Chirurgia Estetica Salus e la chirurgia low cost: linee guida per la chirurgia estetica all’estero
La chirurgia low cost è il vero fenomeno emergente di questi anni: un mercato in piena espansione, destinato a realizzare fatturati importanti per tutto il 2010. Dietro l’offerta di un prezzo troppo basso, tuttavia, si nascondono spesso sorprese poco piacevoli, e la delusione è sempre in agguato. Come orientarsi nel mare di proposte?
Questo intervento è mirato ad offrire alcune linee guida per chi ha sentito parlare di chirurgia estetica low cost, ed ha in mente un viaggio con lo scopo di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica all’estero.
A titolo di esempio, consideriamo il caso dell’intervento di chirurgia estetica sicuramente più conosciuto e richiesto: l’intervento di aumento del seno, o mastoplastica additiva.
Vediamo innanzitutto, punto per punto, quali sono i fattori di scelta più importanti:
SCELTA DELLE PROTESI CHIRURGICHE
Le protesi utilizzate nell’intervento di mastoplastica additiva sono di improtanza cruciale. La loro scelta è determinante al fine di scongiurare le più gravi complicanze a breve e/o lungo termine, che spesso costituiscono gli spiacevoli strascichi di un intervento di chirurgia estetica. Pensiamo solo alle più frequenti e conosciute: la contrattura capsulare e il rischo di rottura degli impianti mammari:
Contrattura capsulare. La contrattura capsulare è il risultato di una reazione da corpo estraneo. Quando è grave, può provocare dolore e mal posizionamento dell’impianto. Si rendono quindi necessari interventi locali (rottura manuale della capsula) o generali per la sua totale o parziale asportazione e la sostituzione della protesi. La frequenza di contrattura capsulare è drasticamente inferiore per gli impianti a superficie testurizzata di ultima generazione, prodotti dalle aziende leader del mercato.
Rottura/perdite. Uno studio ha cercato di correlare la generazione degli impianti alla frequenza di rottura, riportando il 95% dei casi per le protesi di vecchia concezione, realizzate fino alla metà degli anni ’90, e solo del 3.2% per gli impianti di nuova generazione.
In sintesi: occorre scegliere accuratamente il tipo di protesi da impiantare, al fine di scongiurare la necessità di un nuovo intervento chirurgico riparatore entro cinque anni da quello iniziale.
E’ facile intuire come protesi estetiche di qualità elevata, realizzate dalle case produttrici più importanti, non possano avere costi ridotti. A seconda della tipologia prescelta, i prezzi si aggirano mediamente dagli 800 ai 1200 euro. Si tratta di prodotti di eccezionale qualità, frutto di studi e tecnologie avanzatissime, e garantiti praticamente a vita.
SCEGLIERE IL CHIRURGO ESTETICO
Un chirurgo estetico che si rispetti è un serio professionista che ha maturato anni di studi ed esperienze sul campo, in Italia e all’estero, dove ha frequentato tirocini, corsi di specializzazione e aggiornamento nel campo della chirurgia estetica. La sua formazione è, di fatto, permanente: il carattere stesso della sua professione lo obbliga a frequenti viaggi per tenersi al passo dell’evoluzione delle tecnologie. Tutto questo rappresenta per il chirurgo estetico un costo: va da sé che un professionista esperto e competente non può permettersi di abbassare il suo onorario sotto una certa soglia minima, che in Italia si aggira intorno ai 1500 euro.
Ma il costo del chirurgo estetico è elevato anche in ragione della copertura assicurativa che tutela il suo lavoro: le pesanti responsabilitá civili e penail, oltre naturalmente a quellle morali ed etiche, connesse al buon esito di un intervento di chirurgia estetica ricadono tutte sulle spalle del chirurgo, che non può evidentemente assumerle per una cifra minore.
Lo stesso discorso si applica ovviamente all’anestesista, la cui responsabilità è altrettanto cruciale.
SCELTA DELLO STAFF
Ma non occorre prestare attenzione solo alla scelta dell’anestesista: nel team che dovrà effetuare l’intervento di chirurgia estetica, giocano un ruolo determinante anche l’infermiera di sala operatoria e l’aiuto chirurgo (che spesso è più di uno, per interventi estetici di una certa complessità).
I costi minimi di uno staff chirurgico preparato e competente non possono essere inferiori ai 1200 euro complessivi. Scendere al di sotto di tale soglia significa spesso affidarsi a personale con meno esperienza e competenze specifiche.
SCEGLIERE LA CLINICA ESTETICA
Si tratta di una banalità, ma spesso non sembra essere così ovvio. Talvolta le cause più frequenti di insuccesso nella chirurgia estetica potrebbero essere facilmente evitate operando in strutture adeguate e a norma. La clinica estetica, in sostanza, deve garantire l’assoluta e totale sicurezza. Non è pensabile di eseguire in ambulatorio un intervento di chirurgia estetica, quale esso sia. Purtroppo, è una pratica ancora oggi ricorrente, con esiti anche drammatici.
