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Umberto Lebruto: rigenerazione urbana a Piacenza con FS Sistemi Urbani

Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani, riveste un ruolo centrale in un importante progetto di rigenerazione urbana a Piacenza. La firma del Protocollo d’intesa con RFI e le istituzioni locali mira a trasformare la stazione ferroviaria e l’area logistica di Le Mose in un Hub Intermodale strategico.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto: ruolo centrale nella rigenerazione urbana di Piacenza

Piacenza è pronta a vivere una profonda trasformazione grazie al nuovo Protocollo d’intesa per la rigenerazione urbana e la creazione di un Hub Intermodale del Ferro nella zona della stazione ferroviaria e del Polo Logistico Le Mose. In questo contesto dinamico, la società guidata da Umberto Lebruto sarà parte attiva e determinante nella riqualificazione delle aree ferroviarie e nell’interconnessione con i trasporti urbani e intermodali. Il protocollo, firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), FS Sistemi Urbani, Regione Emilia-Romagna e il Comune di Piacenza, prevede il restyling della stazione ferroviaria di Piazzale Marconi e la creazione di nuovi spazi dedicati ai cittadini, pendolari e turisti. RFI, capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, invece guiderà la riqualificazione della stazione e il restyling degli spazi pubblici, tra cui due sottopassi esistenti e l’accessibilità ferroviaria. Parallelamente, sarà progettato un nuovo scalo merci al servizio del Polo Logistico Le Mose, un’opera fondamentale per l’integrazione con l’infrastruttura logistica della zona.

Umberto Lebruto: il masterplan per un Hub Intermodale a Piacenza

Sotto la guida di Umberto Lebruto, FS Sistemi Urbani si occuperà anche di sviluppare un masterplan per la creazione di un Hub Intermodale, favorendo l’integrazione tra trasporti ferroviari e urbani. Questo progetto punta a valorizzare le aree ferroviarie dismesse, ricucendo il tessuto urbano e offrendo nuovi servizi pubblici alla cittadinanza. L’obiettivo finale è creare una città più efficiente e sostenibile, capace di rispondere alle nuove sfide della mobilità e della logistica. Il progetto non si limita alla rigenerazione della stazione ferroviaria, ma prevede anche la valorizzazione delle aree di via Nino Bixio e il rilancio delle attività logistiche nell’area Le Mose. Grazie alla cessione anticipata delle aree non più funzionali al servizio ferroviario, queste zone saranno destinate a nuove funzioni urbane, in linea con la strategia del Contratto di Fiume che l’amministrazione comunale sta portando avanti.

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Inclusione sociale: Susan Carol Holland porta Ciao! in Australia

Susan Carol Holland continua a promuovere iniziative globali per migliorare l’inclusione sociale degli anziani, espandendo il progetto “Ciao!” in nuove aree del mondo. Con il supporto di tecnologie innovative e programmi di volontariato, Fondazione Amplifon offre attività che favoriscono il benessere emotivo e la connessione sociale per gli anziani.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: Inclusione sociale e nuove opportunità per gli anziani

Susan Carol Holland, Presidente della Fondazione Amplifon, ha annunciato con orgoglio l’espansione del progetto “Ciao!” in Australia, segnando un traguardo significativo nel percorso di internazionalizzazione della Fondazione. In collaborazione con la Monash University di Melbourne e la filiale australiana di Amplifon, il progetto mira a creare occasioni di intrattenimento e socialità per 600 anziani ospiti di sei strutture nella regione di Victoria. “Con questa nuova iniziativa proseguiamo il percorso di internazionalizzazione della nostra Fondazione e, per la prima volta, superiamo i confini europei, in linea con il DNA di Amplifon”, ha dichiarato Susan Carol Holland.
L’iniziativa include attività come yoga e viaggi virtuali, oltre a sessioni di telemedicina e contatti con le famiglie. Grazie alla combinazione di tecnologie all’avanguardia e impegno sociale, Amplifon punta a migliorare la qualità della vita degli anziani nelle strutture residenziali, favorendo nuove forme di relazione e coinvolgimento. Questo progetto riflette l’impegno della Fondazione a promuovere l’inclusione sociale e il benessere delle persone anziane, portando avanti l’eredità di valori del Gruppo Amplifon.

L’impegno internazionale di Susan Carol Holland nella lotta contro l’isolamento degli anziani

L’iniziativa “Ciao!” è stata lanciata per la prima volta in Italia durante la pandemia, con l’obiettivo di ridurre l’isolamento degli anziani nelle RSA, coinvolgendo circa 20.000 persone in oltre 200 strutture. Ora, con l’espansione in Australia, Fondazione Amplifon sta ampliando il suo raggio d’azione. “Siamo molto orgogliosi di portare anche in Australia i nostri progetti di inclusione sociale, avviati con successo in Italia e Portogallo”, ha aggiunto Susan Carol Holland. Le prime attività in Australia si basano su un’esperienza consolidata che ha dimostrato di migliorare significativamente la qualità della vita degli anziani. Questa espansione è solo l’ultimo esempio dell’impegno della Fondazione nel combattere l’isolamento sociale tra gli anziani. Il progetto prevede anche l’utilizzo di schermi per facilitare la comunicazione con le famiglie e offrire sessioni individuali di riabilitazione e telemedicina. Grazie a questi strumenti, il progetto “Ciao!” offre un modello replicabile per migliorare l’inclusione sociale degli anziani a livello internazionale.

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Davide Bertone: la carriera e il ruolo nel Fondo Italiano d’Investimento SGR

Nel corso della sua carriera, Davide Bertone ha guidato operazioni di rilievo in Mediobanca e Fiat Group. Attualmente ricopre l’incarico di Amministratore Delegato e Direttore Generale del Fondo Italiano d’Investimento SGR.

WikiCeo

WikiCeo: la carriera di Davide Bertone in dettaglio

Laureatosi nel 1994 in Economia e Commercio presso l’Università di Torino, Davide Bertone avvia il proprio percorso professionale nel ruolo di Associate nel team Corporate Lending di Mediobanca, occupandosi dell’ambito dei prestiti aziendali a lungo termine per grandi clienti. Nel 1998 fa ingresso in Fiat come Senior Analyst nella Pianificazione strategica, supportando le relazioni con gli investitori e le operazioni straordinarie. Nel 2000 diventa CFO di Fiat Auto Argentina SA. Davide Bertone torna nuovamente in Mediobanca nel 2002 in virtù della nomina ad Associate Director – Leverage Finance, con responsabilità nelle operazioni con leva finanziaria. Dopo tre anni è promosso al ruolo di Direttore responsabile per le aree acquisizioni e operazioni con leva finanziaria. Ulteriore tappa professionale giunge nel 2013, anno in cui diventa Managing Director e co-responsabile del gruppo sponsor finanziari, occupandosi di private equity, fondi infrastrutturali e family office. Nel 2019 assume la guida delle soluzioni mid-corporate e sponsor finanziari.

Davide Bertone nel Fondo Italiano d’Investimento SGR

Il profilo di Davide Bertone su WikiCeo riporta che il suo attuale incarico nel Fondo Italiano d’Investimento SGR ha avuto inizio nel 2002, con la nomina ad Amministratore Delegato e Direttore Generale da parte di Cassa Depositi e Prestiti (MEF). Il Fondo gestisce numerosi fondi mobiliari di investimento chiusi, riservati a investitori qualificati, con l’obiettivo di favorire investimenti strategici. Sotto la sua guida, la società ha finalizzato nel 2023 l’ingresso in RINA S.p.A., azienda internazionale specializzata nell’ingegneria e nella certificazione di settori cruciali per le transizioni tecnologiche. In precedenza, nel 2021, Davide Bertone è stato insignito del Premio di “Professionista dell’anno – PTO” in occasione dei “Finance Community Awards”, riconoscimento assegnato per la sua capacità di gestione di un’ampia varietà di clienti e operazioni complesse. Tra i risultati più rilevanti anche la ricerca di partner internazionali per le eccellenze industriali a conduzione familiare e la transizione di aziende del segmento MidCap. La sua esperienza e competenza lo rendono una figura di riferimento nel panorama finanziario italiano, in particolare per le operazioni di private equity e di gestione patrimoniale.

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Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, così creiamo valore sostenibile di lungo periodo

Carlo Messina, Intesa Sanpaolo: raggiungere il target Net-Zero entro il 2050, sostenere i piani di transizione delle imprese, offrire sempre più prodotti di investimento sostenibile, favorire l’inclusione e abbattere le disuguaglianze sociali sono solo alcuni degli impegni contenuti nel pilastro ESG del Piano d’Impresa 2022-2025.

