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Ricette mediche appese fuori da finestra, Garante privacy sanziona un medico

Ricette mediche appese fuori da finestra, Garante privacy sanziona un medico

Ricette mediche appese fuori da finestra, Garante privacy sanziona un medico

Aveva appeso le ricette mediche con le mollette da bucato fuori dalla finestra dello studio, situato al piano terra su una pubblica via, rendendo così visibili a chiunque il nome degli assistiti e il contenuto delle prescrizioni.
Per aver adottato questa singolare modalità di consegna delle ricette, il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso lo scorso 28 ottobre un’ordinanza-ingiunzione che obbliga il medico il pagamento di una sanzione di 10mila euro.

Le violazioni alla normativa sulla privacy nazionale ed europea riscontrate dall’Autorità nel procedimento avviato a seguito di una comunicazione del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute-Nas sono rilevanti. Dalla documentazione fotografica allegata alla segnalazione emergeva infatti chiaramente che le prescrizioni mediche, non in busta chiusa, erano liberamente visibili e accessibili a chiunque si trovasse a transitare nei pressi del davanzale dello studio medico. Sulla condotta del medico il Comando aveva raccolto anche le informazioni di alcuni pazienti.

Nel dichiarare l’illiceità del trattamento messo in atto, l’Autorità ha ribadito i principi e le misure cui avrebbe dovuto attenersi il medico.
In linea generale il titolare del trattamento è tenuto ad adottare misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio che può derivare dalla divulgazione non autorizzata o dall’accesso, accidentale o illegale ai dati personali trasmessi, conservati, o comunque trattati.

In ambito sanitario, in particolare, il titolare deve garantire, anche nell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi, il rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone. La legge sulla privacy stabilisce, per giunta, che le informazioni sulla salute non devono essere diffuse, potendo essere solo comunicate a terzi, ma sulla base di un idoneo presupposto giuridico o su indicazione del paziente stesso mediante una delega scritta.

Oltre al pagamento della sanzione, il Garante ha disposto la pubblicazione del provvedimento sul sito istituzionale dell’Autorità e l’annotazione nel registro interno delle violazioni al Gdpr e delle misure adottate.

FONTE:  rifday.it

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Sindacato Titolari Farmacie. “Farmacisti coinvolti in truffa Ssn, pronti a costituirci parte civile”

Marco Cossolo - Sindacato Titolari di Farmacia

Roma, 17 luglio “Mi auguro che i farmacisti destinatari delle perquisizioni effettuate dai Carabinieri del Nas su incarico della Procura di Bari possano dimostrare la loro estraneità ai gravissimi fatti contestati. In caso contrario Federfarma, che condanna fermamente ogni comportamento illecito, è pronta a costituirsi parte civile negli eventuali processi che dovessero aprirsi nei confronti dei titolari di farmacia accusati di essere coinvolti nella truffa ai danni del Ssn”.

Questa la reazione che Marco Cossolo (nella foto), presidente del sindacato nazionale dei titolari di farmacia, ha diffuso con una nota ufficiale dopo la notizia dell’operazione portata a termine ieri dai Nas in Puglia e diverse altre province del Paese.  “Auspico anche che, qualora le accuse fossero confermate, le articolazioni territoriali di Federfarma intervengano nei modi previsti dai loro statuti nei confronti dei farmacisti interessati”.






“Esprimo grande apprezzamento, come sempre, per l’operato dei Nas, che vigilano affinché le risorse del Ssn non siano sperperate a causa di comportamenti illeciti”
continua Cossolo, che afferma anche di condividere “il rammarico e la condanna da parte del ministro Speranza perché ogni truffa ai danni del Ssn priva i cittadini delle prestazioni sanitarie e dei farmaci cui hanno diritto”.

Cossolo conclude quindi dicendosi “particolarmente dispiaciuto perché fatti come questi  ricadono  negativamente anche sulla rete delle farmacie che, in questa recente emergenza sanitaria, hanno dimostrato ancora una volta spirito di sacrificio, dedizione e impegno nel rispondere al meglio ai bisogni di salute delle persone.”

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: farmaciavirtuale.it

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Covid-19 – La Gran Bretagna si avvicina al numero di vittime dell’Italia

Covid-19 - La Gran Bretagna si avvicina al numero di vittime dell'Italia

Covid-19 – La Gran Bretagna si avvicina al numero di vittime dell’Italia

LONDRA (AP) – La Gran Bretagna martedì è diventata la prima nazione in Europa a confermare oltre 30.000 decessi per coronavirus e le infezioni sono aumentate di nuovo in modo considerevole in Russia, anche se altre nazioni hanno fatto passi da gigante nel contenere il flagello.
La Cina ha segnato la sua terza settimana senza nuovi decessi, mentre la Corea del Sud ha ripreso la sua stagione di baseball.

Un ciclista supera i negozi chiusi a causa del blocco del coronavirus a Londra, martedì 5 maggio 2020.

Mentre alcuni paesi europei allentano il blocco COVID-19, la Gran Bretagna rimane ancora chiusa senza una strategia di uscita.
In Russia, il numero di infezioni è aumentato di nuovo bruscamente, con Mosca che ha riportato più di 10.000 nuovi casi per tre giorni consecutivi. Allo stesso tempo, molti paesi europei che hanno allentato i rigidi blocchi dopo che le nuove infezioni sono diminuite stavano osservando il loro numero di virus con cautela.
“Sappiamo con grande certezza che ci sarà una seconda ondata – la maggior parte degli scienziati ne è certa. E molti ritengono anche che ci sarà una terza ondata “, ha affermato Lothar Wieler, capo del centro nazionale tedesco di controllo delle malattie.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha preso le distanze da genitori, insegnanti e sindaci, che hanno respinto i suoi piani per riaprire gradualmente le scuole la prossima settimana con lezioni limitate a 15 studenti. L’Italia questa settimana ha permesso a 4,4 milioni di persone di tornare al lavoro e ha allentato le restrizioni sui movimenti personali per la prima volta in due mesi.
Le prossime settimane sono essenzialmente un “esperimento” per vedere come la curva di infezione reagisce all’allentamento del primo blocco in Occidente, ha riferito al giornale La Repubblica il capo delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Salute italiano.
“Non siamo fuori dall’epidemia. Ci siamo ancora dentro “, ha detto il dott. Giovanni Rezza.” Non voglio che la gente pensi che non ci siano più rischi e torniamo alla normalità “.
Ampiamente vista come una storia di successo, la Corea del Sud ha riportato solo tre nuovi casi di virus, il totale più basso dal 18 febbraio.
Le scuole riapriranno in fasi che iniziano con gli anziani delle scuole superiori il 13 maggio, ma il momento clou martedì è stata la stagione del baseball, che è iniziato senza spettatori ammessi.
Le cheerleader danzavano sotto file di posti vuoti e gli arbitri indossavano maschere per il viso quando uno dei primi grandi sport professionistici al mondo è tornato all’azione nei giochi trasmessi in tutto il mondo. I giocatori e gli allenatori sono stati sottoposti a screening della febbre prima di entrare negli stadi.

Con il baseball della Major League negli Stati Uniti che ancora pensa a cosa fare della propria stagione, la rete sportiva americana ESPN ha firmato un contratto per la trasmissione di sei partite sudcoreane alla settimana, a partire dall’apertura della stagione di martedì tra i Samsung Lions di Daegu e i Dinos NC di Changwon , che i Dinos hanno vinto 4-0.

I campionati di calcio professionistici del paese inizieranno venerdì, anche senza spettatori. In Cina sono passate tre settimane da quando sono stati segnalati nuovi decessi nel paese in cui la pandemia è iniziata alla fine dell’anno scorso. È stato confermato solo un nuovo caso di infezione e meno di 400 pazienti sono ancora in cura per COVID-19, hanno detto i funzionari sanitari.

Anche altri luoghi nella regione Asia-Pacifico hanno represso le epidemie, tra cui Hong Kong, Taiwan, Vietnam, Tailandia, Australia e Nuova Zelanda, che non ha riferito nuovi casi per due giorni. Ma gli esperti hanno detto che l’India, una nazione di 1,3 miliardi di persone, deve ancora vedere l’apice del suo scoppio.

In Gran Bretagna, che a differenza di altre nazioni europee rimane bloccata, martedì è iniziata la sperimentazione di un’app di telefonia mobile che le autorità sperano possa contenere l’epidemia. L’app, che avvisa le persone se sono state vicine a un individuo infetto, è in fase di test sull’Isola di Wight, al largo della costa meridionale dell’Inghilterra.
Il governo spera che possa essere implementato in tutto il paese entro la fine del mese.

In Francia, gli scienziati hanno pubblicato uno studio dicendo che potrebbero aver identificato un possibile caso di coronavirus risalente a dicembre, circa un mese prima che i primi casi fossero ufficialmente confermati in Europa. Esperti esterni hanno affermato che lo studio è stato interessante ma non conclusivo.

I governi di tutto il mondo hanno riportato 3,6 milioni di infezioni e oltre un quarto di milione di morti, tra cui oltre 69.000 negli Stati Uniti.
Focolai deliberatamente nascosti, bassi tassi di test e la grave tensione che la malattia ha causato ai sistemi sanitari fanno sì che la vera scala della pandemia sia senza dubbio molto più grande.

Diversi stati si sono mossi per allentare le restrizioni anche se le nuove infezioni quotidiane negli Stati Uniti superano i 20.000 e le morti giornaliere sono ben oltre 1.000, secondo i dati della Johns Hopkins University. Dopo che l’India ha allentato alcune restrizioni di blocco lunedì, migliaia di persone si sono presentate nei negozi di liquori senza seguire le raccomandazioni sul distanziamento sociale. La polizia ha usato manganelli per disperdere la folla. Martedì, le autorità indiane hanno imposto una tassa speciale del 70% sugli acquisti di liquori.
I giornalisti di Associated Press di tutto il mondo hanno contribuito a questo rapporto.

FONTE: mail.com | apnews.com
IMMAGINI: apnews.com

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Covid-19: Oxford avanti sul vaccino, test su 6000 volontari entro maggio

Vaccino Covid-19 a Oxford entro maggio primi test

Covid-19: Oxford avanti sul vaccino, test su 6000 volontari entro maggio

Roma, 30 aprile – L’Università di Oxford sarebbe in testa nella corsa per la messa a punto di un vaccino in grado di fermare il coronavirus. A scriverlo è il New York Times, riferendo che mentre la maggior parte dei team di ricerca impegnati nell’impresa in ogni parte del mondo per testare i profili di efficacia e di sicurezza dei candidati vaccini frutto del loro lavoro hanno dovuto iniziare con piccoli studi clinici su alcune centinaia di partecipanti, i ricercatori del Jenner Institute dell’ateneo inglese guidati dal professor sono decisamente in vantaggio e, come conferma  ad Adnkronos Salute Matteo Liguori, managing director di Irbm, l’azienda di Pomezia che sta collaborando con il centro inglese, programmano ora di testare il loro prodotto entro il prossimo mese di maggio “su 6.000 volontari sani, che vanno reclutati e man mano testati”.

Il vantaggio,  che scaturisce da precedenti studi ed esperienze su altri coronavirus, potrebbe consentire ai ricercatori di Oxford di disporre delle prime dosi del siero entro settembre, da utilizzare nelle categorie più a rischio, con qualche mese di anticipo rispetto agli altri concorrenti impegnati nella corsa al vaccino. Questo, ovviamente, laddove il vaccino si dimostrasse efficace e sicuro.

Il Nyt riferisce anche le notizie promettenti che arrivano dal Rocky Mountain Laboratory del National Institutes of Health, nel Montana, i cui ricercatori  il mese scorso hanno inoculato il siero su sei scimmie macaco rhesus: gli animali sono stati quindi esposti a grandi quantità del virus Sars-Cov-2. Risultato: più di 28 giorni dopo tutti e sei gli animali sono risultati sani, secondo quanto affermato al Nyt Vincent Munster, il ricercatore che ha condotto il test.

“Il macaco rhesus è l’animale più vicino all’uomo che abbiamo” ha spiegato Muster, riferendo che sono però ancora in corso le analisi dei dati dello studio, che saranno condivisi con altri ricercatori la prossima settimana e quindi inviati a una rivista per la peer-review. “È un programma clinico molto, molto veloce” ha affermato Emilio Emini, direttore del programma vaccinale della Bill and Melinda Gates Foundation, che sta fornendo supporto finanziario a molti sforzi concorrenti.

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: pixabay.com

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Covid-19: In India si riaprono i negozi come in altre parti del mondo

Covid-19 - In India riaprono i negozi

Covid-19: In India si riaprono i negozi come in altre parti del mondo

NEW DELHI (AP) – Un tentativo di allentamento nel mondo dei blocchi di coronavirus ha preso piede sabato con la riapertura in India dei negozi di quartiere su cui molti degli 1,3 miliardi di persone del paese fanno affidamento per tutto, dalle bevande fredde alle schede dati dei telefoni cellulari.

IMMAGINE IN EVIDENZA: I negozi di alimentari sono stati aperti durante il blocco per impedire la diffusione del nuovo coronavirus a Prayagraj, in India, sabato 25 aprile 2020. Un tentativo di allentamento nel mondo dei blocchi del coronavirus si è accelerato sabato con la riapertura in India del quartiere negozi su cui 1,3 miliardi di persone del paese fanno affidamento su tutto, dalle bevande fredde alle schede dati per telefoni cellulari.


Un poliziotto distribuisce il tè durante il blocco per impedire la diffusione del nuovo coronavirus a Prayagraj, in India, sabato 25 aprile 2020. Mentre i governi di tutto il mondo cercano di rallentare la diffusione del coronavirus, l’India ha lanciato uno dei la maggior parte degli esperimenti sociali draconiani nella storia, bloccando la sua intera popolazione, compresi circa 176 milioni di persone che lottano per sopravvivere con $ 1,90 al giorno o meno

Anche gli stati americani della Georgia, dell’Oklahoma e dell’Alaska hanno iniziato ad allentare gli ordini di blocco delle loro attività ferite da pandemia, anche se il bilancio delle vittime degli Stati Uniti confermato dal coronavirus è salito alle oltre 50.000 e gli esperti sanitari hanno avvertito che tali passi potrebbero arrivare troppo presto.

