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una mostra di
Giulia Gensini

dal 19 febbraio 2016  – all’11 marzo 2016

Vernissage 19 febbraio ore 19.00

Arthes Gallery, Via Giulia n. 111, Roma – email: [email protected]

Arthes Gallery è lieta di annunciare Interazioni, una mostra personale di Giulia Gensini a cura di Elena Busetta e Sara Fiorelli.
Giulia Gensini si diploma presso lo IED (Istituto Europeo di Design) in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione, ed intraprende una brillante carriera nel settore. Pur ottenendo da subito positivi riscontri riguardanti il suo lavoro, emerge in lei una volontà creativa tesa a stravolgere l’assetto formale di quelle copertine fresche di stampa, pronte a rivestire le pagine di settimanali di moda.
Spinta dalla necessità di eliminare definitivamente quella fitta rete di messaggi subliminali di cui ogni propaganda è intessuta, Giulia Gensini, attraverso l’arte del ritaglio e del collage, inizia a smembrare e ricomporre parole ed immagini secondo uno schema del tutto personale. Inizialmente ha come scopo quello di plasmare una propria pubblicità ideale, un suo modo di vedere l’oggetto, spoglio di tutte quelle impostazioni interessate soltanto all’aspetto commerciale della comunicazione visiva.
Sfogliando la collezione di riviste accumulate sulla sua scrivania, si scovano pagine interrotte, dettagli mancanti e parole incomplete. Ogni ritaglio compiuto è un tassello di un puzzle che non si ricompone regolarmente, congiungendo gli incavi alle protuberanze, ma viene fagocitato nel turbine di un campo magnetico, dove, per forza d’attrazione, si collega ad altri ritagli dando luogo ad inaspettate interazioni. Da queste combinazioni prendono origine le opere di Gensini in cui parole ed immagini collaborano insieme, generando attraverso i nuovi accostamenti dei nuovi significati.
Nei primi lavori l’artista dà voce ad un linguaggio che invade la superficie dell’opera a caratteri cubitali, come delle grida urlate a denti stretti ma la cui eco si imprime negli occhi di chi le guarda. Protagonista è una parola che si fa figura, una parola che nella sua sottile ironia ricorda il tempo della Poesia Visiva, ogni lemma accanto ad un’immagine cessa di esistere come didascalia per entrare a far parte del quadro come soggetto.
La parola è suono, è mezzo di comunicazione, è possibilità di interazione. Attraverso le sue opere Giulia Gensini cerca un contatto di reciprocità con l’osservatore, non più visto come individuo da irretire ma come destinatario da ridestare.
Nelle opere più recenti il dettaglio prelevato della realtà si coniuga con diramazioni cromatiche che, avvolgendo il margine di ciascun particolare, completano il gesto dell’artista offrendo nuove possibilità di sperimentazione della tecnica del collage. La fitta ragnatela di parole che fagocitava ogni immagine pare scomparire. Le sillabe si frantumano in lettere fluttuanti e, come in un rebus, invitano chi le guarda a ricomporre l’enigmatico messaggio.
di Sara Fiorelli.
Titoli e misure delle opere:
Il pesce e la sirena, 50×70 cm; Kg e gr, 50×70 cm; Brazil na nananana naaa, 100×70 cm; Acqua e sangue, 100×70 cm; Mille e più vite fa, 100×70 cm; AND…AND IF….AND IF I…, 80×80 cm (trittico misure tot 240×80 cm); Keep me in, 80×80 cm; Nuovi mondi, 50×70 cm; Male di umore, 50×70 cm; Io sono Io, 70×50 cm.

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Presentazione libro di Franco Santasilia di Torpino “I Primi. 35 ricette ispirate alla Cucina Napoletana di Corte” Ed. De Luca

Oggi martedì 29 settembre 2015 alle ore 19.00 sarà presentato a Milano, presso lo Spazio Rossana Orlandi (in via M. Bandello 14), il libro di Franco Santasilia di Torpino “I primi. 35 ricette ispirate alla Cucina Napoletana di Corte.”

Il volume – 96 pagine, con pregevoli illustrazioni a colori, edito da De Luca Editori d’Arte – propone una selezione di trentacinque ricette quasi dimenticate e rielaborate da uno dei massimi conoscitori e interpreti dell’antica cucina reale napoletana, in particolare quella sviluppatasi alla fine del ‘700 grazie alla regina Maria Carolina di Borbone, che volle ingentilire la gustosissima cucina povera dei napoletani con il tocco dei raffinati cuochi venuti dalla Francia.

L’incontro sarà introdotto dal Prof. Claudio Strinati, storico dell’arte, già soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009, che racconterà come era l’atmosfera dei pranzi al tempo dei Borboni, mentre Andrea Caracciolo, General Manager di Informasistemi, animerà l’ambiente proponendo immagini virtuali della Reggia di Caserta e conducendo così lo spettatore attraverso un fantastico viaggio nel tempo.

Particolare attenzione sarà dedicata alla sala che riprodurrà con cura l’ambientazione riportandoci ai fasti di allora: verrà imbandita una tavola lunga 10 mt, come era uso nelle cene di corte, riccamente apparecchiata con argenteria, vasellame e cristalleria d’epoca.

Il libro sarà edito anche in lingua inglese e presentato alla casa Italiana della New York University, all’Ambasciata Italiana a Madrid alla presenza del Presidente dell’Accademia spagnola della Cucina e all’Ambasciata Italiana a Parigi.

Hanno partecipato alla realizzazione della serata: il Riso Acquerello, che sarà presente anche con una sua installazione artistica; le Cantine Di Marzo, che offriranno diverse tipologie di vino; il caseificio Taverna Penta con i suoi genuini prodotti; la ditta Sabbadini, con i suoi argenti antichi che impreziosiranno la tavola insieme al raffinato tovagliato d’epoca di Carlo Belgir, all’elegante cristalleria di Alberto Missaglia e alle pregevoli porcellane della Famiglia Santasilia.

Franco Santasilia di Torpino, ingegnere nucleare, è considerato tra gli addetti ai lavori uno dei più autorevoli storici della cucina partenopea. Negli anni ’60 si dedicò allo studio della storia della cucina napoletana, spinto dalla madre che aveva avuto in casa numerosi grandi cuochi. Essi curavano quella splendida cucina, seducente per gli occhi e per il palato, nata nel 700 alla corte dei Borboni, che si sviluppò ulteriormente con Gioachino Murat e i grandi cuochi francesi (i celebri Monzù) in servizio e in competizione presso le più altolocate famiglie dell’aristocrazia napoletana. Questa straordinaria cucina, eccelsa fusione di quella francese con la popolare napoletana, nell’ultimo dopoguerra era quasi scomparsa. Aiutato dal valido Monzù Gerardo Modugno, Franco Santasilia si è impegnato a ritrovare quelle sofisticate ricette e le ha riportate alla luce, fino a scrivere nel 1988 il libro La Cucina Aristocratica Napoletana. Da allora Santasilia si è dedicato senza tregua alla sua grande passione: sviluppare la cucina napoletana di corte e fare ricerca di piatti dimenticati, eseguendo lui stesso le ricette, cucinando per gli amici e per eventi vari, organizzando conferenze sull’argomento e scrivendo articoli. Franco Santasilia ha fatto parte dell’Accademia Italiana della Cucina, e negli Stati Uniti dell’American Institute of Wine and Food e dell’International Association of Culinary Professionals.

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CONFERENZA PER IL RESTAURO DELLA SACRA CELLA DI SAN FRANCESCO A ROMA

Il progetto finanziato con la raccolta fondi internazionale on-line
organizzata dai Frati sulla piattaforma web americana Kickstarter

 

Giovedì 2 0ttobre 2014, ore 17.00
Chiesa di San Francesco a Ripa – Piazza San Francesco d’Assisi 88 – Roma

 

Giovedì 2 ottobre alle ore 17, nella Chiesa di San Francesco a Ripa, si terrà la Conferenza per illustrare i lavori di restauro in corso nella Cella dove il Poverello d’Assisi viveva quando veniva a Roma per incontrare il Papa e gli interventi necessari per completare il progetto.

