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Breve storia dei Caschi Jet Bell

Bell Sports, una consociata di Vista Outdoor, è un produttore americano di caschi per moto, motocross e da rally.

L’azienda iniziò nel 1923 come Bell Auto Parts, così chiamata per la sua posizione a Bell, in California. Roy Richter iniziò a lavorare per Bell Auto Parts nel 1933 e, nel 1945, acquistò il negozio per $ 1.000.

Bell ha realizzato il suo primo casco di produzione nel 1954. È stato il risultato di mesi di ricerca e sviluppo. Richter, con l’aiuto del veterano pilota di marina Frank Heacox, ha eseguito il reverse engineering di numerosi caschi, inclusi alcuni utilizzati nell’aviazione militare.

Lo sviluppo del Bell 500

Heacox ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo dei primi prodotti di Bell Helmet, soprattutto utilizzando i caschi stesso, sia in gara che su strada. Queste esperienze con i prototipi hanno portato a molti suggerimenti utili.

Quel primo casco, chiamato Bell 500, presentava una fodera in schiuma di poliuretano all’interno di un guscio esterno in fibra di vetro laminato a mano. La laminazione e la lucidatura dei caschi a mano era relativamente costosa, ma Richter credeva che il risultato fosse un elmo più forte.

La crescita del marchio

Nel 1956, le vendite di caschi erano molto al di sopra delle proiezioni. Ciò ha portato alla formazione della Bell Helmet Company come sussidiaria di Bell Auto Parts. L’operazione del casco impiegava almeno quattro persone che lavoravano a tempo pieno producendo caschi in una struttura accanto alla sede originale di Bell Auto Parts.

Nel 1980, la società si è fusa con il produttore di caschi da football Riddell per formare Bell-Riddell. La divisione motociclistica Bell-Riddell è stata venduta nel 1991. È diventata Bell Helmets. La società rimanente è stata ribattezzata Bell Sports.

Nel 1999, la divisione corse automobilistiche è stata venduta e suddivisa in due società separate chiamate Bell Racing Company e Bell Racing Europe. Bell Sports ha riacquistato Bell Helmets nel 2002, creando Bell Powersports.

Anni recenti e nuovi prodotti come il Casco jet Bell

Nel 2005, ha riacquistato la Bell Racing Company, ed è stata a sua volta fusa in Easton-Bell Sports nel 2006. Vista Outdoor ha acquisito l’azienda nel 2016.

Da allora, la Bell ha fatto uscire una Nuova serie di caschi Jet Bell dedicati al rally con elettronica integrata, omologata Snell e attacchi hans.

Grazie ai nuovo standard più severi della Fia, riguardo ai rally, i nuovi caschi jet bell hanno la stessa alta tecnologia offerta da tutti i suoi caschi automobilistici. I nuovi caschi jet Bell garantiscono massima protezione, anche acustica con ottima qualità audio grazie all’elettronica integrata.

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Come viene realizzata una tuta sparco?

Come viene realizzata una tuta sparco?

L’azienda di Volpiano (provincia di Torino) è dal 1977 sinonimo di forniture di qualità per il mondo del racing: sedili sportivi, accessori, componenti utilizzati all’interno di vetture da alte prestazioni come Lamborghini, Bugatti, Aston Martin, Ferrari, Maserati, Audi, Volkswagen, Bentley (infatti, proprio da qui deriva il suo nome: Spare Part Competition). Ma è indubbiamente più nota per il suo prodotto di punta: le tute sparco da racing.

Le tute Sparco sono infatti utilizzate ovunque: dai campionati di Formula Uno – si dice che Raikkonen ne richieda 5 per ogni gara e che Hamilton non voglia tasche e cinture – al Rally amatoriale; dalla Parigi-Dakar, alle competizioni NASCAR.

Altro motivo d’orgoglio per la casa piemontese è il fatto di essere stata la prima casa produttrice di accessori da racing ad introdurre le tute ignifughe, oggi un must richiesto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile – l’intuizione, si tramanda, sarebbe stata del padre di uno dei fondatori, che all’epoca lavorava nel settore dell’abbigliamento per i pompieri.

Un pedigree di tutto rispetto insomma: ma come vengono realizzate le tute sparco personalizzate che vediamo in Formula Uno?

Fase uno: ingegnerizzazione

La prima fase è indubbiamente quella della prototipazione della tuta secondo le richieste specifiche del cliente – solitamente è la scuderia a piazzare l’ordine per i suoi piloti. Il cliente passa un bozzetto con tutte le misure e richieste di personalizzazione all’area prototipi, dove vengono applicate tramite CAD ad un modello preesistente, e salvate per eventuali richieste future.

Fase due: modellazione

Qui avviene il vero e proprio taglio dei tessuti: una macchina ritaglia i singoli pezzi dai tessuti – distinguendo per colore – seguendo il modello realizzato tramite CAD.

Il materiale che compone ogni tuta sparco è il Nomex: un materiale dalle eccellenti proprietà ignifughe, sviluppato dalla DuPont e utilizzato anche dai vigili del fuoco. Le tute Sparco sono composte da ben tre strati di Nomex, che assicurano l’incolumità del pilota in caso di fiamme senza compromettere le necessità di traspirazione del corpo.

Durante questa fase avviene uno dei collaudi della tuta: il controllo del tessuto. Il Nomex viene controllato accuratamente palmo a palmo alla ricerca di buchi, irregolarità e falle che potrebbero compromettere l’incolumità del pilota. E poi avviene il vero e proprio – è il caso di dirlo – battesimo del fuoco: il nomex viene esposto alle fiamme per testarne le proprietà ignifughe.

Lo standard richiesto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile per l’omologazione è di 11 secondi di resistenza al fuoco, Sparco per prassi interna ne pretende 20.

Fase tre: confezione della tuta Sparco

Nella fase di confezione, i vari tessuti vengono confezionati tra loro, rispecchiando il bozzetto fornito dal cliente.

Qui, avviene anche un altro importante controllo: la prova di trasmissione del calore. Non basta, infatti, che la tuta resista alle fiamme per più di 11 secondi (prova ignifuga) ma è anche fondamentale che non trasmetta il calore sprigionato dal fuoco, per evitare ustioni al pilota.

Inoltre, in fase di confezione particolare attenzione viene dedicata alle spalline della tuta. In caso di incidente, le spalline devono infatti offrire un punto di presa ai soccorritori per trascinare fuori il pilota dalla vettura, ed è perciò fondamentale che siano resistenti alla trazione.

Fase quattro: ricamo

La fase di ricamo è l’ultima, ma non meno importante. Qui infatti le macchine realizzano a velocità di quasi mille punti al minuto il ricamo del logo inviato dal cliente. Alcune tute richiedono quasi un milione di punti e diverse ore di lavorazione.

Alla fine, prima di essere consegnate al cliente le tute passano ad uno scrupoloso controllo di sartoria. Si controlla, metro alla mano, che le misure richieste dal cliente siano state rispettate al millimetro. Poi si controllano la qualità di ricami ed etichette: i loghi richiesti dal cliente, come l’etichetta di omologazione FIA. Infine si fa un controllo alla ricerca di fili volanti e di cuciture malriuscite.

Se la tuta passa tutti i controlli, è pronta per essere consegnata al cliente.

Clienti, che solitamente, sono più che soddisfatti con la propria tuta Sparco.

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Pastiglie freno Ferodo Racing: OEM o aftermarket?

Spesso, nel mondo dei ricambi auto, ci si imbatte nella dicotomia tra OEM e Aftermarket, di frequente ridotta allo scontro qualità-prezzo. Ma ci sono produttori che hanno deciso di risolvere il problema offrendo uno standard unico di qualità elevata, come Ferodo , storica casa produttrice di pastiglie per freni.