Il rilassamento del super rigoroso blocco indiano è arrivato con importanti avvertimenti. Non si applicava a centinaia di città in quarantena e altri punti caldi che sono stati colpiti più duramente dallo scoppio che ha ucciso almeno 775 persone nel paese e terrorizzato le sue moltitudini di poveri che vivono faccia a faccia in condizioni di baraccopoli troppo affollate per riduzione dei contatti.





Anche i centri commerciali sono rimasti chiusi a livello nazionale. Tuttavia, per le famiglie che gestiscono piccoli negozi, poter guadagnare di nuovo ha portato sollievo. “Questa è una buona decisione”, ha detto Amit Sharma, un architetto. “Dobbiamo aprire alcune cose e far muovere l’economia. I poveri dovrebbero avere una fonte di reddito. Questo virus sarà a lungo termine problema.”

La scorsa settimana, l’India ha anche permesso alla produzione e all’agricoltura di riprendere nelle aree rurali per alleviare la difficile situazione economica di milioni di lavoratori dipendenti giornalieri lasciati senza lavoro dal blocco imposto il 24 marzo. cibo, medicine o altri elementi essenziali.

Altrove in Asia, le autorità non hanno riferito di nuovi decessi sabato per il decimo giorno consecutivo in Cina, dove il virus ha avuto origine. E la Corea del Sud ha riportato solo 10 nuovi casi, l’ottavo giorno consecutivo il suo salto giornaliero è sceso sotto i 20. Non ci sono stati nuovi decessi per il secondo giorno consecutivo.

In Sri Lanka, tuttavia, il blocco è stato rafforzato, non attenuato, confermando un modello di un passo avanti, di un passo indietro visto anche altrove nella pandemia, cercando di destreggiarsi tra la salute pubblica e la salute delle economie chiuse.

Lo Sri Lanka ha parzialmente revocato un coprifuoco di un mese durante le ore diurne in oltre due terzi del paese. Ma ha ripristinato un blocco di 24 ore in tutto il paese dopo un’ondata di 46 nuove infezioni, il più alto aumento in una giornata sull’isola dell’Oceano Indiano. Il nuovo coprifuoco rimane in vigore fino a lunedì.



Il bilancio delle vittime globale è salito sabato a 200.000, secondo un conteggio compilato dalla John Hopkins University da figure governative. Si ritiene che l’attuale bilancio delle vittime sia molto più elevato. Papa Francesco ha invitato le persone a pregare per i funerali, dicendo: “Quello che fanno è così pesante e triste. Sentono davvero il dolore di questa pandemia. “

Ma in un annuncio che ha sottolineato le incognite scientifiche che ancora circondano il virus e la difficoltà di combatterlo, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che “attualmente non ci sono prove” che le persone che si sono riprese da COVID-19 non possano ammalarsi di nuovo.

In Europa, il Belgio ha delineato i piani per un progressivo blocco della chiusura a partire dal 4 maggio con la ripresa del trattamento non essenziale negli ospedali e la riapertura dei negozi di tessuti e cucito in modo che le persone possano realizzare maschere per il viso. Bar e ristoranti avrebbero potuto iniziare la riapertura l’8 giugno, anche se il primo ministro belga Sophie Wilmes ha anche avvertito che un’ondata di infezioni potrebbe alterare la cronologia.

I bambini in Spagna avranno la loro prima aria fresca  domenica, quando un totale divieto di lasciarli fuori è rilassato. Dopo 44 giorni al chiuso, potranno portare con sé un giocattolo o uno scooter ma non giocare insieme per le escursioni di un’ora supervisionate da adulti a non più di un chilometro da casa.




L’Italia ha annunciato che le maschere protettive gratuite saranno distribuite alle case di cura, alla polizia, ai funzionari pubblici e ai lavoratori dei trasporti, preparandosi per il ritorno al lavoro di milioni di italiani quando le restrizioni di blocco saranno ridotte dal 4 maggio. L’agenzia di trasporto pubblico di Roma ha iniziato ad adottare misure per mantenere i pendolari a parte quando tornano in gran numero, dipingendo cerchi blu sulle piattaforme della metropolitana per ricordare alle persone di tenersi a distanza.

La Gran Bretagna staancora trattenendo le modifiche al suo blocco, dato che il bilancio delle vittime del coronavirus negli ospedali è destinato a superare le 20.000 unità. È il quarto più alto in Europa, dietro l’Italia – con quasi 26.000 morti – e Spagna e Francia, entrambe con oltre 22.000.

In Francia, il governo si sta preparando per alleggerire con cautela uno dei più severi blocchi dell’Europa dall’11 maggio. Il ministro della sanità ha dettagliato sabato i piani per aumentare i test per aiutare a contenere eventuali nuove fiammate.

Testare la situazione è un problema critico anche altrove, incluso in Brasile, la più grande nazione dell’America Latina, che si avvicina a diventare un punto caldo della pandemia.
Funzionari medici di Rio de Janeiro e altre quattro città principali hanno avvertito che i loro sistemi ospedalieri sono sull’orlo del collasso o sono già sopraffatti. A Manaus, la più grande città dell’Amazzonia, i funzionari hanno affermato che un cimitero è stato costretto a scavare fosse comuni perché ci sono stati così tanti morti. I lavoratori hanno seppellito 100 cadaveri al giorno, triplicando la media pre-virus.

Mogadiscio - Somalia - Proteste contro la polizia
Un uomo somalo protesta contro l’omicidio del venerdì sera di almeno un civile durante il coprifuoco notturno, che ha lo scopo di frenare la diffusione del nuovo coronavirus, in una strada nella capitale Mogadiscio, Somalia, sabato 25 aprile, 2020.
Un ufficiale di polizia nella capitale della Somalia è stato arrestato durante le sparatorie mortali di almeno un civile mentre imponeva restrizioni al coronavirus, ha detto un collega poliziotto, scatenando proteste che sono proseguite sabato con folle di giovani arrabbiati che bruciano pneumatici e chiedono giustizia.





Negli Stati Uniti, i governatori repubblicani in Georgia e Oklahoma hanno consentito la riapertura di saloni, spa e barbieri, mentre l’Alaska ha aperto la strada ai ristoranti per riprendere il servizio di ristorazione e negozi al dettaglio e altre attività commerciali hanno aperto le porte, il tutto con limitazioni. Alcuni comuni dell’Alaska hanno scelto di mantenere regole più severe.

Sebbene di portata limitata e soggetti a restrizioni di distanziamento sociale, le riaperture hanno segnato una pietra miliare simbolica nel dibattito che infuria negli Stati Uniti e oltre su quanto rapidamente i leader politici dovrebbero sollevare ordini di blocco economicamente devastanti.

Nel Michigan, il governatore democratico Gretchen Whitmer ha prolungato il suo ordine di permanenza a casa fino al 15 maggio, eliminando le restrizioni in modo che alcune aziende possano riaprire e il pubblico possa partecipare ad attività all’aperto come il golf e la nautica motorizzata. Il Michigan ha quasi 3.000 decessi correlati a COVID-19, dietro solo a New York e New Jersey.

Durante un briefing stampa della Casa Bianca venerdì, il presidente Donald Trump ha parlato in modo ottimista dell’economia, ma ha anche chiesto alle persone di continuare a prendere le distanze sociali e usare i rivestimenti per il viso. Lo stesso giorno, Trump ha firmato un disegno di legge da 484 miliardi di dollari per aiutare i datori di lavoro e gli ospedali sotto stress per la pandemia. Nelle ultime cinque settimane, circa 26 milioni di persone hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione, ovvero circa 1 su 6 lavoratori statunitensi.

 

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Covid-19, varato il decreto con le misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza

covid-19 coronavirus

Covid-19, varato il decreto con le misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza

Roma, 24 Febbraio – Nel breve volgere di un paio di giorni, l’Italia si è trovata ad essere il Paese europeo (e il terzo al mondo dopo Cina e Corea) a fare più pesantemente i conti con  il coronavirus. L’emergenza generatasi dopo i casi di contagio e i decessi registratisi tra il Lodigiano e il Veneto ha costretto il Governo a un provvedimente straordinario, un decreto (qui il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri) già firmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ed entrato immediatamente in vigore.

covid-19 coronavirusMisure inevitabilmente drastiche, quelle assunte dall’esecutivo: isolati i 10 comuni del Lodigiano interessati dall’epidemia, insieme al comune di Vò, nel Padovano. Blocco di tutte le manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, in luogo pubblico o privato (ieri si è bloccato anche il campionato di serie A). Chiuse fino a nuovo ordine le scuole di ogni ordine e grado, così come i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura, stop anche alle gite scolastiche programmate dalle scuole  sul territorio nazionale e all’estero.
Il decreto dispone inoltre la quarantena con sorveglianza attiva su tutti gli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di coronavirus, la conferma della chiusura di tutte le attività commerciali, con la sola esclusione degli esercizi che vendono beni di prima necessità. L’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità, tuttavia, è condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Il decreto dispone anche che, all’occorrenza, potranno essere sospesi i servizi del trasporto di merci e di persone e le attività lavorative nelle aree interessate dall’infezione. .
Per far fronte agli oneri derivanti dallo stato di emergenza sanitaria, il provvedimento  prevede un ulteriore stanziamento di 20 milioni di euro per il 2020, che troveranno capienza  nel Fondo per le emergenze nazionali e si vanno ad aggiungere a 5 milioni di euro già previsti dalla delibera dello scorso 31 gennaio con la quale il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza per il coronavirus.




I numeri, intanto (in continuo aggiornamento) riferiscono di 153 casi confermati di Covid-19  in Italia, comprendendo anche i quattro decessi (le donne morte a Cremona e a Casalpusterlengo, il 77enne di Vò Euganeo, e questa mattina, un 84enne che era ricoverato all’ospedale di Bergamo) e una persona guarita. In particolare, il dettaglio per Regione vede 113 casi in Lombardia (inclusi i tre decessi), 22 in Veneto (con una vittima), 9 in Emilia-Romagna, tre in Piemonte, tre in Trentino Alto Adige e tre nel Lazio, ovvero la coppia di cinesi in via di guarigione e il ricercatore italiano già guarito.

Come anticipato in premessa, l’Italia diventa così il terzo Paese al mondo per numero di contagi, secondo i dati della Johns Hopkins University, dopo la Cina (che resta il Paese più colpito con quasi 77 mila casi) e la Corea del Sud con 602. L’Italia scalza il Giappone, dove al momento i casi sono 135. Un caso a parte sono considerati gli oltre 630 casi di contagio registrati sulla nave da crociera Diamond Princess.

In alcune delle Regioni del nord maggiormanete colpite dal virus le autorità locali, prima ancora del decreto urgente del govegno di cui si è riferito,  sono corse ai ripari con apposite ordinanze che interrompono gli eventi pubblici previsti in questi giorni, come nel caso del Carnevale di Venezia. Chiuse, inoltre, tutte le scuole in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna.

L’allarme ha coinvolto anche altri Paesi confinanti con l’Italia: ieri sera le autorità austriache hanno bloccato due treni al Brennero per il sospetto che ci fossero contagiati a bordo. Due persone sono state fatte scendere, ma era un falso allarme. I treni sono ripartiti dopo quasi quattro ore. In Romania, invece, è stata disposta la quarantena obbligatoria per tutte le persone in arrivo dalla Lombardia e dal Veneto.

 

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: pixabay.com

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Nas in azione a Roma, Bari e Padova, controlli e sanzioni a danno di farmacie

NAS in farmacia

Nas in azione a Roma, Bari e Padova, controlli e sanzioni a danno di farmacie

Roma, 3 febbraio – I Carabinieri del Nas di Roma, nell’ambito di un più ampio piano di controllo e monitoraggio finalizzato alla corretta dispensazione dei farmaci ad uso umano, hanno effettuato una serie di controlli in diverse

NAS in farmacia
farmacie della provincia di Roma, registrando una serie di infarazioni. Tra queste: aver venduto farmaci mediante distributore automatico in orario di chiusura, prassi non consentita dalla normativa vigente, mancata indicazione del codice fiscale del paziente su prescrizione medica di farmaci per uso umano, mancanza di strumenti obbligatori e fogli di lavorazione per le preparazioni galeniche, dispensazione di farmaci ad azione stupefacente senza indicazione sulla prescrizione medica dei dati del paziente. Complessivamente sono state contestate violazioni amministrative per un valore di quasi 30.000 euro ai farmacisti e ai medici prescrittori delle ricette.

NAS in farmacia
Il Nas di Bari, al termine di un accertamento investigativo, ha deferito due persone in stato di libertà. Gli indagati sono il titolare di una parafarmacia e la legale rappresentante di una farmacia, accusati di aver venduto farmaci soggetti a prescrizione medica in un luogo non autorizzato.

Il Nas di Padova, infine, nel corso di una complessa attività di indagine, ha raccolto indizi di reità a carico del legale rappresentante di una farmacia veneta. L’indagato è ritenuto responsabile di aver attestato falsamente, con una dichiarazione sostitutiva del certificato del Casellario giudiziale e dei carichi pendenti, l’assenza di condanne a suo carico, in contrasto alle evidenze risultanti dal Casellario giudiziario della Procura della Repubblica di Padova.
L’indagato, che aveva utilizzato la falsa attestazione per ottenere l’autorizzazione per la detenzione e il commercio all’ingrosso di medicinali stupefacenti, non aveva però preso in considerazione i controlli del Nas che, attraverso una serie di accertamenti incrociati, hanno portato alla luce la violazione penale.

FONTE:  rifday.it
FOTO:  socialfarma.it | rete8.it

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Salute e Benessere

Amazon Pharmacy, il marchio sbarca anche in UK, Canada e Australia

Amazon Pharmacy - vendite online farmaci da prescrizione

Amazon Pharmacy, il marchio sbarca anche in UK, Canada e Australia

Roma, 28 gennaio – Era ampiamente previsto ed è puntualmente accaduto: dopo gli USA, Amazon ha depositato il marchio “Amazon Pharmacy” in Canada, Regno Unito e Australia, segnale inequivocabile dell’intenzione di entrare nel mercato della vendita on line di farmaci da prescrizione anche al di fuori degli Stati Uniti.

