle diverse aree di lavoro per il ricevimento, stoccaggio e smaltimento dei campioni.

“Un progetto importante – afferma Angelo Speranza, Amministratore Delegato di Catas – con il quale intendiamo rafforzare ulteriormente la posizione di leadership del nostro Istituto. Con il completamento di questa nuova struttura, il Catas, che conta attualmente oltre quaranta dipendenti, per la maggior parte ricercatori di alto livello, vuole essere sempre più un punto di riferimento per le aziende e per i consumatori. La vocazione principale dell’Istituto – continua Speranza – è oggi quella di essere un polo di eccellenza centralizzato per la ricerca e prove nel settore legno-arredo ma anche per l’analisi e la promozione nel settore agro-alimentare e nella consulenza in materia di legislazione ambientale ”.

In questo senso il Catas ha potenziato ulteriormente i propri servizi con analisi sulla potabilità dell’acqua, utile ai fini di una prevenzione dei rischi negli ambienti domestici, e specifiche analisi sulla presenza di legionella nell’acqua utilizzata dalla strutture alberghiere.

“Un vero e proprio polo di ricerca e di prove – sottolinea anche il direttore generale di Catas Andrea Giavon – in cui strumenti e conoscenze possono essere scambiati e ottimizzati per diversi ambiti di competenza, assicurando il massimo supporto alle aziende pubbliche e private. Inoltre, il potenziamento del nostro reparto chimico consentirà di rafforzare le analisi soprattutto in campo ambientale”.

No Comments
Comunicati

Stratex per il Teatro San Carlo di Napoli: platea e torre scenica, strutture in legno lamellare da primato

  • By
  • 2 Febbraio 2010

Stratex, azienda specializzata nella realizzazione di strutture in legno lamellare, ha contribuito alla ristrutturazione dello storico teatro San Carlo di Napoli, inaugurato lo scorso 27 gennaio alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dopo la realizzazione della contro cupola del teatro Petruzzelli di Bari, Stratex conferma così la propria vocazione agli interventi d’eccellenza, su patrimoni storici dell’architettura italiana.
A Napoli, Stratex ha completato il rifacimento della platea del teatro San Carlo, uno dei più prestigiosi politeami d’Italia. L’opera rientra in un più ampio progetto di restauro e riqualificazione architettonica e funzionale del teatro partenopeo. La superficie lignea di circa 400 metri quadrati è realizzata su una struttura di pilastri e travi in legno lamellare; tutta la struttura è stata pensata e creata per essere trasportabile “a mano” all’interno del teatro, in quanto l’unico accesso utilizzabile era quello della porta d’ingresso alla platea. L’opera si distingue dunque per l’estrema precisione delle misure e tolleranze necessarie a ricostruire la curva di visibilità originaria della platea. La precisione tecnico-progettuale si coniuga poi con le qualità funzionali a garanzia dell’acustica, della resistenza e della reazione al fuoco.

Strutture legno lamellare

Ancor più complesso l’intervento per la ricostruzione della torre scenica, che si articola su una superficie di 1200 metri quadrati.
Si tratta di una copertura in legno lamellare che ha sostituito quella originale in cemento armato.
“Archi e travi – spiega l’arch. Alberto La Tegola, che ha diretto l’intervento con il team di progettazione aziendale – svolgono oggi, a seguito della ristrutturazione, una doppia funzione: fare da tetto della torre scenica, che dal piano strada arriva a 35 metri di altezza, e sostenere tutto l’impianto di movimentazione delle scene”.
Il fulcro del progetto consiste in una grande trave reticolare che sostiene i motori e i meccanismi di deviazione delle scene. Una struttura in legno capace di resistere al fuoco per 120 minuti.

Il teatro San Carlo di Napoli è stato concepito da Antonio Nicolini nel 1816. Il recupero e la ristrutturazione, voluta dal commissario straordinario per il Massimo di Napoli, Salvatore Nastasi, ha consentito di mantenere le linee originarie e di valorizzare il teatro con l’inserimento di macchine sceniche tecnologicamente all’avanguardia.

