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Tecniche di coaching

Nel coaching esistono una molteplicità di approcci, che partono da presupposti diversi e utilizzano metodiche e tecniche di coaching fra loro differenti. Ogni coach mette a punto tecniche di coaching specifiche.

Tutte le tecniche di coaching utilizzano la tecnica dell’ascolto attivo delle problematiche riportate dal cliente. È attraverso la tecnica dell’ascolto e della domanda, che il coach giunge alle conclusioni per lui più adeguate,  comprendendo ciò che il cliente intende con le sue affermazioni. In ogni momento dell’attuazione di qualsiasi tecnica di coaching è importante l’ascolto che fornisce il modo migliore per comprendere ciò che il cliente vuole. Come anche attraverso l’analisi di ciò che non dice, con la comunicazione non verbale e para verbale, che il coach esperto deve essere in condizione di cogliere.

Molte tecniche di coaching derivano dal campo della Programmazione Neuro-Linguistica, lo studio della struttura dell’esperienza soggettiva che ha avuto origine, negli anni ’70, dal lavoro di  ricerca di R.Bandler e Jhon Grindler.

Tecniche di coaching basate sulla Programmazione Neuro-Linguistica (PNL):

Tale approccio consente di osservare l’insieme dei pensieri, delle sensazioni e dei sentimenti delle persone attraverso l’osservazione della comunicazione linguistica e comportamentale. È un insieme di tecniche linguistiche usate al fine di aiutare le persone a mettere in atto dei cambiamenti. Per queste ragione la PNL ben si presta come metodologia ed insieme di tecniche da applicare al coaching. Il coach guida il cochee nel proprio processo di cambiamento, attraverso tecniche che gli consentano di esaminare e di definire l’obiettivo su cui si andrà a lavorare. Tali tecniche di coaching consentono di modellare il proprio comportamento in funzione di obiettivi desiderati per sviluppare il proprio potenziale scoprendo ed usando al meglio l’insieme delle proprie risorse.

Tecniche di coaching basate sull’approccio Self-Empowerment (SE):

Nel coaching la metodologia del Self-Empowerment si occupa dell’analisi del processo di crescita della persona per migliorare la capacità di incidere sulla realtà sia dal punto di vista oggettivo (in termini di obiettivi da raggiungere) che da quello soggettivo (in termini di benessere personale). Le tecniche di coaching basate su questo approccio aiutano a focalizzare e raggiungere in maniera più efficace e sistematica i traguardi prefissati.

Questi due approcci sono essenziali e tra loro complementari per realizzare prestazioni ottimali in qualsiasi area della vita personale e professionale, in quanto formano un circolo virtuoso di tecniche di coaching che chiariscono ciò che è necessario fare per implementare un solido percorso di sviluppo personale e come farlo.

Al di la degli approcci che sono la base culturale delle diverse tecniche di coaching, tutte presentano degli strumenti e metodologie comuni:

  • stabilire obiettivi ben formati;
  • gestire gli stati interiori;
  • assumere diverse posizioni percettive;
  • modellare e identificare momenti d’eccellenza;
  • mappare le risorse;
  • procurarsi feedback di alta qualità.

 

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Quale coach scegliere

Quale coach scegliere: Come riconoscere un coach professionale, di cui ci si può fidare? La scelta del coach è un momento delicato e decisivo. Il coach è colui che accompagna il proprio allievo in un coinvolgente percorso di crescita e sviluppo. L’allievo si fida e affida completamente al coach per il proprio miglioramento personale e dunque bisogna porre molta attenzione agli elementi che aiutano a decidere quale coach scegliere.

La professionalità è certamente un aspetto sostanziale per decidere quale coach scegliere.  Per verificare la professionalità di un coach bisogna considerare diversi aspetti della figura e vita professionale del coach che decidiamo di scegliere.

È importante valutare:

  • la formazione del coach
  • l’esperienza del coach
  • le referenze dei clienti
  • i principi etici e professionali del coach
  • le credenziali del coach
  • gli strumenti e le tecniche di coaching utilizzate
  • l’atteggiamento del coach nei confronti dell’allievo

 

Professionalità e personalità: il coach deve avere una sua personalità, deve in qualche modo essere in grado di convincere che è quello giusto.

Se il coach appare incoerente rispetto alle sue specializzazioni e non offre sufficienti garanzie di serietà è meglio non sceglierlo. Prima di scegliere il coach è opportuno fare una sessione di prova. Molti coach offrono una prima sessione gratuita proprio per dare questa opportunità. Nella prima sessione è possibile avere ulteriori chiarimenti in merito al metodo e tecniche utilizzate.

Altro elemento fondamentale da valutare per decidere quale coach scegliere è il feeling che si avverte nel momento dell’incontro con il coach. Prima di decidere definitivamente se il coach è quello giusto è importante parlarci. La voce, il tono, la professionalità che si percepisce attraverso la conversazione possono già aiutare a capire se con quel coach si è a proprio agio. È molto importante che si possa costruire un rapporto basato sulla fiducia. Il feeling deve essere positivo poiché contribuisce molto all’esito del programma di coaching. Instaurando un clima di complicità e fiducia  il coach può dare il massimo e aiutare l’allievo a raggiungere tutti gli obiettivi stabiliti. Nel  momento in cui ci si incontra con il coach ciò che conta è il rapporto che è in grado di creare, le sensazioni che la sua presenza provocano.

Nel momento in cui si deve decidere quale coach scegliere uno strumento di grande aiuto è il web. Il coach che utilizza il suo nome per essere presente nel web, nei social e confrontarsi con le persone dimostra professionalità e serietà: non ha paura delle critiche che può ricevere; è disposto ad alimentare discussioni professionali; non teme di raccontare la propria storia professionale. Da evitare i coach che non accettano critiche nelle piattaforme online e non vogliono utilizzarle come un modo per migliorare il proprio lavoro. Il web può essere utilizzato per leggere ciò che il coach scrive e chiedersi cosa suscita la lettura dei scuoi scritti: che tipo di emozioni e sensazioni si provano nel leggere testi scritti dal coach.

 

 

 

 

 

 

 

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Percorso di coaching

Il percorso di coaching è il cammino verso la conquista dello sviluppo e del benessere personale.

Il Coaching è un metodo finalizzato al miglioramento delle performance e al raggiungimento di obiettivi di maggior valore attraverso la scoperta e lo sviluppo delle potenzialità personali.

La filosofia del coaching si basa sul conseguimento dei risultati attraverso un’esplorazione adeguata delle realtà e delle risorse in nostro possesso. Il coaching è un processo interattivo che va alla ricerca di soluzioni per raggiungere gli obiettivi concordati.

Il percorso di coaching deve essere implementato sulla base delle diverse situazioni che coach e cochee devono affrontare. Ogni processo di coaching è personalizzato e progettato in base alle esigenze e aspettative del cliente. In ogni caso è giusto che il percorso di coaching segua una procedura più o meno standardizzata: deve svilupparsi su percorsi strutturati che assicurano il raggiungimento degli obiettivi. La caratteristica fondamentale del percorso di coaching è la struttura razionale che deve avere per poter seguire tutte le fasi in cui è organizzata.

La definizione di un percorso di coaching è una fase necessaria per includere nel piano di sviluppo tutti gli elementi di completezza e razionalità che appartengono a qualsiasi progetto. La descrizione e pianificazione lo rende maggiormente gestibile e controllabile.

Le fasi del percorso di coaching sono definite dal coach considerando come valuta e cosa si aspetta il cochee dall’attività di coaching, e soprattutto quanta energia vuole investire nel progetto.

Il primo passo del percorso di coaching è l’analisi della situazione attuale. È la fase in cui il cochee si racconta e ci si conosce. È un momento molto importante per capire se la relazione di coaching può avere una base solida. Il coach pone le domande pertinenti per capire chi è il cochee, qual è la situazione in cui si trova rispetto alla situazione che vuole raggiungere.

La fase successiva del percorso di coaching è la definizione dell’obiettivo. L’obiettivo deve essere raggiungibile, non devono esserci ostacoli insormontabili. In questa fase si devono considerare anche gli ostacoli che potrebbero incontrarsi nel percorso di sviluppo e le metodologie da adottare per eliminare tali ostacoli.

Dopo aver definito l’obiettivo, si devono vagliare le possibili alternative e stabilire il percorso ottimale per raggiungere il fine ultimo, scartando le alternative non valide.

La fase più intensa del percorso di coaching è la definizione del piano. È fondamentale stabilire tutti gli step del percorso, in modo che sia chiaro al coach e al cochee cosa fare per passare dalla situazione attuale a quella desiderata.

La definizione degli step è la fase preliminare all’esecuzione del piano. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti le fasi tracciate devono essere eseguite. È compito del coach vigilare sull’esecuzione di ogni singola fase per evitare che il cochee possa perdere la motivazione o essere distratto.

Un momento del processo di coaching molto importante è il feedback del piano. Periodicamente si devono rivedere i risultati parziali, evidenziare le azioni che funzionano meglio e i comportamenti che vanno rafforzati perché più adatti allo scopo. Il feedback deve essere un meccanismo costruttivo per apportare modifiche al percorso, stabilire le fasi di successo e quelle fallimentari.

Il percorso di coaching non è rigido e immutabile, anzi è un percorso flessibile e poiché costruito su misura del cochee può essere soggetto a revisioni e cambiamenti per migliorarne l’efficacia.

 

 

 

 

 

 

 

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La definizione di coaching

ICF definisce il coaching come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale.

 

Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti (i cosiddetti coachee) sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita.

Il coaching è una strategia di formazione che, partendo dall’unicità dell’individuo, si propone di operare un cambiamento, una trasformazione che possa migliorare e amplificare le proprie potenzialità per raggiungere obiettivi personali, di team, manageriali e sportivi.

 

Un coach che abbia raggiunto il certified mental coach offre al cliente strumenti che gli permettano di elaborare e identificare i propri obiettivi e rafforzare la propria efficacia e la propria prestazione.

 

Il Coaching può essere rivolto a imprenditori, manager, insegnanti, atleti (pertanto è stata creata una adeguata terminologia: life coach, business coach, sport coach, ecc) e a tutti coloro che desiderano migliorare le performance e raggiungere obiettivi particolarmente impegnativi.

