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Michelangelo Marinelli, italiano, giovane e manager

Emiliano di Modena, il 37enne Michelangelo Marinelli è uno dei più oculati manager nel panorama delle operazioni di ristrutturazione e di aggregazione in Europa.

Dopo la laurea in Economia e Commercio e un perfezionamento all’estero e in Università Bocconi, Marinelli ha iniziato la propria carriera in società di revisione per poi passare alla banca tradizionale e successivamente in una merchant bank.

Nel campo del merger and acquisition, Marinelli si è occupato, in particolare, di turn around e start up, con una esperienza consolidata attraverso la strutturazione di numerose aggregazioni aziendali all’estero. Orientato a cogliere le opportunità del mercato, Marinelli è attento alle nuove tecnologie e ai business emergenti, in particolare l’energia verde, settore che lo vede protagonista di iniziative rilevanti nel campo delle fonti rinnovabili.

Come autore Marinelli ha poi scritto “I contratti di programma: Guida agli strumenti di contrattazione programmata per finanziare iniziative strategiche di svuiluppo”, un saggio pubblicato da “Il Sole 24 Ore Libri” che analizza, a livello sia teorico sia pratico, il complesso settore della programmazione negoziata e che è da tempo considerato una pietra miliare in questo complesso campo del management.

Nell’attuale momento di crisi economica mondiale, Marinelli, convinto della centralità del ruolo del manager nel sistema Paese, sostiene nella sua attività convegnistica la necessità di sviluppare l’imprenditorialità sulla base di una precisa distinzione di ruoli tra imprenditore e manager. A quest’ultimo occorre dare ampia delega in particolare sulle strategie.

Pertanto, Marinelli sostiene l’importanza della formazione del manager che deve avere studi in economia o in giurisprudenza, conoscenza di lingue straniere e un percorso professionale internazionale.

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Aumento delle insufficienze, ma non è colpa della matematica!

Tra un mese circa, le scuole italiane chiuderanno le porte in vista delle vacanze estive!

Molti studenti sanno che da settembre saranno seduti nei banchi della classe superiore, ma c’è una grande fetta di alunni che purtroppo non riuscirà a superare l’anno scolastico.

Tutti coloro i quali dovessero vedere accanto al loro nome la dicitura “bocciato”, non è detto che debbano davvero perdere l’anno! Infatti grazie ai numerosi istituti di recupero anni scolastici, in poco tempo ogni studente in deficit potrà tornare in linea rispetto ai propri coetanei.

Del resto, il rischio che molti studenti quest’anno siano costretti a ripetere l’anno per via delle insufficienze riportate, è aumentato di quasi 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno!

Lo rileva un comunicato stampa uscito nel mese di marzo sul sito della pubblica istruzione; secondo il suddetto comunicato, ben 72 studenti su 100 iscritti ad una scuola superiore, hanno riportato almeno un’insufficienza al termine del primo quadrimestre.

La notizia che fa scalpore non è tanto il fatto che c’è stato un incremento degli studenti con insufficienza rispetto allo scorso anno, quanto piuttosto che le carenze in lingue straniere hanno superato le storiche carenze in matematica.

Sembra proprio che gli studenti italiani, non abbiano molta simpatia per lo studio dell’inglese o di altre lingue…

le maggiori carenze sono state individuate negli istituti professionali, che con 80 studenti su 100 si aggiudicano il primo posto nella classifica dei meno interessati allo studio delle lingue. Tuttavia il dato sembra essere stabile rispetto all’anno passato, mentre invece un passaggio dal 76,4% al 78,1% interessa gli istituti tecnici.

Inutile dire che gli studenti con una quantità inferiore di insufficienze in ambito di studio delle lingue, sono quelli iscritti al Liceo Linguistico.

Ormai la scuola sta volgendo al termine e gli studenti che riceveranno dei debiti formativi, potranno sempre contare sui numerosi corsi di recupero offerti oggi dalle scuole e dagli istituti di recupero anni scolastici.

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