In una simile filosofia si è inserita perfettamente il know how specifico nelle strutture in legno lamellare di Stratex che nella sede produttiva di Sutrio (Ud), dispone di modernissime linee di produzione che garantiscono precisione infinitesimale e grande flessibilità progettuale.

No Comments
Comunicati

Porte in vetro Henry glass: design e tecnologia

  • By
  • 2 Febbraio 2010

Le porte in vetro Henry glass nascono nel 1988 come azienda artigianale specializzata nella realizzazione di vetrate decorate. Lo staff tecnico proviene dagli ambienti artistici e della grafica, ha una forte connotazione accademica e uno stretto legame con la tradizione vetraia di Venezia e Murano, oltre che una lunga esperienza diretta nel mondo dell’edilizia.
Henry glass è la prima azienda a lanciare la porta in vetro tuttovetro non intelaiata e a renderla un prodotto accessibile, alla portata di ciascuno, pur distinguendosi per l’esclusività dell’estetica e delle soluzioni tecnologiche. Henry glass è in grado così di fornire installazioni e soluzioni esclusive per l’arredamento home e contract: la porta in vetro entra come oggetto d’arredo in ogni ambiente.

Porte in vetro

Dalla filosofia e dall’evoluzione aziendale Henry glass nascono due collezioni di porte in vetro, che rispondono alle due anime dell’azienda: quella volta a fornire un prodotto di alta qualità alla portata di tutti e quella volta a esaltare il valore artistico della tradizione vetraia, in chiave moderna.
La collezione Segni di Vetro propone porte in vetro dalle decorazioni essenziali, geometriche, delicate, ma dal forte impatto distintivo. Segni, appunto, colorati o monocromatici, impressi nel vetro con diverse tecniche di lavorazione, dalla fusione in vetro, all’incisione sabbiata. Vi si riconoscono i legami con la tradizione vetraia veneziana nell’utilizzo delle gemme di Murano e nella preziosità dei vetri soffiati.
La collezione Vetroveneto riprende la tradizione artistica dell’azienda e la esalta, elevando le porte in vetro a vere e proprie opere d’arte. Pezzi unici in cui trovano collocazione i decori prestigiosi di alcuni tra i più famosi creativi italiani di fama internazionale. Creazioni uniche che portano la firma di Alessandro Mendini, Bruno Munari, Afra e Tobia Scarpa, Riccardo Dalisi, Renata Bonfanti, Emilio Tadini. Una lunga lista di nomi alla quale se ne aggiungeranno presto altri, per proseguire la storia di questa grande passione tra vetro e decoro artistico.
Entrambe le collezioni si traducono in porte in vetro di ogni tipologia adatte a tutte le esigenze: porte a battente, porte a ventola, porte scorrevoli esterno muro e porte scorrevoli a scomparsa
Sin dal primo giorno fino ad oggi le porte in vetro Henry glass, che in oltre vent’anni di attività hanno portato l’azienda a diventare membro dell’ADI (Associazione per il Design Industriale), si sono sempre caratterizzate per gli stessi valori: design, eleganza, innovazione, cura nei dettagli e tecnologia coniugata alla creatività.

No Comments
Comunicati

Porte interne in vetro

  • By
  • 18 Gennaio 2010

Le porte interne in vetro sono una soluzione di arredo e design dinamica e flessibile che permette di sfruttare le caratteristiche di un materiale trasparente ed elegante come il vetro in qualsiasi forma, colore e dimensione. La porta infatti si può presentare come una semplice lastra in vetro trasparente che lascia completamente intravedere lo spazio circostante oppure può essere opacizzata attraverso i processi di satinatura e di laccatura o ancora ospitare un decoro artistico che rende unico e personale l’oggetto d’arredo porta in vetro.

Le diverse possibilità di apertura delle porte interne in vetro consentono di distinguere le porte in: porte a battente, porte a ventola (quando si aprono da entrambi i lati), porte scorrevoli a scomparsa (singole o doppie, complanari o a trascinamento) e porte scorrevoli esterno muro (disponibili con ancoraggio a parete o a soffitto per adattarsi ad ogni esigenza progettuale).