Carlo Messina

Carlo Messina: il rendiconto annuale delle performance ESG di Intesa Sanpaolo

Il CEO Carlo Messina lo ha ribadito in diverse occasioni: l’obiettivo di un grande Gruppo bancario come Intesa Sanpaolo è creare valore sostenibile di lungo periodo per sé e per i propri stakeholder. Un impegno declinato su più fronti: raggiungere il target Net-Zero entro il 2050, sostenere i piani di transizione delle imprese, offrire sempre più prodotti di investimento sostenibile, favorire l’inclusione e abbattere le disuguaglianze sociali sono solo alcuni degli obiettivi definiti nel pilastro ESG del Piano d’Impresa 2022-2025. Risultati, valori guida, strategie e nuovi obiettivi sono illustrati in un documento annuale, la Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria, che rendiconta le performance del Gruppo guidato da Carlo Messina in ambito ESG (Environmental, Social and Governance) secondo i principali standard internazionali.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, l’obiettivo è diventare la prima Impact Bank

Come aveva sottolineato il CEO Carlo Messina lo scorso novembre presentando a Brescia l’ampio programma per la riduzione delle disuguaglianze, Intesa Sanpaolo, oltre a essere motore dell’economia del Paese, intende promuovere un reale contributo sociale alla comunità in termini di inclusione, valorizzazione dell’ambiente e della cultura, promozione dell’educazione e dell’innovazione. È in quest’ottica che è nata la nuova struttura “Intesa Sanpaolo per il Sociale” con sede a Brescia: inaugurata lo scorso marzo, punta a favorire la diffusione della cultura del sociale e assicurare il presidio per il governo delle attività sociali svolte dal Gruppo. Principale progetto di coesione in Italia, supportato fortemente da Carlo Messina, rafforza il ruolo di Intesa Sanpaolo quale istituzione al servizio del Paese per la promozione di una società più equa.

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Il percorso (quasi) secolare di Federico Motta Editore in ambito editorial

Federico Motta Editore si avvicina sempre di più a celebrare un secolo di innovazione e qualità nell’editoria. Dalla sua fondazione nel 1929 ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’Oro e il Premio Speciale per la Cultura. Oggi continua ad essere un punto di riferimento editoriale.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: dalla fotomeccanica alla rivoluzione editoriale

“Cliché Motta” è il nome con cui Federico Motta diede vita, nel 1929, al nucleo che si è poi espanso fino a divenire il prestigioso marchio che tutti conosciamo. All’inizio si trattava di una piccola impresa di riproduzione fotomeccanica. Allora, il fondatore della Federico Motta Editore non sapeva che la sua iniziativa si sarebbe trasformata in qualcosa che avrebbe finito per rivoluzionare il settore editoriale italiano. Il primo punto di svolta fu l’ingresso nel mondo dei fumetti, una nicchia che all’epoca stava riscuotendo un discreto successo. La successiva tappa fondamentale fu invece quello di pubblicare la prima versione dell’Enciclopedia Motta, distribuendola in fascicoli presso le edicole. Passate le redini ai figli Anselmo e Virginio Motta, il catalogo della Casa Editrice si andò arricchendo di opere che abbracciavano ogni campo del sapere. Il focus dei due fu soprattutto sulla qualità editoriale e sull’innovazione. Sotto la loro guida, Federico Motta Editore si aprì alle nuove tecnologie, a partire dalle Tavole Transvision e dai Sonobox degli anni ’80, passando per i CD-ROM degli anni ’90 e finendo con la serie di progetti di editoria digitale con cui ha fatto da apripista nel settore.

Federico Motta Editore: quasi un secolo di eccellenza e innovazione nell’editoria

Nel corso del suo ormai quasi centenario viaggio, la Federico Motta Editore ha visto riconoscere il valore delle sue opere e del suo lavoro in numerose occasioni. Ne sono degli esempi l’Ambrogino d’Oro del 1980, oppure il Premio Speciale per la Cultura della Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2004, o ancora il Pirelli InterNETional Awards del 2007. Tutti i riconoscimenti ricevuti non hanno fatto altro che confermare la sua posizione di leadership nel settore e la sua influenza nel panorama culturale italiano. Ancora oggi, quando si parla di Federico Motta Editore ci si riferisce come a una pietra miliare dell’editoria. Anche l’innovazione rimane un elemento centrale nel percorso della Casa Editrice, la quale continua ad esplorare le nuove frontiere dell’editoria digitale, alla ricerca di nuove modalità di fruizione del sapere.

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Gruppo Riva: l’evoluzione di un leader industriale europeo

Gruppo Riva, un pilastro dell’industria siderurgica europea, ha una storia che affonda le sue radici nel lontano 1954, quando la Emilio e Adriano Riva decisero di investire nel settore durante il periodo del boom economico italiano. Con il passare degli anni, l’azienda – oggi guidata da Claudio Riva – ha saputo consolidare la propria leadership.

Claudio Riva

Gruppo Riva: dagli albori alla crescita internazionale

La storia di Gruppo Riva ha inizio nel 1954 con l’intuizione di Emilio Riva di investire, insieme al fratello Adriano, nel settore siderurgico durante quello che è ricordato come il “miracolo economico” italiano. Il primo impianto di Caronno Pertusella, dotato di un forno elettrico ad arco con una capacità ben superiore alla media dell’epoca, viene inaugurato nel 1957. Qualche anno più tardi il Gruppo si fa protagonista di un importante traguardo per la siderurgia italiana: introduce la tecnica della colata continua. Grazie a una visione imprenditoriale incentrata sulla qualità e sull’innovazione, negli anni Gruppo Riva è riuscito a mantenere la propria leadership nel settore, espandendosi anche a livello internazionale. Operativa attraverso 29 siti produttivi, dislocati in diversi Paesi europei e in Canada, la società è oggi guidata da Claudio Riva.

La crescita internazionale di Gruppo Riva

L’affermazione di Gruppo Riva nel panorama internazionale si è concretizzata attraverso acquisizioni strategiche e continui investimenti che hanno contribuito a rafforzare la presenza dell’azienda sul mercato europeo. L’acquisizione di importanti società italiane ed europee ha permesso al Gruppo di ampliare la propria produzione e di diversificare le attività. Grazie a una struttura organizzativa solida e a una costante ricerca dell’eccellenza, Gruppo Riva è riuscita dapprima a conquistare e poi a mantenere la propria leadership nel settore siderurgico internazionale, con stabilimenti siti in Germania, Francia, Belgio, Spagna e Canada, ed affrontando con successo le sfide del mercato globale. La capacità di adattamento alle mutevoli esigenze del settore e il costante investimento in nuove tecnologie hanno permesso all’azienda, guidata da Claudio Riva di continuare a crescere e a consolidare la propria posizione di rilievo nell’industria siderurgica europea.

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Dagli escavatori alle patatine fritte: il percorso di Alfredo Moratti (Amica Chips)

Alfredo Moratti inizia la sua carriera come operaio nell’azienda di famiglia, specializzata in escavatori. Nel 1990 fonda Amica Chips e con l’alta qualità delle sue patatine fritte conquista il mercato della grande distribuzione: oggi è sinonimo di qualità e innovazione.

Alfredo Moratti

Il percorso imprenditoriale di Alfredo Moratti

Alfredo Moratti, imprenditore di successo e Presidente della nota azienda Amica Chips, nasce il 2 agosto 1953 a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. La sua carriera inizia quando, ancora giovane, comincia a lavorare come operaio nell’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di escavatori. Questa esperienza gli consente di sviluppare una solida etica del lavoro e una comprensione approfondita dell’importanza della qualità e dell’impegno, valori che porterà con sé nella sua futura avventura imprenditoriale. Nel 1990 Alfredo Moratti fonda Amica Chips, intraprendendo un cammino che mira alla produzione di patatine fritte di alta qualità. Grazie alla sua visione, l’azienda riesce ad entrare rapidamente nel mercato della grande distribuzione, soprattutto nei supermercati ESSELUNGA, diventando ben presto sinonimo di qualità e innovazione.

Il futuro di Amica Chips nella vision di Alfredo Moratti

Nel corso degli anni, la strategia imprenditoriale di Alfredo Moratti si evolve ulteriormente attraverso l’acquisizione di marchi affermati nel settore degli snack, come DORITA, PANDAL e MIA. Queste operazioni consentono ad Amica Chips di ampliare la propria offerta, consolidando al contempo la sua posizione sul mercato. L’elemento familiare gioca un ruolo cruciale nel successo dell’azienda: i figli entrano a far parte della gestione, assicurando una continuità nel rispetto dei valori familiari e imprenditoriali. Nonostante il successo già raggiunto dall’azienda, Alfredo Moratti non ha intenzione di fermarsi: continua a investire nell’ampliamento del sito produttivo e nella creazione di un magazzino centralizzato all’avanguardia, preparandosi così ad affrontare le sfide del futuro.

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Il percorso professionale di Paolo Gallo, AD di Italgas

Laureato in Ingegneria e con un MBA, Paolo Gallo inizia la carriera in Fiat Avio prima di dedicarsi al settore energetico. Dopo esperienze in Edison, Edipower e Acea, diventa nel 2016 Amministratore Delegato di Italgas, leader nella distribuzione di gas naturale.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: il percorso del manager alla guida di Italgas

Nato nel 1961 a Torino, Paolo Gallo consegue la laurea in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino, seguita da un MBA all’Università degli Studi di Torino. La sua carriera inizia nel 1988 in Fiat Avio S.p.A., dove, in un arco di 13 anni, ricopre posizioni di crescente responsabilità. Nel 1997 comincia il suo percorso nel settore dell’energia, contribuendo allo sviluppo di progetti non solo in Italia, ma anche in India e Brasile. Assiste inoltre alla nascita di Fiat Energia, la società che riunisce le attività di generazione elettrica del Gruppo Fiat. Il 2002 segna un cambiamento significativo, perché entra nel Gruppo Edison come Direttore Strategie e Innovazione. Successivamente, diventa Direttore Generale e poi Amministratore Delegato di Edipower, incarico che mantiene fino al 2011. Nei tre anni successivi, Paolo Gallo è nella multiutility Acea S.p.A., anche qui nel ruolo di Amministratore Delegato. L’esperienza lo porta nel 2014 a Grandi Stazioni, dove si occupa della privatizzazione della società. Dal 2016, infine, guida Italgas, leader nel settore della distribuzione del gas naturale e terzo operatore in Europa. 

