In data 25 aprile 2009, una Associazione “ANFI” pubblicava, attraverso vari blogs, un comunicato “ufficiale” attraverso il quale coinvolgendo l’AMI (Associazione Matrimonialisti Italiani per la Tutela delle Persone,dei Minorenni e della Famiglia) rivendicava il monopolio del termine “familiaristi”. Appare inevitabile una replica da parte dell’AMI. Ecco il testo integrale del comunicato, intervallato da nostre considerazioni in grassetto:
“COMUNICATO UFFICIALE”
Del 25 Aprile 2009
Il Direttivo Nazionale dell’A.N.F.I. – Associazione Nazionale Familiaristi italiani -, con sede a Roma in Via Trionfale, rende noto che da qualche tempo il termine familiarista, adottato dalla nostra Associazione sin dalla sua nascita viene in seguito usato impropriamente da altri soggetti che nulla hanno in comune con ANFI, ingenerando così confusione.
L’attuale giovanissimo responsabile della neonata Anfi è stato socio ordinario dell’AMI e a tutt’oggi non ci è pervenuta alcuna sua formale comunicazione di dimissioni dalla nostra Associazione.
Tale “ANFI”, il cui direttivo non risulta essere noto dal suo portale, ritiene di avere l’esclusiva di utilizzare il termine “familiaristi”.
Per familiarista (così come divorzista, matrimonialista) si intende colui che si occupa di problematiche familiari. Non esiste né può esistere un copyright.
Tutti gli avvocati che si occupano di diritto di famiglia sono di per sé familiaristi, matrimonialisti o divorziisti. Al di là delle sigle, pertanto, tali termini non sono appannaggio esclusivo di una specifica associazione!!!
E’ evidente che sia proprio questa giovane associazione che voglia ingenerare equivoci atteso che nel ginepraio di associazioni che – ogni giorno – nascono e muoiono nel nostro Paese, figurano almeno un centinaio di associazioni che si occupano di diritto familiare.
Tra le associazioni (realmente nazionali) spiccano l’AMI, l’AIAF, l’Osservatorio sul Diritto di Famiglia, Camere Minorili, etc.
Si tratta di vere Associazioni, radicate a livello capillare sull’intero territorio nazionale, composte da diverse migliaia di avvocati familiaristi di assoluto livello e prestigio.
L’anfi, costituitasi da pochi mesi, intende avere l’esclusiva….. e osa dolersi di un uso “improprio” del termine familiarista da parte nostra (ed indirettamente dell’Osservatorio Nazionale sul diritto di famiglia, il cui Presidente – Gianfranco Dosi – ne è degno presidente ).
Ogni ulteriore commento su tale situazione appare superfluo…..
L’A.N.F.I. è l’unica Associazione Nazionale Italiana di familiaristi; peraltro, la sua peculiarità è la interdisciplinarietà e la partecipazione ad essa di tutte le figure professionali (avvocati, psicologi, mediatori familiari, assistenti sociali, pedagogisti) che, a vario titolo, si occupano della famiglia e dei minori.
Anche questa è una affermazione del tutto falsa e fuorviante. L’AMI è stata ed è la prima Associazione Forense multidisciplinare, tanto è vero che possono aderirvi tutte le figure professionali che a vario titolo di occupano di problematiche familiari e minorili nel quadro della ricerca di un linguaggio comune tra avvocati e consulenti (vedi statuto dell’Associazione).
Le nostre numerosissime manifestazioni formative hanno dato spazio in ugual misura a giuristi e ad altre figure professionali.
L’anfi non può permettersi di fare simili affermazioni auto celebrative, atteso che esiste da pochissimo tempo e deve ancora dimostrare con i fatti ciò che ha dichiarato di essere e rappresentare nel comunicato,
Dobbiamo purtroppo rilevare che, poco dopo il varo del nostro sito web in data 29.12.2008, l’A.M.I. – Associazione Matrimonialisti Italiani – ha registrato a suo nome i domini www.familiaristi.it e www.familiaristiitaliani.com. Nel sito di tale associazione, con grande velocità, è comparsa la singolare espressione “familiaristi italiani (o matrimonialisti)”.