Le porte interne in vetro, essendo realizzate in vetro temperato di sicurezza, sono resistenti e sicure. Ecco perché il vetro viene utilizzato spesso per realizzare dei divisori interni con l’obiettivo di dividere senza separare diversi locali (come il classico esempio cucina-soggiorno) e come anta per armadi, siano essi a battente o scorrevoli.

Un’ultima considerazione merita infine anche la pulizia delle porte interne in vetro che dipende strettamente dalla qualità della porta interna in vetro e dalla sua lavorazione superficiale. Una satinatura e laccatura di qualità infatti non solo garantiscono una maggiore durata nel tempo ma anche facilitano la pulizia della porta in vetro grazie ad un minore accumulo dello sporco sulla superficie del vetro.

No Comments
Comunicati

Prodotti senza glutine – sostegno, aggiornamento e formazione per la dieta senza glutine

  • By
  • 18 Gennaio 2010

E’ stata recentemente pubblicata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (ora Ministero della Salute), la relazione sullo Stato Sanitario del Paese (le risposte attuali del SSN) relativamente agli anni 2007 e 2008.

Un capitolo è dedicato alla nutrizione e alimentazione particolare e fra gli argomenti affrontati c’è quello della celiachia. I dati relativi al censimento delle persone affette da celiachia al 31 dicembre 2007 confermano come per ogni celiaco neo diagnosticato ve ne siano circa 7 non diagnosticati o diagnosticati erroneamente e come il numero di donne celiache sia nettamente superiore al numero di uomini. Le ultime stime, effettuate a fine dello scorso anno, evidenziano infine che ben un italiano su cento è intollerante al glutine e quindi è sempre più importante diffondere informazioni utili non solo ai celiaci, ma anche e soprattutto alle famiglie che condividono la celiachia e che seguono quindi una dieta a base di prodotti senza glutine, l’unica soluzione per chi è intollerante al glutine.

Nel capitolo dedicato alla celiachia all’interno dello Stato Sanitario del Paese vengono inoltre elencate le strategie di intervento messe in pratica nel biennio di riferimento tra cui si evidenzia il sostegno alla dieta soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento delle mense, del settore della ristorazione e di quello alberghiero. Nel 2007 è stata garantita la fornitura gratuita di prodotti senza glutine alle diverse strutture che erogano pasti anche ai celiaci (sulla base dei dati comunicati dalle stesse). Sono stati forniti prodotti senza glutine per un totale di 3.150.000,00 euro. Inoltre è stata svolta dalle regioni un’attività a sostegno della formazione e dell’aggiornamento professionale promosso sul tema dalle Regioni. Nel 2008 sono state effettuate circa 200 iniziative con il coinvolgimento di circa 6.500 operatori del settore della ristorazione

No Comments
Comunicati

Polmonite: attenzione alla diagnosi

  • By
  • 18 Gennaio 2010

Le tradizionali malattie da raffreddamento della stagione invernale (raffreddore ed influenza) spesso possono essere confuse con quella che invece può essere una polmonite, malattia del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido ostacolando la funzione respiratoria. I sintomi infatti sono del tutto simili, ovvero febbre, tosse, difficoltà a respirare, ma le conseguenze di una polmonite possono essere ben più rilevanti ed essere spesso causa finale di morte per malati debilitati, molto anziani o già colpiti da altre malattie croniche.

L’importanza di una tempestiva diagnosi della polmonite la evidenziano anche i recenti episodi di cronaca. I primi giorni dell’anno a Siracusa è infatti deceduto un giovane di 25 anni per polmonite a causa dell’iniziale influenza che aveva contratto e che era stata sottostimata (ora è stata aperta al riguardo un’indagine).

La prevenzione della polmonite passa attraverso un corretto riconoscimento dei sintomi e una diagnosi della polmonite ospedaliera che attraverso test specifici riduca i tempi di diagnosi perché la malattia non si sviluppi e venga quindi quanto prima debellata e assolutamente non confusa con quella che può essere un’influenza stagionale.

La polmonite ogni anno in Europa colpisce da 4,7 a 11,6 persone ogni mille abitanti, vale a dire circa tre milioni di persone. A seconda della causa, esistono varie forme di polmonite da diagnosticare: quella batterica, quella virale e le polmoniti da altri agenti eziologici.