Il cliente è prima di tutto rispettato, sia dal punto di vista personale che professionale, e viene considerato in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo in quanto persona creativa e piena di risorse.

 

Sulla base di ciò, le responsabilità del coach sono:

  1. scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che il cliente desidera raggiungere;
  2. guidare il cliente in una scoperta personale di tali obiettivi;
  3. far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso;
  4. lasciare piena autonomia e responsabilità al cliente.

 

Durante ciascun incontro è il cliente stesso a scegliere l’argomento della conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed induce il cliente a divenire proattivo.

 

Lo sport mental coach aiuta nelle scelte se accompagna il cliente in un processo così importante e delicato sapendo muoversi con estrema cautela, senza spingerlo verso una decisione ma stimolandone la maturazione della scelta con delle domande.

 

Il valore di un percorso di coaching è proprio nel favorire il processo decisionale grazie al raggiungimento della consapevolezza dell’apprendimento maturato. Per poter raggiungere risultati bisogna avere chiarezza, focalizzazione sull’obiettivo, metodo e costanza.

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Evitare la crisi grazie ai manager mental coach

La crisi economica di questi ultimi anni ha portato alla chiusura di molte aziende o alla drastica riduzione del personale. Soluzioni spesso ritenute indispensabili, ma che sono invece penalizzanti sia nell’immediato che nel medio e lungo periodo.

Le aziende di eccellenza non hanno effettuato licenziamenti. Non perché non abbiano risentito della crisi, ma perché hanno investito e investono sulle persone. Un recente studio ha infatti evidenziato che ottocentocinquanta aziende presenti in settanta paesi hanno riconosciuto l’enorme forza e importanza degli investimenti sui dipendenti.

La maggior parte di queste aziende ha puntato sui cervelli interni, li ha gestiti riconoscendo il valore dei talenti e dando loro l’importanza che meritano. Li ha considerati un patrimonio e ha fatto in modo che i manager fossero in grado di coinvolgere, ascoltare, promuovere la collaborazione di tutti i dipendenti.

Questo è stato possibile grazie all’aiuto di coach, meglio se hanno ottenuto il certified mental coach, coinvolti in una percentuale maggiore all’estero rispetto all’Italia, che hanno formato i manager in modo che diventino modelli di riferimento, che sappiano trasmettere esperienza, e che soprattutto stimolino i collaboratori, che li coinvolgano, che li riescano a gestire creando un team produttivo.

Un manager mental coach sa comunicare in modo efficace, offre feedback migliorativi, si fida del proprio team che pertanto si sente stimolato, motivato e si espone proponendo nuove idee.

Proprio in un momento di grave crisi economica la decisione delle società di affidarsi ad esperti e capaci life e business coach è la soluzione non solo e non tanto per non chiudere, ma addirittura per crescere coinvolgendo tutte le persone che fanno parte dell’azienda dando loro forza e fiducia al tempo stesso. Una visione allargata, positiva e lungimirante che porta al successo grazie a manager che interagiscono con tutti i livelli della produzione.

 

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Nuove tecniche di rilassamento: I consigli di un esperto

Un professionista che ha ottenuto la specializzazione di life coach conosce bene la mente umana e la sua capacità di rilassamento e abbandono delle situazioni di stress. Nello specifico del benessere individuale,un mental coach può aiutarci a capire come rilassarci attraverso l’utilizzo delle immagini mentali, illustrando nuove tecniche di rilassamento. Le immagini si rivelano potenti strumenti di benessere e cambiamento interiore. Nel nostro cervello, le rappresentazioni immaginative, di qualunque modalità sensoriale, sono percepite mediante le stesse aree corticali deputate alla percezione di immagini esterne e inducono potenzialmente gli stessi schemi di risposta psicofisiologici. Se immaginate un fiore di loto questa immagine visualizzata col vostro “occhio della mente” verrà processata dalla medesima area corticale deputata alla percezione di un fiore reale. Allo stesso modo se immaginiamo mentalmente il nostro cibo preferito, il corpo risponde a tale immagine come se avessimo davanti a noi il cibo e stessimo per mangiarlo.

Molti certified mental coach hanno sperimentato l’influenza  delle immagini mentali sui processi e riflessi fisici del corpo. Molti utilizzano le immagini mentali nelle tecniche di rilassamento e immaginazione guidata dove è il conduttore a guidare le produzioni immaginative dei partecipanti attraverso i più vari scenari allo scopo di favorire la distensione e il rilassamento. Sono tecniche che riducono il campo della coscienza umana focalizzando l’attenzione su specifiche immagini mentali. Le immagini mentali sono utilizzate come tecniche di rilassamento anche per i bambini e gli adolescenti, dato che per loro natura sono più spontanei e meno prevenuti nell’utilizzo della fantasia. Concentrando l’attenzione sull’immagine proiettata nella mente, si abbandonano le distrazioni mentali e il corpo entra in uno stato di totale rilassamento e abbandono. Lo stato di rilassamento mentale libera il corpo da qualsiasi tensione muscolare. La mente è libera da pensieri e può in tal modo controllare e dominare l’ormone dello stress.

 

 

 

 

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I consigli di un esperto per dedicare le vacanze alla propria crescita personale

Le vacanze rappresentano sicuramente il momento migliore per prendersi un po’ di tempo per se stessi e per la propria crescita interiore e spirituale. Dopo un periodo fitto di impegni, tempo dedicato al lavoro e ai figli, la prospettiva di passare due settimane da dedicare a se stessi e alla propria crescita personale può spaventare ma non se si seguono i consigli di un esperto del benessere personale che ha ottenuto la specializzazione di life coach.

Ecco l’elenco dei consigli di un mental coach esperto:

1. Prima di scegliere la vacanza è importante chiarire con molta calma cosa si vuole trovare in quel posto e cosa ci si aspetta. Fate in modo di scegliere una destinazione e una sistemazione che possa incontrare i bisogni di serenità e stabilità mentale. La serenità mentale è molto importante per ritrovare l’equilibrio e il tempo da dedicare a se stessi. Come suggerisce il certified mental coach, la mente domina ogni cosa.

2. Mettere in conto le difficoltà: qualche intoppo potrebbe verificarsi, proprio per la diversa velocità che ognuno ha di adattarsi a situazioni nuove, è necessario mettere in conto che i primi giorni di vacanza sono frequentemente quelli più difficili: cambiare ritmo, abbandonare lo stress e le corse del quotidiano, non è sempre cosa immediata né facile.

3. Partire con una bella dose di autoironia che permetta di cogliere con leggerezza alcuni aspetti del proprio carattere, della vacanza e che se presi troppo sul serio potrebbero alimentare delusione e tensioni: la perfezione non esiste. Del resto non è ciò che accade, ma è il significato che diamo agli eventi e come ce li raccontiamo che determina il loro effetto su di noi e il nostro essere.

4. Lasciare il lavoro, i colleghi e gli amici a casa per dedicarsi a se stessi: è il momento di dedicarsi alla propria crescita, senza intrusioni o terzi incomodi che potrebbero alimentare gelosie o sentimenti di solitudine. È importante sapersi ascoltare nei proprio bisogni e concedersi spazi individuali: stare sempre insieme, condividendo ritmi e interessi tutto il giorno può risultare soffocante.

5. Sperimentare cose nuove per se: fare cose diverse ed esperienze nuove che arricchiscano l’esperienza della vacanza.

6. Fare buon uso dell’ultimo e tecnologico strumento appena comprato: fotografare i momenti più belli, riguardare le foto aiuterà a recuperare quelle emozioni e a ricordare chi siamo e come possiamo stare bene, anche nei momenti più grigi.

 

Ultimo, ma forse primo fra tutti, pensate che la vacanza è sì un momento di svago e di leggerezza, ma anche e soprattutto un’occasione per ritrovare se stessi e migliorarsi.

 

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Il coaching nella vita di un atleta

La vita di un atleta è tempestata da duro allenamento e impegno fisico. Un atleta che è diventato sport coach può spiegare perché non bisogna trascurare il processo di coaching. Il coaching è un processo di sodalizio con gli atleti che stimola la riflessione ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Grazie all’attività svolta dai professionisti mental coach, gli atleti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare le performance.

La metodologia di un certified mental coach prevede che l’atleta sia prima di tutto rispettato, sia dal punto di vista personale che professionale, e venga considerato in grado di gestire efficacemente la propria carriera ed il proprio ambito lavorativo. Ogni atleta viene visto come una persona creativa e piena di risorse.

Il coaching deve:

  1. scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che l’atleta vuole raggiungere;
  2. guidare l’atleta  in una scoperta personale di tali obiettivi;
  3. far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dall’atleta stesso;
  4. lasciare piena autonomia e responsabilità all’atleta.

Il coaching include un approccio celebrativo che si fonda sul riconoscimento di ciò che è giusto, di ciò che funziona, di ciò che è desiderato, di ciò che è necessario per arrivare all’obiettivo. L’approccio prevede domande basate sulla scoperta, una modalità proattiva nella gestione delle sfide e delle opportunità personali, una formulazione costruttiva di osservazioni e feedback finalizzati ad ottenere reazioni positive dagli altri.

Durante ciascun incontro è l’atleta a scegliere l’argomento della conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed persuade l’atleta a divenire proattivo. Nel coaching si esamina quale sia la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere la meta prefissata.

