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giorgiaminozzi

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I migliori lavori part time per studenti

Al giorno d’oggi sempre più studenti scelgono, per mantenersi e rendersi autonomi, di dedicarsi ad un semplice lavoro part-time. Si tratta di una scelta difficile ma per molti ragazzi e ragazze e soprattutto per gli studenti universitari fuori sede si tratta di una vera e propria necessità. C’è chi, infatti, con questi piccoli lavoretti riesce a pagarsi l’affitto oppure i libri senza pesare economicamente sui propri genitori. Anche se spesso si pensa che la ricerca di una lavoro part-time possa essere molto complessa in realtà le opportunità di impiego sono svariate. Vediamo di seguito i lavori part time più diffusi e convenienti.

Promoter. Questa professione è ovviamente più indicata per le ragazze. Il lavoro consiste nell’accogliere i clienti nei punti vendita oppure in occasione di congressi e fiere. A dire il vero quello appena descritto è il lavoro delle hostess, le promoter, invece, si occupano nello specifico di promuovere servizi o prodotti nei punti vendita. Ma come trovare lavoro in questo campo? Semplice! Basta cercare su Google “promoter a Roma”.

Pr nei locali. Questa professione è perfetta per tutti coloro che hanno delle buone dote relazionali e hanno molti contatti e conoscenze. Meglio ancora se si è di bella presenza. Questo impiego si svolge solitamente di sera o di notte proprio per fare in modo di intercettare potenziali clienti

Consegne a domicilio. Questo lavoro è adatto solo a chi sa guidare il motorino oppure la moto. Si tratta di un lavoro part time perfetto, poiché è ben retribuito e richiede un impegno minimo.

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Come rendere più green l’ufficio

Il tema del risparmio energetico è sempre più popolare e se fino ad oggi le campagne di sensibilizzazione hanno insistito soprattutto sulle modalità di comportamento nel privato (a casa o nella scelta dell’automobile), oggi si comincia a sottolineare l’importanza del risparmio anche nei posti di lavoro. Le aziende, infatti, hanno le responsabilità maggiori nel disperdere o alterare le risorse ambientali, ecco perché il cambiamento passa anche attraverso la mentalità aziendale.


Ovviamente i capi d’imputazione più grandi vanno addossati alle aziende che producono scorie o che danneggiano seriamente l’ecosistema. Tuttavia, anche in un piccolo ufficio è possibile cambiare direzione e scegliere uno stile di lavoro più attento ai temi green e dell’ecosostenibilità.
Ecco perciò alcuni consigli per rendere più “verde” il vostro posto di lavoro.

  • Raccolta differenziata: la raccolta differenziata è un’abitudine che ormai molti di noi hanno a casa.E allora perché non adottarla anche in ufficio? Basta collocare nei punti giusti dei cestini per le varie tipologie di scarti prodotti in un ufficio: fogli, toner della stampante, bottigliette di plastica, confezioni di snack o altri alimenti, mozziconi di sigaretta, fazzoletti di carta. In fondo, bastano tre cestini: quello della carta, della plastica e vetro e quello per la raccolta indifferenziata. Se mangiate in ufficio, avrete bisogno anche del cestino dell’umido. Per invogliare i dipendenti o i colleghi a fare insieme a voi la raccolta differenziata, potete adottare diverse strategie. La prima è quella di eliminare i cestini accanto alle scrivanie, così da “costringere” i vostri collaboratori a non buttare tutto indistintamente nel primo posto che capita. Per instillare un’abitudine, inoltre, ci vogliono degli incentivi, quindi ad esempio un gioco a premi, una dimostrazione scherzosa della raccolta differenziata, una giornata dedicata interamente ai temi green…
  • Riduzione della carta e delle stampe: un’altra buona abitudine in ufficio è quella di ridurre le stampe. Ma in che modo? Cercando di stampare solo i documenti indispensabili, e usando il formato digitale in tutti i casi che lo consentano. Oggi sono molte le tecnologie che aiutano ad evitare lo spreco di carta, basti pensare ai fax virtuali dei centralini VOIP, ai sistemi di archiviazione digitale, all’invio di documenti tramite posta elettronica certificata. E se proprio non si può rinunciare alla carta stampata, preferire sempre quella prodotta senza inquinare. Esistono diverse certificazioni e basterà scegliere quella migliore in termini di qualità/prezzo.
  • Stop agli sprechi: quando non siamo noi a pagare la bolletta, tendiamo a sprecare. Ma a cosa serve tenere h24 le luci accese in un ufficio? Che senso ha accendere i condizionatori se la stagione non lo richiede? Cambiare mentalità in questo senso significa assumersi la responsabilità di ogni singolo spreco, senza delegare all’organizzazione aziendale solo perché tanto sarà lei a pagare la fattura! Insegniamo a tutti i colleghi e i collaboratori ad evitare sprechi: quando in una stanza non c’è nessuno, spegniamo le luci. Se non usiamo il PC, disattiviamo il monitor. Anche se è inverno, non occorre avere in ufficio una temperatura tropicale da maglietta a maniche corte! Se fuori fa caldo, non serve avere il gelo in ufficio! Il cambiamento parte anche da queste piccole cose!
  • Rendere la struttura più efficiente: infine, chiediamo all’amministrazione di rendere la struttura più efficiente dal punto di vista energetico con materiali pensati appositamente a questo scopo: doppi vetri, cappotto termico per l’edificio, pavimenti anti-dispersione del calore.
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La storia dell’ellittica e del tapis roulant

Tapis roulant ed ellittiche sono attrezzature per il fitness molto apprezzate dagli amanti dello sport. Entrambi gli attrezzi permettono un allenamento efficace ed intensivo anche se molto diverso. Nel caso del tapis roulant, infatti, l’allenamento è quello della corsa o della camminata veloce: il treadmill (nome inglese del tappeto) consente al corpo di afre esattamente lo stesso movimento della corsa restando sempre nello stesso punto. Sull’ellittica, invece, il movimento è quello di una pedalata di forma ellittica, anche se il piede compie ugualmente la classica rollata della corsa (dal tallone all’alluce).

Questi due attrezzi, oggi spessi messi l’uno affianco all’altro nelle palestre di tutto il mondo, hanno due storie molto diverse alle spalle.

La storia del tapis roulant

La storia del tapis roulant può essere suddivisa in due momenti: la storia del macchinario e quella dell’applicazione del meccanismo in ambito sportivo.
Le origini del macchinario risalgono all’antichità, quando fu inventato un meccanismo che permetteva di sfruttare la forza umana delle gambe per generare energia, sfruttata in ambito edile o agricolo.
Nel diciannovesimo secolo, però, il macchinario si trasformò in uno strumento di tortura. Un certo William Cubitt, dopo aver osservato l’indolenza dei detenuti delle prigioni inglesi, inventò un macchinario su cui i carcerati erano obbligati a camminare anche per otto ore al giorno! Questo, unito alle condizioni igienico-sanitarie e al pessimo regime alimentare, provocava l’indebolimento dei detenuti, che finivano spesso per ammalarsi o morire.
Tra l’800 e il 900, il sistema venne progressivamente abbandonato. Nel frattempo, però, un americano di nome Claude Lauraine Lagen depositava il brevetto del primo tapis roulant per allenarsi (1917).
Fu solo negli anni Sessanta, però, che il treadmill divenne l’attrezzo che noi tutti oggi conosciamo. Fu l’ingegnere americano William Staub ad avere la brillante intuizione e a produrre un dispositivo economico sul quale lui stesso potesse fare ogni giorno movimento. Il prototipo venne presto commercializzato, riscuotendo un immediato successo: era nato il nostro tapis roulant!

La storia dell’ellittica

L’ellittica non ha alle spalle una storia movimentata come quella del tapis roulant! La sua invenzione risale infatti al 1995, quando il noto marchio di attrezzature per il fitness Precor lanciò sul mercato un macchinario dotato di pedali su cui però le gambe facevano un movimento ellittico e non più circolare. L’altra grande innovazione era che il piede riusciva a fare una rollata intera, cioè dal tallone all’alluce!