No Comments
Comunicati

Prove di reazione al fuoco: il caso dei mobili imbottiti

  • By
  • 18 Gennaio 2010

Quando si parla di prove di reazione al fuoco di mobili imbottiti esistono precise disposizioni di legge che regolamentano la certificazione dei prodotti: il sistema di attestazione del requisito classe 1.IM e la conformità delle forniture. Per la classificazione dei mobili imbottiti si provano i materiali che costituiscono le parti imbottite e non quelli del fusto e/o della struttura e si esclude la possibilità di classificare il prodotto finito attraverso la classificazione dei singoli materiali, ma vanno provate le varie combinazioni “rivestimento (eventuale) – interposto (eventuale) – imbottitura” presenti nel mobile imbottito.

Le prove di laboratorio di reazione al fuoco dimostrano effettivamente che a volte due materiali classificati singolarmente non garantiscono la classe 1.IM quando vengono provati insieme. Ci sono materiali, infatti, che non contribuiscono all’incendio al quale sono sottoposti mentre altri bruciano, propagano le fiamme ma si spengono entro i limiti stabiliti per la miglior classe, magari in prossimità di tali limiti. La classe ottenuta è la stessa, ma è evidente che se si assemblano due materiali che tendenzialmente bruciano, è probabile che nella prova eseguita sul loro assemblaggio, questo comportamento, a seguito della reciproca influenza dei processi di combustione, peggiorerà potendo superare i limiti della classe 1.IM.

Ecco perché dunque si rivela azzardato affermare che due materiali, ciascuno con ottima classificazione di reazione al fuoco, possano garantire in tutti i casi la classe 1.IM se provati insieme. Ed ecco perché quindi si rivelino necessarie opportune prove di reazione al fuoco di laboratorio per verificare le reazioni chimiche che s’innescano con la combinazione dei diversi materiali che possono costituire un’imbottitura.

No Comments
Comunicati

Prevenzione del rischio chimico: le situazioni a rischio

  • By
  • 18 Gennaio 2010

A causa della crescita e della diffusione delle neoplasie e dello sviluppo della ricerca, molti dei pazienti oncologici necessitano di trattamenti farmacologici con i farmaci chemioterapici antiblastici; il loro uso in ambito ospedaliero è ormai routinario ed è per questo che la prevenzione del rischio chimico legato alla manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici è fondamentale per evitare il contatto diretto con essi.

Questi farmaci specifici, prima di essere somministrati al paziente, devono essere ricostituiti, diluiti e trasferiti nei vari contenitori.
Consideriamo e valutiamo quindi quali sono le situazioni e i rischi potenziali di contaminazione che giustificano una corretta prevenzione del rischio chimico relativo alla manipolazione del farmaco antiblastico.

Il personale può venire a contatto con queste sostanze per:

• inalazione;
• diretto contatto con la pelle, mucose, occhi;
• iniezione accidentale
• ingestione di cibi o bevande contaminate presenti nell’ area di preparazione o nelle aree di infusione

I principali momenti a rischio chimico sono:

• estrazione dell’ago dal flacone con tappo di gomma contenente la soluzione del farmaco;
• espulsione dell’ aria dalla siringa per la misurazione dell’esatto volume di farmaco da prelevare;
• smaltimento dei residui (guanti, aghi, maschere, siringhe, flaconi, residui di farmaco);
• escreti dei pazienti in terapia;
• contatto e/o inalazione durante il trasporto per rottura accidentale del contenitore
• somministrazione.

Tra gli effetti più evidenti di un’eventuale contaminazione con i farmaci chemioterapici antiblastici vi è
l’irritazione da contatto a livello di cute e mucose con relativi fenomeni di reazioni allergiche e infiammatorie, gli effetti tossicologici locali (flebiti e/o vescicazioni in caso di stravaso e contatto diretto) e effetti sistemici in caso di assorbimento che si riscontrano su un periodo a lungo termine evidenziando effetti mutagenici, teratogenici e di immunodepressione.