OEM vs Aftermarket

Una tappa obbligata nella vita di ogni automobilista – da chi guida un’utilitaria ai rallysti – è la sostituzione delle pastiglie freno. E quando questo accade, le opzioni sono solo due: ricambi OEM o ricambi Aftermarket. Ma qual è la differenza?

Gli OEM (acronimo dell’inglese Original Equipment Manifacturer, lett. produttore di apparecchiatura originale) sono le parti prodotte dai fornitori ufficiali delle case produttrici di automobili e diffuse attraverso la loro rete di assistenza. Hanno un costo maggiore dovuto al ricarico sulla vendita e sono richiesti da parte delle case automobilistiche per non invalidare la garanzia sul veicolo. Essenzialmente, su questi pezzi, la stessa casa automobilistica ci mette la faccia e ne garantisce qualità e funzionamento.

I componenti Aftermarket (lett. mercato-dopo, cioè post-vendita) sono prodotti invece da varie case produttrici – anche dai fornitori ufficiali delle case – ma distribuiti al di fuori della rete di assistenza ufficiale delle case automobilistiche. Non essendoci ricarico e marchio della casa, il costo è minore ma non c’è nemmeno la garanzia ufficiale della buona qualità e del funzionamento del pezzo, se non quella dichiarata dal produttore.

Con la macchina in garanzia la scelta è obbligata: OEM. Ma se è scaduta, cosa scegliere tra OEM e Aftermarket, tra certezza della qualità e buon prezzo?

Lo standard unico di Ferodo Racing

Per sciogliere questo nodo, la storica azienda britannica di Bradford ha deciso di puntare su uno standard unico per la sua divisione racing in entrambi i mercati. Che si tratti di distributori o installatori, la qualità dei freni Ferodo Racing è sempre la stessa. Infatti tutti i pezzi – sia marchiati OEM che Aftermarket – portano una sigla comuna che assicura prestazioni e qualità identiche.

È il caso, ad esempio, delle pastiglie freno, realizzate secondo gli stessi 4 punti cardine:

  • miscela del materiale d’attrito studiata per tenere conto di dimensioni, peso e velocità massima del veicolo di riferimento
  • inserimento saldo nella pinza del freno
  • legame forte tra piastra posteriore e materiale d’attrito
  • spessori studiati per ridurre il rumore al minimo

L’aftermarket di qualità Ferodo Racing

Questa attenzione per l’Aftermarket è particolarmente evidente nelle DS-2500 e nelle DS-3000 prodotte – tra le altre cose – anche nello stabilmento Ferodo di Mondovì nella Provincia Granda.

La DS-2500 è decisamente un buon compromesso per i privati dalla guida sportiva. È adatta a gare soft ma anche all’uso su strada, data la la scarsa rumorosità (sono montate dalle Abarth alle BMW). Resiste bene al calore – il coefficiente di attrito medio tra 200 e 500°C è di 0.42 – e garantisce una buona durata nel tempo, tanto alla pastiglia che al disco.

La DS-3000, con le sue prestazioni più elevate, è invece più adatta invece a competizioni tipo turismo, rally e monoposto. Il coefficiente di attrito è del 0.48 fino a 650°C e necessita della metà del tempo per entrare a pieno regime rispetto alle 2500. L’unica pecca – va notato – è la durata, sensibilmente inferiore alle DS-2500.

In ogni caso, i due modelli di pastiglie, dato il loro ampio utilizzo nel mondo del Rally, confermano la tesi di cui si fa portatrice Ferodo. Cioè che è possibile avere un Aftermarket di qualità pari all’OEM.

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Che cos’è e a cosa serve una barra duomi

Chi bazzica il mondo del tuning e del racing ne avrà sicuramente già sentito parlare: la barra duomi.

Accessorio molto usato nelle competizioni, ma anche molto dibattuto: c’è chi la ritiene imprescindibile in ambito sportivo per i suoi effetti positivi sulla tenuta stradale (specialmente in curva). Ma non manca anche chi, al contrario, la ritiene inutile (se non pericolosa).

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Cos’è una barra duomi?

Una barra duomi (nota in inglese come strut arm e da non confondere con la roll bar, cioè la barra antirollio) è un elemento longitudinale che raccorda i duomi dei gruppi molla-ammortizzatori di uno stesso asse. Solitamente utilizzati su sospensioni di tipo MacPherson (cioè quelle che permettono l’oscillazione indipendente delle ruote), possono essere montati su entrambi gli assi del veicolo, anche se nella stragrande maggioranza dei casi si tratta naturalmente dell’asse anteriore, perché quello della trazione e dello sterzo (e i duomi sono accessibile semplicemente aprendo il cofano).

I materiali solitamente sono l’acciaio (più rigido e pesante) e l’alluminio (più flessibile e leggero, e più costoso), ma non mancano varianti in carbonio.

Esistono di vari tipi di barra duomi:

  1. fissa: non ha possibilità di regolazione
  2. regolabile: ha un tirante filettato che permette di regolare la lunghezza
  3. con snodi: garantisce una certa flessibilità al telaio anche dopo il montaggio
  4. con punti di rottura: per evitare che un impatto su un lato dell’auto danneggi anche il lato opposto

Può capitare di sentir parlare di barre duomi inferiori. Si tratta sempre di elementi meccanici di irrigidimento, ma collegando i braccetti inferiori delle sospensioni non possono tecnicamente chiamarsi barre duomi. Il termine corretto per l’elemento è lower arm bar.

In breve, la barra duomi va ad intervenire su certe dinamiche strutturali del veicolo per garantire una guida più reattiva e una migliore tenuta del veicolo in curva in condizioni limite.

Il come, è una questione un po’ più complessa.

Le sollecitazioni fisiche

Sul telaio di ogni veicolo in marcia agiscono una serie di forze diverse tra loro.

La prima è quella torsionale, che si origina quando i due assi delle ruote hanno una differente angolazione. Ad esempio, su manto stradale piano non c’è fondamentalmente torsione, perché entrambi gli assi sono paralleli alla superficie. Ma quando capita di prendere la proverbiale buca con una delle ruote, allora gli assi si disallineano e il telaio è sottoposto a torsione.

Poi c’è la flessione verticale, che è conseguenza del peso del telaio e dall’eventuale carico del veicolo. Il peso dell’auto infatti poggia sui (solitamente) due gruppi ruote-assi-sospensioni, che, come ci insegna il buon Isacco Newton, esercitano forza uguale e contraria. Tuttavia, essendo i punti di appoggio collocati in testa e in coda il corpo centrale sospeso tende naturalmente a flettere sotto il suo stesso peso. È la fatica che si sente sugli addominali quando si fa il plank sul pavimento.

La flessione laterale invece si verifica durante lo sterzo. La massa del telaio procede per inerzia mentre le ruote impongono il cambio di traiettoria al veicolo. Quello che accade è che nuovamente il telaio subisce una sollecitazione che impropriamente potremmo chiamare centrifuga e che può portare, se accentuata, al ribaltamento del veicolo. Per ovviare, le auto da rally hanno solitamente un baricentro molto basso.

Cosa fa una barra duomi?

Propriamente, la barra duomi va ad agire sulla flessione laterale nei punti di attacco del gruppo ruote-asse-sospensioni, rendendo il gruppo più rigido e meno soggetto a deformazioni.