In occasione dell’incontro si parlerà anche della raccolta fondi internazionale organizzata dai Frati Minori di San Francesco a Ripa sulla piattaforma Usa Kickstarter per finanziare il restauro, motivata dal desiderio di condividere il progetto con il maggior numero di persone in tutto il mondo e dalla volontà di rinunciare ai fondi statali che in questo momento di crisi vanno destinati a interventi pubblici di assoluta priorità.

La chiesa romana infatti non è una proprietà ecclesiastica ma dello Stato italiano che, attraverso il Ministero dell’Interno e il Fondo Edifici di Culto, possiede in Italia oltre settecento chiese di grande interesse storico-artistico (con le opere d’arte in esse custodite), tra cui Santa Maria del Popolo a Roma, Santa Chiara a Napoli e Santa Croce a Firenze.

Gli interventi di conservazione prevedono il recupero integrale della Cella di San Francesco e riguardano in particolare le pareti completamente annerite dal fumo delle candele e delle lampade a olio, parte degli intonaci in fase di distacco, la disinfestazione e il restauro del soffitto in legno cassettonato, la pulitura del pavimento in cotto, dell’ingresso della Cella e della pietra-cuscino su cui il Santo posava il capo durante il riposo.

Ogni restauro è un’esperienza unica ed irripetibile, ricca di mille complesse sfaccettature che, nel caso della Cella di San Francesco, hanno rivelato nuovi e promettenti sviluppi sui quail sono in corso approfondimenti tecnici e confronti costanti con gli esperti della Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico di Roma, nella prospettiva di permettere ai futuri visitatori di vedere nella Cella le tracce originarie del luogo che San Francesco ha vissuto 800 anni fa.

In occasione della Confernza sarà inaugurata la mostra di antiche cartoline postali e di francobolli dedicati al Poverello d’Assisi “In viaggio con San Francesco”. L’esposizione illustra alcuni tra gli episodi più noti della vita del Santo, dalla predicazione agli uccelli al viaggio presso il Sultano d’Egitto, dall’incotro con il lupo di Gubbio al servizio ai lebbrosi. Tra le curiosità la cartolina postale del 1926 con il discorso di Mussolini per il 7° anniversario della morte di San Francesco. Nella sezione dedicata ai francobolli sarà esposta la serie sovrastampata per “uso coloniale” in Tripolitania, Cirenaica, Eritrea e Somalia, e il francobollo disegnato nel 1955 dal pittore francescano Giovanni Lerario, esemplare considerato dai collezionisti “perfetto” per il formato, il disegno del bozzetto, il testo, i fregi ornamentali e la dentellatura della carta. Poste Italiane provvederà all’emissione di un Annullo Speciale Filatelico, che verrà impresso sulla cartolina commemorativa con l’immagine in 3D della Chiesa di San Francesco a Ripa, affrancata con il francobollo celebrativo del Pontificato di Papa Francesco.

Il successo della raccolta fondi promossa dai Frati Minori della Chiesa di San Francesco a Ripa rappresenta uno dei più significativi esempi del nuovo corso nei rapporti tra pubblico e privato per la tutela del nostro patrimonio artistico-culturale e pone l’Italia al fianco dei maggiori paesi che hanno creato e stimolato il mecenatismo con risultati formidabili. Tutti concordano infatti che in tempi di crisi vada ampliato il perimetro delle risorse disponibili, affiancando a quelle pubbliche, in calo, quelle private sotto forma di donazioni, partnership o sponsorizzazioni.

Alla questua francescana on-line hanno partecipato 1.117 persone, prevalentemente statunitensi, che hanno permesso di raccogliere oltre 130 mila dollari; non sono mancate donazioni provenienti da Singapore, Dubai, Russia, America Latina e Italia.

Il maggior versamento (35mila dollari) è stato del filantropo newyorkese William Doty. Altre importanti donazioni sono pervenute dal Sovrano Militare Ordine di Malta, dalla Banca di Credito Cooperativo di Roma e dal gruppo britannico Terravision. Il giorno più ricco per la raccolta è stato quando il New York Times ha pubblicato l’articolo sulla colletta francescana: dal link del giornale sono arrivate 171 offerte per un totale di 23.306 dollari.

Con i fondi raccolti saranno anche sostenuti i progetti di soliderietà internazionale e le attività sociali svolte dalla comunità dei Frati di San Francesco a Ripa.

Tutti i donatori riceveranno una ricompensa in rapporto al contributo versato: dal “certificato” da incorniciare attestante la donazione, a un CD di musica Francescana, dalle T-shirt con il motto “Pax et Bonum” ai portachiavi e ai ciondoli in legno di ulivo realizzati dalle Clarisse del Monastero di Albano Laziale, ed altri regali per le donazioni più generose.

Il restauro è eseguito dalla società Sibilla Delphica. La raccolta fondi e le attività di comunicazione connesse sono state coordinate dalle società After e Euro Forum.

<La Casa romana di San Francesco d’Assisi merita di essere conosciuta in tutto il mondo perchè, come in ogni Santuario, quì è accaduto qualcosa di particolare: un santo ha vissuto una particolare esperienza di Dio> – afferma fra Stefano Tamburo, parroco della chiesa trasteverina – <Restituendo a queste pietre la loro voce originaria, ritorniamo all’esperienza umana e cristiana di Francesco, che in questo luogo viveva la sua appartenenza alla Chiesa, sia con il Papa, ma soprattutto quella con la gente, accudendo i lebbrosi e servendo i più poveri>.

<Un sincero ringraziamento agli oltre mille benefattori di tutto il mondo che hanno contrbuito alla realizazione del nostro progetto ed al giornalista Raffaello Siniscalco che lo ha rappresentato negli Usa> – conclude fra Stefano – <Grazie di cuore al maestro Franco Zeffirelli e a Liliana Cavani autorevoli testimonial su Kickstarter, assieme ai ragazzi ospiti della nostra comunità. A costoro e a quanti altri ci sono stati vicini giunga il tradizionale augurio fancescano: Pax et Bonum>.

Roma, 29 settembre 2014.

Informazioni (anche in inglese, spagnolo e russo) sulla storia della Chiesa e del Convento di San Francesco a Ripa sono disponibili sul sito: www.sanfrancescoaripa.com

Ufficio Stampa: Euro Forum Comunicazione
Email: [email protected]

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COLLAMENTE, personale di Giulia Gensini a Roma

Giulia Gensini
Roma, Galleria “Le Opere”
Giovedì 22 Maggio 2014

Giovedì 22 maggio si inaugura a Roma, alle ore 18.00, presso la Galleria “Le Opere” in via Giordano 27, COLLAMENTE la prima personale di Giulia Gensini. Giovane artista romana, figlia della pubblicità, usa attivamente le radici positive di mamma Pop Art e papà Futurismo, raccontandoci con le sue opere il suo vissuto emotivo e cognitivo, con un suo armonioso stile artistico che aggiunge grande valore alla sua ricerca esistenziale, rendendola Unica. La sua tecnica passa attraverso forbici, colla e carta, accompagnati da qualche pennellata di colore acrilico, per dar vita a dei veri e propri “Collage d’Autore”.
Nella contemplazione dei suoi lavori i due “Punti G” di Giulia Gensini hanno preso forme, colori, parole, collante e … lei è e conduce noi dentro le musiche dei Pink Floyd, in “The great GjG in the sky”!
Con due punti di piacere, nelle pelvi e nella testa, Giulia Gensini comprende e riesce a farci immaginare la “vivi-sezione” pubblicitaria alla quale l’essere umano femminile è sottoposto quotidianamente! Con una buona dose d’ironia ed assenza di pudore, ci mostra quali “collanti” vengano consigliati per tenere insieme e far cicatrizzare i tagli tra le parti e delle parti di quelle donne che sopravvivono alla mortificazione del senso del piacere e del senso del godere di una femminile esistenza.
Questa è la formula che Giulia Gensini ci suggerisce attraverso le sue tavole: formula indispensabile per diventare donne che perdono la “verginità” terrena e ritrovano quella ancestrale! Con le immagini e le parole tagliate e ritagliate dalla ricerca esistenziale, con il colore di stampa e di pennello, con i titoli dati alle sue opere, COLLAMENTE, Giulia Gensini ci conduce per mano all’interno del suo percorso creativo ed artistico, terapeutico per lei e per noi che, mentre contempliamo i suoi lavori, lo percorriamo con lei … Ché per essere donna e sapere di piacere e del piacere abbiamo bisogno di riconoscere ed esprimere i nostri personali e plurimi “Punti G” …
Descrive bene il suo lavoro la sceneggiatrice Tiziana Bocci .