Per una totale e corretta prevenzione del rischio chimico durante la manipolazione di chemioterapici antiblastici, é quindi opportuno seguire un comportamento adeguato, adottando le raccomandazioni presenti nelle linee guida disponibili, le quali dovrebbero essere applicate in ogni luogo dove sia richiesto l’utilizzo di questi farmaci necessari ai fini terapeutici, ma molto pericolosi durante le fasi di manipolazione.

No Comments
Comunicati

Case in legno e architetture lamellari, Stratex al MADE Expo

  • By
  • 18 Gennaio 2010

Innovazione e sostenibilità sono i temi centrali dell’edizione 2010 di MADE Expo e sono da sempre anche i punti di riferimento della produzione di Stratex.
Nuove case in legno e strutture in legno lamellare saranno protagoniste dello stand con cui Stratex si presenterà alla Fiera di Milano dal 3 al 6 Febbraio. Sarà l’occasione per presentare le realizzazioni concluse nel 2009 nell’ambito dell’edilizia sostenibile ed in particolare degli edifici ad uso residenziale. Spiccano in questo contesto, le case in legno di design firmate dall’architetto Carlo Colombo della linea Stratex Living.
La sostenibilità, unita alla resistenza sismica e alla sicurezza dell’abitare, sono i caratteri principali delle forniture che hanno visto Stratex impegnata nella ricostruzione dell’Abruzzo terremotato. Nel Villaggio Friuli, voluto dalla regione Friuli Venezia Giulia e dalla Protezione Civile regionale, Startex ha realizzato case in legno di piccola metratura completamente arredate. L’ecosostenibilità è divenuta così il seme della rinascita per il territorio abruzzese, con una nuova filosofia di approccio all’edilizia e all’utilizzo delle materie prime nella costruzione di edifici residenziali.
Stratex nel 2009 è stata impegnata anche nella progettazione e realizzazione di strutture in legno di grandi dimensioni, dallo stabilimento delle acque S.Anna a Vinadio al palaghiaccio di Padova, in via di completamento. In queste opere si da risalto alle capacità tecnologiche dell’azienda soprattutto nel campo della progettazione anche molto complessa di strutture in legno lamellare. L’azienda di Sutrio (Udine) detiene la certificazione ISO 9001:2000 e quella di categoria A per strutture di grandi luci rilasciata dall’Istituto Ottograf di Stoccarda. Stratex è tra le poche aziende del settore a vantare la certificazione ISO 14001 per il sistema di gestione ambientale e la certificazione per la catena di custodia PEFC e FSC. E’ la prima azienda del settore ad aver ottenuto la marcatura CE per i prodotti da costruzione, secondo la direttiva 89/106/CEE. Stratex collabora inoltre con i dipartimenti di Ingegneria di diverse università italiane ed estere per prove tecniche di innovazione sulle strutture in legno lamellare e la sostenibilità delle case in legno.

