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Emiliano-Dix

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Vuoi perdere peso ? … Ingrassa !

Le incomprensioni (per gli esterofili misunderstandings) sono alla base di colossali disastri in tutti i campi.
Un esempio famoso: durante una missione spaziale fra il centro di controllo Europeo e quello di coordinamento USA (la missione era congiunta) in fase di atterraggio di una sonda, su un satellite di Giove, le distanze erano misurate ed inviate dagli Usa col sistema metrico anglosassone, quello dei pollici, piedi e yarde per capirci, ma in Europa  venivano interpretate col sistema metrico decimale.
Risultato: la sonda si schiantò al suolo, in quanto quando la sonda si trovava a 200 yarde dal suolo per i tecnici in Usa, mentre in Europa al centro di comando risultavano 200 metri, ancora troppo presto per attivare i razzi di frenata, e quindi la sonda che in realtà distava dal suolo 182 metri circa, si trovò col non avere sufficiente spazio (reale) d’atterraggio una volta accesi i razzi d’arresto !
Per tornare al nostro peso corporeo, una incomprensione del linguaggio comune è la seguente: le proteine pesano più dei grassi.
In realtà si vuole comunicare che il peso specifico delle proteine è maggiore di quello (peso specifico) dei grassi, perché (come un indovinello sciocco insegna) 1 Kg di ferro pesa come 1 Kg di piume !
Solo che il chilo di ferro è di dimensioni di una palla da tennis (forse anche meno), il chilo di piume occupa lo spazio di un cuscino !
Al che,  se volete perdere peso ( a parità di massa corporea )

INGRASSATE !!!

Sembrerà assurdo… ma così è.
Perché anche nel nostro corpo 1 chilo di muscoli pesano come un chilo di grasso, il problema consiste nel fatto che il grasso occupa più spazio !
Noi suggeriamo quindi di: non badare solo al responso della bilancia ma anche a quello dello specchio !
E porsi quindi la seguente domanda (che sembra scontata, ma non lo è !):

“ Voglio perdere peso o voglio perdere centimetri? O tutt’e 2 le cose ?! ”

Perché poi, se chi vi segue nella dieta, imposta un determinato percorso, c’è il rischio di non ottenere il risultato desiderato e schiantarsi… col morale.

Emiliano Dix

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Approfondimento relativo alle Alopecie Cicatriziali

Dopo aver trattato delle alopecie non cicatriziali, per non fare torto a nessuno, trattiamo ora delle alopecie cicatriziali.

Per chi non è assiduo fan della materia ricordiamo che esse sono:
– Alopecia Pseudopelade
– Alopecia Follicolite Decalvante
– Alopecia Lichen Planus
– Alopecia Parvimaculata

Nello specifico approfondiremo le prime tre.

L’Alopecia Pseudopelade interessa spesso diverse aeree del vertice, ha una lenta evoluzione ed è “sessista”. Nel senso che spesso i problemi inerenti i capelli sono più ad indirizzo maschile, mentre questa alopecia se la prende in particolare col gentil sesso, nella fascia di età compresa tra i 20 ed i 40 anni.
Le cause sono ancora piuttosto sconosciute nonostante si sia già nel ventunesimo secolo !
Per riconoscere l’alopecia Pseudopelade basta sapere che si presenta con aree glabre di colore bianco-avorio del cuoio capelluto. Nelle aree non colpite, inoltre, i capelli restanti sono molto deboli tanto che basta una leggera trazione per asportarli.

L’Alopecia Follicolite Decalvante è particolarmente diffusa, questa più democratica, nel senso che non fa distinzione fra i sessi…, si manifesta con la presenza di pustole che successivamente devitalizzano il bulbo pilifero con conseguente morte clinica del capello ! Infine si formano piccole chiazze cicatriziali (non per niente è del gruppo delle alopecie cicatriziali) attorno alle quali si formano altre piccole pustole.

L’Alopecia Lichen Planus è un’alopecia che dipende da una disfunzione del sistema immunitario, per i più esigenti, derivante dai linfociti T.
In altre parole è proprio l’organismo del soggetto affetto che crea il problema con “attacchi” del sistema immunitario del derma contro “bersagli” che non sono (ovviamente) nocivi; infatti tali bersagli sono: la cute, il cuoio capelluto, le unghie e le mucose, specialmente quelle del cavo orale.
Descritta così sembrerebbe la più “letale” delle altre descritte, invece spesso si risolve autonomamente. Esistono comunque farmaci e terapie che con successo curano anche questa alopecia, e non stiamo parlando di terapie e farmaci sofisticati e costosissimi !

Consci di essere noiosi, non ci stanchiamo comunque di ripetere che per una bell’estetica dei capelli ed una loro buona salute, la prevenzione ed il ricorso (al limite anche per nulla) ad un dermatologo, meglio se ad un Tricologo, fin dalle prime e spesso insignificanti avvisaglie è ciò che tutti devono imparare a fare !
Infine vi sono rimedi ad ogni tipo di alopecia: dalle semplici cure farmacologiche, all’impiego di avanzatissimi (tecnologicamente parlando) impianti di capelli integrati, fino al ricorso al trapianto o all’autotrapianto di capelli.

Emiliano Dix

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Alopecia come Carneade: cos’è costei ?

Alopecia, parolone da dotti, che spesso viene associato alla calvizie.
Ma non è proprio la stessa cosa, infatti la sua etimologia deriva dal greco “alòpecs” ossia volpe, in quanto tale mammifero in primavera muta il pelo a chiazze, o a macchia di leopardo…
Infatti l’alopecia si manifesta con diradamenti, se non scomparsa totale di capelli, solo in aree circoscritte, e non uniformemente come per la calvizie.
Evidente quindi il disagio, forte disagio, che tale inestetismo crea, ancora di più oggi, in una società a forte connotazione “estetica”, dove si deve essere tutti belli, sani e forti. Tanto che spesso il successo nella vita è direttamente proporzionale alla qualità del “look” più che alle misurate capacità di ognuno di noi.
L’alopecia è originata da varie cause, i tricologi, le hanno classificate nel seguente modo:

Alopecia non cicatriziale.
A tale gruppo appartengo quelle derivanti da causa nota che sono:

Alopecia traumatica
Alopecia da farmaci
Alopecia post-infettiva.

Vi sono poi quelle originate da cause non ancora ben conosciute, e
cioè:
Alopecia androgenetica
Alopecia aerata.

L’Alopecia cicatriziale annovera invece il seguente gruppo:
Alopecia pseudo pedale
Alopecia follicolite decalvante
Alopecia parvi maculata
Alopecia lichen planus.

Non approfondiamo le caratteristiche e le peculiarità per il semplice motivo che non stiamo preparando una tesina di laurea o un testo scientifico.
Ci preme però sottolineare che a tale problema una soluzione c’è.
Perché negli anni, la tecnologia ed i materiali che la scienza hanno messo a disposizione anche dei centri tricologici, fanno sì che si possano coprire tali aree con diverse strategie in funzione di estensione ed aree del capo colpite da alopecia, o meglio, adesso possiamo dire dalle diverse tipologie di alopecia.
Come sempre il migliore di tutti i rimedi è la prevenzione. Investire una cifra del proprio reddito in una visita tricologica non è uno sforzo che riduce alla fame, se consideriamo che poi, si corre il rischio di svenarsi per dei ripieghi che lasciano il tempo che trovano.
Quindi alle prime avvisaglie di un qualcosa che non va coi propri capelli, fare una visita specialistica, magari sarà per nulla, ma se così non fosse, ecco che le varie cure oggi disponibili faranno sicuramente più effetto e con minor dispendio di risorse economiche. E senza dimenticare il fattore tempo: prima si interviene prima si vedono i risultati !
Citiamo tra le diverse soluzioni l’autotrapianto di capelli, pratica collaudata e quindi affidabile senza il problema del rigetto.
L’integrazione di capelli veri da donatore, che grazie alle sempre più formidabili tecnologie permette risultati esteticamente identici alla capigliatura originale.
Emiliano Dix

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Sì sì, epilazione laser !

“Sì ! Esatto, per l’epilazione laser”.
Poi la telefonata è proseguita, perché io ero in ferie, ma in ufficio dall’altro capo del telefono, pur essendo già stati in vacanza, i neuroni non erano ancora tutti ben connessi gli uni agli altri !
“Ti ripeto, che è un file relativo all’ epilazione laser ! Tu non ti preoccupare e procedi, ok ?” Ribadito il concetto e sentitomi rispondere che era tutto ok, terminata la chiamata, si tornava al ‘lavoro’ per abbronzarsi come si deve.
Venti (forse meno) minuti dopo, la vibrazione del cellulare mi costringeva ad una pausa dai miei impegni ‘spiaggiaioli’, e qualcosa mi diceva che aveva a che fare con la telefonata precedente…
Ascoltate attentamente le obiezioni che mi venivano esposte, spazientito con tono fermo e deciso,  per rispettare il relax dei colleghi di spiaggia, ribadivo perentoriamente che: “Tu non ti devi preoccupare, metti il file sotto ‘Epilazione Laser’, e se ti rompono, di’ loro che te l’ho detto io, che poi eventualmente ne riparliamo al mio rientro.”
Appena la collega ebbe riattaccato il telefono, apparentemente sollevata, io mi curai di spegnere il telefonino.
La bella vicina d’ombrellone, scherzosamente, osservò che il cellulare è una gran bella invenzione, ma che in effetti in ferie bisogna sia e stia spento !
Poi si scusò facendomi osservare che non voleva origliare alla mia conversazione. Replicai che semmai ero io quello che si doveva scusare per averle causato un disturbo al suo relax con una mia telefonata di lavoro sotto l’ombrellone !
Finchè eravamo “in ammollo” mi chiese poi se avesse capito bene quando insistevo sulla Epilazione laser, in quanto lei sapeva del termine Depilazione.
Ovviamente era anche interessata al discorso in quanto donna, quindi soggetta alle cerette nell’eterna lotta contro l’inestetismo dei peli superflui, specie quelli delle gambe.
Non immaginatevi una super top model, era sì, una bella ragazza sulla trentina, ma non era super, ma le gambe (quelle sì !) erano degne di ammirazione…
Mi misi così all’opera per spiegare che la depilazione: è il giardiniere che taglia l’erba all’altezza desiderata, che poi in funzione di tutta una serie di fattori, ricresce più o meno velocemente, e vuole tagliata nuovamante.
L’epilazione, invece, è come: il giardiniere che sradica le infestanti il prato, in quanto vuole che non ricrescano !
Quindi la ceretta è paragonabile al tagliaerba, il laser per epilazione (strumento medicale !) che colpisce il bulbo pilifero devitalizzandolo, è l’equipollente dello sradicamento di una erbaccia.
Se per due ben più famosi ‘galeotto fu il libro e chi lo scrisse’, per noi due galeotta fu “l’epilazione laser”.
Nei due giorni successivi posso affermare che il rapporto passò tranquillamente dal grado “semplici vicini d’ombrellone” a quello di: “amici”.
Il giovedì arrivò il suo convivente (!), rimasto a Milano per lavoro, lavoro che lo assillava anche in ferie (a chi lo diceva…).
Risultato: dovetti rinfoderare la mia ‘spada’ (non laser…) ed abbandonare i propositi d’abbordaggio, rimanevano in piedi le speranze di avere una futura cliente per un ciclo di sedute di epilazione laser alle (magnifiche) gambe in quel di Milano, quando inesorabilmente le vacanze estive fossero terminate !