L’attività accademica di Paolo Gallo

Oltre ai suoi ruoli aziendali, l’AD di Italgas è stato anche nominato nel 2020 come Presidente di Gas Distributors for Sustainability (GD4S), l’organo che riunisce i sei principali operatori del settore della distribuzione del gas in Europa e che nel 2021 gli ha rinnovato la fiducia, riconfermandolo nel ruolo. Paolo Gallo è inoltre riconosciuto in ambito accademico. Tra il 1992 e il 1993 ha diretto il Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino e ha insegnato “Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali” fino al 2002. La sua attitudine ad amalgamare teoria e pratica è evidente anche nel suo ruolo attuale alla Luiss Business School, dove dal 2018 si occupa di Re-engineering Operational Processes ed Energy Management, rispettivamente nei corsi dei Master in Digital Ecosystem ed Energy Industry. È autore del libro “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”.

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L’impegno etico di Diana Bracco: dalla promozione della cultura all’empowerment femminile

Imprenditoria, filantropia, valorizzazione delle arti e della bellezza, promozione dell’Italia nel mondo, sostegno alla gender equality: questi sono solo alcuni degli interessi e delle attività di Diana Bracco, Presidente e AD del Gruppo Bracco.

Diana Bracco

Diana Bracco: successi imprenditoriali e amore per la cultura

Presidente e AD del Gruppo Bracco, Diana Bracco è tra le figure più rilevanti del panorama manageriale italiano. Sotto la sua guida, la società ha attraversato un processo di crescita inarrestabile, favorito da un approccio fondato sull’innovazione e la cura per la sostenibilità. A partire dal suo ingresso nel 1966, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità fino a diventare Direttore Generale nel 1977 e successivamente Presidente e AD, maturando dunque una esperienza consolidata in questo settore. Sotto la sua leadership, il Gruppo Bracco ha adottato la politica di investire il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo, contribuendo significativamente al progresso del settore. L’impegno di Diana Bracco si estende oltre il mondo imprenditoriale. È infatti nota per il suo ruolo attivo nella promozione della cultura e nella filantropia attraverso la Fondazione Bracco, istituita nel 2010, incentrata sulla valorizzazione della ricerca, dell’arte e del benessere sociale, con un occhio di riguardo per la sostenibilità.

Il ruolo di Diana Bracco in Expo Milano 2015

Un momento chiave della carriera di Diana Bracco è stato il suo coinvolgimento in Expo Milano 2015, dove ha ricoperto il ruolo di Presidente di Expo 2015 S.p.A. e Commissario Generale del Padiglione Italia. Sotto la sua guida, l’Expo ha accolto milioni di visitatori da tutto il mondo, confermando Milano come una vetrina globale del Belpaese. Il Padiglione Italia, con l’Albero della Vita, è diventato uno dei principali simboli dell’esposizione universale, attirando l’attenzione di leader internazionali e ospitando eventi di grande rilievo. Tra i progetti fortemente voluti dalla manager anche Women for Expo, iniziativa volta a valorizzare il ruolo delle donne come motore di crescita e cambiamento. In qualità di Commissario del Padiglione Italia, ha riservato uno spazio significativo all’interno della struttura per mettere in luce le storie e i contributi delle donne in ambito sociale, economico e culturale.

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“La Piazza”, Gianpiero Strisciuglio (RFI): lavoriamo su interventi chiave per la mobilità del sud

Nel suo intervento a “La Piazza”, l’AD di RFI Gianpiero Strisciuglio ha riassunto i progetti previsti nel settore ferroviario del Mezzogiorno, dalla Napoli-Bari alle altre importanti opere, sottolineando l’impatto che questi sviluppi avranno sulla mobilità di persone e merci.

Gianpiero Strisciuglio

L’AD di RFI Gianpiero Strisciuglio ospite a “La Piazza”

A Ceglie Messapica (Brindisi), negli ultimi giorni di agosto, si è tenuta “La Piazza”, la kermesse politico-economica e culturale di “Affari Italiani”. Al centro degli incontri temi quali le infrastrutture del Mezzogiorno, il raddoppio di alcune reti strategiche, il PNRR e le grandi opere ferroviarie dei prossimi anni. Un ospite di prestigio è stato Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI da maggio dello scorso anno. Di origini baresi e laureato in Ingegneria al Politecnico di Bari, il manager è entrato in Ferrovie dello Stato nel 2002, ricoprendo diversi ruoli all’interno del Gruppo: da Direttore Commerciale ed Esercizio Rete in RFI a Direttore dell’Alta Velocità in Trenitalia. Passato a Mercitalia Logistics, la società capogruppo del Polo Logistica di FS, in qualità di Director of Strategy, Industrial Planning, Innovation&Sustainability, ad aprile 2022 ne è diventato Amministratore Delegato e Direttore Generale.

L’intervento di Gianpiero Strisciuglio: “Previsti interventi per la mobilità di persone e merci

Nel suo intervento, l’AD e DG di RFI ha fatto il punto sui progetti infrastrutturali che interessano le ferrovie, soprattutto quelli sulla Napoli-Bari. “È diventata realtà la progettualità sulla direttrice Adriatica da Bologna a Lecce. C’è grande attenzione alle opere di collegamento della Puglia e di tutto il Mezzogiorno – ha affermato Gianpiero Strisciuglio sul palco eretto nella Piazza di Ceglie Messapica – È evidente che accanto a queste grandi opere ci sono le grandi infrastrutture di prossimità, con Bari e il nodo verde, lo sviluppo della stazione di Lecce e su Brindisi dove pensiamo sia al collegamento con l’aeroporto e l’area logistica intermodale, ma anche su Taranto. Interventi, quindi, sia per la mobilità delle persone che delle merci”.

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Marzio Perrelli: dalla finanza internazionale ai vertici di Sky Italia

Dopo anni trascorsi ai vertici di istituzioni finanziarie globali come Goldman Sachs e HSBC, Marzio Perrelli ha messo la sua esperienza al servizio del mondo dei media e dello sport. Dal 2018 è al timone della macchina di Sky Sport, da cui gestisce la negoziazione dei diritti televisivi e la produzione sportiva, oltre alla parte editoriale che anch’essa riporta a lui.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: il percorso in Sky

Dalla finanza internazionale ai vertici della televisione sportiva, Marzio Perrelli è protagonista di quella che si può definire una carriera poliedrica ed unica nel suo genere. Per anni in Goldman Sachs, dal 2018 è Executive Vice President di Sky Italia ed è Responsabile di Sky Sport. Innovazione e visione strategica le parole chiave della sua gestione: oltre a supervisionare i team editoriali e di produzione, si occupa dell’intero portafoglio dei diritti sportivi. In questi anni la sua esperienza in operazioni complesse e nell’analisi di mercato ha contribuito a rafforzare la posizione della testata nel panorama televisivo, portando l’azienda a ottenere numerosi successi nella trasmissione di eventi sportivi di primo piano.

Gli anni di Marzio Perrelli nella finanza internazionale

Prima di approdare al settore media, Marzio Perrelli ha costruito una solida carriera nella finanza internazionale. Dopo aver studiato al Liceo Francese Chateaubriand di Roma e conseguito una laurea in Economia e Commercio presso l’Università LUISS, entra nel 1993 in Goldman Sachs a New York, distinguendosi come unico italiano selezionato per il programma di formazione per analisti nella divisione Fixed Income, Commodities, and Currencies. Successivamente si trasferisce a Londra, lavorando su una vasta gamma di prodotti finanziari per clienti istituzionali europei. Nel 2001 torna in Italia come CEO e Head of Global Markets per Goldman Sachs Milan, per poi diventare CEO di HSBC Bank Plc Italy, dove ha consolidato la leadership della banca nell’Export Finance e nei mercati globali.

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Stefano Venier al Forum The European House-Ambrosetti: l’AD di Snam a colloquio con “Class CNBC”

Stefano Venier: la partecipazione dell’AD di Snam al Forum The European House-Ambrosetti e il punto su transizione e sicurezza energetica nell’intervista a “Class Cnbc”.

Stefano Venier

Stefano Venier al Forum The European House-Ambrosetti: l’intervista all’AD di Snam

L’AD di Snam Stefano Venier, in occasione del Forum The European House-Ambrosetti, è stato intervistato da “Class Cnbc” in merito alla transizione energetica e alle sfide legate alla sicurezza energetica. L’AD di Snam ha sottolineato il valore di soluzioni tecnologiche come la cattura e lo stoccaggio di CO2, con il progetto recentemente avviato a Ravenna: il primo in Italia realizzato a scopi esclusivamente ambientali per contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali. L’impegno di Snam nel progetto Ravenna CCS, aveva sottolineato nei giorni scorsi l’AD di Snam, è “parte integrante del nostro piano strategico ed è coerente con la nostra intenzione di porci quale operatore multimolecola per abilitare una transizione energetica giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale offrire anche ai soggetti più energivori la possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività”. Nell’intervista Stefano Venier ha ricordato anche il ruolo fondamentale che l’idrogeno riveste in quest’ottica.