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COLLAMENTE di Giulia Gensini

COLLAMENTE

Giulia Gensini

Roma, Galleria “Le Opere”

Giovedì 22 Maggio 2014

Giovedì 22 maggio si inaugura a Roma, alle ore 18.00, presso la Galleria “Le Opere” in via Giordano 27, COLLAMENTE la prima personale di Giulia Gensini. Giovane artista romana, figlia della pubblicità, usa attivamente le radici positive di mamma Pop Art e papà Futurismo, raccontandoci con le sue opere il suo vissuto emotivo e cognitivo, con un suo armonioso stile artistico che aggiunge grande valore alla sua ricerca esistenziale, rendendola Unica. La sua tecnica passa attraverso forbici, colla e carta, accompagnati da qualche pennellata di colore acrilico, per dar vita a dei veri e propri “Collage d’Autore“.

Nella contemplazione dei suoi lavori i due “Punti G” di Giulia Gensini hanno preso forme, colori, parole, collante e … lei è e conduce noi dentro le musiche dei Pink Floyd, in “The great GjG in the sky“!
Con due punti di piacere, nelle pelvi e nella testa, Giulia Gensini comprende e riesce a farci immaginare la “vivi-sezione” pubblicitaria alla quale l’essere umano femminile è sottoposto quotidianamente! Con una buona dose d’ironia ed assenza di pudore, ci mostra quali “collanti” vengano consigliati per tenere insieme e far cicatrizzare i tagli tra le parti e delle parti di quelle donne che sopravvivono alla mortificazione del senso del piacere e del senso del godere di una femminile esistenza.

Questa è la formula che Giulia Gensini ci suggerisce attraverso le sue tavole: formula indispensabile per diventare donne che perdono la “verginità” terrena e ritrovano quella ancestrale! Con le immagini e le parole tagliate e ritagliate dalla ricerca esistenziale, con il colore di stampa e di pennello, con i titoli dati alle sue opere, COLLAMENTE, Giulia Gensini ci conduce per mano all’interno del suo percorso creativo ed artistico, terapeutico per lei e per noi che, mentre contempliamo i suoi lavori, lo percorriamo con lei … Ché per essere donna e sapere di piacere e del piacere abbiamo bisogno di riconoscere ed esprimere i nostri personali e plurimi “Punti G” …

Descrive bene il suo lavoro la sceneggiatrice Tiziana Bocci <Siamo davanti ad una donna con due “Punti G”. Il Male, la Rabbia e la ricerca dell’identità come forma di Cura. Il riconoscimento di ogni Messaggio Doppio ricevuto e di tutti i vissuti di Tradimento e di Incertezza nel quale ci si trova intrappolati, dentro un quotidiano (in)certo al quale non vogliamo svegliarci. Gli Elementi Naturali che come strumenti terapeutici ci riconducono al Bisogno di Sorridere. L’Amore che porta con sé la voglia di vivere; e la paura d’Amare che spinge ad una insana anarchia psico-affettiva, rendendoci evitanti di fronte ad ogni coinvolgimento del cuore>.

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PREMIO “GIOVANI COLLEZIONISTI” 2012 in favore del MAXXI a cura dell’Associazione Giovani Collezionisti con il sostegno di NATIONALE SUISSE

Venerdì 14 febbraio 2014 alle ore 17,00 l’Associazione Giovani Collezionisti con il sostegno di NATIONALE SUISSEL’arte di assicurare, donerà al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo nella persona di Anna Mattirolo Direttore del MAXXI Arte, l’opera Story of the heavens and our planet, 2008–2009 di Adelita Husni Bey, rappresentato dalla Galleria Laveronica Arte Contemporanea (Modica), vincitrice della quarta edizione del Premio “GIOVANI COLLEZIONISTI” 2012. L’opera è stata scelta ed inserita nella mostra Utopia for sale che si inaugura quel giorno al MAXXI. 

 

 

IL PREMIO

L’Associazione Giovani Collezionisti sostiene con entusiasmo ed impegno l’arte emergente e la Fiera, mantenendo una sinergia tra due realtà romane in continuo sviluppo, confermando il PREMIO GIOVANI COLLEZIONISTI”, ideato ed organizzato da Federica Pecci Ruggieri e Giampiero Ruzzetti, giunto alla sua quarta edizione.

Il Premio, grazie al contributo di NATIONALE SUISSEL’arte di assicurare, è stato assegnato ad un giovane artista tra quelli presentati a “START-UP”, sezione che riunisce in Fiera le gallerie “più giovani” con almeno quattro anni di attività.

Il Premio consiste nell’acquisizione di un’opera, che i cento giovani collezionisti, facenti parte dell’Associazione, hanno votato esprimendo il loro giudizio critico all’interno del panorama della giovane arte italiana ed internazionale offerto dalle gallerie presenti a Roma Contemporary. Da questa prima selezione sono usciti quattro finalisti che sono stati sottoposti al giudizio di un comitato scientifico esterno formato da: Anna Mattirolo, Direttore del MAXXI Arte, Jas Gawronski Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma e Ludovico Pratesi Direttore del Centro Arti Visive “Pescheria” di Pesaro, che hanno designato il vincitore.

L’opera vincitrice verrà donata al MAXXI come nelle edizioni precedenti.

 

L’ARTISTA

Adelita Husni-Bey è nata a Milano nel 1985. Vive e lavora a New York.

Principali mostre personali:

2012: Gasworks, Londra; Supplement Gallery, Londra. 2011: Viafarini-CareOf, Milano. 2010: Laveronica Arte Contemporanea, Modica.

Principali mostre collettive:

2013: Hordeland Kunstsenter; MuKHa, Anversa; Biennale di Mosca; Flattime House, Londra; MAXXI Museo, Roma. 2012: Mole Vanvitelliana, Ancona; Incontri Internazionali d’Arte, Roma; Magazin4/ Kunstverein Bregenzer; S.M.A.K  Museum, Ghent. 2011: MACRO, Roma; NABA, Milano; Galleria Comunale di Monfalcone. 2010: Peep Hole, Milano; Fondazione Ratti, Como; CareOf, Milano; Pushkin House London.

Ha recentemente completato il Whitney Independent Study Program di New York e sta lavorando con le scuole italiane per favorire una comprensione critica della crisi economica da parte degli studenti adolescenti.

 

 

 

L’OPERA: Adelita Husni Bey, Story of the heavens and our planet, 2008 – 2009, S8 Trasferred to DVD, 07’07”. Edition 2/3.

Story of the Heavens and Our Planet è un video che si colloca al confine tra il documentario e il surreale, raccontando la vita in due campi di protesta treesitting rispettivamente in Titnore e Stanton Moore nel Regno Unito. Treesitting è una pratica attivistica dove chi protesta costruisce dei villaggi sospesi sugli alberi per viverci, cosi da formare delle barriere per arrestare il taglio delle foreste da parte delle le compagnie del legname. Il filmato racconta conversazioni quotidiane tra gli attivisti, registrati dall’artista nel corso di un periodo di tre settimane, in cui ha visitato i campi. L’analisi sociologica e architettonica delle strutture in loco culmina in una riflessione sulla possibilità che il campo dei treesitting possa essere un prototipo per la vita autonoma in un ambiente post-apocalittico, cosi da astrarre il campo dalla sua funzione originaria.