Tutte le cliniche estetiche si dichiarano sicure, almeno sulla carta. Ma valutiamo con più attenzione i criteri:
la struttura operante deve disporre, al suo interno, di una sala di terapia intensiva con unità di rianimazione per far fronte alle eventuali complicanze, disponibile 24 ore su 24 e sette giorni su sette.
la clinica deve comprendere al suo interno un laboratorio di analisi, in grado di fornire il più velocemente possibile i risultati degli esami necessari a far fronte ad eventuali complicazioni che possano verificarsi durante l’inervento, specificatamente per quanto riguarda l’ anestesia;
fondamentale è l’assoluta pulizia e l’asetticitá dei locali dove si svolgerá l’intervento. Va da sé che un ambulatorio non può essere il luogo più adatto a rispondere ai massimi criteri di asetticità.
Non solo in sala operatoria l’igiene è determinante: che si tratti di day hospital (senza il pernotto all’interno della clinica) o di una lunga degenza, la struttura deve comunque garantire la pulizia assoluta dei locali. Specialmente dopo l’intervento, il rischio di infezioni è particolarmente elevato.
L’insieme di questi fattori porta ad un’unica conclusione: effettuare un intervento di mastoplastica additiva in Italia NON PUO’, a conti fatti, costare meno di cinquemila euro, se eseguita in day hospital (e quindi senza considerare le ingenti spese di degenza). Scendere al di sotto di questa soglia significa uno scadimento sostanziale in qualità. Trattandosi di un intervento di chirurgia, è facile capire come ciò comporti il più delle volte mettere a serio repentaglio la propria salute. Pubblicizzare servizi di chirurgia estetica low cost, come spesso si vede in certi siti, senza neppure menzionare il nome del chirurgo estetico, l’indirizzo della clinica e la marca delle protesi utilizzate quivale, a nostro avviso, ad esporre il paziente ad una vera e propria roulette russa.
LA SITUAZIONE DELLA CHIRURGIA ESTETICA ALL’ESTERO
Iniziamo a sgombrare il campo da un equivoco ricorrente: chirurgia estetica all’estero e chirurgia estetica low cost non sono sinonimi. La scelta di operarsi, ad esempio, in Sri Lanka, che si sta rapidamente affermando come frontiera emergente della chirurgia estetica economica, oppure di operarsi a Houston negli U.S.A. non può ovviamente essere dettata dalle medesime considerazioni. L’intervento viene effettuato in base a parametri qualitativi differenti, e non può avere lo stesso costo.
In linea generale, si sente spesso parlare di “bisturi trip”, ovvero di un viaggio al fine di effettuare un intervento di chirurgia estetica all’estero, in riferimento soprattutto ad alcune mete, molto ambite dagli europei per la vicinanza, e per i prezzi estremamente contenuti: Polonia, Tunisia e Slovenia le più ricercate. Ma non solo: più recentemente anche Thailandia, Sud Africa, al di fuori dei confini europei, stanno prepotentemente imponendosi nel mercato della chirurgia estetica low cost. Il motivo della scelta è essenzialmente di ordine economico: il costo della mastoplastica additiva è mediamente di € 2900, volo ed hotel compresi. Ma non è infrequente trovare chi pratica prezzi nettamente al di sotto dei duemila euro.
Ma si tratta di interventi estetici di qualità? E’ difficile generalizzare; ogni realtà è complessa e andrebbe analizzata nel suo ambiente specifico. I parametri qualitativi sono molto oscillanti. In alcuni casi è possible trovare ottimi chirurghi plastici, dotati di una notevole preparazione tecnica ma di senso estetico, a volte, discutibile. Il più delle volte il Paese prescelto non offre una tradizione di chirurgia plastica ed estetica consolidata (specialmente nel sud-est asiatico), e i servizi disponibili non sono all’altezza degli standard qualitativi italiani. Generalmente, l’assistenza pre e post operatoria è scarsa o nulla, le difficoltà linguistiche spesso insormontabili e la visita di controllo in Italia impossibile.
NON IL SOLITO LOW COST.
Non occorre certo spendere parole per descrivere l’eccellenza dei chirurghi sudamericani, che sono stimati tra i migliori al mondo. Il motivo risiede fondamentalmente nella lunga ed importante tradizione storica di questo Paese nell’ambito della chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva, che nessun’altra nazione al mondo può vantare. La moderna chirurgia estetica è stata fondata proprio da un sudamericano, il Prof. Ivo Pitanguy , che negli anni settanta ha rivoluzionato il mondo della chirurgia e imposto di fatto la scuola brasiliana come la più avanzata al mondo.
Spesso però, pur vantando un’indiscutibile eccellenza tecnica, le strutture in Brasile non sono all’altezza delle aspettative europee. Ecco perchè in quest’ottica può essere preferibile scegliere l’Argentina, che pur essendo allo stesso livello dei “cugini” brasiliani per competenze tecniche specifiche (l’interscambio di professionisti e docenti tra le cliniche e gli istituti universitari brasiliani e argentini è un fenomeno costante), presenta però una cultura, un gusto e una sensibilità estetica, congiuntamente a uno spiccato senso dell’accoglienza, di stile italiano.