Questo nuovo attrezzo consentiva un allenamento ad alta intensità ma a basso livello di fatica percepita. Inoltre, il macchinario aveva il pregio di non stressare in alcun modo le articolazioni del ginocchio e la schiena.

Ben presto anche altri marchi del fitness cominciarono a produrre ellittiche, aggiungendo via via nuovi dettagli ed optional. Oggi esistono in commercio bici ellittiche di ogni tipologia e con ogni tipo di accessorio, dal vano porta-borraccia al collegamento per il proprio iPod!

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I migliori telefoni VoIP: ecco i marchi più famosi

Avete deciso di passare al VoIP e vi state chiedendo quali telefoni VoIP scegliere per la vostra azienda o per casa vostra? Oggi la scelta è davvero molto ampia e permette di spaziare attraverso dei cataloghi che coprono ogni fascia di prezzo per rispondere a qualsiasi esigenza di budget. Perché la fonia VoIP conviene? In parte, anche grazie ai suoi dispositivi, che sono estremamente funzionali, innovativi e tecnologicamente avanzati. I telefoni VoIP (fissi o cordless) sono tutti caratterizzati da un’ampia gamma di servizi e funzionalità, senza per questo essere costosi come si potrebbe pensare.

Le caratteristiche e le funzionalità che contraddistinguono queste apparecchiature telefoniche sono:

  • ergonomia: tutti i dispositivi VoIP, indipendentemente dalla marca, sono creati per essere impiegati prevalentemente in ambito enterprise. Per questo, vengono progettati per offrire la massima facilità e il massimo comfort di utilizzo. Come molti altri strumenti di lavoro, verranno probabilmente impiegati per diverse ore consecutive, ed è anche questo il motivo per cui l’attenzione alle proprietà ergonomiche da parte delle aziende che producono i telefoni VoIP è così alta. Del resto, se la postazione di lavoro è comoda e dotata di tutto ciò che serve per portare avanti le proprie mansioni, la produttività tende ad aumentare!
  • funzionalità telefoniche avanzate: rispetto ai telefoni tradizionali, quelli VoIP hanno un numero molto elevato di funzionalità telefoniche, la cui presenza è facilitata dal funzionamento stesso della tecnologia over IP. Tra le funzionalità più comuni ci sono il trasferimento e l’inoltro di chiamata, il rifiuto automatico della chiamata, la risposta automatica con un messaggio pre-registrato, la segreteria telefonica, l’avviso di chiamata, la possibilità di sfruttare uno spazio notevole per salvare i propri contatti, condividendoli anche con il PC. Ricordiamo poi la presenza in molti di questi telefoni di minibrowser XML per la navigazione sul web o l’installazione di applicazioni e utilities di altro genere. I modelli di telefoni VoIP più sofisticati hanno poi una videocamera integrata per effettuare videochiamate utilizzando direttamente il display del telefono, sistemi di altoparlante che trasformano il telefono in un modello di telefono per conference call etc.
  • tastiere complete e moduli di espansione: alcuni modelli di telefono hanno anche tastiere molto sofisticate e complete, che possono accontentare anche esigenze specifiche, legate ad esempio alla necessità di gestire volumi importanti di chiamate o di semplificare le operazioni di gestione del telefono. Alcune tastiere, ad esempio, comprendono tasti di navigazione nel menù del dispositivo, soft keys liberamente configurabili, tasti da associare ai diversi interni telefonici collegati al centralino. Se i tasti presenti sul telefono non dovessero funzionare, alcuni modelli hanno anche delle tastiere aggiuntive che possono essere collegate “in cascata” semplicemente con il plug and play.
  • accessori di vario genere, come auricolari VoIP, vivavoce, altoparlanti, cuffie e microfono, cornette aggiuntive e alimentatori.

Naturalmente ogni modello è diverso dall’altro e la scelta dipende dal budget e dalle caratteristiche di cui si ha bisogno. I marchi di fonia VoIP più famosi e apprezzati al mondo sono Snom, Cisco, Yealink, Polyocom, Aaastra, Grandstream e Siemens Gigaset.

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Come migliorare la velocità di un sito WordPress

Se il vostro, sito in WordPress (che si tratti di un blog o di un e-commerce) è troppo lento e volete migliorarene le prestazioni e la velocità sappiate che gli accorgimenti da mettere in pratica sono molteplici.

Innanzitutto, però, dovrete analizzare le prestazioni del sito per capire quale sia la velocità; per tale scopo è sufficiente utilizzare Pingdom. Con questo tool è possibile, infatti, identificare quali sono le pagine che stanno determinando un ritardo nel caricamento.

Vediamo ora alcuni consigli utili per ottimizzare le prestazioni del sito.

Prima di tutto ricordatevi di utilizzare i plugin solo se sono realmente indispensabili. Una quantità elevata di plugin e widget esterni può aumentare la lentezza del sito.

Ricordatevi di eliminare i commenti spam, in maniera tale da evitare il sovraccarico del database.

Lo stesso discorso vale per i post in revisione; le copie vecchie di pagine o articoli, infatti, possono aumentare la velocità di caricamento.

Scegliere un hosting professionale. Nel caso di un piccolo blog con poche visite l’hosting condiviso può bastare ma nel caso le visite dovessero aumentare è preferibile optare per un server dedicato oppure per il server housing.

Utilizzate un buon tema. Dopo aver scelto l’hosting è importante individuare un tema professionale. In linea generale è preferibile optare per i temi che presentano un framework per tutta una serie di ragioni. I framework aumentano la velocità del sito, aumentano la sicurezza del sito e, in ottica seo, sono da preferire.

Infine ricordiamo di eliminare tutto ciò che possa sovraccaricare il database. Per gestire al meglio il database consigliamo il plugin wp. DB manager.

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Come ristrutturare casa

Da alcuni anni, oramai, è sempre più frequente la tendenza a ristrutturare degli immobili già esistenti anziché costruirne di nuovi. Spesso, infatti, chi già dispone di un immobile ad esempio di proprietà della famiglia oppure dei genitori, scegliere di avviare delle opere di ristrutturazione in modo tale da ottenere un prodotto di proprio gusto. Ma cosa serve nello specifico per avviare i lavori di ristrutturazione di un immobile?

Innanzitutto bisogna specificare che con il termine ristrutturazione non si fa riferimento a tutti quei lavori che prevedono un restyling dell’immobile. Esistono diverse tipologie di interventi: quelli più frequenti sono la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione. Con il termine di manutenzione straordinaria si fa riferimento a quelle modifiche che coinvolgono la sostituzione oppure il rinnovamento di parti anche strutturali degli edifici purché non vengano modificati i volumi delle superfici delle unità immobiliari e allo stesso tempo non vengano anche modificate le destinazioni d’uso. Con il termine di ristrutturazione si fa riferimento a interventi che trasformano gli immobili in maniera sistematica e totale.

Ma come affrontare al meglio una ristrutturazione? Senza dubbio avviare il restyling di una casa non è affatto semplice sopratutto a causa della burocrazia. I documenti da presentare, infatti, sono svariati; ad esempio nel caso di una manutenzione straordinaria servirà semplicemente la comunicazione di inizio attività (cia) mentre lavori più complessi e di tipo strutturale (come l’installazione di tendeparasole)servirà una segnalazione certificata detta Scia. Nel caso infine di interventi di impatto maggiore serve la tipica denuncia di Inizio attività ovvero la Dia.

 

 

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Telefoni VOIP: il funzionamento.

Si sente tanto parlare di Voip, il Voice over IP che sta innovando il mondo della telefonia consentendole di passare al digitale. Ma i telefoni VOIP come funzionano realmente?
Essi si connettono alla LAN (rete aziendale, Local Area Network) o al router (modem che istrada più computer connessi sulla linea internet domestica o aziendale), e si accendono come un normale telefono. La differenza con i telefoni tradizionali è che possono telefonare usando la rete internet, trasformando la voce analogica in segnale digitale, e trasmettendola via internet come se fossero dati di un’allegato email o una fotografia, ossia attraverso il protocollo internet (IP, da Internet Protocol). Non a caso il nome VOIP viene da “Voice Over Internet Protocol”, ossia voce che viaggia sul protocollo internet, ossia la pacchettizzazione di dati trasmessi da un computer A a un computer B.
La cosa interessante di questo tipo di telefonia è principalmente il fatto di poter usufruire di tariffe telefoniche importanti e economiche, che permettono di chiamare in tutto il mondo con il costo di una chiamata urbana, e di poter usare una telefonia che si integra a 360° con moltissimi servizi aziendali e componenti software.
Per quanto riguarda i migliori telefoni cordless e telefoni fissi, le quattro marche più prestigiose del mondo VOIP sono la SNOM, la Grandstream, i telefoni Cisco e i famosissimi cordless della Siemens. Per acquistare i migliori telefoni VoIP e conoscerne tutti i dettagli visitate lo store online di telefoni VoIP OpenPhone.

