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CONCILIA S.r.l.

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La Corte costituzionale italiana ha dichiarato il Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010, incostituzionale, per eccesso di delega, nella parte in cui prevede una mediazione obbligatoria (articolo 5, paragrafo 1).

Ciò si evince da un comunicato stampa apparso oggi sul sito della Corte Costituzionale.

Ovviamente non staremo a guardare dalla finestra che tutto questo accada” ha commentato a caldo l’Avv. Alessandro Bruni co-fondatore e consigliere di amministrazione di CONCILIA S.r.l., organismo di mediazione ed ente di formazione tra i primissimi in Italia, attivo sin dal 1999.

L’Avv. Bruni ricorda comunque come “l’art. 136 della Costituzione stabilisce che quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Quindi, la decisione odierna sulla mediazione avrà effetto da quando verrà pubblicata in GU. Pubblicazione che avverrà nelle prossime settimane”.

Sempre l’Avv. Bruni, comunque, rassicura gli operatori dicendo che “considerando che eccesso di delega significa che il legislatore delegato (governo) non è stato autorizzato dal legislatore delegante (parlamento) a introdurre quella norma nell’ordinamento giuridico, al fine di una sanatoria del vizio sarebbe sufficiente che il parlamento approvasse volontariamente una disposizione con cui la norma giudicata viziata fosse inserita all’interno dell’ordinamento giuridico”.

Gli operatori – tra cui CONCILIA S.r.l. – sono comunque in fibrillazione e promettono di non demordere, soprattutto nei prossimi giorni.

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