 

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Volontà e determinazione per migliorare se stessi

Il miglioramento di se stessi è volto a superare quelle tendenze innate che rappresentano dei limiti per la crescita personale. Il superamento dei limiti innati del nostro essere richiede moltissima volontà e determinazione.  Un atleta che ha ottenuto la specializzazione di sport coach è esperto degli strumenti di crescita personale. Spesso si legge di crescita personale come di processi che possono in modo quasi miracoloso creare dei cambiamenti importanti e duraturi. I  mental coach che si occupano della crescita personale sanno che il cambiamento non è facile e tanto meno miracoloso. Lo sport è la metafora ideale della crescita personale e i certified mental coach conoscono tutti gli strumenti per superare i limiti e  rendere gli atleti determinati e motivati.  Il lavoro del coach è ancora più importante quando è in grado di agire su queste variabili mentali dell’atleta.  Un ottimo coach deve saper liberare la forza interiore dell’atleta che in quel momento è prigioniera dei limiti creati dalla mente dell’atleta. Speso si sente dire che è impossibile cambiare, in realtà qualsiasi cambiamento è possibile ma può essere molto difficile. Bisogna credere che il cambiamento sia possibile. William James ad Harward disse: “Ciò che si crede crea i fatti reali”. In altri termini: noi non crediamo necessariamente a ciò che vediamo, quanto piuttosto vediamo ciò che crediamo. Questo è uno dei principi su cui si fonda il mondo della crescita personale. La legge delle aspettative dice che qualsiasi cosa ci si aspetti, con fiducia, diventa la profezia auto realizzante. In altre parole, quello che si ottiene non è necessariamente ciò che si vuole, ma piuttosto ciò che ci si aspetta. Le persone di successo hanno un atteggiamento caratterizzato da auto-aspettative fiduciose e positive. Si aspettano successo, ammirazione e felicità; e raramente vengono delusi. Gli uomini e le donne di non successo hanno un atteggiamento caratterizzato da aspettative negative e pessimismo che fa si che le situazioni vadano proprio come si aspettano.

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Cosa è CF Italia

CF Italia è la prima e la più importante associazione professionale tra mental coach italiani alla quale sono iscritti i mental coach, previa adeguata preparazione con corsi professionali specializzati al termine dei quali sono stati conseguiti i Certified Mental Coach.

 

È una organizzazione professionale non profit con un consiglio direttivo, volontari e membri in tutto il territorio italiano.

 

ICF Italia è il Chapter italiano dell’ International Coach Federation (ICF), la più grande associazione professionale al mondo di coach, con oltre 21.000 membri in più di 100 nazioni al mondo. Il suo scopo è di sviluppare, sostenere e preservare l’integrità della professione nel mondo e di accrescere la fiducia del pubblico in questa professione.

 

ICF Italia è stata creata per raggiungere i seguenti obiettivi:

 

  1. Condividere e garantire al cliente degli elevati standard di professionalità ed etica (importante ad esempio se un coach ha ottenuto o meno il Certified Mental Coach).

 

  1. Accrescere la notorietà della professione del coaching nel pubblico.

 

  1. Rafforzare le capacità professionali (coach specializzati: business coach, sport coach, ecc) dei suoi associati.

 

  1. Costruire un network di coach attraverso il quale i mental coach possano continuare ad evolversi nella loro professione e condividere opportunità.

 

  1. Offrire un forum permanente nel quale gli associati possano discutere le questioni professionali.

 

  1. Offrire l’opportunità per i suoi associati di collaborare per offrire risorse e soluzioni per i loro clienti.

 

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L’importanza della motivazione nel percorso di crescita personale

Secondo Abraham Harold Maslow, esponente di spicco della cosiddetta “psicologia umanistica” è possibile disporre i bisogni lungo una piramide, secondo un ordine (dal basso verso l’alto) progressivo basato sulle necessità di sopravvivenza dell’individuo. I bisogni più alti non vengono avvertiti se quelli precedenti non sono stati soddisfatti.

I primi due scalini della piramide fanno riferimento ai bisogni più impellenti:

  •    Bisogni fisiologici. In questa categoria rientrano le necessità primarie legate alla fame e alla sete.
  •    Bisogni di sicurezza. Una vota soddisfatto il bisogno di cibo l’essere umano sente il bisogno di essere parte di un gruppo per proteggersi meglio dai pericoli esterni.

Nella parte alta della piramide vi sono bisogni afferenti alla vita psichica dell’individuo:

  •    Bisogni di affetto da parte di altri esseri umani importanti.
  •    Bisogni di stima. Una volta amati è importanti essere riconosciuti dagli altri per le proprie capacità.
  •    Bisogni di autorealizzazione, è il bisogno più alto: essere soddisfatti di chi si è e di cosa si faccia.

Non tutti sono capaci di poter e saper scalare questa piramide, ma è necessario l’aiuto di un coach che abbia ottenuto il certified mental coach.

La motivazione o comportamento motivato è la spinta che porta un individuo a raggiungere determinati obiettivi sia nell’ambito personale che professionale. È il motore delle azioni, un concetto introdotto da William James e Clark Leonard Hull nell’ambito della psicologia generale.

Nel percorso di crescita personale dei propri coachee, il mental coach ha un ruolo di fondamentale importanza.

La spinta motivazionale ad agire entra in gioco quando l’organismo perde il proprio stato di equilibrio a causa di un bisogno che insorge. Questa situazione porta ad agire sull’ambiente per ristabilire l’ordine perduto. Quando si parla di motivazione si fa riferimento allo stato di tensione che si crea per il raggiungimento di un bisogno, all’obiettivo preposto e al comportamento strumentale che consente il soddisfacimento dell’individuo. Vista la notevole importanza della motivazione nel percorso di crescita personale altrettanto importante sarà scegliere il life e business coach che aiuterà in questo percorso.

 

 

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L’atteggiamento mentale influenza il raggiungimento degli obiettivi

La definizione degli obiettivi da raggiungere è la prima fase del processo di sviluppo di un atleta. Non si raggiunge nessun obiettivo se non si è predisposto un piano di sviluppo e di azione. Un allenatore che ha ottenuto la specializzazione del coach è esperto di decisione e pianificazione degli obiettivi di sviluppo.  Accanto alla predisposizione di un piano bisogna però considerare che anche la vita di un certified mental coach può essere influenzata da quei meccanismi mentali che fanno in modo che le aspettative si avverino. Quel meccanismo meglio conosciuto come la “profezia che si auto avvera”.  Molti mental coach credono che il raggiungimento degli obiettivi sia anche frutto dell’atteggiamento che si ha nella specifica situazione. Se si adotta un atteggiamento negativo  e poco determinato quasi sicuramente il traguardo è più difficile da raggiungere e la strada è tutta in salita.

Un famoso esperimento sulla profezia che si autoavvera è quello di Robert Rosenthal (1974) anche noto come “effetto Pigmalione”. Egli propose a delle maestre di una scuola elementare di effettuare una serie di test preliminari all’inizio dell’anno scolastico agli studenti del primo anno. Consegnò quindi loro dei falsi risultati in cui assegnò causalmente metà studenti al gruppo X e metà al gruppo Y. Alle insegnanti fu detto che i bambini del primo gruppo erano più intelligenti e più diligenti nello studio, favorendo l’insorgere di specifiche aspettative nei loro confronti. Alla conclusione dell’anno scolastico le votazioni del gruppo X furono effettivamente migliori. Rosenthal concluse che le aspettative degli insegnanti si riflettevano in un diverso atteggiamento che favorì l’avverarsi della profezia.

Ciò per dire che se l’atteggiamento mentale è negativo, ci comportiamo come se fosse davvero tutto negativo e siamo la causa dei nostri fallimenti e ostacoliamo in tal modo il raggiungimento dei nostri obiettivi.

 

 

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Allenare la mente dell’atleta

L’aspetto mentale dell’atleta è senza dubbio la prima variabile sulla quale lavorare per migliorare le sue performance. Un coach che ha ottenuto la specializzazione del coach conosce molto bene le tecniche di controllo mentale per essere vincente e determinato sul campo.  Un certified mental coach sa quanto pesa l’aspetto mentale e psicologico sulle prestazioni dell’atleta. Nell’ambito sportivo la sfera mentale è una componente essenziale. Molti sono i casi di atleti che pur essendo preparati fisicamente hanno fallito i loro obiettivi perché sono crollati psicologicamente. Perché la loro mente non era allenata adeguatamente per reggere la situazione tensiva così come lo era il loro corpo.

Negli ultimi tempi nello sport molti campioni hanno ritagliato nelle loro intense giornate di allenamento uno spazio da trascorrere in compagnia del mental coach: specialisti della preparazione mentale.  Il mental coach può essere utile all’atleta per:  gestire l’ansia prima e durante la prestazione; migliorare la propria performance tecnica;  migliorare la propria performance tattica;  migliorare e allenare l’approccio all’incontro; curare, in allenamento, aspetti tecnici, ma che devono essere adeguati mentalmente alla situazione da affrontare durante la prestazione agonistica. L’aspetto mentale, che troppe volte viene sottovalutato, dovrebbe collocarsi all’interno dell’allenamento del campione, così come di qualunqueatleta, accanto ad aspetti più propriamente tecnici e fisici, senza sostituirli. Il ruolo del mental coach è certamente diverso da colui che “guarisce” i malesseri della mente dello sportivo, ma è colui che contribuisce ad affrontare situazioni (in allenamento e in partita) che devono essere lette e rielaborate anche dal punto di vista psicologico. il ruolo dell’Allenatore Mentale è semplicemente quello di consentire all’atleta, ad ogni livello, di dare il meglio di sé, facendosi trovare sempre pronto ad affrontare e superare ogni tipo di difficoltà che può presentarsi durante la sua prestazione.

 

 

 

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MIGLIORARE LE COMPETENZE PROFESSIONALI ATTRAVERSO L’ESPERIENZA DI COACHING

La specializzazione del coach è senza dubbio la strada maestra per migliorare le performance di un certified mental coach. Come spiega un esperto sport coach, Il processo  pianificato ha l’obiettivo di aiutare le persone a migliorare le competenze attraverso l’esperienza quotidiana facendo ricorso a un’attività di sostegno individuale e a programmi specifici. Il mental coach vuole rendere la persona consapevole delle risorse a sua disposizione e dei suoi punti di forza. Per arrivare a tale consapevolezza il percorso di coaching focalizza l’attenzione su piani personali e specifici di sviluppo.

L’approccio di coaching fornisce agli atleti gli strumenti per acquisire consapevolezza, identificando i punti di forza in contrasto con quelli suscettibili di miglioramento, lavorando in maniera mirata e pianificata per raggiungere l’obiettivo di coaching proposto. Il coaching, come strumento di sviluppo, velocizza i progressi della persona, perché la aiuta a coordinare e pianificare lo sviluppo delle proprie competenze per ottenere risultati significativi e specifici. È un percorso progettato in una serie di step partendo dal riconoscimento delle potenzialità e successiva pianificazione degli obiettivi.