Chirurgia Estetica Salus, pur operando a Buenos Aires, si rivolge principalmente a un pubblico europeo ed italiano in particolare, perché seleziona le cliniche, i chirurghi e l’intera equipe medica secondo parametri di qualità tipicamente europei. Questo significa che pretendiamo da loro, oltre all’eccellenza nelle tecniche operatorie, anche i massimi standard qualitativi e un gusto estetico (il senso dell’armonia e delle proporzioni) di tipo più europeo.
IL CAPO CHIRURGO
Il nostro capo chirurgo, il Dr. Juan Pavani, è considerato uno dei dieci migliori chirurghi estetici dell’intera nazione. E’ titolare di una cattedra universitaria e vanta esperienze a livello internazionale. E’ specializzato in interventi di chirurgia estetica mini invasiva, e soprattutto stimato per il rapido recupero post operatorio delle sue pazienti. Il curriculum è pubblicato sul sito di chirurgiaesteticasalus.com in sintesi, e consultabile in dettaglio su richiesta.
La disponiblità è costante e totale; il suo numero privato di cellulare viene fornito in memoria nella SIM di un cellulare già carico che consegniamo in comodato al/alla paziente al suo arrivo in Argentina, e resta attivo giorno e notte. L’intervento rappresenta l’apice di un iter conoscitivo approfondito, che comprende non meno di quattro visite pre e post intervento prima di lasciare il territorio argentino.
LE PROTESI
Utilizziamo esclusivamente protesi MENTOR in gel coesivo approvate dalla F.D.A. statunitense. Si tratta di protesi con brevetto U.S.A. di altissima qualità e di tecnologia innovativa, tra le piu costose sul mercato. La scelta delle dimensione delle protesi e del tipo di tecnica operatoria viene definita per ogni paziente in seguito ad un accurato esame. Le protesi sono certificate a vita, con garanzia scritta.
LA CLINICA
La nostra scelta di qualità ci spinge a ricercare l’eccellenza anche nelle strutture sanitarie. Selezioniamo accuratamente le nostre cliniche estetiche tra le migliori del Paese, in funzione del tipo di intervento estetico e delle caratteristiche di ogni singolo caso. Operiamo in ciascuna di queste strutture con una politica di numero chiuso, in modo da garantire con assoluta certezza ad ogni nostro paziente che sarà il capo chirurgo, e lui soltanto, ad intervenire. Gli indirizzi, la descrizione dei servizi offerti e le immagini dell’interno della sala operatoria sono disponibili online e sempre consultabili. Ulteriori materiali informative sono disponibii a richiesta.
IL RECUPERO POST OPERATORIO
Terminata la degenza in clinica, il/la paziente viene alloggiato/a in una confortevole mini-suite in hotel di categoria 4****, in compagnia dell’infermiera personale che resta a sua esclusiva disposizione per la prima notte, e assistito/a da personale italiano per tutta la durata del soggiorno. L’hotel è stato selezionato appositamente considerando le esigenze e le necessità connesse al delicato periodo del recupero post-operatorio: si tratta di ospitare PAZIENTI, non semplici clienti .
LA VISITA DI CONTROLLO IN ITALIA
Pochi operatori nel capo della chirurgia estetica all’estero possono vantarsi di offrire la visita di controllo grauita in Italia, nella città di residenza del paziente, presso un un noto chirurgo estetico di professionalità indiscussa. Bisogna guadagnarsi sul campo una fama di prestigio, affinché stimati professori e celebri chirurghi estetici italiani acconsentano a visitare pazienti operati all’estero. Chirurgia Estetica SALUS è, attualmente, l’unica azienda del settore a godere di tale privilegio.
ASSISTENZA POST-INTERVENTO GARANTITA UN ANNO
Anche se le complicanze più evidenti tendono a manifestarsi entro le prime 48 ore, è pur vero che un intervento di chirurgia estetica comporta un certo rischio di complicanze tardive, che possoni manifestarsi anche a distanza di mesi dall’intervento stesso. Ecco perché è fondamentale che la struttura organizzatrice garantisca per almeno un anno un adeguato servizio di assistenza. Soprattutto, è fondamentale mantenere il rappoto tra il chirurgo operante in Argentina e il chirurgo che effettua i controlli in Italia, affinché le condizioni della paziente siano costantemente monitorate.
per informazioni:
http://www.chirurgiaesteticasalus.com
[email protected]
La chirurgia low cost è il vero fenomeno emergente di questi anni: un mercato in piena espansione, destinato a realizzare fatturati importanti per tutto il 2010. Dietro l’offerta di un prezzo troppo basso, tuttavia, si nascondono spesso sorprese poco piacevoli, e la delusione è sempre in agguato. Come orientarsi nel mare di proposte?
A titolo di esempio, consideriamo il caso dell’intervento di chirurgia estetica sicuramente più conosciuto e richiesto: l’intervento di aumento del seno, o mastoplastica additiva.