Emilano Dix

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Differenza tra allergia alimentare ed intolleranza alimentare.

Nella nostra dieta quotidiana, ogni individuo può assumere praticamente qualsiasi cibo e bevanda.
Ma per alcuni soggetti, ancora rari in rapporto alla popolazione mondiale, ma in drammatico aumento, certi cibi devono essere opportunamente trattati, quando non addirittura banditi dalla loro dieta, perché fonte di gravi disturbi: sono tutti coloro, che sono affetti da allergia o intolleranza alimentare.
Ed è proprio all’aumentare dei casi di queste problematiche connesse al cibo, che si sente parlare sempre più frequentemente di allergie ed intolleranze alimentari, e purtroppo spesso a sproposito !
Per questo vorremo provare a fare un po’ di  chiarezza, senza superbia…
Cominciamo subito rispondendo alla domanda: “Cos’è un’intolleranza alimentare ?”
Come dice il termine stesso, il metabolismo, ossia l’apparato digerente, non tollera un determinato elemento, presente in quel cibo !
Questo vuol dire che non è quel cibo nella sua globalità chimica che genera il problema, ma solo una componente, che se eliminata, ne permette l’assimilazione.
E’ il classico caso dei celiaci, se vengono somministrati loro cibi senza glutine possono mangiare normalmente senza incorrere in problemi !
In questo caso l’intolleranza deriva dal fatto che l’apparato digerente non produce quello specifico enzima che permette la digestione di quei prodotti (naturali o manufatti dall’uomo) che contengono la proteina da assimilare.
Altre volte il problema è esterno al cibo stesso, ossia additivi, coloranti, o peggio, residui di pesticidi, che non vengono assimilati scatenando appunto l’intolleranza.
L’allergia invece è più grave, in quanto coinvolge il sistema difensivo o immunitario dell’organismo, che codifica come nociva la struttura dell’alimento presente nell’apparato digerente, scatenando una ‘guerra’ per eliminarlo, anche se tale elemento non è assolutamente nocivo in sé, ma è l’erronea interpretazione del sistema immunitario che fa dichiarare guerra a tale elemento.
In altri termini il latte non è certo velenoso, ma per taluni individui viene visto dal sistema immunitario come fosse cianuro, quindi ecco le contro misure dell’organismo !
Tale ‘guerra’ provoca gravi sintomi e reazioni, finanche allo shock anafilattico !
Allora perché tanta confusione ?
Perché spesso i sintomi, ossia le reazioni dell’organismo a tali elementi, sono molto simili se non identiche, quindi dire che si è un’intolleranti verso questo o quest’altro alimento è la stessa cosa che dire si è allergici a questo o quest’altro !
Tutt’altra cosa sono poi le reazioni negative dell’organismo ad un determinato cibo, o categoria di cibi.
Questa casistica non prende origine dal metabolismo o dal sistema immunitario, ma spesso può derivare o da avversione psicologica verso quello specifico alimento, ad esempio alla carne animale perché da piccoli si è rimasti shockati da una macellazione, oppure da infezioni microbiche, semplicemente perché non si lava a sufficienza (o non la si lava affatto !) la buccia di una mela che si vuole mangiare integralmente.

Emiliano Dix

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Maniglie dell’amore, collare di Venere e Ali di pipistrello… Stregoneria ?

Scommetto che tutti sanno dare una spiegazione più o meno dettagliata di:
– “Maniglie dell’amore”
– “Orecchio a Cavolfiore” e
– “Collare di Venere”.

Ma delle “Ali di pipistrello” (del corpo umano ovvio !) chi sa qualcosa ?
Cominciamo col dire che sono tutti e 4 degli inestetismi.
Il “Collare di Venere”, viene definito così:
“Alterazione pigmentaria, frequente soprattutto nelle donne, che si verifica durante il periodo secondario dell’infezione luetica nelle zone laterali del collo. Le zone colpite presentano una specie di reticolo a macchie più chiare dai contorni più scuri.”
Le “Maniglie dell’amore”, si possono definire come:
Accumuli di adipe sui fianchi del giro vita, proprio sopra le anche”.
Il nomignolo si spiega con il fatto che siano “prensili” e quindi “utili” nella ginnastica da camera (da letto).
Le “Orecchie a Cavolfiore”, contrariamente di quelle “a sventola”, non sono un difetto genetico, ma da trauma.
Lo si nota bene in pugili, rugbisti e in tutti coloro che praticano arti marziali da incontro.
Come si formano? A seguito di un trauma che rompe i capillari del padiglione auricolare. Il successivo versamento ematico, ristagnando origina una specie di callo che dà all’orecchio esterno l’aspetto appunto di un cavolfiore.
E le “Ali di Pipistrello” ? Beh possiamo scartare che sia un componente di qualche intruglio da stregone Woodoo e tranquillizziamo puri gli animalisti, non sono il frutto di qualche sevizia ai mammiferi volanti ghiotti di insetti quali le zanzare (visto che se anche ripugnanti sono utili !) ed altrettanto ovviamente non fanno riferimento al supereroe dei fumetti.
Le “Ali di pipistrello” sono un inestetismo dovuto all’eccessivo grasso presente nel corpo di uomini e donne, i quali hanno nella zona posteriore del braccio (tricipite) la pelle afflosciata che ricorda proprio la membrana alare dei pipistrelli; tutto a causa di un forte e repentino calo di peso ponderale che non permette il “riassorbimento” di tutta la cute (ora superflua) che si era formata per contenere l’eccesso di massa (grassa).
A tutto questo si può rimediare velocissimamente con interventi di chirurgia estetica (liposuzione) ma molto più economicamente e soprattutto in modo più salutare, con esercizi fisici che permettano di bruciare il grasso accumulato e tonificare i tessuti, specie quello muscolare prendendosi tutto il tempo necessario.

Emiliano Dix

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C’era una volta la parrucca…

Le parrucche sono state indossate dagli uomini per millenni.
Scriviamo uomini perché contrariamente a quanto sia di comune pensiero, erano sia gli uomini che le donne ad usarle.
Gli scopi del loro utilizzo nel passare degli anni sono stati principalmente quello igienico e quello del camuffamento.
Non fanno testo le parrucche di scena: teatro, cinema e Carnevale…
Lo scopo igienico si spiega con le temibili infestazioni di pidocchi, più facili da arginarsi con capelli corti e l’uso di parrucche appunto.
Sul camuffamento non ci soffermiamo più di tanto: ancor oggi, chi vuol fare una rapina usa il passamontagna, baffi finti, parrucca, dispositivi per l’alterazione della voce…
Un aspetto poco conosciuto dell’uso della parrucca è quello di status symbol.
Oggi si viaggia in fuoriserie, ci si vanta dello yacht, abiti firmati dagli stilisti di grido, orologi d’oro e di alcune marche che non citiamo (non ne hanno bisogno) di manifattura svizzera e si frequentano i luoghi del jet set o gli studi dei salotti televisivi…
Allora invece, il nobile, il Giudice di tribunale, o il facoltoso borghese indossavano la parrucca: tutti ricordiamo quelle bianco / grigio con fluenti boccoli proposte dal cinema ove nel 1700/1800 si celebrava un processo.

Ai giorni nostri la parrucca viene associata principalmente a due figure:
– l’uomo calvo
– o l’attore / attrice di cinema e teatro (sul set).

Non stiamo a sottolineare come chi sia affetto da calvizie, sia maschio che donna !, provi un imbarazzo enorme a vivere in una società dove l’apparire è fondamentale, tanto che ha scavalcato l’importanza dell’essere, e quindi sia sempre più attento al mondo del trapianto di capelli propri o di donatore, o appunto all’uso della “parrucca”.
Perché uso le virgolette ? Perché non tutti, per la verità praticamente nessuno, conosce quanto lavoro e quanta tecnologia e know how occorrano per confezionare quelli che noi definiamo impianti capillari, perché il termine parrucca sta loro stretto, non rende né l’idea né giustizia !
Infatti si passa dall’era della retina con cucite (a mano o a macchina) ciocche di capelli veri da donatore, o crini di cavallo, all’era delle calotte su misura in silicone chirurgico traspirante.
Queste sono costituite da un tessuto simil-cute, soprattutto nel colore, e da ciocche di capelli veri iniettati TUTTI nella direzione naturale del capello, senza quindi stopposi nodi di cuticole ascendenti che si agganciano con quelle discendenti ! (tipico sì delle parrucche !)
Ciò permette di smaltire calore e sudore dal capo con lapalissiani benefìci.
Senza dimenticare gli elementi di ancoraggio, ove il progresso della chimica con materiali sempre meno allergici o fonte di disturbi, ha permesso la fruibilità degli stessi (infoltimenti e non parrucche, ecco l’uso del maschile) anche in piscina o durante giornate ventose.

Qualcuno si chiederà: visto che sono così hi-tech chissà come sono delicati !
Affatto ! Il bello degli infoltimenti di ultima generazione consiste nel poter fare esattamente quello che fanno i “capelloni”: lavarseli sotto la doccia con il solito shampoo (meglio però se dedicato e specifico), asciugarli con phon o casco, farsi i colpi di luce ed ovviamente pettinarli o spazzolarli !
Incredibile ma verissimo, altro che parrucche.
Inoltre nessuno sa che tali impianti di infoltimento capelli si posso acconciare, tant’è che le appartenenti al gentil sesso spesso ne acquistano più d’uno per dare a se stesse più variabili al proprio look !