No Comments
Comunicati

Igiene e disinfezione delle mani

  • By
  • 18 Gennaio 2010

Le mani sono il primo veicolo di trasmissione di virus, batteri e funghi perché sempre in contatto con oggetti, persone e superfici non igieniche in grado di veicolare agenti patogeni. Ecco perché l’igiene e la disinfezione delle mani è fondamentale per diminuire il rischio di contaminazione, sia che si tratti di una malattia ordinaria stagionale da raffreddamento oppure di virus, funghi e batteri (come lo Stafilococco aureo meticillina resistente) che possono veicolare infezioni importanti con gravi conseguenze per la salute.
Lavare le mani non deve essere comunque un’ossessione frutto di una situazione di emergenza legata alle condizioni del momento, ma un’abitudine costante da assumere in particolari situazioni a rischio in cui è bene cautelarsi con una corretta igiene e disinfezione. In generale il lavaggio delle mani è consigliato:
prima e dopo aver utilizzato i servizi igienici (soprattutto pubblici);
dopo essersi protetti la bocca per colpi di tosse e starnuti;
dopo essersi soffiati il naso;
prima e dopo il consumo di alimenti;
all’inizio e al termine di un’attività lavorativa;
dopo aver toccato superfici di veicoli ad alta frequentazione per il trasporto di persone (autobus, metropolitane, treni, taxi);
in palestra (o in piscina), dopo aver toccato superfici a rischio di trasmissione di batteri, funghi e virus.
Nel caso in cui non vi sia la possibilità di lavare le mani con sapone neutro ed acqua corrente, l’unica soluzione alternativa per l’igiene e la disinfezione delle mani è rappresentata dai gel igienizzanti a base alcolica la cui efficacia è strettamente correlata alla loro modalità d’uso: questa ultima infatti deve prevedere uno strofinamento (rubbing) del prodotto su tutta la superficie delle mani al fine di evitare che persistano zone non disinfettate e che quindi potrebbero ancora veicolare virus, batteri e funghi.
Inoltre scegliere un gel disinfettante per le mani al posto di un altro non è del tutto indifferente. Anzi. In commercio infatti esistono due tipologie di gel, quelli cosmetici e quelli alcolici (Presidi Medico-Chirurgici). Questi ultimi sono gli unici in grado di fornire una garanzia di igiene e disinfezione delle mani poiché approvati dal Ministero della Salute e perché contenenti una quantità di alcool (almeno il 60%) tale da renderli efficaci per la disinfezione della cute (per questo sono usati anche in ospedale). Grazie alle loro proprietà biocide, sono denominati in etichetta come disinfettanti o antisettici per le mani e raramente (o quasi mai) come gel igienizzanti
Concludendo, è bene abituarsi alla corretta igiene delle mani e ad adoperare, quando non si ha accesso diretto ad acqua corrente e sapone, il gel disinfettante più adatto ed efficace.

No Comments
Comunicati

Catas in prima linea per la sostenibilità dell’edilizia

  • By
  • 28 Dicembre 2009

L’Istituto di ricerca e sviluppo di San Giovanni al Natisone si è associato al Green Building Council, ente no profit titolare del sistema di rating Leed
per la sostenibilità degli edifici.

Catas, il più grande istituto italiano di ricerca e prova nel settore legno-arredo e di certificazione legno-arredo, con la sua pluriennale esperienza contribuirà ad introdurre in Italia il sistema di certificazione indipendente LEED – Leadership in Energy and Environmental Design – i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.
Catas si è infatti associato al Green Building Council Italia, associazione non profit, promossa dalla Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino, nata con l’obiettivo di favorire e accelerare la diffusione di una cultura dell’edilizia sostenibile.

Il GBC opera al pari dell’analogo organismo americano USGBC e si propone di sensibilizzare il mercato dell’edilizia a livello nazionale grazie all’introduzione del sistema di certificazione LEED degli edifici. Questo sistema comprende una serie di criteri sviluppati negli Stati Uniti e attualmente applicati in oltre quaranta paesi del mondo per la progettazione, costruzione e gestione degli edifici. Attraverso il LEED, infatti, vengono fissati una serie di requisiti misurabili (dal consumo energetico alla qualità dell’ambiente interno), che definiscono il livello di sostenibilità degli edifici.

“Il Catas – sottolinea il direttore Andrea Giavon – in qualità di associato al GBC potrà dunque partecipare attivamente al percorso verso la definizione dei contenuti LEED inseriti nella specificità della realtà nazionale. Un ruolo che permetterà all’Istituto di migliorare ulteriormente il servizio di consulenza verso i clienti che vorranno contribuire con i loro prodotti a questo tipo di certificazione”.

Il sistema di certificazione legato al marchio LEED stabilisce un valore di mercato superiore per i “green building” e stimola la competizione tra le imprese sul tema delle performance ambientali degli edifici e incoraggia comportamenti di consumo consapevole anche tra gli utenti finali.
Attualmente, il GBC Italia ha adottato un sistema di rating LEED utilizzato negli Stati Uniti, in attesa che si concluda, con il contributo del Distretto Tecnologico Trentino, delle aziende associate e dell’università di Trento, il processo di traduzione e trasposizione dei contenuti tenendo presente la specificità climatiche, edilizie e normative del nostro paese.