Vediamo innanzitutto, punto per punto, quali sono i fattori di scelta più importanti:
SCELTA DELLE PROTESI CHIRURGICHE
Le protesi utilizzate nell’intervento di mastoplastica additiva sono di improtanza cruciale. La loro scelta è determinante al fine di scongiurare le più gravi complicanze a breve e/o lungo termine, che spesso costituiscono gli spiacevoli strascichi di un intervento di chirurgia estetica. Pensiamo solo alle più frequenti e conosciute: la contrattura capsulare e il rischo di rottura degli impianti mammari:
Contrattura capsulare. La contrattura capsulare è il risultato di una reazione da corpo estraneo. Quando è grave, può provocare dolore e mal posizionamento dell’impianto. Si rendono quindi necessari interventi locali (rottura manuale della capsula) o generali per la sua totale o parziale asportazione e la sostituzione della protesi. La frequenza di contrattura capsulare è drasticamente inferiore per gli impianti a superficie testurizzata di ultima generazione, prodotti dalle aziende leader del mercato.
Rottura/perdite. Uno studio ha cercato di correlare la generazione degli impianti alla frequenza di rottura, riportando il 95% dei casi per le protesi di vecchia concezione, realizzate fino alla metà degli anni ’90, e solo del 3.2% per gli impianti di nuova generazione.
In sintesi: occorre scegliere accuratamente il tipo di protesi da impiantare, al fine di scongiurare la necessità di un nuovo intervento chirurgico riparatore entro cinque anni da quello iniziale.
E’ facile intuire come protesi estetiche di qualità elevata, realizzate dalle case produttrici più importanti, non possano avere costi ridotti. A seconda della tipologia prescelta, i prezzi si aggirano mediamente dagli 800 ai 1200 euro. Si tratta di prodotti di eccezionale qualità, frutto di studi e tecnologie avanzatissime, e garantiti praticamente a vita.
SCEGLIERE IL CHIRURGO ESTETICO
Un chirurgo estetico che si rispetti è un serio professionista che ha maturato anni di studi ed esperienze sul campo, in Italia e all’estero, dove ha frequentato tirocini, corsi di specializzazione e aggiornamento nel campo della chirurgia estetica. La sua formazione è, di fatto, permanente: il carattere stesso della sua professione lo obbliga a frequenti viaggi per tenersi al passo dell’evoluzione delle tecnologie. Tutto questo rappresenta per il chirurgo estetico un costo: va da sé che un professionista esperto e competente non può permettersi di abbassare il suo onorario sotto una certa soglia minima, che in Italia si aggira intorno ai 1500 euro.
Ma il costo del chirurgo estetico è elevato anche in ragione della copertura assicurativa che tutela il suo lavoro: le pesanti responsabilitá civili e penail, oltre naturalmente a quellle morali ed etiche, connesse al buon esito di un intervento di chirurgia estetica ricadono tutte sulle spalle del chirurgo, che non può evidentemente assumerle per una cifra minore.
Lo stesso discorso si applica ovviamente all’anestesista, la cui responsabilità è altrettanto cruciale.
SCELTA DELLO STAFF
Ma non occorre prestare attenzione solo alla scelta dell’anestesista: nel team che dovrà effetuare l’intervento di chirurgia estetica, giocano un ruolo determinante anche l’infermiera di sala operatoria e l’aiuto chirurgo (che spesso è più di uno, per interventi estetici di una certa complessità).
I costi minimi di uno staff chirurgico preparato e competente non possono essere inferiori ai 1200 euro complessivi. Scendere al di sotto di tale soglia significa spesso affidarsi a personale con meno esperienza e competenze specifiche.
SCEGLIERE LA CLINICA ESTETICA
Si tratta di una banalità, ma spesso non sembra essere così ovvio. Talvolta le cause più frequenti di insuccesso nella chirurgia estetica potrebbero essere facilmente evitate operando in strutture adeguate e a norma. La clinica estetica, in sostanza, deve garantire l’assoluta e totale sicurezza. Non è pensabile di eseguire in ambulatorio un intervento di chirurgia estetica, quale esso sia. Purtroppo, è una pratica ancora oggi ricorrente, con esiti anche drammatici.
Tutte le cliniche estetiche si dichiarano sicure, almeno sulla carta. Ma valutiamo con più attenzione i criteri:
la struttura operante deve disporre, al suo interno, di una sala di terapia intensiva con unità di rianimazione per far fronte alle eventuali complicanze, disponibile 24 ore su 24 e sette giorni su sette.
la clinica deve comprendere al suo interno un laboratorio di analisi, in grado di fornire il più velocemente possibile i risultati degli esami necessari a far fronte ad eventuali complicazioni che possano verificarsi durante l’inervento, specificatamente per quanto riguarda l’ anestesia;
fondamentale è l’assoluta pulizia e l’asetticitá dei locali dove si svolgerá l’intervento. Va da sé che un ambulatorio non può essere il luogo più adatto a rispondere ai massimi criteri di asetticità.
Non solo in sala operatoria l’igiene è determinante: che si tratti di day hospital (senza il pernotto all’interno della clinica) o di una lunga degenza, la struttura deve comunque garantire la pulizia assoluta dei locali. Specialmente dopo l’intervento, il rischio di infezioni è particolarmente elevato.