Infine, ultimo ma non meno importante, gli impianti capillari realizzati da personale ed aziende serie, sono praticamente non individuabili, per cui presto andrà in soffitta anche il caustico modo di deridere coloro che ne beneficiano con la battuta che fa riferimento al fatto che indossino un “parrucchino” !

Emiliano Dix

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Laser: quanto c’è da sapere in dettaglio sul suo impiego per l’epilazione.

Laser ossia Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation è un acronimo.
Acronimo significa parola creata con le iniziali di altre parole, dal greco ἄκρον, akron, “estremità” + ὄνομα, onοma, “nome”.
Il suo nome evoca la fantascienza ed armi terribili più di qualsiasi altro nome !
Per ora tali armi sono solo in fase di studio, ovviamente quelle di potenza e maneggevolezza tipica dei film e telefilm, non si esclude che nelle segrete stanze del Pentagono vi siano già armi molto vicine a tali scopi ed anche per efficacia…
Tornando coi piedi per terra il laser ha 3 caratteristiche:

–      Emissione di luce coerente

–      Emissione di luce monocromatica

–      Altissima luminosità o brillanza

E sono proprio queste peculiarità che lo vedono impiegato nelle più diverse attività umane: attività ludiche (videogame letti dal laser sui supporti ottici, animazioni 3D) attività industriali (taglio materiali, raffreddamento, saldatura…) medicina (chirugia e medicina estetica) editoria (stampanti, fotocopiatrici).
Come si vede tutte attività che non sono per nulla fantasiose / fantastiche.
Per gli impieghi bellici citiamo il laser usato come puntatore ai bersagli, per i raggi disintegratori alla Star Trek probabilmente dovrà scrivere un mio nipote…

Il principio per cui il laser è pericoloso è dovuto alla brillanza, cioè la possibilità di concentrare molta potenza in un microscopica superficie, poi tale radiazione luminosa attraversando gli atomi della struttura del “bersaglio” li eccita e li scalda fino a fonderli o vaporizzarli o bruciarli. Non si escludono le varie combinazioni di ogni singolo effetto fino all’impiego di tutti e tre assieme ! In funzione del tipo (o dei tipi) di laser impiegati per lo scopo prefissato.

La caratteristica della monocromia assieme alla coerenza li rende inoltre molto utili al trasporto informazioni: lettori CD e DVD comunicazioni su fibra ottica…

In chirurgia la sua precisione e coerenza permettono incisioni precise (non a caso si usa l’aggettivo chirurgico anche per altri campi…) o impieghi a basso tasso di effetti collaterali: colpire solo le determinate cellule malate senza coinvolgere i tessuti circostanti sani !
In medicina estetica poi gli usi sono molteplici:  stimolazione dermo-capillare, trattamenti di coagulazione selettiva, epilazione ecc.

I laser in funzione della loro potenza e quindi pericolosità sono così classificati:

Classe 1. Laser che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente

prevedibili, compreso l’impiego di strumenti ottici per la visione

diretta del fascio;

> Classe 1M. Laser che emettono radiazione nell’intervallo di lunghezze

d’onda tra 302,5 e 4000 nm, che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento

ragionevolmente prevedibili, ma che possono essere pericolosi se

l’utilizzatore impiega strumenti ottici all’interno del fascio;

> Classe 2. Laser che emettono radiazione visibile nell’intervallo di lunghezze

d’onda tra 400 e 700 nm, per i quali la protezione dell’occhio è normalmente

assicurata dalle reazioni di difesa, compreso il riflesso palpebrale. Questa

reazione può essere prevista per fornire una protezione adeguata nelle condizioni

di funzionamento ragionevolmente prevedibili, compreso l’impiego

di strumenti ottici per la visione diretta del fascio;

> Classe 2M. Laser che emettono radiazione visibile nell’intervallo di lunghezze

d’onda tra 400 e 700 nm, per i quali la protezione dell’occhio è normalmente

assicurata dalle reazioni di difesa, compreso il riflesso palpebrale.

Tuttavia, l’osservazione può risultare pericolosa se all’interno del fascio

l’utilizzatore impiega strumenti ottici;

> Classe 3R. Laser che emettono nell’intervallo di lunghezze d’onda compreso

tra 302,5 e 106 nm, per i quali la visione diretta del fascio è potenzialmente

pericolosa, ma il rischio è inferiore rispetto a quello dei laser di classe 3B;

> Classe 3B. Laser che sono normalmente pericolosi in caso di visione diretta

del fascio. Le riflessioni diffuse sono normalmente sicure;

> Classe 4. Laser che sono in grado di provocare riflessioni diffuse pericolose.

Possono causare lesioni alla cute e potrebbero anche costituire pericolo

d’incendio. Il loro utilizzo richiede estrema cautela.( Fonte ISPESL – Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro)

Come si può leggere è difficile trovare laser sicuri al 100%, anche se ben lontani da strumenti in grado di vaporizzare un Klingon…
Attenzione quindi ai laser per epilazione domestica in quanto per lunghezza d’onda e potenza (classe 3) sono efficaci e sicuri, però attenzione alle scritte in piccolino sui manuali d’uso, ove sempre viene prescritta una visita da un medico, clausola che sa molto di “in caso di guai noi siamo manlevati da ogni responsabilità…”.
E inoltre per completezza d’informazione e per non essere tacciati di essere fomentatori di falsi allarmismi elenchiamo anche ciò che viene previsto (sempre dall’Ispesl) come norme si sicurezza, e se leggete quanto sotto riportato non c’è da prendere la cosa sotto gamba…

Ove possibile, il dispositivo laser deve operare in condizioni di confinamento

fisico;

> Per i laser montati in posizioni fisse: sistema di spegnimento automatico di

sicurezza;

> Il laser deve rimanere acceso unicamente durante l’uso;

> Accensione con sistema a chiave;

> I dispositivi laser, specie se di potenza, devono essere sottoposti a manutenzione

periodica;

> Rispetto delle istruzioni fornite dal costruttore;

> Locale provvisto di segnaletica;

> Nel caso di laser di potenza, accesso consentito alle sole persone autorizzate

e impedito alle altre tramite l’installazione di barriere fisiche (come porte a

codice magnetico);

> Impianti a norma, requisito ancora più stringente se si è in presenza di laser

di potenza;

> Ricambio dell’aria (rimozione degli inquinanti aerodispersi eventualmente

prodotti dal laser);

> Presenza di sistemi di aspirazione localizzata in caso di formazione di sottoprodotti

volatili;

> Assenza di superfici riflettenti o loro rimozione dal cammino ottico del fascio

radiante;

> Assenza di materiali infiammabili o esplosivi o loro rimozione dal cammino

ottico del fascio radiante;

> Lavoratori adeguatamente istruiti sui rischi connessi all’uso delle apparecchiature

laser, sui comportamenti idonei e sulle misure di prevenzione e

protezione;

> Lavoratori dotati, in funzione della classe di appartenenza del laser e del

rischio valutato, di dispositivi di protezione individuale per l’occhio e, se

necessario, per la cute (occhiali, guanti per i laser UV, guanti e tute inmateriale

ignifugo durante l’utilizzo di apparati di potenza);

> In accordo con i principi generali di tutela del lavoratore sulla base dell’art. 218

del D.Lgs 81/2008 e in relazione ai risultati della valutazione del rischio messa

in atto della sorveglianza sanitaria per gli addetti all’utilizzo di sistemi laser.
Concludendo, un’invenzione che fa dire: “Ma come si faceva prima quando non c’era !” Tanti sono gli impieghi e strabilianti i risultati ottenibili, considerati quelli non citati per brevità, altrimenti si scriverebbe un tomo enciclopedico !

Emiliano Dix

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Peeling vs Scrub nella medicina estetica.

“To peel or not to peel…” e per decenza non si va oltre !
Lasciando Shakespeare a riposare in pace oggi si dibatte se sia meglio sottoporsi ad un peeling o ad uno scrub.

Prima di approfondire un po’ di etimologia:
– to peel in inglese ha vari significati a noi interessa quello di “Spellare o sbucciare”
– to scrub sempre in inglese significa anch’esso molte cose ma per la medicina estetica la traduzione più consona è “Strofinare / sfregare energicamente”.
Per meglio spiegare ciò pensate che nei paesi anglosassoni spesso i chirurghi non si lavano le mani (“wash hands”) ma usano la frase “…scrub hands…” proprio per indicare che non è una cosa all’acqua di rosa ma un trattamento più energico, quasi igienizzante, prima di indossare i guanti chirurgici.
Quindi meglio il peeling o lo scrub ?
La risposta è tutti e due ma non contemporaneamente !
Nel senso che l’obiettivo è il medesimo, ossia esfoliare il derma con diversi gradi di profondità per eliminare le cellule epiteliali vecchie, secche, macchiate, screpolate e quant’altro, al fine di farle sostituire con nuove, più elastiche, fresche e luminose. Risultato una pelle dall’aspetto più giovane e sano.
Pensate questo applicato al viso !
Per quanto concerne le differenze ne citiamo due tra le più importanti (non siamo mica in aula a Medicina !):

–      lo scrub viene (nella maggior parte dei casi) effettuato con un massaggio di un prodotto esfoliante sulla pelle, e l’effetto è paragonabile a quello di pialle e lime su legno e ferro rispettivamente, il grado di profondità è inferiore a quello raggiungibile col peeling;

–      il peeling invece usa principalmente degli acidi, e può arrivare più in profondità, quindi rigenerare il derma in modo più radicale con un effetto leggermente più duraturo;

Ovviamente ci sono differenze non tecniche quali il costo ed il personale autorizzato all’esecuzioni di tali pratiche.
Lo scrub è essenzialmente eseguito da Estetiste, mentre il peeling, in funzione al grado di efficacia che si vuole raggiungere e quindi degli acidi da impiegare, può venire eseguito SOLO da personale Medico.
Poi in Italia si sa come certe cose funzionino, ma questo è un altro discorso…
Emiliano Dix

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Star e starlet pentite del “ritocchino”?! “Ma mi faccia il piacere !“ (Totò).

Che la chirurgia estetica sia un aiuto per prolungare la carriera delle belle di Hollywood (ma anche di Cinecittà…) è ovvio.

Che alcune lo vogliano tenere nascosto, è scelta personale, non condivisa in quanto riteniamo non vi sia nulla di “peccaminoso”,anzi, aizzano solo i cacciatori di scoop ad intromettersi nella loro vita con la scusa appunto del “colpo” giornalistico / scandalistico / gossipparo per far aumentare le vendite dei rotocalchi.

Anche perché sono ben pochi gli interventi di chirurgia estetica facili da nascondere.