Durante una curva, infatti, le sollecitazioni non hanno la stesso impatto su entrambe le ruote, ma tendono a riguardare maggiormente la ruota sul lato esterno alla curva. Molle, ammortizzatori e braccetti riescono ad assorbire buona parte delle forze laterali e verticali che agiscono sul veicolo, ma la ruota esterna subirà un aumento maggiore dell’angolo di campanatura (angolo di camber, tra il piano di mezzeria della ruota e la verticale) per l’effetto congiunto dell’attrito e della forza centrifuga.

La barra duomi permette di trasferire queste sollecitazioni anche sul duomo opposto, dissipando la forza sulla barra e sulla sospensione meno sollecitata, riducendo l’angolo di campanatura delle ruote (e delle gomme) in curva.

Vantaggi e svantaggi

Vantaggi e svantaggi della barra duomi dipendono essenzialmente dallo scopo e dall’uso del veicolo su cui è montata.

Per un fuoristrada non avrebbe molto senso dotarsi di una barra duomi visto che è un veicolo che nasce per terreni molto accidentati e velocità controllate. Ha bisogno di sospensioni indipendenti e di un telaio flessibile.

Idem per le auto di uso comune. I benefici di un telaio e di un gruppo asse-ruote-sospensioni più rigido non sono apprezzabili nell’uso quotidiano, perciò i produttori normalmente non le montano sui veicoli in commercio.
Le velocità di crociera del traffico civile sono moderate e generalmente proporzionate alle curve: curve strette per velocità molto basse e curve dolci in autostrada. L’uso promiscuo e il manto stradale non sempre ideale rendono un telaio più flessibile la scelta ideale per il mercato di massa. Inoltre un telaio flessibile ed elastico è in grado di assorbire meglio gli urti salvaguardando l’incolumità degli automobilisti.

Per cui non stupisce che il mercato di riferimento per le barre duomi sia il mondo del racing. Qui i benefici di sospensioni più rigide si fanno sentire eccome in curva: inserimento in curva più deciso (a velocità più alta), agilità e reattività dello sterzo, comportamente in curva più prevedibile.

Vantaggi notevoli che possono fare la differenza in una competizione.

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Mobilifici Torino: breve storia di una lunga tradizione

Percorrendo via Giuseppe Barbaroux in direzione di Piazza Arbarello, appena passata Via Giovanni Botero, capita di imbattersi in una stretta piazzola che porta il nome di Piazzetta Università dei Mastri Minusieri. Bene, qui si è di fronte ad uno dei più grandi monumenti della storia dei mobilifici di Torino. 

I mastri minusieri (dal francese menuisier) erano infatti nel Piemonte del 1600 i falegnami e carpentieri esperti nella produzione di mobili di fino destinati ad un pubblico ristretto, facoltoso e raffinato. Non a caso tra i loro clienti figuravano i Savoia, che affidarono ai mastri minusieri l’arredamento e la decorazione degli interni del Castello del Valentino, di Palazzo Madama, di Palazzo Reale e della Reggia di Venaria. 

L’università dei minusieri: una corporazione di fabbricanti di mobili a Torino

Iniziamo con una precisazione. L’università dei minusieri non era in realtà un istituto o un’istituzione deputata alla formazione: cioè un’università nel senso corrente del termine. Il termine università, già dal medioevo, indicava un insieme omnicomprensivo – un universo – di persone legate da un’attività comune.  

Università in questo senso indicava piuttosto una corporazione di mestiere: ad esempio l’università dei macellai a Roma, l’università dei calzolari a Gubbio, quella dei conciatori a Milano. Più o meno come l’ACEA per le auto, o Confindustria per l’industria al giorno d’oggi. 

L’Università dei minusieri era dunque corporazione (una compagnia di arti e mestieri) che raccoglieva al proprio interno tutti gli artigiani – maestri, lavoranti, apprendisti – fabbricanti di mobili a Torino. 

Probabilmente già esistente a partire dal basso medioevo, la nascita della corporazione si fa risalire formalmente al 7 luglio 1636. In quella data, la corporazione – che quindi era già esistente – concluse l’acquisto (più propriamente patronaggio) di una cappella dedicata nella chiesa di Santa Maria di Piazza a Torino (nei pressi dell’attuale sede della Società). 

Meno di vent’anni dopo, nel 1654, il duca Carlo Emanuele II approvava ufficialmente lo statuto dell’Università, dando consistenza giuridica alla corporazione e il privilegio di dirimere autonomamente le controversie interne.

Nel 1679 fanno il loro ingresso nella corporazione anche coloro che avevano un mobilificio a Torino dedicato lavorazione dell’ebano: legno esotico, raro e di difficilissima lavorazione e perciò particolarmente amato da nobiltà e ricca borghesia. 

Nel 1844 tuttavia, il re Carlo Alberto ne decretò lo scioglimento insieme a tutte le corporazioni dotate di privilegi: nello stato moderno non c’era più spazio per particolarismi legali e giudiziari. 

Dai minusieri ai moderni mobilifici a Torino

In realtà i fabbricanti di mobili di Torino non si persero d’animo. Già nel 1854 si riorganizzarono nella Società di mutuo soccorso per i lavoratori del legno. Con il tempo, la diffusione dell’industria, la nascita del primo moderno mobilificio Torino, la società prese una direzione sempre più filantropica che conserva tutt’ora. 

Tutt’ora a pochi passi dalla piazzetta, in vicolo Santa Maria 7, ha sede l’erede spirituale della vecchia Università dei Minusieri, la Società dei mastri Lagnaiuoli, Ebanisti e Carrozzai.  Oggi conta 248 soci e i suoi spazi sono aperti al pubblico il 19 marzo – il giorno di San Giuseppe, patrono dei falegnami.

Una lapide, collocata nel 1886 sulla facciata dell’edificio, ricorda il giorno in cui venne concessa la cappella in Santa Maria di Piazza all’Università dei minusieri. 

 

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Miglior mobili a Torino: Quale sevizi cercare in mobilificio per trovarli

Se quello che cerchi sono arredi di qualità in Piemonte, potrai trovare i migliori mobilifici e mobili a Torino.

I mobilifici in Piemonte hanno una storia antichissima, risalente addirittura a prima del 600, per questo quando parliamo di servizi dovremo ricercare solo il meglio se abitiamo in Torino o dintorni.
I migliori mobilifici a Torino sono cresciuti costantemente nell’arco degli anni garantendo la possibilità di fornire sempre una maggiore qualità di servizio ai clienti, unita alla serietà e alla professionalità delle aziende. I loro fabbricanti di mobili a Torino sono stati selezionati e scelti con la massima scrupolosità, per poter essere in grado di garantire serietà, puntualità, assistenza e un ottimo rapporto qualità-prezzo. Volendo solamente raggiungere la piena soddisfazione dei loro cliente negli acquisti nel tempo.

Cosa pretendere da un mobilificio a Torino?

Il cliente deve essere veramente al centro di tutto. Fin dal primo momento in cui mette piede in sede, la missione del mobilificio deve essere infatti una sola: assicurare la massima cura al cliente e ai suoi bisogni, per garantire la piena soddisfazione ancora a distanza di anni dall’acquisto.

Il principale servizio offerto da mobilificio dovrebbe essere quello dell’arredamento della casa in tutti i suoi ambienti: dalla cucina alla camera da letto, dal bagno al soggiorno. Dovrebbe avere uno staff di arredatori scrupolosamente selezionato è sempre pronto ad accompagnare il cliente in tutte le fasi di studio e realizzazione della sua abitazione, compresa la ricerca e la pretesa di poter fornire i migliori mobili a Torino.