—–

Catas Spa, è considerato oggi il più grande istituto italiano per ricerca e prove, certificazione nel settore legno-arredo, punto di riferimento in Italia e nel mondo. Possiede tre centri operativi: il primo si trova a San Giovanni al Natisone (Udine), il secondo a Lissone (Milano) essendo queste aree in cui la presenza di aziende del settore è molto elevata, mentre il terzo centro, di recente acquisizione, si trova a Pradamano, nelle vicinanze di Udine. Si tratta dell’ex laboratorio ASA della Camera di Commercio di Udine. Catas possiede inoltre una società partecipata estera, la Catas-Chile di Santiago del Cile che svolge le stesse attività dei due centri operativi italiani.

No Comments
Comunicati

La prevenzione nella manipolazione di chemioterapici antiblastici

  • By
  • 23 Dicembre 2009

I chemioterapici antiblastici sono farmaci utilizzati nella terapia dei tumori, con il termine chemioterapia si indica appunto la terapia a base di questi farmaci, somministrati per via orale o endovenosa, che agiscono in maniera sistemica.
I programmi di chemioterapia variano a seconda delle necessità del singolo paziente ed in base ai risultati ottenuti in precedenze da Gruppo ed alle esperienze di altri centri, come riportato dalla letteratura scientifica.

In pratica il medico opta per un piano di cura (protocollo) che tiene conto del tipo istologico, dell’estensione del cancro e dello stato di salute generale del paziente.

A causa della crescita e della diffusione delle neoplasie e dello sviluppo della ricerca, molti dei pazienti oncologici necessitano appunto dei trattamenti farmacologici con chemioterapici antiblastici: il loro uso in ambito ospedaliero è ormai routinario.

L’attenzione verso il problema riguardante la corretta manipolazione di chemioterapici antiblastici è piuttosto recente in Italia.
Nella preparazione della terapia, nella fase di allestimento dei farmaci CTA (chemioterapici-antiblastici) nonché durante la fase di infusione, l’aspetto primario che viene considerato è la “sicurezza” del paziente.
Sottovalutata e’ invece la sicurezza degli operatori, essi manipolano farmaci chemioterapici antiblastici eseguendo un lavoro indispensabile per i pazienti, ma rischioso per la propria salute proprio a causa della diretta esposizione ai CTA.
La loro produzione, preparazione e somministrazione può essere causa di esposizioni acute e croniche che possono comportare un assorbimento ed esitare in effetti sistemici.

Alcuni dei farmaci CTA presentano proprietà irritanti, vescicanti, allergizzanti, responsabili di effetti tossici locali immediati di tipo acuto (su cute e mucose di parti non protette) oltre che sui pazienti anche sugli operatori sanitari.
Nei soggetti professionalmente esposti l’interazione con i chemioterapici antiblastici può causare effetti acuti simili a quelli osservati in pazienti trattati.

Sono gli effetti tossici tardivi a preoccupare per la loro gravità ed irreversibilità e per il fatto che risultano difficilmente evidenziabili, visto il lungo periodo che intercorre tra l’ esposizione e la comparsa delle manifestazioni morbose.

Gli effetti oncogenici, mutogenici e teratogenici dell’esposizione ai farmaci CTA sono universalmente riconosciuti.
Lavorando in condizioni protette, il rischio di assorbimento durante la manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici viene ridotto o annullato. La prevenzione, la riduzione del rischio e l’ adozione di tecniche di manipolazione adeguate, restano le uniche vie percorribili ad oggi.

In considerazioni di tutti questi aspetti, l’obiettivo è quello di rendere l’esposizione professionale ai Chemioterapici Antiblastici entro i livelli più bassi possibile compatibilmente con le attività di lavoro dei singoli reparti.
Tutte le fasi che comportano la presenza di Farmaci Chemioterapici Antiblastici
costituiscono un rischio potenziale.

No Comments
Comunicati

Ricette senza glutine per i menu delle feste con i piatti gluten free di Piaceri Mediterranei

  • By
  • 23 Dicembre 2009

Le feste sono un’occasione anche per sperimentare nuove ricette e condividerle con amici e parenti. Piaceri Mediterranei propone così delle ricette senza glutine per mettersi alla prova in cucina con nuovi piatti gluten free senza rinunciare al gusto e all’alimentazione equilibrata del modello mediterraneo.