L’insieme di questi fattori porta ad un’unica conclusione: effettuare un intervento di mastoplastica additiva in Italia NON PUO’, a conti fatti, costare meno di cinquemila euro, se eseguita in day hospital (e quindi senza considerare le ingenti spese di degenza). Scendere al di sotto di questa soglia significa uno scadimento sostanziale in qualità. Trattandosi di un intervento di chirurgia, è facile capire come ciò comporti il più delle volte mettere a serio repentaglio la propria salute. Pubblicizzare servizi di chirurgia estetica low cost, come spesso si vede in certi siti, senza neppure menzionare il nome del chirurgo estetico, l’indirizzo della clinica e la marca delle protesi utilizzate quivale, a nostro avviso, ad esporre il paziente ad una vera e propria roulette russa.
LA SITUAZIONE DELLA CHIRURGIA ESTETICA ALL’ESTERO
Iniziamo a sgombrare il campo da un equivoco ricorrente: chirurgia estetica all’estero e chirurgia estetica low cost non sono sinonimi. La scelta di operarsi, ad esempio, in Sri Lanka, che si sta rapidamente affermando come frontiera emergente della chirurgia estetica economica, oppure di operarsi a Houston negli U.S.A. non può ovviamente essere dettata dalle medesime considerazioni. L’intervento viene effettuato in base a parametri qualitativi differenti, e non può avere lo stesso costo.
In linea generale, si sente spesso parlare di “bisturi trip”, ovvero di un viaggio al fine di effettuare un intervento di chirurgia estetica all’estero, in riferimento soprattutto ad alcune mete, molto ambite dagli europei per la vicinanza, e per i prezzi estremamente contenuti: Polonia, Tunisia e Slovenia le più ricercate. Ma non solo: più recentemente anche Thailandia, Sud Africa, al di fuori dei confini europei, stanno prepotentemente imponendosi nel mercato della chirurgia estetica low cost. Il motivo della scelta è essenzialmente di ordine economico: il costo della mastoplastica additiva è mediamente di € 2900, volo ed hotel compresi. Ma non è infrequente trovare chi pratica prezzi nettamente al di sotto dei duemila euro.
Ma si tratta di interventi estetici di qualità? E’ difficile generalizzare; ogni realtà è complessa e andrebbe analizzata nel suo ambiente specifico. I parametri qualitativi sono molto oscillanti. In alcuni casi è possible trovare ottimi chirurghi plastici, dotati di una notevole preparazione tecnica ma di senso estetico, a volte, discutibile. Il più delle volte il Paese prescelto non offre una tradizione di chirurgia plastica ed estetica consolidata (specialmente nel sud-est asiatico), e i servizi disponibili non sono all’altezza degli standard qualitativi italiani. Generalmente, l’assistenza pre e post operatoria è scarsa o nulla, le difficoltà linguistiche spesso insormontabili e la visita di controllo in Italia impossibile.
NON IL SOLITO LOW COST.
Non occorre certo spendere parole per descrivere l’eccellenza dei chirurghi sudamericani, che sono stimati tra i migliori al mondo. Il motivo risiede fondamentalmente nella lunga ed importante tradizione storica di questo Paese nell’ambito della chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva, che nessun’altra nazione al mondo può vantare. La moderna chirurgia estetica è stata fondata proprio da un sudamericano, il Prof. Ivo Pitanguy , che negli anni settanta ha rivoluzionato il mondo della chirurgia e imposto di fatto la scuola brasiliana come la più avanzata al mondo.
Spesso però, pur vantando un’indiscutibile eccellenza tecnica, le strutture in Brasile non sono all’altezza delle aspettative europee. Ecco perchè in quest’ottica può essere preferibile scegliere l’Argentina, che pur essendo allo stesso livello dei “cugini” brasiliani per competenze tecniche specifiche (l’interscambio di professionisti e docenti tra le cliniche e gli istituti universitari brasiliani e argentini è un fenomeno costante), presenta però una cultura, un gusto e una sensibilità estetica, congiuntamente a uno spiccato senso dell’accoglienza, di stile italiano.
Chirurgia Estetica Salus, pur operando a Buenos Aires, si rivolge principalmente a un pubblico europeo ed italiano in particolare, perché seleziona le cliniche, i chirurghi e l’intera equipe medica secondo parametri di qualità tipicamente europei. Questo significa che pretendiamo da loro, oltre all’eccellenza nelle tecniche operatorie, anche i massimi standard qualitativi e un gusto estetico (il senso dell’armonia e delle proporzioni) di tipo più europeo.
IL CAPO CHIRURGO
Il nostro capo chirurgo, il Dr. Juan Pavani, è considerato uno dei dieci migliori chirurghi estetici dell’intera nazione. E’ titolare di una cattedra universitaria e vanta esperienze a livello internazionale. E’ specializzato in interventi di chirurgia estetica mini invasiva, e soprattutto stimato per il rapido recupero post operatorio delle sue pazienti. Il curriculum è pubblicato sul sito di chirurgiaesteticasalus.com in sintesi, e consultabile in dettaglio su richiesta.