Inoltre deve essere naturalmente in grado di accogliere e processare richieste di mobili su misura e di lavorazioni particolari. Infatti un buon mobilificio a Torino, in omaggio alla sua tradizione, dovrebbe poter fare affidamento su una squadra di falegnami capace di realizzare elementi su misura per ogni esigenza e spazio del cliente.
Fornire le squadre di montaggio, anch’esse composte da personale altamente qualificato, per garantire ad ogni cliente un montaggio rapido e di qualità, coerentemente con la filosofia quality oriented.

Per questo il mobilificio si conferma dunque un punto di riferimento obbligato per chi cerca mobili a Torino e dintorni.

mobili torino

Alcuni servizi

Adesso vediamo più nel dettaglio i servizi che metteranno a disposizione alcuni dei migliori mobilifici a Torino:

Montaggio

Un team di montaggio interni, che seguirà i cliente a 360°, dall’ acquisto dei mobili fino al loro montaggio. Che si renderanno disponibili caso imprevisti o problematiche.

Falegnameria

Luogo dove artigiani professionisti saranno in grado di realizzare, con cura e passione, soluzioni su misura adatte ad ogni desiderio e necessità.

Arredatori e architetti

Una squadra di arredatori e architetti che seguirà il cliente con dedizione, dalla proposta di arredo per la casa, fino alla progettazione personalizzata di interni, per rispondere a ogni richiesta o esigenza del momento, selezionando scrupolosamente solo grandi marchi, scelti in base all’ottimo rapporto qualità prezzo. Il tutto senza impegni.

Assistenza post vendita

A disposizione anche dopo l’acquisto, sia per una semplice regolazione o qualsiasi possa essere la necessità, intervenendo in maniera tempestiva ma qualificata.

Progettazione computerizzata

Per iniziare a dare una forma alle idee del cliente, si avvalgono della progettazione computerizzata in 3D, dando la possibilità di vedere in anteprima come la propria casa potrà diventare.

Un buon catalogo

Qualunque sia la stanza da sistemare, è disponibile un catalogo completo e fornito in grado di andare a soddisfare il cliente rispondendo alle sue necessità.

Chi di noi non vorrebbe un aiuto a 360° quando si tratta di ristrutturare casa ? A Torino troverai la soluzione.

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Come avviare un allevamento di lombrichi (domestico)

Se hai il pallino del giardinaggio saprai bene quanto alle piante faccia bene un fertilizzante organico come l’humus di lombrico o vermicompost: cioè il prodotto della digestione dei rifiuti organici da parte dei lombrichi. È un mix vitale che contiene elementi come azoto, carbonio, potassio, calcio e magnesio, batteri, enzimi e ormoni naturali. E se conosci bene la sua utilità, avrai sicuramente pensato qualche volta di comprare una compostiera e di darti all’allevamento di lombrichi (lombricoltura), così da avere tutto il vermicompost di cui hai bisogno.
Avviare il tuo allevamento di lombrichi

Praticare la lombricoltura è facile e interessante: servono giusto un paio di accortezze.

Per cominciare bisogna avere a disposizione la compostiera: in commercio ci sono diversi modelli di diverse grandezze, a seconda delle necessità e possibilità di ognuno: un balcone, anche se grande, non è un giardino. L’alternativa all’acquisto è costruire una compostiera per lombrichi con le proprie mani: sul web ci sono davvero tante guide sull’argomento così come videotutorial su youtube.

Poi bisogna dotarsi di una popolazione iniziale di vermi. Qui, almeno di non voler andare in una giornata di pioggia a raccogliere lombrichi, tocca rivolgersi a rivenditori specializzati. La specie principale che si può trovare in commercio è il verme rosso californiano (eisenia foetida), che viene utilizzato anche nella produzione industriale di vermicompost per la sua prolificità e resistenza. A dispetto del nome, eisenia foetida è comunque una specie europea che da noi si trova anche in natura. L’aggettivo californiano deriva dal fatto che proprio in California è nata la lombricoltura come attività economica e che all’epoca si scelse eisenia foetida come specie principale.

Praticare la lombricoltura

Una volta in possesso di vermi e compostiera si può davvero iniziare con la lombricoltura. Per prima cosa bisogna prendere della carta (di giornale va benissimo) e tagliuzzarla in striscioline (stile tagliacarte). La carta così tagliata va messa sul fondo (il cassetto più in basso) a formare una sorta di soffice letto su cui disporre un fondo di terra, terriccio e vermicompost: lo strato che farà da prima casa ai nostri piccoli amici.

A questo punto bisogna inumidire il terreno con un po’ d’acqua per creare un ambiente confortevole e sistemare i lombrichi nella loro nuova casa, lasciandogli un giorno o due per ambientarsi.

Nutrire i lombrichi

A questo punto è possibile dare loro gli scarti organici da mangiare. È consigliabile inserire gli scarti una volta la settimana, in modo da non disturbare la loro attività: dopotutto sono animali abituati alla tranquillità del mondo sottoterra.

In ogni caso è buona norma scavare dolcemente un buco nel terriccio, avendo cura di non far male ai lombrichi, mettere un po’ di striscioline di carta sul fondo e inserire gli scarti settimanali. A questo punto è importante ricoprire con terriccio (così da non permettere ai moscerini di accedere agli scarti) bagnare con un po’ d’acqua e chiudere tutto.

Nota a parte: può essere una buona idea tagliuzzare i pezzi più grossi per facilitare il lavoro di digestione dei lombrichi. Non aspettatevi che riescano a processare le ossa, naturalmente.

Far crescere il proprio allevamento di lombrichi

Con il tempo (settimane/mesi) i rifiuti scompariranno quasi magicamente: ma vi accorgerete che il terriccio (più propriamente l’humus di lombrico) aumenta via via di quantità.

Ma non è ancora il momento di tirarlo via e usarlo in giardino: prima bisogna spostare i lombrichi da qualche altra parte.

Per questo molte compostiere sono componibili in colonna. Sopra al cassetto colmo si posiziona un cassetto vuoto e si ripete il processo che abbiamo visto prima: carta, terriccio, acqua e scarti organici.

I lombrichi via via migreranno, attraverso la graticola sul fondo del cassetto, nel livello superiore dove c’è il cibo andando a riempirlo di vermicompost.

Aggiungendo cassetti via via sopra il primo, la popolazione di lombrichi si sposterà sempre più in alto abbandonando i livelli inferiori dove non vi depositeranno nemmeno le uova.

A questo punto sarà possibile raccogliere l’humus dal cassetto più in basso, usarlo per orto giardino e piante da balcone, e riutilizzare il cassetto per aggiungere un nuovo strato sopra.

Cosa fare se il nostro allevamento di lombrichi ha troppo successo e ci ritroviamo con un surplus di vermi e humus?

Possiamo regalarli ad amici, far partire un secondo allevamento di lombrichi, liberarli in giardino. Il vermicompost in eccesso non ha effetti negativi e eisenia foetida non è una specie dannosa per l’ambiente (europeo).

Quindi buona lombricoltura!

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Vermicompost: l’ambrosia delle piante prodotta dai lombrichi

Conosci già il vermicompost e le sue proprietà benefiche per il terreno? Riuscire ad avere uno sguardo d’insieme sul passato e sul presente della nostra agricoltura può davvero fare la differenza sulla qualità dei prodotti che ogni giorno mangiamo.

Cosa sai del vermicompost?

La millenaria sapienza contadina conosce bene l’utilità di concimare la terra e per arricchire il terreno e aiutare la crescita delle piante, i contadini tradizionalmente utilizzavano vari metodi. Ad esempio si bruciavano le sterpaglie, per raccogliere la cenere e disperderla nei campi.