Quello che infastidisce sono le sparate (tipo outing) sul successivo pentimento del ricorso al ritocchino (o ai ritocchini…).

Per un semplice motivo: sono falsi pentimenti ! Lo scopo è prettamente di marketing / pubblicità, ossia far parlare di sé in un momento di abbassamento dell’indice di popolarità e con esso della capacità contrattuale per i lauti cachet per il loro ingaggio

Quindi l’obiettivo reale è far di nuovo parlare di sé aumentando il (finto) “gossip scandalistico / pentimentoso” per avere un punto d’appoggio forte su cui far leva per il compenso per lo spot o la comparsata Tv ecc.

Infatti se si fossero pentite realmente del ricorso (a volte fino all’abuso) alla chirurgia plastica estetica, ed anche della medicina estetica (iniezioni di filler, Botox ecc) perché non pagare pegno ? Si sa che ad ogni atto di pentimento fa seguito una “punizione” che serve a dimostrare nel concreto il pentimento, la svolta, l’inversione di strada intrapresa, ed ecco che suggeriamo loro di donare in beneficenza tutti quei quattrini ! (“frutto del peccato!”)

Piccola riflessione aggiuntiva: se consideriamo il cambio di Euro e Dollaro con le valute dei Paesi più bisognosi ecco che le cifre diventerebbero dei veri e propri tesori

Altrimenti ad ogni loro esternazione di ‘pentimento’ scomoderemo il grande Totò citando e urlando: “Ma mi faccia il piacere !“ perché nessuno è disposto a crede che davanti ad uno specchio le “ritoccate” dicano: “Che schifo ‘sto seno nuovo!”, o “Caspita, stavo meglio col sedere basso e floscio !“, oppure “Ma chi ha detto che le smagliature e la cellulite sono poi così antiestetiche !“. Ovvio che ci riferiamo a coloro che si sono sottoposte a chirurgia ESTETICA e non a quella chirurgia che i canoni estetici non li conosce e gonfia seni e labbra fino a farli diventare davvero degni di pentimento.

Emiliano Dix.

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La Maschera di Cera – cap. XXI –

Capitolo XXI

“Signori vi dichiaro tutti in stato di fermo”, poi Castillo continuò:“Sarete ora accompagnati in Centrale, ove ad ognuno verranno formalizzate le specifiche accuse”.
Non essendo un vero e proprio arresto non occorre che vi leggiamo i vostri diritti.
In fila indiana e scortati anche da altri 6 agenti, vennero caricati su due cellulari e portati in centrale, ove vennero formalizzate le accuse, letti i diritti, e dopo alcuni mesi vennero condannati, nei rispettivi processi.
La “Cosmetics Hill & Huffmann Ltd” come era salita agli onori delle cronache velocemente, più velocemente ancora fallì sotto le valanghe di risarcimenti richiesti nella più grande Class Action intentata negli Usa.
Per quanto concerne i protagonisti di questa storia più nel dettaglio:
– gli e le stagiste, vennero solo sfiorate dalla bomba dello scandalo, come erano sempre stati ai margini della scena durante la gloria, pur lavorando sodo agli ordini dei rispettivi Tutor, così restarono fuori da tutti i processi;
– Il Professor Pillner, pagò la pena del contrappasso: colui che aveva creato l’antietà per eccellenza, sotto l’enorme stress degli avvenimenti invecchiò fino a sembrare un centenario anche se aveva solo 56 anni.
Poi una notte la sua preghiera a Dio che mettesse fine ai suoi giorni venne accolta…
– I due piccioncini gay, scapparono in Europa, dove ricominciarono dall’inizio, meno ghettizzati da una società più liberale come quella olandese; essere gay non era reato in Usa e non avevano commesso alcun illecito professionale o commerciale;
– Antony se la cavò con due anni e 6 mesi, con la condizionale, una multa che gli lasciò in tasca qualche spicciolo (rispetto alla fortuna accumulata con la Borsa),e ricominciò protetto da un qualche Nick Name a lavorare su e con Internet;
– Andrea, che era passata da uno stato di cavia ad un altro: quello delle sperimentazioni sulla possibile cura, si trovò in un limbo biologico che la faceva stare malata 3 giorni sì e 4 no, con un’alternanza da vera tortura.
I suoi contratti pubblicitari con la “Cosmetics Hill & Huffmann Ltd” ovviamente erano letteralmente stati bruciati, mentre quelli come ragazza immagine per interventi di chirurgia estetica e locali da ballo, erano formalmente ancora validi solo che la sua salute non le permetteva di onorarli;
– Anna ritornò in Brasile ove iniziò ad esercitare il lavoro più vecchio del mondo, nella zona turistica di Rio;
– Elisabeth venne stroncata da un’overdose di psicofarmaci che prendeva per uscire dalla depressione che la vendetta di Huffmann le aveva procurato;
– Huffmann morì come barbone nel gelido inverno del 2020, dopo alcuni anni di vita come homeless, visto che i milioni di dollari sottratti al fisco Usa (gli unici a non essere intaccati dai risarcimenti) essendo intestati ai figli ed alla moglie, attraverso società di copertura off-shore, rimasero a questi intestati, dopo che la moglie chiese ed ottenne il divorzio;
– Hill, sembrava essere stato il più fortunato: aveva infatti esportato il suo tesoro in alcune banche di stati canaglia: ossia quei pochi regimi dittatoriali che resistevano in Africa ed in Estremo oriente, ma mentre stava andando a vivere in uno di questi, il suo jet privato venne sopraffatto da una tempesta tropicale e precipitò in un’intricata foresta della Cambogia.

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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La Maschera di Cera – Cap XX

Elisabeth invitò gli altri a sedersi intorno al tavolo grande al centro dell’area che delimitava lo studio privato di Pillner, all’interno del laboratorio.
Poi iniziò decisa e fredda come un bisturi a… fare a pezzi un po’ tutti.
“Prima cosa  vorremmo saper dal nostro buon Ingegnere della finta aggressione “
“ Finta che ?! Ma ti sei bevuta il cervello Elisabeth ?”
“ Bene, allora spiegaci !”
“Spiegarti cosa ?”
“Spiegar-CI, a tutti noi, come mai hai un nuovo SUV, un Patek Philippe al polso che costa come il mio appartamento, gli abiti di alta sartoria italiana, le scarpe Tod’s eccetera eccetera”.
“Ho giocato in borsa ! Non è mica reato !”
“No quando non si hanno informazioni esclusive e di prima mano sulla propria azienda !”
“Mi stai accusando di insider trading !?” e stava accompagnando le parole con i fatti. Stava infatti alzandosi dalla sedia per scagliarsi su Elisabeth, ma gli altri uomini riuscirono a placcarlo e placarlo…
“Sì.”
Non vi fu replica a confermare il detto che “Chi tace acconsente”.
Interruppe quegli attimi di silenzio cominciando a “vivisezionare” Andrej.
“E tu, residuato della guerra fredda, cosa ci vuoi dire dei tuoi rapporti con Hill ?”
“Non capisco Elisabeth” replicò impassibile Andrej.
“Beh vediamo se riesco a far capire qualcosa io: spiegaci cosa facevi, o meglio, riferivi su di noi al sig. Hill quando vi incontravate allo “Yacht Club Marina” a Miami ? “
“Maledetta sgualdrina ! E tu come fai a saperlo ?”
“Non hai risposto alla domanda…”
“Arrotondavo il misero stipendio, cercando di non tradire la vostra fiducia ed il rispetto per me stesso !”
“Allora quando il tenente ti sospettava di spionaggio, sbagliava solo il referente !” commentò William.
“A proposito, caro il nostro William, ed anche il caro Mark, e voi due non avete nulla da nascondere ? Qualcosa che vi avrebbe messo in cattivissima luce al nostro bigotto Mr. Huffmann ?”
I due si guardarono reciprocamente, poi scandagliarono gli astanti e dissero, prima l’orientale poi l’altro: ” No”, ma la voce non era ben salda…
“Meno male che ne abbiamo due seri… Quindi non ve ne avrete a male se vi invito a raccontarci cosa ci andavate a fare quasi tutti i venerdì al G & S Club(1) ?”
Qui sì che i brusii e lo stupore furono sinceri !
“Ovvio che se Mr. Huffmann lo avesse scoperto, le vostre carriere sarebbero durate lo spazio di un minuto; per fortuna la nostra spia venuta dal freddo non vi ha beccati !”
“Beh rimango solo io…” sussurrò Anna.
E prima che Elisabeth scoprisse il suo di altarini confessò che non era nata come una bella bambina…
Antony si scagliò, solo verbalmente, contro Elisabeth dicendo: “E tu non sarai mica uno stinco di santo ?”
Il rumore della porta del laboratorio che si apriva fece sì che tutti guardassero in quella direzione, da dove il Ten. Castillo con un energumeno che sembrava Terminator ed una morettina ispanica fece il suo (trionfale) ingresso.
“No Ing. Russo, non è uno stinco di santo,” poi dopo una teatrale pausa riprese: “La sig.na Standford oltre a lisciarsi il Professore si portava a letto anche niente-po-po-di-meno-che: il Sig Huffmann !”
Non ci furono commenti, li aveva letteralmente lasciati senza parole.

(1)”G & S Club” : rinomato locale per omosessuali (Gay & Sapphic Club)  situato appena fuori città.

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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La miglior cura di bellezza per la pelle ? Noi stessi !

Sicuramente una volta nella vita ci siamo tutti chiesti qual è il miglior prodotto, o addirittura la migliore combinazione di prodotti, per la bellezza del viso, che vorremmo sempre fresco, luminoso, liscio e con un bel colorito…
Risposta ? Colui o colei che vediamo nello specchio ! NOI STESSI !
Primo non fumare:
il fumo è nocivo per una infinità di motivi, e uccide persino !
Uccide soprattutto la freschezza, il colorito e l’idratazione della pelle, accelerando il processo d’invecchiamento, lentamente ed inesorabilmente.
Poi smettere di fumare fa pure bene al portafoglio !

Te e caffè:
sono degli eccitanti naturali, blandi finchè si vuole, ma eccitanti.
Quindi il loro abuso, ossia assunzione in grandi quantità ci rende più eccitati, nervosi e reattivi, aumentando le contrazioni muscolari e quindi le rughe d’espressione. Ossia fanno l’opposto della tossina botulinica che paralizza i muscoli per distendere le rughe.

