Milano, 03 settembre 2013 COMUNICATO STAMPA
Un italiano su due (il 47%), di quelli che hanno rinunciato alle ferie, l’ha fatto perché non aveva soldi a disposizione. Solo il 18% l’ha fatto per risparmiare, mentre un altro 23% vi è stato costretto per via di spese impreviste alle quali ha dovuto fare fronte.
E’ questa la fotografia, scattata dall’Osservatorio Findomestic, degli Italiani che quest’anno se ne sono rimasti a casa durante le loro ferie. Un’istantanea che ritrae pressoché un’intera metà del Paese.
Un Paese che, nel suo complesso, continua a nutrire forti preoccupazioni sul suo futuro: il grado di fiducia, seppur in lieve ripresa, resta in linea con il dato particolarmente basso registrato nei mesi precedenti, facendo segnare 3,26 punti.
Abitudini di consumo sostanzialmente invariate, maggiore attenzione a famigliari ed amici e interesse per i piccoli e grandi eventi organizzati localmente. E’ questo l’atteggiamento dell’italiano che, nel 2013, si è trovato costretto a rinunciare a trascorrere lontano da casa, al mare o in montagna, le proprie ferie. Il profilo lo ha tracciato la rilevazione condotta ad agosto dall’Osservatorio mensile di Findomestic sui consumi degli Italiani.
Uno su due di quanti se ne sono rimasti a casa, l’ha fatto per un’oggettiva indisponibilità di denaro. Il 23% non ha potuto concedersi un periodo di vacanze perché costretto a sostenere spese impreviste. Il 18% ha scelto consapevolmente, invece, di risparmiare.
Chi trascorre le ferie nello stesso luogo in cui risiede e lavora preferisce trascorre il tempo con gli amici (53%), fare gite fuori porta (45%) o visitare sagre e fiere (39%). Alle amministrazioni comunali, per rendere più piacevole la permanenza in città, si chiede di organizzare manifestazioni all’aperto (59%), eventi culturali gratuiti (57%), ma anche attività ludiche in favore di bambini e famiglie (30%).
Il 65% di chi è rimasto a casa afferma, inoltre, di non modificare le proprie abitudini di consumo, continuando a frequentare gli stessi negozi. Il 25%, invece, ammette di cambiare, almeno parzialmente, le proprie abitudini. Mentre solo il 5% rivela di modificare radicalmente l’articolazione delle sue spese. Chi le cambia, in primo luogo fa acquisti in negozi diversi, che non frequenta abitualmente (27%).
Nel mese di agosto chi non è andato in vacanza ha preferito frequentare centri commerciali (58%), supermercati (51%) ed ipermercati (39%) ma anche gelaterie (29%), mercatini rionali (23%) e negozi di alimentari (19%) hanno un peso rilevante. Pare emergere l’alimentare su tutte le altre categorie merceologiche. Come a dire che il piacere del cibo, in una condizione di ristrettezze e difficoltà, è l’ancora di salvezza, oltreché qualcosa a cui non si rinuncia facilmente.
Per quel che attiene il grado di fiducia nei confronti della situazione del sistema-Paese, i valori di agosto rimangono in linea con quelli dei mesi precedenti. Il dato rilevato si attesta a quota 3,26, su una scala che va da 1 a 10 e che ha in 7 la sua soglia positiva. Un leggerissimo incremento positivo rispetto al 3,19 di luglio.
Stabile anche la propensione al risparmio. Se, infatti, a luglio gli Italiani che si dicevano intenzionati ad aumentare la propria quota di risparmio erano il 12,6% del totale, ad agosto la quota si è assestata al 12,1%.
Previsioni di acquisto a tre mesi
Elettrodomestici: prosegue il trend positivo per i piccoli elettrodomestici. Inversione di tendenza per i bruni, che risalgono; leggero calo per i grandi elettrodomestici.
Balzo all’insù di 1,8 punti (da 14,1 a 15,9%) della quota di consumatori che nei prossimi tre mesi intendono acquistare un elettrodomestico bruno. Prosegue il trend positivo per i piccoli elettrodomestici (da 22,2 a 22,6), mentre perdono leggermente terreno i grandi (da 14,1 a 13,9%). Gli importi di spesa preventivati segnano un incremento per gli elettrodomestici bruni (da 681 a 734€); scende da 684 a 665 quello dei grandi elettrodomestici; passa da 146 a 163€ quello dei piccoli.
Informatica, telefonia e fotografia: scendono le previsioni per tutte le categorie (videocamere, tablet, telefonia e pc).
Prospettive di arretramento per tutte le 4 categorie nelle quali si suddivide il settore. Per la telefonia, le previsioni di acquisto passano dal 20,1% di luglio al 19,3% di agosto (si tratta della percentuale di consumatori intenzionati ad effettuare un acquisto di qui ai prossimi 90 giorni); dal 17,1 al 15,1% per i pc e gli accessori; dal 12,2 all’11,7% per i tablet e gli ebook; dall’11 al 10,8% per foto e videocamere.
Per quanto riguarda l’ammontare di spesa, invece, gli Italiani prevedono di spendere di più in telefonia (da 297 a 306€) e per pc ed accessori (da 499 a 531€), mentre diminuisce l’ammontare relativo per i Tablet e gli e-book (da 302 a 295€).
Auto e moto: previsioni stabili o in leggerissimo miglioramento per auto nuove e usate. Continuano a perdere terreno motocicli e scooter.
Crescono, seppure di uno zero virgola, le previsioni per l’acquisto di auto nuove e di auto usate. Se a luglio infatti il 7,2% dei consumatori preventivava l’acquisto di un’auto nuova, ad agosto si è passati al 7.4%. Passano dal 6,8 al 6,9% le previsioni per quelle usate. Perdono altri 0,3 punti, invece, scooter e motocicli, toccando nuovamente il minimo storico del 2,6%, fatto segnare anche nello scorso mese di marzo. Sul versante degli importi di spesa previsti si registrano degli incrementi per le auto nuove (da 18.252 a 18.490€) e per i ciclomotori (da 2.765 a 2.949€). In diminuzione il budget previsto per le auto usate (da 6.867 a 6.558€).
Casa e arredamento: previsioni stabili per l’acquisto di mobili; in leggere risalita le previsioni per l’acquisto di case; in contrazione le ristrutturazioni.
Si conferma il timido trend positivo delle previsioni di acquisto di case. A luglio, il 4% degli italiani si dichiarava intenzionato a comprare casa; ad agosto questa quota è salita al 4,3%. Perdono altri 0,7 punti le previsioni per le ristrutturazioni (dal 8,7% di luglio, al 9,2 di agosto), dopo gli altri 0,5 punti di arretramento riportati a luglio. Per i mobili, le previsioni sono sostanzialmente in linea con la rilevazione precedente (da 13,2 a 13,3%). Per questi ultimi però cresce l’importo medio di spesa che passa, sempre tra luglio ed agosto, da 1.774 a 1.990€.
Tempo libero: a fine estate s’inverte la corsa al rialzo di viaggi, attrezzature sportive e fai da te.
Ad agosto, il 33,8% degli Italiani intende comprare un pacchetto – vacanza nei prossimi 3 mesi; a luglio, questa quota era del 36%. In contrazione anche le previsioni di acquisto per attrezzature ed abbigliamento sportivi (la quota di consumatori intenzionati all’acquisto passa da 22,4 a 20,9%) e si contraggono, seppure leggermente, le previsioni sul fronte del fai da te (dal 20 al 19,6 %).
Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
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