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Come scrivere un curriculum vitae vincente

Quando si cerca un lavoro è molto importante avere tutte le carte in regola per rendere un po’ più semplice la ricerca ed aumentare le probabilità di successo. Oggi, con la crisi economica che stiamo attraversando, è di fondamentale importanza non lasciare nulla al caso ed agire secondo una strategia coerente e solida. Uno dei pilastri di questa strategia è avere un curriculum vincente, che riesca a valorizzare il nostro profilo agli occhi dei recruiter o dei manager che dovranno effettuare le selezioni per le nuove assunzioni.

In questo post troverete alcuni suggerimenti per rendere migliore il vostro curriculum e per far sì che il vostro profilo emerga rispetto a quello di tutti gli altri!

  • prima regola: scrivete in italiano corretto. Può sembrare un suggerimento ovvio, ma non è affatto scontato perché errori di battitura e di ortografia sono all’ordine del giorno anche nei curricula. Cercate allora di rileggere il vostro cv con attenzione e se volete che il curriculum sia davvero impeccabile, fatelo correggere ad una persona fidata! Due occhi esterni possono notare anche errori che a voi sono sfuggiti;
  • seconda regola: formattate il curriculum, avendo cura di usare sempre lo stesso font e la stessa dimensione, di allineare i paragrafi giustificandoli, di usare un’interlinea che renda leggibile il testo;
  • terza regola: usate il formato Europass. Il formato Europass è un modello di curriculum riconosciuto in tutta la Comunità Europea, che da ad un cv un’aria professionale e “pulita”;
  • quarta regola: date il giusto valore alle vostre competenze e qualità. Se vi candidate per un posto in una società di revisione contabile, cercate di sottolineare nel cv il master in finanza frequentato. Se invece vi candidate per un lavoro nel sociale, date spazio al servizio civile. Insomma, a seconda della vostra esperienza, delle competenze e del posto per cui vi candidate, cercate di cambiare il cv mettendo in luce ora questo ora quell’aspetto del vostro profilo (sempre mantenendo la massima sincerità);
  • quinta regola: date al cv un’aria professionale, allegando una fototessera che vi ritrae in volto con un’espressione sorridente ma seria e ricordando di non includere come e-mail di contatto una mail con nickname infantili o imbarazzanti! Usate invece un’e-mail che contenga solo il vostro nome e cognome;
  • sesta regola: allegate sempre la lettera di presentazione. Un buon cv va sempre fatto precedere da una lettera di presentazione in cui riassumete per sommi capi i tratti salienti del vostro profilo lavorativo e dell’iter formativo, spiegando i motivi per cui all’azienda converrà prendervi in considerazione!
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Le maschere più belle della tradizione del carnevale italiano

Il carnevale è una festa divertente e festeggiata in molte parti del mondo. Mentre in passato aveva una connotazione religiosa (si festeggiava il carnevale subito prima del digiuno di Quaresima) e politica (il carnevale era occasione per il popolo di sovvertire l’ordine e sbeffeggiare le autorità), oggi è soprattutto un’occasione per mascherarsi e darsi ai festeggiamenti più sfrenati. Eppure, l’eredità della tradizione del carnevale è ancora ben visibile in molti aspetti del carnevale moderno. Pensiamo ad esempio ai carri allegorici di Viareggio: non sono tutti carri che prendono in giro il potere e le istituzioni? E anche i normali festeggiamenti in qualsiasi città famosa per il carnevale non somigliano ad una “festa dei folli” in cui chiunque può vestire i panni di chiunque altro? E in fondo è proprio questo il senso dei costumi di carnevale, che offrono la divertente opportunità di trasformarsi in un personaggio famoso o del mondo della fantasia!

A proposito di maschere, oggi ce ne sono in circolazione centinaia (cowboy, supereroe, personaggio horror…) ma la realtà è che le maschere tradizionali restano quelle più belle ed affascinanti. Forse non tutti sanno che l’origine di molte maschere si fa addirittura risalire all’epoca della Roma antica, e in particolare al teatro comico in lingua latina. Altri personaggi nascono invece proprio durante i primi festeggiamenti carnevaleschi grazie alle buffe rappresentazioni teatrali che venivano allestite in giro per le città. Da queste rappresentazioni nacque e si sviluppò la commedia dell’arte, che fu la prima forma di teatro moderno italiano. Le maschere erano personaggi che gli attori interpretavano improvvisando sulla base di un canovaccio, cioè di una trama assai scarna e ridotta all’essenziale. Poiché la commedia dell’arte si basava completamente sull’improvvisazione e non prevedeva un copione scritto, i personaggi dovevano almeno avere un carattere ben definito da cui gli attori potessero partire per recitare.

Oggi queste maschere non vengono più portate a teatro, ma sono ancora tutte presenti nel teatro dei burattini. Si sono inoltre trasformate in costumi tipici e tradizionali: citiamo solo Arlecchino, Colombina, Pulcinella, Rugantino e Balanzone, ma si potrebbe continuare a lungo a fare nomi: Pierrot, Pantalone, Meneghino, Peppe Nappa…

Arlecchino si riconosce per l’abito di mille colori, la maschera nera sul viso ed il bastone. Questo personaggio lombardo rappresenta un servo povero ma astuto, che ha poca voglia di lavorare e furbizia in abbondanza per trovare il modo di non farlo. Il suo costume colorato ha una storia: a causa della sua povertà, racimola delle toppe di scarto di altri vestiti e se ne fa cucire uno da sua madre.

Pulcinella è una maschera che deriva dallo Zanni, un personaggio che intratteneva il popolo con canti e balli e che vediamo raffigurato anche in molti quadri di epoca moderna. Il personaggio di Pulcinella è napoletano, non ha un ceto sociale preciso e può rappresentare ricchi e poveri, servi e padroni. Il carattere è flemmatico ma molto intelligente. L’abito è bianco e ampio, sul viso ha una maschera nera dal naso adunco e in testa un candido un copricapo morbido.

Colombina è la serva furba, pettegola e intelligente della figlia di Pantalone (maschera veneta). Ha un abito grazioso e delle scarpe con il fiocco. Unica donna in un mondo di maschere maschili, sa difendersi con coraggio se qualcuno prova a prenderla in giro.

Rugantino è una maschera romana: rappresenta il carattere trasteverino, rissoso, impertinente, insubordinato ma generoso. Ha pantaloni al ginocchio, una fascia in vita in cui nasconde un pugnale, una blusa ampia e un cappello.

Balanzone è un dottore bolognese saccente e presuntuoso, che se ne va in giro con un ampio mantello ed un libro. Crede di poter risolvere tutto con la sua saggezza, ma non si rende conto di essere preso in giro dai personaggi del popolo.

Quelle che abbiamo appena descritto sono solo le maschere del carnevale più famose. Come abbiamo già detto, ce ne sarebbero ancora decine, a testimonianza di una tradizione lunga e solida legata alla commedia dell’arte nostrana ed al carnevale!