Amazon Pharmacy - vendite online farmaci da prescrizioneA riferirne è una articolo della Cnbc, emittente tradizionalmente molto attenta alle mosse del colosso globale della vendita on line. Il marchio è stato depositato lo scorso 9 gennaio al Canadian Intellectual Property Office, dove risulta elencato come pre-formalizzato. Pratiche di registrazione del marchio, negli stessi giorni, compaiono anche sui siti web degli uffici di tutela della proprietà intellettuale di Australia e Regno Unito.

Il deposito del marchio, riferisce la Cnbc, è stato peraltro confermato da un portavoce di PillPack, la pharma company di proprietà di Amazon, che ha anche rivelato che analoghe procedure per la sua tutela sono state avviate in Brasile, Cina, Egitto, Ue, India, Israele, Giappone, Messico, Singapore, Taiwan, Turchia e Emirati Arabi Uniti.

Consideriamo sempre i modi per soddisfare i clienti in ogni mercato in cui operiamo” ha affermato il portavoce. Al momento, il nostro obiettivo è quello di far crescere PillPack e offrire una migliore esperienza in farmacia ai clienti negli Stati Uniti”.

La strategia dell’assalto finale al mercato dei farmaci da parte di Amazon, dunque, si precisa ogni giorno di più: è del tutto evidente che la società di Jeff Bezos si stia attrezzando per essere pronta a partire con la “sua” farmacia on line in tutti i Paesi dove le leggi rendono possibile la vendita dei farmaci su prescrizione anche sul web. Una strategia costruita nel tempo, avviata fin dal 2017, quando il management di Amazon ha iniziato la sua mossa nello spazio della droga nel 2017, quando ha iniziato a esplorare se costruire una squadra . L’anno seguente, la società acquisì PillPack, una start-up specializzata nella consegna di farmaci a casa. Ciò ha segnalato un focus iniziale sul mercato statunitense dei farmaci da prescrizione, dove PillPack ha sede, ma la società si era dilettata a introdurre farmaci da prescrizione sul suo mercato in Giappone con il supporto di partner locali.

Quindi la svolta, la creazione del marchio “Amazon Pharmacy” nell’autunno dello scorso anno, con il quale affiancare la ragione sociale  PillPack, decisione dal significato eloquente, ovvero la dignificazione dell’azienda creata solo qualche anno prima da TJ Parker ed Elliott Cohen,  confermata dalla decisione di inserire nel servizio Prime una landing page appositamente lanciata per presentare il servizio di farmacia di Pilla Pack griffandolo “by Amazon Pharmacy”. Cosa che – giusto per dare un termine di paragone – non era avvenuta in passato per altri settori: il marchio di calzature Zappos, ad esempio, acquistato nel 2009, non menziona mai Amazon, nemmeno nella sua pagina “About us” o in quella relativa ai termini di servizio. 

La stessa Pill Pack, alla fine del 2019,   ha informato i suoi clienti che avrebbe incluso riferimenti al marchio Amazon Pharmacy nei suoi materiali stampati e sulle sue etichette. Tutti elementi che hanno fatto concludere agli analisti di mercato che la possibile direzione di Amazon è quella di “allargare” il business di PillPack, che oggi si rivolge in prevalenza ai malati cronici, con un innovativo e sofisticato sistema di gestione dei medicinali: il cliente, dopo aver attivato un account, indica sia i farmaci che usa normalmente sia la sua farmacia di riferimento (che detiene le prescrizioni mediche), quindi fornisce i propri dati assicurativi e quelli di pagamento. Dopodiché PillPack consegna al cliente un dispositivo che contiene tutti i medicinali correttamente divisi per giorno in bustine etichettate. In questo modo, il paziente non deve fare altro che sfilare dalla bocca del dispenser la sua bustina quotidiana. Grazie a una app per smartphone, è poi possibile gestire i nuovi ordini per la ricarica e ricevere la consegna in pacco anonimo direttamente a casa. Nel caso di cambiamento di prescrizioni o scadenze, il proprio medico può direttamente contattare l’azienda.

Un servizio molto apprezzato e dalle ricadute virtuose in termini di miglioramento dell’aderenza terapeutica, che Amazon Pharmacy sicuramente si terrà stretto e potenzierà, ma guardando necessariamente anche all’altro mercato, quello dei clienti che hanno bisogni occasionali  di farmaci o che debbono affrontare un’acuzie. Non si annunciano tempi facili, per le farmacie aperte al pubblico, soprattutto laddove (come ad esempio nel Regno Unito) le norme consentono l’acquisto di farmaci con ricetta anche via internet. E – per quante argomentazioni, tutte fondatissime, si possano opporre a tutela della salute dei pazienti – la battaglia contro il colosso globale della distribuzione a distanza sembra essere una di quelle da rubircare nella casella “Perse in partenza”.

FONTE:  rifday.it
IMMAGINE:  pharmacy-staffing.com

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Antibiotici: ricerche e programma americano AHRQ per migliorarne l’uso

antibiotici abuso

Antibiotici: ricerche e programma americano AHRQ per migliorarne l’uso – Cliniche  AHRQ per il programma di gestione antibiotica

 

L’Agenzia per la ricerca e la qualità della sanità statunitense, in collaborazione con il Johns Hopkins Medicine Armstrong Institute for Patient Safety and Quality e il NORC dell’Università di Chicago, ha creato il programma di sicurezza AHRQ per migliorare l’uso di antibiotici (safetyprogram4antibioticstewardship.org) per sviluppare e attuare un pacchetto di interventi progettati per migliorare la gestione degli antibiotici e le pratiche di prescrizione di antibiotici nelle strutture per cure a lungo termine e cure ambulatoriali negli Stati Uniti.

AHRQ prevede di reclutare 250-500 cliniche ambulatoriali pediatriche / adulte per partecipare al programma gratuito di 12 mesi destinato ad aiutare le pratiche a proteggere i pazienti dall’esposizione a antibiotici non necessari e ai loro effetti collaterali associati, inclusi eruzioni cutanee e infezioni da Clostridioides difficile .

Il programma, che dovrebbe iniziare a dicembre, combina una guida basata sull’evidenza con strategie per affrontare gli atteggiamenti, le credenze e la cultura che spesso pongono sfide per migliorare la prescrizione di antibiotici.

Vantaggi / Idoneità alla partecipazione

AHRQ ha affermato che la partecipazione al programma aiuterà le cliniche a soddisfare i requisiti del sistema di pagamento incentivato basato sul merito CMS e consentirà loro di dimostrare la conformità allo Standard di gestione antimicrobica ambulatoriale della Commissione congiunta (www.jointcommission.org) che entrerà in vigore il 1 gennaio 2020 .

Inoltre, i partecipanti possono ricevere crediti ECM e soddisfare i requisiti di attività di miglioramento delle prestazioni della certificazione di medicina di famiglia del Board of Family Medicine. (Nota: potrebbero essere applicate le commissioni di certificazione ABFM pertinenti).

I vantaggi della partecipazione includono il supporto agli sforzi delle pratiche per

  • ridurre l’uso di antibiotici non necessari e aumentare l’uso appropriato di antibiotici;
  • migliorare la sicurezza dei pazienti e la cultura della sicurezza;
  • migliorare il lavoro di squadra e la comunicazione relativi alla diagnosi e al trattamento delle infezioni e alla prescrizione di antibiotici nella pratica;
  • mantenere e migliorare la soddisfazione del paziente e della famiglia; e
  • migliorare il flusso di lavoro, specialmente durante la stagione fredda e influenzale.

Le cliniche ammissibili devono prendersi cura dei bambini e / o degli adulti ed essere

  • cliniche di assistenza primaria,
  • cliniche di cure urgenti,
  • cliniche sanitarie degli studenti,
  • cliniche sanitarie basate sulla comunità (ad es. centri sanitari qualificati a livello federale) o
  • cliniche specialistiche ambulatoriali che forniscono cure primarie.

Risorse per i partecipanti

Secondo AHRQ, le pratiche partecipanti avranno accesso a

  • webinar mensili per esaminare le migliori pratiche per la gestione delle sindromi infettive comuni, nonché approcci per migliorare il lavoro di squadra e la comunicazione relativi al processo decisionale in materia di antibiotici;
  • crediti gratuiti di formazione continua per i medici che frequentano i webinar educativi;
  • assistenza nello sviluppo e / o nel sostegno di efficaci programmi di gestione antibiotica;
  • presentazioni online con guide per facilitatori che possono essere utilizzate per formare i medici;
  • orari di ufficio con esperti per fornire una guida personalizzata sul processo decisionale o la gestione degli antibiotici; e
  • materiale per l’educazione del paziente e della famiglia, come poster e volantini.

Per altre informazioni sull’uso degli antibiotici vedi
https://www.dieta-dimagrante.com/alimentazione/gli-antibiotici-le-ultime-ricerche-farmacologiche/

FONTE: www.aafp.org
IMMAGINE: pixabay.com

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Jair Bolsonaro accusa Leonardo Di Caprio degli incendi in Amazzonia che replica su youtube

Leonardo Di Caprio versus Jair Bolsonaro

Jair Bolsonaro accusa Leonardo Di Caprio degli incendi in Amazzonia che replica su youtube

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha accusato l’attore e attivista ambientale, Leonardo Di Caprio, di aver finanziato gli incendi in Amazzonia; cioè, per donare alle organizzazioni ambientaliste, affermando che sono dietro alcuni degli incendi in quella regione e senza fornire alcuna prova.

ora andiamo in brasilia il presidente di questo paese per andare a Bolsonaro ha accusato l’attivista ambientale Leonardo Di Caprio di finanziare gli incendi in Amazzonia durante una breve presenza del palazzo dell’alba nel  governo il presidente di Caprio per essere donazioni di organizzazioni ambientaliste affermando che sono sono dietro gli studenti e i fuochi di Amazonia nei commenti ed entusiasti tornano davvero nella realtà nei seminari di grandi organizzazioni nello stato di Para e nel nord di Brasilia tutto ciò che sì per tagliare nessun tipo di presidente è salito e il deputato federale eduardo bolsonaro accusa i funzionari del governo di hollywood accusato di istigazione alla persecuzione e alla criminalizzazione del lavoro delle organizzazioni ambientali e non governative

Leonardo Di Caprio versus Jair BolsonaroStasera una guerra di parole tra brasiliani e Il presidente Wilson e il vincitore dell’Oscar l’attore Leonardo Di Caprio, presidente Bolsonaro incolpando la stella per il devastante gli incendi di Amazzonia all’inizio di quest’anno sono stati aragazzo ha detto dando soldi per impostare ilAmazon in fiamme Bolton Aural ha accusato alcuni aspetti ambientali non governativi organizzazioni di impostazione deliberata fuoco in Amazzonia contatta Leonardo Di Caprio sostiene di donare $ 500.000s tai contribuendo al fuoco nel Gli investigatori non ne hanno trovato nessuna prove finora per sostenere le accuse e ora l’attore gli attivisti climatici stanno ribattendo dicendo in una dichiarazione di instagram mentre degno di supporto che non abbiamo finanziato organizzazioni mirate aggiungendo che luirimane impegnato ad aiutare a proteggere l’Amazzonia per il futuro di tutti i brasiliani il fuoco finora ha contribuito a distruggere milioni di acri di ecosistema conosciutic ome i polmoni dei governi della terra in tutto il mondo incluso il Brasile lavorare insieme per assicurarsi questo non continua per il presidente del paese per affermare che un attore è in realtà cercando di danneggiare l’ambiente che sta cercando di proteggere è proprio questo mostra solo come il piccolo toro in qualche modo ha in tasca una pubblicità tempesta di fuoco che alimenta il dibattito sul Brasile clima futuro Candace Gibson NBC Notizie hey NBC News fan

 

FONTE: YouTube

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il Premier italiano Conte annulla l’incontro del pranzo di Roma con Joseph Muscat

Giuseppe Conte-Joseph Muscat

il Premier italiano Conte annulla l’incontro del pranzo di Roma con Joseph Muscat

 

Giuseppe Conte-Joseph MuscatMuscat doveva recarsi in Italia venerdì, per partecipare ai dialoghi sul Mediterraneo a Roma.

Fonti hanno confermato che il Premier italiano ha improvvisamente e inspiegabilmente cancellato il suo pranzo di lavoro con il Primo Ministro maltese.

Questa redazione, nel frattempo, ha contattato l’ufficio di Conte per cercare di ottenere una spiegazione.

Un portavoce del premier italiano ha dichiarato che l’incontro è stato annullato a causa di altri impegni che sono emersi nell’agenda del Primo Ministro italiano.

È insolito che gli incontri pre-programmati tra i capi di governo vengano annullati in una fase così tardiva, appena 24 ore prima che si terrà.

Gli osservatori hanno affermato che, mentre la risposta ufficiale di Conte è che altri incontri sono uguali, è probabile che quello con Muscat sia stato annullato a causa della situazione prevalente a Malta. La scelta di “altri impegni” nel corso di una riunione con un altro capo di stato è un messaggio forte, hanno osservato gli osservatori.

AGGIORNAMENTO 5 Dicembre 2019

Muscat si ritira dalla conferenza di Roma “all’ultimo minuto”

Joseph Muscat MaltaMuscat oggi  è stata annullata una conferenza sulla migrazione a Roma “all’ultimo minuto”, secondo la Deutsche Presse-Agentur.

Muscat avrebbe dovuto parlare di migrazione alla conferenza MED 2019, un’iniziativa annuale di alto livello promossa dal governo italiano.

Muscat oggi è stato evitato dal Primo Ministro italiano Giuseppe Conte che, come riportato ieri da The Malta Independent , ha annullato il pranzo di lavoro che avevano programmato.
Un portavoce dell’ufficio di Conte ha dichiarato a The Malta Independent che Conte ha preferito “altri impegni” rispetto al primo ministro maltese

Sabato, il primo ministro alle prese con la sua udienza ufficiale con il Papa è stato relegato in una visita privata senza la presenza dei media.

Muscat ha annunciato la sua intenzione di dimettersi a gennaio, anche se c’è una crescente pressione per dimettersi immediatamente.

FONTE:  www.independent.com.mt
IMMAGINI:  www.independent.com.mt

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Black Friday in Francia, forse verrà abolito ?

black friday stop in francia

Black Friday in Francia, forse verrà abolito ?

I deputati vogliono porre fine al “Black Friday” in Francia per combattere il “consumo eccessivo”.

Parigi – Francia l’ex ministro dell’Ecologia Delphine Batho vuole finire Venerdì nero in Francia, in nome della lotta contro ‘l’eccessivo’.