 

 

L’Associazione

L’Associazione Giovani Collezionisti si è costituita nel 2003 con lo scopo di promuovere e divulgare l’arte contemporanea, avvicinando a questa realtà nuovi potenziali collezionisti e rendere possibile la creazione di collezioni private attente ai fermenti artistici degli ultimi anni.

Molte sono state le attività che hanno reso il percorso intrapreso dall’Associazione un vivo ed efficace strumento di approfondimento e conoscenza dell’arte contemporanea e del suo sistema economico. Visite guidate ad alcune delle più interessanti raccolte private italiane, alle mostre e agli studi d’artista, incontri su temi legati alle modalità di costituzione di una collezione, corsi di formazione sul collezionismo privato in Italia negli ultimi trent’anni e sul panorama artistico contemporaneo, incontri con direttori di musei e artisti e non ultimo i viaggi per visitare le migliori fiere d’arte del mondo.

Nel 2008 Nell’ambito della prima edizione di Roma. The Road to Contemporary Art l’Associazione ha proposto la mostra “INCIPIT” presso Palazzo Rospigliosi Pallavicini a Roma nella quale erano esposte più di 50 opere d’arte contemporanea acquisite dai soci nell’arco dei primi cinque anni di attività.

Nel 2009, l’Associazione ha indetto la prima edizione del Premio “Giovani Collezionisti” 2009, vinta dall’opera “1 Story” di Wannes Goetschalckxs della Galleria West (Den Haag, Paesi Bassi).

Nel 2010, la seconda edizione del Premio “Giovani Collezionisti” 2010 è stata vinta dall’opera “Ras-Ras” (2004-2009) dell’artista Ali Kaaf della Galleria Marie-Laure Fleisch (Roma).

Nel 2011 la terza edizione del Premio“Giovani Collezionisti” 2011 è stata vinta dall’opera “Untitled” (2008) dell’artista Andrea Sala della Federica Schiavo Gallery (Roma).

Tutti e tre i lavori sono stati donati al MAXXI e fanno ora parte della collezione permanente del Museo.

 

 

 

 

 

 

 

Direttore Artistico: Ludovico Pratesi

Presidente: Antonio Valentino

Vicepresidenti: Federica Pecci Ruggieri, Giampiero Ruzzetti

Consiglieri: Maria Adelaide Caputo, Benedetta Lucherini

Tesoriere: Federico Montecuccoli

Coordinamento e organizzazione del programma: Francesca Ganzenua

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CONFARTIGIANATO IMPRESE ROMA E ACEA RESTAURANO I TESORI DI SAN FRANCESCO A RIPA

Mercoledì 2 ottobre 2013 alle 17.00 alla presenza di S.E.R. Cardinal Angelo Comastri, inaugurazione della mostra degli oggetti sacri restaurati nella Chiesa di San Francesco a Ripa.

Nella chiesa trasteverina, unica casa del “Poverello d’Assisi” a Roma, oltre alla Cella del Santo, è custodito un ricco ed antico patrimonio di oggetti sacri, accumulatosi sin dalla nascita del primo nucleo dell’Ordine Francescano nell’Urbe, tra cui 293 autentiche di reliquie, un libro e il parato liturgico dell’Immacolata Concezione decorato con ricami in oro e seta (prima metà XVIII sec.), che sono stati restaurati tra giugno e settembre u.s.

La restituzione di questi oggetti sacri al culto e alla devozione dei fedeli si pone in sintonia con la proclamazione, da parte del Santo Padre, del 2013 Anno della Fede. I contributi di Confartigianato Imprese Roma e di ACEA per la realizzazione del resturo conservativo, serviranno anche ad avviare la prima fase di studio per il restauro della Cella dove il Poverello d’Assisi soggiornò in occasione dei suoi viaggi a Roma e costituiscono un contributo duraturo alla conservazione dell’inestimabile patrimonio religioso e artistico della Città eterna. La mostra è patrocinata dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno.

Per l’occasione, Poste Italiane provvederà ad attivare un Annullo Speciale Filatelico, che sarà impresso sulla cartolina commemorativa con l’immagine in 3D della Chiesa di San Francesco a Ripa, affrancata con il francobollo celebrativo del Pontificato di Papa Francesco, emesso lo scorso 2 maggio congiuntamente con lo Stato della Città del Vaticano e con la Repubblica Argentina, nel valore di € 0,70.

L’inaugurazione della mostra, che anticipa di due giorni le celebrazioni del 4 ottobre per la Festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, e per l’onomastico di Papa Francesco, suggerisce una meditazione d’arte e di devozione attorno a oggetti sacri capaci di manifestare i misteri fondamentali della fede cattolica. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino al 10 ottobre 2013.

Il percorso espositivo si sviluppa all’interno della Chiesa: nella Cappella de Chirico saranno in mostra le autentiche e le reliquie; nella Cappella dell’Immacolata Concezione si potrà ammirare il parato liturgico; il pubblico potrà anche visitare la Cella di San Francesco dove sono conservati il sasso su cui il Poverello d’Assisi posava il capo durante il riposo e il suo ritratto su tavola, opera di Margaritone d’Arezzo (1262-1305). Tra le reliquie esposte, un frammento della Santa Croce e la “Sacra Spina” della Corona di Gesù Cristo, una piccola parte del cilicio di San Francesco d’Assisi e un lembo di tessuto intriso del suo sangue.

Il catalogo della mostra è stato realizzato da Edizioni Sabinae.

Mostra: Chiesa di S. Francesco a Ripa, Piazza S. Francesco d’Assisi – Roma
Ingresso libero, dal 2 al 10 ottobre, tutti i giorni: 8.30/13.00 14.30/19.30
Ufficio Stampa: Carla Cirimbilla 338 6134439 – Maria Luisa Migliardi 335 5490461

 

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Lacrime di Borghetti e Roberto Bolano

Lacrime di Borghetti, il blog di calcio per tutti e per nessuno, è lieto di annunciare che, per festeggiare i suoi primi 500 post, a partire dal 5 agosto ospiterà in esclusiva sul proprio sito (www.lacrimediborghetti.com) un racconto “dimenticato” sul calcio di uno dei più grandi autori della seconda metà del novecento: il cileno Roberto Bolaño, di cui ricorrono i dieci anni dalla prematura scomparsa.
L’autore di 2666 è stato uno dei fondatori del movimento poetico d’avanguardia infrarealista, definito come Dada, che si opponeva radicalmente ai poteri dominanti nella poesia e all’establishment letterario messicano.
Il racconto Buba è una storia di amicizia, riti vodoo, magia e pallone, ambientata nello spogliatoio del Barcellona. E’ tratto dalla raccolta Puttane assassine, pubblicato in Spagna da Anagrama e in Italia da Sellerio (che ha gentilmente messo a disposizione l’eccellente traduzione di Maria Nicola) e che Lacrime di Borghetti, laboratorio di scrittura calcistica di qualità, è onorato di condividere con i propri lettori.

Una “perla” che pochi appassionati di fùtbol conoscono pur trattandosi di uno degli esperimenti più riusciti di narrativa calcistica. Così scrive l’autore: “E questo è quello che ho fatto nel mio primo club europeo: sono andato a puttane e così ho superato l’infortunio, il periodo di convalescenza, la solitudine. Se mi sono abituato? Forse sì, forse no, non sono nessuno per esprimere un giudizio così definitivo”.
Questa pubblicazione, che avviene di concerto con gli eredi dello scrittore e con l’agenzia Andrew Wylie, che lo rappresenta, è solo la prima incursione di Lacrime di Borghetti nel mondo della letteratura calcistica. Seguiranno altri autori e altre storie, altri libri e altre squadre. Perché il calcio è bello anche da leggere.