Il coaching aiuta a:

  • acquisire autonomia e consapevolezza
  • avere un maggior coinvolgimento nelle attività di sviluppo personale
  • migliorare la propria motivazione
  • aumentare le proprie responsabilità

 

Lo sviluppo delle performance degli atleti avviene solo se si segue un  approccio sistematico veloce e coerente con le competenze principali e le caratteristiche dell’atleta. Per far sì che questo approccio sistematico diventi una realtà è necessario che i coach agiscano concretamente considerando il coaching una priorità. Per affrontare con successo la sfida continua del cambiamento, le squadre hanno bisogno di persone capaci di apprendere e adattarsi molto rapidamente. Il coaching è un aiuto prezioso per aiutare gli atleti ad apprendere e crescere nella loro professione. È fondamentale per raggiungere gli obiettivi individuali e rafforzare il team.

 

 

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Il mental coach on line è una professione molto richiesta

Per essere un buon coach è importante avere talento e inclinazioni naturali che verranno messe a frutto con l’apprendimento rigoroso della tecnica del coaching grazie a corsi specializzati che prevedono il conseguimento del certified mental coach.

Indispensabile è possedere un genuino interesse verso l’essere umano, la capacità di provare una forte empatia, di comunicare onestamente, di trasmettere calore e partecipazione.

Importante è identificare in partenza qual è la nicchia nella quale ci si vuol specializzare cioè quali sono le persone e i problemi che si vorrebbero aiutare a risolvere una volta diventato un professionista (life, business, sport coach). Questo aspetto è fondamentale perché aiuterà a restringere il campo di azione e a trovare più facilmente i clienti a cui offrire le proprie competenze. Definire laspecializzazione aiuterà anche a diventare un mental coach migliore: mettere nel lavoro di mental coach l’esperienza acquisita nel corso della vita, non solo quella professionale, favorirà lo sviluppo di una particolare empatia nei confronti del cliente.

Una buona formazione prevede inoltre una grande quantità di ore di pratica (sia come coach che come coachee), oltre a un percorso personale che va condotto fino in fondo per poter provare sulla propria pelle quelli che sono i benefici del coaching.

Se si vuol diventare coach professionista e si hanno delle buone conoscenze linguistiche, la cosa migliore è seguire dei corsi in lingua inglese.

Prima di tutto perché la stragrande maggioranza di libri per la formazione è in inglese e perché formarsi in questo idioma permette di acquisire una certa terminologia che tornerà sicuramente utile se ci si troverà a fare coaching per clienti anglofoni. Il coaching infatti non è ancora molto praticato in Italia mentre è perfettamente usato come metodo di sviluppo e avanzamento personale in diversi Paesi europei (ad esempio l’Inghilterra), negli Stati Uniti e in alcuni Paesi asiatici.

Negli ultimi tempi i mental coach ricevono sempre più spesso la richiesta di instaurare il rapporto professionale on line. Nel rapporto one to one, quando cioè il programma si svolge tra un coach e un coachee, le uniche cose di cui c’è necessità sono un computer e una buona connessione a Internet. Anche in Italia il coaching online sta prendendo piede, certamente più in alcuni ambiti e meno in altri. Per quanto riguarda le aziende la situazione più diffusa è quella del coach che si reca fisicamente a svolgere il programma in presenza del team, mentre altre figure (come life coach e sport coach) scelgono di condurre la sessione solo basandosi sull’audio, perché ritengono importante poter cogliere le sfumature e i toni della voce. Una tecnica recente davanti alla quale molti clienti reagiscono con una certa resistenza per l’impossibilità di potersi sedere davanti al proprio coach e vederne (e mostrare) le espressioni, i gesti, etc.

E’ anche vero che per questione di tempo, per la distanza o semplicemente per comodità fare delle sessioni a distanza diventa non solo accettabile, ma decisamente gradito.

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RICHARD BALDLER. Il co-fondatore della PNL

Sempre acceso il dibattito sulla filosofia della Pnl e quella del coaching. Il pensiero di base è lo stesso: le strategie di pensiero possono essere identificate, assunte e utilizzate da chiunque lo desideri. Grazie agli strumenti forniti dal coach, che ha alle spalle anni di esperienza e di studi specifici che lo hanno portato al conseguimento del certified mental coach, ognuno può cambiare e crescere nella sfera che più gli interessa: personale o professionale, in qualunque settore. Il cochee viene aiutato nella crescita personale da coach specializzati, quali life e business coach, sport coach, business coach.

 

Interessante è scoprire la biografia di Richar Bandler, uno dei fondatori della PNL, nato nel 1950 nel New Jersey. In gioventù tenta la carriera di musicista, per poi studiare e ottenere un Bachelor of Arts (laurea di primo livello) in psicologia e filosofia nel 1973 all’Università di Santa Cruz in California. Due anni dopo consegue il Master of Arts (equivalente della laurea magistrale) in psicologia, presso il Lone Mountain College di San Francisco, ma mai svolto l’attività di psicoterapeuta.

Studia anche la psicologia della Gestalt, l’ipnosi, la matematica, l’informatica e la linguistica. Si dedica in particolare ad approfondire l’approccio di Gregory Bateson, Virginia Satir e Milton Erickson.

Insieme a John Grinder, linguista e accademico, fonda la disciplina denominata Programmazione neuro linguistica, dedicandosi all’insegnamento e alla saggistica. Molto del lavoro di Bandler sulla PNL riguarda le applicazioni delle submodalità, cioè delle sottili distinzioni che esistono nelle personali esperienze sensoriali e le loro rappresentazioni interne. Il suo passato da musicista e l’interesse per l’impatto neurologico del suono lo portano a sviluppare l’area della neurosonica, che utilizza la musica e il suono per creare specifici stati interiori.

Bandler è anche il creatore del modello e delle tecniche del Design Human Engineering e del Neuro Hypnotic Repatterning. Bandler tiene tuttora molte conferenze e seminari sulla PNL e le sue possibili applicazioni.

Nel luglio 1996 Bandler porta in tribunale John Grinder, reclamando la proprietà esclusiva della PNL sin dalla sua fondazione ed il diritto esclusivo di usare il termine come marchio registrato. Nel 2001 le controversie legali si chiudono con la conciliazione tra Bandler e Grinder che si accordano nell’essere identificati come cofondatori della PNL.

 

 

 

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scopriamo le energie rinnovabili e le aziende produttrici o che ne fanno uso.

Aziende energie rinnovabili: sono piccole, medie e grandi aziende che producono l’energia da fonti rinnovabili.

L’energia rinnovabile può rappresentare per un’azienda un valido investimento.

Le energie rinnovabili:

Le energie rinnovabili sono prodotte da fonti di energia derivanti da particolari risorse naturali che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le stesse risorse naturali per le generazioni future.

  • BIOMASSA: con il termine biomassa s’intende la frazione biodegradabile dei prodotti, dei rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
  • BIOGAS:Con il termine biogas si intende una miscela di vari tipi di gas (per la maggior parte, 50% – 80%,metano) prodotto dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell’agro-industria. L’intero processo vede la decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano(metanizzazione dei composti organici ).
  • ENERGIA SOLARE:E’ la fonte primaria di energie rinnovabili sulla Terra,e rende possibile la vita. Viene normalmente utilizzata dagli organismi che eseguono la fotosintesi, detti anche “vegetali” . Dal sole derivano più o meno direttamente quasi tutte le altre fonti energetiche disponibili all’uomo quali i combustibili fossili, l’energia eolica, l’energia del moto ondoso, l’energia idroelettrica, l’energia da biomassa con le sole eccezioni dell’energia nucleare, dell’energia geotermica e dell’energia delle maree.

L’energia solare può essere utilizzata per generare elettricità (fotovoltaico) o per generare calore (solare termico).

  • ENERGIA GEOTERMICA: Viene generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Si basa sullo sfruttamento del calore naturale della Terra (Gradiente geotermico) dovuto all’energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi quali l’uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all’interno della terra. Studi specifici hanno dimostrato che con il solo geotermico si potrebbe soddisfare il fabbisogno energico planetario per i prossimi 4000 anni.
  • ENERGIA EOLICA: l’energia eolica è il prodotto della conversionedell’energia cinetica del vento in altre forme di energia,elettrica o meccanica.Abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita, non produce gas a effetto serra. E nonostante sia intermittente, in quanto dipende dalla presenza di un’adeguata quantità di vento, la sua diffusione in termini di kilowattora prodotti al mondo sta comunque crescendo continuamente nel tempo.

Maggiori aziende e paesi produttori di energia nel mondo:

Aziende energie rinnovabili nel mondo:

I maggiori produttori di energia nel mondo sono USA, Francia, Giappone, Germania.

Negli USA le più importanti aziende produttrici di energia sono la General Electric Company e la Enron.

Le più importanti aziende produttrici di energia Francesi sono EDFe GDF SUEZ.

La più importante azienda produttrice di energia Giapponese è la Japan Power Atomic.

La più importante azienda produttrice di energia Tedesca è la RWE AG.

Nel mondo ci sono molteaziende energie rinnovabili.

La francese EDF con la sezione “Energies Nouvelle du Monde” (ENM)che produce energie rinnovabili.ENM è presente soprattutto neiPaesi europeicon un più forte potenziale di sviluppo per le energie rinnovabili,in particolare per quella eolica. EDF possiede il più grande parco eolico d’Europa, a Ventominho, in Portogallo(con una capacità di 240 MW).Oltre all’eolico e al solare, il gruppo si è sviluppato anche nei comparti della biomassa e dei piccoli progetti idroelettrici.

GDF SUEZ RINNOVABILI:

GDF SUEZ Rinnovabili è la società del Gruppo in Francia che si occupa della costruzione, gestione e manutenzione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Come EDF ancheGDF SUEZ è specializzata nell’energia eolica ma si espande anche nei settori fotovoltaico ed idroelettrico

ASSOCIAZIONI ITALIANE ENERGIA RINNOVABILE

APER ( Associazione Produttori Energia Rinnovabile)

L’ APER riunisce e rappresenta le aziende energie rinnovabili e i produttori di energia da fonti rinnovabili, offrendo assistenza tecnica e normativa ai suoi associati riguardo al processo di realizzazione e gestione degli impianti.