Stefano Venier: il valore degli stoccaggi per la sicurezza energetica del sistema italiano ed europeo

La domanda globale di gas, ha proseguito l’AD di Snam Stefano Venier ai microfoni di “Class Cnbc”, è in aumento, trainata dall’Asia. In questo contesto la sicurezza energetica resta al centro, come ha confermato l’AD: i livelli di stoccaggio di gas risultano attualmente superiori al 93%, superando la media degli ultimi cinque anni. L’acquisizione di Edison Stoccaggio, operazione dal valore di circa 560 milioni di euro, aumenterà la capacità di immagazzinamento del gruppo al 17% del totale europeo, con circa 18 miliardi di metri cubi. Lo aveva spiegato Stefano Venier lo scorso luglio sottolineando il valore dell’operazione attraverso cui “rafforziamo l’assetto industriale di Snam nel settore e, attraverso l’integrazione nel nostro modello di gestione, la resilienza energetica del sistema domestico”. Il Gruppo investirà 1,4 miliardi fino al 2027, e ulteriori 100 milioni dopo la conclusione dell’acquisizione. Il piano prevede l’ammodernamento degli impianti esistenti e l’espansione della capacità con nuovi siti anche attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate per migliorarne l’efficienza e la sicurezza.

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Olbia, nuovi progetti per Atitech: Gianni Lettieri sull’accordo strategico

Nuovo capitolo nella storia di Atitech: la MRO di Capodichino si occuperà della gestione di due hangar dell’aeroporto di Olbia con l’obiettivo di creare un centro d’eccellenza per la manutenzione di business jet. A raccontare l’operazione su Radio Napoli Centrale il Presidente Gianni Lettieri.

 Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: “La nostra missione? Riportare in Italia la manutenzione aeronautica a 360°

Sono passate poche settimane della stipula dell’accordo tra Atitech e Alisarda Real Estate S.r.l., la società controllata da Geasar S.p.A. che gestisce l’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda. Per i prossimi dieci anni l’azienda di Capodichino gestirà gli hangar Avio1 e Avio2 dell’aeroporto di Olbia. Spazi che verranno trasformati per ospitare fino a sei baie dedicate alla manutenzione di base e due baie per la ristrutturazione degli interni, con un focus specifico sul settore dell’aviazione business, in particolare sui jet privati. Gianni Lettieri, Presidente della MRO, ne ha parlato nel suo intervento al programma Barba&Capelli in onda su Radio Napoli Centrale. “Quella di Olbia è un’attività nuova rispetto a quello che attualmente fa Atitech – ha spiegato l’imprenditore –. La nostra missione è da sempre quella di riportare in Italia la manutenzione aeronautica a 360°, oramai scomparsa perché tutti i Governi che si sono succeduti hanno trascurato il settore concentrandosi esclusivamente sulla compagnia di bandiera; mentre la Germania con Lufthansa Technik fa numeri stratosferici, con i dipendenti che oramai superano le 13.000 unità. In Francia, invece, c’è France Industries, in Spagna c’è Iberia e anche in Grecia c’è una compagnia nazionale di manutenzione”.

Olbia attività dall’alto valore aggiunto. Apertura aeroporto di Salerno un’occasione per la città

In merito all’espansione in Sardegna, il Presidente di Atitech ha dichiarato: “Olbia è un’operazione altrettanto importante per il nostro percorso. La Sardegna è una regione straordinaria, ma allo stesso tempo difficile, per cui c’è bisogno di attività ad alto valore aggiunto. La manutenzione e gli allestimenti di business jet in Italia infatti non esistono”. Sulla recente apertura dell’aeroporto di Salerno, Gianni Lettieri si è detto soddisfatto: “Sono stato da sempre un fautore dell’apertura. È l’unica possibilità per dare un’ulteriore svolta allo sviluppo di una bellissima città dalle grandi potenzialità. Ci sono riusciti e Gesac, prima ancora della partenza, ha siglato già degli accordi interessanti con Ryanair ed EasyJet: di fatti ci sono già 10-11 voli giornalieri, non solo per l’Italia ma anche per l’Europa. Una regione come la Campania con 5 milioni e mezzo di abitanti aveva decisamente bisogno di un secondo aeroporto”, ha concluso l’imprenditore.

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La sfida del mercato vitivinicolo per Gruppo Argea (Botter, Mondodelvino, Cantina Zaccagnini)

Botter, azienda che ha saputo unire la tradizione familiare con una visione globale del mercato, rappresenta una delle storie di successo più affascinanti nel panorama vitivinicolo italiano. Fondata nel 1928, ha inizialmente operato come una piccola attività commerciale focalizzata sulla vendita di vino in fusti e damigiane ai dettaglianti locali. Oggi, con oltre 90 anni di esperienza, è diventata un player internazionale ed è entrata a far parte del Gruppo Argea insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini.

Botter

Botter: crescita e internazionalizzazione

Il percorso di crescita di Botter è stato segnato da tappe fondamentali, a partire dagli anni ‘50, quando la seconda generazione ha introdotto la commercializzazione dei vini in bottiglia, ampliando il raggio d’azione dell’azienda sul mercato nazionale e gettando le basi per l’espansione internazionale. Negli anni ‘70, l’azienda ha risposto alla crescente globalizzazione dei consumi di vino ampliando la gamma dei suoi prodotti, con un occhio di riguardo ai mercati esteri. Una svolta significativa è arrivata negli anni ‘80, quando ha iniziato a collaborare con piccoli e medi produttori locali, espandendo così la propria offerta di vini provenienti da vitigni autoctoni di regioni italiane come Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Tale strategia ha consolidato l’approccio multi territoriale che ancora oggi caratterizza l’azienda, permettendole di offrire al mercato globale una vasta selezione di vini italiani di qualità. Il 2021 ha segnato un nuovo capitolo nella storia di Botter con l’uscita del fondo DEA Capital e l’ingresso di Clessidra SGR, che ha dato vita a un importante progetto di investimento nel settore del vino in Italia. Questo progetto ha portato alla nascita del Gruppo Argea, che inizialmente ha acquisito Botter e Mondodelvino. Nel 2022 ha poi concluso una nuova importante operazione siglando l’accordo per l’acquisizione di Cantina Zaccagnini, azienda vitivinicola storica e prestigiosa con sede a Bolognano (Pescara). Un investimento che ha consentito il rafforzamento del proprio posizionamento su un’area strategica come l’Abruzzo e nel mercato statunitense.  

Botter tra innovazione e sostenibilità: le chiavi per il futuro

Botter, come parte integrante del Gruppo Argea, continua oggi il suo percorso di crescita, affiancata da un management che condivide la visione strategica della famiglia. L’azienda è costantemente impegnata a comprendere l’evoluzione dei gusti e delle esigenze dei consumatori di vino in tutto il mondo, un impegno che si traduce in continui investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. Con un approccio orientato al futuro e una solida base nella tradizione, Botter si pone l’obiettivo di continuare la sua espansione, mantenendo alta la qualità dei suoi vini e rafforzando la sua posizione sia in Italia sia all’estero.

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Carlo Malinconico, gli incarichi del Fondatore dello Studio Legale Malinconico (oggi Malinconico&Gentile)

Carlo Malinconico non è solo il fondatore dello Studio Legale Malinconico (oggi Malinconico&Gentile), ma anche un professore universitario e un professionista che ha ricoperto importanti incarichi a livello istituzionale.

Carlo Malinconico

Le attività professionali di Carlo Malinconico in ambito legale e istituzionale

Carlo Malinconico avvia la sua carriera con la nomina ad Avvocato dello Stato nel 1980, svolgendo funzioni di difesa e consulenza legale per lo Stato e la Regione presso l’Avvocatura dello Stato di Milano. Successivamente, assume il ruolo di Consigliere Giuridico presso vari ministeri, tra cui il Ministero della Marina Mercantile, il Ministero dei Trasporti e il Ministero del Tesoro. Dal 1990 al 1996, lavora come Capo Ufficio Legislativo del Ministero del Tesoro e, dal 1992 al 1997, come Consigliere Giuridico dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel 2001, Carlo Malinconico viene nominato Direttore Generale dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (ARERA), ruolo che ricopre fino al 2002. Dal 1996 al 2001, guida il Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per poi essere nominato Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2006. Durante la sua carriera, Carlo Malinconico ha vinto più volte il Premio “Le Fonti”, un riconoscimento prestigioso nel Diritto Amministrativo.

Dallo Studio Legale Malinconico allo Studio Malinconico&Gentile: il percorso di Carlo Malinconico

Nel 2003, Carlo Malinconico si mette in proprio fondando lo Studio Legale Malinconico, specializzato in Diritto Amministrativo, Diritto Europeo, Diritto della concorrenza, Diritto Civile e Societario. Insieme all’avvocato Domenico Gentile dà vita nel 2021 allo Studio Malinconico&Gentile, ampliando così il ventaglio dei servizi e delle competenze offerte per una proposta di qualità ancora maggiore. Lo Studio si distingue per l’assistenza in procedimenti amministrativi complessi, la consulenza a Pubbliche Amministrazioni e aziende, e infine l’assistenza nelle liti davanti alle giurisdizioni superiori italiane e comunitarie.