 

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Distinguere l’oro vero da quello falso

Spesso capita di trovare nei nostri cassetti oppure di comprare gioielli in oro e in argento. Ma come fare per capire se l’oro in questione è falso oppure autentico? Spesso capita, infatti, che le persone acquistino un gioiello credendo di aver fatto un affare per poi scoprire di essere stati raggirati e quindi di aver investito soldi in un gioiello falso ma che somigliava a oro. Vediamo di seguito alcuni suggerimenti utili per capire se l’oro acquistato è autentico. Innanzitutto è importante verificare la caratura dell’oro tenendo conto della seguente classificazione:

  • Oro 9 e 10KT: si tratta dell’oro presente nelle capsule dentali;
  • Oro 14KT: oro rosso utilizzato specialmente nei gioielli più antichi;
  • Oro 18KT: si tratta del più comune oro che troviamo anche nei nostri gioielli;
  • Oro 20 e 22KT: è l’oro utilizzato per le monete e raramente in qualche gioiello;
  • Oro 24KT: si tratta di oro puro utilizzato per i lingotti.

Oltre questa classificazione esistono poi i titoli. Il titolo è in pratica il numero che viene inciso sul gioiello ed è solitamente circondato da un rombo ed indica appunto la caratura.

Se manca il titolo allora probabilmente ci troviamo di fronte ad oro falso. Naturalmente oltre al titolo sull’oro dovrebbe sempre esserci il marchio di fabbrica. Se manca anche questo quasi sicuramente l’oro è falso.

Un ultimo controllo che si può fare è una verifica con l’acido nitrico. Questo, infatti dovrebbe avere effetti corrosivi su tutti i metalli ma non sull’oro. Se però anche con questo controllo non siete certi dell’autenticità dell’oro allora non vi rimane che recarvi da un compro oro. Nella zona di Roma segnaliamo un compro oro molto professionale ed affidabile: Oro24 (nel quartiere nomentano).

 

 

 

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Come prepararsi per l’esame di maturità

Gli esami di stato rappresentano senza dubbio il momento più importante di tutto il percorso di studi di uno studente. Non tutti gli studenti riescono a superare questo ostacolo; molti infatti vengono bocciati e decidono di iscriversi presso una scuola di recupero degli anni scolastici. Prepararsi agli esami significa dedicare molto impegno allo studio, amarsi di molta volontà, ma anche sapersi organizzare al meglio dal punto di vista delle tempistiche. Vediamo di seguito come organizzare in modo ottimale una sessione di studio. Innanzitutto è fondamentale creare una vera e propria tabella di marcia e tentare di rispettarla il più possibile. É essenziale quindi stilare un programma giornaliero che preveda momenti di studio ma anche di svago. In particolare è preferibile suddividere le giornate prestando attenzione e alle ore mattutine; in queste ore infatti è preferibile dedicarsi alle materie più complesse o che richiedono maggiore impegno mentre nel pomeriggio ci si può dedicare alle esercitazioni. Ma

Un altro modo per studiare in modo efficace consiste nel cominciare a ripassare prima le materie nelle quali si hanno più problemi e poi passare invece a quelle di cui si hanno conoscenze più solide. Inoltre per facilitare lo studio appunti e schemi possono essere di grande aiuto mentre sicuramente bisogna evitare i “bigini” nonché gli appunti presi dagli amici in quanto si corre il rischio che non siano corretti.

Sicuramente bisognerà evitare ogni tipo di distrazione quindi no assoluto alla radio o alla tv. É preferibile, invece, per rilassarsi, prevedere delle piccole pause di 5 minuti nelle quali controllare Facebook, il cellulare o magari sentire qualche amico a telefono. Infine ricordiamo che studiare con i compagni può essere un’ottima idea in quanto il confronto può essere molto utile per prepararsi alle prove, soprattutto quelle orali.

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L’uso del colore nell’arredamento

Quando ci si ammala e si è costretti al ricovero in ospedale, l’ultima cosa a cui si pensa è l’elemento estetico, eppure la qualità dei locali del ricovero influisce moltissimo sul processo di guarigione. Essere ricoverati in un reparto pensato mettendo al centro il paziente e le sue esigenze significa migliorarne l’umore e – quindi – aumentare le probabilità di guarigione. Un reparto è umanizzato quando è confortevole ma soprattutto ergonomico, e l’ergonomia si ottiene sia con elementi tridimensionali come maniglie, finestre, porte, letti accessibili e strutture prive di barriere architettoniche, sia quando è in grado di infondere benessere e serenità.

Uno strumento per migliorare l’ergonomia e umanizzare un ambiente ospedaliero è senza dubbio il colore: siamo abituati ad ospedali dipinti di bianco o beige, ma questi colori omogenei e neutri hanno diversi aspetti negativi: acutizzano il senso di reclusione e spaesamento creando la percezione di un luogo impersonale e vuoto; rendono più difficile l’orientamento di pazienti, personale e parenti in visita; non fanno che far sentire ogni paziente un malato con il desiderio di scappare via, amplificando le sue sensazioni negative. E non dimentichiamo che anche il personale medico e sanitario ha bisogno di svolgere il suo lavoro in un ambiente confortevole, affinché possa operare serenamente con ripercussioni positive su di sé e sui pazienti.

Con l’uso del colore, invece, si può creare un ambiente a misura d’uomo, più vivibile e stimolante, senza dimenticare che alcuni colori hanno un preciso effetto terapeutico. Usare colori di vernici in tonalità calde, ad esempio, restituisce energie preziose: ecco allora che l’arancione, il rosso ed il giallo possono intervenire per ripristinare vitalità ed entusiasmo anche mentre si è in degenza. I colori freddi, invece, trasmettono serenità e calma: viola, lilla, indaco, blu e turchese aiutano a rilassarsi. Il verde, purché non sia il verde acqua ormai associato agli ospedali, è il colore della natura ed ha effetti profondi e benefici sul corpo e sulla psiche.
I colori devono essere accostati per creare la giusta combinazione di effetti benefici, ma anche per consentire ai pazienti e agli ospiti di orientarsi trovando punti di riferimento lungo i corridoi e nelle stanze, superando lo straniante senso di disorientamento che si prova negli ospedali-labirinto.

Infine, un ospedale arredato secondo questi criteri dovrebbe evitare luci accecanti e pavimenti troppo chiari o brillanti: questi accentuano infatti il pallore dei malati e creano fastidiosi riverberi che peggiorano la deambulazione.

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Comprare on-line: cosa occorre sapere

L’e-commerce in Italia è in crescita e sono sempre di più i clienti che scelgono di acquistare online, sicuri così di poter ottenere risparmi notevoli. I vantaggi dello shopping online sono infatti prezzi più bassi della media, disponibilità immediata di migliaia di articoli, comodità derivante dal fatto di poter acquistare da casa e soprattutto di ricevere gli articoli direttamente all’indirizzo indicato dopo pochi giorni.

Prima di acquistare online, però, si devono conoscere alcuni aspetti del commercio elettronico, così da non pentirsi in seguito dei soldi spesi. Partiamo dai sistemi di pagamento: un tempo, l’incubo di venire frodati tramite il numero della propria carta di credito inibiva in grande misura gli acquisti online. A ben vedere, ancora oggi gli italiani sono tra i clienti più guardinghi e restii nei confronti dell’e-commerce: nonostante gran parte di loro abbia imparato a cercare informazioni sui prodotti online, sono in pochi a finalizzare l’acquisto sul web. Comunque qualcosa sta cambiando, visto che il numero di clienti sul web è in crescita.

Uno dei sistemi di pagamento sicuri attualmente disponibile sulla maggior parte dei siti che vendono online è Paypal. Paypal fa da intermediario sicuro per i pagamenti e per utilizzarlo è sufficiente registrare un account e collegare la propria carta. Se si vuole usare una tantum, si può anche non registrare la carta in via definitiva, ma inserendo ogni volta che si usa Paypal i propri dati e codici nel form di pagamento.

Esistono anche altri sistemi di pagamento sicuro: le grandi banche, ad esempio, hanno creato degli strumenti di verifica che scattano sui siti che aderiscono al sistema quando si paga con la propria carta. La verifica consiste nell’inserimento di una o più password sicure.

Una buona alternativa alla carta di credito è la carta di credito prepagata, la cui sicurezza aggiuntiva è rappresentata dal fatto di poter stabilire l’importo da caricare al suo interno. Per stare sicuri, perciò, si può caricare di volta in volta solo la cifra che serve per l’acquisto, e anche in caso di clonazione della carta di credito, questa risulterebbe sempre vuota!