Il cibo:
soprattutto quello “spazzatura” tipico dei fast food (ma non solo), la nostra dieta mediterranea se consumata in piedi e in fretta (uguale a cattiva masticazione) possono danneggiare la nostra bellezza e luminosità specie in volto, perché questo cibo (fast-food) apporta poche vitamine e poi perché si genera un “sovraccarico” digestivo che induce sonnolenza, ed anche il nostro sguardo ne risente dandoci un’aria stanca (l’abbiocco !)

Alcolici:
sia chiaro un buon bicchiere di vino, specie se nero, fa benissimo !
Qui si punta il dito contro i superalcolici e contro la smodata assunzione di vino e/o birra.
Perchè essi sono vasodilatatori, quindi procurano capillari dilatati e aumentano il rischio di couperose.
Ovviamente non sottovalutiamo l’effetto sedante con ripercussione sui riflessi, effetto PERICOLOSISSIMO per chi guida o deve maneggiare strumenti ed attrezzi pericolosi che richiedono la massima attenzione. (Non è in tema ma è doveroso sottolinearlo).

Stress:
premesso che è la causa di ogni male e malessere a prescindere, anche per la pelle ed i capelli lo stress non è che lo si possa lasciare in un angolino ! Accentua ed accelera la caduta dei capelli, ci rende più nervosi e quindi più tesi con generazione ed accentuazione delle rughe d’espressione. Non va meglio per il mal di stomaco e le cefalee.
Se poi si bevono 7/8 caffè al giorno…

Fare le ore piccole:
è quanto di più nocivo ci sia per il nostro fisico: è infatti durante il sonno che il fisico ripara i danni provocati dalla giornata, che si ricostituiscono le difese immunitarie e che ci si riposa. Quindi un volto ed uno sguardo spento, non ce li togli neppure il papa, se dormiamo 4/5 ore al giorno. Sottolineiamo che il sonno è quello notturno, non che la così detta “pennichella” faccia male, ma come dice il saggio: “La notte è fatta per dormire” e si aggiunge citazione biblica che anche Iddio il 7° giorno riposò…

Infine la cosa che personalmente mi fa uscire dai gangheri più di ogni altra: si spendono tonnellate di euro per i prodotti più disparati per idratare e re-idratare la pelle:
ma è così difficile bere uno o più bicchieri d’acqua !?!?!?!?
Emiliano Dix

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La Maschera di Cera XIX

Pillner durante la discesa “all’inferno”,perché  questo era ormai divenuto il laboratorio, tra invidie e malumori personali, pensò alla scoperta che il Cryo, agendo sul Dna, bloccava non solo l’invecchiamento, ma anche la capacità del corpo umano ad adattarsi ai cambiamenti, una sorta di paralisi evolutiva, con conseguenze assai gravi in caso di epidemia di nuovi ceppi d’influenza o malanni simili, che non sarebbero stati certo un problema insormontabile da curare se i soggetti infetti non fossero praticamente immobili, paralizzati nelle loro controffensive immunitarie causa il Cryo!
Siccome la ‘Freccia avvisata fa meno male’ Pillner decise che era ora di pararsi il fondoschiena da un futuro,  poco roseo, confermato anche dalla lettera letta nello studio di Hill.
Così  appena arrivato riunì tutti, tranne Andrea, che era assente causa una semplice influenza…
“Signori collaboratori, sono appena stato nell’ufficio di Hill, e ho l’autorizzazione a mettervi al corrente delle mie ultime scoperte: ossia che il Cryo ha delle controindicazioni di una gravità sconcertante in presenza di alcuni fattori patogeni non rari nell’avverarsi”
Tutti lo guardarono più sollevati che sorpresi.
“Deduco dai vostri sguardi che non sia proprio una novità…”
“Beh” iniziò Elisabeth, “dato che il Cryo è un progetto a cui tutti noi abbiamo pro-quota partecipato, e considerate le sue preoccupazioni, nonché le sue esternazioni sovrappensiero” e guardò prima Anna, poi una stagista, per poi concludere il suo discorso con “io e Mark, qualcosa sospettavamo, poi con Antony ed il Cd scomparso, ed infine l’improvvisa influenza di Andrea che dura però da parecchie settimane, diciamo che eravamo già giunti a delle conclusioni !”
“E… e cosa… cosa aspettavate a dirmelo ?” Balbettò Pillner.

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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La Maschera di CEra – Capp. XVII e XVIII

Capitolo XVII

“Aveva ragione mio nonno quando diceva che ‘Le bugie hanno le gambe corte !’ Acciderboli !”
“Qualcosa non va Professore ?” chiese Anna Maria.
Egli trasalì, perché convinto di essere solo nel laboratorio, visto l’orario, poi rispose: “No, no, tranquilla, è solo che la stanchezza mi tira brutti scherzi…”
“D’accordo allora, faccia come me, vada a casa,e buona notte professor Pillner “
“Buona notte anche a te Anna !” rispose.
Era certamente questione di giorni, forse solo di ore, prima che il rovescio della medaglia presentasse il conto…

Capitolo XVIII

Una lettera indirizzata alla cortese attenzione del Dott. Hill, iniziò la fine…
Hill, che non essendo laureato, odiava essere appellato ‘Dottore’,  aprì la missiva con stizza, e man mano che leggeva i tremori leggeri alle mani che reggevano il foglio A4 scritto al Pc, divennero così forti che dovette prendersi una pausa.
Riprese a leggere:” …così se non vuole che si venga a sapere quanto sia nociva alla salute la vostra crema antiaging “miracolosa” dovrà versare un piccolo obolo di 1.000.000 di dollari su un conto corrente che le verrà indicato.
Saluti,
I suoi nuovi soci…”

Si attaccò al citofono e chiamò immediatamente il professor Pillner.

Trascorsi i 15 minuti circa, necessari alla salita dal laboratorio al 38° piano, il Professore venne fatto sbrigativamente accomodare da Hill.
“Professore, mi chiedevo, se non ci fossero controindicazioni relative al nostro prodotto, il Cryo, intendo…”
Il professore fece finta di pensare un attimo, mentre si chiedeva: ‘Come avrà fatto a saperlo?’; poi con voce ferma rispose: “Beh, stavano già verificando le eventuali controindicazioni, dato che è già passato un po’ di tempo, e dei ricoveri, o delle segnalazioni da medici ancora non ne abbiamo ricevute.
Resta però valido il discorso che dato che siamo in un settore nuovissimo, pionieristico direi , non escludo che ci possano essere  possibili gravi controindicazioni, specialmente nell’uso continuato e sostenuto…”
Hill allungò al Professore la missiva e lo scrutò assai intensamente.
Il professore dal canto suo, fece notare che in mancanza di test scientifici probanti, che evidenziassero gravi controindicazioni, la missiva era da classificarsi come un tentativo di estorsione tentato da chi aveva fatto 2 + 2 e voleva appropriarsi di un po’ dei tanti dollari che l’azienda stava macinando…
“Quindi,  lei ritiene, che nonostante il Cd scomparso, non mi debba preoccupare…”
“Fino a quando non ne riceverà un’altra con delle prove concrete direi proprio di no !”
“Sicuro ?”
“Certo. Consideri, come già detto, che siamo in un campo ove ben pochi possono addentrarsi e disquisire con merito”
“Bene, allora non mi resta che rimandarla dai suoi uomini “ e i due si congedarono.
I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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Mastoplastica, mastopessi, mastite, mastoidite: chiarezza e spiegazioni.

Non sempre chi opera nel settore della medicina e della chirurgia pensa a fare un po’ di lezione d’Italiano ai propri pazienti, cosa che aiuterebbe sicuramente a tranquillizzare e a fare chiarezza sui termini tecnici usati a chi non ha studi specifici e che potrebbe crearsi dei problemi a livello psicologico sentendo questi “paroloni” da dotto…re, appunto.
In questo umile scritto si vuole colmare questa lacuna.

Mastite.
Si definisce Mastite l’ infiammazione della mammella che provoca rossore, tumefazione locale, febbre e sensazione di malessere generale come se si avesse l’influenza.
E’ tipico, o meglio, nella maggioranza dei casi è imputabile alle neomamme in fase di allattamento, ma vi sono casi di mastiti che colpiscono anche le donne non in fase di allattamento per: scarsa igiene, cause genetiche o addirittura alimentari.
La causa è di tipo batterico (Staphylococcus Aureus) e di conseguenze la mastite si cura con lavaggi a base di acqua sterile e somministrazione di soluzione antimicrobica. In caso di febbre la somministrazione di antipiretici (quelli che si utilizzano in inverno con l’influenza) è comunque valido.

Mastoplastica.
E’ l’arcinoto intervento chirurgico che viene praticato per ridare splendore e floridezza al seno femminile.
E’ arcinoto per la grancassa mediatica che tale intervento ha suscitato nei casi prettamente estetici, ma l’intervento è necessario in caso di mastectomia causato da una tardiva diagnosi del tumore al seno.
Con ordine analizziamo e diciamo che la mastoplastica si divide in due grandi rami per il solo caso di interventi estetici, in quanto nella casistica sopra citata la mastoplastica è da definirsi “Ricostruttiva”, e questi 2 rami sono:

Mastoplastica additiva: per chi desidera un aumento del seno (possibilmente rispettando i canoni dell’estetica !)
Mastoplastica riduttiva: il caso opposto, ossia la presenza di un eccesso di ghiandola mammaria, che può anche portare a disturbi della colonna vertebrale per lo sbilanciamento posturale da eccesso di peso.

Mastopessi.
Tale intervento tende a rialzare, risollevare il seno che a causa dell’avanzare dell’età e della gravità cede e si presenta poco turgido e sodo ma appunto floscio e sgonfio.
Spesso lo si affianca ad una mastoplastica additiva.

Mastoidite.
NON C’ENTRA NULLA con il seno inteso come termine che deriva dal greco antico “Masto” cioè “Seno”, in quanto siamo in presenta di una infiammazione sì, ma dell’orecchio, più precisamente dell’apofisi mastoide.

Emiliano Dix.