Per informazioni:
[email protected]
– 339.122.51.52
– Twitter @LdBorghetti
– Facebook @Lacrime di Borghetti

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I Tesori di San Francesco a Ripa

COMUNICATO STAMPA

Martedì 23 luglio 2013 alle ore 11.30, a Roma nella Chiesa di S. Francesco a Ripa (piazza S. Francesco d’Assisi) presentazione alla stampa del progetto di restauro e della mostra

“I TESORI DI SAN FRANCESCO A RIPA”

Per i giornalisti presenti esposizione straordinaria pre-restauro del Parato Liturgico dell’Immacolata Concezione e di rare autentiche con le annesse reliquie, tra cui un frammento della Santa Croce e la “Sacra Spina” della Corona di Gesù Cristo.

Questa iniziativa di Confartigianato Imprese Roma si inserisce tra i principali eventi per celebrare il 4 ottobre la Festa di S. Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, e l’onomastico di Papa Francesco.

Intervengono:
padre Stefano Tamburo, guardiano e parroco di S. Francesco a Ripa
Mauro Mannocchi, presidente di Confartigianato Imprese Roma
Gianfrancesco Solferino, storico dell’arte e conservatore della Chiesa di S. Francesco a Ripa
Giovanni Pagani, restauratore
Nicoletta Vicenzi, restauratrice

Nella Chiesa trasteverina di San Francesco a Ripa, la “casa” romana del “Poverello d’Assisi”, oltre alla Cella del Santo, è custodito un ricco patrimonio di oggetti sacri che necessitano di urgenti interventi di restauro.

Si tratta in particolare di 293 antiche autentiche/expertises, con le annesse reliquie, e del Parato Liturgico dell’Immacolata Concezione (prima metà del ‘700), che per la raffinatezza dei tessuti e la complessità dei ricami in oro e seta testimonia oggi più che mai la perizia e le capacità artistiche degli esperti artigiani che lo hanno hanno realizzato.

Per testimoniare il contributo degli artigiani romani nella creazione del patrimonio culturale e religioso della Capitale, ed in sintonia con la proclamazione del 2013 Anno della Fede, Confartigianato Imprese-Roma provvederà a far restaurare le autentiche delle reliquie, il libro che le raccoglie (rilegato intorno alla prima decade del Settecento) e il prezioso parato liturgico, utilizzando le competenze di due distinte professionalità: il restauratore della carta per le autentiche e il restauratore dei tessuti per il paramento. Gli interventi conservativi saranno realizzati tra luglio e settembre 2013.

Il 2 ottobre 2013 a San Francesco a Ripa sarà inaugurata la mostra degli oggetti restaurati. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino a domenica 6 ottobre 2013, salvo eventuale proroga. Tale mostra è patrocinata dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, proprietario della Chiesa trasteverina.

Per l’occasione, Poste Italiane provvederà all’emissione di un Annullo Speciale Filatelico, che sarà impresso sulla cartolina commemorativa con l’immagine in 3D della Chiesa di San Francesco a Ripa.

L’inaugurazione della mostra sarà introdotta da una conferenza tenuta dallo storico dell’arte e dai restauratori che illustreranno i manufatti in oggetto, gli interventi conservativi ai quali verranno sottoposti e il monumentale contesto che li custodisce.

Per ulteriori informazioni:
Euro Forum Comunicazione
[email protected] – cell 3355490461
[email protected] – 06 8070645 – 06 8088854

La “casa” romana di San Francesco d’Assisi

La Chiesa di San Francesco a Ripa, situata nel rione romano di Trastevere nei pressi dell’antico porto fluviale di Ripa Grande, è il Santuario Francescano di Roma, perché unico convento dell’Urbe dove soggiornò più volte il Povrello di Assisi.

L’articolato complesso francescano sorge sulle vestigia di un più antico insediamento benedettino fondato nel IX secolo, utilizzato come piccolo ospedale per i pellegrini. San Francesco abitò questo luogo più volte già dal 1219: a motivo di ciò, nel 1229, soltanto tre anni dopo la morte del Santo, Gregorio IX ne decretava la definitiva cessione ai Frati Minori. Nel 1231 veniva eretta la prima Chiesa dedicata all’Assisiate nell’Urbe.

Dalla sagrestia della Chiesa si accede alla Cella di San Francesco in cui sono conservati il sasso su cui il Santo posava il capo e, sulla parete di fondo, lo scenografico Armadio delle Reliquie (1708), capolavoro realizzato in radica di noce dal francescano fra Bernardino da Jesi. Un meccanismo ingegnoso aziona l’apertura degli sportelli all’interno dei quali sono custodite le teche d’argento contenenti le reliquie dei più importanti Santi dell’orbe cattolico. Al centro dell’armadio è esposto il ritratto su tavola di San Francesco, opera attribuita alla cerchia di Margaritone d’Arezzo (1262-1305).

La Chiesa attuale risale alla ristrutturazione di Onorio Longhi (il coro e il transetto, 1603) e di Mattia de’ Rossi (la facciata e le tre navate, 1681-1701). Dal 1873 al 1943, i locali del convento adiacente ospitarono la caserma dei bersaglieri “La Marmora”, attuale sede del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

San Francesco a Ripa è nota anche per la presenza della statua della Beata Ludovica Albertoni, di Gian Lorenzo Bernini (1675), tra le ultime e più preziose opere del grande scultore. La statua, scolpita in marmo di Carrara, eccezionale interpretazione della maturità berniniana, è collocata su uno spettacolare drappo in diaspro di Sicilia al di sopra dell’altare.

In un’altra cappella si trova il sepolcro di Giorgio de Chirico, benefattore dei Frati Minori.

Norberto Rivera Carrera, arcivescovo metropolita di Città del Messico, è il Cardinale titolare di San Francesco a Ripa.

La chiesa è di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno.

San Francesco a Ripa è anche il titolo di un racconto di Stendhal, pubblicato per la prima volta nel 1853.

TRA FEDE E PIETA’
Le reliquie e i paramenti liturgici custoditi a San Francesco a Ripa
Il culto delle reliquie nacque inizialmente come memoria e venerazione delle tombe dei Martiri della Chiesa ma successivamente anche le ossa e gli oggetti di loro appartenenza divennero fonte di venerazione.

Ciò che proviene dal corpo di un Santo mette in relazione diretta con lui e con la sua esperienza di Dio; la fede del credente, in tal modo, si fa “una” con la vita del Santo.

Il senso religioso del popolo cristiano, in ogni tempo ha trovato la sua esperienza nelle varie forme di pietà che circondano la vita sacramentale della Chiesa, quali la venerazione delle reliquie, le visite ai santuari, le processioni, le medaglie, i paramenti, le suppellettili.

I manufatti, in particolare, non sono solo oggetti materiali ma beni “vivi”, creati da una comunità vivente in un proprio tempo e un proprio spazio, spesso rappresentativi di una vera teologia per immagini. Ciascun oggetto sacro deve essere ricondotto ad un contesto in cui la liturgia stabilisce un rapporto tra atti simbolici e materiali.

L’uso degli oggetti liturgici in particolari circostanze rientrava pertanto in un codice semantico che era immediatamente comprensibile dalla popolazione nei suoi valori di ricorrenza e gerarchia.

Le reliquie (accompagnate dalle relative autentiche), conservate nella Chiesa di San Francesco a Ripa, sono suddivisibili in diverse categorie a seconda della tipologia: ex ossibus-dalle ossa, ex lignum Crucis D.N.J.C.-dal legno della Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, ex indumentis-dai vestiti.

Tutte le reliquie sono dunque caratterizzate:
– dal punto di vista spirituale, da un comune senso di fede e devozione;
– dal punto di vista materiale, dalla polimatericità delle stesse.