Oppure si distribuiva il letame, un tempo anche umano, nei campi lasciando che piogge, microrganismi, insetti e lombrichi lo scomponessero in sostanze utili per le piante.

Trattandosi di una conoscenza essenzialmente pratica, i contadini di un tempo non avevano la consapevolezza scientifica del processo di umificazione.
Il processo cioè, con cui la materia organica naturalmente degrada e diventa vermicompost.

Il mestiere di lombrico

Certamente però potevano apprezzare il ruolo chiave che i piccoli lombrichi svolgevano nella sua creazione. I voraci animaletti (si calcola che in condizioni ideali 100.000 lombrichi possano processare 100kg di materiale organico al mese) infatti divorano terra, letame e materie organiche in grandi numeri e lasciano dietro a sé un materiale estremamente nutritivo per le piante.

Vermicompost, molto più di semplice terra

L’Humus di lombrico, o Vermicompost, ha infatti delle proprietà che lo rendono particolarmente gradito in agricoltura. A livello chimico è ricchissimo di azoto e soprattutto carbonio, elementi importantissimi per la crescita vegetale. È poi dotato di una struttura soffice e porosa, che è tanto facilmente penetrabile alle radici delle piante, quanto particolarmente adatta a trattenere l’acqua e l’umidità.

E non finisce qui. In natura infatti i lombrichi mangiando e processando la materia organica di fatto setacciano il terreno, portando i materiali più pesanti o grandi che non possono processare (sassi, ossa, grossi rami) verso il basso e lasciando negli strati superficiali i propri preziosi scarti. Inoltre, con i loro tunnel contribuiscono a favorire la penetrazione di aria e acqua nel terreno.

vermicompost

Fertilizzanti naturali e fertilizzanti chimici

Oggi, nell’epoca dei concimi chimici, il paziente lavoro dei lombrichi sta tornando ad essere apprezzato. Aziende come Conitalo hanno fatto della vermicoltura e della produzione di vermicompost il loro core business e della rinuncia a pesticidi e fertilizzanti la loro bandiera.

I concimi chimici infatti, sebbene abbiano il merito di aver aumentato in maniera esponenziale la resa agricola, sono responsabili di numerosi problemi ambientali come la proliferazione dannosa delle alghe in laghi e mari.

Per contro, l’humus di lombrico o vermicompost, essendo completamente naturale non presenta rischi legati alla eventuale dilavazione nella falda acquifera e garantisce comunque un notevole aumento della resa agricola (si è calcolato un aumento del 100% della resa sulle piante orticole).

Il vermicompost di lombrico, chiamato anche black magic dagli Americani, è considerato uno dei concimi più efficaci e meno dannosi per curare le nostre piante. La scoperta di nuovi metodi ci sta portando sempre di più ad adottare soluzioni che possano portare benefici anche a lungo termine

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Il noleggio a lungo termine: la soluzione che sta conquistando il mercato dell’auto

È cosa nota. Il mercato dell’auto è una delle arene più competitive in assoluto. Per rimanere in gioco bisogna continuare a fare scommesse rischiose, perché la posta in gioco ha un buon numero di zeri. Non sorprende quindi che i player storici pianifichino fusioni e che i nuovi attori (sul mercato occidentale) abbiano le spalle coperte già prima di entrare, come la Tesla di Elon Musk e i colossi cinesi come Great Wall.

Eppure c’è un settore che continua a crescere con costanza e che rappresenta un investimento sicuro per i produttori: è il mercato del noleggio a lungo termine.

Ma per capire perché dobbiamo fare un passo indietro.

Breve storia del mercato dell’automotive

Per gran parte della sua storia, il mercato dell’automobile è stato dominato essenzialmente da un solo modello di business: l’acquisto. E se guardiamo indietro, è ben comprensibile il perché.

In Europa, e ancor prima in America, con la fine della seconda guerra mondiale e il susseguente arrivo del boom economico si sono schiuse le porte di un mercato sterminato. Centinaia di milioni di persone che desideravano un auto per uso proprio, avevano finalmente i mezzi economici per acquistarla. La domanda sembrava inesauribile, i profitti destinati a salire. Erano i tempi in cui la FIAT assumeva gli operai appena scendevano dal treno, in cui si costruivano le autostrade, in cui la benzina costava poco e i costi di produzione erano estremamente contenuti.

Pian piano però la situazione è cambiata, e il mercato è giunto a maturazione. I costi di produzione e la concorrenza per le case produttrici sono cresciuti, la domanda dei clienti è calata a fronte di un’offerta sempre maggiore e diversificata. Comprensibilmente, l’acquisto è diventata una scelta sempre più ponderata da parte di un cliente sempre più informato: “Quanto mi costerà questa auto nei prossimi 5 anni?”; “Se decido di cambiarla, riuscirò a venderla?”; “L’uso che intendo farne giustifica l’acquisto?”.

Il noleggio a lungo termine

Detto questo, diventa più facile capire il successo crescente del lungo termine. È infatti una formula che viene incontro alle esigenze dei clienti in un mercato saturo di diverse soluzioni. Ma come funziona?

Essenzialmente come il noleggio normale su un periodo di tempo più lungo. Il cliente non entra in possesso della macchina, ma la prende, appunto, a noleggio dietro il pagamento di un canone mensile. È una scelta per lui vantaggiosa per almeno quattro motivi:

  • Delega scartoffie burocratiche e parte delle spese al noleggiatore: assicurazioni, bolli, tagliandi e manutenzione
  • Non deve preoccuparsi della svalutazione dell’usato, non essendo di sua proprietà
  • L’auto sarà sempre affidabile a livello tecnico e non ci saranno costi extra
  • È una formula flessibile. Il cliente ha un contratto da cui può recedere quando vuole.

Le case automobilistiche invece guadagnano soddisfacendo una domanda di auto che non si allinea all’acquisto tradizionale. E possono tarare la propria produzione tenendo conto di questa esigenza del mercato, producendo meno e in maniera mirata.

In questo modello di business un ruolo chiave è giocato infine dall’intermediario. Le case automobilistiche non sono naturalmente in grado di accogliere e processare in maniera diretta le richieste dei clienti: sarebbero troppe e troppo impegnative da seguire nel dettaglio. Come per la vendita devono appoggiarsi ad un concessionario, che unisca expertise tecnico e conoscenza del territorio. Qui entrano in campo attori come Gimax, l’azienda torinese che ha fatto del noleggio lungo termine a torino uno dei punti di forza del suo business. Ponendosi tra cliente e produttore, riesce a coniugare le richieste specifiche del primo con l’offerta del secondo in modo da trovare la soluzione migliore per entrambi.

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Corsi di Sicurezza sul lavoro – Alessandria

L’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro è una delle prime cose a cui bisogna prestare attenzione, soprattutto se si è il datore di lavoro.

I corsi di formazione sono obbligatori ?

Far partecipare i propri dipendenti a corsi di formazione di questo tipo oltre ad essere fondamentale è obbligatorio per legge se si vogliono svolgere determinati lavori in determinati ambienti.
Sia la legge 81/2008 e più di recente il D.Lgs. 106/2009 affermano che l’adeguata preparazione sia fisica che mentale dei lavoratori diventa parte fondamentale per la salvaguardia della sicurezza nei luoghi di lavoro.

A cosa servono i corsi di formazione ?