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L’analisi di Andrea Mascetti sul rapporto tra cultura e tecnica nell’età moderna

Andrea Mascetti ha parlato del rapporto tra cultura e identità, sottolineando come la modernità e la tecnica propongano spesso una visione distorta e artificiale della cultura.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: riscoprire i siti storici per dare un nuovo senso alla vita

Andrea Mascetti ha sottolineato la necessità di riscoprire e valorizzare le radici storiche e culturali dell’Insubria, una Regione il cui ricco patrimonio culturale è caduto, purtroppo, in uno stato di grave dimenticanza. In una recente intervista, l’avvocato ha illustrato come la mancanza di identità storica abbia fortemente corroso il tessuto sociale della società contemporanea, rendendo le comunità più fragili e vulnerabili. Secondo Andrea Mascetti, la riscoperta di luoghi carichi di memoria storica “darebbe un altro senso del vivere a noi tutti”. A tal proposito, ha citato il Rivellino Leonardesco come caso di restauro efficace che ha restituito alla collettività una straordinaria attrazione storica e culturale.

Andrea Mascetti: “La tecnica spesso è contrapposta alla cultura”

Successivamente, Andrea Mascetti ha criticato la tendenza moderna di spostare la cultura sul terreno del web e del digitale. Secondo l’avvocato, per formarsi, la cultura ha bisogno infatti di incontri fisici e reali, e di un radicamento nei territori e nelle comunità: una dimensione che è impossibile replicare su schermo. L’avvocato ha poi toccato un altro tema caldo della contemporaneità: quello della lotta alle fake news e alla disinformazione online. Secondo il suo pensiero, molte notizie che sono state inizialmente additate come “bufale” si sono in seguito rivelate veritiere: di conseguenza, l’atteggiamento censorio dei cosiddetti “debunker” nasconde una volontà di ergersi a tribunale della verità, di “decidere cosa può circolare liberamente e cosa no”. Anziché appellarsi alla censura, è necessario allenare il proprio senso critico e la consapevolezza.

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Star Italia: ristrutturazioni di qualità che mettono il cliente al centro

Star Italia, realtà giovane e dinamica, in pochi anni si è affermata come leader nelle ristrutturazioni dei bagni e nella trasformazione di vasche in docce. Sostenibilità, inclusione e innovazione sono i valori con cui l’azienda porta avanti la sua attività.

Star Italia

I valori “moderni” di Star Italia

Innovazione e sostenibilità: sono questi i capisaldi che costituiscono la vision di edilizia di Star Italia. Fondata nel 2016, l’azienda ha rapidamente conquistato un’importante fetta di mercato, diventando leader nelle ristrutturazioni di bagno e nella trasformazione di vasche in docce. Sotto la guida dell’Amministratore Delegato Ennio Massimo, ha assistito a un notevole incremento del fatturato, che si è triplicato negli ultimi tre anni, registrando oltre 11.000 ristrutturazioni portate a termine. Con il suo team giovane e dinamico, di cui l’85% è composto da donne, Star Italia punta soprattutto sulle nuove generazioni, le quali condividono con l’azienda la sensibilità nei confronti dell’ambiente. La società pone infatti molta attenzione alla sfera ESG, è sostenitrice del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) e supporta le politiche di inclusione e gender equality. Nella sede operativa di Comacchio, ha riqualificato un’area di circa 20mila metri quadrati, costruendo due edifici dotati di pannelli fotovoltaici, per generare energia pulita e rinnovabile, e colonnine per la ricarica delle auto elettriche.

Dalla consulenza all’assistenza post-vendita: la ristrutturazione firmata Star Italia

Supportata da un team di tecnici esperti, Star Italia si occupa di ogni fase del progetto, dalla consulenza alla ristrutturazione finale, comprensiva di impianti idraulici, pavimenti, mobili e rivestimenti, così da semplificare il processo ai propri clienti e garantire un servizio a 360°. Sia che si tratti della ristrutturazione completa di un bagno che della trasformazione di una vasca in doccia, utilizza solo materiali di prima qualità, con soluzioni su misura e una garanzia di 10 anni sulla rubinetteria e di 5 anni sui mobili. Un altro punto di forza è dato dall’attenzione al cliente, che è evidente in tutte le fasi del lavoro. Durante l’intero processo, il caposquadra rimane infatti in contatto costante con i clienti, garantendo trasparenza e rispondendo a qualsiasi esigenza o richiesta. Dopo l’installazione, Star Italia mette a disposizione un’ampia assistenza post-vendita, attiva H24 e 7 giorni su 7, e resa possibile da una fitta rete di squadre presenti su tutto il territorio nazionale.

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Benessere e prevenzione: la mission di Health Italia dal 2001

Health Italia è leader nel campo dell’assistenza e della sanità integrativa. Fondata nel 2001, persegue l’obiettivo di diffondere benessere attraverso la prevenzione e l’assistenza sanitaria.

Health Italia

Health Italia: una rete di oltre 8.500 convenzioni

Con una rete nazionale di strutture convenzionate e una vasta gamma di servizi di sanità integrativa, Health Italia risulta oggi una delle realtà più complete in Italia e in Europa nell’ambito della cura e del benessere della persona. Tra i servizi inclusi anche soluzioni di telemedicina in grado di rispondere efficacemente alle più attuali necessità del settore. La società, attiva in una pluralità di comparti collegati all’assistenza e alla sanità integrativa, gestisce una centrale operativa e una rete di oltre 8.500 convenzioni sanitarie e 15.000 professionisti, mediante Health Assistance. Per la gestione dei piani di welfare aziendale dedicati a personale di imprese ed enti, Health Italia ha ideato Hi Welfare, un’offerta che spazia dalla gestione dei piani welfare in modalità flexible benefit tramite piattaforma online a soluzioni personalizzate focalizzate sul benessere dei dipendenti. Con Health Point, invece, opera nel campo della telemedicina, fornendo servizi con piattaforma online proprietaria, e in quello delle prestazioni sanitarie, grazie alla sua rete di strutture convenzionate.

Health Italia per il sociale: le principali iniziative della società

Sostenendo progetti a favore della mutualità, della solidarietà sociale e dell’assistenza sanitaria, Health Italia si fa anche promotrice di iniziative di carattere sociale e culturale. Nel 2015 dà vita alla Fondazione Banca delle Visite Onlus, a cui è collegato il progetto Banca delle Visite. Qui vengono raccolte donazioni per visite ed esami medici per le persone in difficoltà. Un’altra iniziativa è quella che ha visto la creazione del Museo del Mutuo Soccorso, nata con l’intento di valorizzare la storia delle società di mutuo soccorso e promuovere la ricerca in tema di mutualità. La società si impegna inoltre nella diffusione di informazioni su temi come il benessere, l’alimentazione, la prevenzione e altri argomenti di interesse pubblico attraverso il suo magazine “Health Online”. Lo scopo è quello di favorire il benessere e la salute nella società.

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Progetti del Cuore: un nuovo modo di fare impresa con la società guidata da Daniele Ragone

Guidata dall’Amministratore Unico Daniele Ragone, Progetti del Cuore trasforma il modo di fare impresa, facendola sposare con la solidarietà e i progetti che hanno como scopo migliorare la vita delle persone.

Daniele Ragone

Fare impresa in modo solidale e sostenibile con l’iniziativa della società guidata da Daniele Ragone

Progetti del Cuore è una società commerciale che ha trasformato le ‘regole del gioco’ nel modo di fare impresa”. Ad affermarlo è l’Amministratore Unico della società Daniele Ragone, il quale spiega come “attraverso la vendita di spazi pubblicitari agli imprenditori, questi ultimi hanno la possibilità di vedere il nome delle aziende associate a delle attività etico-morali”, il che li spinge a prendere parte all’iniziativa. Questa differente modalità di vendita degli spazi pubblicitari si sostiene infatti su un modello di business molto solido. Gli imprenditori, in particolare quelli locali, vengono informati dello spazio messo a disposizione da Progetti del Cuore, che impegna uno dei suoi mezzi per otto anni con gli enti di trasporto sociale del territorio. Sentendosi coinvolti, decidono infine di acquistare lo spazio sul messo di pubblica utilità. Il progetto è stato ideato pensando alle persone della comunità ed è proprio questo senso di vicinanza e di integrazione tra impresa e cittadini ad incentivare il coinvolgimento degli stakeholders. “Molto spesso quando proponiamo l’iniziativa alle imprese, capita che abbiano un legame diretto con una determinata causa, ed è per questo che sentono il bisogno di fare qualcosa di concreto”, sottolinea Daniele Ragone.

Imprese e comunità: i vantaggi di una collaborazione etica secondo Daniele Ragone

Fino ad oggi, Progetti del Cuore ha aiutato un gran numero di persone in difficoltà a vivere una vita “normale”, mettendo a disposizione più di 500 automezzi dal Lazio al Trentino. Il progetto a lungo termine, come racconta Daniele Ragone, è quello di combinare ogni territorio con degli eventi che parlino di integrazione. Che si tratti di giornate dedicate allo sport piuttosto che al mondo dell’ecologia il fil rouge resta l’integrazione e l’apertura al mondo della disabilità. Secondo l’Amministratore Unico, trovare questa sorta di equilibrio non è utile solo alla società ma anche alle aziende che hanno come unico modo di stare al passo con i tempi quello di puntare sulla sostenibilità. “Non tutti abbiamo avuto le stesse opportunità, ed è per questo che spingiamo tanto sul concetto di sostenibilità, intesa come dare la possibilità anche a persone come anziani e disabili di avere una migliore qualità di vita: più li rendiamo autosufficienti, più la loro vita migliora”, conclude Daniele Ragone.