Nate negli Stati Uniti, le promozioni del Black Friday sono riuscite a conquistare i negozi francesi e, in pochi anni, hanno rapidamente trovato una casa nella società francese.

Secondo la Federazione di e-commerce e vendita a distanza denominata Fevad, il fatturato complessivo del commercio online in Francia è aumentato del 69% durante le promozioni del Black Friday nel 2017. L’edizione 2019 dovrebbe generare 5,9 milioni di euro ($ 6,5 milioni) di spesa per i consumatori.

All’inizio di questa settimana, i parlamentari francesi hanno dato il via libera in commissione a un divieto delle campagne promozionali del Black Friday. Oltre a un “record ambientale disastroso”, l’emendamento denuncia la “comunicazione fuorviante del Black Friday nei confronti dei consumatori”, che dà ai consumatori l’impressione di trarre profitto dalle vendite anche se, in molti casi, non lo sono. In Francia, i periodi di vendita sono definiti dalla legge. Secondo una federazione di consumatori francese citata nell’emendamento, gli acquirenti del Black Friday beneficiano solo in media di meno del 2%.

black friday stop in franciaUn annuncio del Black Friday che può essere visto nel sistema della metropolitana di Parigi il 27 novembre 2019. Ibtissem Guenfoud / ABC News

L’emendamento identifica essenzialmente il Black Friday con “pratiche commerciali aggressive”, punibile con due anni di reclusione e una multa massima di 300.000 euro (330.000 dollari).

Le reazioni dei sindacati professionali sono state immediate. Il presidente di Fevad François Momboisse ritiene l’emendamento “ridicolo” dicendo che impedisce alle persone di beneficiare delle promozioni per lo shopping natalizio, ha detto ai media locali BFMTV. Il macroeconomista Erwann Tison teme che l’emendamento penalizzi in modo sproporzionato le piccole imprese francesi poiché le più grandi società di e-commerce non rientreranno nella legge. Alcuni suggeriscono che sarebbe meglio educare i consumatori agli sprechi invece di vietare la pratica commerciale del Black Friday.

Tuttavia, alcuni negozi stanno già conducendo la loro campagna contro l’evento commerciale. Questo mese, 600 marchi francesi hanno creato un collettivo anti-Black Friday per “Make Friday Green Again”. Il movimento Youth For Climate chiede una manifestazione “Block Friday” il 29 novembre a Bordeaux e in altre città

Questo emendamento al disegno di legge anti-spreco del Parlamento sarà esaminato successivamente in assemblea il 9 dicembre.

FONTE:  abcnews.go.com
IMMAGINE: Ibtissem Guenfoud / ABC News

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“Black Friday” significato: riguarda la vendita di schiavi?

Black friday 2019

“Black Friday” significato: riguarda la vendita di schiavi?

Nonostante la sua popolarità, non sembra esserci consenso sull’origine del termine del Black Friday.
Il Black Friday è uno degli eventi di vendita più grandi e attivi dell’anno.

Durante la frenesia dello shopping del Black Friday, un acquirente americano medio spende oltre $ 1000. Se ciò non è indicativo di quanto sia popolare questa giornata, il fatto che solo nel 2018, per un totale di 717,5 miliardi di dollari siano stati spesi per lo shopping, dovrebbe darti un’idea del significato di questa giornata per l’economia degli Stati Uniti.

Fino ad ora, non c’è chiarezza su come sia diventato il termine “Black Friday“. Nonostante la sua grande popolarità, molti non sanno perché il Black Friday si chiama Black Friday.
Black friday 2019

Acquirenti competono per una televisione e per acquistare articoli al dettaglio nel “Black Friday” in un supermercato Asda a Wembley, a nord di Londra, 28 novembre 2014 Luke MacGregor / Reuters

Tra le varie spiegazioni male informate su come sia nata la frase “Black Friday” per il giorno dopo il Giorno del Ringraziamento, l’affermazione più ridicola è che avesse a che fare con il commercio di schiavi.

Sembra che ci siano molti che credono erroneamente che il giorno dopo i proprietari delle piantagioni del Ringraziamento si impegnerebbero a comprare e vendere schiavi neri a prezzi scontati, ed è così che è stato coniato il termine.

L’affermazione non ha fondamenta ed è stata a lungo confutata, soprattutto perché le vacanze intorno al “Black Friday” arrivarono quasi un secolo dopo l’abolizione della schiavitù.

C’è una teoria ampiamente discussa secondo cui il termine potrebbe non avere nulla a che fare con le vacanze e il termine è stato usato per la prima volta nel 1869 per descrivere una frode finanziaria che ha causato il crollo del mercato dell’oro negli Stati Uniti, secondo un rapporto di History Channel .

Un’altra teoria afferma che il termine ha guadagnato popolarità nel 1951 dopo che i lavoratori hanno iniziato a chiamare il giorno post-ringraziamento malato e quindi hanno avuto una vacanza di quattro giorni.

C’è anche un altro riferimento che afferma che la polizia di Filadelfia ha introdotto il termine negli anni ’60 per descrivere il traffico caotico in città in vista delle partite di calcio che si tenevano ogni anno tra l’esercito e la Marina. Folle in gran parte composte da famiglie sarebbero discese sulla città, paralizzando il traffico.

La storia di origine del “Black Friday” ma non ha un vincitore chiaro. Sembra che ci siano stati diversi eventi nella storia che hanno contribuito al giorno che in seguito è arrivato per celebrare l’evento commerciale più frequentato dell’anno.

Tuttavia, è stato dimostrato senza dubbio che nessuna delle affermazioni supporta la teoria della schiavitù.

FONTE: www.ibtimes.sg
IMMAGINE: www.ibtimes.sg
AUTORE:   Johnlee Varghese

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Comunicati Dieta e Alimentazione

Plebiscito apre al centro di Roma rivendita di prodotti alimentari Made in Italy

Plebiscito apre al centro di Roma rivendita prodotti alimentari Made in Italy

Un nuovo importante supermercato di prodotti tipici italiani si aprirà tra le mura dello storico Palazzo Doria Pamphilj di Roma, vicino alla centrale Piazza Venezia, all’inizio di dicembre, secondo un’anteprima della guida leader dei ristoranti Puntarella Rossa .

La nuova sede di 600 mq sarà suddivisa in vari spazi, con ogni stanza o bancone dedicato esclusivamente ai prodotti alimentari Made in Italy, tra cui pasta, pesce, olio d’oliva, salumi, birra artigianale e vino, tartufi, caffè, mozzarella di bufala, street food e dessert.

Plebiscito ha ottenuto l’approvazione iniziale di Puntarella Rossa che lo ha descritto come “senza esagerare, il più grande progetto alimentare recente” realizzato a Roma.

Il progetto mira a sfruttare il pesante passaggio nella zona, aiutato dall’apertura del mese scorso del vicino museo d’arte Palazzo Bonaparte .

“In diversi momenti della giornata e dell’anno, stimiamo che una media di 30.000 pedoni al giorno camminino qui”, ha detto a Puntarella Rossa il fondatore del Plebiscito Alessandro Rappini .

Per maggiori dettagli vedi la pagina Facebook del Plebiscito Roma  .

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Salute e Benessere

CIOCCOLATO ALL’OLIO D’OLIVA CHE FA BENE AI DIABETICI

Cioccolato all'olio di oliva

Cioccolato all'olio di oliva

CIOCCOLATO ALL’OLIO D’OLIVA CHE FA BENE AI DIABETICI

Il cioccolato è da sempre considerato il frutto proibito dei diabetici. Concedersi qualche delizioso quadratino può far alzare pericolosamente la glicemia. Ma ora, per questi pazienti, arriva un cioccolato molto speciale, messo a punto pensando proprio ai loro bisogni. Si tratta del primo “cioccolato all’olio d’oliva”. Messo a punto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina interna e Scienze mediche dell’Università La Sapienza di Roma, questo cioccolato speciale contiene oleuropeina, una sostanza derivata dall’olio extravergine d’oliva, che contribuisce a tenere bassa la glicemia.

Mangiare 40 grammi di questo cioccolato non modifica in alcun modo la glicemia, come accadrebbe con altri tipi di questo prelibato alimento. A dimostrarlo è stato uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition. Secondo i risultati, il nuovo cioccolato consentirà anche ai diabetici di sfruttare l’attività antiossidante e protettiva di questo alimento sul sistema cardiovascolare senza effetti collaterali. In particolare, il nuovo cioccolato è stato sperimentato su 25 pazienti con diabete di tipo 2 e su 20 soggetti sani, invitati a consumare 40 grammi di crema al cacao e nocciole, normale oppure arricchita con il 4% di oleuropeina, estratta dall’olio extravergine d’oliva. “I risultati mostrano che nei diabetici il consumo di cioccolato all’olio d’oliva riduce il picco glicemico che si ha 2 ore dopo l’ingestione del cioccolato senza oleuropeina: la glicemia media dopo il consumo di 40g di cioccolata è di 140 mg/dl, dopo aver mangiato quella arricchita con oleuropeina scende a 125 mg/dl”, spiega Francesco Violi, coordinatore dello studio, ordinario di Medicina interna alla Sapienza e presidente del Collegio dei docenti universitari di medicina interna.
Altre informazione su diabete e diete al
https://www.dieta-dimagrante.com/alimentazione/alimentazione-e-diabete-la-malattia-del-millennio/

Non solo. “Il cioccolato ‘speciale’ – continua Violi – riduce anche l’attività della dipeptidil-peptidasi-4, enzima che distrugge l’ormone ipoglicemizzante Glp-1, e al contrario incrementa i livelli di insulina in circolazione, permettendo perciò un miglior utilizzo del glucosio e dello stesso ormone ipoglicemizzante. Tutto questo si traduce in un miglior profilo metabolico dopo il consumo del cioccolato all’olio d’oliva, che può essere quindi indicato per i diabetici”. Finora questi pazienti erano costretti a scegliere prodotti senza zucchero, mentre grazie all’oleuropeina potranno assaporare un cioccolato dolce ma innocuo. L’oleuropeina è stata identificata da Violi in studi precedenti ed è responsabile dell’effetto protettivo dell’olio extravergine d’oliva sul metabolismo: contenuta in olive e foglie d’olivo, evita gli sbalzi di glicemia dopo mangiato, che nei diabetici sono assai spiccati e che contribuiscono a un peggioramento dell’aterosclerosi e a un aumento del rischio di infarto e ictus, ricorda una nota.

“Studi precedenti – sottolinea Violi – hanno verificato che il consumo di 10g di olio extravergine d’oliva ai pasti riduce di circa 20 mg/dl la glicemia postprandiale, potenzialmente prevenendo la patologia in chi è sano, ma anche contribuendo a gestirla al meglio in chi è già diabetico. Abbiamo perciò pensato di analizzare se l’aggiunta di oleuropeina, che avevamo identificato come responsabile di questo effetto, nella preparazione della cioccolata riducesse il picco glicemico: il risultato positivo ottenuto è molto importante”

Insomma un cioccolato arricchito che premia il gusto e anche la salute.

FONTE:  www.equivalente.it

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A Parigi manifestanti marciano contro la violenza domestica

Francia - Femminicidio

Francia - FemminicidioA Parigi manifestanti marciano contro la violenza domestica

I manifestanti marciano per Parigi per fare pressione sul governo francese affinché faccia passi più forti per prevenire la violenza domestica mortale, un problema che il presidente Emmanuel Macron ha definito “la vergogna della Francia”.

La parola “violenza” è incollata su un muro da un gruppo di donne in una strada buia di Parigi. A Parigi e nelle città di tutta la Francia, i segni sono ovunque. “Reclami ignorati, donne uccise” e “Lei lo lascia, la uccide”, leggevano in stampatello nero incollati su maestosi edifici municipali. Sotto la copertura della notte, gli attivisti li hanno incollati alle pareti per attirare l’attenzione sulla violenza domestica, un problema che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito “la vergogna della Francia”.

23 novembre 2019
La Francia ha tra i più alti tassi di violenza domestica in Europa, in parte a causa delle scarse risposte della polizia alle denunce di abusi. Gli attivisti affermano che 130 donne sono state uccise da un partner attuale o ex solo quest’anno in Francia, circa una ogni due o tre giorni.
Le vittime e gli attivisti della violenza domestica hanno incollato poster in Francia dopo ogni morte per attirare l’attenzione sul problema. Pianificano una marcia a Parigi sabato prima che il governo francese sveli nuove misure lunedì per affrontare il problema.
Si prevede che le misure includeranno il sequestro di armi da fuoco da parte di persone sospettate di violenza domestica e l’assegnazione di priorità alla formazione della polizia.

Nei primi otto mesi del 2019 sono state 100 le vittime di femminicidio. Il paese d’oltralpe registra uno dei tassi più alti in Europa di uccisioni di donne sulla base del genere.
Donne vittime di violenza in fuga dall’America Centrale, ma gli Usa non le accolgono
Domenica è stata contata la 101esima vittima: una signora 90enne assassinata a bastonate; il sospettato è il marito 94enne.
«Io, vittima di violenza, cinque anni per avere una sentenza»
Nel 2018 le autorità avevano registrato 121 femminicidi. In Francia il tasso di questi assassinii è di 0,18 su 100mila donne, secondo le ultime cifre di Eurostat risalenti al 2017, cioè più di Svizzera (0,13), Italia (0,11), Spagna (0,12), meno della Germania (0,23).
Francia, Fermato in auto con il cadavere della moglie dentro la valigia
Il governo ha organizzato una tavola rotonda sul tema, con 80 delegati provenienti da vari ambiti, tra cui vari ministri. Le conclusioni della concertazione saranno annunciate il 25 novembre, nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

FONTE: www.ilmessaggero.it | www.mail.com
IMMAGINE: www.ilmessaggero.it

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Campagnola Ibérica: il successo in Centro e Sud America

L’azienda di Zola Predosa si afferma in Sud America tramite la concessionaria in esclusiva per la Penisola Iberica

Campagnola Ibérica de Suministros Agricolas nasce per cogliere e soddisfare le esigenze del mercato della Penisola Iberica e fin da subito si è dimostrata una scelta di successo nel settore della raccolta e della potatura meccanizzate. Negli ultimi due anni rappresenta Campagnola anche nei Paesi del Centro e Sud America, dove sta operando con fatturati in continua crescita, confermandosi un’altra scelta vincente per il Gruppo capitanato dall’azienda emiliana.