Molti clienti, infine, preferiscono pagare con contrassegno, cioè direttamente al fattorino. L’unico inconveniente è che il prezzo con il contrassegno aumenta!

Oltre al pagamento, un altro “fattore inibitore” per gli acquisti online è l’impossibilità oggettiva di vedere e provare la merce prima di acquistarla. Questo vale per tutte le categorie merceologiche: dal food ai vestiti, dagli attrezzi sportivi alle forniture per la ristrutturazione. In compenso, chi acquista online può affidarsi alle opinioni degli altri clienti sulla rete. Mettiamo il caso che voi dobbiate comprare un tapis roulant: si tratta quasi certamente di un acquisto oneroso visto che il tappeto per correre costa diverse centinai di euro. Ma per sceglierlo potreste consultare sul modello che vi interessa di tapis roulant le opinioni di chi lo ha già comprato. Potreste ad esempio capire se il prodotto ha dei malfunzionamenti di fabbrica, se può andar bene per il vostro tipo di allenamento, se a casa ingombra o consuma troppo…

La stragrande maggioranza di siti e-commerce, poi, offre ormai il reso gratuito, cioè la possibilità di riottenere i soldi in cambio della restituzione del prodotto se si cambia idea. In questo modo, si può anche decidere di fare l’acquisto e poi di guardarlo da vivo, rimandandolo indietro se non era come ci aspettavamo. E volendo tornare all’esempio del tapis roulant, potrebbe essere molto utile un servizio del genere, perché a differenza di oggetti dal valore più basso non salterebbe in testa a nessuno di tenersi nonostante tutto un tapis roulant che non soddisfa in pieno le nostre esigenze!

 

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Come aprire una scuola di calcio e fare impresa con lo sport

Per molte persone lo sport è tempo libero. Per altri è passione e impegno agonistico. Ma per alcuni intrepidi sportivi o appassionati, lo sport è un lavoro. Quando si pensa allo sport come lavoro si pensa immediatamente ad una carriera come sportivo, quando in realtà lo sport offre opportunità interessantissime soprattutto dal punto di vista imprenditoriale. Avviare una startup in ambito sportivo significa infatti mettere insieme amore per la disciplina sportiva e senso degli affari, oltre che creare un servizio utile alla collettività.

Poiché in Italia la maggior parte dei bimbi si avvicina allo sport attraverso il calcio, l’apertura di una scuola di calcio può essere un’opzione interessante per quanti vogliono intraprendere quest’attività. la domanda, in effetti, non manca, tutto sta nel creare un’offerta interessante sia dal punto di vista degli impianti sportivi che dal punto di vista del servizio offerto e della qualità dei corsi.

Come ogni altra tipologia di impresa, il primo passo per avviare una scuola di calcio è cercare i finanziamenti. Lo si può fare in vari modi: finanziamenti pubblici alle startup, finanziamenti in ambito europeo, banche o investitori privati. Il consiglio è quello di rivolgersi a consulenti specializzati o agli appositi sportelli aperti presso la Pubblica Amministrazione e dedicati all’imprenditoria e alle startup.

Se i finanziamenti sono disponibili, va individuata la sede. Sono molteplici i fattori che possono portare a scegliere una sede piuttosto che un’altra: vicinanza di un centro urbano, presenza di altri servizi nei dintorni (ad esempio un parcheggio), costi di affitto e ristrutturazioni. Non va mai trascurato, però, l’aspetto riguardante l’idoneità della sede, e in particolare l’idoneità:

  • rispetto alle norme sulla sicurezza
  • rispetto alle norme stabilite dalla FIGC per il riconoscimento ufficiale della scuola.

L’iter per il riconoscimento da parte della FIGC è il seguente: se la struttura è idonea e rispetta determinati parametri, la scuola viene riconosciuta come Centro Calcistico di Base, al cui interno è possibile allenare Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti. Dopo un anno, il Centro può diventare Scuola di Calcio Riconosciuta, in cui si allenano anche Giovanissimi ed Allievi. Infine, dopo un altro anno, la Scuola può aspirare a diventare Scuola di Calcio Specializzata.

Se il riconoscimento da parte della FIGC è vincolato al rispetto di alcuni parametri dettati dalla Federazione stessa, ogni scuola anche non riconosciuta deve preoccuparsi di avere in dotazione tutto ciò che occorre per offrire un servizio di qualità, e in particolare:

  • campi da calcio regolamentari con la giusta segnaletica a bordo e interno campo
  • porte da calcio e palloni
  • attrezzature per l’allenamento e accessori vari come i coni, gli archi per i tiri di precisione, le casacche d’allenamento…
  • spogliatoi attrezzati con armadi e docce

Inoltre, ogni scuola calcistica potrebbe pensare di ampliare l’offerta dei servizi per incrementare le entrate: tornei, affitto di campi da calcio, centri estivi per bambini, corsi per arbitri e tutto ciò che può contribuire a trasformare la scuola in un punto di riferimento per lo sport.

 

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Strumenti innovativi per piccole e medie imprese

Quando ci sono gli strumenti giusti, si lavora meglio, più in fretta e soprattutto in maniera più serena. Anche le piccole aziende, che sono abituate aduna gestione a volte improvvisata dei propri processi interni, devono perciò imparare a strutturare il proprio lavoro in modo da distribuire le mansioni in modo preciso tra i dipendenti e velocizzare alcuni processi lavorativi grazie all’automazione. In questo post non parleremo delle strumentazioni tecniche, ma della gestione dei flussi di lavoro grazie a strumenti innovativi. Trattandosi di un tema ampio e generalista, può essere applicato a molti modelli aziendali indipendentemente dal business trattato dall’azienda.

Digitalizzazione dei documenti

Un primo aspetto da prendere in considerazione è la digitalizzazione dei documenti, che impone di rinunciare alla carta stampata a favore di copie digitali della documentazione. perché questo cambiamento? Innanzitutto perché si risparmia su carta ed inchiostro, e poi anche perché l’archiviazione è più facile. In particolare, tramite dei software di gestione documentale si può uniformare l’archiviazione della documentazione, creando un archivio digitale che tutti i dipendenti o le persone autorizzate possono consultare senza il bisogno di recarsi fisicamente in archivio. la digitalizzazione dei documenti può avvenire anche a monte, ovvero alla ricezione e all’invio dei documenti: si possono infatti adoperare persino dei fax virtuali che consentono di ricevere i fax direttamente in formato pdf. Se poi occorre la versione cartacea del documento, è sempre possibile stamparla.

Centralino telefonico

Spesso le piccole aziende non possono permettersi un’infrastruttura telefonica articolata come un centralino. Eppure il centralino è importante, perché consente di smistare le chiamate, di non perdere informazioni importanti che arrivano via telefono, di parlare gratis tra tutti i dipendenti dell’azienda. Oggi il VOIP consente di realizzare un centralino a costi bassi, molto più competitivi che in passato. Per le piccole imprese è un’occasione da non lasciarsi sfuggire assolutamente!

CRM

Dove vengono archiviate le informazioni relative ad un cliente? Molte piccole aziende accumulano fogli o si affidano alla memoria infallibile della segretaria. ma poi cosa succede se il foglio scompare o la segretaria ha l’influenza? Un CRM (Customer Relationship Management) permette di centralizzare e organizzare la raccolta delle informazioni sui clienti, pescandole poi dal database in base alle esigenze. per non lasciarsi sfuggire nulla sui clienti, per aumentare il business o per migliorare il rapporto con la propria clientela, ma anche per aumentare o interscambiare i dipendenti in qualsiasi momento senza bisogno di troppe complicazioni: basta dare ai nuovi dipendenti l’accesso alle informazioni contenute nel CRM per renderli autonomi e completamente operativi.

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Come diventare Seo

Se vi siete mai chiesti in che modo e secondo quali criteri Google e gli altri motori di ricerca ordinano i risultati sappiate che la risposta è molto complessa. Non è un caso quindi che, nel corso degli anni, sia nata una vera e propria professione, ovvero il SEO specialist, che tenta di dare una risposta a questa domanda al fine di incrementare la visibilità dei siti per cui lavora. In effetti comparire nelle prime posizioni dei motori di ricerca (principalmente di Google) offre notevoli vantaggi in quanto aumenta esponenzialmente le possibilità che il risultato venga cliccato dagli utenti. Ma cosa fa esattamente un Seo specialist?