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La Maschera di Cera – Cap. XVI

Durante tutto questo fervore e fiorire di business, il Ten. Castillo riuscì a trovare un’ora di disponibilità contemporanea con i 2 soci, per una riunione informativa sullo stato dell’indagini.
“Signori,” iniziò, “è chiaro che chi si è introdotto nel laboratorio non più tardi di alcuni mesi fa, ha avuto l’aiuto d’un basista interno.
Non si spiega altrimenti il black-out delle sole telecamere che erano poste sul percorso di ingresso/uscita al laboratorio, l’apertura delle porte a controllo elettronico con codice a 16 cifre, e l’ingresso uscita dalla proprietà con vigilanza 24 ore al giorno dell’unico ingresso.”
“Sospetti ?”
“Beh…l’Ing. Russo Antony è il candidato ideale, nonché l’unico…”
“Antony ?!” l’ interruppero all’unisono i 2 soci.
“Impossibile ! E’ molto fidato e scrupoloso, in 5 anni di servizio non ha dato adito a dubbi di sorta sulla sua fedeltà e correttezza nei confronti dell’azienda !” proseguì poi il solo Huffmann.
“Posso sapere come mai ?” Riprese Castillo.
“Semplice, a sua insaputa lo abbiamo messo alla prova, una dura prova, e l’ha superata a pieni voti !”
“A questo punto, non mi resta che alzare bandiera bianca, dato che non abbiamo i video della sorveglianza, non ci sono impronte digitali di estranei oltre a quelle degli autorizzati a stare in laboratorio, ma soprattutto il contenuto del Cd non è stato usato da terzi così da permetterci un eventuale percorso a ritroso…”.
“Uhm” fu l’unico commento che i due titolari si lasciarono uscire di bocca prima di ringraziare e congedare il Ten. Castillo.
Il mistero e le preoccupazioni restavano… Queste ultime mitigate dal fatto che, se il Cd con i dati sensibili non era stato usato per bruciarli sul tempo da una delle tante aziende concorrenti, adesso era ovviamente un po’ tardi…

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.
Emiliano Dix

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Sudare non è dimagrire !

Alzi la mano chi sostiene che sudare faccia dimagrire.
Ovviamente è una provocazione, un differente modo di iniziare una disquisizione apparentemente futile ed invece molto importante.
Infatti queste righe sono tese a sfatare un falso ideologico, cioè che sudare (e basta) faccia dimagrire.
Sudare fa raffreddare (nel senso diminuire la temperatura, non di ammalarsi), in quanto il compito specifico del sudore (98% acqua circa ed il restante sali minerali e tossine) è quello di evaporare al contatto con la pelle accaldata da i più diversi fattori, e tramite il principio fisico dell’evaporazione ottenere un abbassamento della temperatura del corpo.
Infatti l’acqua assorbe l’energia termica in eccesso, cambia di stato: da liquido a gassoso, e miscelandosi con l’atmosfera porta via con sé l’eccessivo calore del corpo.
L’evaporazione è tanto più efficace quanto più l’aria circostante è secca, quindi in grado di “assorbire” un gran quantitativo di vapore.
Quando l’aria è molto umida (afosa) il sudore non si “stacca” non “decolla” e ci ritroviamo madidi ed accaldati (ovvio) !

Quindi il sudare fine a se stesso NON vuol dire dimagrire, a meno che non si stia facendo dell’attività fisica AEROBICA, così da spingere il metabolismo a bruciare gli zuccheri prima, poi le riserve caloriche (grasso), poi, se e quando anche queste finiscono, come extrema ratio, le proteine, (demolendo quindi la struttura del corpo stesso, ovviamente si parte da ciò che è meno necessario alla sopravvivenza !), intuitivamente se si brucia si fa aumentare la temperatura !

Quindi l’acquisto di certi tipi d’abbigliamento che fanno sudare non fanno dimagrire se li si indossa davanti alla Tv; la stessa sauna è un metodo disintossicante/purificante e non dimagrante, perché spesso nel sudore si possono trovare tossine (acidi catabuleti).

Infine per completezza d’informazione, nel sudore possono esservi degli odori, che spesso hanno una funzione: quella di comunicare (ad esempio) la disponibilità all’accoppiamento emanando segnali olfattivi a forte connotazione ormonale a loro volta legati al ciclo dell’ovulazione negli esemplari di sesso femminile ,  o le emozioni momentanee (ira, agitazione…) che sono tipiche del regno animale, a cui anche l’uomo appartiene.

Emiliano Dix

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Tricoptilosi e Moniletrix ossia doppie punte e nodi nei capelli.

Con queste poche righe si vuole trattare di 2 comunissimi,  ma non per questo poco fastidiosi, problemi che affliggono i capelli:

–          La tricoptilosi: che è comunemente conosciuta col nome “Capelli con doppie punte”;

–          La triconodosi o anche moniletrix: ossia i capelli con nodi e quindi difficili da pettinare.

Per le lettrici, che spero numerose, ricordo prima di entrare nel dettaglio che una concausa è proprio l’eccesso di cura dei capelli…
Origine di capelli con nodi e/o doppie punte è una vera e propria rottura del fusto del capello, che si sdoppia appunto.
La causa di tale rottura è sicuramente dovuta ad un indebolimento del fusto del capello che può trovare causa: nei lavaggi troppo frequenti, nell’utilizzo di prodotti troppo aggressivi, nell’asciugatura con asciugacapelli troppo caldo e tenuto troppo vicino alla cute, che provoca bolle di vapore all’interno del fusto che quindi “esplode” dividendosi, ma anche eccesso di frizione dei capelli con: mani, pettini e spazzole.
Altre cause di capelli spezzati che poi provocano doppie punte o nodi sono: una cattiva manipolazione del capello quando ancora umido: ad esempio il pettinarlo in senso contrario alla direzione dell’embricatura della cuticola, l’utilizzo degli agenti scoloranti per chi colora i capelli, e diversi tipi di acconciature: trecce, capelli “rasta”, fermagli applicati sempre nella stessa zona, bigodini.
Quindi il rimedio come si vede è semplice, cambiare gli shampoo e/o i balsami utilizzati, utilizzare pettini e spazzole con denti dall’estremità arrotondata, non eccedere con la temperatura degli asciugacapelli ma impiagare il tempo necessario senza “lessare” la chioma, pettinarsi  in modo meno ossessivo, evitare di mantenere certe acconciature per tempi lunghi, quando non evitarle in toto.
Per un approfondimento dei “nodi ai capelli” non dovete immaginare i nodi tipo “Gordio”, “scorsoio”  , “Borromeo” e chi più ne conosce più ne citi, ma si deve pensare piuttosto ad un rosario, ossia una sequenza di assottigliamenti ed ispessimenti del fusto del capello.
Per un’altra tipologia in cui si può presentare un capello nodoso, bisogna immaginarsi una fila indiana di ciambelle (col buco…) ove il “buco” altro non è che un segmento di capello che si è spezzato  a causa, ad esempio, di una bolla di vapore durante una asciugatura piuttosto bollente…

Emiliano Dix

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La Maschera di Cera VIII

Capitolo VIII
Man mano che Antony rinsaviva dallo stordimento provocato della pistola ad alto voltaggio, che aveva originato anche il puzzo di bruciato, quando la scarica elettrica stordente aveva impattato con la carne della schiena di Antony, i fatti apparvero subito chiari nella loro semplicità di svolgimento.
Mr X s’era introdotto nel laboratorio, chiaramente dopo la telefonata di Antony a Pillner.
Lo aveva stordito, lui cadendo aveva battuto sullo spigolo del tavolo di Mark, lo spigolo aveva ancora le tracce di cute e sangue ben evidenti, si era preso il CD con la copia di quanto era accaduto mercoledì e che Antony con un’intuizione era riuscito a ricostruire.
“…E così non poteva essere che qualcuno, accidentalmente, avrei detto prima di questo (fece cenno alla tempia), ma evidentemente volutamente mi aveva starato i parametri del sequenziatore, così si leggevano dei dati che non erano quelli reali ! Allora ho recuperato le registrazioni dei sensori del Sintetizzatore Siemens e da lì a ritroso per esclusione e con un po’ d’intuito ho capito cos’era realmente successo ! Semplice no ? “ aggiunse ben conscio che pochi avevano esattamente compreso cosa avesse appena dimostrato…
“Bene, peccato che Mr X si sia portato via il CD…” replicò sconfortato Stephen (un altro stagista).
“ Ha portato via il CD ma non Antony” disse Antony,aggiungendo: “Se l’ho fatto una volta lo posso fare una seconda !”.
Dopo una quarantina di minuti l’errore di mercoledì era stato ri-ricostruito da Antony ed alle successive analisi di laboratorio i risultati furono sbalorditivi !

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.
Emiliano Dix

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Capelli e peli, diversità e uguaglianze.

Capelli e peli, a parte il discorso rima, sono simili ma non uguali.
Vari sono gli aspetti che li accomunano ma anche quelli che li differenziano, scopriteli in queste righe.
Già alla nascita abbiamo due tipi di peli:
– i peli detti “vellus”
– i peli terminali.

I primi sono più simili ad una lanugine, in quanto sottili e piccoli, poco pigmentati e non più lunghi di un paio di centimetri.
Sono presenti in quasi tutta l’area cutanea, anche dove la pelle sembra glabra.
Hanno un follicolo più piccolo per dimensione rispetto all’altra tipologia ed hanno invece una ghiandola sebacee più voluminosa.
I peli terminali si presentano invece più grossi e lunghi, ben pigmentati (eccezion fatta per la presenza di difetti congeniti o malattie) , sono localizzati nel cuoio capelluto ove vengono chiamati capelli, nel pube, nelle ascelle, per gli uomini in volto, e sugli arti ove però sono meno folti. Immaginiamo i commenti delle signore e signorine su questa affermazione vista la lotta quotidiana contro di essi, specialmente quelli delle gambe (depilazione).
Altra distinzione che si può fare riguarda i peli e la loro dipendenza dagli ormoni o meno.
Infatti i peli ormono-dipendenti nel maschio caratterizzano la barba, la loro apparizione nel pube e ad esempio nelle orecchie.
Per le donne la dipendenza ormonale riguarda solo il pube e le ascelle.
Per i peli del viso (barba o baffi) si deve scomodare la menopausa e la differente produzione di estrogeni, o scompensi ormonali se in fase pre-menopausa.
Gli ormoni come abbiamo visto influenzano molto lo stato di vita di peli e soprattutto dei capelli, tant’è che gli uomini in special modo, ma anche le donne, possono trovarsi a fronteggiare l’alopecia androgenetica, dovuta ad un ritorno a “peli vellus” dei peli terminali.
Per tutti, non sono dipendenti da ormoni, i peli delle sopraciglia e delle ciglia.
Altra differenza tra sessi è il ritmo di crescita dei capelli, maggiore, anche se di poco nelle donne.
Il colore dei peli e dei capelli è per entrambi i sessi dovuta alla presenza e alla concentrazione della melanina: feomelanina, ossimelanina ed eumelanina.
Per un excursus nella chimica i peli ed i capelli sono composti dal 70 al 90 % di proteine, cheratina specialmente, poi acqua e oligoelementi.
Per peli e capelli, sia maschili che femminili, vi sono poi le tre fasi che caratterizzano la loro vita:

–          la fase di crescita chiamata Anagen

–          la fasi di stasi o riposo chiamata Telogen

–          la fase involutiva, dove i peli ed i capelli muoiono e cadono, chiamata Catagen.