APER contribuisce alla promozione dell’energia rinnovabile nel nostro paese, nel rispetto del principio di sostenibilità. In qualità di associazione dei produttori tutela gli interessi dei produttori da fonti rinnovabili e partecipa al processo di definizione della normativa di settore. Fornisce assistenza agli associati, con la preparazione di iniziative orientate alla formazione e le collaborazioni strette con enti ed istituzioni nazionali e comunitarie.

FIPER ( Federazione Italiana Produttori di Energia Rinnovabile )

Dalla sua costituzione, FIPER è diventata punto di riferimento per leaziende energie rinnovabili che avviano e gestiscono impianti di teleriscaldamento a biomassa in Italia,grazie alla tenacia e alla perseveranza propri della cultura montana.

Gli impianti FIPER sono progetti “su misura” basati sulla reale domanda di energia locale e sulla disponibilità di biomassa in filiera corta,derivante dalla manutenzione dei boschi, dagli avanzi di segheria, dalla potature agricole e forestali.

Attualmente FIPER riunisce 78 impianti di teleriscaldamento e 26 impianti a biogas agricolo.

AZIENDE ENERGIE RINNOVABILI ITALIANE:

“Sebigas”

In linea con l’attenzione che oggi viene rivolta alle fonti rinnovabili di energia, la produzione di biogas centra l’obiettivo primario di ridurre le emissioni di CO2 conciliando i benefici economici con quelli ecologici. SEBIGAS offre soluzioni più idonee alle molteplici e specifiche esigenze di ogni realtà.

TCVVV: azienda di energie rinnovabili che si occupa di teleriscaldamento in Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica.

Ecotermica piemontese: teleriscaldamento e cogenerazione; risparmio energetico; innovazione e ricerca in campo energetico; energie alternative e rinnovabili.

Bioenergia Fiemme: Azienda con sede a Cavalese che opera nel settore del teleriscaldamento.

Se telefonare significa parlare a distanza,teleriscaldare significa riscaldare a distanza.

L’utilizzo del teleriscaldamento permette di usufruire di notevoli vantaggi rispetto alle forme tradizionali di riscaldamento (metano, gpl, gasolio).
L’acqua surriscaldata non è combustibile, la caldaia è costituita da uno scambiatore di calore.
Quindi assenza di fiamma e maggior sicurezza per l’edificio, nessun vincolo di normativa antincendio da parte dei Vigili del fuoco (vedi legge n. 46 del 1990), con conseguente maggior libertà di posizionamento della centrale termica e possibilità di migliorare la distribuzione interna ai locali abitativi.

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Incentivi sul biogas

L’installazione di impianti a biogas è sottoposta ad un meccanismo di incentivi biogas che rende più conveniente la conversione a questo tipo di produzione di energia e calore che sfrutta il biogas.

Gli incentivi biogas vengono visti di buon occhio soprattutto dalle imprese agricole che vedono nella produzione di tale fonte di energia una nuova forma di diversificazione del reddito e un modo per ottenere possibilità di guadagno e di risparmio a lungo termine.

Lo Stato italiano dà ancora dei grandi incentivi sul biogas.

  • Gli impianti che godono di incentivi biogas sono quelli piccoli impianti biogas da 100 a 300 Kw , in particolare se alimentati con reflui zootecnici.
  • Altri impianti che ricevono importanti incentivi biogas sono quelli da 300 kW che esprimono il massimo rapporto potenza/incentivo.
  • Gli impianti da 600 kW, la massima potenza incentivata ancora con una tariffa base di un certo rilievo.
  • Le potenze superiori invece hanno ricevuto sostanziosi incentivi biogas in passato, ora ridotti, pur permanendo un certo vantaggio nel poterne usufruire.

LE NORMATIVE SUGLI INCENTIVI BIOGAS

Un passo avanti in direzione degli incentivi biogas è avvenuto attraverso ilTesto unico ambientale(decreto legislativo numero 152 del 2006) e successivamente attraverso il decreto legislativo numero 4 del 2008.

Tale decreto punta proprio sugli incentivi biogas e biomasse e sulla loro produzione attraverso materiale organico da raccogliere entro 70 chilometri dall’impianto di produzione stesso. È dunque possibile il conto energia anche per il biogas. La norma prevede che nei casi di impianti con potenza inferiore al MW l’incentivo biogas sia di 0,30 euro/Kwh.

Il quadro degli incentivi biogas messi in esercizio nel 2013

Le novità principali sono:

  • individuazione di tariffe onnicomprensive decrescenti al crescere della taglia dell’impianto
  • istituzione del registro nazionale a cui iscriversi per acquisire il diretto di accesso agli incentivi biogas fino al raggiungimento di un quantitativo contingentato
  • priorità agli impianti di aziende agricole alimentati da biomasse e sottoprodotti fino a 600 Kw di potenza elettrica (quindi incentivazione a impianti di piccola taglia)
  • il costo massimo cumulato di tutte le tipologie di incentivo (ad esclusione del fotovoltaico) è fissato a 5,8 miliardi di euro l’anno
  • gli incentivi biogas e biomasse sono erogati in modo diverso in funzione dell’utilizzo di prodotti, sottoprodotti o rifiuti.

Il nuovo sistema di incentivi biogas, in vigore dal 1 gennaio 2013, prevede la limitazione della somma annuale incentivante le energie rinnovabili a certi valori.
Chi vorrà accedere a questi incentivibiogas dovrà, per i piccoli impianti bioenergetici sotto i 5 MW,iscriversi a un registro aperto fino al raggiungimento della cifra predefinita annuale (nel 2013 sono 170 MW). Una serie di criteri selezionerà le richieste d’iscrizione e il requisito privilegiato è la proprietà dell’impianto di aziende agricole, singole o associate, alimentate a biomasse o biogas e potenza inferiore a 600 MW. Al secondo posto, per gli impianti agro energetici, l’alimentazione degli stessi con sottoprodotti di origine biologica ben definiti in una tabella del decreto.

Gli incentivi biogas stessi per la produzione di energia elettrica sono poi differenziati per potenza (più euro per impianti piccoli) e vedono poi premi ulteriori se la tecnologia usata è capace di abbattere le emissioni in atmosfera a valori minimi prefissati, se operano in regime di cogenerazione ad alto rendimento (produzione di energia elettrica e calore utile), se utilizzano biomasse provenienti da una filiera. Gli impianti alimentati a biomassa fino a 200 KW e quelli a biogas fino a 100 KW non sono soggetti all’iscrizione al registro e ottengono direttamente l’incentivo per la potenza che hanno (biogas 18 €/MWh).

Tariffe Incentivanti

Gli incentivi biogas vengono erogati dal GSE ed hanno una durata di 20 anni. L’incentivo ha una formula di calcolo diversa a seconda che l’impianto abbia potenza elettrica nominale inferiore o superiore ad 1 MW (1.000 kW). Gli impianti di potenza superiore a 5 MW, inoltre, accedono al sistema di incentivazione a seguito di una partecipazione a procedure competitive di aste al ribasso.

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green energy: scopriamo che cos’è

Green energy è un tipo di produzione ed utilizzazione dell’energia che permette lo sviluppo sostenibile. Il concetto di green energy comprende tre punti fondamentali:

  • Dal punto di vista della produzione,green energy è legata al concetto di produzione di energia rinnovabile;
  • Dal punto di vista dell’utilizzazione,green energy significa efficienza e risparmio energetico;
  • Dal punto di vista dell’impatto ambientale,green energy implica minor inquinamento

Si tratta quindi di un approccio ampio che non riguarda solo la produzione energetica, ma anche il suo utilizzo, inserendosi pertanto in un’ottica complessiva di sviluppo sostenibile e di green energy.

Alcune definizioni di green energy:

  • Green Energy: approvvigionamento energetico che raggiunge le necessità del futuro senza compromettere la capacità delle generazioni future di raggiungere le loro necessità. La green energy ha due componenti chiave:energia rinnovabile e efficienza energetica.
  • Green Energy: Energia che è rigenerabile nella durata di una generazione e non causa danni a lungo termine all’ambiente

Sul fronte della produzione della green energy,cioè energia sostenibile, il riferimento principale sono ovviamente le energie rinnovabili cioè quelle fonti che per loro natura non sono “esauribili” sulla scala dei tempi umani, come ad esempio l’energia idroelettrica,l’energia solare,l’energia eolica,l’energia del moto ondoso,l’energia geotermicael’energia mareomotrice.

Punto cardine riguardante la modalità di produzione della green energy è che prevede un approccio su scale più piccole,maggiormente sostenibili dall’uomo e dall’ambiente, preferendo dunque reti di produzione “distribuite”che facciano perno sulla microgenerazione e cogenerazione, invece dei grandi impianti centralizzati.

Sul fronte dell’impatto ambientale l’interesse per la green energy nasce sicuramente da necessità ambientali quali:

  • riduzione dell’emissioni delle principali sostanze nocive, frutto dei tradizionali utilizzi dei combustibili fossili di origine organica (petrolio e derivati, gas, carbone etc…) che hanno caratterizzato per gran parte del Novecento la principale fonte di energia;
  • riduzione degli inquinanti dell’atmosfera, dell’idrosfera (a causa delle sostanze che vengono riversate illegalmente nelle falde acquifere, fiumi, laghi e mari)

Green Energy: energia sostenibile

  • Il passaggio verso la green energy richiederà cambiamenti non solo nei modi in cui viene fornita l’energia, ma anche in quelli in cui è usata e la riduzione della quantità di energia richiesta per la consegna di vari beni o servizi è essenziale.
  • La green energy e l’uso energetico efficiente sono detti i “pilastri gemelli” della politica sull’energia sostenibile.
  • La green energy e l’efficienza energetica non sono più settori di nicchia promossi soltanto da governi e ambientalisti.

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Scopriamo che cos’è un impianto a biomasse.

L’impianto a biomasse è un impianto per la produzione di energia elettrica che utilizza biomasse come combustibile.

Un impianto a biomasse  alimenta facilmente apparati di piccole dimensioni con potenze inferiori a 0,5Wt. L’utilizzo di un impianto biomasse di solito è finalizzato alla produzione di acqua calda sia per uso sanitario che per riscaldamento.