Campagnola Ibérica è guidata dal nipote del fondatore di Campagnola srl, il Commendatore Pio Vittorio Ferretti. Il signor Maurizio Guerra sta guidando la concessionaria spagnola verso un continuo progresso. I segreti di questo successo sono la capacità manageriale e la grande passione e dedizione che Maurizio dimostra nello svolgere il proprio lavoro, avvalendosi di fidati agenti per il territorio spagnolo e validi importatori per il Portogallo ed i Paesi oltreoceano, che lo spalleggiano nel presidiare un vasto territorio sempre più ricettivo ed interessato alla meccanizzazione agricola.

Il brand Campagnola è oggi così apprezzato dall’utenza centro e sudamericana per le stesse caratteristiche per cui si fa tanto amare dagli utilizzatori finali di casa nostra e di tanti altri Paesi nel mondo: soluzioni pratiche, alta qualità, ampia gamma di prodotti disponibili ed assistenza impeccabile, tratti distintivi di un marchio sempre più noto, ma che mantiene il proprio volto umano da oltre sessant’anni.

https://campagnola.it/

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I volontari della protezione civile dell’Emilia Romagna sono sempre più competenti

Una cinquantina di volontari del Coordinamento provinciale delle organizzazioni di Protezione civile sono state impegnate sabato 30 gennaio a Castelnovo Monti, all’ombra della Pietra di Bismantova.
L’occasione, la prova conclusiva del corso di specializzazione per unità cinofile e operatori di supporto alla ricerca di persone disperse. Promosso dalla Scuola permanente di formazione di Protezione civile, costituita dalla Provincia di Reggio Emilia e dallo stesso Coordinamento del volontariato, il corso si è svolto durante il mese di gennaio a Casina ed è stato curato da Corrado Bernardi con il coordinamento di Ugo Artioli e Marcello Margini. Durante l’esercitazione conclusiva, che ha visto la collaborazione di Vigili del fuoco e Soccorso Alpino Emilia-Romagna, i volontari hanno effettuato prove specifiche sull’utilizzo del Gps, sulla cartografia e sulla ricerca applicata al ritrovamento di una persona dispersa, nonché manovre di ricerca a pettine e con le unità cinofile.
Alla fine, la prova è stata brillantemente superata da tutti i volontari, appartenenti alle associazioni Alpini, Unità Cinofile I Lupi dell’Appennino Reggiano – Casina, Legambiente Reggio Emilia, Bentivoglio-Gualtieri, Croce verde Castelnovo Monti, I Custodi della Montagna di Ligonchio, Team Reggio Fuoristrada, Protezione Civile Albinea, Val D’Enza Radiocomunicazioni, Il Campanone Scandiano e Noc Traversetolo.
Quello conclusosi a Castelnovo Monti rientra tra i diversi corsi di specializzazione che Provincia e Coordinamento del volontariato, attraverso la Scuola permanente di formazione di Protezione civile costituita nel 2008, tengono periodicamente per poter disporre di volontari in grado di affrontare con competenze e capacità ogni diverso tipo di emergenza. ‘A dicembre si è concluso a Gualtieri, con la prova pratica coordinata da Aipo, il corso specialistico di secondo livello sul rischio idraulico tenuto da Denis Sepali che ha coinvolto volontari delle associazioni Bentivoglio, Città del Tricolore, Croce rossa di Quattro Castella, Gruppo Brescellese, I Ragazzi del Po, Icaro, Il Campanone, Legambiente, Nubilaria, Radioclub Antenna Amica, San Venerio, Sesto Continente, Team Reggio Fuoristrada, Vigilanza Antincendio Boschivo e Val d’Enza Radiocomunicazioni – spiega il presidente provinciale (e regionale) del Coordinamento del volontariato Prociv, Volmer Bonini – A breve seguiranno altri due corsi, a Guastalla e Brescello: l’obiettivo è di arrivare formare circa 120 persone, perché l’esperienza ci insegna che in caso di piene critiche come quella del Po del novembre 2014, occorrono centinaia di turni di volontari specializzati’.
A novembre si erano invece tenuti, a Guastalla e Castelnovo Monti (tutor rispettivamente Denis Sepali e Ercole Domenichini), altri due corsi di addestramento per l’utilizzo di motoseghe, rivolto ai volontari impegnati sui rischi idraulico, idrogeologico e da meteo avverso per la pulizia in emergenza di sponde e alvei dei corsi d’acqua, per liberare strade da tronchi spezzati o mettere in sicurezza le alberature inclinate da frane. Ben 130 i volontari che sono stati impegnati, in questo caso appartenenti alle associazioni Alpini, Vigilanza Antincendio Boschivo, Val D’Enza Radiocomunicazioni, Città del Tricolore, Bentivoglio, Gruppo Brescellese, I Ragazzi del Po, Icaro, Legambiente Reggio Emilia, San Venerio, Pubblica assistenza Castelnovo Sotto, Nubilaria, Sesto Continente, Radioclub Antenna Amica, I Lupi dell’Appennino Reggiano, Il Campanone di Scandiano e I Custodi della Montagna. Le prove pratiche, supervisionate dal Corpo forestale dello Stato, si sono svolte con la collaborazione di Emak Spa, che ha messo gentilmente a disposizione personale, motoseghe e dispositivi di protezione individuale.

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Bambini e adolescenti migranti: quale protezione e accoglienza

20/11/2015

Presidente Brambilla, Signor Ministro, Autorità, Signore e Signori,
è con grande piacere che, anche quest’anno, ho accolto l’invito a partecipare all’incontro di oggi per celebrare insieme la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per ricordare quel 20 novembre 1989 quando fu approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo.
Innanzitutto, desidero ringraziare la Presidenza della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza che, in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche per la Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha promosso questa iniziativa dedicata al tema ‘Bambini e adolescenti migranti: quale protezione quale accoglienza’. Un momento prezioso di analisi e approfondimento su un tema complesso, tremendamente attuale e sul quale non possono essere consentite strumentalizzazioni. Ogni dibattito su questo tema non può non tenere conto di un punto fermo: tutti i bambini migranti, profughi e rifugiati, sono prima di tutto bambini in pericolo. E’ fondamentale richiamare l’attenzione sul dramma dei minori esposti quotidianamente a ogni pericolo, minacciati da guerre e malattie, malnutriti, derubati dell’infanzia. Sono fuggiti da conflitti, dittature, fame, violenze, dall’assenza totale di una possibilità di futuro, in molti casi, non mi stancherò di ripeterlo, sono fuggiti dai territori dove sventola la bandiera nera dell’Isis, da quell’indottrinamento votato al terrorismo cui sono sottoposti e dalle atrocità che lì vengono commesse. Abbiamo visto nel recente passato foto e filmati di bambini che giustiziano i prigionieri in tuta arancione: chi riesce a mantenere lucidità e umanità non può non vedere due vittime in quelle immagini della macchina di propaganda dell’Isis: anche il carnefice di 8 o 10 anni in quel caso è vittima del terrorismo che lo trasforma in strumento di morte.
Questi bambini hanno affrontato viaggi terribili, hanno sofferto fame e disidratazione, sono stati rapiti, venduti, ricattati, picchiati, in alcuni casi torturati o addirittura abusati dai trafficanti. Tutti hanno provato il terrore di morire in mare, alcuni nella traversata hanno perso genitori, parenti o amici. Secondo i dati UNICEF, da gennaio 2015 più di 215.000 minori – 700 al giorno – hanno cercato asilo nell’Unione europea e circa 700 bambini sono morti dall’inizio di quest’anno attraversando il Mediterraneo.
Come evidenziato dai dati del Viminale, nel 2015 (fino al 10 ottobre) i minori non accompagnati giunti in Italia sono 10.322, il 73% del totale dei minori soccorsi (ovvero 14.109). Sono dati significativi, che devono destare la massima attenzione e che necessitano di un sistema di accoglienza e protezione strutturato e integrato su tutto il territorio nazionale. Si tratta infatti dei soggetti più vulnerabili, giovanissimi che arrivano senza alcuna figura adulta di riferimento nel nostro Paese e sono a rischio di violenza e sfruttamento, se non adeguatamente protetti, finendo il più delle volte nel tunnel del traffico di esseri umani, della prostituzione, dell’illegalità. Sono oltre 5.000 i bambini e adolescenti considerati irreperibili dal 1° gennaio 2015 ad oggi secondo le stime del Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Tra le ultime indagini di cui mi sono occupato come Procuratore nazionale antimafia mi ricordo proprio i casi dei minori arrivati in Italia con un numero di telefono in tasca, quello del contatto da chiamare una volta giunti nel nostro Paese. Nel migliore dei casi era di parenti che già si trovavano nel nostro territorio, più spesso purtroppo di sfruttatori senza scrupoli che li costringevano all’accattonaggio o alla micro criminalità.
Nel sistema di accoglienza italiano emergono tanti risultati positivi che non assurgono agli onori della cronaca perché costituiscono l’ordinarietà del funzionamento di un sistema che è andato crescendo rapidamente nel tempo. Esistono infatti in Italia esperienze di eccellenza nell’accoglienza dei minori migranti ma, nonostante l’impegno di molti sia all’interno delle istituzioni che nelle reti associative e di volontariato, ancora oggi i diritti essenziali dei minori stranieri non accompagnati non sono sempre rispettati. In questo quadro s’inserisce il Disegno di legge 1658 – di cui prima firmataria è l’onorevole Zampa – in merito alle misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati che disciplina in modo organico, sul territorio nazionale, la protezione e l’accoglienza dei minori stranieri. Il mio auspicio è che si possano riprendere al più presto i lavori per l’approvazione definitiva di questo disegno di legge, anche andando contro l’ondata di paura e diffidenza che, comprensibilmente, ha invaso le nostre strade all’indomani degli attentati di Parigi. Ho molto apprezzato in questo senso le parole di ieri del Presidente del Consiglio: reagire, senza rinunciare a vivere, con un approccio forte e equilibrato, senza sottovalutazioni ma anche senza isteria.
Per questo è importante ritornare a parlare del disegno di legge Zampa: le norme previste affrontano e rispondono in modo concreto e razionale alle esigenze di un’adeguata accoglienza dei minori non accompagnati. Dalla necessità di uniformare le procedure di identificazione e di accertamento dell’età all’istituzione di un sistema nazionale di accoglienza all’attivazione di una banca dati nazionale per disciplinare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni; dalla continuità del finanziamento di un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sui bilanci dei comuni al sostegno organico all’integrazione sociale, scolastica e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati, anche vicini al compimento della maggiore età; al coinvolgimento attivo delle comunità nell’accoglienza e nell’integrazione attraverso l’affido familiare. Tali responsabilità – accoglienza, protezione, integrazione – non riguardano solo l’Italia o i singoli Paesi che si trovano sulle rotte di transito, ma l’intera collettività dell’Unione europea. Assicurare i diritti fondamentali dei minori, accompagnare la loro crescita, garantire loro ogni protezione da abusi e pericoli costituiscono doveri inderogabili di un Paese civile e democratico. La cultura della tutela dei bambini si fonda, certo, sulla garanzia della loro sicurezza e dignità, ma si sostanzia anche attraverso la costruzione di basi e di strumenti per la realizzazione di un avvenire migliore.
A chi ne fa, sbagliando, una questione prettamente religiosa, voglio ricordare che chiudere le porte contraddice non solo i nostri principi democratici, quelli scolpiti nella Carta costituzionale, ma anche i valori religiosi che dite di voler difendere. Vi basti ricordare la seconda parte della famosa citazione evangelica delle parole di Gesù, quella più dura: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. […] Tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me».
Auspicando un dibattito vivace e proficuo, auguro a tutti voi buon lavoro.

Rassegna stampa da pietrograsso.org

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Il cioccolato fondente che ci sorprende

Migliora la salute cardiovascolare e aiuta l’apprendimento e la memoria.
Un gruppo di ricercatori della Loma Linda University, guidati dal dott. Lee Berk, ha confermato che il consumo di cioccolato fondente (cacao) migliora la salute del cervello. Berk ha presentato questi risultati al 45° Congresso annuale della Society for Neuroscience a Chicago, in Illinois.
Gli studi iniziali del gruppo di ricerca hanno dimostrato che i flavonoidi del cacao una volta assorbiti dall’organismo si accumulano nelle regioni del cervello associate all’apprendimento e alla memoria, con conseguente crescita delle cellule nervose, aumento delle funzioni e della comunicazione nel cervello, miglioramento del flusso sanguigno e formazione di vasi sanguigni cerebrali e sistemi sensoriali.
Il cacao, o il cioccolato fondente (con il 70 per cento di cacao), è una delle principali fonti di flavonoidi, potenti antiossidanti e anti-infiammatori che, è stato già dimostrato, hanno effetti benefici sulla salute cardiovascolare.
‘Per la prima volta abbiamo dimostrato che esiste una possibile connessione con l’attività neuroelettrica che dà il via ai meccanismi dei benefici effetti del cacao sul ragionamento e l’intelletto, la sincronizzazione, la memoria, il ricordo, l’umore e il comportamento’, ha spiegato il dott. Berk.
Pur contento dei risultati ottenuti, il medico avventista è consapevole che la ricerca deve continuare soprattutto se si pensa alle possibili applicazioni su alcune malattie degenerative del cervello.
‘Siamo veramente entusiasti di ciò che questi risultati possono potenzialmente significare per la salute del cervello’, ha affermato il dott. Berk, ‘Il cacao è capace di regolare i vari livelli di consapevolezza sensoriale e aumentare in modo uniforme la densità spettrale di potenza (UV2) di diverse frequenze elettroencefalografiche (EEG). La maggiore scoperta è che la frequenza delle onde gamma – associata al livello più elevato di elaborazione mentale, memoria e ricordo potenziati, e benefici fisiologici – è quella che è significativamente aumentata su tutte le altre frequenze cerebrali’.
Lo studio, secondo il dott. Berk, fornisce la prova imparziale che la frequenza delle onde gamma (γBA) è avviata da diversi compiti di sensibilizzazione sensoriali del cacao che vanno dalla prima esperienza condizionata al consumo acuto di cacao, con conseguente modulazione dei benefici per il cervello, il comportamento e il fisico.
‘Tutto ciò potrebbe aprire la porta a un potenziale uso riparativo di alte concentrazioni di cacao (70 per cento) negli individui con problemi di memoria, ricordo, demenza e questioni connesse con l’invecchiamento’, ha concluso.
Per dare risposte sempre più avanzate sull’applicazione che queste scoperte potrebbero avere, il team del dott. Berk continua le ricerche presso la Loma Linda University.