Così come le reliquie sono espressione di fede e devozione, allo stesso modo lo sono gli antichi paramenti sacri, intessuti di immagini simboliche.

I paramenti liturgici non sono solo esemplificativi per la ricostruzione della complessa cultura figurativa delle epoche passate ma sono permeati da un complesso significato liturgico.

La ricchezza dei tessuti, la perizia nella loro esecuzione, la complessità dei ricami e l’attualità o meno del disegno, erano elementi complementari di un progetto articolato che richiedeva il concorso di più fattori interagenti fra loro, così da rendere immediatamente comprensibile l’esatta collocazione del rito nel ciclo liturgico corrispondente. La riflessione e la devozione hanno spesso arricchito di letture simboliche sacralizzate ogni singolo pezzo dei paramenti liturgici.

Reliquie e paramenti, oggetti di natura differente, che esprimono un messaggio comune: come la venerazione della reliquia pone in relazione diretta con l’esperienza di Dio vissuta dal Santo, allo stesso modo le immagini e i simboli ricamati nei paramenti, cercano di rendere sensibile e di trasmettere il racconto di un mondo immateriale.

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Acqua come lacrime d’amore

E’ stata presentata ieri presso la sede della Repubblica di Turchia in Italia la mostra ”Acqua come lacrime d’amore” un’installazione nel piu’ antico hamam di Istanbul di Angelo Bucarelli, promossa dal 15 settembre al 13 ottobre dal locale Istituto Italiano di Cultura, alla presenza dell’ambasciatore Hakki Akil. Evento in parallelo alla XIII Biennale d’arte di Istanbul, sponsorizzato da Astaldi e da Eni, ha un titolo che si ispira a un verso di Tursun Bey, poeta ottomano colpito dalla ricchezza d’acque della citta’, dopo la sua conquista nel 1453.
L’opera di Bucarelli, a cura di Laura Barreca, e’ stata creata apposta per il Kucuk Mustafa Pasa Hamam complesso del XV secolo, che ha smesso di funzionare nel 1993 e oggi in via di restauro. L’hamam ha una cupola alta 18 metri e si trova a Cibali nella zona di Fatih, la parte piu’ antica della citta’, vicino all’ex chiesa bizantina di S. Teodosia, poi trasformata in moschea, detta ‘delle rose’.
Il progetto e’ l’appuntamento ”piu’ importante di Orizzonti Italiani, programma culturale 2013” per la citta’ di Istanbul, come sottolinea il nostro ambasciatore in Turchia Gianpaolo Scarante.
L’ambasciatore Hakki Akil dopo aver parlato del’importanza dello scambio culturale nelle relazioni tra paesi, ha concluso il suo intervento parlando dei disordini che in questi giorni scuotono istanbul, affermando che si tratta di eventi circoscritti, amplificati dalla stampa occidentale.
Roma, 18 giugno 2013

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Mostra “VISIONI INDUSTRIALI” realizzata dalla Fondazione Ansaldo nella sede di Villa Cattaneo dell’Olmo L’arte della fotografia per interpretare la cultura d’impresa e leggere la civiltà industriale contemporanea.

 

Genova, 31 maggio 2013 – Attraverso lo sguardo attento di uno dei più rappresentativi fotografi italiani di oggi, il mondo dell’industria rivela tutta la sua dirompente forza creativa e la sua energia vitale. L’abilità di andare oltre le apparenze per stupire il pubblico e valorizzare l’identità più autentica delle aziende contraddistingue, da sempre, l’arte di Edoardo Montaina e lo colloca tra i maggiori esponenti di fotografia d’arte e industriale nel panorama internazionale.

Il corpo delle opere protagoniste della mostra Visioni industriali, ospitata dal 4 al 28 giugno 2013 a Genova presso la Fondazione Ansaldo (Villa Cattaneo dell’Olmo) è interpretazione originale e sensibile di una cultura d’impresa votata all’eccellenza per know-how, processi e tecnologie: dal settore dell’elettronica a quello energetico, dai sistemi integrati al terziario, dalla cantieristica navale all’aeronautica, fino alle soluzioni più innovative di trasporto pubblico, difesa e sicurezza.

Ciò che si immagina freddo e meccanico cattura invece con prepotenza lo sguardo del visitatore, nell’incanto estetico di un’immagine che diventa pura emozione. L’allestimento delle opere è una sequenza visiva in crescendo che valorizza la scoperta di geometrie nascoste e simmetrie inaspettate, tra colori pieni e giochi di luce, tra campi lunghissimi e astrazioni di grande effetto. Il percorso espositivo della mostra si conclude con l’installazione multimediale The delicate hints of our life, sintesi perfetta di una visione d’autore tra parola, musica e immagine.

Come in tutte le cose, nella fotografia esistono persone che sanno vedere e altre che non sanno neppure guardare. Edoardo Montaina, sa cogliere un particolare e portarlo fuori dal contesto e dal tempo, ricreando una visione del tutto nuova della realtà, fuori da ogni retorica.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, martedì 4 giugno 2013 alle ore 17.00, si svolgerà alla Fondazione Ansaldo l’incontro “Visione industriale attraverso la fotografia” con la partecipazione di:
– Marco Benedetto, Direttore Blitzquotidiano
– Valerio Castronovo, Presidente Centro Studi Impresa
– Luigi Giraldi, Presidente Fondazione Ansaldo
– Alessandro Pansa, Amministratore Delegato Finmeccanica
– Edoardo Montaina, fotografo

VISIONI INDUSTRIALI, mostra fotografica di Edoardo Montaina
Fondazione Ansaldo, dal 5 al 28 giugno 2013
Villa Cattaneo dell’Olmo, Corso Perrone 118 – Genova
Ingresso gratuito, solo su prenotazione. (Infoline: 010-8594130)

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Edoardo Montaina. The delicate hints of our life

MAXXI B.A.S.E. – Via Guido Reni 4A
Roma, 1 marzo 2013 – ore 18:30

Venerdì 1 marzo alle 18.30 presso il MAXXI B.A.S.E. Angelo Bucarelli e Massimo Di Forti presentano il lavoro fotografico di Edoardo Montaina “The delicate hints of our life”, edito da Fontegrafica Milano, un libro ricco di immagini, prese in tempi e contesti diversi, studiato e realizzato negli ultimi due anni.
Il catalogo-libro è uno studio sensibile ai segni sottili che l’homo faber contemporaneo lascia sul terreno delle proprie creazioni: firme nascoste di presenze vitali, altrimenti destinate all’oblio e all’anonimato. Tracce silenziose di un’umanità costantemente all’opera per costruire, con sacrificio e dedizione, il proprio domani.
Edoardo Montaina in ogni scatto sa cogliere un particolare e portarlo fuori dal contesto e dal tempo, ricreando una visione nuova della realtà. La sua ricerca intorno alla presenza umana non ha nulla a che vedere con i ritratti, va nella direzione opposta, è qualcosa di completamente diverso: i piedi dei pescatori sulla nave, o le ombre degli operai sul sito in costruzione non sono studiate o prestabilite, nessuno è in posa e non vi è nulla di studiato.
Arte della fotografia o fotografia d’arte? La differenza non c’è, come dimostra il progetto editoriale “The delicate hints of our life – Le tracce delicate della nostra vita”, che raccoglie le opere protagoniste dell’omonima mostra tenutasi presso la Lourdes Sosa Galeria di Città del Messico, spazio espositivo tra i più cosmopoliti d’oltreoceano. Produzione che conferma l’originalità della visione artistica di un autore le cui opere continuano a parlare allo spettatore: ogni fotografia di Montaina infatti narra una storia. Una storia emozionante in cui le notizie sono soltanto suggerite, sussurrate. Chi guarda deve immaginare, perché l’opera continua oltre l’occhio dell’artista.
La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione delle opere fotografiche. Musiche di J.S. Bach, Johann Pachelbell, Etta James.

