Il comune alpino di Ceresole Reale è una Perla incastonata in fondo alle Valle Orco, tra i boschi e le praterie del Parco Nazionale Gran Paradiso. Qui tutto è alta montagna: dal caratteristico abitato che si affaccia sullo specchio verde-azzurro dell’omonimo lago alle circostanti e maestose montagne che svettano tra le conifere, fino alla celebre strada che tra tornanti e paesaggi da fiaba attraversa il regno delle marmotte per condurre ai 2700 metri del colle del Nivolet. Già riserva di caccia privata di re Vittorio Emanuele II, Ceresole Reale porta ancora le insegne di un turismo discreto fatto di lunghe passeggiate a un passo dal cielo e in silenziosa contemplazione della natura.
L’Amministrazione comunale di Ceresole Reale e l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso sono da sempre impegnati nella promozione di un turismo qualificato e rispettoso dei delicati ecosistemi alpini. Le politiche di regolamentazione del traffico motorizzato privato e il potenziamento del trasporto pubblico perseguite in questi anni sposano la filosofia della “mobilità dolce” dell’associazione internazionale Alpine Pearls, che riunisce 24 località turistiche dell’arco alpino europeo tra cui la stessa Ceresole Reale. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Ceresole, Andrea Basolo, e con il presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso, Italo Cerise.
Ceresole Reale: un paese da (ri)scoprire
Dott. Basolo, la stagione estiva è ormai partita. Quali sono le iniziative promosse dal Comune per l’estate?
Sul nostro portale turistico, che consiglio di consultare periodicamente, sono riportati gli eventi e le attività che è possibile praticare sul nostro territorio, oltre a tanti pratici consigli per il turista. La novità più importante di quest’anno è la possibilità di salire dal paese al Colle del Nivolet in navetta anche nei giorni feriali, dal lunedì al sabato. Il servizio partirà il 3 luglio. Grazie allo sforzo congiunto delle Amministrazioni comunali di Ceresole e Noasca, del Parco e di Turismo Torino e Provincia, le tre corse giornaliere saranno gratuite, così da invogliare ulteriormente i visitatori a visitare questi paesaggi unici, senza prendere l’automobile.
Il territorio di Ceresole è molto apprezzato dai camminatori.
Certo. Per questo motivo l’Amministrazione ha arricchito l’anello ciclopedonale che circonda il lago con 16 punti sosta attrezzati nei luoghi più suggestivi, e ne ha omologato il tracciato di 7 km presso la Federazione italiana di atletica leggera (FIDAL) apponendo le segnaletiche regolamentari. Anche quest’anno ospiteremo la Royal Ultra Sky Marathon, una competizione spettacolare di Ultra Trail valida per le qualificazioni mondiali, che in 52 km di percorso attraversa 7 passi toccando i 3000 metri di quota, con un dislivello complessivo di 4000 m. Le montagne di Ceresole sono attraversate da una fittissima rete di mulattiere e sentieri in gran parte realizzata per le battute di caccia del re d’Italia. Qui numerosi operatori accompagnano gli escursionisti alla scoperta degli angoli più suggestivi e incontaminati del nostro territorio.
Anche dighe e laghi artificiali rendono caratteristico il paesaggio di Ceresole.
A Ceresole Reale abbiamo tre grandi sbarramenti e una centrale di produzione. La storia degli impianti idroelettrici è strettamente legata a quella della strada del Nivolet, che collega il centro abitato ai bacini Serrù (2275 m) e Agnel (2300 m) prima di inerpicarsi verso il Colle. Contattando il nostro Ufficio turistico è possibile prenotare una visita guidata agli impianti IREN per piccoli gruppi.
A piedi tra le nuvole
Buongiorno dott. Cerise. Anche quest’anno riparte il progetto “A piedi tra le nuvole”. Di cosa si tratta?
Il pianoro del Nivolet, tra i comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche, è una delle località più incantevoli e facilmente raggiungibili del nostro Parco. È un’area umida di torbiere a 2700 m di quota che offre l’habitat a stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, volpi, uccelli migratori e stanziali, e a specie floristiche rare. Essendo anche una meta molto amata dai gitanti, prima che il Parco introducesse le attuali limitazioni al traffico si arrivarono a contare fino a 400 automobili posteggiate nel fine settimana! Nel 2003 si decise quindi di chiudere la strada al transito dei veicoli motorizzati privati nei giorni festivi, avviando contestualmente un articolato programma di riqualificazione dell’area con una fitta rassegna di eventi nei mesi di luglio e agosto. Nasceva così il progetto “A piedi tra le nuvole” dedicato a questo ambiente straordinario.
Come si fa a raggiungere il Colle nelle giornate di interdizione al traffico?
Per coloro che non vogliono o non possono salire a piedi o in bicicletta da Ceresole o dal versante valdostano, l’Ente Parco e la Città Metropolitana di Torino cofinanziano un servizio di bus navette che da Ivrea risalgono la valle sostando in tutti i centri intermedi, incluse le stazioni ferroviarie di Rivarolo e Pont Canavese. Il servizio copre la fascia oraria dalle 7 alle 19, con la possibilità di caricare anche la bicicletta su alcune corse speciali.
L’iniziativa sta riscuotendo successo?
Direi proprio di sì. L’anno scorso gli utenti del servizio sono stati circa 5000, ma il dato ancora più incoraggiante è che, di questi, il 40% visitava il Colle per la prima volta. Ciò significa che la mobilità sostenibile non fa solo bene alla montagna e agli escursionisti, ma svolge anche un ruolo di promozione turistica. Perciò anche noi crediamo nella filosofia della mobilità dolce promossa da Alpine Pearls. Durante le giornate car-free il Parco mette inoltre a disposizione le proprie guide naturalistiche affinché, già a bordo delle navette, i visitatori apprendano nozioni di educazione ambientale per rendere ancora più ricca la loro esperienza.
Ci saranno ulteriori sviluppi del progetto?
In collaborazione con le amministrazioni locali continueremo nel lavoro che abbiamo intrapreso. Un’ulteriore regolamentazione del traffico veicolare, per quanto già sperimentata con successo in altre aree alpine, dovrà essere necessariamente accompagnata da interventi infrastrutturali per non compromettere i flussi turistici e la fruibilità dell’area. La mobilità dolce non è soltanto divieto, ma è prima ancora promozione, educazione e riqualificazione.
(Ufficio Stampa Alpine Pearls Italia: OfficineKairos.it)