In Italia i vantaggi derivanti dall’impiego di un impianto a biomasse sono ancora poco noti e le potenzialità degli impianti a biomasse costituiscono un settore da espandere, incentivare e che racchiude interessanti possibilità di investimento.

Vantaggi di impianto a biomasse

Il materiale che può essere utilizzato come combustibile di un impianto a biomasse è rappresentato da composti di origine animale:

  • farine
  • grassi
  • escrementi di avicoltura

composti di origine vegetale:

  • legna a ciocchi
  • lolla di riso
  • sansa esausta
  • scarti dell’agricoltura
  • cippato di legno
  • scarti di frantoio
  • foglie secche triturate
  • sottoprodotti di segheria

Impianto a biomasse vantaggi per l'ambiente

Vantaggi nell’utilizzo dell’impianto biomasse

Con l’installazione di un impianto biomasse è possibile sfruttare al meglio l’energia poiché le biomasse sono una fonte di energia rinnovabile e quindi non soggetta ad esaurimento (contrariamente ai combustibili fossili)

La costruzione e l’utilizzazione di un impianto biomasse permette risparmi economici poiché le biomasse sono più economiche dei combustibili fossili e molte volte il loro utilizzo risolve anche un problema (si considerino i termovalorizzatori che producono energia elettrica ed acqua calda per teleriscaldamento bruciando il CDR cioè il combustibile da rifiuto che è annoverato tra le biomasse).

Le biomasse di origine vegetale utilizzate in questi impianti immettono nell’ambiente esterno una quantità di CO2 pari a quella che piante ed alberi da cui provengono hanno assorbito per fotosintesi durante la crescita.

L’impianto a biomasse permette la produzione di energia da fonte rinnovabile. In sintesi questo significa:

  • Minori emissioni di gas-serra.
  • Riciclaggio economico dei rifiuti, con ricaduta positiva sull’impatto ambientale
  • Ottimi profitti economici

Funzionamento impianto a biomasse

Il cuore dell’impianto a biomasse è costituito dalla caldaia a fiamma inversa cioè una caldaia incui la camera di combustione è sistemata sotto il piano su cui viene accatastato il combustibile.

Come funziona un impianto a biomasse

Il funzionamento dell’impianto a biomasse è caratterizzato dalla presenza di ventole che forzano l’aria comburente e la dividono in due flussi. Questi due flussi di aria sono fondamentali per il processo di trasformazione che nell’ impianto a biomassetrasforma le biomasse in energia e calore.

Il procedimento di trasformazione in un impianto a biomasse si svolge secondo le seguenti fasi:

  1. un flusso di aria comburente viene diretto sulla griglia su cui è accatastato il combustibile e dà inizio alla combustione;
  2. i gas prodotti dalla combustione scendono tramite la griglia in una seconda camera dove vengono a contatto con un secondo flusso di comburente e completano la combustione
  3. L’impianto a biomasse è completato da un accumulatore di calore, un boiler per l’acqua e una centralina di controllo.

Nell’impianto a biomasse la combustione avviene man mano che la massa combustibile si avvicina alla griglia e quindi in maniera lenta, progressiva e controllabile. Le caratteristiche dell’impianto a biomasse fanno in modo che la potenza erogata dalla caldaia sia stabile e che il rendimento sia elevato, nell’ordine del 90%.

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L’impianto a biogas

Un impianto a biogas serve a convertire risorse animali e chimiche in energia rispettando l’ambiente.

L’impianto a Biogas funziona tramite un processo di fermentazione controllata delle biomasse (liquami, rifiuti agroindustriali, etc.) e può arrivare a produrre biogas molto ricco di metano, sino al 70%.

Nell’impianto a Biogas il materiale organico viene attaccato da batteri e da questi digerito: in questa fase si genera il biogas, che successivamente alla combustione in un generatore produce energia e calore.

L’energia prodotta da impianto biogas può essere energia elettrica o energia termica. L’energia elettrica può venire immessa direttamente nella rete elettrica nazionale oppure in un cogeneratore. L’energia termica è utilizzabile tra le altre cose per il riscaldamento delle abitazioni.

Materie prime per impianto biogas

Per la produzione di energia in un impianto a biogas possono essere utilizzati i più svariati materiali organici: si possono utilizzare tutti i tipi di biomassa composti secondo le direttive per lo scarto biologico.

I materiali più utilizzati sono: liquame e co-fermentatori in forma di insilato di mais, insilato d’erba, grassi, fanghi depurati e resti umidi.

Esempio di impanto biogas

Com’è fatto un impianto biogas a fermentazione umida

Un impianto biogas a fermentazione umida è composto da 4 elementi principali:

  • vasca di raccolta
  • digestori (fermentatori)
  • vasca di stoccaggio che rimanda indietro il prodotto
  • centrale di cogenerazione

Nella vasca di raccolta affluiscono il liquame e altri substrati  e dove vengono temporaneamente depositati. Se necessario questebiomasse vengono sminuzzate, condensate e mescolate.

Il fermentatore è la parte centrale dell’impianto a biogas. Per garantire una buona fermentazione questa parte dell’impianto a biogas deve essere impermeabile sia all’acqua che al gas ed è anche necessario che sia  illuminato internamente. Un dispositivo di miscelazione serve a conservare il substrato ben miscelato e omogeneo e a tenere a contatto substrato e batteri.

Il biogas prodotto viene pulito e desolforizzato e stoccato in una vasca di stoccaggio del gas.

Alla fine viene attraverso un cogeneratore il biogas prodotto viene per lo più trasformato in corrente elettrica. Il calore prodotto invece viene utilizzato per riscaldare il fermentatore, l’igienizzatore e per gli edifici limitrofi agricoli o abitativi.

Impianto biogas: fermentazione a secco

Un impianto a biogas con fermentazione a secco utilizza un processo  di digestione nel quale il materiale da fermentare ha una consistenza tale da non poter essere convogliato in un sistema di pompaggio.

Con la fermentazione a secco l’impianto a biogas può essere sfruttato anche dai coltivatori, perché possono venire fermentati in maniera continua o discontinua piante, resti di raccolto e rifiuti biologici.

I processi della fermentazione a secco rappresentano una soluzione alternativa alla tradizionale fermentazione di un impianto biogas e hanno le basi per un utilizzo futuro perché agevolano la fermentazione dal punto di vista tecnico e non hanno bisogno di liquame o di un substrato liquido.

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le fiere delle energie rinnovabili

Le fiere energie rinnovabili rappresentano un’opportunità interessante per il settore agricolo.

Nelle fiere energie rinnovabili vengono presentati sia nuovi modi per sfruttare le risorse del campo tramite l’utilizzo delle biomasse, del fotovoltaico, dell’eolico e di tutte le energie rinnovabiliche i nuovi macchinari e impianti per lo sfruttamento delle biomasse, la produzione di energia fotovoltaica o eolica.

Le energie rinnovabili stanno diventando un vero e proprio business e le fiere delle energie rinnovabili sono un’importante occasione per poter discutere di business ed eventualmente ampliare il proprio.

Il settore delle fiere energie rinnovabili è in grandissima espansione.
L’innovazione tecnologica procede rapidamente e per questo le fiere delle energie rinnovabili rappresentano un’ottima occasione per presentare e/o trovare le ultime scoperte sulle energie rinnovabili e i nuovi macchinari.

Energie rinnavabili fiere ed eventi

Le fiere energie rinnovabili offrono l’opportunità di incontrare altri professionisti ed aziende e di mettersi a confronto.

Le fiere energie rinnovabili sono anche una grande occasione per stipulare nuovi accordi commerciali.

Le energie rinnovabili sono un settore in espansione: per questo è utile partecipare ai convegni/workshop e seminari per restare aggiornati sulle ultime novità in campito tecnico-scientifico, sulla regolamentazione e gli incentivi disponibili per il settore delle energie rinnovabili.

La fiera BioEnergyItaly

BioEnergy Italy è la fiera annuale di Cremona Fiere delle energie rinnovabilipiù importante d’Italia.
A BioEnergy Italy, la fiera delle biomasse ed energie rinnovabili è possibile presentare la propria azienda, i propri prodotti e partecipare a convegni e seminari.Fiere energie rinnovabili in Italia

BioEnergy Italy è un salone interamente dedicato alle fonti rinnovabili di energia, con focus particolari sullebiomasse e energie rinnovabili.

Il punto di forza di BioEnergyItaly è che si tiene aCremona,sede del distretto agro-energetico più importante d’Italia.

Il 100% dei visitatori di BioEnergy Italy è composto da operatori professionali tra allevatori, agricoltori, industria alimentare, distributori, certificatori, amministratori pubblici etecnici delle rinnovabili.

La Fiera BioEnergy Decentral

A livello europeo la più importantefiera delle energie rinnovabili è BioEnergy Decentral che si tiene ogni due anni ad Hannover nel mese di novembre.

BioEnergy Decentral rappresenta l’intero settore degli sviluppi tecnologici nel campo della bioenergia, l’energia rigenerativa e la tecnologia sull’alimentazione energetica decentralizzata.

Costituisce una piattaforma unica nel suo genere dell’alimentazione energetica decentralizzata ed è accompagnata da un programma settoriale di qualità.Fiere energie rinnovabili nel mondo

Fiere Energie rinnovabili mondiali

Congresso Internacional de Bioenergia: la fiera

Il Congresso Internactional de Bioenergia è uno dei più importanti forum per le discussioni in materia di energie rinnovabili in Brasile. L’evento riunisce imprenditori, tecnici, ricercatori e professionisti nel campo delle biomasse, biocarburanti, la produzione di energia e delle energie alternative in tutto il paese e l’America Latina.

Il Congresso Internacional de Bioenergia si compone di una fiera dove ci sono workshop e seminari in cui vengono presentate le ultime tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, in particolare biomassa e biocarburanti provenienti da scarti agricoli, la silvicoltura, la canna da zucchero e anche rifiuti urbani.

BioEnergy Combustibili e Prodotti Conference & Expo:

Bioenergy Fuels and Products conference & expo è tenuto da moderatori e relatori che affrontano gli argomenti sulle materie prime dei prodotti e degli sviluppi del mercato e delle tecnologie bio-processo.