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BV TECH, leader nel settore ICT in Italia e playmaker della rinascita dell’industria nazionale

La mission di BV TECH è quella di costruire e mettere al sicuro il futuro dell’Italia attraverso la ricerca e l’innovazione; risvegliare e determinare una nuova coscienza tecnologica, presidiando la frontiera della sicurezza e della conoscenza; tutelare l’interesse nazionale attraverso le migliori collaborazioni pubblico-privato.

 BV TECH

BV TECH, connettere l’Italia al suo futuro

Il Gruppo BV TECH, fondato nel 2005, è oggi uno degli attori principali del mercato dell’ICT e della Sicurezza delle Reti, dei Dati, dei Sistemi e delle Informazioni dei Paesi. Possiede capacità, specializzazioni e massa critica per gestire i grandi progetti strategici nazionali. Opera in ambito civile e militare. Eroga servizi da piattaforma con tecnologie proprietarie e leader di mercato internazionali. Con oltre 1200 dipendenti, coniuga la velocità di sviluppo, tempestività d’azione e stabilità di erogazione in ambiente sicuro con un’anima fortemente tecnologica e votata all’innovazione continua, grazie ad investimenti annui in ricerca e sviluppo pari a circa il 10% dei ricavi. Nel 2023, ha consolidato un bilancio con ricavi per circa 160 milioni di euro e un Ebitda Margin di oltre il 22%. La recente acquisizione del Gruppo Arturai, operante nel mercato ICT della Cybersecurity, ha rappresentato un importante tassello nel processo di rafforzamento della strategia ed espansione internazionale della società.

Sovranità e leadership nel campo delle Tecnologie ICT e della Cybersecurity

Il Gruppo BV TECH ha oggi una presenza internazionale: comprende 15 società di ingegneria, servizi informatici e sicurezza, di cui BV TECH SpA è la capogruppo ed è presente con 20 sedi in Italia – le principali a Milano, Roma, Genova e Grottaglie (Taranto) – e all’estero, in CH, PT, UK, USA. Grazie alle collaborazioni e partnership consolidate con i più importanti Istituti di Ricerca e Università nel mondo, arricchisce la filiera nazionale di eccellenza e presiede competenze e tecnologie strategiche per cogliere le sfide del nuovo decennio. In particolare, è attivo nei settori industriali strategici per il Paese: Difesa, Spazio e Sicurezza dello Stato; Pubblica Amministrazione, Sanità, Logistica e Trasporti; Finanza e Assicurazioni; Industria; Telecomunicazioni e Media; Energy & Utilities; Fashion, Retail & GDO. BV TECH possiede inoltre competenze di alto livello in diverse aree: Cybersecurity, Cloud & Infrastructure, Software e Data Science, Digital Trust. L’obiettivo a lungo termine del Gruppo è contribuire a sviluppare nel Paese sovranità e leadership nel campo delle tecnologie ICT e della Cybersecurity e affermare tecnologie interamente italiane ed europee per costituire un sistema operativo sicuro del tessuto produttivo nazionale.

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Milan-Monza, Pier Silvio Berlusconi: attraverso lo sport un legame tra generazioni

L’AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e suo figlio Lorenzo hanno partecipato alla serata del Trofeo Silvio Berlusconi. Per l’occasione si sono affrontate il Milan e il Monza, le squadre del cuore del Cavaliere.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi alla serata del Trofeo dedicato al padre

“Per me e per noi questa serata è davvero emozionante. È una serata dedicata al ricordo di mio padre ma è anche una serata di passione e di affetto”. A evidenziarlo è Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato di Mediaset, intervistato prima del calcio d’inizio della seconda edizione del Trofeo Silvio Berlusconi, evento dedicato al ricordo del Cavaliere. La serata ha visto sfidarsi a San Siro il Milan e il Monza, che hanno avuto entrambe Silvio Berlusconi come Presidente, alla vigilia della ripartenza del campionato di Serie A. L’evento è celebrato di generazione in generazione nella famiglia, come sottolineato dall’AD Pier Silvio Berlusconi in compagnia di suo figlio Lorenzo: “Prima del Trofeo Silvio Berlusconi c’era il Trofeo Luigi Berlusconi che mio papà aveva fondato per il suo, per mio nonno. Ricordarlo oggi fa sicuramente piacere a mio padre”.

Pier Silvio Berlusconi: i valori per le future generazioni

La serata del Trofeo Silvio Berlusconi ha fornito poi occasione per ricordare i valori trasmessi di padre in figlio: “I valori dello sport, tramandati da mio nonno a mio padre e da mio padre a me e adesso spero ai miei figli, sono valori positivi e fondamentali”, così l’AD nell’intervista, evidenziando come la lealtà, l’impegno e il rispetto siano “valori a cui mio padre teneva molto e attraverso lo sport penso che mio padre sia riuscito a trasmetterli a molti, soprattutto ai giovani”. Il Trofeo rappresenta così non solo una manifestazione sportiva, ma anche un modo per tramandare tali principi e ispirare le future generazioni. Nel suo intervento, Pier Silvio Berlusconi ha inoltre espresso gratitudine ai sostenitori di entrambe le squadre per l’affetto dimostrato. “La vicinanza dei tifosi del Milan, dei tifosi del Monza e degli italiani è un qualcosa che ci scalda il cuore e che noi non diamo mai per scontato”, ha dichiarato il manager, manifestando l’importanza di un legame che accompagna l’esperienza legata al Trofeo: “È davvero un qualcosa di bello che ci rimane dentro”.

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Amica Chips si espande: nuovo magazzino di 6mila metri a Castiglione

Amica Chips, leader nel mercato italiano degli snack, ha ottenuto l’approvazione del consiglio comunale di Castiglione delle Stiviere per l’ampliamento del proprio stabilimento, con la costruzione di un nuovo magazzino destinato allo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti.

Amica Chips

Amica Chips si espande: approvato l’ampliamento del magazzino a Castiglione delle Stiviere

Il progetto, che rappresenta una significativa espansione delle capacità produttive e logistiche di Amica Chips, prevede la realizzazione di un edificio di quasi 6.000 metri quadrati su un’area di 12.000 metri quadrati di proprietà della società. Il nuovo magazzino sarà adiacente all’attuale stabilimento situato in via Mattei, nel comparto produttivo a ovest del tessuto urbano di Castiglione delle Stiviere. La struttura sarà costruita con calcestruzzo armato prefabbricato e avrà una forma rettangolare, coprendo una superficie totale di 5.950 metri quadrati. Internamente, sarà collegata all’edificio esistente per facilitare la movimentazione dei materiali. L’integrazione di un impianto fotovoltaico composto da 288 moduli evidenzia l’attenzione dell’azienda verso la sostenibilità ambientale. Oltre alla nuova costruzione, è inoltre previsto un intervento di mitigazione ambientale: lungo i confini del sito sarà infatti realizzata un’aiuola piantumata con essenze vegetali autoctone, completando e integrando l’area verde già presente. Tale approccio conferma l’impegno di Amica Chips non solo verso la crescita economica, ma anche verso la tutela dell’ambiente circostante.

Amica Chips: un ampliamento strategico

L’ampliamento include anche la creazione di un’area parcheggio di 316 metri quadrati, che offrirà 25 posti auto, compreso uno destinato a persone con disabilità. Il piazzale esterno e l’area di parcheggio saranno asfaltati per garantire la circolazione sicura e agevole dei camion che operano all’interno del complesso. Il progetto di espansione, approvato all’unanimità dal consiglio comunale, è stato accolto con soddisfazione dal Sindaco Enrico Volpi: “Questo ampliamento rappresenta un’importante opportunità per il nostro tessuto produttivo legato all’agroalimentare, che continua a crescere e a trainare l’economia locale, generando nuovi posti di lavoro”. Con oltre 350 dipendenti, un fatturato che supera i 130 milioni di euro e una presenza internazionale in più di 22 Paesi, Amica Chips continua a rafforzare la propria posizione di leadership nel settore, dimostrando una chiara visione di crescita e innovazione. L’investimento in nuove infrastrutture a Castiglione delle Stiviere rappresenta un passo strategico per sostenere la domanda crescente e garantire la qualità e l’efficienza della produzione e della distribuzione dei propri prodotti.

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Riva Acciaio: un modello di qualità, innovazione e sostenibilità nella siderurgia europea

Riva Acciaio sta contribuendo da 70 anni a scrivere la storia della siderurgia italiana ed europea, promuovendo l’innovazione del settore e portando a livelli sempre più alti i suoi standard qualitativi.

Riva Acciaio

70 anni di leadership siderurgica: il percorso di Riva Acciaio

Riva Acciaio è una delle principali realtà nel panorama siderurgico europeo e il primo operatore in Italia. Fondata nel 1954 da Emilio Riva, ha consolidato la sua posizione grazie alla specializzazione nella produzione di prodotti lunghi attraverso l’uso di acciaierie ad arco elettrico, una tecnologia che ha permesso di combinare efficienza produttiva e sostenibilità ambientale. Riva Acciaio fa parte di Riva Forni Elettrici, attualmente guidata dal Presidente Claudio Riva. Riva Forni Elettrici impiega più di 5.500 persone e ha un forte focus sulla valorizzazione dei giovani talenti, con un’alta percentuale di diplomati e laureati nel suo team. Ad oggi, la società ha espanso la sua presenza oltre i confini italiani, con stabilimenti operativi in Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada.