Ufficio stampa: Euro Forum

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URBAN MEMORIES. NY 1942-2012

Foto della collezione di Stefano e Silvia Lucchini,
foto di Angelo Bucarelli e opere di Jonathan Guaitamacchi
a cura di Lorenzo Canova

BIBLIOTECA ANGELICA-GALLERIA
Roma, 8 febbraio – 23 febbraio 2013

 

New York, esempio per eccellenza di come le metropoli del mondo viaggino alla velocità della luce e le memorie del passato, pur avendo matrici differenti, nelle realtà del contemporaneo si confondano in denominatori comuni.

La mostra Urban Memories. NY 1942-2012 è ospitata presso la Galleria della Biblioteca Angelica dall’8 al 23 febbraio. Tre artisti, tre tecniche e tre cicli di opere che danno vita ad un meccanismo articolato fatto di tre temporalità distinte, paradossalmente differenti e sincroniche, di spazi convergenti e distanti, dei tanti metodi possibili per scoprire la forma segreta di una città multipla e complessa, del tracciato nascosto ed enigmatico di una metropoli che lega il passato e il presente nel suo caleidoscopio dinamico di immagini, di oggetti e di vita proteso vorticosamente verso il futuro. In mostra 58 lavori: 40 foto storiche dei collezionisti Stefano e Silvia Lucchini, 8 foto di Angelo Bucarelli e 8 opere di Jonathan Guaitamacchi.

Urban Memories. NY 1942-2012, con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, è organizzata dalla Galleria Russo in collaborazione con Euro Forum Comunicazione; il catalogo è di Palombi Editori.

Tutto nasce da un album di foto in bianco e nero, targate anni ’40, di un artista di cui non si conoscerà mai il nome, scoperte e poi raccolte nella collezione di Stefano e Silvia Lucchini che riassumono il fascino eterno di New York, dall’estremo sud di Manhattan fino al nord, oltre Central Park. Dopo settant’anni due artisti ripercorrono le tracce di quegli antichi originali: Angelo Bucarelli, eseguendo gli stessi scatti del ‘42 con meticolosa precisione, indaga sul tempo e la sua accelerazione, il tempo meteorologico che fa la sua rivoluzione in soli 8 giorni, il tempo della vita che serra gli esseri umani in una corsa costante popolata di edifici che cambiano, automobili che sfrecciano e scatti fotografici rapidi da turista compulsivo. Jonathan Guaitamacchi, che da anni lavora sull’iconografia del paesaggio urbano, riprende uno spunto fotografico e lo declina in pittura, le sue annotazioni contornano le immagini principali come pensieri che lottano per dare forma ad una riflessione definitiva.

Il curatore della mostra Lorenzo Canova esamina il dialogo sul tempo dei tre artisti:
“Il primo tempo è quello dell’artista senza nome delle foto della collezione di Stefano e Silvia Lucchini […] che racconta una realtà luminosa fatta di immagini cristalline e monocrome, una città monumentale e quasi vuota, le presenze umane che sembrano rarefatte per un abitante del XXI secolo, sovrastate dalle presenze architettoniche, dalla luce che le fa risaltare in contrasto con le grandi ombre che le attraversano nella loro sintesi monumentale e solenne.
Nei lavori di Bucarelli tutto appare meno nitido e più fluido, in un contesto che sfugge a una definizione univoca e dove le ombre sembrano essersi perse per dare spazio a una luminosità intensa e di grande impatto cromatico che però ha perso il nitore plastico degli

anni quaranta […] lanciato nella velocità elettronica del mondo e della metropoli di oggi,
dove gli stessi abitanti sembrano far parte di una sequenza accelerata di bit e di elettroni che unisce le auto, le persone, le costruzioni e gli schermi di Times Square.
Il tempo di Guaitamacchi diventa un tempo delle cose, dei viali, dei grattacieli e dei ponti, dove i grigi e i neri mostrano la forza titanica dello sforzo che li ha costruiti dimenticando nello stesso momento però i loro autori, quegli uomini che sono assenti da queste immagini sintetiche e robuste, dove l’oscurità delle ombre ritorna a marcare i bagliori di una luce irreale molto distante da quella più antica degli originali, anche se basata su un simile impianto cromatico fatto di bianchi e di neri”.

Alle 18.00 del 7 febbraio si svolge nel Salone della Biblioteca Angelica un incontro di approfondimento sulla mostra, sui mutamenti urbani e sui cambiamenti sociali della città di New York dal 1942 ad oggi.
Intervengono:
– On. Furio Colombo, editorialista e scrittore
– Nicholas J. Giacobbe, addetto culturale Ambasciata degli Stati Uniti d’America
– Arch. Franco Purini, docente presso l’Università La Sapienza di Roma
– Prof. Lorenzo Canova, storico e critico d’arte Università del Molise

Info:
Urban Memories. NY 1942-2012
Biblioteca Angelica-Galleria Roma, Via di Sant’Agostino 11 – Tel 06.6840801
Apertura al pubblico 8/ 23 febbraio 2013 Ingresso libero
Lunedì-Sabato orari 10.30/18.30 Domenica chiuso
Catalogo € 10,00

Ufficio stampa: Euro Forum Comunicazione
Maria Luisa Migliardi 06.8074876 – Carla Cirimbilla 338.6134439 – email: [email protected]

Angelo Bucarelli
E’ entrato nel mondo artistico romano degli inizi degli anni Settanta, dividendosi tra pittura, scultura, fotografia e cinema. Nel 1978 ha avuto la sua prima personale a Roma alla Galleria Pan di Carola Barbato. In seguito, ha sperimentato altre forme di espressione artistica, come la grafica, realizzando numerose pubblicazioni, fra cataloghi d’arte e libri illustrati. L’opera Conditional/Unconditional è stata in mostra alla 53a Biennale di Venezia, al Collateral Event “Unconditional Love”, nel dicembre 2009 é stato invitato alla 4° Biennale di Arte di Baku in Azerbaijan, nel maggio 2010 ha esposto con una sua personale al Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado (Roma). Nel 2011 ha esposto per la Provincia di Trieste al Bunker del Castello di Duino Trieste, scontrosa grazia. La mostra è stata insignita della medaglia del Presidente della Repubblica Italiana e ha avuto molti riconoscimenti. Nel settembre 2013 in occasione della Biennale di Istanbul realizzerà per l’Istituto Italiano di Cultura in Istanbul una installazione site-specific. Vive a Roma dividendo la sua passione per la scultura con le attività di curatore di mostre, eventi e progetti internazionali di cultura e comunicazione.

Jonathan Guaitamacchi
Diplomato all’Accademia di Brera, vive tra Milano, Londra e Cape Town. Agli inizi collabora come disegnatore per alcuni studi di architettura. Si concentra sulla pittura nei primi anni ’90, realizzando paesaggi urbani in bianco e nero. Nel ‘97 dopo un periodo di lavoro negli impianti dismessi alla Bovisa di Milano, presenta la prima personale Le Macchine della Luce; vince anche il “Premio Suzzara”, ex equo. Conosciuto per le ampie visioni di città globali, paesaggi urbani e panoramiche vedute tra un luogo e un altro, dipinge paesaggi la cui dissolutezza proviene direttamente dalla memoria, dal ricordo che lega l’artista al territorio inglese. Lavora sullo spazio, si addentra nella terza dimensione, ed interpreta l’architettura come linguaggio, come ripetizione di un modo. È presente alla XIV Quadriennale di Roma, nel 2005 e nel 2010 è alla Biennale di Pechino. Tra le personali: Barbican Centre di Londra (2012); Contemporary Istanbul, Galleria Russo; The Mother City Transfert, Nirox Project/SMAC Gallery Johannesburg South Africa (2011), British Black, Galleria Biasutti e Galleria Russo (2010); Linguaggi del Mondo, 53a Biennale di Venezia, Palazzo Querini (2009); West Lake International Art Festival, Hangzhou, China; Qualcosa di personale-trasformazioni di un secolo breve, Palazzo della Borsa, Genova (2008); Acquisizione e Esposizione “Collezione Farnesina” MAE. E’ stato premiato come migliore artista 2012 in occasione della rassegna Settembre ad Arte.