La formazione è utile per trasferire ai lavoratori tutte le conoscenze aggiornate per poter svolgere in totale sicurezza la loro mansione senza che possano incappare in eventuali rischi dovuti alla poca conoscenza del lavoro da svolgere.
Le leggi in vigori impongono quindi al datore di lavoro di far si che i propri dipendenti ricevano l’adeguata formazione di cui necessitano in materia di salute e sicurezza e non rischiare così di danneggiare se stessi o i propri colleghi.
3i è un gruppo di imprenditori da ormai 40 anni, e si occupa di offrire varie tipologie di servizi da quelli di ingegneria, progettazione a consulenze e una moltitudine di corsi di formazione aziendale e aggiornamenti sia in campo civile che industriale.

Corsi di Sicurezza sul lavoro validi e riconosciuti ai sensi del D.Lgs 81/2008

Tenendo conto e cercando di capire le varie necessità di tutti gli aspetti relativi alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro, abbiamo deciso di erogare nella nostra sede o sede cliente tutti i corsi progettati e organizzati per fornire un attestato validità a tutti coloro che ne parteciperanno.
Siamo a tutti gli effetti un Organismo di formazione accreditato dalla regione Piemonte o Centro di Formazione AiFOS. Avvalendoci anche della competenza diretta di docenti dello SPRESAL ASL AL per organizzare corsi seminari e workshop.

Attestato sicurezza sul lavoro

Tutti i corsi di sicurezza sul lavoro erogati da 3i engineering rilasciano ai partecipanti che passano il corso l’attestato di avvenuta formazione.

Chi si occupa di attestare l’avvenuta formazione dei lavoratori quindi?

Il Soggetto formatore, ovvero colui che si è occupato di realizzare il corso, che a volte coincide con il proprio Datore di Lavoro.

Scadenza corsi sicurezza

I corsi di aggiornamento seguiti da Dirigenti, Preposti e Lavoratori hanno però una scadenza, ed è per questo che ogni 5 anni vanno seguiti dei corsi di aggiornamento che devono avere una durata minima di 6 ore.

Corsi di sicurezza sul lavoro

Tutti i corsi relativi alle nostre aree di competenza in materia di corsi di sicurezza sul lavoro:

  • Stato Regioni del 21.12.2011
  • Attrezzature di lavoro – Accordo Stato Regioni del 22.02.2012
  • Rischi specifici dai vari
  • Cultura organizzativa e competenze trasversali
  • Formazione formatori e relativi aggiornamenti
  • Misure di primo soccorso
  • Prevenzione incendi
  • Emergenza ed evacuazione
  • Formazione e aggiornamento RSPP/ASPP
  • Corsi specialistici e con rilascio di crediti formativi
  • Titoli del D. Lgs. 81/08
  • Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – corsi per lavoratori, preposti, dirigenti, come da art. 37 D. Lgs. 81/08 s.m.i. e Accordo

Tutti i corsi di sicurezza sul lavoro sono finanziati da contributi della camera di commercio, fondipresa, fondirigenti e fondi interprofessionali.

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Piegatura lamiera – Franchino Srl

Attraverso materiali ferrosi, in modo più specifico le lamiere, è possibile ottenere una vasta gamma di prodotti a seconda di come il metallo viene tagliato o piegatura.

Tipi di Piegatura

Esistono molti modi per deformare e sagomare una lamiera, come:

Calandratura

Uno dei metodi più conosciuto per deformare il metallo è la Calandratura, un tipo di lavorazione usata in carpenteria. Questo tipo di lavorazione è possibile solo grazie alla Calandra, composta da tre rulli riscaldati di solito o in acciaio o in ghisa, mossi da un motore che permette ai rulli di girare. Quando i fogli di metallo vengono posti all’interno, grazie alla curvatura dei rulli il metallo si deforma e si modella a seconda della vicinanza tra di essi. Ovviamente il metallo si deforma seguendo un “percorso” prestabilito attraverso un processo di progettazione del pezzo, arrivando a creare coni, condotte metalliche, cilindri e anche sagomature di sezioni trasversali. Il tipo di metallo utilizzato è molto importante sceglierlo con cura, poiché da esso può dipendere la buona riuscita di un pezzo; infatti ci sono metalli più adatti ad esempio per la piegatura in aria come le lamiere più spesse e metalli più adatti alla Piegatura a fondo cavo in cui è più adatta una lamiera sottile e malleabile.

Piegatura in aria

Permette di piegare lamiere anche di grosso spessore e ottenere angoli diversi ma con una maggior difficoltà a trovare la giusta penetrazione del puntone.

Piegatura a fondo cavo

Sicuramente di maggior precisione e di ripetibilità più costante ma con necessità di applicare una maggior forza.

Curvatura Profilata

La curvatura dei profilati avviene attraverso appositi macchinari che impiegano tecniche avanzate di precisione, per deformare il materiale e conferirgli una determinata curvatura in base a parametri specifici. Anche di grandi sezioni.

Pressopiegatura

Con l’impiego della pressa piegatrice il materiale viene sottoposto a una deformazione, così da ottenere semilavorati piani, a “U” o a “V”, a seconda che in corrispondenza della piega si presenti o meno un angolo di raccordo.

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Migliorare le performance del tuo sito

Nasce a Torino Topmedia, una nuova agenzia di web marketing che trova il suo fondamento nell’esperienza di un team di ingegneri informatici e tecnici del web maturata sul campo grazie alla gestione di svariati progetti in ambito web.

L’assunto di base è uno: la complessità e la concorrenzialità che contraddistinguono il mercato di internet rendono necessario un approccio ingegneristico alla progettazione del sito internet così come dell’intero sistema di acquisizione di nuovi clienti che ruota attorno ad esso.

La sfida di Topmedia è quella di rendere accessibili alla piccola e media impresa italiana le tecnologie di web marketing più avanzate, anche quando l’azienda non è in grado di allocare grandi budget allo scopo. Questo è reso possibile dalla grande esperienza maturata in abito web dai tenici di TopMedia e dalla loro conseguente capacità di ottimizzazione dei processi e quindi dei costi.

Grazie all’elaborazione di progetti mirati e ad una accurata analisi preliminare del mercato, i tecnici di Topmedia sono in grado di individuare gli obiettivi a breve termine più facilmente raggiungibili, permettendo fin da subito all’azienda di ottenere risorse da re-investire per proseguire il percorso di crescita inseguendo gli obiettivi più ambiziosi.

Topmedia può occuparsi della realizzazione del sito internet della tua azienda, ma lo scopo primario è quello di migliorare le performance del tuo sito internet, anche già esistente, trasformandolo da una pura vetrina online ad un sistema attivo utile a raccogliere nuovo interesse da parte di nuovi potenziali clienti verso i prodotti e i servizi offerti dall’azienda.

Richiedi subito un check-up gratuito del tuo sito e della tua visibilità online, sapremo indicarti senza impegno il tuo posizionamento attuale, la concorrenzialità del tuo mercato, i movimenti dei tuoi competitor e gli obiettivi raggiungibili in breve tempo.

I servizi che Topmedia offre:

  • Analisi del posizionamento e delle potenzialità di crescita dell’azienda
  • Analisi dei competitor
  • Realizzazione del sito internet dell’azienda
  • Posizionamento sui motori di ricerca
  • Allestimento di campagne di web marketing
  • Analisi e monitoraggio dei risultati e degli analytics

Richiedi ora un check-up gratuito del tuo sito!

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3DExperience Forum ITALIA Milano – Museo Alfa Romeo

Sorma sara’ presente al evento annuale di Dassautl Systemes 3DEXPERIENCE Forum 2017: un appuntamento dedicato alla Trasformazione Digitale, per confrontarsi con esperti dell’innovazione e scoprire soluzioni all’avanguardia per la digitalizzazione.