In primo luogo bisogna chiarire che il Seo specialist si occupa di migliorare il posizionamento dei siti web con l’obiettivo ultimo di aumentarne la visibilità e conseguentemente la redditività. Si tratta comunque di un’attività molto eterogenea che include aspetti tecnici e altri più attinenti al marketing. Ovviamente come anticipato il click non è sufficiente: l’obiettivo di una campagna seo dovrebbe essere quello di adeguare i contenuti in modo tale da dare all’utente una risposta soddisfacente. Non bisogna dimenticare che un bravo Seo dovrebbe avere anche delle ottime conoscenze di web marketing (e saper quindi gestire campagne Google adwords e adense e conoscere il mercato delle concessionarie pubblicitarie online) e di social media marketing.

Per diventare SEO specialist non si può ricorrere ad un percorso di studi specifico ma è assolutamente indispensabile fare esperienza sul campo e, solo, secondariamente aggiornarsi tramite corsi e master di specializzazione. Per quanto riguarda gli sbocchi professionali si tratta di una figura professionale attualmente molto ricercata e le possibilità di lavoro in questo campo sono svariate.

 

 

 

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Come scattare foto paesaggistiche

Nel settore della fotografia naturalistica quella paesaggistica è sicuramente uno dei campi più difficili. Nonostante gli aspetti tecnici da imparare non siano troppi la fotografia paesaggistica è molto complessa in quanto bisogna avere una visione “artistica” per realizzare foto interessanti che coinvolgano l’osservatore. Vediamo di seguito alcuni consigli relativi alla tecnica.

  • Innanzitutto è fondamentale la scelta degli obiettivi. Nonostante si possano scattare foto paesaggistiche con qualunque obiettivo senza dubbio quelli grandangolari sono più adatti per questo genere di foto. Questi obiettivi infatti consentono di ottenere un maggiore senso di profondità e permettono di esaltare al massimo la prospettiva. I migliori obiettivi di questo tipi in circolazione sono senza dubbio i grandangolari Nikon;
  • per questo genere di foto non può mancare inoltre non si può fare a meno di un treppiede. Questo strumento, infatti, è essenziale per poter scattare foto nitide anche con tempi di scatto molto lenti come quelli tipi della fotografia paesaggistica. Il treppiede inoltre consente di comporre con più attenzione la fotografia e utilizzare tecniche specifiche altrimenti non applicabili. Ad esempio grazie al treppiede si possono ottenere due foto identiche in momenti differenti della giornata.
  • Un fattore altrettanto importante è la luce. Questa è forse l’elemento più importante nella fotografia paesaggistica. Una luce utilizzata in modo corretto, infatti, può rendere un soggetto qualunque molto interessante e viceversa una luce errata può rovinare soggetti stupendi. In generale è bene ricordare che una giornata di sole intenso è la peggiore condizione che può capitare. La luce migliore è quella del tramonto oppure quella dell’alba: in questi momenti infatti la luce è morbida e soffusa;
  • infine è importante ricordare la cosiddetta regola dei terzi. Uno degli errori più frequenti dei principianti consiste nel porre al centro della foto l’orizzonte. In questo modo si ottiene però un’immagine molto piatta e sicuramente non bilanciata. Immaginando di dividere l’immagine in nove quadranti uguali i soggetti principali invece dovrebbero essere posti sui terzi formati dalle linee.

 

 

 

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I segreti per un barbecue perfetto

Con l’arrivo dell’estate la voglia di stare all’aria aperta con gli amici si fa sentire! Un ottimo modo per trascorre un momento di relax all’aria aperta è quello di organizzare un barbecue con gli amici e mangiare pesce, carne o verdure alla griglia.Ma perché i cibi cotti alla griglia risultano così gustosi? Il principio è semplice in quanto i cibi arrostiti si caratterizzano per la cosiddetta caramellatura che avviene solo a determinate temperature e rende i cibi molto più gustosi. Prima di vedere nel dettaglio alcuni consigli di base per un barbecue di successo ricordiamo che durante una grigliata, sopratutto se all’aria aperta, non potrà mancare un cattura zanzare (ad esempio i mosquito antizanzare) per tenere a bada gli insetti e ovviamente un adeguato riparo dal sole diretto o dalle intemperie (le tende parasole sono un’ottima soluzione);

  • Il sale. Prima di tutto bisogna sfatare un mito secondo cui la carne o cibi da grigliare non andrebbero salati prima della cottura per evitare l’indurimento. In realtà ciò non è sempre vero: nello specifico la carne si indurisce solo se salata molto tempo prima;
  • La cottura. Per i tagli più piccoli di carne è preferibile la cottura diretta mentre per quelli più grossi è più indicata la cottura indiretta che consiste nell’allontanare la griglia dalla brace.
  • Non inforcare. É consigliabile fare a meno di inforcare il pezzo di carne in quando bucandolo si potrebbero creare delle vie di uscita dei liquidi e quindi delle sostanze nutritive.
  • Come girare la carne. Un altro falso mito è quello secondo cui la carne deve essere girato il meno possibile. In realtà girando più volte la carne sarà possibile avere un maggiore controllo della cottura e farsi che sia più uniforme
  • il pesce. Il pesce, avendo fibre più corte rispetto alla carne, cuoce molto più velocemente, è importante quindi fare attenzione a non bruciarlo o seccarlo;
  • le verdure. Anche se pososno sembrare facili da cuocere in realtà richiedono molta attenzione in quanto possono bruciare facilmente. Particolarmente importante è lo spessore delle fette che dovrebbe essere di circa un centimetro.

 

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Scegliere le scarpe da volley: ecco come fare

La pallavolo (in inglese volleyball) è uno sport di squadra molto coinvolgente e divertente ma, al tempo stesso anche molto rischioso. A causa dei salti continui e dei recuperi palla spesso molto complessi il fisico, soprattutto se poco allenato, viene sottoposto a sollecitazioni e traumi continui. In particolare i piedi e in special modo le caviglie sono la zone più a rischio infortuni. Per questo motivo è importante quando si gioca, anche se a livello amatoriale, indossare apposite scarpe da volley in modo tale che le prestazione sia al massimo dei livelli e sopratutto si possano evitare possibili infortuni.

Come già anticipato la pallavolo non prevede particolari attrezzature sportive ma, se si vogliono ottenere prestazioni soddisfacenti senza dubbio non si potrà fare a meno di un paio di scarpe adeguate. Le scarpe da volley, infatti, non solo tutelano il giocatore da eventuali infortuni ma consentono anche una migliore prestazione grazie a una maggiore rapidità dei movimenti.

Naturalmente non tutte le scarpe sono uguali e per scegliere quelle più adatte alle nostre esigenze dovremo considerare alcuni fattori essenziali ovvero: il nostro peso, problemi fisici (se ne abbiamo) e la tipologia di terreno nonché il sesso esistono infatti scarpe per donna (http://www.sportuno.it/prodotti/238/volley/scarpe-donna/index.html) e per uomo (http://www.sportuno.it/prodotti/126/volley/scarpe-uomo/index.html).

In particolare il terreno riveste un ruolo fondamentale; ad esempio se pratichiamo la pallavolo su un campo sintetico dovremo preferire una scarpa con una suola di gomma con densità differente. Al contrario se giochiamo su un campo in parquet dovremmo optare per una suola in caucciù che limiterà notevolmente eventuali cadute.

Per quanto riguarda il peso bisogna ricordare che in base all’altezza e al peso può essere opportuno inserire nella scarpa un inserto in grado di distribuire il peso in modo uniforme su tutta la pianta del piede. Infine per tutelarci dalle distorsioni alla caviglia sarà opportuno preferire una scarpa con taglio alto oppure con una pianta sufficientemente larga così da potervi inserire le cavigliere.