Strano ma vero, peli e capelli di aree confinanti posso essere anche in tutte e tre le fasi, questo spiega come per depilarsi definitivamente siano necessari interventi ripetuti anche nelle zone già assoggettate a qualsiasi tecnica adottata fra le diverse oggi in uso.
Inoltre le fasi su menzionate non hanno durata uniforme in funzione delle aree in cui sorgono i capelli e i peli (più o meno voluti).
Concludiamo questo “viaggio” nel mondo dei peli osservando che essi hanno struttura leggermente diversa anche in funzione dell’etnia.
Le etnie mongoliche hanno i peli più grandi e a tragitto più marcatamente verticale mentre le etnie negroidi hanno i peli con sezione ovale e più lanosi.

Emiliano Dix

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Botulino per le rughe, attenzione alle relazioni sociali !

Con la presente diamo un allarme generale e sociale per i pericoli che corre chi si sottopone ad iniezioni di botulino per scopi estetici !
Ovviamente stiamo scherzando, state tutte (e tutti) tranquilli, se le iniezioni di botulino sono eseguite da personale medico qualificato non si corrono rischi per la salute, però…
Però bisogna considerare il principio su cui si basa: la tossina botulinica viene infatti iniettata in punti strategici del volto onde paralizzare i muscoli della mimica facciale, ed è così che si ottiene l’eliminazione delle rughe, ma solo quelle d’espressione !
Ovvio che se si paralizzano i muscoli della mimica con le rughe va a farsi friggere anche l’espressività e l’emotività di una persona.
Quindi il rischio di attirarvi antipatie perché non ridete né sorridete alla freddura del collega è un “pericolo“ non per la salute ma per il quieto vivere in casa come in ufficio.
Così come il non riuscire ad aggrottare la fronte o arricciare il naso per disgusto vi potrebbe far correre il rischio di dover mangiare un qualche dolce che proprio non vi garba, oppure farvi passare per degli insensibili !
Come si vede i rischi per la salute sono pressoché nulli ma le conseguenze sulla vita sociale possono essere molto gravi…

Emiliano Dix

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La Maschera di Cera VII

Capitolo VII
Quando finalmente Antony si rese conto che se non si calmava ed esponeva i fatti da persona razionale non si sarebbe andati molto lontano il professore aggiornato sull’accaduto in laboratorio, fece un giro di telefonate e dette appuntamento a tutti quanti per le 00:30.
Al suo arrivo erano già arrivati Adrian, Mark, William ed una stagista.
Da lì a minuti arrivarono e parcheggiarono anche gli altri: Andrea, Anna Maria, gli altri stagisti ed Elisabeth.
Per entrare in laboratorio, dopo essersi fatti riconoscere dalla guardia all’ingresso, bisognava che il Professore, o Elisabeth o Antony passassero il loro badge nella serratura digitale e digitassero il loro personale Security Code Access.
Poi giù per 5 piani, un’ altra serratura digitale, solo che questa poteva essere aperta solo dal responsabile della sicurezza del laboratorio (Antony) o dal Professore.
Quando Pillner ebbe finito con le procedure d’apertura…fu subito chiaro immediatamente a tutti i presenti che qualcosa non andava…
Antony giaceva a terra con il capo insanguinato, lo sportellino dell’unità ottica del Server di Antony era aperto e c’era una gran puzza di bruciato.
“Antony, Antony !” chiamarono quasi tutti all’unisono, preoccupati.
Poi la preoccupazione si trasformo in angoscia quando Antony non solo non rispondeva ma non dava segni di reazione agli scuotimenti del Prof.
Ma poi un rantolo, e la mano destra che istintivamente andava a toccare la tempia ove il sangue era già rappreso fecero tirare un sospiro di sollievo a tutti.
“Che cosa…” , poi dopo che fu posto in postura seduta sul pavimento con la schiena appoggiata al piede del tavolo di Mark “Che cazzo è successo” sbiascicò (in italiano) Antony che poi ripetè in Americano:”Che cavolo è successo ?”
Pragmatico come al solito il professore disse: “Beh, se non ce lo racconti tu…”
“Ce lo racconteranno le riprese delle telecamere di sicurezza” proseguì con tono materno ma anche stizzito Andrea, mentre detergeva i grumi di sangue dalla tempia e dai capelli di Antony, mandando contemporaneamente alle parole, un’occhiataccia al Professore come a dire: ‘Le sembra il momento di aprire le indagini mentre il povero Antony ha bisogno di cure !?’
“Chiamo un’ambulanza”  riprese il Professore.

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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Ridiamoci su e sdrammatizziamo !

Sicuramente un buonissimo metodo per iniziare a risolvere i propri problemi, siano essi di linea, di bellezza,  finanziari o altro, è quello di sdrammatizzare.
Ecco che di seguito riportiamo una serie di barzellette, indovinelli, freddure ed altro in tema con la dieta, la bellezza di viso e corpo, i capelli.
Buon divertimento!

Il colmo della Donna Cannone ?                                                                                   Dimagrire di … colpo !

Il colmo di una ruga ?                                                                                                     Essere distesa !

Sapete qual è il problema maggiore di una persona affetta da calvizie ?          Avere i capelli … a terra !

Un matto evaso da poco da una struttura per insani di mente, seduto su una panchina di un parco viene avvicinato da una persona con evidenti problemi di calvizie il quale chiede:” Posso Sedere ?”
“ Certo”, risponde il matto che si mette a fissarlo in modo imbarazzante e spudorato.
Il signore scarso crinito dopo un po’ chiede con tono garbato ma velato di stizza: “Qualcosa non va ?”
Il matto riprende: “Io conosco un modo per farle spuntare i capelli  !”
“Ah sì? Sentiamo”
“Deve farsi delle frizioni con sale fino alla mattina e sale grosso alla sera per circa 10/15 giorni “
Poi dopo una pausa, il matto prosegue: “Dopo deve avvicinarsi ad un rubinetto d’acqua ed aprirlo al massimo della sua capacità !”
“E perché ?” chiede l’altro.
“Vedrà come spuntano per bere !”

Il colmo per una donna col ritocchino al seno ?                                         Avere il latte alle ginocchia !

Il colmo per una massaia ?                                                                                 Avere le borse agli occhi.

Il colmo per un esperto in bricolage ?                                                   Non riuscire ad usare il collagene !

Sapete da cosa si evince l’abilità di un buon addetto alla depilazione laser ?

Dal non avere peli sulla lingua !

Sapete di cosa non hanno paura i chirurghi plastici ?                                                       Dei rompipalle !

Franco chirurgo estetico in preda a depressione, emaciato, e con le occhiaie per la settimana trascorsa senza chiudere occhio, decide di andare a trovare il suo compagno di studi in medicina specializzato in psicologia:  Roberto.
Dopo i soliti inconvenevoli Roberto fa accomodare Franco e lo invita a confidarsi.
Così Franco inizia: “Una settimana fa è venuto in ambulatorio un distinto signore con gessato firmato Armani, Rolex d’oro e occhiali Gucci.”
Roberto: “Niente male…”
“Aveva una 24ore di coccodrillo…” Franco fece una pausa ed un singhiozzo e riprese: “che mi ha appoggiato sulla scrivania dicendomi che era per sua moglie…”
Proseguì sempre dopo una pausa ed una soffiata di naso: “… che lui (quello col Rolex) e gli amici avevano rassicurato sua  moglie che non ce n’era proprio bisogno…”
Roberto: “ Allora dov’è il problema ?”
“Mi ha aperto la 24ore…”
“E ?”
“Ed era piena di banconote da 500€ !!! e poi ha aggiunto che quella era la caparra/acconto, il resto a fine lavoro !”
Roberto consolò Franco: “Senti se questi sono i tuoi problemi sei nel posto giusto…”
“Magari !” l’interruppe Franco, che proseguì: “Poi abbiamo preso l’appuntamento e sull’uscio quello della valigetta mi ha chiesto ancora se era davvero tutto fissato, se non ci volevo ripensare !”
“E tu cosa gli hai risposto ?”
“Che era venuto dal miglior chirurgo estetico sulla piazza e che poteva stare certo che la moglie non poteva essere in mani migliori !”
Roberto stizzito a questo punto proferì: “Senti Franco, io non ti faccio pagare, lo sai, però adesso stai passando la misura. Avessi io una 24ore piena di banconote con la promessa di altrettante ! Orsù dov’è il problema ?!”
E Franco dopo aver singhiozzato,  fatto un respirone disse: “E’ il marito della Donna Invisibile !”

L’ attrezzo maggiormente usato dall’ingegneria genetica ?                                                     Il collagene.

Emiliano Dix

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La Maschera di Cera V –

Capitolo V

Il professore si rese conto che era sabato solo quando aperta la porta per uscire, raccolse il giornale e vide il richiamo al big match di NBA che finalmente oggi sarebbe andato in scena, e visto che da settimane tutti i media non dimenticavano di ricordarlo a chicchessia citando  e scandendo data ed orario il professore salì con gli occhi il quotidiano e lesse a fianco della testa la data: Saturday March 19Th 2015 !
Il taxi arrivò da lì a un minuto, e visto che non doveva andare in ufficio, decise di farsi un giro in città.
Da quant’era che non andava in centro ? 1 anno ? Di più ? Non riusciva a ricordare con precisione sicuramente da quando aveva accettato la chiamata alle armi della “Cosmetics Hill & Huffmann Ltd” di ore di svago se n’era concesse ben poche.
Ma un altro cruccio lo assaliva, ed anche in questo caso non focalizzava cosa fosse.
Poi trillò il cellulare: un Sms.
Aprì il suo cellulare e lesse:
“Tanti auguriiii a teee, tanti auguriiii Professoooreee, tanti auguriiii a teee. Cento di questi giorni ! Il tuo ottavo nano”.
Caspita! S’era dimenticato che oggi era pure il suo compleanno !
Rispose all’Sms con un: “Grazie cara”.