Rassegna stampa da news.avventisti.it

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A Milano il Comune organizza una settimana di iniziative per i diritti dei bambini e degli adolescenti

Milano Comune. una settimana di iniziative per i diritti dei bambini e degli adolescenti
La Giunta ha accolto la marcia dei bambini in Piazza San Fedele. Aperte le candidature per il Garante dell’Infanzia e l’Adolescenza. Le iniziative chiudono al Museo del Novecento
Milano, 20 novembre 2015 – Da oggi, 20 novembre, e per una settimana Milano celebrerà la Giornata mondiale dell’Infanzia con una serie di iniziative organizzate dal Comune in collaborazione con enti, associazioni del privato sociale e mondo del volontariato. Intanto, questa mattina circa 1.500 bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Milano, accompagnati dai loro insegnanti, hanno percorso le vie del centro, dai Giardini di Porta Venezia a piazzetta San Fedele, per la tradizionale Marcia dei Diritti realizzata da Unicef e Arciragazzi. Ad accogliere il festoso corteo, guidato da giocolieri e musicanti e dall’orchestra multietnica ‘Golfo Mistico’, la Giunta comunale scesa in piazzetta per salutare i bambini e confermare che presto Milano avrà il Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: proprio oggi infatti è stato pubblicato il bando per la presentazione delle candidature per la nomina del Garante. E’ possibile candidarsi sino al 21 dicembre. Link: https://goo.gl/LKDLOi .
Dopo la tradizionale Marcia dei diritti realizzata da Unicef e Arciragazzi la giornata proseguirà nel pomeriggio a Quarto Oggiaro con l’inaugurazione alle ore 16.30 del nuovo ‘Punto Luce di Save the Children alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino e dell’assessore ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza. L’iniziativa è realizzata da Save the Children e Acli Lombardia in collaborazione con il Comune. Si tratta di un centro socio-educativo in cui viene data la possibilità a bambini e adolescenti di sviluppare il loro potenziale, grazie ad attività ricreative, sportive, espressive e di sostegno allo studio. L’apertura del ‘Punto Luce” si inserisce nella campagna ”Illuminiamo il Futuro” di Save the Children, lanciata nel 2014 con l’obiettivo di contribuire a debellare la povertà educativa di tanti bambini e adolescenti, cioè la deprivazione di opportunità educative e formative che riguarda centinaia di migliaia di bambini e adolescenti in tutta Italia.
Sempre oggi, in settantasette farmacie milanesi, si svolgerà la raccolta di medicine e prodotti pediatrici da destinare a enti e associazioni che si occupano di bambini in condizioni di povertà in Italia e ad Haiti. L’iniziativa è realizzata da Fondazione Rava Nph onlus con la collaborazione del Comune e di numerosi sponsor privati. L’elenco delle farmacie aderenti è consultabile su www.nph-italia.org.
‘Oggi e per i prossimi otto giorni – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – festeggeremo la Giornata mondiale dell’Infanzia raccontando la Milano che abbiamo pensato per i nostri bambini e ragazzi e quella che loro hanno pensato per sé e per noi. Affronteremo temi diversi, dalla difesa dei diritti dei minori al sostegno delle famiglie in difficoltà, dai progetti per rendere sport e cultura accessibili a tutti, alla corretta alimentazione per crescere bene e in salute. Si parlerà anche di diritto ad essere curati innanzitutto come bambini e delle iniziative di solidarietà che hanno avuto per promotori e protagonisti proprio i bambini tra cui ospitare a pranzo nella mensa delle proprie scuole gli anziani soli del quartiere’.
Questo gli appuntamenti in programma da domani 21 a sabato 28 novembre.
Lunedì 23 novembre – Urban Center, Galleria Vittorio Emanuele II 11/12. Alle ore 10.30 ‘Presentazione del Primo rapporto sull’Infanzia e l’Adolescenza a Milano realizzato da Unicef e Meglio Milano in collaborazione con il Comune di Milano e con il patrocinio di Fondazione Cariplo. Intervengono: Pierfrancesco Majorino (Assessore alle Politiche sociali del Comune), Fiammetta Casali (Presidente Comitato Unicef Milano), Simonpaolo Buongiardino (Presidente Meglio Milano), Vincenzo Spadafora (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), Fulvio Scaparro (Psicoterapeuta), Alberto Colorni (Comitato tecnico Meglio Milano).
Sabato 21 novembre – Biblioteca di via Oglio 18 (Zona 4). Dalle ore 15 alle ore 18.30, in collaborazione con il Consiglio di Zona 4, l’Unicef organizza tre attività alla scoperta dei diritti dei bambini:
– la lettura collettiva del racconto ‘L’isola degli smemorati’ e a seguito della quale i ragazzi saranno invitati a ridisegnare il diritto che li ha colpiti di più;
– il laboratorio per creare e disegnare una pigotta, la bambola di pezza dell’Unicef a sostegno della malnutrizione infantile;
– una riflessione su cosa vuole dire ‘sana e corretta alimentazione’, a partire dal racconto di ciò che ogni bambino abitualmente mangia nell’arco della giornata.
Domenica 22 novembre – Castello Sforzesco. Dalle ore 14 alle 17.30, presso i portici dell’Elefante, l’assessorato all’Educazione e Istruzione organizza il percorso educativo ‘I Diritti dei Bambini’ con l’obiettivo di raccontare ai bambini (dai 6 ai 12 anni) e sensibilizzare i grandi sui contenuti della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
Sabato 28 novembre – Museo del Novecento. Dalle ore 15 alle ore 18.30 si svolgerà l’evento ‘Milano, una città all’altezza dei bambini’. Saranno presentate le iniziative realizzate dall’Assessorato alle Politiche sociali in questi ultimi anni a partire dai progetti 18 progetti dedicati a bambini e adolescenti realizzati con i finanziamenti della legge 285. Si parlerà anche di ‘Carta dei diritti dei bambini per la salute’, di ‘Diritto al Compleanno’, di affido familiare e assitenza domiciliare e di sostegno alle famiglie con minori in condizioni di disagio economico e sociale. L’appuntamento sarà un momento di divertimento per tutti i bambini che parteciperanno: con gli animatori giocheranno con matite e colori disegnando la ‘città dei loro desideri’.
Le iniziative per i bambini sono ufficialmente iniziate martedì 17 novembre alle ore 9.30 con la presentazione, alla Casa dei Diritti di via de Amicis 10, della seconda edizione dell’iniziativa ‘Diritto al Compleanno’ realizzata dal Comune con Energie Sociali Jesurum Lab e l’apporto concreto di numerosi sponsor privati. Anche per il 2015 saranno organizzate 100 feste di compleanno da regalare a bambini e famiglie in difficoltà, per non far mancare a nessuno il ‘suo giorno’ davvero speciale.

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“Baci da sarajevo” – SOS Villaggi dei Bambini

In Bosnia, oltre 100 mila bambini vivono in condizioni di povertà e rischiano di perdere le cure familiari. Proteggere i bambini bosniaci e sostenere le famiglie per assicurare un futuro ai loro figli, garantendo istruzione scolastica e accesso alle cure mediche: questi sono gli obiettivi
della campagna di raccolta fondi ‘Baci da Sarajevo’ di SOS Villaggi dei Bambini Italia a cui si può contribuire dal 22 novembre al 5 dicembre con sms o chiamata da rete fissa al 45593 Hashtag della campagna #bacidasarajevo.
A 20 anni dalla fine del conflitto, la Bosnia ha ancora un tasso di povertà elevatissimo che si attesta al 70%. 6 bambini su 10 sono a rischio povertà assoluta. Sono più di 100mila quelli che rischiano di perdere le cure familiari e 2.661 i bambini e ragazzi che vivono in accoglienza etero-familiare. Troppi ancora gli orfanotrofi. Moltissimi i bambini vivono in condizioni di trascuratezza e a rischio di grave pregiudizio. La scarsità delle risorse economiche ostacolano lo sviluppo di servizi in grado di proteggere e tutelare bambini e ragazzi. Accogliere i bambini che hanno perso la loro famiglia e assicurare loro protezione e istruzione è l’obiettivo della campagna di raccolta fondi ‘Baci da Sarajevo’ lanciata, oggi, da SOS Villaggi dei Bambini con il sostegno della storica testimonial dell’Associazione, La Pina, e a cui si può contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45593 dal 22 novembre al 5 dicembre. ‘Vado sempre nei luoghi di cui nessuno parla. Vado a dare voce ai bambini che non ce l’hanno. Questa volta sono partita per la Bosnia. È un Paese che è stato devastato dalla Guerra, 20 anni fa. Vediamo sempre cosa accade nel momento in cui scoppia il conflitto, ma quello che rimane dopo? Quello di cui c’è realmente bisogno? Là ci sono migliaia di bambini in difficoltà. Hanno bisogno di aiuto e sostegno, insieme alle loro famiglie, quelle spezzate e vulnerabili!’ – racconta La Pina.

Tanti i bambini di strada che vivono elemosinando. ‘Il nostro obiettivo sarà molto importante. Dobbiamo aiutare i bambini vulnerabili per evitare che vengano abbandonati o finiscano negli orfanotrofi e, parallelamente, dobbiamo sostenere i nuclei familiari in maggiore difficoltà economica e sociale. Solo così potremo garantire ai bambini uguali opportunità di istruzione, educazione e integrazione’ – dichiara Maria Grazia Lanzani Rodriguez Y Benea presidente SOS Villaggi de Bambini Italia.

Dal 22 novembre al 5 dicembre, la campagna di raccolta fondi ‘Baci da Sarajevo’ di SOS Villaggi dei Bambini si potrà sostenere attraverso il numero solidale 45593 per aiutare oltre 1.000 bambini e ragazzi in Bosnia. Sarà possibile donare 1 euro con un SMS da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce. La donazione potrà essere di 2 euro chiamando da rete fissa Fastweb, Vodafone e TWT. Le donazioni permetteranno di sostenere le fasce più disagiate della popolazione bosniaca che vivono ancora in situazione di marginalità sociale ed economica. I beneficiari sono: 100 bambini e ragazzi accolti e supportati dal Villaggio SOS di Sarajevo; oltre 400 bambini e 190 famiglie in grave difficoltà economica e sociale; circa 500 bambini e ragazzi a rischio di esclusione sociale e oltre 40 famiglie e 100 bambini di Srebrenica.
L’accesso all’istruzione viene parzialmente precluso ai bambini delle aree rurali, ai bambini Rom e ai disabili. ‘Abbiamo visitato il Villaggio SOS di Sarajevo. Una città che mi ha spezzato il cuore. E’ come se avessero smesso di sparare ieri. Sono passati anni ma per terra ci sono ancora i buchi delle granate, i palazzi massacrati dai cecchini’ – continua La Pina – ‘C’è voglia di rinascere ma tanta sofferenza, violenza, povertà. Il Villaggio SOS è un oasi di pace in questa terra. I bambini stanno bene, sono protetti, studiano e possono immaginare un futuro. E’ un miracolo e dobbiamo fare in modo che continui!’
Dal 1996 SOS Villaggi dei Bambini in Bosnia accoglie i bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle nei Villaggi SOS, offrendo assistenza e supporto alle famiglie che rischiano di abbandonare i loro figli e favorendo il percorso di inclusione sociale di ragazzi e ragazze attraverso i Centri di Sviluppo Sociale e il progetto SuperBus, un programma di prevenzione mobile che in 10 anni ha raggiunto circa 70.000 bambini e ragazzi. ‘Nel 2016, inoltre, SOS Villaggi dei Bambini avvierà un nuovo programma di Rafforzamento Familiare a Srebrenica con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle famiglie più vulnerabili del territorio che sono a grave rischio di marginalizzazione. Verrà garantita alla famiglia la sussistenza minima per vivere dignitosamente, verranno migliorate le condizioni igieniche dei bambini e garantite le cure mediche necessarie’ – conclude Maria Grazia Lanzani Rodriguez Y Benea.
Anche Baci Perugina sceglie di ‘Donare il futuro ai bambini della Bosnia’ sposando la campagna #BaciDaSarajevo. Alcuni bambini, accolti e sostenuti da SOS Villaggi dei Bambini a Sarajevo, hanno creato emozionanti disegni che, riprodotti sui mitici cartigli, entreranno a far parte di un’edizione limitata Baci Perugina dedicata al Natale. ‘Maestra’ d’eccezione, La Pina, che è stata accanto ai bimbi mentre disegnavano i loro piccoli capolavori.
Per sostenere #BaciDaSarajevo: http://bit.ly/BACIDASARAJEVO
SOS Villaggi dei Bambini in Bosnia. C’era ancora la guerra quando all’inizio del 1994 SOS Villaggi dei Bambini contatta le autorità bosniache per intervenire nel Paese. Tra il 1991 e il 1995, durante la guerra, molti bambini perdono i genitori e i Villaggio SOS di Sarajevo e Gracanica diventano per alcuni di loro una vera e propria famiglia. Oggi SOS Villaggi dei Bambini è presente in Bosnia con 2 Villaggi SOS e 3 Programmi di Rafforzamento Familiare a Mostar, Sarajevo e Gorazde. Inoltre gestisce 2 Asili SOS, 5 Centri di Sviluppo Sociale SOS e il programma di prevenzione mobile ‘SuperBus’ che in 10 anni ha raggiunto circa 70.000 bambini e ragazzi.

Rassegna stampa da Associazione SOS Italia Onlus

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Handicap e reti digitali

Handicap in linea

In rete c’è spazio anche per i progetti indirizzati ai portatori di handicap. Il portale del Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri  www. affarisocialihandicap. It  è un buon punto di partenza per cercare proposte di formazione e di inserimento nel mondo produttivo, grazie anche al telelavoro. Utili i link sulle pagine dell’Università di Bologna alma2000.unibo.it/handicap/link/ didform. Htm  e le iniziative di ASPI II Onlus, Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati  www.asphi.it  che (per il momento soltanto a Milano e Bologna) ha avviato corsi per far conseguire la patente europea per il computer anche alle persone svantaggiate. ASPHI mette a disposizione dei frequentatori del sito una bacheca con offerta e domanda di telelavoro. In Emilia Romagna c’è una Rete Regionale dei Centri di Documentazione per l’Integrazione  www.accaparlante.it/cdri/centri/index.htm  e in Friuli Venezia Giulia il portale della solidarietà e del sociale No Profit FVG  www. impresasociale. it .