La disponiblità è costante e totale; il suo numero privato di cellulare viene fornito in memoria nella SIM di un cellulare già carico che consegniamo in comodato al/alla paziente al suo arrivo in Argentina, e resta attivo giorno e notte. L’intervento rappresenta l’apice di un iter conoscitivo approfondito, che comprende non meno di quattro visite pre e post intervento prima di lasciare il territorio argentino.
LE PROTESI
Utilizziamo esclusivamente protesi MENTOR in gel coesivo approvate dalla F.D.A. statunitense. Si tratta di protesi con brevetto U.S.A. di altissima qualità e di tecnologia innovativa, tra le piu costose sul mercato. La scelta delle dimensione delle protesi e del tipo di tecnica operatoria viene definita per ogni paziente in seguito ad un accurato esame. Le protesi sono certificate a vita, con garanzia scritta.
LA CLINICA
La nostra scelta di qualità ci spinge a ricercare l’eccellenza anche nelle strutture sanitarie. Selezioniamo accuratamente le nostre cliniche estetiche tra le migliori del Paese, in funzione del tipo di intervento estetico e delle caratteristiche di ogni singolo caso. Operiamo in ciascuna di queste strutture con una politica di numero chiuso, in modo da garantire con assoluta certezza ad ogni nostro paziente che sarà il capo chirurgo, e lui soltanto, ad intervenire. Gli indirizzi, la descrizione dei servizi offerti e le immagini dell’interno della sala operatoria sono disponibili online e sempre consultabili. Ulteriori materiali informative sono disponibii a richiesta.
IL RECUPERO POST OPERATORIO
Terminata la degenza in clinica, il/la paziente viene alloggiato/a in una confortevole mini-suite in hotel di categoria 4****, in compagnia dell’infermiera personale che resta a sua esclusiva disposizione per la prima notte, e assistito/a da personale italiano per tutta la durata del soggiorno. L’hotel è stato selezionato appositamente considerando le esigenze e le necessità connesse al delicato periodo del recupero post-operatorio: si tratta di ospitare PAZIENTI, non semplici clienti .
LA VISITA DI CONTROLLO IN ITALIA
Pochi operatori nel capo della chirurgia estetica all’estero possono vantarsi di offrire la visita di controllo grauita in Italia, nella città di residenza del paziente, presso un un noto chirurgo estetico di professionalità indiscussa. Bisogna guadagnarsi sul campo una fama di prestigio, affinché stimati professori e celebri chirurghi estetici italiani acconsentano a visitare pazienti operati all’estero. Chirurgia Estetica SALUS è, attualmente, l’unica azienda del settore a godere di tale privilegio.
ASSISTENZA POST-INTERVENTO GARANTITA UN ANNO
Anche se le complicanze più evidenti tendono a manifestarsi entro le prime 48 ore, è pur vero che un intervento di chirurgia estetica comporta un certo rischio di complicanze tardive, che possoni manifestarsi anche a distanza di mesi dall’intervento stesso. Ecco perché è fondamentale che la struttura organizzatrice garantisca per almeno un anno un adeguato servizio di assistenza. Soprattutto, è fondamentale mantenere il rappoto tra il chirurgo operante in Argentina e il chirurgo che effettua i controlli in Italia, affinché le condizioni della paziente siano costantemente monitorate.
per informazioni:
http://www.chirurgiaesteticasalus.com
[email protected]
Chirurgia estetica e Luna di Miele: se ne parla con Chirurgia Estetica SALUS.
Secondo un recente sondaggio in Gran Bretagna più della metà delle future spose e il 39% degli sposi vorrebbe sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica o a un altro trattamento cosmetico prima del grande giorno. In realtà, chi offre già da qualche tempo in Italia un pacchetto di luna di miele con ritocco estetico per i futuri sposi, già esiste, ed è proprio Chirurgia Estetica Salus. In questo articolo parliamo di un fenomeno che si fa sempre più diffuso anche in Italia.
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Chirurgia estetica e Luna di Miele: se ne parla con Chirurgia Estetica SALUS.
Secondo un recente sondaggio, in Gran Bretagna più della metà delle future spose e il 39% degli sposi vorrebbe sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica o a un altro trattamento cosmetico prima del grande giorno.
Il sondaggio è stato condotto su 512 donne e 509 uomini da un sito internet che offre consigli sulla chirurgia estetica.
Tra il 58% delle donne interpellate che sta pensando di sottoporsi a qualche intervento, il 68% sta prendendo in considerazione le iniezioni di botulino, il 62% lo sbiancamento dei denti, il 55% la liposuzione, il 47% la plastica al seno e il 47% un trattamento per la riduzione delle rughe.
In cima alla classifica degli interventi per i futuri sposi ci sono invece le faccette dentali in porcellana, per un sorriso da star del cinema, prese in considerazione dal 78%, seguite dalle iniezioni di botulino (62%), il trapianto di capelli (41%), la liposuzione (33%) e la riduzione del seno (25%).
Mentre per le donne la ragione principale per sottoporsi a un intervento prima delle nozze è il desiderio di apparire belle nelle fotografie, la maggior parte degli uomini ha detto che lo farebbe per piacere di più alla propria compagna.