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Come avviare un’impresa nel settore dell’artigianato

Per avviare un’impresa nel settore dell’artigianato l’iter da seguire non è semplice. Prima di tutto bisognerà scegliere il tipo di società e quindi la forma giuridica; a tal proposito è consigliabile richiedere una consulenza societaria per individuare la soluzione più adatta tra: ditta individuale, S.r.l., società cooperativa, società in nome collettivo e società in accomandita semplice.

Nel caso di alcune attività artigianali inoltre sarà indispensabile possedere un specifica qualifica: è il caso ad esempio del meccanico oppure dell’elettricista. Inoltre chi decide di avviare un’impresa almeno all’inizio non potrà permettersi risorse esterne e dovrà quindi essere in grado di gestire autonomamente l’impresa. Per queste ragione è indispensabile una formazione di base ad esempio per costruire il piano di fattibilità.

Per quanto riguarda l’iter burocratico bisognerà attenersi alle norme emanate dalla Regione di appartenenza. In generale comunque sono escluse dalla categoria di imprese artigiane, le attività di servizi commerciali, agricole, di somministrazione di bevande. L’attività artigianale potrà essere svolta in modo ambulante oppure presso un laboratorio sempre nel rispetto delle norme vigenti.

Per l’esercizio di alcune attività (da considerare come rilevanti per l’ordine pubblico) è necessaria un’apposita autorizzazione rilasciata dalla Questura. E’ il caso ad esempio delle agenzie di affari e dei commercianti di oggetti preziosi.

Per quanto riguarda l’iter burocratico bisognerà richiedere entro un mese dall’inizio dell’attività la partita IVA presso l’agenzia delle Entrate ed effettuare l’iscrizione presso l’Albo delle Imprese Artigiane. In seguito la commissione per l’Artigianato che ha sede presso la camera di commercio notificherà la propria delibera. L’artigiano può entro due mesi dalla notifica presentare ricorso. Lo step seguente riguarda l’iscrizione all’Inail per copertura assicurativa e l’iscrizione all’INPS per il versamento dei contributi pensionistici. Per l’apertura della partita iva ma anche per la tenuta dei registri non si potrà fare a meno di avvalersi di una consulenza fiscale, indispensabile se si vuole essere certi del corretto svolgimento delle attività di fatturazione e incasso.

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Sicurezza e salute sul lavoro: quanto conta la prevenzione

Quando si parla di “morti bianche” si pensa subito agli incidenti sul lavoro, mentre il pensiero corre meno spesso alle malattie professionali. Eppure sono queste ultime a rappresentare la causa più grave e frequente di decesso per cause di lavoro, sebbene forse siano meno appariscenti degli incidenti.

L’Ilo, Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha pubblicato un rapporto contenente i dati sulle “morti bianche”, offrendo delle stime realmente preoccupanti: ogni anno nel mondo sono 2,34 milioni le persone che muoiono a causa del proprio lavoro. Di queste, 2,02 milioni muoiono per malattie professionali. Con 6300 decessi ogni giorno, ben 5500 sono dovuti a malattie contratte sul luogo di lavoro o a causa delle condizioni di lavoro.

L’Ilo ha rimarcato il ruolo della prevenzione nella lotta a questo preoccupante fenomeno. La prevenzione è utile sia per porre un argine alle morti bianche sia per abbassare i costi legati a cure mediche o risarcimenti. Rispetto a queste ultime, infatti, la prevenzione risulta molto più economica, mentre cure e rimborsi sono una voce di spesa onerosa per qualsiasi governo. Le malattie professionali e gli incidenti sul lavoro, peraltro, provocano una perdita economica considerevole: il 4% del Pil annuo, pari a 2,8 trilioni di dollari.

Tuttavia, è in termini di perdite umane e di disagi e sofferenze che le malattie professionali e le morti bianche generano il maggior costo, ed è anche per questo motivo che i Governi e gli attori sociali coinvolti sono chiamati ad intervenire con urgenza al fine di sensibilizzare le popolazioni, rendere più efficaci i controlli, monitorare i dati e offrire formazione in materia di prevenzione.

Su quest’ultimo punto, anche le istituzioni italiane sono state chiare: occorre osservare gli obblighi formativi in materia di sicurezza e garantire forme più flessibili e accessibili di corsi. Ne è un buon esempio la formazione in modalità e-learning, che consente di frequentare corsi sulla sicurezza da qualunque sede e con maggiore flessibilità di orario. Realtà come lo IAL – Innovazione Apprendimento Lavoro – che da anni si occupa di formazione sulla sicurezza, hanno compreso il valore della formazione a distanza e aggiornato il proprio catalogo con corsi e-learning studiati per garantire contenuti didattici di qualità a costi contenuti.

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Integratori alimentari: quali tipi, quando usarli

Quando si frequenta una palestra, è molto frequente che gli istruttori e i personal trainer consiglino l’assunzione di integratori alimentari. A parole sembra facilissimo: prendi il tuo bibitone e puff! I muscoli crescono da soli.
In realtà, le cose non stanno davvero così: per ottenere buoni risultati con gli integratori bisogna sempre abbinare una dieta bilanciata e un allenamento pensato ad hoc. Del resto, questa cosa è indicata con chiarezza sulle stesse confezioni degli integratori: gli integratori – si legge sui foglietti illustrativi – vanno intesi come complementari di un piano alimentare corretto.
Per questo motivo, prima di cedere alle facili lusinghe di un integratore, cerchiamo di capire se abbiamo davvero intenzione di iniziare un percorso di cambiamento legato al nostro stile di vita, e se sì, procediamo pure con gli integratori.
Gli integratori, però, non sono tutti uguali: per scegliere il prodotto giusto, bisogna sempre rivolgersi ad un rivenditore esperto che sappia consigliarci la cosa più adatta, sia in relazione al nostro obiettivo che in relazione a forma fisica e stato di salute.
Tra le tipologie più diffuse di integratori alimentari ci sono: integratori sostitutivi dei pasti, integratori alimentari vitaminici, integratori proteici e di sali alimentari, integratori energetici, integratori termogenici.

Integratori alimentari proteici

Gli integratori proteici sono quelli più utilizzati dai body builder in palestra, perché spesso per la costruzione delle fibre muscolari necessarie in questo sport la sola dieta non basta. I muscoli crescono grazie alle proteine (definite spesso come i “mattoni” del nostro corpo), e per raggiungere i livelli del body building occorre integrare la dieta con prodotti studiati ad hoc. Purtroppo questo tipo di integratore è spesso venduto con eccessiva disinvoltura, senza studiare le condizioni del soggetto che le assume. Prima di fare un acquisto di integratori alimentari proteici è bene parlare con il medico e con un consulente commerciale attento, così da scegliere la soluzione realmente efficace e meno dannosa per la salute.

Integratori di sali minerali

I sali minerali come il magnesio, il potassio, il cloro o altri sono sostanze molto importanti per l’equilibrio del corpo. Quando si fa sport in maniera intensiva o si suda in eccesso, si può avvertire una sensazione di spossatezza dovuta proprio alla mancanza di sali. Si può allora assumere un integratore che fornisca al corpo i sali minerali persi, riportandoli ai livelli ottimali.

Integratori energetici e vitaminici

Gli integratori energetici servono a “ricaricare” in fretta il corpo, soprattutto nei soggetti che non possono assumere zuccheri e carboidrati nella misura sufficiente (ad esempio coloro che seguono una dieta ipocalorica).
I vitaminici servono invece a fornire al corpo il giusto apporto di vitamine qualora la sola alimentazione non sia sufficiente. Nei soggetti a rischio di osteoporosi, ad esempio, si può consigliare l’assunzione di vitamina D (la vitamina responsabile dell’assimilazione del calcio per le ossa) nel caso in cui gli alimenti che la contengono (latticini, formaggi ed alcune verdure) non bastino a colmarne il bisogno.

Integratori termogenici

I termogenici sono integratori a base di sostanze eccitanti che servono ad innalzare il metabolismo basale di una persona, inducendo il suo corpo a bruciare più calorie del normale. Tra le sostanze più utilizzate negli integratori termogenici ci sono la caffeina e il guaranà. Molte volte per ottenere lo stesso effetto basta anche prendere un paio di caffè prima dell’attività sportiva.