La sessione plenaria del mattino sarà ricca di testimonianze concrete e presentazioni di aziende leader che illustreranno i loro progetti più innovativi, per essere competitivi nell’Era delle Esperienze. Seguirà un pomeriggio dedicato a sessioni specialistiche, per Industry e su tematiche all’avanguardia come Digital Manufacturing, System Engineering, Internet of Things e molte altre.

Nell’ampio spazio dedicato al 3DEXPERIENCE Playground potrai sperimentare tecnologie di ultima generazione, applicazioni di Virtual Reality ed esplorare il percorso dimostrativo di WESTROCK, un caso concreto e di successo di implementazione della digitalizzazione del business.

Un agenda ricca di appuntamenti formativi atti a scoprire il ventaglio di opportunità e soluzioni a disposizione della tua azienda per diventare ancora più innovativa e competitiva sui mercati globali.

 

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Workshop a Katowice – Polonia – 21 September 2017

Il 21 settembre  2017 a Katowince – Polonia si terrà il Workshop della SORMA un evento organizzato da Synergy per presentare la soluzione gestionale Si5 ERP SORMA ad un parco selezionato di aziende polacche.
La collaborazione è iniziata con la partecipazione di SORMA il 22 giugno con un meeting: Industry 4.0 and software automation in production.
L’incontro fa parte del progetto internazionale IT Business in Polonia, durante l’evento Sorma presenta il software gestionale ERP – Si5 e il MES Check-on.
SORMA Azienda Italiana con sede a Torino, operativa dal 1980 , specializzata nella fornitura di consulenza organizzativa e soluzioni software per la gestione dei processi di business ed in particolare quelli produttivi
Consente un’adozione progressiva dei principi sottesi alla Fabbrica Intelligente (Industry 4.0)
Fornisce soluzioni software ERP custom, basate sulla piattaforma standard, per più di 20 industries del settore manifatturiero
Circa 300 sono i progetti nazionali ed internazionali gestiti

SU DI NOI E SUI NOSTRI VALORI DIFFERENZIANTI

Da oltre vent’anni Sorma fornisce alle aziende manifatturiere soluzioni altamente performanti per la gestione dei processi ed in particolare per quelli produttivi

Sorma si distingue per:

  • Perfetta conoscenza dei processi di business
  • Abilità uniche nell’ integrazione dei processi multi-azienda e multi-plants
  • Lean management dei progetti
  • Ottimo rapporto costi/benefici
  • Veloce ed efficace sviluppo di specifiche features
  • Eccellente customer experience:La punta di diamante è l’assistenza personalizzata, con un Single Point of Contact (SPOC) Sorma, qualificato ed in grado di assicurare
    Risposte puntuali ed efficaci alle esigenze degli utenti
    Interventi preventivi per evitare problemi di performance in situazioni critiche
    Sito Sormawiki che consente di condividere facilmente tutti I contenuti direttamente collegati all’ ERP, nella fase di implementazione del progetto Si5

Si5 ERP UN SISTEMA ALTAMENTE PERFORMANTE

  • Massima integrazione dei processi
  • Connessione di macchine ed impianti di produzione
  • Condivisione di informazioni tra risorse umane e macchine
  • Controllo centralizzato in real time
  • Multipiattaforma, multilingua, multistabilimento/azienda
  • Soluzioni tailor made per più di 20 industries
  • Flessibilità da poche decine a decine di migliaia di utenti (setup altamente parametrico)
  • Scalabiità attraverso più di 1.000 parametri di configurazione

UNA SUITE SOFTWARE INTEGRATA

Compliant con la Fabbrica Intelligente (Industria 4.0)

Si5 SUITE SOFTWARE
Gli applicativi sono scalabili e possono essere installati sia come componenti della suite integrata che stand alone; in questo caso colloquiano sia con l’ERP installato che con gli eventuali applicativi di terze parti

ALTAMENTE PERFORMANTE

Per caratteristiche strutturali e di produttività e per l’ampiezza delle funzionalità applicative

CARATTERISTICHE DI PRODUTTIVITA’
Il webgate client di Si5 offre all’ utente la stessa operatività dei tools di office automation, migliorando la produttività di tutte le attività del sistema

CARATTERISTICHE STRUTTURALI
Il potente e completo DB di Si5 garantisce l’affidabilità delle applicazioni, scalabili in funzione delle esigenze dei clienti attraverso più di 1.000 parametri di configurazione

ESTENSIONI APPLICATIVE
La suite dei moduli core di Si5 ERP è completata da strumenti integrati (petali) come I Portali clienti e fornitori, la gestione completa dell’EDI e dal set di web services standard che facilitano il colloquio con il mondo esterno

SPECIFICA PER NUMEROSI SETTORI DELL’ INDUSTRIA MANIFATTURIERA
Grazie alla sua elevata configurabilità

Si5 ERP SUITE SOFTWARE

PRODUZIONE
Pianificazione multistabilimento con la possibilità di utilizzare 7 diverse tecniche
Gestione di ordini chiusi e aperti all’ interno della fabbrica (tradizionale o Lean)
Gestione approfondita dei dati tecnici dei prodotti, al fine di gestire l’allineamento delle distinte base e dei cicli per validità, stato di approvazione e riferimento ai fogli di modifica ingegneristica

LOGISTICA
Gestione completa dei flussi di magazzino con efficienti sistemi di etichettatura e di produzione di codici a barre, utilizzabili da tool in radiofrequenza per tutta la movimentazione delle merci: ricevimenti, trasferimenti interni, consumi, prenotazioni di produzione, chiamate Kanban, preparazione spedizioni, processi di inventario, ecc.)

VENDITE E SUPPLY CHAIN
Gestione completa di ordini aperti e chiusi a clienti e a fornitori (pianificazione)
Gestione del ciclo attivo in base alla normativa locale
Acquisizione in contabilità generale delle fatture fornitori (ciclo passivo)
Implementazione di tutti i messaggi previsti dai protocolli di comunicazione standard (EDI/EDIFACT, ANSI X1, ecc.)

FINANZA E CONTROLLO
Applicativo Finanza
26 fiscalità internazionali gestite
Principali funzionalità: contabilizzazione costi, riclassificazioni di bilancio, tesoreria, remote banking, contabilità analitica, gestione fiscali e amministrazione delle immobilizzazioni aziendali
Applicativo Controllo
Principali funzionalità
Calcolo completo costi, inclusi i costi fiscali (FIFO, LIFO, AVERAGE)
Analisi processi in corso
Confronto con assunzioni di budget
Supporto alla decisione

CON UN SISTEMA MES INNOVATIVO
Si5 CheckON è progettato nativamente secondo il modello definito in INDUSTRIA 4.0

web application touchscreen per ottenere info dalle fabbriche
interazione tra macchine, sistema ed operatori
Dati raccolti dalle macchine immediatamente fruibili
Interfaccia utente semplice ed intuitiva
Call-to-action chiare e sicure
Azioni interamente guidate

La mission di CheckOn : ottenere dalle fabbriche info
il più dettagliate ed efficaci possibile, grazie all’utilizzo smart della tecnologia,
con il minimo impegno delle risorse operative

I TRE LIVELLI DEL SISTEMA MULTISTABILIMENTO

Si5 ERP gestisce tre livelli organizzativi
Azienda
Divisione
Stabilimento

Consente di integrare:
Flussi del planning
Movimenti di magazzino
Flussi di fatturazione
Imputazione dei costi

Identifica i markup intercompany e consolida i costi anche se locations e valuta sono di Paesi diversi

LA GEOGRAFIA DEI NOSTRI CLIENTI

Le soluzioni Si5 ERP sono utilizzate in
26 Paesi di 4 continenti
26 regimi fiscali

Sono disponibili
in 11 lingue
anche in cinese (ideogrammi)

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Convegno Fabbrica Futuro – Torino 28 settembre 2017

SORMA sarà presente il 28 Settembre 2017 all’evento Fabbrica Futuro, un progetto convegnistico rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero, di qualsiasi settore, che ha l’obiettivo di raccontare gli scenari futuri del mercato manifatturiero italiano ed i casi di eccellenza, mettere a confronto idee, e proporre soluzioni concrete per accompagnare le nostre aziende manifatturiere in un percorso di crescita e sviluppo.