Nelle Marche è attiva la cooperativa sociale Service Coop  www.servicecoop.it  mentre più a sud, in Calabria, la cooperativa sociale Mistya  web.tiscali.it/mistya  ha avviato il progetto H.T.M.L. (Handicap Tele Multi-opportunità Lavoro). Iniziative analoghe sono ovviamente in corso o in programma in moltissime altre località, ma la promozione e l’informazione sul Web è assente o limitata, né le indicazioni riportate fin qui possono essere considerate esaustive. Una rassegna approfondita di link a questo tema specifico è stata raccolta da Clarence sulla pagina www.clarence.com/ contents/societa/handicap.

Il primo ostacolo da superare per rendere accessibile il Web anche ai disabili, per evitare un ulteriore divario digitale, è rendere amichevole l’approccio alle tecnologie informatiche. Ungrammati e gestiti a distanza. Aspirapolvere che lavorano da soli, come quello prodotto dall’inglese Dyson   Ide06. dyson . com che sale le scale e sfiora una velocità di quasi mezzo metro al secondo. E una macchina dotata di cinquanta sensori, presentata al Museo delle Scienze di Londra. Secondo i suoi inventori, può pulire la casa senza sbattere contro oggetti o esseri umani. E alimentata a batterie e usa filtri speciali per raccogliere la polvere. Ci sono poi forni e lavatrici che entrano in azione quando inviamo un comando con il telefono cellulare, segnalano i guasti e si collegano automaticamente con il supporto tecnico per la diagnosi. C’è un’azienda italiana, la Ariston del gruppo’ Merloni  www.merloni.it che ha creato una linea di elettro-domestici “intelligenti”, capaci di dare informazioni sul proprio funzionamento attraverso la linea elettrica e quella telefonica. Insomma, rivela il sondaggio, ben vengano tutte quelle novità che semplificano l’esistenza e fanno risparmiare tempo e denaro.

Certo, le applicazioni della domotica riguarderanno al principio soltanto una percentuale molto ridotta di cittadini, ma non è cominciata così, solo pochi anni fa, l’avventura della telefonia mobile? All’inizio pochi terminali, ingombranti e molto costo-si, poi la diffusione capillare. Si può dire lo stesso dei sistemi di navigazione satellitare, un tempo riservati a chi poteva permettersi di acquistare vetture di gran lusso e oggi installati di serie anche su molte automobili di piccola e media cilindrata. Come  l’integrazione dei sistemi di antifurto con il controllo delle luci e del riscaldamento/condizionamento, consente di ottimizzare le risorse energetiche e adattare temperatura e illuminazione delle camere alla effettiva presenza di persone al loro interno e al tipo di attività che in quel momento stanno svolgendo. L’introduzione dei comandi vocali rappresenta un valido se non insostituibile aiuto per anziani, malati e portatori di handicap, mentre la connessione dell’impianto domestico con l’esterno (via Internet) permette di tenere tutto sotto controllo e di intervenire rapidamente in situazioni di emergenza  www.domotica. it

 

Come funziona questo congegno che aiuta l’automobilista a pianificare il suo viaggio oppure i suoi percorsi in città? Il sistema è composto dai sensori installati nella vettura, dal processore, dal lettore di CD-ROM (o DVD) e dal monitor. L’apparato riceve il segnale della rete satellitare GPS e trasforma le informazioni in indicazioni visive e vocali che permettono al conducente di conoscere il punto esatto in cui si trova e individuare il giusto itinerario per qualsiasi meta. I dischi che contengono le informazioni sono aggiornati di anno in anno, per adeguare i dati alla nuova realtà del territorio (nuove strade, svincoli auto-stradali, raccordi, modifiche ai sensi unici e zone pedonali nelle città). Le ultime versioni dei sistemi in commercio per-mettono anche di localizzare porti, aeroporti, alberghi, ristoranti, teatri, monumenti, banche, ospedali, stazioni di servizio. In Germania è attivo un servizio (TMC, Dynamic Navigation) che avverte in tempo reale l’automobilista su eventuali ostacoli alla circolazione (incidenti, frane, incendi, ingorghi) e propone itinerari alternativi. La navigazione satellitare è una tecnologia in continua evoluzione, destinata a rivoluzionare l’intero sistema dei trasporti quando entrerà in funzione il programma Galileo.” Non saremo più costretti a restare ore e ore imbottigliati nel traffico, e i tempi medi di percorrenza si ridurranno, con un grande risparmio di carburante (e un beneficio per l’ambiente). Le autoambulanze, i mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine, potranno intervenire con maggiore rapidità e precisione.

I più importanti produttori di sistemi di navigazione satellitare sono
Clarion
www.clarion.it),
Alpine www.alpine-europe.com
Garmin  www.garmin.com/products/spIII
VDO Dayton   www.vdodayton.com
Becker  www.traffic-pro.com
Blaupunkt  www.blaupunkt.de
Magneti Marelli  www.marelli.it

 

Un esempio da imitare: la Regione Basilicata

La Basilicata è stata la prima regione europea ad adottare un progetto per rendere concreto l’approccio alle tecnologie digitali per tutti i suoi cittadini. “Un computer in ogni casa” è il nome del piano regionale per lo sviluppo della società dell’informazione (BASITEL), approvato dal Consiglio Regionale e inserito nel Piano Operativo Regionale 2000-2006.

Il piano è stato finanziato anche dall’Unione Europea e prevede la realizzazione di una infrastruttura telematica diffusa sull’intero territorio regionale. Si parte dalla rete unitaria della Pubblica Amministrazione regionale (RUPAR), che si propone di alimentare e diffondere nuovi servizi, investimenti e opportunità per tutte le componenti della società lucana.

Il progetto “Un computer in ogni casa” consente di attivare un servizio universale di alfabetizzazione informatica e di accesso alle opportunità informatiche delle reti telematiche per tutti i cittadini lucani. Ogni nucleo familiare sarà economicamente motivato ad acquisire, a condizioni di particolare vantaggio, la disponibilità di un PC e l’accesso alla rete Internet e alla pluralità di servizi utilizzabili tramite il portale della Pubblica Amministrazione Regionale e attraverso un portale nazionale multiservizio (comprensivo anche di servizi commerciali). Saranno anche promossi servizi di autenticazione delle transazioni elettroniche fatte dal cittadino o dall’impresa per l’accesso ai servizi transazionali di rete (certificazione., prenotazione, autorizzazione, pagamenti, ecc.) e allo sviluppo di servizi di commercio elettronico per il sistema produttivo lucano. “Un computer in ogni casa” si intreccia con un altro piano strategico della Regione, dedicato all’occupazione giovanile, con l’avvio di progetti di formazione e sviluppo professionale per 7.500 giovani lucani nel settore specifico della Società dell’Informazione. Il progetto dovrebbe essere completato entro l’aprile 2003. Ogni famiglia residente in Basilicata può richiedere un buono per l’acquisto di una stazione informatica completa (computer, modem, stampante), pari all’ottanta per cento del costo sostenuto. I dettagli sono indicati sul sito  www.basilicatanet.it. Il rapporto cittadino-istituzione è particolarmente “amichevole”: le pagine chiariscono gli scopi del progetto, ospitano una sezione di risposte alle domande più frequenti e tutti i moduli necessari per ottenere il finanziamento. E anche possibile conoscere online, digitando il proprio codice fiscale, lo stato di avanzamento della pratica. Per chi è ancora poco pratico della tastiera, c’è un numero verde, attivo nei giorni feriali dalle nove alle diciannove. Partner tecnologico dell’iniziativa è Ksolutions, l’azienda del gruppo KataWeb  www. kataweb. it che ha vinto l’appalto-concorso della Regione. Ksolutions sta realizzando i servizi di accesso alla rete, attiverà un portale integrato con quello della regione e si occuperà dell’assistenza tecnica agli utenti. Uno dei punti di forza del progetto è quello della formazione a distanza, che prevede un piano di addestramento professionale dei privati e delle aziende.

La riservatezza

La crescita della società dell’informazione ha un tallone di Achille: la tutela della riservatezza. C’è un film di successo di pochi anni fa, “Nemico pubblico n.1”, in cui il pericolo viene esasperato fino alla paranoia e dove i soliti servizi segreti deviati riescono a “tracciare” la vita del protagonista-vittima fino ad annullarla. La privacy ha molti nemici in rete, a cominciare dagli hacker, i pirati telematici che agiscono con le motivazioni Nemico Pubblico (Enemy of the State), di Tony Scott, 1999, con Gene Hackman, Will Smith e Jon  www.tempimoderni.com/1999/nemico/nemico.htm

Ho usato il verbo tracciare per tradurre il concetto di tracking, che nel gergo telematico significa seguire le tracce digitali di un’operazione fatta in rete. E così possibile ricostruire ogni movimento di una persona attraverso le telefonate fatte con un cellulare (luogo, orario), oppure dopo un’operazione al bancomat, in banca o all’ufficio postale, al casello autostradale. Nei paesi in cui non c’è democrazia, la polizia controlla ogni movimento degli utenti di Internet, per impedire loro di frequentare siti “politicamente scorretti”  Nel resto del mondo il controllo delle attività in rete dovrebbe limitarsi alla prevenzione e alla repressione delle attività illegali (transazioni economiche per riciclare denaro sporco, pedofilia, terrorismo). In realtà gli attentati dell’ 11 settembre 2001 negli Stati Uniti hanno rivelato i limiti di apparati complessi come Echelon,” che non sono riusciti a impedire la strage delle Twin Towers. Un fallimento che ha determinato un ulteriore giro di vite per la libertà della Rete, visto che 1’FBI ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione all’uso di Carnivore,’= un nuovo sistema di spionaggio digitale.

Il dibattito su questo tema ha caratterizzato Internet fin dai primi vagiti del Web. E lecito l’anonimato? Come ci si difende?

 

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L’Italia e l’alfabetizzazione informatica

Ben altro ruolo ha giocato in Italia la televisione negli anni Sessanta, quando l’insegnante bolognese Alberto Manzi ha utilizzato il piccolo schermo (allora in bianco e nero, con un solo canale disponibile) per far prendere la licenza elementare a oltre un milione di analfabeti.

E stata una esperienza avvincente, quella di “Non è mai troppo tardi”, la trasmissione condotta dal maestro Manzi, che teneva incollati grandi e piccoli davanti al televisore. Per la prima volta nella storia dei mezzi di comunicazione, si sperimentava un progetto di formazione a distanza che coinvolgeva un’intera nazione. Chi ha più di quarant’anni può ripetere l’emozione di ascoltare la voce di Alberto Manzi sul sito della fondazione a lui dedicata dalla Regione Emilia Romagna

www.centrostudialbertomanzi.it Un consiglio che va esteso anche ai più giovani, costretti oggi all’autoformazione a causa di una scuola ancora refrattaria all’innovazione tecnologica. Bambini e ragazzi hanno un approccio intuitivo alle tecnologie. Sanno usare un videoregistratore oppure un telefono cellulare, senza aver bisogno di leggere i complicati libretti di istruzione. Quanto al computer, spesso il primo passo è quello dei videogiochi. Questa competenza innata dei più giovani potrebbe essere messa al servizio degli adulti e degli anziani. I laboratori informatici delle scuole (spesso sotto utilizzati o mal utilizzati) potrebbero essere aperti e affidati a studenti esperti, che diventerebbero così insegnanti in erba. L’esperimento avrebbe una valenza didattica e sociale allo stesso tempo. I ragazzi-tutor potrebbero essere gratificati con gad-get di eventuali sponsor e con crediti formativi. In questo campo la creatività e la voglia di fare potrebbero contribuire ad abbattere o superare ostacoli burocratici ed economici.

L’esigenza di alfabetizzazione informatica è molto avvertita dal mercato del lavoro. La domanda di personale qualificato è in continua crescita e non riesce a essere soddisfatta. I progetti di formazione diventano sempre più diffusi. Non a caso Italia Lavoro www.italialavoro.it l’agenzia pubblica

che interviene in questo settore, ha dato il via a un piano di Alfabetizzazione informatica e linguistica che si rivolge a sessantamila giovani disoccupati tra i 16 e i 32 anni, che vivono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il finanziamento iniziale è di circa 130 milioni di euro (250 miliardi di vecchie lire). Nei tre anni successivi, si pensa così di avviare a formazione circa 600mila giovani. Il Ministero del Lavoro, che ha promosso il progetto, ha adottato la certificazione Microsoft Office User Specialist (MOUS)” come standard per attestare le reali capacità di utilizzo del personal computer e delle principali applicazioni di informatizzazione del lavoro di ufficio.

” La certificazione Microsoft Office User Specialist (PIOUS), riconosciuta dalle aziende di tutto il mondo, attesta la perfetta conoscenza delle applicazioni del pacchetto Office (Word, Excel, PowerPoint, Access and Outlook).

Nel Rapporto e-Italia del Forum per la Società dell’Informazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri www.governo.it/fsi/doc_piano/index.htm c’è un approfondito capitolo dedicato alla domanda di cultura digitale.

“La diffusione della conoscenza aumenta le possibilità occupazionali e dà vita a forme di lavoro più dinamiche, aperte e flessibili, in cui si valorizzano gli elementi di integrazione e creatività. Emergono nuovi profili professionali, si sviluppano competenze e capacità innovative, si affermano diversi diritti e bisogni. Così molti giovani si aspettano di superare gli ostacoli che si frappongono al loro inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni, proprio grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali. Le tecnologie dell’informazione modificano le modalità di relazione sociale fra i giovani, sviluppano spazi di partecipazione, fanno evolvere i modi di comunicazione e le forme del tempo libero. Il mancato accesso alle tecnologie dell’informazione invece determina nuove forme di esclusione sociale. La net-generation esprime autonomia e voglia di cambiamento e l’impegno per un modello sociale consapevole e solidale di cittadinanza e consumo. La creatività giovanile si esprime anche in ambito multimediale, come dimostrano sia la sperimentazione attuata in alcune scuole – dove negli ultimi anni si sono realizzati progetti di grande qualità – che la nascita di nuove imprese guidate da giovani”.