(fonte del sondaggio: Goodsurgeonguide.co.uk).
In realtà, il fenomeno può anche far sorridere, ma è più radicato di quanto non si pensi, e nasce da motivazioni concrete.
Sovente chi si sposa è al secondo matrimonio o già convive, e non sa dunque che farsene del classico servizio di piatti. Sempre più spesso capita che i futuri sposi scelgano di mettere in lista di nozze una luna di miele da sogno, ma sono stanchi delle “solite” Maldive… Oppure, più semplicemente, si trovano a dover fare economia (organizzare un matrimonio e mettere su casa non è un impegno da poco…) e nella necessità di rimandare ogni spesa voluttuaria a tempi migliori, ma non vogliono rinunciare a quell’intervento di chirurgia estetica tanto agognato. Per una ragione o per un’altra, sempre più coppie scelgono di mettere in lista una luna di miele “in bellezza” con ritocchino estetico. Cosa c’è di meglio che approfittare di un dono di nozze per farci regalare il corpo dei nostri sogni?
CHIRURGIA ESTETICA SALUS PER UNA LUNA DI MIELE… IN BELLEZZA
Sono davvero in molti a pensare, magari per anni, ad una mastoplastica o ad una liposuzione, ma il costo di un intervento di chirurgia estetica appare spesso proibitivo. Eppure, il sogno di sbarazzarsi di quel naso “importante”, o magari di far sparire le “maniglie dell’amore” e quegli antiestetici rotolini attorno all’addome, oggi non sembra più così irraggiungibile. Basta affidarsi ad un operatore serio come Chirurgia Estetica SALUS, che garantisce non solo la massima qualità e sicurezza nell’intervento estetico, ma anche la massima privacy e riservatezza, consentendo agli sposi e ai loro amici e familiari di consultare e gestire la propria lista di nozze direttamente online, autenticandosi al sistema mediante una password.
E al ritorno in Italia? Nessuna paura: la visita di controllo può essere effettuata nella propria città di residenza, gratuitamente.
Per maggiori info:
http://www.chirurgiaesteticasalus.com/index.php/viaggio-di-nozze/luna-di-miele-in-bellezza.html
Secondo un recente sondaggio, in Gran Bretagna più della metà delle future spose e il 39% degli sposi vorrebbe sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica o a un altro trattamento cosmetico prima del grande giorno. Il sondaggio è stato condotto su 512 donne e 509 uomini da un sito internet che offre consigli sulla chirurgia estetica.
Tra il 58% delle donne interpellate che sta pensando di sottoporsi a qualche intervento, il 68% sta prendendo in considerazione le iniezioni di botulino, il 62% lo sbiancamento dei denti, il 55% la liposuzione, il 47% la plastica al seno e il 47% un trattamento per la riduzione delle rughe.
In cima alla classifica degli interventi per i futuri sposi ci sono invece le faccette dentali in porcellana, per un sorriso da star del cinema, prese in considerazione dal 78%, seguite dalle iniezioni di botulino (62%), il trapianto di capelli (41%), la liposuzione (33%) e la riduzione del seno (25%).
Mentre per le donne la ragione principale per sottoporsi a un intervento prima delle nozze è il desiderio di apparire belle nelle fotografie, la maggior parte degli uomini ha detto che lo farebbe per piacere di più alla propria compagna.
(fonte del sondaggio: Goodsurgeonguide.co.uk).
In realtà, il fenomeno può anche far sorridere, ma è più radicato di quanto non si pensi, e nasce da motivazioni concrete.
Sovente chi si sposa è al secondo matrimonio o già convive, e non sa dunque che farsene del classico servizio di piatti. Sempre più spesso capita che i futuri sposi scelgano di mettere in lista di nozze una luna di miele da sogno, ma sono stanchi delle “solite” Maldive… Oppure, più semplicemente, si trovano a dover fare economia (organizzare un matrimonio e mettere su casa non è un impegno da poco…) e nella necessità di rimandare ogni spesa voluttuaria a tempi migliori, ma non vogliono rinunciare a quell’intervento di chirurgia estetica tanto agognato. Per una ragione o per un’altra, sempre più coppie scelgono di mettere in lista una luna di miele “in bellezza” con ritocchino estetico. Cosa c’è di meglio che approfittare di un dono di nozze per farci regalare il corpo dei nostri sogni?
CHIRURGIA ESTETICA SALUS PER UNA LUNA DI MIELE… IN BELLEZZA
Sono davvero in molti a pensare, magari per anni, ad una mastoplastica o ad una liposuzione, ma il costo di un intervento di chirurgia estetica appare spesso proibitivo. Eppure, il sogno di sbarazzarsi di quel naso “importante”, o magari di far sparire le “maniglie dell’amore” e quegli antiestetici rotolini attorno all’addome, oggi non sembra più così irraggiungibile. Basta affidarsi ad un operatore serio come Chirurgia Estetica SALUS, che garantisce non solo la massima qualità e sicurezza nell’intervento estetico, ma anche la massima privacy e riservatezza, consentendo agli sposi e ai loro amici e familiari di consultare e gestire la propria lista di nozze direttamente online, autenticandosi al sistema mediante una password.