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Tipologie di energie rinnovabili

Le energie rinnovabili sono quelle forme di energia generate da fonti di energia che si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Sono alternative alle tradizionali fonti fossili, e in buona percentuale pulite, poiché non rilasciano nell’atmosfera sostanze nocive o clima-alteranti, come per esempio l’anidride carbonica. Della “famiglia” fanno parte  l’energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina e geotermica.

Le energie rinnovabili o risorse rinnovabili, sia di materia sia di energia, sono risorse naturali che, per caratteristiche naturali o per effetto della coltivazione dell’uomo, si rinnovano nel tempo e risultano quindi disponibili per la sopravvivenza umana pressoché indefinitamente cioè non esauribili.

Una risorsa rinnovabile si dice anche “sostenibile”, se il tasso di riproduzione della medesima è uguale o superiore a quello di utilizzo. Tale concetto implica la necessità di un uso razionale delle energie rinnovabili ed è particolarmente importante per quelle risorse – quali, ad esempio, le forestali – per le quali la disponibilità non è indefinita, rispetto ai tempi d’evoluzione della civiltà umana sulla Terra, quali invece, ad esempio, le fonti solari o eoliche.

Le risorse rinnovabili presentano numerosi vantaggi, di cui i maggiori sono senza dubbio l’assenza di emissioni inquinanti durante il loro utilizzo (per questo sono dette “fonti pulite”) e la loro inesauribilità. L’utilizzo di queste fonti non ne pregiudica la disponibilità nel futuro e sono preziosissime risorse per creare energia riducendo al minimo l’ impatto ambientale. In questo modo si tutela la natura nel rispetto delle prossime generazioni e, oltretutto, si limitano i costi di produzione e distribuzione di energia.

I vari tipi di energie rinnovabili:

ENERGIA SOLARE: è la fonte primaria di energie rinnovabili sulla Terra, e rende possibile la vita. Viene normalmente utilizzata dagli organismi che eseguono la fotosintesi, detti anche “vegetali” . Dal sole derivano più o meno direttamente quasi tutte le altre fonti energetiche disponibili all’uomo quali i combustibili fossili, l’energia eolica, l’energia del moto ondoso, l’energia idroelettrica, l’energia da biomassa con le sole eccezioni dell’energia nucleare, dell’energia geotermica e dell’energia delle maree.

L’energia solare può essere utilizzata per generare elettricità (fotovoltaico) o per generare calore (solare termico).

ENERGIA GEOTERMICA: viene generata  per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi breviSi basa sullo sfruttamento del calore naturale della Terra (Gradiente geotermico) dovuto all’energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi quali l’uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all’interno della terra. Studi specifici hanno dimostrato che con il solo geotermico si potrebbe soddisfare il fabbisogno energico planetario per i prossimi 4000 anni.

ENERGIA EOLICAl’energia eolica è il prodotto della conversione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia, elettrica o meccanica. Abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita, non produce gas a effetto serra. E nonostante sia intermittente, in quanto dipende dalla presenza di un’adeguata quantità di vento, la sua diffusione in termini di kilowattora prodotti al mondo sta comunque crescendo continuamente nel tempo.

Tanti pro dell’energie rinnovabili eoliche, ma ci sono anche delle controindicazioni, come l’impatto estetico deturpante e l’estrema pericolosità di queste costruzioni per gli stormi di uccelli.

Mettendo insieme tutto questo potenziale possiamo renderci conto di come davvero, oggigiorno, l’uomo può far fronte ai propri fabbisogni utilizzando in maniera maggiormente attiva e rispettosa le risorse che la natura e i suoi elementi mettono a disposizione.

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La produzione di biogas e i vantaggi che essa porta

Il biogas è una miscela di vari tipi di gas(per la maggior parte il 50% – 80% è metano) prodotti dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (mancanza di ossigeno) di residui organici che provengono da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell’agro-industria.

L’intero processo di produzione di biogas si basa sulla decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi dibatteriche produconoanidride carbonica, idrogenomolecolare emetano(metanizzazione deicomposti organici).

Il biogas si distingue dal cosiddetto “compostaggio” che avviene in ambiente aerobico.

Biogas da residui organici

Da cosa si produce bio-gas

Le materie prime utili alla produzione di biogas sono numerose e molto diversificate tra loro: scarti dell’industria agricola,resti animali o vegetali,liquami zootecnici ed escrementi animali, ma anche rifiuti organici urbani.

Sono state sviluppate tecnologie ed impianti specifici che tramite l’utilizzo di batteri in appositi “fermentatori” chiusi (da non confondere con gassificatori) sono in grado di estrarre biogas in grandi quantità. Si parla di:

  • biogas dai rifiuti organici urbani(preferibilmente da raccolte differenziate)
  • biogas dal letame degli allevamenti intensivi
  • biogas da fanghi di depurazione
  • biogas dai residui dell’agro-industria

Le discariche di rifiuti urbani sono delle grandi fonti di produzione di biogas: normalmente raccolgono circa il 30-40% di rifiuti organici. Nelle discariche si sviluppa spontaneamente biogas che può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica: molti vantaggi possono derivare dallo sfruttamento a fini energetici del processo di fermentazione dei rifiuti urbani.
Il biogasche si sprigiona nelle discariche deve essere captato per evitarne la diffusione nell’ambiente: a titolo di esempio, da una discarica di circa 1.000.000 metri cubi che cresce di 60.000 m³ l’anno, si possono estrarre quasi 5,5 milioni di metri cubi di biogas l’anno (oltre 600 m³ ogni ora).

Come si utilizza il bio-gas

Il biogas è formato prevalentemente da metano, pertanto con un necessario processo di depurazione e separazione di altri componenti (per esempio, anidride carbonica e zolfo), può essere usato come biometano per autotrazione(auto e veicoli a metano). Quest’ultima applicazione ha trovato buon successo in Paesi dell’Europa centrale e settentrionale quali Svizzera, Germania, Svezia ecc., e in via sperimentale anche in Italia: costituisce una delle più concrete promesse nel campo della mobilità eco-sostenibile.

Ilbio-gas prodotto dal trattamento di matrici solide(definitoa secco) può essere utilizzato per la combustione in caldaie da riscaldamentoo per produrre energia elettricae/ocalore.

Biogas

Vantaggi del biogas

Dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente la produzione di biogas presenta alcuni vantaggi.
Uno dei vantaggi ecologici legati al biogas consiste nel fatto che durante il processo di fermentazione non si produce “nuova” anidride carbonica, ma si accelera semplicemente il ritorno nell’atmosfera di CO2 che può essere poi riassorbita dalle piante (contrariamente a quanto accade per quella generata dalla combustione dei carburanti fossili).

Un ulteriore risvolto ecologico nell’utilizzo del biogas sta nel fatto che la combustione impedisce la diffusione nell’atmosfera del metano emesso naturalmente dalla decomposizione di carcasse e vegetali: il metano è uno dei gas-serra più pericolosi ed è quindi auspicabile la sua degradazione in CO2 e acqua per combustione. L’emissione di 1 kg di CH4, in un orizzonte temporale di 100 anni, equivale ad emettere 25 kg di CO2(IPCC 2007).

Sono i paesi freddi del Nord Europa a fare un uso più rilevante delle tecnologie per la produzione di biogas, mentre in Italia gli impianti attivi sono in numero ancora molto ridotto e concentrati prevalentemente al Nord.
Il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ha tentato di incentivare l’utilizzo del biogascome fonte alternativa, unitamente alla biomassa, stanziando fondi anche per 20milioni di euro destinati alla costruzione di impianti produttivi.

Centrale biogas

Impianti di produzione biogas

Esistono varie tipologie di impianti di produzione di biogas indirizzati a trattare matrici organiche differenti,liquide o solide.

Gli impianti di biogas a secco sono idonei al trattamento di matrici prevalentemente solide e non hanno bisogno di liquami per il loro funzionamento: l’acqua necessaria al processo è legata all’umidità del materiale utilizzato per alimentare l’impianto.

Le componenti principali di un impianto a biogas sono il sistema di miscelazione matrici all’interno del fermentatore/digestore, il caricatore di matrici solide e il sistema di filtrazione del biogas prodotto.

Nel dettaglio un impianto di produzione per biogas è composto da:

  • Serbatoio in cui viene depositata la biomassa e periodicamente aggiunta quella fresca (per aumentare la percentuale di umidità della sostanza organica di partenza si aggiunge solitamente un minimo d’acqua);
  • Dispositivo di regolazione della portata, che consente al refluo di entrare per gravità nell’impianto;
  • Miscelatore, necessario per garantire una certa omogeneità del liquame ed evitare il formarsi di eventuali sedimenti;
  • Digestore anaerobico, ermeticamente chiuso e coibentato, in cui il liquame precipita nella parte inferiore, mentre il biogas gorgoglia verso la parte superiore del digestore;
  • Recipiente esterno dove viene convogliato il liquame digerito;
  • Serbatoio finale di stoccaggio.

Per lo stoccaggio la temperatura del bio-gas deve essere mantenuta costantemente al di sopra dei 15 gradi.

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Come funziona la cogenerazione

La cogenerazione: produrre elettricità e calore

La cogenerazioneè un sistema efficiente per produrre in maniera combinata elettricità e calore da un unico impianto.

La cogenerazione viene spesso identificata dalla sigla inglese CHP, acronimo di “combined heating and power”. 

Il valore aggiunto di unsistema di cogenerazioneconsiste nella possibilità di produrre elettricità e allo stesso tempo di recuperare quel calore che di solito rimane inutilizzato e viene disperso in atmosfera.

Cogenerazione per l'energia

La combustione nella cogenerazione consente tre vantaggi:

  • maggiore rendimento della combustione attraverso l’uso di tecnologie più efficienti;
  • minore spreco nella distribuzione dell’energia elettrica;
  • produzione congiunta di riscaldamento ed elettricità.

Generalmente solo il 40% dell’energia che si libera dalla combustione nei motori viene trasformata in elettricità.
La restante parte per ben il 60% si traduce in calore, ma tale energia termica viene dispersa nell’ambiente senza produrre alcun beneficio.

Rispetto alle centrali elettriche, la cogenerazione si realizza mediante piccoli impianti. In breve si tratta di mini-impianti in grado di generare calore ed elettricità per grandi strutture (es. ospedali, alberghi ecc.) o piccoli centri urbani. La combustione nelle piccole centrali a cogenerazione raggiunge risparmi fino al 40% nell’utilizzo delle fonti primarie di energia.