Il celiaco può infatti seguire il modello alimentare mediterraneo. In assenza di situazioni richiedenti interventi dietetici specifici, l’unica modifica necessaria nel comportamento alimentare del celiaco è l’esclusione del glutine dalla dieta. Il modello alimentare mediterraneo si basa su un corretto mix di cereali, frutta, verdura, olio di oliva come principale fonte di lipidi, maggiori quantità di pesce anziché carne. Inoltre la cucina mediterranea prevede una preparazione dei cibi semplice, con cotture rapide di prodotti freschi.
Piaceri Mediterranei consente di avere a disposizione prodotti senza glutine da utilizzare secondo le più diffuse e abituali modalità di preparazione tipiche della cucina mediterranea.

Sul sito web Piaceri Mediterranei nella sezione ricette si possono quindi trovare tre menù pensati appositamente per le feste con ricette senza glutine che vanno dall’antipasto gluten free al primo piatto, dal secondo piatto al dolce. Le ricette si raccontano poi attraverso il commento del nutrizionista Piaceri Mediterranei che ne illustra indicazioni, proprietà nutritive ed apporto calorico.

Un assaggio? Ecco un classico antipasto a base di salatini e verdure realizzato senza glutine

Ingredienti e procedimento: preparare una pasta brisee mescolando 200 g di farina Piaceri Mediterranei con 60 g di burro ben ammorbidito, l’albume di un uovo piccolo, un poco di acqua (tra i 2 e i 4 cucchiai) e un bel pizzico di sale. Formare una palla con l’impasto che se fosse troppo morbida può essere lasciata in sosta in frigorifero per un poco. Rispettando le proporzioni la pasta risulterà di consistenza idonea ad essere subito utilizzata. Stendere la pasta in modo da formare una sorta di sfoglia sottile e ricavarne delle strisce con un taglia-pasta. Su ogni striscia sistemare qualche ingrediente (verdura cotta tritata e saltata in padella, prosciutto cotto, gorgonzola, wusterl ….). Arrotolare le strisce in modo da formare dei salatini. Cucinare in forno per circa 15 minuti a 170° C. Servire con spiedini di verdura grigliata.

Regioni di riferimento: internazionale

Apporti nutritivi (per porzione): variabili in relazione alla farcitura

Commento del dietista, varianti regionali e note: Per una perfetta riuscita della briseè – come della pasta frolla – il miglior risultato si ottiene utilizzando il burro freddo di frigorifero. E’ poi fondamentale la rapidità nell’impasto: per realizzarla sono sufficienti pochi minuti. Una volta impastata, poi, queste paste vanno fatte riposare prima di essere usate. Il riposo è essenziale perchè permette al grasso (che per la preparazione è stato ridotto a pezzetti e portato a temperatura ambiente) di risolidificarsi e alla farina, resa elastica dall’aggiunta di liquidi (albume o uovo), di perdere questa caratteristica. Se durante la lavorazione la pasta dovesse sbriciolarsi, può essere recuperata aggiungendo un po’ di acqua fredda o di albume. Se, invece, dovesse rompersi può essere ricomposta nello stampo. Queste due paste devono essere cotte in stampi leggermente imburrati e infarinati, senza eccedere: troppa farina e troppo burro tendono a bruciare, regalando alla pasta uno spiacevole retrogusto.
Lo spessore della pasta stesa deve essere di circa cm 0,5 se si cuoce a vuoto, un po’ più sottile se la crostata è già farcita, uno o due millimetri più alta quando si vogliono realizzare dei biscotti. Sia la frolla che la brisée devono – infine – essere ancora leggermente morbide quando vengono tolte dal forno. Raffreddandosi, infatti, tendono ad indurirsi e a diventare più croccanti.

Buon appetito!

E se per le feste avete sperimentato una ricetta senza glutine con dei prodotti senza glutine che ha avuto successo con i vostri amici potete pubblicarla con una vostra foto sul sito web Piaceri Mediterranei, dove già sono presenti le ricette di chi ha voluto condividere i propri menù gluten free.

No Comments