I pilastri di Riva Acciaio: qualità e sostenibilità

Una delle ragioni del successo internazionale di Riva Acciaio sta nella sua politica di costante miglioramento delle operazioni produttive, con un’attenzione particolare alla sicurezza sul lavoro e alla sostenibilità ambientale. La sostenibilità è infatti uno dei pilastri della strategia della società, che si avvale principalmente di acciaierie ad arco elettrico per ridurre le emissioni e ottimizzare il consumo di energia, emergendo come un modello di riferimento nell’ambito della siderurgia sostenibile in Europa. Riva Acciaio è inoltre nota per la sua capacità di produrre materiali per settori quali l’automotive e la meccanica di precisione, che richiedono acciai dalle proprietà estremamente particolari che la società realizza attraverso numerose lavorazioni.

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Pionieri italiani della digitalizzazione: la storia di Roberto Giacchi

Roberto Giacchi è un nome che abbraccia finanza, telecomunicazioni e digitalizzazione. Dalle sue prime esperienze in KPMG fino alla leadership in Italiaonline, il manager ha dimostrato una capacità unica di guidare trasformazioni aziendali di successo.

Roberto Giacchi

Gli studi e i primi incarichi professionali

Nasce a Torino il 17 gennaio 1968 Roberto Giacchi, professionista esperto in economia e telecomunicazioni, protagonista di un percorso professionale di grande rilievo nel panorama aziendale italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Economia presso l’Università La Sapienza di Roma e ottenuto una specializzazione in Corporate Finance e Financial Investments alla Harvard University, verso la fine degli anni ’90 dà il via alla sua carriera in KPMG, dedicandosi a ruoli di consulenza nelle divisioni auditing e financial. Successivamente, nel 1998, si è unito al gruppo TIM, dove ha svolto un ruolo cruciale nelle attività di M&A per l’espansione internazionale del gruppo in America Latina ed Europa. La sua capacità di coniugare strategia e operatività lo ha portato nel 1999 a Bain & Company, dove ha seguito progetti di rilevanza strategica in settori chiave come telecomunicazioni, tecnologia e private equity, e nel 2005 è stato promosso al ruolo di Partner, riconoscimento del suo contributo alla crescita aziendale.

La nomina come CEO di Italiaonline

Nel 2007, Roberto Giacchi è stato chiamato a guidare il lancio di PosteMobile, il nuovo operatore di rete virtuale di Poste Italiane, conducendo l’azienda verso un rapido successo nel mercato delle telecomunicazioni italiano. Il suo approccio innovativo, basato su una proposta di marketing distintiva e l’integrazione di servizi fintech, ha portato PosteMobile a superare i 3 milioni di clienti già nel 2013. La sua esperienza è poi proseguita in Poste Italiane, dove dal 2014 ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, contribuendo al processo di trasformazione del gruppo e alla sua IPO del 2015. Nel 2018, Giacchi è stato nominato Amministratore Delegato di Italiaonline, dove ha guidato un’importante ristrutturazione e ha puntato al consolidamento nei servizi digitali e all’espansione attraverso acquisizioni strategiche. Oltre ai successi aziendali, ha ricevuto vari riconoscimenti per il suo contributo all’innovazione e alla leadership, tra cui il premio di Amministratore Delegato dell’Anno nel 2020.

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Nicola Colucci: innovazione e crescita di Haiki+

Nicola Colucci, Presidente di Haiki+, ha presentato alla 26esima edizione di Ecomondo le innovazioni dell’azienda nella gestione dei rifiuti, evidenziando i progressi tecnologici e la crescita esponenziale ottenuta attraverso acquisizioni strategiche.

Nicola Colucci

Haiki+: innovazione e crescita sotto la guida di Nicola Colucci

A Ecomondo 2023, Nicola Colucci, Presidente di Haiki+, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’azienda nella gestione sostenibile dei rifiuti in Italia. Haiki+, infatti, gestisce oltre 600.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, un risultato ottenuto grazie alla capacità di internalizzare l’intera filiera del rifiuto. Questo significa che Haiki+ è in grado di gestire autonomamente ogni fase del processo, dalla raccolta al trattamento e smaltimento. “La parte innovativa di sicuro della nostra azienda è il fatto di riuscire a internalizzare tutta la filiera del rifiuto”, ha dichiarato il manager. L’approccio dell’azienda si distingue per l’attenzione all’innovazione impiantistica. “Ci sono ancora tante filiere di rifiuto in Italia che non sono presidiate o non sono correttamente gestite”, ha sottolineato Nicola Colucci. L’azienda si concentra su materiali specifici come il cartongesso, i materassi, le batterie al litio e i pannelli fotovoltaici, cercando di evitare il ricorso alla discarica e promuovendo il recupero. Questo impegno verso l’innovazione ha portato Haiki+ a una rapida crescita, con un aumento del fatturato da 60 a 200 milioni di euro negli ultimi due anni, principalmente grazie a strategie di acquisizione.

Nicola Colucci: la vision per il futuro di Haiki+

La vision di Nicola Colucci per il futuro di Haiki+ si basa su un equilibrio tra crescita interna e acquisizioni strategiche. L’azienda continua a esplorare nuove opportunità per espandersi e consolidare le proprie attività. Il manager ha spiegato come l’azienda si stia preparando per una fase di sviluppo interno, mirata a migliorare ulteriormente le proprie capacità operative e a sfruttare le nuove acquisizioni. “Ci concentriamo ovviamente anche sul consolidare e sviluppare quello che abbiamo in pancia attualmente”, ha affermato. Con la sua partecipazione a Ecomondo, Nicola Colucci ha dimostrato come Haiki+ sia un leader nel settore della gestione dei rifiuti, grazie a un approccio innovativo e una visione strategica chiara. Il futuro dell’azienda sembra promettente, con l’obiettivo di continuare a crescere e a innovare nel campo della sostenibilità ambientale.

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Da spazzatura a risorsa: il modello di recupero di Ares Ambiente, fondata da Marco Domizio

Marco Domizio ha fondato Ares Ambiente, azienda che si occupa della gestione dei rifiuti in modo innovativo e responsabile. Tra le attività di maggior valore in termini di salvaguardia ambientale, il recupero dei materiali attraverso pratiche di riciclo e riutilizzo.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: il recupero dei materiali in Ares Ambiente

I materiali di recupero sono quelle sostanze provenienti da processi di produzione, o altre fonti, che possono essere recuperati, riutilizzati o riciclati così da ridurre gli sprechi e l’impatto sull’ambiente. Nello specifico sono: terre, polveri, refrattari, ceneri e materiali da demolizioni, la FORSU (la Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano). Attraverso il recupero di tali materiali è possibile massimizzare l’utilizzo delle risorse, riducendo al contempo l’accumulo nelle discariche e incentivando pratiche di sostenibilità ambientale come il riciclo, il riutilizzo e il compostaggio. In Ares Ambiente questi rifiuti vengono considerati una risorsa preziosa. Con la sua vasta esperienza nel settore della gestione dei rifiuti, la realtà fondata da Marco Nicola Domizio si occupa dei materiali di recupero che derivano da diverse tipologie di attività, gestendoli in modo appropriato e contribuendo, di fatto, alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare.

Marco Domizio: Ares Ambiente è un player cruciale nella gestione responsabile dei rifiuti

Fondata nel 2008 da Marco Nicola Domizio, Ares Ambiente si afferma come un attore fondamentale nella gestione responsabile ed ecosostenibile dei rifiuti, rispondendo ad un’esigenza sempre più pressante, quella della salvaguardia ambientale. La mission dell’azienda è collegare i vari protagonisti del ciclo di gestione dei rifiuti, fornendo soluzioni personalizzate e complete che si adattino alle specifiche esigenze dei clienti, indipendentemente dalla tipologia di rifiuto. Con un team composto da tecnici altamente qualificati e sempre aggiornati sulle normative vigenti, Ares Ambiente è in grado di consigliare e implementare soluzioni ad hoc. Con la sostenibilità ambientale quale fulcro della propria attività, la società si impegna nella promozione di valori che favoriscano lo sviluppo sostenibile nelle comunità in cui opera. Tra gli obiettivi principali che l’azienda intende raggiungere nel 2024 c’è quello di aumentare la consapevolezza e l’impegno verso l’ecosostenibilità tra gli stakeholder, inclusi dipendenti, fornitori e clienti.

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Botter S.p.A., Mondodelvino e Cantina Zaccagnini eccellenze del Gruppo Argea

Botter S.p.A., Mondodelvino e Cantina Zaccagnini fanno parte di Argea: il Gruppo ha già dato prova di ricavi notevoli ed è in continua crescita.

Botter S.p.A.

Gruppo Argea: Botter S.p.A., Mondodelvino e Cantina Zaccagnini

Botter S.p.A., Mondodelvino e Cantina Zaccagnini compongono il Gruppo Argea, leader nel settore del vino su scala internazionale. Con ricavi consolidati di 449 milioni di euro nel 2023, Argea si è posizionata come il più grande player privato nel comparto vitivinicolo italiano. Il Piano di Argea si è basato su una crescita sia organica che attraverso acquisizioni, con un forte focus sulla sostenibilità e sull’espansione internazionale. Con sei siti di produzione sparsi dall’Italia settentrionale a quella meridionale, e una vasta gamma tipologie di vino italiane di successo come Barbera, Nebbiolo, Prosecco, e Nero d’Avola, il Gruppo ha scelto come sua mission la valorizzazione dell’immenso patrimonio enologico del Belpaese. Argea esporta in 85 Paesi, coprendo sia mercati tradizionali come USA, UK e Germania, che aree emergenti come Cina e Corea del Sud.