Quanto alla capacità di utilizzo delle tecnologie digitali, il Rapporto e-Italia sottolinea come “le tecnologie digitali offrono molto di più della posta elettronica o dei motori di ricerca con i quali si può facilmente reperire un’informazione su Internet. Eppure l’uso che se ne fa è ancora parziale, spesso maldestro. Così gli utenti pagano in difficoltà di accesso e povertà di dialogo le carenze di progettazione tecnologica, con interfacce spesso inadeguate. Obiettivo prioritario è quello di

creare i presupposti affinché i cittadini abbiano a disposizione gli strumenti per cogliere le opportunità della Società dell’informazione. Questa azione deve essere promossa non solo nella scuola per i giovani, ma anche nei luoghi di lavoro con la promozione di programmi di educazione permanente per gli adulti. La facilitazione dell’accesso alle nuove tecnologie non è questione soltanto di formazione delle persone. II raggiungimento di questo fine prevede anche il potenziamento di biblioteche e strutture pubbliche come possibili centri di formazione permanente. Una funzione decisiva può e deve essere svolta anche dal sistema pubblico radiotelevisivo”.

Purtroppo, come abbiamo rilevato a proposito di “Non è mai troppo tardi” del maestro Alberto Manzi, il sistema pubblico radiotelevisivo non sembra ancora aver raccolto questo appello. Le iniziative di alfabetizzazione informatica in corso sono tantissime. In questo senso il nostro Paese è un vero e proprio cantiere aperto. A Milano, per esempio, c’è ReMida 21

www. remida2l. it  una comunità di scuole di tutta la provincia, enti, università e aziende.

Un progetto di formazione a largo raggio, indirizzato a studenti, insegnanti e famiglie. Gli obiettivi sono ambiziosi: “rendere Milano un punto di riferimento per il mercato dei servizi di rete e dei contenuti multimediali per la didattica; fare di Milano un luogo di eccellenza per le strategie educative, utilizzando Internet per la teledidattica e l’accesso ai contenuti educativi; diffondere nelle famiglie la consapevolezza del valore dell’utilizzo delle reti e dei relativi servizi”.

ReMida 21 ha cominciato con “Internet per tutti”, un corso che si sviluppa su moduli di quattro ore di lezione e si rivolge a studenti, insegnanti, genitori, personale non docente. Altri progetti riguardano l’apprendimento dell’uso del computer, la realizzazione di siti Web scolastici, la patente europea per l’uso del PC (European Computer Driving Licence).”

Le proposte più avanzate nel settore della formazione di figure professionali ad alta specializzazione tecnologica vengono dal set-tore privato. Le segnala il sito del Forum per la società dell’informazione, in continuo aggiornamento:

www. palazzochigi.it/fsi/ita/giovani/conigiovani_ita_formazione.html.

Sviluppo Italia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo economico e imprenditoriale del Mezzogiorno e delle altre aree svantaggiate, ha creato una vera e propria città delle opportunità

www. opportunitalia. it), un portale di servizio e di informazione dedicato a quanti vogliono avviare un’attività economica in proprio, grazie a incentivi pubblici. C’è inoltre un avanzato progetto di e-learning per le piccole e medie imprese, italiane e greche, proposto da una net company del

 

Mezzogiorno, Blue Web  www.blueweb.it  che si basa su piattaforme software personalizzate e particolarmente user friendly, cioè di facile accesso. Nell’autunno 2000 Blue Web ha realizzato un piano di lavoro per perfezionare le competenze degli imprenditori e dei responsabili del settore export delle aziende pugliesi interessate al mercato ellenico. Seicento ore di lezioni e stage in Italia e in Grecia, quattrocento delle quali grazie alla formazione a distanza, hanno consentito ai partecipanti di verificare i grandi vantaggi dell’uso sapiente del Web per il marketing e le attività aziendali.

” Si tratta di un certificato, riconosciuto a livello internazionale, che attesta, per chi Io possiede, l’insieme minimo delle abilità necessarie per poter lavo-rare col personal computer – in modo autonomo o in rete – nell’ambito di un’azienda, un ente pubblico, uno studio professionale. In altre parole, questa “patente” definisce la capacità di una persona di usare il computer, così come quella di guida per quanto riguarda l’uso dell’automobile. L’ECDL si sta diffondendo rapidamente in molti paesi europei. Come si ottiene la patente europea del computer? Il candidato deve acquistare da un qualsiasi Centro accreditato (Test Center) una tessera (Skills Card) su cui verranno via via registrati gli esami superati. Gli esami sono in totale sette, di cui uno teorico mentre gli altri sono costituiti da test pratici  www.eccil.it.

 

E un business game, un gioco di economia, al quale partecipano studenti di varie università e scuole di economia in collegamento diretto via satellite. La centrale operativa del gioco è all’interno di Smau, collegata al calcolatore della Honeywell a Cleveland, nell’Ohio, dove si elaborano i dati inviati dalle squadre. Il successo dell’iniziativa permette di proporre nuovi progetti negli anni successivi. La mostra del 1987 dedicata alla storia della scrittura e quella sull’evoluzione della tecnica di calcolo, “Dal quipuj5 al chip” e poi “Computer play”, concorso per giovani programmatori di software.

Sono alcuni esempi di un’attività che cresce di anno in anno e va al di là della tradizionale rassegna autunnale, come dimostrano l’apertura di una sede a Roma, SmauComm Mediterraneo, la sinergia con la Fiera del Levante di Bari per Smau-Tecnorama, Smau Sicilia, EITO (European Information Technology Observatory), l’annuale rapporto europeo che analizza lo stato dell’arte delle nuove tecnologie, e l’Osservatorio sullo “stato dei sistemi informativi nelle aziende italiane”, guida per manager e operatori, realizzato in collaborazione con la SDA Bocconi.

Smau si propone come un punto di riferimento per il mondo digitale. Un sistema complesso, fatto di rassegne specializzate ma anche di canali di informazione sempre più capillari. Il portale Web si è trasformato in un quotidiano della tecnologia informatica, con rubriche, notizie e approfondimenti sulle manifestazioni in corso. Ci sono poi la rete televisiva satellitare in chiaro, Smau Channel, con i suoi notiziari, interviste e servizi esclusivi, e Smau International, il cui obiettivo è aumentare

la visibilità del mercato italiano all’estero e offrire supporto alle aziende nazionali che lavorano in altri paesi. L’ultimo servizio attivato è il Congress center di Smau365, un archivio multimediale di convegni e manifestazioni del salone milanese. Gli utenti possono leggere documenti e relazioni, vedere i filmati dei momenti più importanti, ascoltare gli interventi, intervenire sugli argomenti in discussione. Così di ogni manifestazione resta una traccia concreta, a disposizione dei ricercatori e degli operatori economici, e non bisogna più aspettare i tempi lunghi della pubblicazione degli atti di un convegno.

 

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Comunicati

Reti digitali e telematiche guidano la nostra vita di tutti giorni

E-governance, e-procurement, e-poli, carta di identità elettronica, firma digitale, sportelli telematici per l’impresa, dichiarazione dei redditi on line. Usiamo le reti telematiche quasi senza accorgercene. Quando preleviamo denaro dal Bancomat, per esempio, oppure facciamo un’operazione in un ufficio postale o ci abboniamo a un fornitore di servizi telefonici. Siamo in rete quando facciamo una telefonata con il cellulare e paghiamo la tassa di circolazione o acquistiamo con la carta di credito, nel senso che i nostri dati personali, il luogo e l’ora in cui eseguiamo l’operazione, sono registrati negli enormi database — archivi computerizzati — delle aziende e degli enti con cui entriamo in contatto. Non a caso la legge sulla privacy impone che il cittadino esprima il suo consenso al trattamento e all’uso delle informazioni che lo riguardano. Con Internet tutti, prima o poi, dovranno confrontarsi, per non essere travolti da quello che gli esperti chiamano “digital divide”, divario digitale. Un incombente nuovo muro che rischia di accentuare la frattura tra il Nord e il Sud del mondo ma anche all’interno dei paesi sviluppati, tra gli “bave” — quelli che sanno usare le nuove tecnologie — e gli “have not”, gli esclusi, i nuovi pària, gli analfabeti dell’era digitale. L’e-government consente ai governi di creare un nuovo rapporto con i governati.
Maggiore fiducia e partecipazione, si disse a Napoli durante il Global Forum 2001, in cambio di servizi più rapidi ed efficienti. Nel  rapporto dello stesso anno sulle reti civiche e i servizi telematici locali, promosso dalla Rete Urbana delle Rappresentanze, Censis e Formez, si disse che “dal punto di vista quantitativo, i siti delle amministrazioni comunali sono ormai presenti, infatti, in quasi due terzi dei comuni italiani con almeno 5.000 abitanti, mentre i comuni capoluogo e le province si avvicinano alla totalità di presenze, così come accade alle regioni. Dal punto di vista qualitativo, l’analisi registra una generale tendenza verso il miglioramento dell’offerta: il miglior comune classificato lo scorso anno (Bologna) aveva raccolto un punteggio di 70/100 mentre quest’anno arriva al punteggio di 79. Lo stesso vale per la miglior provincia (Modena), che passa da 49 a 68 punti e la migliore regione (Emilia Romagna), che raggiunge 77 punti contro i 60 dello scorso anno”. Insomma, non siamo più soltanto ai “siti vetrina”, ma c’è ancora molta strada da fare per arrivare alla completa disponibilità in rete dei servizi pubblici e, soprattutto, a un riequilibrio omogeneo dell’offerta sul territorio nazionale.
Occorre parlare dell’impatto delle tecnologie informatiche sull’organizzazione della macchina burocratica dello Stato, nella scuola, nelle aziende, nella vita di tutti i giorni. Si raccontano le esperienze di maggior pregio nelle regioni e nelle città italiane all’avanguardia. Città digitali che distribuiscono servizi concreti; la sanità pubblica che offre ai malati-utenti la possibilità di continuare a essere curati anche grazie a Internet; gli enti pubblici che risparmiano con l’approvvigionamento telematico (e-procurement). Affrontare infine il delicato tema del voto elettronico (e-poli), che fa risparmiare tempo e denaro, con i primi progetti operativi.
Impossibile essere esaustivi. Internet va più in fretta di qualsiasi tentativo di sintesi. E come tentare di scattare una fotografia a un soggetto che si muove a velocità supersonica.
Scrivere per quanti sono incuriositi o attratti dal mondo digitale ma ne restano alla larga per timore nei confronti delle tecnologie. Insomma, parlare ai non addetti ai lavori. E un auspicio per tutti noi cittadini: meno file, più file (nel senso di documenti digitali).
Il cittadino digitale? È una realtà e cresce giorno dopo giorno. Possiamo oggi affermare che la Pubblica Amministrazione non è più un “territorio complesso”, affidato a leggi antiche e a funzionari con mentalità burocratica: il dibattito internazionale si sta finalmente sviluppando e mette in evidenza la determinazione di tutti i Paesi a usare la leva dell’Information Communication Technology nella Pubblica Amministrazione per contribuire allo sviluppo economico e sociale e l’Italia in particolare è riconosciuta come leader in questo settore. Migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione attraverso una diffusione capillare e metodica dell’innovazione gioca oggi un ruolo fondamentale per la competitività del sistema Paese, la qualità della vita e il rapporto tra le Istituzioni e i cittadini: l’e-government diventa quindi un obiettivo politico prioritario.
Sin dal 1996 Smau ha seguito con attenzione l’evoluzione di questi concetti. Abbiamo visto crescere e affermarsi una nuova Pubblica Amministrazione, capace di reinventarsi in una logica innovatrice di cooperazione. E il risultato è oggi ben visibile: la carta d’identità elettronica è già una realtà per i residenti di diversi comuni italiani e all’ultimo Smau  era sufficiente visitare il padiglione dedicato ai servizi per il cittadino per rendersi conto che il domani va anche più in là: la carta dei servizi diventerà un passepartout per muoverci più agevolmente nelle nostre città, pagare il bollo de-l’auto è ormai questione di un clic, le prime sperimentazioni per il voto elettronico sono già iniziate e la dichiarazione dei redditi on-line è una delle aree in cui il nostro Paese è più avanti degli altri.
Ma se i temi aperti sono tanti bisogna considerare anche i rischi. Primo tra tutti, il digital divide tra le nazioni, all’interno dello stesso paese e tra le diverse generazioni – che può rappresentare uno dei freni maggiori allo sviluppo della società dell’informazione e all’ammodernamento del sistema Paese. Infatti uno sviluppo disarmonico, un paese a due velocità, costituirebbero un ostacolo alla diffusione dei servizi e alla disponibilità di skills e risorse umane adeguate.
Altro tema aperto è quello della privacy: l’epoca attuale e gli anni futuri rappresentano un periodo storico nel quale si avverte da parte del cittadino una diffusa esigenza di ricevere una forte tutela della sfera privata. Un uso dell’informazione non oculato e rispettoso dell’individuo potrebbe creare misure difensive fin troppo rigide e lo stesso e-commerce ne potrebbe risentire. Molte cose si possono costruire con interventi finanziari e piani d’intervento, ma non va dimenticato che la materia prima in questi casi è la cultura sociale dell’innovazione: un compito al quale negli ultimi decenni non si è sottratto Smau,  che ha concorso a trasformare i giovani entusiasti di ieri nei professionisti dell’IC”I” di oggi e nei cittadini digitali di domani.
La nascita del cittadino digitale è stata accompagnata da grandi trasformazioni e grandi numeri: i 25 milioni di navigatori web in Italia, l’elevata penetrazione della telefonia mobile che tra non molto raggiungerà quasi il 100 per cento, sono elementi che 15 anni fa sarebbero risultati inimmaginabili. E quando la tecnologia e i grandi numeri si incontrano, i cambiamenti sono non solo quantitativi ma anche qualitativi. Sorgono nuovi mercati, cambiano quelli tradizionali, mutano gli stili di vita e sono richieste nuove competenze. Accompagnare questa trasformazione con lo spirito necessario per farne una grande occasione di crescita sociale e di sviluppo per il Paese è l’obiettivo che noi tutti, e Smau in prima linea, dovremo perseguire con coerenza.

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