Lo scopo del processo di cogenerazione è quello di recuperare l’energia termica indotta dalla combustione per produrre elettricità e calore. In questo modo la potenzialità dell’impianto viene sfruttata fino ad oltre il 90%.

A parità di combustibile consumato il totale dell’energia fornita in un processo di cogenerazione è più che raddoppiata rispetto a quanto accade con un tradizionale impianto di generazione elettrica, con evidenti vantaggi sia a livello economico che sotto il profilo ecologico, dato che si riducono le emissioni di CO2 e di inquinanti.

Sfruttando un impianto di cogenerazione per esigenze di autoconsumo si minimizzano le dispersioni di energia elettrica che inevitabilmente si verificano durante il trasporto della stessa lungo la rete di distribuzione nazionale. Questo aspetto è collegato ai concetti di microgenerazione e localizzazione.
Con il termine microgenerazione si indicano impianti di cogenerazione sotto i 50 kW destinati alle necessità – relativamente limitate – di un’unica struttura (piccole e medie imprese, case di cura, ospedali, comunità…).
Con il termine localizzazione si indica la prossimità dell’impianto alla struttura di riferimento proprio allo scopo di ridurre le dispersioni di energia dovute al trasporto.

Nel caso della cogenerazione il punto di produzione dell’energia è situato nei pressi della zona di consumo, una caratteristica che permette anche il riutilizzo del calore per il teleriscaldamento delle abitazioni. In questo modo la cogenerazione fornisce contemporaneamente riscaldamento ed energia elettrica.

La cogenerazione ha aperto la strada alla trigenerazione ovvero al processo che produce elettricità ed energia termica sia sotto forma di calore che di acqua refrigerata utile per il condizionamento o per i processi industriali che necessitano di basse temperature. In questo modo è possibile ad esempio gestire la temperatura degli ambienti di un luogo pubblico a seconda delle stagioni e delle condizioni climatiche esterne, raffreddando quando fa caldo e riscaldando quando fa freddo.

La configurazione più comune di un cogeneratore prevede l’integrazione tra un motore collegato a un generatore elettrico e un sistema di recupero del calore.

Esistono diverse tipologie di impianti di cogenerazione in base alla scala di produzione. La cogenerazione macro è solitamente utilizzata nelle industrie e per il teleriscaldamento di interi quartieri urbani o comuni. La cogenerazione micro  è utilizzata per soddisfare la domanda su scale minori.

La combustione nella cogenerazione brucia derivati delle fonti primarie fossili come una qualsiasi centrale elettrica. Le sostanze inquinanti prodotte da un impianto a cogenerazione possono essere ridotte mediante l’uso di biocombustibili (es. biodiesel).

Cogenerazione per non sprecare energia

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Cosa sono le bioenergie ?

 

Che cosa sono le bioenergie ? Le bioenergie sono la produzione di energia da biomasse, comprendono processi che sfruttano una grande varietà di materiali di natura estremamente eterogenea.
Secondo il Dlgs 29 dicembre 2003, N. 387 una biomassa è “la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali ed animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani”.
Questa definizione di cosa sono le bioenergie include una grande varietà di prodotti vergini e di residui a matrice organica, che, per semplicità possono essere raggruppati in cinque categorie principali:

  • comparto agricolo: coltivazioni agricole dedicate, residui colturali provenienti dall’attività agricola;
  • comparto agroforestale: residui delle operazioni selvicolturali, delle attività agroforestali, utilizzazione di boschi cedui, ecc;
  • comparto zootecnico:  reflui zootecnici e scarti animali;
  • comparto industriale: residui provenienti dalle industrie del legno, della carta, dell’industria agroalimentare, ecc.;
  • rifiuti urbani: residui delle operazioni di manutenzione del verde pubblico e frazione umida di rifiuti solidi urbani.

Infine nel settore degli impieghi le bioenergie coprono praticamente tutte le applicazioni principali, dalla grande generazione elettrica in impianti più o meno convenzionali, alla cogenerazione, al riscaldamento/ condizionamento civile, industriale e in agricoltura, all’uso nei trasporti, interessando d fatto i più diversi settori tecnologici, da quello più tradizionale della combustione domestica ai più sofisticati come l’aviazione.

Per sapere cosa sono le bioenergie basta sapere che la biomassa può essere direttamente impiegata nella produzione di energia o essere convertita in biocombustibili liquidi (bioliquidi) o gassosi (biogas).
In ragione di tale caratteristica, si è soliti suddividere il mondo delle bioenergie in tre filiere principali:

  • Biomasse solide
  • Bioliquidi
  • Biogas

Le caratteristiche di queste tipologie di biocombustibili le rendono idonee a molteplici utilizzi in campo energetico:

  • la produzione di energia elettrica
  • la produzione di energia termica
  • la produzione di biocarburanti per autotrazione.

In sintesi, i processi di conversione delle biomasse in energia possono essere ricondotti a due grandi categorie che mostrano cosa sono le bioenergie:

  • processi termochimici, basati sull’azione del calore che innesca le reazioni chimiche necessarie a trasformare la materia in energia (combustione): le biomasse più adatte a subire processi di conversione termochimica sono la legna e tutti i suoi derivati (segatura, trucioli, ecc.), i più comuni sottoprodotti colturali (paglia di cereali, residui di potatura della vite e dei fruttiferi, ecc.), alcuni scarti di lavorazione (lolla di riso, pula, gusci, noccioli, ecc.) e oli vegetali grezzi o raffinati (palma, colza, jatropha);
  • processi biochimici, basati sulle reazioni chimiche innescate da enzimi, funghi e micro-organismi, che si formano nella biomassa in particolari condizioni (fermentazione): idonei alla conversione biochimica sono le colture acquatiche, come le alghe, alcuni sottoprodotti colturali (foglie e steli di barbabietola, prodotti ortivi, patata, ecc.), scarti di lavorazione, reflui zootecnici e alcune tipologie di reflui urbani ed industriali.

 

In Italia, le bioenergie rappresentano un settore in crescita costante, anche se in netto ritardo rispetto ad altre nazioni europee, come Austria e Germania, dove da tempo, ad esempio, le stalle sono dotate di impianti a biogas per recuperare, da un lato, i sottoprodotti derivati dall’allevamento, e, dall’altro, per risparmiare sia sui costi di smaltimento che di gestione.

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Biomasse: che cosa sono?

Biomasse: cosa sono?

Con il termine “Biomassa” si indica una serie di materiali di origine biologica, generalmente scarti di attività agricole, che possono essere modificati attraverso vari procedimenti per ricavarne combustibili o direttamente energia elettrica e termica. 

Le biomasse sono quindi dei materiali di derivazione totalmente biologica.

Cosa sono quindi le biomasse?
 Le Biomasse sono tutto l’insieme dei materiali biodegradabili.

Le biomasse comprendono fra l’altro la legna da ardere, i residui di attività agricole e forestali, gli scarti delle industrie alimentari, i liquidi reflui derivanti dagli allevamenti, le alghe marine, ma anche piante specificamente coltivate per la produzione di energia e rifiuti organici urbani.

Tutti questi materiali possono essere riutilizzati principalmente per tre finalità:

  • La produzione diretta di carburanti biologici (biofuel)
  • La generazione di energia elettrica e termica (biopower)
  • La realizzazione di composti chimici (bioproducts)

La procedura di trasformazione delle biomasse dipende  dal prodotto finale.

  • I carburanti biologici come bioetanolo, biodiesel, idrocarburi sintetici e oli vegetali possono essere ottenuti per fermentazione, spremitura o altri processi chimici. 
  • L’energia termica può essere ricavata direttamente bruciando la biomassa legnosa (ciocchi di legna o pellet) in caldaie a elevato rendimento o impianti di cogenerazione, che producono anche energia elettrica.
  • Molte biomasse, attraverso uno specifico processo di digestione anaerobica, possono inoltre essere trasformate in biogas , che a sua volta viene impiegato per la generazione diretta di energia o come combustibile.

Il principale limite allo sfruttamento della biomassa come fonte di energia è legato alla carenza di spazi per la coltivazione: per ottenere un significativo beneficio economico sarebbe infatti necessario produrre quantità di materiale molto elevate, sottraendo spazi alla coltivazione per uso alimentare e alle altre attività agricole. Le biomasse, inoltre, non sono disponibili in ogni momento dell’anno e non possono quindi essere utilizzate come fonte univoca di energia.

Sotto il profilo dell’impatto ambientale, invece, la biomassa è una delle fonti di energia più “pulite”, dal momento che la sua produzione e trasformazione genera scarsissimi residui inquinanti e si limita ad accelerare il processo di reintroduzione nell’atmosfera dell’anidride carbonica assorbita dalle piante.

Le biomasse sono quindi “energia rinnovabile e green economy”

Le biomasse sono quindi raggruppabili secondo i seguenti punti:

  • Residui agro-forestali
  • Residui della lavorazione della legna
  • Rifiuti dell’industria agroalimentare
  • Rifiuti umidi urbani
  • Reflui di allevamenti.

Una volta scoperto cosa sono le biomasse, vediamo com’è possibile produrre energia:

Utilizzando i materiali sopra elencati, dette biomasse, e attraverso specifiche centrali termiche, nelle quali vengono bruciate,viene prodotta energia elettrica.
Per molti coltivatori, allevatori e produttori quindi trarre energia dalle biomasse consente da un alto d’eliminare gli scarti prodotti dalle attività agroforestali e contemporaneamente produrre energia. Inoltre dato che la biomassa è esclusivamente di origine vegetale, anche la combustione prodotta risulta “pulita”. Nell’ambiente vengono rilasciate soltanto carbonio, zolfo e azoto, sostanze che il materiale ha accumulato nel corso del suo ciclo vitale, in quantità del tutto inferiori rispetto alle tradizionale fonti di energia.

Anche piccoli allevamenti, agricoltori o produttori, possono dunque far fruttare i loro “rifiuti” e reflui. Grazie al processo di combustione delle biomasse, il rifiuto naturale oggi diventa una fonte rinnovabile valida e pulita.

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