La nascita di Argea, frutto della fusione iniziale tra Botter S.p.A. e Mondodelvino e della successiva acquisizione di Cantina Zaccagnini

L’accorpamento di due società vitivinicole di rinomata competenza e qualità quali Botter S.p.A. e Mondodelvino ha costituito, secondo l’AD di Argea Massimo Romani, una vera e propria svolta epocale nel settore vinicolo italiano: “Con questo progetto, unendo risorse tra le migliori del settore, Argea intende rappresentare una grande opportunità per il vino italiano e per l’intero comparto enologico sui mercati mondiali”. Gli eccezionali ricavi del Gruppo hanno permesso inoltre, secondo il manager, di portare avanti un ambizioso Piano di investimenti che ha consentito di immettere notevoli risorse anche nella direzione di una viticultura sostenibile e armoniosa con l’ambiente e i territori, della quale Botter S.p.A. era leader già prima della nascita di Argea. “Tramite il nostro Piano Industriale ambiamo a uno sviluppo etico e sostenibile che coinvolga i nostri collaboratori, le comunità e l’ambiente in cui operiamo. Un percorso ambizioso, caratterizzato da ingenti investimenti che permetteranno ad Argea di allargare sempre di più i propri orizzonti, con crescite importanti sia all’estero che in Italia”, ha concluso, preannunciando un significativo processo di crescita su scala globale. Espansione che ha comportato la successiva acquisizione di Cantina Zaccagnini.

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Gruppo Riva: innovazione e leadership nell’industria siderurgica europea

Gruppo Riva, fondato nei primi anni ‘50 da Emilio Riva insieme al fratello Adriano, è un esempio emblematico di visione imprenditoriale e capacità di adattamento. Nata come un’attività di commercio di rottami ferrosi, l’azienda è poi diventata uno dei principali operatori siderurgici in Europa, grazie alla sua strategia di innovazione, espansione internazionale e acquisizioni mirate.

Gruppo Riva

Dal dopoguerra alla leadership europea: la crescita di Gruppo Riva

La storia di Gruppo Riva inizia nel contesto dell’Italia del Dopoguerra, un Paese in piena ricostruzione e avviato verso il “miracolo economico”. In questo periodo, Emilio Riva intuisce le potenzialità del settore siderurgico e avvia un’attività di commercio di rottami ferrosi che ben presto evolve in una vera e propria industria. Negli anni ‘60, con l’adozione della colata continua curva a tre linee, l’azienda introduce in Italia una tecnologia all’avanguardia che rivoluziona il processo produttivo, rendendolo più efficiente e competitivo. Negli anni ‘70 e ‘80, mentre l’Europa affronta crisi economiche e la concorrenza di Paesi emergenti, il Gruppo si distingue per la sua espansione internazionale e l’investimento in nuove tecnologie. Acquisizioni strategiche in Spagna, Canada, Francia e altri Paesi europei permettono all’azienda di diversificare la propria produzione e rafforzare la presenza sui mercati esteri.

Innovazione e sostenibilità: la strategia di Gruppo Riva

Nel nuovo millennio, attraverso la costituzione di Riva Forni Elettrici, si consolida ulteriormente nella fabbricazione di acciaio di qualità destinato ai prodotti lunghi. Nel 2023, il Gruppo compie un ulteriore passo verso la sostenibilità con l’acquisizione di nuovi siti di raccolta e frantumazione di rottami metallici, raggruppati sotto la società TRENTETROIS. Questa mossa rafforza l’impegno aziendale verso l’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio, riaffermando la sostenibilità come un valore fondamentale. Gruppo Riva continua a rappresentare oggi un pilastro dell’industria siderurgica italiana ed europea, con una storia di successo che coniuga tradizione e innovazione. La capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di affrontare le sfide globali gli ha permesso di mantenere una posizione di leadership nel settore, garantendo al contempo un impegno costante verso la sostenibilità e l’innovazione.

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Comunicati

Serenissima Ristorazione, un 2023 da record: crescono il fatturato e l’EBITDA

Serenissima Ristorazione ha chiuso il 2023 con un fatturato di 535 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto al 2022, mentre l’EBITDA è aumentato del 25%, raggiungendo 31 milioni. Il Gruppo continua a sostenere la propria crescita con voluminosi investimenti volti ad ingrandire gli innovativi centri di produzione e diversificare l’offerta.

Tommaso Putin (Serenissima Ristorazione)

Crescita senza precedenti nel Bilancio di Serenissima Ristorazione per il 2023

Nel 2023, Serenissima Ristorazione ha registrato una solida crescita finanziaria, con un fatturato consolidato che ha raggiunto i 535 milioni di euro, in incremento del 17% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA ha mostrato un progresso significativo, aumentando del 25,5% e attestandosi a 31 milioni di euro, mentre l’utile netto è cresciuto del 28,26%, toccando i 13 milioni di euro. Anche il patrimonio netto del Gruppo ha beneficiato di questa notevole performance con un aumento del 10%, che lo colloca a 125 milioni di euro. Questi risultati, secondo il Vicepresidente Tommaso Putin, confermano l’efficacia della strategia di Serenissima Ristorazione, che ha puntato sulla diversificazione del business per adattarsi alle dinamiche di un mercato globale in continua evoluzione. Le piattaforme logistiche controllate dal gruppo, tra cui Rossi Giants, Imes e F.F.F., hanno contribuito con oltre 130 milioni di euro al fatturato complessivo, dimostrando la validità del modello di business adottato dalla società.

Serenissima Ristorazione: un impegno duraturo verso l’innovazione e la sostenibilità

Oltre agli eccellenti risultati finanziari, Serenissima Ristorazione ha continuato a investire in maniera significativa nell’innovazione e nella sostenibilità: nel 2023, il gruppo ha destinato più di 30 milioni di euro all’efficientamento dei processi produttivi, con l’obiettivo di non solo migliorare l’efficienza operativa, ma anche ridurre l’impatto ambientale. Nel 2024, il Gruppo si propone di rafforzare questo impegno per lo sviluppo e la sostenibilità portando gli investimenti a 60 milioni di euro. “Prevediamo per i prossimi anni di raggiungere i 600 milioni di fatturato nel 2024 e superare i 650 milioni nel 2025, rimanendo focalizzati sulla crescita sostenibile e sull’innovazione. Sono convinto che questi sforzi ci permetteranno di affrontare le sfide future mantenendo al contempo una crescita responsabile” ha concluso il Vicepresidente Putin, sottolineando come una strategia di investimenti proattiva consentirà al Gruppo di raggiungere non solo i propri ambiziosi obiettivi di fatturato, ma anche di contribuire allo sviluppo di un’industria alimentare amica dell’ambiente.

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Health Italia: eccellenza nella sanità integrativa e welfare aziendale

Quotata all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, Health Italia è un leader nel settore dell’assistenza e della sanità integrativa in Italia. Fondata nel 2001, la società si è affermata come una delle principali realtà indipendenti del mercato, distinguendosi per l’innovazione e l’attenzione verso la responsabilità sociale e ambientale.

Health Italia\

Le soluzioni offerte da Health Italia

L’impegno di Health Italia verso la sostenibilità è testimoniato dal rating ESG (Environmental, Social, Governance) assegnato da Cerved Rating Agency, che le ha conferito una valutazione “A” high e un punteggio di 72.4. Questo riconoscimento sottolinea la dedizione del Gruppo verso la responsabilità sociale e ambientale, un aspetto fondamentale per la missione aziendale. Health Italia offre una vasta gamma di soluzioni pensate per promuovere il benessere e la salute attraverso la prevenzione e l’assistenza sanitaria. Tramite il servizio Hi Welfare, fornisce soluzioni complete per la gestione dei piani di welfare aziendale, offrendo servizi personalizzati per il benessere dei dipendenti. Si occupa, inoltre, di piani sanitari e servizi assistenziali su misura per famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche, puntando a migliorare il sistema di welfare tradizionale. Propone infine programmi di flexible benefit progettati per adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun cliente, promuovendo uno stile di vita sano e un’assistenza sanitaria di qualità.

Health Italia: innovazione tecnologica e impegno sociale

Un aspetto distintivo di Health Italia è il suo impegno verso l’innovazione tecnologica. Health Point, infatti, è all’avanguardia nel settore della telemedicina, offrendo servizi tramite una piattaforma online proprietaria e prestazioni sanitarie presso strutture proprie e convenzionate. Questo risponde alle esigenze di un mondo del lavoro sempre più digitalizzato e connesso, garantendo soluzioni adattabili e integrabili nei piani di welfare aziendale. Il Gruppo gestisce una rete nazionale di oltre 8.500 convenzioni sanitarie e 15.000 professionisti attraverso Health Assistance: l’ampio network consente di offrire servizi di alta qualità e un supporto completo per le esigenze dei clienti. Oltre alle attività principali, Health Italia è impegnata anche in iniziative sociali e culturali significative. Nel 2015, l’azienda ha fondato la Fondazione Banca delle Visite Onlus, in collaborazione con Mutua MBA e Health Assistance. Tra i progetti principali rientrano la Banca delle Visite, che raccoglie donazioni per visite ed esami medici per persone in difficoltà, e il Museo del Mutuo Soccorso, dedicato alla valorizzazione della storia delle società di mutuo soccorso e alla promozione della ricerca sulla mutualità.

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