Contributi di accademici, imprenditori, manager e rappresentanti del mondo dell’offerta presenteranno scenari macroeconomici, tecnologie abilitanti e casi concreti di innovazione.

Il Convegno si svolgerà a Torino presso Pacific Hotel Fortino dalle 8.45/17.

Sorma da oltre 30 anni sviluppa e distribuisce soluzioni gestionali per il monitoraggio e il controllo dei principali processi di business ideati appositamente per le aziende manifatturiere.

Sorma nasce infatti nel 1980 come società di consulenza con lo scopo di coniugare due anime, quella organizzativa e quella informatica, nell’ambito di un unico progetto aziendale. Con questo obiettivo sviluppa ed implementa Sigip, un software ERP ad alto contenuto organizzativo in grado di garantire un effettivo vantaggio competitivo ai propri clienti aiutando l’impresa a migliorare i processi gestionali e l’organizzazione supportando, contemporaneamente, sia la gestione operativa che le decisioni strategiche. Il progetto è segnato da significativi risultati rappresentati dalla soddisfazione di importanti clienti in complesse realtà internazionali.

Grazie ai propri clienti SORMA è diventata una solida realtà italiana che si è imposta anche sul mercato internazionale.

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Diventare estetista seguendo un corso professionale

Rivolgersi alla propria estetista di fiducia per ricevere consigli professionali è senza dubbio il primo passo da compiere per avvicinarsi all’estate con il piede giusto. Il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze è una risorsa preziosissima per qualsiasi cliente alla ricerca di un modo efficace per ridare al corpo benessere e splendore.

Solo un’esperta di trattamenti di bellezza, infatti, sa guidare le donne in un percorso di valorizzazione del proprio aspetto.

E se vi state chiedendo come sia possibile raggiungere un così alto livello di professionalità, la risposta sta tutta nella formazione erogata da tanti centri e istituti presenti nelle varie città italiane.

Tutte le appassionate di cure estetiche potranno così far proprie le competenze maggiormente richieste sul mercato. Non solo, quindi, interventi tempestivi in vista di appuntamenti con l’estate indeclinabili, ma anche tutti gli altri servizi di cui hanno bisogno le donne più o meno giovani per il mantenimento della propria bellezza.

Per acquisire tutte le conoscenze teoriche e pratiche necessarie, si deve compiere un preciso percorso formativo. Solo uno studio approfondito e continuativo permette di prepararsi al meglio all’ingresso nel mondo del lavoro.

I corsi per estetista consentono di ottenere il titolo di estetista qualificata (frequentando una scuola biennale) ed, eventualmente, di estetista specializzata (con un ulteriore anno di formazione). Una volta terminato il percorso di studi, il superamento di un esame finale dà diritto all’abilitazione per l’esercizio della professione.

Le estetiste trovano occupazione in diversi settori lavorativi. Oltre ai centri estetici, anche all’interno di spa, centri benessere, terme, hotel, saloni di acconciature e molto altro.

Si tratta di una professione che offre ogni giorno nuovi stimoli, sia per quanto riguarda l’applicazione di tecniche e l’utilizzo di prodotti specifici, sia per il contatto umano con la clientela. Il rapporto di fiducia e stima che si instaura con la persona sottoposta ai trattamenti estetici è infatti uno degli elementi che rendono questo mestiere tanto gratificante.

Lavorare come estetista richiede, naturalmente, un’ottima predisposizione al lavoro manuale nonché un raffinato e acuto senso estetico. Solo un occhio “clinico”, ma allo stesso tempo amico, sa fin dal primo sguardo individuare le zone del corpo su cui intervenire con massaggi estetici, i dettagli del viso da abbellire con un make-up ad hoc, gli inestetismi della pelle da combattere. E con la stessa cura l’estetista di fiducia deve offrire sempre i migliori servizi di epilazione, depilazione, manicure e pedicure: per rendere la seduta del cliente anche un momento di piacere e relax.

Le scuole di estetica presenti in Italia aprono le porte a tutte le giovani donne che da sempre nutrono una profonda passione per questo mondo. Le aspiranti estetiste si ritroveranno a condividere un’esperienza di crescita e maturazione completa sotto tutti i punti di vista: le conoscenze trasmesse da docenti qualificati saranno il tesoro da portare con sé nel corso dell’intera carriera professionale. Un cammino che comincia sui banchi di scuola, per proseguire nelle aziende del settore e magari culminare con l’apertura di un centro estetico in proprio.

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A scuola di bellezza con i corsi di Make Up

Il trucco non è solo un vezzo estetico, una vanità, uno strumento cui ricorrere per migliorare il proprio aspetto. È un’arte decorativa applicata sulla nostra pelle, e come tale ci caratterizza, ci indentifica nella nostra unicità. Per questo motivo, chi per professione sceglie di imparare a truccare, si cimenta in uno studio ben mirato e approfondito destinato a progredire di anno in anno, accumulando esperienze e conoscenze. I corsi di make-up presentati sul sito Corsiprofessionali.top vogliono proprio fornire la giusta guida teorica e pratica agli aspiranti truccatori professionisti.

Un buon make-up si basa infatti su solide competenze applicate sul campo, nella continua sperimentazione di stili e tecniche. E, per apprendere il mestiere, è necessario dedicarsi a un percorso formativo con impegno e costanza.

Le scuole di trucco presenti in Italia offrono un programma didattico completo, che parte dalle fondamenta del make-up per raggiungere i più alti livelli di professionismo e specializzazione. Chi è alle prime armi potrà così intraprendere un cammino di crescita in grado di condurlo direttamente al mondo del lavoro.

Il trucco base da giorno e da sera è il punto d’avvio di un percorso articolato in più livelli. La conoscenza delle metodologie di make-up sarà supportata da discipline imprescindibili, quali la dermatologia e la chimica. I docenti guideranno gli allievi nell’analisi delle differenti conformazioni facciali e tipologie di pelle; illustreranno i segreti per la scelta del trucco migliore ed eseguiranno dimostrazioni in aula. Il tutto con estrema professionalità e serietà, data da una pluriennale esperienza nel settore estetico.

I corsi di make-up selezionati su Corsiprofessionali.top rappresentano dunque una validissima opportunità per muovere i primi passi verso il mondo del lavoro. Una volta completata la formazione base, infatti, gli allievi avranno la possibilità di mettere in pratica quanto appreso attraverso stage e prove sul campo.

Inoltre, tutti i futuri truccatori professionisti potranno scegliere di proseguire il percorso formativo specializzandosi in ambiti specifici del make-up.

In tutte le città presenti sul portale, infatti, le accademie di make-up propongono corsi di trucco teatrale, cinematografico, da passerella, artistico, fotografico, e molto altro ancora. Tutti coloro che si cimenteranno in questo tipo di pratica potranno così ambire a ricoprire il ruolo di make-up artist entrando nei più importanti backstage del mondo dello spettacolo.

L’offerta didattica è ampia, le prospettive lavorative varie e versatili, proprio come tutto ciò che riguarda l’universo estetico, artistico, creativo. Basta cercare su Corsiprofessionali.top il percorso più adatto e iniziare l’avventura.

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