E al ritorno in Italia? Nessuna paura: la visita di controllo può essere effettuata nella propria città di residenza, gratuitamente.
Per maggiori info:
http://www.chirurgiaesteticasalus.com/index.php/viaggio-di-nozze/luna-di-miele-in-bellezza.html
Chirurgia Estetica SALUS e la mastoplastica roundblock: le cicatrici nel lifting al seno
Esistono differenti tecniche nella mastopessi per ottenere una buona posizione del complesso aureolo-capezzolare ed una proiezione e turgidezza mammaria ottimale. Ovviamente, la prima preoccupazione di ogni donna che pensa ad un intervento di chirurgia estetica al seno è la visibilità delle cicatrici. Parlando di lifting del seno (mastopessia), in particolare, la speranza è quella di ricorrere ad un’unica incisione intorno all’aureola, utilizzando la cosiddetta tecnica del “roundblock” o mastopessia in round block, molto pubblicizzata in chirurgia estetica negli ultimi tempi.
Di fatto, l’opportunità di utilizzare o meno una nuova tecnica va sempre valutata all’interno di un insieme di variabili molto complesse. Le tecniche vengono prescelte dai chirurgi caso per caso, e relativamente alla situazione specifica. Una tecnica che si utilizzi in modo poco accorto, ossia forzando le sue indicazioni, magari dietro insistenza della paziente, comporta spesso un risultato totalmente inestetico e difficile da correggere.
Questo breve articolo è destinato ad un chiarimento su quali siano gli utilizzi corretti della uova tecnica di mastopessia in round block.
Mastopessi periaureolare Benelli round block
Questa tecnica di chirurgia estetica del seno utilizza una particolare sutura blocker epidermica a borsa di tabacco (roundblock), che disegna un piccolo cerchio intorno all aureola.
Normalmente l’altezza di un capezzolo si colloca lungo un’ipotetica linea orizzontale che congiuge la metà delle braccia, ed è sempre congruente alla linea del solco submammario La distanza normale del capezzolo dal fosso soprasternale è compresa tra i 19 e i 21 cm, a seconda della corporatura della paziente. L’utilizzo di questa tecnica nella chirurgia estetica del seno è idonea solo per piccoli interventi e ptosi di moderata entità, in presenza cioè di un’aureola non più scesa di un massimo di 3 cm. In caso contrario, il rischio è quello di un intestetico allargamento della cicatrice periaureolare, con la conseguente deformazione per tensione della aureola stessa.
In pratica, su aureole molto scese accade che ad una maggiore estrazione della pelle corrisponda anche una maggiore tensione della cicatrice e dell’epidermide mammaria: i seni appaiono schiacciati, la cicatrice più larga e l’aureola assume la forma di un’antiestetica rosetta (ARRUGATA). Risultato molto difficile da correggere, a causa del poco tessuto epidermico rimanente.
Mastopessi pariareolare con cicatrice verticale
L’utilizzo di questa tecnica nella mastopessi è consigliabile in presenza di una ptosi importante, superiore ai 4 cm, ma solo se la distanza dal capezzolo al solco mammario non supera gli 8 cm. Le cicatrici in tal caso sono due: una roundblock periareolare attorno al capezzolo, ed una sopra la verticale.
L ‘utilizzo non idoneo di questa tecnica (nel caso in cui la distanza tra capezzolo e solco mammario sia superiore agli 8 cm) comporta in generale una cicatrice che tende ad allungarsi nel tempo, causando un fenomeno detto pseudoptosi: in pratica tutto il polo inferiore cede verso il basso, mentre aureola e capezzolo “tirano” antiesteticamente verso l’alto.
Mastopessi con cicatrice a “T” invertita
L’uso di questa tecnica nella mastopessi è ideale se l’areola dista più di 4 cm dalla sua altezza normale. Viene estratto il tessuto epidermico eccedente lungo la direttrice sia orizzontale che verticale. Senza dubbio ciò comporta un maggior numero di cicatrici, ma anche una forma del seno più naturale e piacevole.
Il principale inconveniente nell’utilizzo di questa tecnica in casi in cui non sarebbe necessaria è, evidentemente, quello di “regalare” ingiustificatamente alla paziente delle cicatrici di cui farebbe volentieri a meno.
Mastopessi con cicatrice a L
Si tratta di un caso analogo alla tecnica precedente della T rovesciata, con la differenza che la cicatrice orizzontale parte dalla dalla linea mediana e punta verso l’esterno. Talvolta si preferisce procedere con una sezione a L per evitare l’antiestetico fenomeno della cicatrice detta “a orecchio di cane”. In tal caso, però, la cicatrice è proiettata verso l’esterno eccedendo il limite del reggiseno.
La situazione in Argentina
Il nostro capo chirurgo, il Prof. Pavani, tende a preferire per ptosi particolarmente pronunciate la tecnica a T invertita, mentre per ptosi minori a 4 cm utilizza una tecnica nuovissima che rappresenta l’ultima evoluzione della roundblock, e comporta un’invasività assai inferiore.