Per questa affermazione vale quanto sopra evidenziato. Piuttosto appare interessante segnalare che il responsabile dell’anfi ha dato vita ad un blog www.avvocatifamigli a.it che ingenera davvero confusione con un sito gemellato con l’AMI che è www.avvocatiefamigli a.org, giornale on-line che esiste da 5 anni, dedicato peraltro ad un padre come Angelo Ogliari, ucciso per aver rivendicato la propria paternità. Anche su questo è meglio stendere un velo pietoso.
Tralasciando ogni considerazione circa l’opportunità e la volontarietà, o meno, di simili scelte, che oggettivamente ingenerano confusione, il risultato di tale azione è quello che le due associazioni, ANFI e AMI, diventano indistinguibili l’una dall’altra.
Se c’è un Associazione che teme che si possano ingenerare confusioni questa è l’AMI, ormai radicata sul serio su gran parte del Territorio Nazionale con migliaia di iscritti e simpatizzanti. Sarà cura della nostra Associazione fare in modo che non vi possa mai essere una confusione.
L’AMI si pregia di avere tra le sue fila Docenti quali Mario Covelli (Fondatore dell’Unione Camere Minorili), Mario Alberto Ruffo, e familiaristi del livello di Cesare Rimini e dei vari presidenti delle sezioni distrettuali e territoriali dell’AMI che quotidianamente portano il loro prezioso contributo al diritto di famiglia e minorile.
Proprio per evitare questa commistione, è quanto mai opportuno precisare, in questa sede, che l’A.N.F.I. è un’associazione interdisciplinare che ha come suoi obiettivi lo sviluppo di una cultura della Bigenitorialità e il sostegno alla mediazione familiare, avvalendosi del contributo di diverse discipline.
Altra goffa falsità. Da sempre l’AMI e tante altre Associazioni mirano alla salvaguardia della bigenitorialità e alla modifica della L.54/06 nella parte in cui non ha previsto l’intervento del mediatore familiare ante causam.
Basti pensare che soci onorari, nonché relatori in ogni manifestazione dell’AMI, sono Maurizio Paniz e Bruno De Filippis, padri dell’affidamento condiviso. La nostra Associazione è anche gemellata con l’ISP (Istituto Studi sulla Paternità, il cui presidente è Maurizio Quilici).
La nostra non è un’Associazione di soli avvocati, o psicologi, o di altra singola categoria.
L’AMI può, semmai, rivendicare questa caratteristica e non altri (vedi statuto).
Tuttavia la nostra Associazione cura i diritti di tutti, senza cercare di intercettare simpatie o benevolenze. La neutralità è la sua forza. La nostra Associazione, proprio in ossequio alla propria reale interdiipliinarietà, ha creato il Centro Studi Criminologici a Roma, la cui responsabile è la dott.ssa Cesira Cruciani, mentre il Prof. Vincenzo Maria Mastronardi (che avvocato non è) è socio onorario della nostra Associazione.
Pertanto, con il presente comunicato, si ribadisce a tutti i soci e agli utenti che dovessero ricercare la nostra struttura tramite il web, che l’A.N.F.I. è l’unica Associazione Nazionale dei Familiaristi italiani, distinguendosi in ciò nettamente da AMI alla quale ANFI non è legata da alcuna caratteristica, iniziativa, collaborazione e condivisione di contenuti e metodologie associative.
Il Direttivo Nazionale A.N.F.I.
Questa è l’unica parte del comunicato in questione che ci trova perfettamente d’accordo. Non c’è nulla che lega l’AMI a questa nuova associazione, soprattutto sul piano delle metodologie associative !!!
ROMA il 4 maggio 2009
Avv. Gian Ettore Gassani
Presidente Nazionale dell’AMI