Capitolo VI

Lunedì 21, alle 8:25, erano già tutti in fibrillazione al laboratorio, ma non perché si stava ripetendo l’esperimento, ma perché non si riusciva ricordare, e a ricostruire ciò che aveva creato l’esperimento LLW008974#ZZEP] (ribattezzato inizialmente solo gioventù) poi visto il continuo sbattere contro un muro divenne gioventù bruciato…
“Allora, daccapo: Mark e Maria hanno ripreso il materiale biologico di back-up dell’ultimo esperimento, hanno apportato le modifiche all’RNA ai punti evidenziati da me, l’hanno passato a Elisabeth, che con William e Paul (uno stagista) hanno modificato la sequenza Gamma.
Infine anno passato tutto ad Antony che ha immesso la provetta nel sequenziatore e…?” riepilogò Pillner.
Prendendo la parola Antony proseguì: “E… ho impostato i parametri dell’esperimento modificando il tempo d’esposizione e la temperatura come da programma”.
“E allora come mai se rifacciamo tutto non riotteniamo lo stesso risultato di mercoledì porca…” e si trattenne.
Era difficile vedere il Prof. che perdeva le staffe e rischiava di imprecare…
Non ci fu verso di risolvere l’arcano, così alle 23:44 il solo Antony rimase in laboratorio per un’ultima prova.
Come al solito il professore allungò una banconota da venti dicendo di tenere pure il resto, scese dal taxi, arrivò alla porta di casa, se la richiuse alle spalle quando il cellulare vibrò (era rimasto in modalità vibrazione in quanto in laboratorio erano assolutamente vietate le suonerie).
Era Antony alquanto agitato che urlava: “Ce l’ho fatta ! Ce l’ho fatta !”

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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La Maschera di Cera IV

Capitolo IV

Un brontolio dallo stomaco fece riemergere il Professore dalla sua analisi dell’autopsia di Molly.
Erano le 22:33 e non aveva né pranzato né cenato e il suo organismo reclamava calorie !
S’alzò dalla sua poltroncina e si diresse in cucina, ove aprì sconsolato il frigorifero prima, poi tutti gli sportelli della credenza, per tornare allo studio e telefonare al “Bella Napoli’s Pizzas” ed ordinare una “Gigante della casa con molta mozzarella e poche verdure”.
Dopo una ventina di minuti il ragazzo delle consegne gli recapitò quanto ordinato.
La fame del professore amplificava il senso di bontà della pizza.
Poi placati i morsi della fame, ritornò alla carpetta che il dott. Marthens  gli aveva consegnato dopo aver debitamente sezionato ed esaminato il corpo della cavia Molly.
Ciò che più  attirava la sua attenzione erano i riferimenti allo stato del pelo e di alcuni altri parametri biologici che erano rimasti sugli stessi livelli pre-iniezione.
Tutte le cavie venivano analizzate prima dell’iniezione dei loro “intrugli” per avere un chiaro e probante confronto che testimoniasse senz’ombra di dubbio che la cavia in questione avesse campato di più a causa dei loro studi e non invece per merito di fattori casuali non dipendenti in alcun modo dagli esprimenti del Professore e dei sui collaboratori.
Si propose così l’indomani mattina appena arrivato in ufficio di parlare con Elisabeth, per ricostruire lo sbaglio e riprodurre ed analizzare il prodotto dell’esperimento protocollato come LLW008974#ZZEP*.
La mattina dopo si svegliò carico d’entusiasmo e fece tutto precisamente e metodicamente quello che faceva ogni mattina prima di andare in ufficio dal lunedì al venerdì, peccato che fosse sabato…

I fatti raccontanti sono puro frutto di fantasia, riferimenti a persone, fatti e cose è da considerarsi puramente casuale.

Emiliano Dix

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La maschera di cera.

Capitolo I

“Che senso ha studiare e ricercare la maniera di allungare la vita se questa è, e sarà piena di dispiaceri ?”
A questo stava pensando il Professor Richard Pillner, pluri-laureato ed insigne Responsabile dei laboratori di ricerca cosmetologica presso i laboratori della “Cosmetics Hill & Huffmann Ltd” dopo avere ricevuto e letto la mail del Sig. Frank Hill.
Nella mail si caldeggiava l’incremento di risultati relativi al progetto: “Long Life Wellness” che da ormai un paio di anni, era stato avviato, ma sembrava ben lungi dal produrre uno straccio di risultato commercialmente valido.

“Egr. Sig. Hill,
Le comunico che il progetto LLW sta incontrando ostacoli imprevisti che rallentano in maniera considerevole la stabilizzazione della molecola ‘Young’ che non rimane attiva una volta assimilata in un organismo, ma anzi viene attaccata dal sistema immunitario.
Chiedo non appena possibile una riunione tecnica.
Saluti,
Dott. Pillner”

Queste le poche righe di risposta che il Professore era riuscito a scrivere trattenendo la rabbia crescente, allo scopo di evitare l’ innesco di un putiferio, come invece accaduto,  nell’ultima riunione ove il Sig. Huffmann aveva poi accusato un lieve malore, nello sforzo di ricomporre le parti.

To be continued…

Emiliano Dix

I fatti ed i personaggi raccontati sono puro frutto di fantasia; eventuali riferimenti a persone, cose, o società è da ritenersi puramente casuale.

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Il grasso “buono”, miniera di salute !

Chi di noi non ha mai preso in giro un compagno di scuola o di giochi o un collega cicciottello ? Nessuno ovviamente !
L’essere grassi, obesi è vissuto come una disgrazia in questa società ove gli stereotipi di bellezza sono tutti e tutte belli, magri e muscolosi.
Ecco che le diete per dimagrire, le sedute ginniche o i km di jogging si sprecano nel tentativo di buttar giù quei chili di troppo, che poi spesso tornano peggio di Lassie !
Ora però le conoscenze della medicina hanno stravolto e sconvolto non poco quest’ottica.
Poco tempo fa a Quark Speciale si parlava del “grasso bruno”, che si differenzia dal classico e arci noto grasso bianco. Il succo del servizio televisivo asseriva che il grasso bruno, interviene quando avvertiamo freddo, per bruciare sia il grasso bianco che quello bruno con l’evidente scopo di mantenere la temperatura del corpo intorno ai 36° centigradi. Conseguenza non si diventa grassottelli e nemmeno obesi !
Il servizio sottolineava il fatto che però non bisogna coprirsi troppo, o avere il riscaldamento domestico troppo alto perché altrimenti i grassi (bianco e bruno) si accumulano !
Pochi giorni or sono ecco un’altra notizia bomba: dal grasso umano si possono ricavare cellule staminali.
Come ormai tutti dovrebbero sapere queste cellule hanno la capacità di riparare tutti i tessuti del corpo, rigenerandoli.
Conseguenza: non saranno più così determinanti i cordoni ombelicali, e la materia prima non mancherà certo !
Concludo parafrasando un noto spot di pietre preziose: “Un obeso è per sempre” in quanto i derisi “ciccioni” diventeranno preziose “miniere” per ricavare le cellule staminali !

Emiliano Dix

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Mastopessi: il lifting per il seno.

La Mastopessi non è così conosciuta (almeno con il suo nome “tecnico”) come invece la “sorella maggiore” Mastoplastica.
La Mastopessi se la chiamiamo invece: “Lifting per il seno” ecco che tutti esclamiamo: ”Ah sì, la conosco…” poi nel segreto dei propri pensieri si aggiunge: “Ma parla come mangi !”…

Tale intervento ha come obiettivo l’eliminazione dell’inestetismo chiamato: ptosi mammaria, ossia ri-alzare il seno per ridargli turgore, sensualità e non ultimo togliere parecchi anni al look delle donne ! Infatti in inglese “To lift ha tra i molti significati anche quello di:  alzare”…

Adesso spieghiamo anche il significato di “ptosi mammaria”.

Partiamo dal più semplice ossia dall’aggettivo “mammario” che sta a significare tutto ciò che riguarda la mammella, o ghiandola mammaria o seno o tette per il “vulgus”…
Ptosi, in medicina, indica l’abbassamento di un organo, rispetto alla sua naturale sede anatomica, a causa della forza di gravità, che ha la meglio su quei muscoli, tendini e tessuti in generale che non la contrastano più così efficacemente.
Principale causa della vittoria della gravità ? La vecchiaia !
Ma per il seno, una causa, o meglio con-causa, è l’allattamento al seno della prole.
Questa attività infatti porta il seno a gonfiarsi per il latte, prima, dilatando la pelle, che poi resta “abbondante” rispetto al seno tornato a dimensioni più contenute finito l’allattamento.
Così le mammelle che hanno come unico alleato contro la forza gravitazionale la pelle si trovano ad afflosciarsi ed abbassarsi.
La Mastopessi principalmente non fa altro che togliere l’eccesso di cute, proprio per tornare ad avere un seno anatomicamente in postura corretta.
Spesso, finchè si hanno le “mani in pasta”, a tale intervento si abbina una mastoplastica (vale anche il contrario si capisce…) così da rendere l’intervento un capolavoro che ridona sensualità, giovinezza e turgore alle donne  ancora giovani, che altrimenti apparirebbero più vecchie di quanto in realtà non siano, con la figura sgraziata dal seno basso, cadente e  “svuotato”, senza contare la presenza di possibili smagliature sempre per il discorso che la pelle si è stirata all’aumentare delle dimensioni del seno per l’allattamento potendo così esibire uno smagliante bikini o per le più audaci un top-less (vista la stagione).

Emiliano Dix

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Essere magri non vuol dire essere sani e soprattutto belli !

Potremmo anche chiamare questo breve articolo “Pillole di saggezza”.
In quanto è entrato nel gergo di tutti noi la frase “Se fossi magro come te !” o similari, quando ci si riferisce a problemi di sovrappeso o addirittura obesità.
La frase è scorretta come quando chiediamo: “C’è nessuno ?”, che a rigor di logica dovrebbe essere: “C’è qualcuno ?”, in quanto nel primo caso come si fa a ricevere risposta da “Nessuno?”.
Questo a significare che l’essere magri è condizione negativa, ossia siamo in presenza di una persona che è al di sotto della normalità del peso in rapporto alla statura, al sesso e all’età.
Infatti come: ‘grasso’, ‘sovrappeso’, ‘obesità’ e ‘grave obesità’ sono correttamente utilizzati per chi è in eccesso di peso e centimetri, così sono i termini: ‘magrezza’ o ‘sottopeso’ e ‘grave magrezza’ o ‘denutrizione’ per definire la casistica opposta.
Quindi ?
Quindi si dovrebbe correttamente dire: “Beato te che sei così normopeso !” mentre appunto si dice erroneamente: “Beato te che sei così magro!”.

Emiliano Dix

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