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ContemporaneaMente al MAXXI – Dialogo su Enrico Mattei

al MAXXI giovedì 25 ottobre

ContemporaneaMente
un Maestro di cinema, FRANCESCO ROSI
uno scrittore, FURIO COLOMBO
un giornalista, ALDO CAZZULLO

Dialogo su ENRICO MATTEI

INGRESSO 4,00 € – libero per i possessori della card MyMAXXI
Auditorium del MAXXI ore 20 e 15
www.fondazionemaxxi.it

Roma 23 ottobre 2012. L’ottavo appuntamento al Maxxi con ContemporaneaMente celebra la figura del presidente dell’Eni Enrico Mattei, nel cinquantesimo anniversario della sua morte avvenuta il 27 ottobre del 1962. Figura centrale nella storia Italiana, Mattei ha introdotto nel dopoguerra un nuovo concetto di contemporaneità.
A parlarne sarà Il regista Francersco Rosi, maestro del cinema inchiesta, attento osservatore dei fenomeni politico- sociali del paese. Rosi, che quest’anno ha ricevuto il prestigioso Leone d’oro alla carriera al festival del cinema di Venezia, è autore del film “Il caso Mattei” recentemente restaurato dalla cineteca di Bologna. Con lui al Maxxi anche Furio Colombo, giornalista e scrittore che nel film di Rosi ha recitato il ruolo di un giovane assistente di Mattei.
Entrambi, Francesco Rosi e Furio Colombo, converseranno con il giornalista Aldo Cazzullo scrittore ed editorialista del Corriere della sera reduce dall’uscita del suo ultimo libro “L’Italia s’è ridesta. Viaggio nel Paese che resiste e rinasce”. Interverrà all’incontro anche Mario Pirani, editorialista e vice direttore di Repubblica.
Il dialogo prenderà spunto da alcune scene del film di Rosi che verranno riproposte al pubblico del Maxxi. Tra queste la sequenza in cui Gian Maria Volonté nei panni di Mattei pronuncia il celebre discorso del “Gattino”, quando il Presidente dell’Eni paragonò l’Italia a un gatto che, accecato dalla fame, si getta sulla ciotola dei cani finendo con le ossa rotte. Una metafora rimasta storica ed emblematica della figura di Mattei. Un uomo capace di trasformare ogni azione in una visione, creando sviluppo e benessere attraverso l’ingegno.

Francesco Rosi maestro del cinema italiano del dopoguerra. La sua opera ha influenzato generazioni di cineasti per il metodo, lo stile, il rigore morale e la capacità di fare spettacolo su temi sociali di stringente attualità. Rispetto al Neorealismo, il cinema di Rosi rappresenta un ulteriore passo avanti, per la precisa volontà di mescolare gli eventi, persone ed ambienti reali con quella che Fellini definì «la grande lezione artigianale del buon cinema americano». Tra i grandi meriti riconosciuti a Francesco Rosi quello di aver sempre preferito alla semplificazione ideologia, il durissimo lavoro di ricerca e documentazione. Tra i suoi film più celebri Salvatore Giuliano, La sfida, Le mani sulla città, Il caso Mattei, Lucky Luciano.

Furio Colombo, profondo conoscitore della cultura americana con un particolare interesse per il rapporto tra realtà e mezzi di comunicazione, ha diviso la sua vita fra Italia e Stati Uniti dove è stato corrispondente de La Stampa e di La Repubblica. Ha scritto per il New York Times e la New York Review of Books. E’ stato presidente della Fiat USA, professore di giornalismo alla Columbia University, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Direttore storico de L’Unità. È stato senatore e in questa legislatura è deputato del Partito Democratico. Autore di numerosi saggi e romanzi, è attualmente editorialista de il Fatto Quotidiano di cui cura anche la rubrica quotidiana “A domanda rispondo”.

Aldo Cazzullo: tra i più noti giornalisti contemporanei, dopo 15 anni alla Stampa di Torino si trasferisce nel 2003 al Corriere della Sera dove si impone all’attenzione del pubblico diventando una delle firme più lette e influenti. Segue i maggiori eventi nazionali e internazionali, dalle reazioni del mondo arabo all’11 settembre alle elezioni di, Obama, a quelle più recente di Francois Hollande. Grande amante del calcio la sua firma si nota nei commenti di tutte le più importanti gare calcistiche. Ha pubblicato quattordici saggi e un romanzo. Il suo ultimo lavoro “L’Italia s’è ridesta. Viaggio nel Paese che resiste e rinasce”, edito da Mondadori è appena uscito nelle librerie.

ContemporaneaMente è un progetto del MAXXI, realizzato in partnership con Euro Forum Comunicazione, con il sostegno del main partner Eni, e nato da un’idea di Alessandra Mattirolo e M. Luisa Migliardi.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:
22 novembre 2012 ore 20.15 | Emma Dante intervistato da Paolo Petroni
27 novembre 2012 alle ore 20.15 | Giancarlo De Cataldo, intervistato da Marino Sinibaldi

Un ringraziamento particolare agli sponsor Poste Italiane e Gruppo Unipol, ai Media partner Gruppo AdnKronos e Corriere della Sera e per il supporto tecnico ad After.

Ufficio stampa MAXXI +39 06 3225178, [email protected]
Ufficio stampa Euro Forum +39 06 8074876 [email protected]

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1° Congresso Nazionale Straordinario UNCI

1° Congresso Nazionale Straordinario UNCI
Giovedi 26 e Venerdì 27 luglio 2012
Aula dei Gruppi Parlamentari – Camera dei Deputati
Via di Campo Marzio 78 – Roma

COMUNICATO STAMPA

Si svolgerà a Roma, il 26 e 27 luglio, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, il 1° Congresso Nazionale Straordinario dell’UNCI (Unione Nazionale Cooperative Italiane), Associazione che rappresenta circa il 20% del movimento cooperativo organizzato italiano, con imprese cooperative distribuite nelle diverse Regioni e operanti in tutti i settori produttivi del Paese.

Al centro dei lavori congressuali la ratifica delle modifiche statutarie richieste dal Ministero dello Sviluppo Economico e il rinnovo degli organi sociali in via anticipata.

Nel pomeriggio di giovedì 26 luglio, alle ore 16.00, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari si svolgerà la Tavola Rotonda sul tema “Programma a medio termine della cooperazione UNCI, alla luce dell’attuale situazione economica, politica e finanziaria”, alla quale prenderanno parte, oltre al Presidente UNCI Paolo Galligioni, anche l’On. Raffaello Vignali, Relatore della Legge sullo “Statuto delle Imprese”, Marco Paolo Nigi, Segretario Generale CONFSAL e Stefano Righi, Capo Servizio Economia “Corriere della Sera”.

Tra le questioni che verranno affrontate dai relatori e dalle altre Autorità politiche ed associative presenti, un’approfondita analisi della situazione del mercato del lavoro alla luce dell’attuale quadro sociale ed economico del Paese, con particolare riguardo al mondo della cooperazione.

Come sottolineato dal presidente dell’UNCI Paolo Galligioni “il Congresso straordinario sarà l’occasione per avviare un nuovo percorso di vero rinnovamento in favore delle cooperative aderenti e dei loro soci, anche attraverso la ricostituzione su basi effettivamente democratiche degli organi associativi, connotati nella loro attuale composizione da insufficiente rappresentatività della base sociale”.

Roma 25 luglio 2012.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa
Tel. 06 39366729
Tel. 06 8074876
Cell. 335 6889810

UNCI – Unione Nazionale Cooperative Italiane
Sede Nazionale, Via San Sotero 32 – 00165 Roma
Tel. 06 39366729 – 06 39367290/291 – Fax 06 39375080 – [email protected] – www.unci.eu

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