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Come prevenire i traumi durante l’attività fisica

La maggior parte delle attività sportive espone chi le pratica al rischio di subire infortuni relativi a tendini, muscoli e articolazioni. Questi infortuni dipendono molto spesso da una sollecitazione esasperata della struttura anatomica (in questo caso si parla di sovraccarico funzionale) oppure da traumi diretti (a esempio tramite cadute o scontri). In particolare le lesioni da sovraccarico accadono quando non si effettua un riscaldamento adeguato prima di iniziare l’attività vera e propria. Molti giocatori di calcetto e tennisti ad esempio prenotano il campo per un’ora e non vogliono dedicare neanche cinque minuti al riscaldamento dei muscoli con una corsa leggera oppure con esercizi di mobilizzazione; quasi sempre iniziano l’attività “a freddo” sottoponendo in questo modo i muscoli e le articolazioni a carichi di lavoro eccessivi. In questi casi, in particolare se si tratta di soggetti sopra i cinquant’anni il rischio di infortunarsi è molto elevato. Per prevenire i traumi è quindi consigliabile eseguire un adeguato riscaldamento che consiste in:

  • circa tre minuti di mobilizzazione delle articolazioni e allungamento dei muscoli ad esempio con lo slancio delle braccia in avanti, con la rotazione del bacino oppure cercando di toccare i piedi con la punta delle mani;
  • tre minuti di corsa molto lenta (eventualmente anche sul posto). Per chi si trova in uno spazio chiuso vanno bene anche cinque minuti di cyclette o tapis roulant magnetici;
  • tre minuti di mobilizzazione articolare (come quella fatta all’inizio) ma questa volta cercando di accelerare i movimenti.

Rispettando questo semplicissimo schema è possibile scongiurare la maggior parte degli infortuni che affliggono, nei primi minuti, chi pratica un’attività fisica in modo occasionale. La fase di riscaldamento è quindi decisiva in quanto i primi momenti di attività sono caratterizzati dal cosiddetto debito di ossigeno in quanto la fornitura di energia ai muscoli entra in azione con un certo ritardo. Il riscaldamento evita appunto che i muscoli siano in debito di ossigeno e vadano incontro a fenomeni lesivi.

 

 

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L’importanza dell’esercitazione pratica nei Master di area finanziaria

Quando pensiamo ad una laurea in Economia, siamo subito portati a ritenere che la vita di colui che ha conseguito quel tipo di diploma di laurea sia facilitato nella ricerca del lavoro. Fino ad un certo punto è vero, perché le aziende sono portate a ricercare soprattutto figure con una laurea di tipo pratico-scientifico, tra cui le più “gettonate” sono ingegneria e, appunto, economia.
Nemmeno per questi laureati, però, l’inclusione nel mondo del lavoro è certa o automatica: il periodo della ricerca estenuante e della frustrazione iniziale spetta anche a loro, soprattutto a causa del numero elevato di questo tipo di laureati.
In altre parole, la domanda di lavoro è più alta, ma lo è altrettanto l’offerta, ed anche i laureati in Economia devono mettere in atto una strategia per differenziare il proprio curriculum da quello di tutti gli altri.
Un buon modo per riuscire nello scopo è quello di frequentare un Master di specializzazione. Anche i master, però, possono essere insidiosi e rivelarsi uno spreco di denaro. Per essere sicuri che non sia così, occorre valutare che il master scelto impartisca degli insegnamenti pratici ancora prima che teorici. Il master, infatti, non dovrebbe essere una prosecuzione o una ripetizione dell’università, ma rappresentare un valore aggiunto e soprattutto un modo per imparare a “fare” più che a “sapere”.
I master che sembrano più adatti e adeguati al tipo di carriera che solitamente vuole intraprendere un laureato in Economia sono i Master di Economia e Finanza, quelli in Amministrazione, finanza e controllo, Economia aziendale o i generici Master Finanza.
Se queste sono le macro-categorie, le specializzazioni più piccole sono infinite. Ognuno potrà scegliere in base ai propri gusti ed alle proprie inclinazioni, ma ricordarsi di accertarsi che la scuola scelta si concentri sull’insegnamento delle metodologie di lavoro e sugli strumenti effettivamente adoperati nelle aziende. Un argomento da approfondire, ad esempio, è quello del business plan, ovvero della metodologia di creazione di un piano finanziario e d’investimento. Si tratta di uno strumento cruciale per l’esercizio della professione, ma purtroppo le università non sono in grado di insegnarlo agli studenti. Allo stesso modo, le università si concentrano poco sugli strumenti di ragioneria e di controllo, avvantaggiando solo gli studenti che hanno ricevuto i rudimenti di queste materie a scuola. Con questo non stiamo sostenendo che le discipline universitarie debbano dimenticare completamente la teoria, ma solo dare un maggiore spazio alla pratica. Le difficoltà dei neolaureati sono spesso collegate alla mancanza di una specializzazione definita: se queste lacune venissero colmate dall’università, non ci sarebbe nemmeno bisogno di frequentare ulteriori corsi dopo la laurea. Per il momento, però, la situazione è questa, e non resta altro da fare che scegliere un buon master e dare un valore aggiunto al curriculum.

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Trentuno, saltacavallo, briscola: a cosa giocherete a Natale?

Le festività natalizie si avvicinano ed è già ora di organizzare il tavolo da gioco per divertirsi insieme ad amici e parenti. Durante le feste di Natale, gli italiani si riscoprono infatti grandi giocatori di carte: spolverano la tovaglia di velluto verde, tirano fuori dal cassetto le fiches ed i mazzi di carte e si danno ai giochi di carte.
La tradizione, in questo, li aiuta: il nostro Paese è uno dei primi paesi occidentali ad aver accolto le carte da gioco. Pensate che l’introduzione delle prime carte in Italia risale addirittura al 1300, quando i mori del Nord Africa fecero conoscere alle popolazioni italiche questo incredibile passatempo. Sono passati secoli, ma le carte non sembrano invecchiare, o meglio invecchiano senza perdere lustro.
Vista la lunga storia, è del tutto normale che esistano tantissimi giochi di carte, così come numerosi stili di carte regionali, corrispondenti ad altrettanti mazzi di carte. Oltre alle carte napoletane e piacentine – certamente le più diffuse – in circolazione ci sono anche le carte lombarde, piemontesi, genovesi, vicentine, fiorentine, bolognesi, sarde, siciliane e così via. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti!
Sulle tavole natalizie, gli italiani riscopriranno il gusto del gioco con le carte. Ma a cosa giocheranno? Molto probabilmente ad uno dei giochi tradizionali del Natale: saltacavallo, trentuno, sette e mezzo o mercante in fiera.
Saltacavallo è un gioco nel quale i giocatori si dispongono in cerchio, ciascuno con la sua carta coperta. Ogni giocatore può decidere di scambiare “al buio” la carta con quella del vicino, sperando sia di valore più alto della sua. Se il giocatore accanto ha il nove, la carta “salta” al giocatore successivo, mentre se ha il re, la carta non può essere scambiata. Alla fine del giro, si scoprono le carte e chi ha la carta più bassa perde.
Nel trentuno i giocatori devono avvicinarsi più possibile al valore del 31 con carte dello stesso seme. Le figure valgono dieci e l’asso vale undici. Ne esistono diverse versioni, ma in generale si scambiano carte con il banco finché uno dei giocatori non “bussa”, costringendo gli altri a fare un ultimo giro prima di scoprire le carte e decretare il vincitore e il perdente, che in quest’ultimo caso sarà il giocatore con il valore più basso di carte.
Il mercante in fiera è molto adatto ai bambini. Il gioco si divide in due fasi: un’asta iniziale durante la quale si comprano delle carte da un mercante, ed una fase in cui vengono scoperte le carte vincitrici, alle quali sono attribuiti dei premi ricavati dalla vendita all’asta.
Oltre ai giochi tipici della tradizione natalizia, durante le feste gli italiani riscoprono anche i giochi tradizionali tout court: la briscola, il tressette, la briscola chiamata, tutti quei giochi, insomma, che vantano secoli di storia alle spalle e che hanno divertito noi, i nostri genitori, i nonni e tutte le generazioni precedenti.

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